• il danneggiamento e la raccolta <strong>del</strong>la flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR;• l’asporto <strong>di</strong> materiali e l’alterazione <strong>del</strong> profilo <strong>del</strong> terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma .3 In tutte le zone PP sono consentiti:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong>valorizzazione ambientale e paesistica);• gli interventi <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> specie alloctone dannose, promossi <strong>di</strong>rettamente dall’Ente parco;• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> patrimonio testimoniale storico-culturale;• le attività <strong>di</strong> ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità <strong>del</strong> parco;• le attività <strong>di</strong> osservazione scientifica e per fini <strong>di</strong>dattici, come <strong>di</strong>sciplinata dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• l’escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come <strong>di</strong>sciplinati dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• la manutenzione <strong>del</strong>le infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni <strong>di</strong> cui all’art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone;• interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong> ristrutturazione, <strong>di</strong> restauro, <strong>di</strong> risanamento conservativo e <strong>di</strong>ampliamento per le esigenze <strong>di</strong> adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, <strong>di</strong> ampliamento e nuova costruzione per le esigenze<strong>del</strong>le aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>l'art. 9 <strong>del</strong>le presenti Norme5 La sottozona PP.SMT6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi <strong>del</strong>le attività produttive estensive in essere alla data <strong>di</strong> approvazione <strong>del</strong> presentePiano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nelrispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 10 <strong>del</strong>le NdA <strong>del</strong> pIano <strong>di</strong> stazione.7. Sono in ogni caso vietati gli interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, fatte salve le opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e quelle <strong>di</strong>mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente in<strong>di</strong>pendenti le Valli <strong>di</strong> Comacchioda Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno.8. Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, restauro eristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità <strong>di</strong> manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa lacostruzione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme <strong>del</strong>la tra<strong>di</strong>zione valliva locale.9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, <strong>del</strong>le fosse sub-lagunari e <strong>del</strong>le opere per la funzionalità idraulica e<strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all’adduzione e circolazione <strong>del</strong>le acque dolci provenienti dal Fiume Reno. Imateriali litoi<strong>di</strong> conseguenti potranno essere depositati all'interno <strong>del</strong>la zona, previa valutazione <strong>del</strong>la compatibilità con l’assetto morfologico dei luoghi e<strong>del</strong>l'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti;PP.FLUArt 26 comma 12 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioLa sottozona PP.FLU è costituita dall’ambito <strong>del</strong> Fiume Reno ricompreso tra il limite esterno <strong>del</strong> piede degli argini principali.In tale zona le Autorità idrauliche competenti dovranno conformare i criteri <strong>di</strong> progettazione e <strong>di</strong> intervento alle finalità <strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong> paesaggiofluviale e <strong>del</strong>le emergenze naturalistiche proprie <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, tenuto conto <strong>del</strong>l’influenza <strong>di</strong>retta che tale vettore idraulico ha nei confronti <strong>del</strong>l’equilibrio <strong>del</strong>comprensorio vallivo comacchiese.In tutta l’area fluviale, così come <strong>del</strong>imitata dal presente Piano, sono consentiti gli interventi necessari volti ad ottenere:a. la garanzia <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza, la manutenzione ed il ripristino <strong>del</strong>le arginature esistenti, mantenendo il deflusso <strong>del</strong>le piene <strong>di</strong> riferimentoaventi un tempo <strong>di</strong> ritorno pari a 200 anni;b. il mantenimento e/o il recupero <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong>namico <strong>del</strong>l’alveo, nel rispetto <strong>del</strong>l’evoluzione naturale <strong>del</strong> fiume ed in rapporto alleesigenze <strong>di</strong> stabilità <strong>del</strong>le <strong>di</strong>fese e <strong>del</strong>le fondazione <strong>del</strong>le opere d’arte;c. il mantenimento <strong>del</strong> deflusso minimo vitale necessario alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la vita biologica <strong>del</strong> fiume.In tale ambito sono comunque vietate:o le trasformazioni <strong>del</strong>lo stato dei luoghi sotto l’aspetto morfologico, infrastrutturale ed e<strong>di</strong>lizio;o l’apertura <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche e <strong>di</strong> impianti per lo smaltimento dei rifiuti, il deposito <strong>di</strong> sostanze pericolose e <strong>di</strong> materiali a cielo aperto, compresi glistoccaggi provvisori, con esclusione <strong>di</strong> quelli temporanei derivanti da interventi <strong>di</strong> manutenzione <strong>del</strong> corpo idrico eseguiti dall’autorità idraulica competente;o le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza <strong>di</strong> ml.10 dal ciglio <strong>del</strong>le sponde, al fine <strong>di</strong> assicurare il mantenimento o ilripristino <strong>di</strong> una fascia continua <strong>di</strong> vegetazione spontanea lungo le sponde <strong>del</strong>l’alveo inciso, avente funzione <strong>di</strong> stabilizzazione e riduzione <strong>del</strong>la velocità <strong>del</strong>lacorrente.Nelle medesime aree la pianificazione locale o sovracomunale, quella <strong>di</strong> settore e la programmazione <strong>del</strong>l’autorità idraulica competente opereranno perfavorire e sostenere gli interventi volti alla ricostituzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili <strong>di</strong> interferenzaantropica, ferma restando la possibilità <strong>di</strong> ristrutturazione e rilocalizzazione, qualora incompatibili con le caratteristiche idrauliche ed ambientali, <strong>di</strong> capannied altre attrezzature per la pesca. La ristrutturazione dovrà comunque rispettare le tipologie locali ed essere realizzata con materiali tra<strong>di</strong>zionali.
C.PALLa sottozona C.PAL comprende il chiaro <strong>del</strong>la porzione sud-orientale <strong>del</strong>le valli <strong>di</strong> Comacchio, nei pressi <strong>del</strong> passo <strong>di</strong> Primaro; l’area è caratterizzataprevalentemente da canneto e prato umido debolmente salmastro <strong>di</strong> cui è obiettivo <strong>del</strong> presente Piano <strong>di</strong> Stazione la completa dolcificiazione.In tali aree, fatto salvo quanto previsto dal successivo comma, sono vietati:a) interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, compresi l’alterazione <strong>del</strong>la giacitura dei canali, dei dossi e <strong>del</strong>le barene;b) lo sfalcio dei canneti, qualora non previsto da apposito piano <strong>di</strong> gestione approvato dall’Ente <strong>di</strong> gestione;c) la salificazione volontaria oltre il 5‰;d) l’innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;e) l’accesso tra metà aprile e metà luglio (ad eccezione <strong>del</strong> percorso esistente).Nelle stesse aree sono consentiti:a) la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoi<strong>di</strong> conseguenti purché effettuato nel rispetto <strong>del</strong>l’assettogeomorfologico dei luoghi nonché <strong>del</strong>la vegetazione presente, previo nulla osta <strong>del</strong>l’EdG;b) la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione <strong>del</strong>bacino d’acqua;c) la realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica <strong>del</strong> bacino (quali chiaviche, sifoni <strong>di</strong> derivazione, pompe idrovore) e alriequilibrio idraulico, <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e <strong>di</strong> mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, purché finalizzati allavivificazione e al mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;d) il ripristino <strong>del</strong> paesaggio vallivo e la mitigazione degli impatti visivi, anche me<strong>di</strong>ante inserimento ambientale degli impianti tramite piantumazione <strong>di</strong>specie autoctone;e) lo sfalcio annuale <strong>del</strong> prato umido tra il 1 agosto e il 20 febbraio;f) il mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre.PP.PINArt 26 comma 9Nelle aree PP.PIN sono vietati:a. la realizzazione <strong>di</strong> manufatti <strong>di</strong> qualsiasi tipo, comprese serre permanenti o semifisse o provvisorie e l’apertura <strong>di</strong> nuove strade;b. l’alterazione <strong>del</strong>l’ecosistema forestale;c. la circolazione veicolare al <strong>di</strong> fuori dei percorsi carrabili.Nelle stesse aree sono consentite:a. l’or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria manutenzione e la ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia dei fabbricati esistenti;b. la manutenzione <strong>del</strong>la viabilità carrabile esistente, <strong>del</strong>le piste <strong>di</strong> servizio e dei camminamenti pedonali, fermo restando comunque il <strong>di</strong>vietoall’asfaltatura <strong>del</strong>le strade bianche;c. gli interventi <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico <strong>del</strong>la compagine boschiva e <strong>del</strong> sottobosco sulla base degli in<strong>di</strong>rizzi dettati all’articolo 14<strong>del</strong>le NTA <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> StazioneC.UMI.aLa sottozona C.UMI.a è costituita dalla porzione meri<strong>di</strong>onale <strong>di</strong> Valle Lido <strong>di</strong> Magnavacca e <strong>di</strong> Valle Ussarola che si prevede <strong>di</strong> arginare.In tali aree, oltre a quanto previsto dai precedenti commi relativi alla sottozona C.UMI è vietato l’esercizio <strong>del</strong>l’itticoltura intensiva, semi-intensiva, semiestensivae la realizzazione <strong>del</strong>le strutture connesse a tali attività.In tali aree, oltre a quanto previsto dai precedenti commi relativi alla sottozona C.UMI, è consentita la realizzazione <strong>del</strong>l’argine che separa il bacino dallegran<strong>di</strong> valli <strong>di</strong> Comacchio, secondo quanto in<strong>di</strong>cato dal PdIP.