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Relazione di progetto - Parco del Delta del Po

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QUADRANTE11QUADRANTE11GESTIONE HABITATGESTIONE IDRAULICAQUADRANTE 11 - “BELLOCCHIO”Valle Ussarola/Valbrù arginataManutenzione straor<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>del</strong>l’argine <strong>di</strong> <strong>del</strong>imitazione esterna con contestuale costruzione <strong>di</strong> almeno 5 dossi <strong>di</strong> forma e superficie varia, per complessivi 5.000 mq, conmorfologie naturali, appena emergenti sul livello massimo <strong>di</strong> marea, circondati da aree <strong>di</strong> barena, temporaneamente emergenti in bassa marea e nelle seccheestive;Gestione or<strong>di</strong>naria- mantenimento <strong>di</strong> salinità comprese tra 15‰ e 25‰- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- or<strong>di</strong>naria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti;- autorizzazione <strong>del</strong>la sola vallicoltura in forma completamente estensiva;- mantenimento <strong>del</strong>la continuità ecologica tra la valle e la pineta;Pineta BellocchioManutenzione straor<strong>di</strong>naria\Gestione or<strong>di</strong>naria- tutela <strong>del</strong>la garzaia <strong>di</strong> Egretta garzetta e Egretta alba;- tutela <strong>del</strong> bosco;- realizzazione <strong>di</strong> eventuali interventi selicolturali tra il 15 luglio e il 20 febbraio.Manutenzioni alle arginature.I proprietari dei singoli fon<strong>di</strong> dovranno garantire la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, perevitare i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni idraulici e le fughe <strong>di</strong> pesce conseguenti alla eventuale commistione <strong>del</strong>le acque.Arginatura <strong>di</strong> nuova realizzazioneLa riconfigurazione dei sub-bacini vallivi è da intendersi finalizzata al raggiungimento <strong>di</strong> un migliore inserimento ambientale degli stessi nell’insieme <strong>del</strong>leValli <strong>di</strong> Comacchio, attraverso interventi <strong>di</strong> ripristino <strong>di</strong> arginature esistenti e/o <strong>di</strong> nuovo impianto, realizzate secondo tecniche <strong>di</strong> ingegneria naturalistica.Si prevede all’interno <strong>del</strong> PdIP <strong>di</strong> realizzare un’arginatura come in cartografia per conterminare la parte orientale <strong>del</strong>la Valle Furlana (in Provincia <strong>di</strong> Ravenna)e la Valle Magnavacca (in Provincia <strong>di</strong> Ferrara) attualmente totalmente comunicanti, pur essendo riconducibili a <strong>di</strong>versi proprietari.L’argine viene previsto <strong>di</strong> larghezza pari a circa 6 metri e sarà realizzato con materiali naturali e secondo la consolidata tecnica <strong>di</strong> realizzazione degli argininelle Valli <strong>di</strong> Comacchio, ovvero <strong>del</strong>imitato da un presi<strong>di</strong>o in pali <strong>di</strong> castagno posti ad interasse molto ravvicinato, con interposizione <strong>di</strong> pali aventi la funzione<strong>di</strong> controvento per l’ancoraggio <strong>di</strong> tiranti in acciaio, posti a croce <strong>di</strong> S. Andrea, a passo unitario.Il tratto interessato dallo sviluppo <strong>del</strong>l’argine è <strong>di</strong> circa 5.500 ml; il fondale risulta in molti tratti <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà pari a quasi 2 metri, più profondo rispetto alfondale <strong>del</strong>la Valle Magnavacca; anche la consistenza <strong>del</strong> fondale stesso è in prevalenza limo argillosa e quin<strong>di</strong> molto duttile e comprimibile.Nelle more <strong>di</strong> eseguire un preciso rilievo <strong>del</strong> fondale nei tratti interessati dall’intervento ed una accurata indagine geognostica <strong>del</strong> terreno presente, si ipotizzauna profon<strong>di</strong>tà me<strong>di</strong>a <strong>del</strong> fondale pari a ml 2,00 – molto vicina alla realtà, al fine <strong>di</strong> eseguire una progettazione preliminare il più possibile accurata.Per la realizzazione <strong>del</strong>l’argine si stima <strong>di</strong> movimentare circa 88 - 90.000 mc <strong>di</strong> terreno, prelevandolo in parte dal fondo vallivo con l’uso <strong>di</strong> draghe.Considerata la complessità <strong>del</strong> cantiere, e la necessità <strong>di</strong> ricaricare più volte l’arginatura in seguito agli assestamenti, vista anche la particolare collocazione <strong>del</strong>lavoro in ambito protetto, si quantifica una durata dei lavori non inferiore ai 2 anni e mezzo.I mezzi ed i materiali utilizzati per la realizzazione <strong>del</strong>l’opera saranno depositati presso l’area <strong>del</strong>l’appostamento “Paisolo” <strong>di</strong> Bellocchio , da cui si originerà ilnuovo argine; si prevede <strong>di</strong> utilizzare almeno 2 escavatori imbarcati su altrettanti pontoni per le operazioni <strong>di</strong> infissione pali e posa geotessuto ed 1 draga, oltread un piccolo pontone <strong>di</strong> servizio per il trasporto <strong>di</strong> personale e materiali.

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