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Relazione di progetto - Parco del Delta del Po

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ispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 10 <strong>del</strong>le NdA <strong>del</strong> pIano <strong>di</strong> stazione.7. Sono in ogni caso vietati gli interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, fatte salve le opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e quelle <strong>di</strong>mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente in<strong>di</strong>pendenti le Valli <strong>di</strong> Comacchioda Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno.8. Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, restauro eristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità <strong>di</strong> manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa lacostruzione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme <strong>del</strong>la tra<strong>di</strong>zione valliva locale.9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, <strong>del</strong>le fosse sub-lagunari e <strong>del</strong>le opere per la funzionalità idraulica e<strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all’adduzione e circolazione <strong>del</strong>le acque dolci provenienti dal Fiume Reno. Imateriali litoi<strong>di</strong> conseguenti potranno essere depositati all'interno <strong>del</strong>la zona, previa valutazione <strong>del</strong>la compatibilità con l’assetto morfologico dei luoghi e<strong>del</strong>l'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti;PP.FLUArt 26 comma 12 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioLa sottozona PP.FLU è costituita dall’ambito <strong>del</strong> Fiume Reno ricompreso tra il limite esterno <strong>del</strong> piede degli argini principali.In tale zona le Autorità idrauliche competenti dovranno conformare i criteri <strong>di</strong> progettazione e <strong>di</strong> intervento alle finalità <strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong> paesaggiofluviale e <strong>del</strong>le emergenze naturalistiche proprie <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, tenuto conto <strong>del</strong>l’influenza <strong>di</strong>retta che tale vettore idraulico ha nei confronti <strong>del</strong>l’equilibrio <strong>del</strong>comprensorio vallivo comacchiese.In tutta l’area fluviale, così come <strong>del</strong>imitata dal presente Piano, sono consentiti gli interventi necessari volti ad ottenere:a. la garanzia <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza, la manutenzione ed il ripristino <strong>del</strong>le arginature esistenti, mantenendo il deflusso <strong>del</strong>le piene <strong>di</strong> riferimentoaventi un tempo <strong>di</strong> ritorno pari a 200 anni;b. il mantenimento e/o il recupero <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong>namico <strong>del</strong>l’alveo, nel rispetto <strong>del</strong>l’evoluzione naturale <strong>del</strong> fiume ed in rapporto alleesigenze <strong>di</strong> stabilità <strong>del</strong>le <strong>di</strong>fese e <strong>del</strong>le fondazione <strong>del</strong>le opere d’arte;c. il mantenimento <strong>del</strong> deflusso minimo vitale necessario alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la vita biologica <strong>del</strong> fiume.In tale ambito sono comunque vietate:o le trasformazioni <strong>del</strong>lo stato dei luoghi sotto l’aspetto morfologico, infrastrutturale ed e<strong>di</strong>lizio;o l’apertura <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche e <strong>di</strong> impianti per lo smaltimento dei rifiuti, il deposito <strong>di</strong> sostanze pericolose e <strong>di</strong> materiali a cielo aperto, compresi glistoccaggi provvisori, con esclusione <strong>di</strong> quelli temporanei derivanti da interventi <strong>di</strong> manutenzione <strong>del</strong> corpo idrico eseguiti dall’autorità idraulica competente;o le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza <strong>di</strong> ml.10 dal ciglio <strong>del</strong>le sponde, al fine <strong>di</strong> assicurare il mantenimento o ilripristino <strong>di</strong> una fascia continua <strong>di</strong> vegetazione spontanea lungo le sponde <strong>del</strong>l’alveo inciso, avente funzione <strong>di</strong> stabilizzazione e riduzione <strong>del</strong>la velocità <strong>del</strong>lacorrente.Nelle medesime aree la pianificazione locale o sovracomunale, quella <strong>di</strong> settore e la programmazione <strong>del</strong>l’autorità idraulica competente opereranno perfavorire e sostenere gli interventi volti alla ricostituzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili <strong>di</strong> interferenza antropica,ferma restando la possibilità <strong>di</strong> ristrutturazione e rilocalizzazione, qualora incompatibili con le caratteristiche idrauliche ed ambientali, <strong>di</strong> capanni ed altreattrezzature per la pesca. La ristrutturazione dovrà comunque rispettare le tipologie locali ed essere realizzata con materiali tra<strong>di</strong>zionali.

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