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Relazione di progetto - Parco del Delta del Po

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Le proposte <strong>del</strong> <strong>progetto</strong>Il <strong>progetto</strong> <strong>di</strong> intervento particolareggiato recepisce l’esito <strong>del</strong>latrattativa ancora in corso per raggiungere il riaccorpamento vallivo ecerca <strong>di</strong> dare corpo alle opportunità <strong>di</strong> fruizione turistica nella partemeri<strong>di</strong>onale <strong>del</strong> Comprensorio <strong>del</strong>le Valli <strong>di</strong> Comacchio,completandone la valorizzazione attraverso interventi <strong>di</strong>allestimento per l’accoglienza e l’ospitalità, integrando l’esistentecon itinerari <strong>di</strong>versificati messi a sistema con la collaudata fruizione<strong>del</strong>la parte nord (Manifattura dei Marinati, Valle Fattibello, StazioneFoce, itinerario dei “casoni”, Saline). (Ve<strong>di</strong> tabella n. ?)Caratterizzano il Progetto le proposte <strong>di</strong>:- Gestione degli habitat- Gestione faunistica- Gestione idraulicache si concretizzano in modalità <strong>di</strong> esercizio prefigurate nelle schedearticolate per quadranti, che fanno parte integrante <strong>del</strong> Progetto.Un Progetto quin<strong>di</strong> per migliorare la gestione complessiva <strong>del</strong>Comprensorio vallivo: mentre le modalità <strong>di</strong> tutela e miglioramentodegli habitat concorrono ad un miglioramento <strong>del</strong>la gestionefaunistica, la gestione idraulica necessita <strong>di</strong> interventi strutturalisignificativi che rendono possibili manovre idrauliche coerenti conesigenze <strong>di</strong>verse per ambiti e conseguenti obiettivi <strong>di</strong>fferenziati:l’arginatura <strong>di</strong> separazione fra le proprietà, la compartimentazione<strong>del</strong>le adduzioni <strong>di</strong> acqua dal Reno, il miglioramento <strong>del</strong>lacircolazione idraulica nell’Ansa <strong>del</strong> Diavolo, la realizzazione <strong>di</strong>dossi e <strong>di</strong> altre morfologie vallive atte a favorire, incrementando labio<strong>di</strong>versità, l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> specie vegetali autoctone e <strong>di</strong> fauna<strong>di</strong> interesse comunitario, costituiscono gli elementi “strutturanti” ilnuovo paesaggio vallivo. La parte <strong>del</strong> <strong>progetto</strong> relativa allavalorizzazione trova, nell’inserimento <strong>del</strong>la penisola <strong>di</strong> Boscofortenel sistema <strong>di</strong> fruizione turistica <strong>del</strong>l’intero <strong>Parco</strong>, l’eccellenza, ilvalore aggiunto straor<strong>di</strong>nario e rafforza il ruolo dei centri abitati <strong>di</strong>Sant’Alberto e Anita come borghi rurali che documentano gliadattamenti inse<strong>di</strong>ativi alle <strong>di</strong>vagazioni fluviali. La“reinterpretazione” <strong>del</strong>l’insieme <strong>del</strong>le cosiddette”Case <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a”sott’argine, completeranno il sistema <strong>di</strong> fruizione, preservando lapenisola dagli impatti inevitabili <strong>di</strong> un turismo in ambito fluviale ingrande crescita. Rinviando alla specifica descrizione degliinterventi, ci preme in questa sezione <strong>di</strong> lavoro richiamare leconvinzioni derivate dal Rapporto finale sul valore economico <strong>del</strong>lezone umide (INTERREG IIIB CADSES “WETLANDS II”) e dallavoro <strong>del</strong> “Master Plan <strong>del</strong>la costa” in merito al “valore” degliecosistemi, i concetti-guida alla base <strong>del</strong>le elaborazioni progettuali.Oggi possiamo permetterci <strong>di</strong> ragionare sul "valore economico deiParchi" quin<strong>di</strong> <strong>del</strong>le ragioni <strong>del</strong>l'economia combinandole con ivalori <strong>del</strong>la bio<strong>di</strong>versità, ma non molti anni fa un premio Nobel perl'economia, Milton Friedman, affermava che un <strong>Parco</strong> naturale deveessere soppresso nel momento in cui la spoliazione <strong>del</strong>le risorse cheesso tutela risulta più red<strong>di</strong>tizia <strong>del</strong> suo sfruttamento sostenibile afini ricreativi (cfr. Friedman M. "Capitalism and freedom" citato inCasoni e <strong>Po</strong>lidori 2002). Oggi invece ragioniamo invece sul valoreeconomico <strong>del</strong> bene ambientale. Il benessere degli in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong>pendeda vari aspetti, tra cui sicuramente il "consumo" <strong>di</strong> beni e servizitangibili ed intangibili. Esso, però, oltre che dal consumo, <strong>di</strong>pendeanche dalla capacità che gli in<strong>di</strong>vidui hanno <strong>di</strong> saper godere <strong>di</strong> talibeni e servizi. Un qualsiasi oggetto o elemento <strong>di</strong>venta beneeconomico (risorsa) solo se è in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare un bisogno,primario o creato. Per questo, il concetto <strong>di</strong> bene o risorsa è alcontempo "funzionale" e "culturale" insieme. Il concetto <strong>di</strong> risorsa,perciò, non riguarda l'oggetto in sé, ma il "valore" che ad esso siassegna in riferimento alla funzione che può svolgere. La percezione<strong>di</strong> qualsiasi risorsa, quin<strong>di</strong>, non <strong>di</strong>pende dalle sue proprietà fisichema da un insieme <strong>di</strong> fattori che sono al contempo economici,tecnologici e psicologici. Il medesimo bene può o meno essere unarisorsa a seconda <strong>del</strong>la percezione che ne ha chi lo osserva(consuma). Come <strong>di</strong>ce Rousseau nella Nuova Eloisia, l'emozioneche prova un poeta o un pittore <strong>di</strong> fronte ad un bel paesaggio è molto<strong>di</strong>versa da quella <strong>del</strong>l'in<strong>di</strong>viduo comune. Per <strong>di</strong>rla con Zimmerman:"le risorse non sono; <strong>di</strong>ventano" (Tratto da “Risultati <strong>del</strong>la secondaindagine sugli utenti dei parchi - Financial Instrument for theEnvironment Self-financing ProtectedAreas (SelfPAs) Bimonte ePisani Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Siena).“Le lagune, le valli e le zone umide in genere, oltre ad essere tra gliambienti acquicoli più produttivi, presentano anche un indubbiovalore ambientale. Questi particolari habitat sono caratterizzati daun'elevata <strong>di</strong>versità biologica e paesaggistica e sono il risultato <strong>di</strong>interazioni fisiche, chimiche e climatiche, oltrechè <strong>di</strong> naturaantropica. E' da ritenersi che l'obiettivo fondamentale, nella gestione<strong>di</strong> queste zone, sia quello <strong>di</strong> tendere alla massima utilità sociale,intendendo con ciò un insieme <strong>di</strong> benefici netti che coinvolgono<strong>di</strong>versi soggetti (privati <strong>di</strong>retti fruitori, privati in<strong>di</strong>retti fruitori,collettività in senso lato). Il fatto che le zone umide possano fornirebenefici sia ai privati che alla società, implica che il loro valore vadaoltre a quello strettamente economico legato ai valori d'uso ecomprenda anche aspetti <strong>di</strong> non uso, inclusi in quello che vienedefinito dall'estimo come Valore Economico Totale (VET).

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