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Relazione di progetto - Parco del Delta del Po

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geomorfologico dei luoghi nonché <strong>del</strong>la vegetazione presente, previo nulla osta <strong>del</strong>l’EdG;c. la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione<strong>del</strong> bacino d’acqua e alla piscicoltura;d. l’esercizio degli impianti <strong>di</strong> piscicoltura esistenti;e. la realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica <strong>del</strong> bacino (quali chiaviche, sifoni <strong>di</strong> derivazione, pompe idrovore), <strong>di</strong>opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e <strong>di</strong> mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento<strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;f. per le sole valli da pesca, le opere in<strong>di</strong>spensabili alla prosecuzione <strong>del</strong>l’esercizio <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> piscicoltura, purché realizzate con criteri <strong>di</strong>ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> allevamento e <strong>di</strong> prelievo <strong>del</strong> pescato, nonchél’impiego <strong>di</strong> materiali compatibili con il sistema ambientale <strong>di</strong> riferimento;g. la raccolta <strong>di</strong> macroalghe e le normali operazioni <strong>di</strong> sfalcio meccanico <strong>del</strong>le sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli in<strong>di</strong>rizzi <strong>del</strong> presente Pianoe <strong>di</strong> quanto previsto in proposito dal Regolamento;h. il mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre.PP.FLUArt 26 comma 12 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioLa sottozona PP.FLU è costituita dall’ambito <strong>del</strong> Fiume Reno ricompreso tra il limite esterno <strong>del</strong> piede degli argini principali.In tale zona le Autorità idrauliche competenti dovranno conformare i criteri <strong>di</strong> progettazione e <strong>di</strong> intervento alle finalità <strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong> paesaggiofluviale e <strong>del</strong>le emergenze naturalistiche proprie <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, tenuto conto <strong>del</strong>l’influenza <strong>di</strong>retta che tale vettore idraulico ha nei confronti <strong>del</strong>l’equilibrio <strong>del</strong>comprensorio vallivo comacchiese.In tutta l’area fluviale, così come <strong>del</strong>imitata dal presente Piano, sono consentiti gli interventi necessari volti ad ottenere:a. la garanzia <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza, la manutenzione ed il ripristino <strong>del</strong>le arginature esistenti, mantenendo il deflusso <strong>del</strong>le piene <strong>di</strong> riferimentoaventi un tempo <strong>di</strong> ritorno pari a 200 anni;b. il mantenimento e/o il recupero <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong>namico <strong>del</strong>l’alveo, nel rispetto <strong>del</strong>l’evoluzione naturale <strong>del</strong> fiume ed in rapporto alleesigenze <strong>di</strong> stabilità <strong>del</strong>le <strong>di</strong>fese e <strong>del</strong>le fondazione <strong>del</strong>le opere d’arte;c. il mantenimento <strong>del</strong> deflusso minimo vitale necessario alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la vita biologica <strong>del</strong> fiume.In tale ambito sono comunque vietate:o le trasformazioni <strong>del</strong>lo stato dei luoghi sotto l’aspetto morfologico, infrastrutturale ed e<strong>di</strong>lizio;o l’apertura <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche e <strong>di</strong> impianti per lo smaltimento dei rifiuti, il deposito <strong>di</strong> sostanze pericolose e <strong>di</strong> materiali a cielo aperto, compresi glistoccaggi provvisori, con esclusione <strong>di</strong> quelli temporanei derivanti da interventi <strong>di</strong> manutenzione <strong>del</strong> corpo idrico eseguiti dall’autorità idraulica competente;o le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza <strong>di</strong> ml.10 dal ciglio <strong>del</strong>le sponde, al fine <strong>di</strong> assicurare il mantenimento o ilripristino <strong>di</strong> una fascia continua <strong>di</strong> vegetazione spontanea lungo le sponde <strong>del</strong>l’alveo inciso, avente funzione <strong>di</strong> stabilizzazione e riduzione <strong>del</strong>la velocità <strong>del</strong>lacorrente.Nelle medesime aree la pianificazione locale o sovracomunale, quella <strong>di</strong> settore e la programmazione <strong>del</strong>l’autorità idraulica competente opereranno perfavorire e sostenere gli interventi volti alla ricostituzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili <strong>di</strong> interferenza antropica,ferma restando la possibilità <strong>di</strong> ristrutturazione e rilocalizzazione, qualora incompatibili con le caratteristiche idrauliche ed ambientali, <strong>di</strong> capanni ed altreattrezzature per la pesca. La ristrutturazione dovrà comunque rispettare le tipologie locali ed essere realizzata con materiali tra<strong>di</strong>zionali.

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