QUADRANTE3QUADRANTE3GESTIONE IDRAULICAGESTIONE FAUNISTICAManutenzione straor<strong>di</strong>naria- conversione <strong>del</strong>le golene interne da aree agricole a seminativo a prati umi<strong>di</strong> golenali, me<strong>di</strong>ante abbandono <strong>del</strong>le coltivazioni e ripristino <strong>del</strong>le quote, conpiccole aree <strong>di</strong> ristagno che non creino rischi idraulici;- realizzazione <strong>di</strong> piccole macchie <strong>di</strong> Salix alba e <strong>Po</strong>pulus alba, in aree e con <strong>di</strong>mensioni che non creino rischi idraulici;- arricchimento floristico <strong>del</strong> bosco igrofilo con Leucojum aestivum;Gestione or<strong>di</strong>naria- tutela <strong>del</strong> boschetto ripariale a Salix alba e <strong>Po</strong>pulus alba;- realizzazione <strong>di</strong> un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraioPiana d’argine <strong>del</strong>le valliManutenzione straor<strong>di</strong>naria- arricchimento floristico <strong>del</strong> prato xerofilo con specie assenti <strong>di</strong> interesse conservazionistico o entomologico;- realizzazione <strong>di</strong> piccole macchie <strong>di</strong> Prunus spinosa (dominante), Rhamnus catharticus, Cornus sanguinea, Pyrus pyraster, Ligustrum vulgare;Gestione or<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>di</strong> un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraioPenisola <strong>di</strong> Boscoforte.La rottura <strong>di</strong> molte arginature <strong>del</strong>la penisola <strong>di</strong> Boscoforte, per lo più in area nord, pone in libera comunicazione le acque dei chiari interni alla stessa penisolacon quelle <strong>del</strong>la Valle Magnavacca, a loro volta in libera comunicazione con quelle <strong>del</strong>la Valle Fossa <strong>di</strong> <strong>Po</strong>rto. Questa situazione rende in<strong>di</strong>spensabile che learee <strong>di</strong> cui sopra (penisola <strong>di</strong> Boscoforte, Valle Magnavacca, Valle Fossa <strong>di</strong> <strong>Po</strong>rto) siano sottoposte alla gestione <strong>di</strong> un unico soggetto per gli aspetti idraulicie, soprattutto, per quelli ittici (pesca), affinché in esse non si verifichino conflitti.Aree a nord <strong>del</strong>la Traversa CER sul fiume Reno.Le aree che comunicano con il tratto <strong>del</strong> fiume Reno a monte <strong>del</strong>la Traversa <strong>di</strong> Voltascirocco possono addurre le acque <strong>del</strong> fiume (alimentazione) me<strong>di</strong>anteimpianti <strong>del</strong> tipo sifoni. Per il deflusso <strong>del</strong>le acque (scarico) dovranno, però, usare necessariamente impianti <strong>di</strong> sollevamento forzato (pompe), impianti che iproprietari <strong>del</strong>le rispettive aree dovranno, dunque, mantenere in efficienza.Manutenzioni alle arginature.I proprietari dei singoli fon<strong>di</strong> dovranno garantire la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, perevitare i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni idraulici e le fughe <strong>di</strong> pesce conseguenti alla eventuale commistione <strong>del</strong>le acque.a) Divieto assoluto <strong>di</strong> caccia nelle aree interne al P.dI.P. Eliminazione <strong>del</strong> punto <strong>di</strong> accesso a fini venatori, come previsto dalla specifica cartografia <strong>del</strong> Piano<strong>di</strong> Stazione Valli <strong>di</strong> Comacchio approvato con Del. G.R. n. 2282 <strong>del</strong> 17/11/2003.Aree contigue: Caccia Vagante non esercitatile nelle aree interne al P.dI.P.Interventi <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> cui all’art. 37 comma 2, L.R. 6/2005 prioritariamente con meto<strong>di</strong> ecologici.b) Sito dove concentrare interventi <strong>di</strong> controllo nei confronti <strong>del</strong>la Nutria (Myocastor coypus).QUADRANTE3CONSERVAZIONE PAESAGGIO EFRUIZIONE TURISTICAAccesso a Boscoforte e nuovo percorso pedonaleL’accesso al pubblico <strong>del</strong>la Penisola <strong>di</strong> Boscoforte sarà consentito a gruppi <strong>di</strong> persone in maniera regolamentata tramite visite guidate, così da alterare ilmeno possibile l’equilibrio e il carattere <strong>di</strong> luogo incontaminato <strong>del</strong>la penisola.Il <strong>progetto</strong> prevede l’attivazione <strong>di</strong> un nuovo percorso pedonale pubblico <strong>di</strong> 1,82 km, che consenta la fruizione <strong>di</strong> un ambiente unico finora precluso in quanto<strong>di</strong> proprietà privata. Il percorso ipotizzato è <strong>di</strong> tipo anulare a partire dal capanno d’ingresso, che sarà adeguatamente ripristinato in quanto degradato edattrezzato come biglietteria con servizi igienici. Lungo il tragitto saranno attrezzati anche due capanni adeguatamente schermati, utili alla pratica <strong>del</strong>birdwatching (per maggiori dettagli vedere le tavole <strong>di</strong> <strong>progetto</strong> n. 7A e 7B, relative al sistema <strong>di</strong> fruizione all’interno <strong>del</strong> perimetro <strong>del</strong> P.d.I.P. e nellospecifico quadrante 3). Si ipotizza il ripristino <strong>del</strong> se<strong>di</strong>me dei sentieri esistenti e <strong>del</strong>le passerelle in legno necessarie per il completamento <strong>del</strong> circuito, ovemancanti, <strong>di</strong>strutte oppure inagibili.In sintesi gli interventi previsti sono i seguenti: ripristino <strong>del</strong> capanno d’ingresso per la biglietteria e i servizi igienici, ripristino dei due capanni per ilbirdwatching, ripristino dei sentieri e <strong>del</strong>le passerelle e installazione <strong>di</strong> segnaletica ad-hoc non invasiva.
Case <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a Rotta MartinellaIl Progetto d’Intervento Particolareggiato prevede il recupero e la riqualificazione <strong>del</strong> complesso degli e<strong>di</strong>fici abbandonati conosciuti come case <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>ademanio fluviale Rotta Martinella (vedere la cartografia per l’esatta localizzazione).Presso il Casone Sant’Alberto sarà consentito l’accosto nautico e sarà allestito un piccolo approdo <strong>di</strong> servizio alle escursioni in barca attraverso le Valli; vistala profon<strong>di</strong>tà dei fondali si prevede <strong>di</strong> l’utilizzo <strong>di</strong> imbarcazioni a fondo rialzato o <strong>di</strong> canoe.Il Casone Sant’Alberto si presta inoltre ottimamente ad ospitare un piccolo centro informazioni on line sugli aspetti idro<strong>di</strong>namici <strong>del</strong>le valli (non un museo,ma una postazione <strong>di</strong> ufficio tecnico, con limitato front-office che rileva dati aggiornati su profon<strong>di</strong>tà, salinità, influenza <strong>del</strong>le maree, con<strong>di</strong>zioni <strong>del</strong> vento,per agevolare l’uso <strong>di</strong> imbarcazioni nelle valli).L’area complessiva <strong>di</strong> queste case (5 e<strong>di</strong>fici per una superficie complessiva <strong>di</strong> circa 700 m 2 ) costituisce un nodo fondamentale per la fruizione <strong>di</strong> tutto ilcomparto, <strong>di</strong>viene il punto <strong>di</strong> scambio tra <strong>di</strong>versi mezzi <strong>di</strong> trasporto, lo snodo tra i percorsi nautici, quelli ciclabili e pedonali e a cavallo. Gli itinerari acavallo possono partire da Prato <strong>Po</strong>zzo, percorrere l’argine <strong>del</strong> Reno o, in alternativa, inoltrarsi fino a Valle Zavelea percorrendo l’Argine Agosta, godendo <strong>di</strong>un paesaggio unico. Tra i percorsi ciclabili possibili in questa zona, il più suggestivo è sicuramente rappresentato dalla ciclabile già prevista dal Piano <strong>di</strong>Stazione Valli che, una volta terminata la realizzazione <strong>del</strong>l’argine <strong>di</strong> compartimentazione dei bacini vallivi, consentirà <strong>di</strong> percorrere le Valli lungo l’interoperimetro.I fabbricati adeguatamente recuperati sono idonei a <strong>di</strong>ventare strutture <strong>di</strong> supporto all’accoglienza turistica, quali un punto <strong>di</strong> ristoro e un piccolo ostello(ostello naturalistico) o bed&breakfast destinato ad un pubblico più giovane, ad integrare l’offerta già data dall’Agriturismo in località Prato <strong>Po</strong>zzo e il vicinoVillaggio rurale <strong>di</strong> Anita. <strong>Po</strong>trà essere allestita una zona a parcheggio, con posti auto limitati solo per le esigenze <strong>del</strong>l’ostello e <strong>del</strong> punto <strong>di</strong> ristoro,escludendo in ogni caso un aumento <strong>del</strong>l’impermeabilizzazione <strong>del</strong> suolo. L’accoglienza turistica è da prevedere in quest’area sia per la posizione strategicasia per preservare l’area ai pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> Boscoforte, in cui si accederà soltanto in maniera programmata prima <strong>del</strong>l’ingresso.Le sistemazioni esterne saranno limitate alle aree <strong>di</strong> stretta pertinenzae al fine <strong>di</strong> integrare la logistica <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong> fruizione <strong>del</strong>le “Valli Meri<strong>di</strong>onali” che hanel centro visita <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> (Palazzone) a Sant’Alberto il fulcro organizzativo.Argine <strong>del</strong> Fiume RenoL’argine <strong>del</strong> Reno rappresenta un lungo tratto molto suggestivo che si presta ad essere percorso in varie modalità: a pie<strong>di</strong>, in bicicletta, a cavallo oppuretramite visita controllata, ad esempio utilizzando i pulmini elettrici messi a <strong>di</strong>sposizione dal <strong>Parco</strong> (ve<strong>di</strong> percorsi già attivati con il Tarabusino, servizio <strong>di</strong>trasporto ad energia elettrica per visite guidate). Il percorso <strong>del</strong> pulmino elettrico in quest’area va da Sant’Alberto a Volta Scirocco, passando il Reno sultraghetto e seguendo poi la gronda settentrionale <strong>del</strong> fiume in <strong>di</strong>rezione est mantenendosi sull’argine.Il tragitto sull’argine <strong>del</strong> Reno intercetta inoltre la Casa “Scorticata” fino a Volta Scirocco.L’argine <strong>del</strong> Reno rappresenta inoltre un tratto fondamentale <strong>del</strong> nuovo itinerario ciclabile che consente la fruizione <strong>del</strong>l’intero perimetro <strong>del</strong>le Valli <strong>di</strong>Comacchio (itinerario che era già stato ipotizzato dal Piano <strong>di</strong> Stazione Valli come “PC1 - Perimetro Valli <strong>di</strong> Comacchio” art. 29 comma 4 N.T.A. <strong>del</strong> Piano).L’itinerario circolare può essere completato , come più avanti descritto (paragrafo “Non solo un argine”), grazie alla possibilità <strong>di</strong> passare sopra la nuovaarginatura prevista dal <strong>progetto</strong> sulla linea <strong>di</strong> confine tra le Province <strong>di</strong> Ferrara e Ravenna nella Valle Lido <strong>di</strong> Magnavacca. Per il tracciato completo<strong>del</strong>l’itinerario ciclabile “Perimetro <strong>del</strong>le Valli” vedere la Tavola <strong>di</strong> <strong>progetto</strong> n. 7 “Quadro <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong>la fruizione nella Stazione Valli <strong>di</strong> Comacchio”.Come approfon<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> tema <strong>del</strong>la fruizione si riporta <strong>di</strong> seguito uno stralcio <strong>di</strong> un <strong>progetto</strong> già realizzato da Mezzatesta… per il <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Delta</strong> neglianni passati, che approfon<strong>di</strong>sce il quadro <strong>del</strong>le opportunità per la pratica <strong>del</strong> birdwatching nel territorio ricompreso nel perimetro <strong>del</strong> P.d.I.P.QUADRANTE3INDIRIZZI, DIRETTIVE EPRESCRIZIONIZona B.SMTArt 23 comma 6 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioIn tali aree, fatto salvo quanto previsto dal successivo comma 2, sono vietati:a) interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, compresi l’alterazione <strong>del</strong>la giacitura dei canali, dei dossi e <strong>del</strong>le barene;b) l’innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;c) l’accesso tra metà aprile e metà luglio.Nelle stesse aree sono consentiti:a. il ripristino dei sistemi barenali e dunosi erosi o soggetti a subsidenza, anche attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> fanghi e materiali provenienti dalla manutenzione eripristino dei canali sublagunari <strong>del</strong>lo stesso bacino vallivo, comunque nel rispetto dei profili e <strong>del</strong>le altimetrie ricorrenti nel bacino medesimo, purché inseritiin una programmazione generale e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;b. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoi<strong>di</strong> conseguenti purché effettuato nel rispetto <strong>del</strong>l’assetto