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Relazione di progetto - Parco del Delta del Po

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LUOGHI DI VALOREPIANO TERRITORIALE DI STAZIONE "VALLI DI COMACCHIO" - ART. 26 PROGETTODI INTERVENTO PARTICOLAREGGIATO "VALLE FURLANA E FIUME RENO”BELLOCCHIOPINETA BELLOCCHIOVALLE USSAROLAVALBRU’PINETA SUD BELLOCCHIOBOSCOFORTE NORDVALLE APERTAPASSO PEDONEE ANSA DEL DIAVOLOPRIMAROE CHIAVICA LEONARDAPENISOLA DI BOSCOFORTEBACINO PUNTA MUSONELA SCORTICATAE VOLTA SCIROCCOPIEDE DI BOSCOFORTEVALLE LAVADENAFIUME RENO


Le proposte <strong>del</strong> <strong>progetto</strong>Il <strong>progetto</strong> <strong>di</strong> intervento particolareggiato recepisce l’esito <strong>del</strong>latrattativa ancora in corso per raggiungere il riaccorpamento vallivo ecerca <strong>di</strong> dare corpo alle opportunità <strong>di</strong> fruizione turistica nella partemeri<strong>di</strong>onale <strong>del</strong> Comprensorio <strong>del</strong>le Valli <strong>di</strong> Comacchio,completandone la valorizzazione attraverso interventi <strong>di</strong>allestimento per l’accoglienza e l’ospitalità, integrando l’esistentecon itinerari <strong>di</strong>versificati messi a sistema con la collaudata fruizione<strong>del</strong>la parte nord (Manifattura dei Marinati, Valle Fattibello, StazioneFoce, itinerario dei “casoni”, Saline). (Ve<strong>di</strong> tabella n. ?)Caratterizzano il Progetto le proposte <strong>di</strong>:- Gestione degli habitat- Gestione faunistica- Gestione idraulicache si concretizzano in modalità <strong>di</strong> esercizio prefigurate nelle schedearticolate per quadranti, che fanno parte integrante <strong>del</strong> Progetto.Un Progetto quin<strong>di</strong> per migliorare la gestione complessiva <strong>del</strong>Comprensorio vallivo: mentre le modalità <strong>di</strong> tutela e miglioramentodegli habitat concorrono ad un miglioramento <strong>del</strong>la gestionefaunistica, la gestione idraulica necessita <strong>di</strong> interventi strutturalisignificativi che rendono possibili manovre idrauliche coerenti conesigenze <strong>di</strong>verse per ambiti e conseguenti obiettivi <strong>di</strong>fferenziati:l’arginatura <strong>di</strong> separazione fra le proprietà, la compartimentazione<strong>del</strong>le adduzioni <strong>di</strong> acqua dal Reno, il miglioramento <strong>del</strong>lacircolazione idraulica nell’Ansa <strong>del</strong> Diavolo, la realizzazione <strong>di</strong>dossi e <strong>di</strong> altre morfologie vallive atte a favorire, incrementando labio<strong>di</strong>versità, l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> specie vegetali autoctone e <strong>di</strong> fauna<strong>di</strong> interesse comunitario, costituiscono gli elementi “strutturanti” ilnuovo paesaggio vallivo. La parte <strong>del</strong> <strong>progetto</strong> relativa allavalorizzazione trova, nell’inserimento <strong>del</strong>la penisola <strong>di</strong> Boscofortenel sistema <strong>di</strong> fruizione turistica <strong>del</strong>l’intero <strong>Parco</strong>, l’eccellenza, ilvalore aggiunto straor<strong>di</strong>nario e rafforza il ruolo dei centri abitati <strong>di</strong>Sant’Alberto e Anita come borghi rurali che documentano gliadattamenti inse<strong>di</strong>ativi alle <strong>di</strong>vagazioni fluviali. La“reinterpretazione” <strong>del</strong>l’insieme <strong>del</strong>le cosiddette”Case <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a”sott’argine, completeranno il sistema <strong>di</strong> fruizione, preservando lapenisola dagli impatti inevitabili <strong>di</strong> un turismo in ambito fluviale ingrande crescita. Rinviando alla specifica descrizione degliinterventi, ci preme in questa sezione <strong>di</strong> lavoro richiamare leconvinzioni derivate dal Rapporto finale sul valore economico <strong>del</strong>lezone umide (INTERREG IIIB CADSES “WETLANDS II”) e dallavoro <strong>del</strong> “Master Plan <strong>del</strong>la costa” in merito al “valore” degliecosistemi, i concetti-guida alla base <strong>del</strong>le elaborazioni progettuali.Oggi possiamo permetterci <strong>di</strong> ragionare sul "valore economico deiParchi" quin<strong>di</strong> <strong>del</strong>le ragioni <strong>del</strong>l'economia combinandole con ivalori <strong>del</strong>la bio<strong>di</strong>versità, ma non molti anni fa un premio Nobel perl'economia, Milton Friedman, affermava che un <strong>Parco</strong> naturale deveessere soppresso nel momento in cui la spoliazione <strong>del</strong>le risorse cheesso tutela risulta più red<strong>di</strong>tizia <strong>del</strong> suo sfruttamento sostenibile afini ricreativi (cfr. Friedman M. "Capitalism and freedom" citato inCasoni e <strong>Po</strong>lidori 2002). Oggi invece ragioniamo invece sul valoreeconomico <strong>del</strong> bene ambientale. Il benessere degli in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong>pendeda vari aspetti, tra cui sicuramente il "consumo" <strong>di</strong> beni e servizitangibili ed intangibili. Esso, però, oltre che dal consumo, <strong>di</strong>pendeanche dalla capacità che gli in<strong>di</strong>vidui hanno <strong>di</strong> saper godere <strong>di</strong> talibeni e servizi. Un qualsiasi oggetto o elemento <strong>di</strong>venta beneeconomico (risorsa) solo se è in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare un bisogno,primario o creato. Per questo, il concetto <strong>di</strong> bene o risorsa è alcontempo "funzionale" e "culturale" insieme. Il concetto <strong>di</strong> risorsa,perciò, non riguarda l'oggetto in sé, ma il "valore" che ad esso siassegna in riferimento alla funzione che può svolgere. La percezione<strong>di</strong> qualsiasi risorsa, quin<strong>di</strong>, non <strong>di</strong>pende dalle sue proprietà fisichema da un insieme <strong>di</strong> fattori che sono al contempo economici,tecnologici e psicologici. Il medesimo bene può o meno essere unarisorsa a seconda <strong>del</strong>la percezione che ne ha chi lo osserva(consuma). Come <strong>di</strong>ce Rousseau nella Nuova Eloisia, l'emozioneche prova un poeta o un pittore <strong>di</strong> fronte ad un bel paesaggio è molto<strong>di</strong>versa da quella <strong>del</strong>l'in<strong>di</strong>viduo comune. Per <strong>di</strong>rla con Zimmerman:"le risorse non sono; <strong>di</strong>ventano" (Tratto da “Risultati <strong>del</strong>la secondaindagine sugli utenti dei parchi - Financial Instrument for theEnvironment Self-financing ProtectedAreas (SelfPAs) Bimonte ePisani Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Siena).“Le lagune, le valli e le zone umide in genere, oltre ad essere tra gliambienti acquicoli più produttivi, presentano anche un indubbiovalore ambientale. Questi particolari habitat sono caratterizzati daun'elevata <strong>di</strong>versità biologica e paesaggistica e sono il risultato <strong>di</strong>interazioni fisiche, chimiche e climatiche, oltrechè <strong>di</strong> naturaantropica. E' da ritenersi che l'obiettivo fondamentale, nella gestione<strong>di</strong> queste zone, sia quello <strong>di</strong> tendere alla massima utilità sociale,intendendo con ciò un insieme <strong>di</strong> benefici netti che coinvolgono<strong>di</strong>versi soggetti (privati <strong>di</strong>retti fruitori, privati in<strong>di</strong>retti fruitori,collettività in senso lato). Il fatto che le zone umide possano fornirebenefici sia ai privati che alla società, implica che il loro valore vadaoltre a quello strettamente economico legato ai valori d'uso ecomprenda anche aspetti <strong>di</strong> non uso, inclusi in quello che vienedefinito dall'estimo come Valore Economico Totale (VET).


N.QUADRANTEPROGETTO SVILUPPATO PER QUADRANTIQUADRANTE1


QUADRANTE1QUADRANTE1GESTIONE HABITATGESTIONE IDRAULICAQUADRANTE 1 - “BOSCOFORTE NORD”Chiaro all’estremità nord <strong>di</strong> BoscoforteManutenzione straor<strong>di</strong>naria- ripascimento dei dossi;Gestione or<strong>di</strong>naria- gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo;- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- or<strong>di</strong>naria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti;- controllo dei ratti nei dossi regolarmente occupati da colonie <strong>di</strong> uccelli ni<strong>di</strong>ficanti;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;Valle aperta e dossiManutenzione straor<strong>di</strong>naria- ripascimento dei dossi;Gestione or<strong>di</strong>naria- gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo;- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- or<strong>di</strong>naria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti;- controllo dei ratti nei dossi regolarmente occupati da colonie <strong>di</strong> uccelli ni<strong>di</strong>ficanti.Penisola <strong>di</strong> Boscoforte.La rottura <strong>di</strong> molte arginature <strong>del</strong>la penisola <strong>di</strong> Boscoforte, per lo più in area nord, pone in libera comunicazione le acque dei chiari interni alla stessapenisola con quelle <strong>del</strong>la Valle Magnavacca, a loro volta in libera comunicazione con quelle <strong>del</strong>la Valle Fossa <strong>di</strong> <strong>Po</strong>rto. Questa situazione rendein<strong>di</strong>spensabile che le aree <strong>di</strong> cui sopra (penisola <strong>di</strong> Boscoforte, Valle Magnavacca, Valle Fossa <strong>di</strong> <strong>Po</strong>rto) siano sottoposte alla gestione <strong>di</strong> un unico soggettoper gli aspetti idraulici e, soprattutto, per quelli ittici (pesca), affinché in esse non si verifichino conflitti.QUADRANTE1GESTIONE FAUNISTICAa) Zona B: Alta tutela per i siti <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficazione avifauna protetta, in particolare <strong>di</strong> Volpoca (Tadorna tadorna), Airone bianco maggiore (Ardea alba), per ilquale va migliorato l’ habitat esistente; Significativa la presenza <strong>di</strong> Gabbiano comune (Larus ri<strong>di</strong>bundus) e <strong>di</strong> Sterna comune (Sterna hirundo);preservazione dossi/cordone dunoso; limitazione <strong>del</strong> <strong>di</strong>sturbo antropico.b) Aree contigue: esercizio venatorio da “apprestamento”, collocabile a non meno <strong>di</strong> mt. 150,00 da detto sito e praticabile nelle medesime modalità previstenell’ambito <strong>del</strong>l’ “Azienda Valliva particolare <strong>di</strong> caccia Valli <strong>di</strong> Comacchio”, dalle N.T.A. Piano <strong>di</strong> Stazione “Valli <strong>di</strong> Comacchio” approvato con Del. G.R.n. 2282 <strong>del</strong> 17/11/2003, dal P.F.V. 2008/2012 Prov. <strong>di</strong> Ferrara vigente; L.R. 8/94 e succ. mod. e integ., L.R. 6/2005, Norme in materia SIC e ZPS;Regolamento Speciale attività venatoria per tutte le aree contigue.La gestione faunistica venatoria sarà assunta <strong>di</strong>rettamente dal <strong>Parco</strong> o attuata tramite convenzione con altro soggetto, d’intesa con la Provincia <strong>di</strong> Ferrara.Accessi, caratteristiche <strong>del</strong>l’ “apprestamento”, giornate, orari, carniere, come da P.dIP al Cap. “Programmazione e regolamentazione <strong>del</strong>l’attività faunisticovenatoria” e nella <strong>Relazione</strong> Incidenza. Nelle nuove aree contigue riferite a questo settore (quadrante 1 Nord-Boscoforte), non potranno essere utilizzatipallini <strong>di</strong> piombo o piombo nichelato anche a prescindere da eventuali altre <strong>di</strong>fformi <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> SIC e ZPS.Azioni <strong>di</strong> vigilanza tramite convenzioni con le Istituzioni preposte.


QUADRANTE1QUADRANTE1CONSERVAZIONE PAESAGGIO EFRUIZIONE TURISTICAINDIRIZZI, DIRETTIVE EPRESCRIZIONIParte terminale <strong>di</strong> BoscoforteOltre il percorso pedonale pubblico in<strong>di</strong>viduato, nella parte <strong>del</strong>la Penisola che si protende sempre più lontano dalla terraferma verso l’acqua, ove il territorioè sempre più incontaminato e rifugio per le numerose specie avifaunistiche, l’accesso al pubblico sarà strettamente programmato e regolamentato dall’Ente<strong>Parco</strong>. La percezione <strong>del</strong> paesaggio vallivo <strong>di</strong> quest’area sarà garantita dal monitoraggio <strong>del</strong>la situazione esistente, nella sezione “Storica attuale” Lestrutture ivi presenti saranno recuperate e utilizzate come supporto ad attività <strong>di</strong> ricerca scientifica, da parte ad esempio <strong>di</strong> centri e laboratori <strong>di</strong> ricercauniversitari, i quali potranno compiere stu<strong>di</strong> specifici organizzati sempre in accordo con l’Ente <strong>Parco</strong>Il <strong>progetto</strong> propone una modalità innovativa in questo territorio lungo l’argine che conduce alla piattaforma Agip, che, persa la sua originaria funzione, puòessere convertita a luogo straor<strong>di</strong>nario per il rapporto <strong>di</strong>retto con l’ambiente vallivo, in quanto strettissima lingua <strong>di</strong> terra circondata dall’acqua che si allarganella parte terminale e potrebbe ospitare per brevi perio<strong>di</strong> attività <strong>di</strong> campeggio a basso impatto con lo scopo <strong>di</strong> fare un “turismo scientifico”, approfittando<strong>del</strong>le varie risorse e opportunità <strong>di</strong> questo luogo. La parte terminale <strong>di</strong> Boscoforte potrebbe <strong>di</strong>ventare un’eccezionale location per l’esperienza <strong>del</strong>la summerschool, maturata dal <strong>Parco</strong> in altri contesti ambientali <strong>di</strong> notevole interesse ambientale e naturalistico. La summer school si caratterizza come un breve corso<strong>di</strong> 2 settimane, finalizzato all’analisi ed alla comprensione <strong>del</strong> patrimonio naturale, al suo valore storico-economico ed all’uso sostenibile <strong>del</strong>le risorsenaturali. Si ricorda che il <strong>Parco</strong> ha già ospitato numerosissime <strong>del</strong>egazioni presso il Centro Operativo <strong>del</strong>la Salina <strong>di</strong> Comacchio, come vero e propriolaboratorio scientifico-<strong>di</strong>dattico cui è stato riconosciuto un alto valore per le attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione scientifica.ISOLA DEI CONIGLI – ZONA B.SMT.aIn coda ad Art 23 comma 6 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioTale sottozona in<strong>di</strong>vidua un’area che il <strong>Parco</strong> deve <strong>di</strong>rettamente riqualificare, me<strong>di</strong>ante interventi <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> dossi con morfologie naturali e idonee allani<strong>di</strong>ficzione dei Caradriformi; in tale area sono consentiti esclusivamente interventi finalizzati alla realizzazione, conservazione e gestione dei dossi, eccezionfatta per le normali pratiche gestionali <strong>del</strong> bacino vallivo <strong>del</strong>le gran<strong>di</strong> valli <strong>di</strong> Comacchio.Area PP.SMT.aArt 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli <strong>di</strong> Comacchio1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale <strong>del</strong> territorio, alla salvaguar<strong>di</strong>a dei caratteri originari degliinse<strong>di</strong>amenti umani e <strong>di</strong> quelli tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>la pesca, alla evidenziazione <strong>del</strong>le trasformazioni conseguenti alla attività <strong>di</strong> bonifica storica; a tal fine sono dapromuovere interventi destinati al miglioramento <strong>del</strong>le caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento <strong>del</strong>le attività produttive a bassoimpatto ambientale, alla riconversione <strong>di</strong> quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione <strong>di</strong> nuove attività agricole, produttive, turistichecompatibili con la qualità <strong>del</strong>le risorse naturali esistenti nel <strong>Parco</strong> e coerenti con le aspettative <strong>del</strong>le popolazioni locali.2 Nelle zone PP sono vietati:• la caccia e il <strong>di</strong>sturbo <strong>del</strong>la fauna selvatica, ad eccezione <strong>del</strong>l'attività venatoria e <strong>del</strong>l'attività alieutica, dove non <strong>di</strong>versamente previsto per ambitiparticolari, esercitate secondo la <strong>di</strong>sciplina stabilita dal Regolamento;• il danneggiamento e la raccolta <strong>del</strong>la flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR;• l’asporto <strong>di</strong> materiali e l’alterazione <strong>del</strong> profilo <strong>del</strong> terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma 4.3 In tutte le zone PP sono consentiti:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong>valorizzazione ambientale e paesistica);• gli interventi <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> specie alloctone dannose, promossi <strong>di</strong>rettamente dall’Ente parco;• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> patrimonio testimoniale storico-culturale;• le attività <strong>di</strong> ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità <strong>del</strong> parco;• le attività <strong>di</strong> osservazione scientifica e per fini <strong>di</strong>dattici, come <strong>di</strong>sciplinata dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• l’escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come <strong>di</strong>sciplinati dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• la manutenzione <strong>del</strong>le infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni <strong>di</strong> cui all’art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone;• interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong> ristrutturazione, <strong>di</strong> restauro, <strong>di</strong> risanamento conservativo e <strong>di</strong>ampliamento per le esigenze <strong>di</strong> adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, <strong>di</strong> ampliamento e nuova costruzione per le esigenze<strong>del</strong>le aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>l'art. 9 <strong>del</strong>le presenti Norme5 La sottozona PP.SMT comprende la parte interna <strong>del</strong>le Valli <strong>di</strong> Comacchio e i bacini produttivi <strong>di</strong> Valle Campo.6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi <strong>del</strong>le attività produttive estensive in essere alla data <strong>di</strong> approvazione <strong>del</strong> presentePiano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nelrispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 10 <strong>del</strong>le NdA <strong>del</strong> pIano <strong>di</strong> stazione.7. Sono in ogni caso vietati gli interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, fatte salve le opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e quelle <strong>di</strong>mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente in<strong>di</strong>pendenti le Valli <strong>di</strong> Comacchioda Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno.


8. Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, restauro eristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità <strong>di</strong> manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa lacostruzione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme <strong>del</strong>la tra<strong>di</strong>zione valliva locale.9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, <strong>del</strong>le fosse sub-lagunari e <strong>del</strong>le opere per la funzionalità idraulica e<strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all’adduzione e circolazione <strong>del</strong>le acque dolci provenienti dal Fiume Reno. Imateriali litoi<strong>di</strong> conseguenti potranno essere depositati all'interno <strong>del</strong>la zona, previa valutazione <strong>del</strong>la compatibilità con l’assetto morfologico dei luoghi e<strong>del</strong>l'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti; tale attività non dovrà interessare i dossi, sede <strong>di</strong> pregio naturalistico elevato (Suaedo maritimae-Bassietum hirsutae, Puccinellio festuciformis-Sarcocornietum perennis, Lamprothamnium papulosum).


QUADRANTE2


QUADRANTE2QUADRANTE2GESTIONE HABITATGESTIONE IDRAULICAQUADRANTE 2 - “PENISOLA DI BOSCOFORTE”Penisola <strong>di</strong> BoscoforteManutenzione straor<strong>di</strong>naria- piantumazione <strong>di</strong> esemplari <strong>di</strong> Quercus ilex tra i Pinus pinea esistenti e realizzazione <strong>di</strong> macchie <strong>di</strong> Prunus spinosa (dominante), Rhamnus catharticus,Hippophae rhamnoides, Cornus sanguinea, Pyrus pyraster, Berberis vulgaris, Ligustrum vulgare;Gestione or<strong>di</strong>naria- mantenimento <strong>del</strong>la funzionalità <strong>del</strong> canaletto che conduce le acque dolci <strong>del</strong> fiume Reno verso il chiaro a nord <strong>del</strong>la penisola (quadrante 1);Valle aperta e dossiManutenzione straor<strong>di</strong>naria- \;Gestione or<strong>di</strong>naria- gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo;- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- or<strong>di</strong>naria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti;- controllo dei ratti nei dossi regolarmente occupati da colonie <strong>di</strong> uccelli ni<strong>di</strong>ficanti.Penisola <strong>di</strong> Boscoforte.La rottura <strong>di</strong> molte arginature <strong>del</strong>la penisola <strong>di</strong> Boscoforte, per lo più in area nord, pone in libera comunicazione le acque dei chiari interni alla stessapenisola con quelle <strong>del</strong>la Valle Magnavacca, a loro volta in libera comunicazione con quelle <strong>del</strong>la Valle Fossa <strong>di</strong> <strong>Po</strong>rto. Questa situazione rendein<strong>di</strong>spensabile che le aree <strong>di</strong> cui sopra (penisola <strong>di</strong> Boscoforte, Valle Magnavacca, Valle Fossa <strong>di</strong> <strong>Po</strong>rto) siano sottoposte alla gestione <strong>di</strong> un unico soggettoper gli aspetti idraulici e, soprattutto, per quelli ittici (pesca), affinché in esse non si verifichino conflitti.QUADRANTE2GESTIONE FAUNISTICAa) Zona B a ridosso <strong>del</strong>la “Punta Canaletta” (Sud-Ovest <strong>del</strong> Quadrante) Area <strong>di</strong> estrema importanza avifaunistica per la presenza – tra le altre specie – <strong>di</strong>Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus), Pettegola (Tringa totanus), Volpoca (Tadorna tadorna, Canapiglia (Anas strepera), Germano reale (Anasplatyrhynchos), Mestolone (Anas clipeata, Avocetta (Recurvirostra avosetta), Gabbiano Comune (Larus ri<strong>di</strong>bundus) e <strong>di</strong> Sterna comune (Sterna hirundo):ottimizzazione <strong>del</strong>la vigilanza tramite convenzioni con le Istituzioni preposte.b) Zona B: Divieto assoluto <strong>di</strong> caccia.Aree contigue: Esercizio venatorio da “apprestamento”, collocabile a non meno <strong>di</strong> mt. 150,00 dalle Zone <strong>di</strong> <strong>Parco</strong> e dalle Oasi <strong>di</strong> protezione <strong>del</strong>la Faunaesistenti. Di seguito vedere Quadrante 1 a partire da “…. e praticabile nelle medesime ….” [omissis].QUADRANTE2CONSERVAZIONE PAESAGGIO EFRUIZIONE TURISTICANon vengono attivate azioni <strong>di</strong> fruizione turistica, ma potranno essere autorizzate visite guidate organizzate esclusivamente dal <strong>Parco</strong> a scopi scentifici.La percezione <strong>del</strong> paesaggio vallivo <strong>di</strong> quest’area sarà garantita dal monitoraggio <strong>del</strong>la situazione esistente, nella sezione “Storica attuale”


QUADRANTE2INDIRIZZI, DIRETTIVE EPRESCRIZIONIZona B.SMTArt 23 comma 6 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioIn tali aree, fatto salvo quanto previsto dal successivo comma 2, sono vietati:a) interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, compresi l’alterazione <strong>del</strong>la giacitura dei canali, dei dossi e <strong>del</strong>le barene;b) l’innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;c) l’accesso tra metà aprile e metà luglio.Nelle stesse aree sono consentiti:a. il ripristino dei sistemi barenali e dunosi erosi o soggetti a subsidenza, anche attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> fanghi e materiali provenienti dalla manutenzione eripristino dei canali sublagunari <strong>del</strong>lo stesso bacino vallivo, comunque nel rispetto dei profili e <strong>del</strong>le altimetrie ricorrenti nel bacino medesimo, purché inseritiin una programmazione generale e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;b. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoi<strong>di</strong> conseguenti purché effettuato nel rispetto <strong>del</strong>l’assettogeomorfologico dei luoghi nonché <strong>del</strong>la vegetazione presente, previo nulla osta <strong>del</strong>l’EdG;c. la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione<strong>del</strong> bacino d’acqua e alla piscicoltura;d. l’esercizio degli impianti <strong>di</strong> piscicoltura esistenti;e. la realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica <strong>del</strong> bacino (quali chiaviche, sifoni <strong>di</strong> derivazione, pompe idrovore), <strong>di</strong>opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e <strong>di</strong> mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento<strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;f. per le sole valli da pesca, le opere in<strong>di</strong>spensabili alla prosecuzione <strong>del</strong>l’esercizio <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> piscicoltura, purché realizzate con criteri <strong>di</strong>ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> allevamento e <strong>di</strong> prelievo <strong>del</strong> pescato, nonchél’impiego <strong>di</strong> materiali compatibili con il sistema ambientale <strong>di</strong> riferimento;g. la raccolta <strong>di</strong> macroalghe e le normali operazioni <strong>di</strong> sfalcio meccanico <strong>del</strong>le sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli in<strong>di</strong>rizzi <strong>del</strong> presente Pianoe <strong>di</strong> quanto previsto in proposito dal Regolamento;h. il mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre.Zona PP.SMTArt 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli <strong>di</strong> Comacchio1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale <strong>del</strong> territorio, alla salvaguar<strong>di</strong>a dei caratteri originari degliinse<strong>di</strong>amenti umani e <strong>di</strong> quelli tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>la pesca, alla evidenziazione <strong>del</strong>le trasformazioni conseguenti alla attività <strong>di</strong> bonifica storica; a tal fine sono dapromuovere interventi destinati al miglioramento <strong>del</strong>le caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento <strong>del</strong>le attività produttive a bassoimpatto ambientale, alla riconversione <strong>di</strong> quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione <strong>di</strong> nuove attività agricole, produttive, turistichecompatibili con la qualità <strong>del</strong>le risorse naturali esistenti nel <strong>Parco</strong> e coerenti con le aspettative <strong>del</strong>le popolazioni locali.2 Nelle zone PP sono vietati:• la caccia e il <strong>di</strong>sturbo <strong>del</strong>la fauna selvatica, ad eccezione <strong>del</strong>l'attività venatoria e <strong>del</strong>l'attività alieutica, dove non <strong>di</strong>versamente previsto per ambitiparticolari, esercitate secondo la <strong>di</strong>sciplina stabilita dal Regolamento;• il danneggiamento e la raccolta <strong>del</strong>la flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR;• l’asporto <strong>di</strong> materiali e l’alterazione <strong>del</strong> profilo <strong>del</strong> terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma 4.3 In tutte le zone PP sono consentiti:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong>valorizzazione ambientale e paesistica);• gli interventi <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> specie alloctone dannose, promossi <strong>di</strong>rettamente dall’Ente parco;• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> patrimonio testimoniale storico-culturale;• le attività <strong>di</strong> ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità <strong>del</strong> parco;• le attività <strong>di</strong> osservazione scientifica e per fini <strong>di</strong>dattici, come <strong>di</strong>sciplinata dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• l’escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come <strong>di</strong>sciplinati dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• la manutenzione <strong>del</strong>le infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni <strong>di</strong> cui all’art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone;• interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong> ristrutturazione, <strong>di</strong> restauro, <strong>di</strong> risanamento conservativo e <strong>di</strong>ampliamento per le esigenze <strong>di</strong> adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, <strong>di</strong> ampliamento e nuova costruzione per le esigenze<strong>del</strong>le aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>l'art. 9 <strong>del</strong>le presenti Norme


5 La sottozona PP.SMT comprende la parte interna <strong>del</strong>le Valli <strong>di</strong> Comacchio e i bacini produttivi <strong>di</strong> Valle Campo.6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi <strong>del</strong>le attività produttive estensive in essere alla data <strong>di</strong> approvazione <strong>del</strong> presentePiano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nelrispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 10 <strong>del</strong>le NdA <strong>del</strong> pIano <strong>di</strong> stazione.7. Sono in ogni caso vietati gli interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, fatte salve le opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e quelle <strong>di</strong>mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente in<strong>di</strong>pendenti le Valli <strong>di</strong> Comacchioda Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno.8. Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, restauro eristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità <strong>di</strong> manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa lacostruzione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme <strong>del</strong>la tra<strong>di</strong>zione valliva locale.9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, <strong>del</strong>le fosse sub-lagunari e <strong>del</strong>le opere per la funzionalità idraulica e<strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all’adduzione e circolazione <strong>del</strong>le acque dolci provenienti dal Fiume Reno. Imateriali litoi<strong>di</strong> conseguenti potranno essere depositati all'interno <strong>del</strong>la zona, previa valutazione <strong>del</strong>la compatibilità con l’assetto morfologico dei luoghi e<strong>del</strong>l'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti;PP.SMT.aArt 26 commi 2,3,4,10 e10.2 <strong>del</strong>le NTA Valli <strong>di</strong> Comacchio1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale <strong>del</strong> territorio, alla salvaguar<strong>di</strong>a dei caratteri originari degliinse<strong>di</strong>amenti umani e <strong>di</strong> quelli tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>la pesca, alla evidenziazione <strong>del</strong>le trasformazioni conseguenti alla attività <strong>di</strong> bonifica storica; a tal fine sono dapromuovere interventi destinati al miglioramento <strong>del</strong>le caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento <strong>del</strong>le attività produttive a bassoimpatto ambientale, alla riconversione <strong>di</strong> quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione <strong>di</strong> nuove attività agricole, produttive, turistichecompatibili con la qualità <strong>del</strong>le risorse naturali esistenti nel <strong>Parco</strong> e coerenti con le aspettative <strong>del</strong>le popolazioni locali.2 Nelle zone PP sono vietati:• la caccia e il <strong>di</strong>sturbo <strong>del</strong>la fauna selvatica, ad eccezione <strong>del</strong>l'attività venatoria e <strong>del</strong>l'attività alieutica, dove non <strong>di</strong>versamente previsto per ambitiparticolari, esercitate secondo la <strong>di</strong>sciplina stabilita dal Regolamento;• il danneggiamento e la raccolta <strong>del</strong>la flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR;• l’asporto <strong>di</strong> materiali e l’alterazione <strong>del</strong> profilo <strong>del</strong> terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma 4.3 In tutte le zone PP sono consentiti:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong>valorizzazione ambientale e paesistica);• gli interventi <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> specie alloctone dannose, promossi <strong>di</strong>rettamente dall’Ente parco;• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> patrimonio testimoniale storico-culturale;• le attività <strong>di</strong> ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità <strong>del</strong> parco;• le attività <strong>di</strong> osservazione scientifica e per fini <strong>di</strong>dattici, come <strong>di</strong>sciplinata dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• l’escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come <strong>di</strong>sciplinati dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• la manutenzione <strong>del</strong>le infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni <strong>di</strong> cui all’art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone;• interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong> ristrutturazione, <strong>di</strong> restauro, <strong>di</strong> risanamento conservativo e <strong>di</strong>ampliamento per le esigenze <strong>di</strong> adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, <strong>di</strong> ampliamento e nuova costruzione per le esigenze<strong>del</strong>le aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>l'art. 9 <strong>del</strong>le presenti Norme5 La sottozona PP.SMT comprende la parte interna <strong>del</strong>le Valli <strong>di</strong> Comacchio e i bacini produttivi <strong>di</strong> Valle Campo.6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi <strong>del</strong>le attività produttive estensive in essere alla data <strong>di</strong> approvazione <strong>del</strong> presentePiano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nelrispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 10 <strong>del</strong>le NdA <strong>del</strong> pIano <strong>di</strong> stazione.7. Sono in ogni caso vietati gli interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, fatte salve le opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e quelle <strong>di</strong>mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente in<strong>di</strong>pendenti le Valli <strong>di</strong> Comacchioda Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno.8. Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, restauro eristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità <strong>di</strong> manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa lacostruzione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme <strong>del</strong>la tra<strong>di</strong>zione valliva locale.9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, <strong>del</strong>le fosse sub-lagunari e <strong>del</strong>le opere per la funzionalità idraulica e<strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all’adduzione e circolazione <strong>del</strong>le acque dolci provenienti dal Fiume Reno. Imateriali litoi<strong>di</strong> conseguenti potranno essere depositati all'interno <strong>del</strong>la zona, previa valutazione <strong>del</strong>la compatibilità con l’assetto morfologico dei luoghi e


<strong>del</strong>l'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti; tale attività non dovrà interessare i dossi, sede <strong>di</strong> pregio naturalistico elevato (Suaedo maritimae-Bassietum hirsutae, Puccinellio festuciformis-Sarcocornietum perennis, Lamprothamnium papulosum).


QUADRANTE3


QUADRANTE3GESTIONE HABITATQUADRANTE 3 - “PIEDE DI BOSCOFORTE”Chiari all’estremità sud <strong>di</strong> BoscoforteManutenzione straor<strong>di</strong>naria- piantumazione <strong>di</strong> esemplari <strong>di</strong> Salix alba ai margini dei chiari e realizzazione <strong>di</strong> macchie <strong>di</strong> Salix cinerea, Rhamnus catharticus, Sambucus nigra, Cornussanguinea, Viburnum opulus, Frangula alnus;Gestione or<strong>di</strong>naria- mantenimento <strong>del</strong>la funzionalità <strong>del</strong> canaletto che conduce le acque dolci <strong>del</strong> fiume Reno verso il chiaro a nord <strong>del</strong>la penisola (quadrante 1);- mantenimento degli argini perimetrali;- mantenimento <strong>di</strong> habitat dulciacquicoli me<strong>di</strong>ante costante immissione <strong>di</strong> acque dolci dal fiume Reno;- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;Valle aperta e dossiManutenzione straor<strong>di</strong>naria- \;Gestione or<strong>di</strong>naria- gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo;- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- or<strong>di</strong>naria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti;- controllo dei ratti nei dossi regolarmente occupati da colonie <strong>di</strong> uccelli ni<strong>di</strong>ficanti;Valle Lavadena (chiaro Canalazzo)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- \;Gestione or<strong>di</strong>naria- mantenimento <strong>di</strong> salinità comprese tra 15‰ e 25‰- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- or<strong>di</strong>naria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;“Piede” <strong>di</strong> Boscoforte (area case <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- \;Gestione or<strong>di</strong>naria- tutela <strong>del</strong> prato umido salmastro nella corte <strong>del</strong>la casa demaniale;- realizzazione <strong>di</strong> un solo sfalcio annuo <strong>del</strong> prato umido salmastro tra metà ottobre e febbraio;Fiume Reno


QUADRANTE3QUADRANTE3GESTIONE IDRAULICAGESTIONE FAUNISTICAManutenzione straor<strong>di</strong>naria- conversione <strong>del</strong>le golene interne da aree agricole a seminativo a prati umi<strong>di</strong> golenali, me<strong>di</strong>ante abbandono <strong>del</strong>le coltivazioni e ripristino <strong>del</strong>le quote, conpiccole aree <strong>di</strong> ristagno che non creino rischi idraulici;- realizzazione <strong>di</strong> piccole macchie <strong>di</strong> Salix alba e <strong>Po</strong>pulus alba, in aree e con <strong>di</strong>mensioni che non creino rischi idraulici;- arricchimento floristico <strong>del</strong> bosco igrofilo con Leucojum aestivum;Gestione or<strong>di</strong>naria- tutela <strong>del</strong> boschetto ripariale a Salix alba e <strong>Po</strong>pulus alba;- realizzazione <strong>di</strong> un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraioPiana d’argine <strong>del</strong>le valliManutenzione straor<strong>di</strong>naria- arricchimento floristico <strong>del</strong> prato xerofilo con specie assenti <strong>di</strong> interesse conservazionistico o entomologico;- realizzazione <strong>di</strong> piccole macchie <strong>di</strong> Prunus spinosa (dominante), Rhamnus catharticus, Cornus sanguinea, Pyrus pyraster, Ligustrum vulgare;Gestione or<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>di</strong> un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraioPenisola <strong>di</strong> Boscoforte.La rottura <strong>di</strong> molte arginature <strong>del</strong>la penisola <strong>di</strong> Boscoforte, per lo più in area nord, pone in libera comunicazione le acque dei chiari interni alla stessa penisolacon quelle <strong>del</strong>la Valle Magnavacca, a loro volta in libera comunicazione con quelle <strong>del</strong>la Valle Fossa <strong>di</strong> <strong>Po</strong>rto. Questa situazione rende in<strong>di</strong>spensabile che learee <strong>di</strong> cui sopra (penisola <strong>di</strong> Boscoforte, Valle Magnavacca, Valle Fossa <strong>di</strong> <strong>Po</strong>rto) siano sottoposte alla gestione <strong>di</strong> un unico soggetto per gli aspetti idraulicie, soprattutto, per quelli ittici (pesca), affinché in esse non si verifichino conflitti.Aree a nord <strong>del</strong>la Traversa CER sul fiume Reno.Le aree che comunicano con il tratto <strong>del</strong> fiume Reno a monte <strong>del</strong>la Traversa <strong>di</strong> Voltascirocco possono addurre le acque <strong>del</strong> fiume (alimentazione) me<strong>di</strong>anteimpianti <strong>del</strong> tipo sifoni. Per il deflusso <strong>del</strong>le acque (scarico) dovranno, però, usare necessariamente impianti <strong>di</strong> sollevamento forzato (pompe), impianti che iproprietari <strong>del</strong>le rispettive aree dovranno, dunque, mantenere in efficienza.Manutenzioni alle arginature.I proprietari dei singoli fon<strong>di</strong> dovranno garantire la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, perevitare i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni idraulici e le fughe <strong>di</strong> pesce conseguenti alla eventuale commistione <strong>del</strong>le acque.a) Divieto assoluto <strong>di</strong> caccia nelle aree interne al P.dI.P. Eliminazione <strong>del</strong> punto <strong>di</strong> accesso a fini venatori, come previsto dalla specifica cartografia <strong>del</strong> Piano<strong>di</strong> Stazione Valli <strong>di</strong> Comacchio approvato con Del. G.R. n. 2282 <strong>del</strong> 17/11/2003.Aree contigue: Caccia Vagante non esercitatile nelle aree interne al P.dI.P.Interventi <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> cui all’art. 37 comma 2, L.R. 6/2005 prioritariamente con meto<strong>di</strong> ecologici.b) Sito dove concentrare interventi <strong>di</strong> controllo nei confronti <strong>del</strong>la Nutria (Myocastor coypus).QUADRANTE3CONSERVAZIONE PAESAGGIO EFRUIZIONE TURISTICAAccesso a Boscoforte e nuovo percorso pedonaleL’accesso al pubblico <strong>del</strong>la Penisola <strong>di</strong> Boscoforte sarà consentito a gruppi <strong>di</strong> persone in maniera regolamentata tramite visite guidate, così da alterare ilmeno possibile l’equilibrio e il carattere <strong>di</strong> luogo incontaminato <strong>del</strong>la penisola.Il <strong>progetto</strong> prevede l’attivazione <strong>di</strong> un nuovo percorso pedonale pubblico <strong>di</strong> 1,82 km, che consenta la fruizione <strong>di</strong> un ambiente unico finora precluso in quanto<strong>di</strong> proprietà privata. Il percorso ipotizzato è <strong>di</strong> tipo anulare a partire dal capanno d’ingresso, che sarà adeguatamente ripristinato in quanto degradato edattrezzato come biglietteria con servizi igienici. Lungo il tragitto saranno attrezzati anche due capanni adeguatamente schermati, utili alla pratica <strong>del</strong>birdwatching (per maggiori dettagli vedere le tavole <strong>di</strong> <strong>progetto</strong> n. 7A e 7B, relative al sistema <strong>di</strong> fruizione all’interno <strong>del</strong> perimetro <strong>del</strong> P.d.I.P. e nellospecifico quadrante 3). Si ipotizza il ripristino <strong>del</strong> se<strong>di</strong>me dei sentieri esistenti e <strong>del</strong>le passerelle in legno necessarie per il completamento <strong>del</strong> circuito, ovemancanti, <strong>di</strong>strutte oppure inagibili.In sintesi gli interventi previsti sono i seguenti: ripristino <strong>del</strong> capanno d’ingresso per la biglietteria e i servizi igienici, ripristino dei due capanni per ilbirdwatching, ripristino dei sentieri e <strong>del</strong>le passerelle e installazione <strong>di</strong> segnaletica ad-hoc non invasiva.


Case <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a Rotta MartinellaIl Progetto d’Intervento Particolareggiato prevede il recupero e la riqualificazione <strong>del</strong> complesso degli e<strong>di</strong>fici abbandonati conosciuti come case <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>ademanio fluviale Rotta Martinella (vedere la cartografia per l’esatta localizzazione).Presso il Casone Sant’Alberto sarà consentito l’accosto nautico e sarà allestito un piccolo approdo <strong>di</strong> servizio alle escursioni in barca attraverso le Valli; vistala profon<strong>di</strong>tà dei fondali si prevede <strong>di</strong> l’utilizzo <strong>di</strong> imbarcazioni a fondo rialzato o <strong>di</strong> canoe.Il Casone Sant’Alberto si presta inoltre ottimamente ad ospitare un piccolo centro informazioni on line sugli aspetti idro<strong>di</strong>namici <strong>del</strong>le valli (non un museo,ma una postazione <strong>di</strong> ufficio tecnico, con limitato front-office che rileva dati aggiornati su profon<strong>di</strong>tà, salinità, influenza <strong>del</strong>le maree, con<strong>di</strong>zioni <strong>del</strong> vento,per agevolare l’uso <strong>di</strong> imbarcazioni nelle valli).L’area complessiva <strong>di</strong> queste case (5 e<strong>di</strong>fici per una superficie complessiva <strong>di</strong> circa 700 m 2 ) costituisce un nodo fondamentale per la fruizione <strong>di</strong> tutto ilcomparto, <strong>di</strong>viene il punto <strong>di</strong> scambio tra <strong>di</strong>versi mezzi <strong>di</strong> trasporto, lo snodo tra i percorsi nautici, quelli ciclabili e pedonali e a cavallo. Gli itinerari acavallo possono partire da Prato <strong>Po</strong>zzo, percorrere l’argine <strong>del</strong> Reno o, in alternativa, inoltrarsi fino a Valle Zavelea percorrendo l’Argine Agosta, godendo <strong>di</strong>un paesaggio unico. Tra i percorsi ciclabili possibili in questa zona, il più suggestivo è sicuramente rappresentato dalla ciclabile già prevista dal Piano <strong>di</strong>Stazione Valli che, una volta terminata la realizzazione <strong>del</strong>l’argine <strong>di</strong> compartimentazione dei bacini vallivi, consentirà <strong>di</strong> percorrere le Valli lungo l’interoperimetro.I fabbricati adeguatamente recuperati sono idonei a <strong>di</strong>ventare strutture <strong>di</strong> supporto all’accoglienza turistica, quali un punto <strong>di</strong> ristoro e un piccolo ostello(ostello naturalistico) o bed&breakfast destinato ad un pubblico più giovane, ad integrare l’offerta già data dall’Agriturismo in località Prato <strong>Po</strong>zzo e il vicinoVillaggio rurale <strong>di</strong> Anita. <strong>Po</strong>trà essere allestita una zona a parcheggio, con posti auto limitati solo per le esigenze <strong>del</strong>l’ostello e <strong>del</strong> punto <strong>di</strong> ristoro,escludendo in ogni caso un aumento <strong>del</strong>l’impermeabilizzazione <strong>del</strong> suolo. L’accoglienza turistica è da prevedere in quest’area sia per la posizione strategicasia per preservare l’area ai pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> Boscoforte, in cui si accederà soltanto in maniera programmata prima <strong>del</strong>l’ingresso.Le sistemazioni esterne saranno limitate alle aree <strong>di</strong> stretta pertinenzae al fine <strong>di</strong> integrare la logistica <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong> fruizione <strong>del</strong>le “Valli Meri<strong>di</strong>onali” che hanel centro visita <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> (Palazzone) a Sant’Alberto il fulcro organizzativo.Argine <strong>del</strong> Fiume RenoL’argine <strong>del</strong> Reno rappresenta un lungo tratto molto suggestivo che si presta ad essere percorso in varie modalità: a pie<strong>di</strong>, in bicicletta, a cavallo oppuretramite visita controllata, ad esempio utilizzando i pulmini elettrici messi a <strong>di</strong>sposizione dal <strong>Parco</strong> (ve<strong>di</strong> percorsi già attivati con il Tarabusino, servizio <strong>di</strong>trasporto ad energia elettrica per visite guidate). Il percorso <strong>del</strong> pulmino elettrico in quest’area va da Sant’Alberto a Volta Scirocco, passando il Reno sultraghetto e seguendo poi la gronda settentrionale <strong>del</strong> fiume in <strong>di</strong>rezione est mantenendosi sull’argine.Il tragitto sull’argine <strong>del</strong> Reno intercetta inoltre la Casa “Scorticata” fino a Volta Scirocco.L’argine <strong>del</strong> Reno rappresenta inoltre un tratto fondamentale <strong>del</strong> nuovo itinerario ciclabile che consente la fruizione <strong>del</strong>l’intero perimetro <strong>del</strong>le Valli <strong>di</strong>Comacchio (itinerario che era già stato ipotizzato dal Piano <strong>di</strong> Stazione Valli come “PC1 - Perimetro Valli <strong>di</strong> Comacchio” art. 29 comma 4 N.T.A. <strong>del</strong> Piano).L’itinerario circolare può essere completato , come più avanti descritto (paragrafo “Non solo un argine”), grazie alla possibilità <strong>di</strong> passare sopra la nuovaarginatura prevista dal <strong>progetto</strong> sulla linea <strong>di</strong> confine tra le Province <strong>di</strong> Ferrara e Ravenna nella Valle Lido <strong>di</strong> Magnavacca. Per il tracciato completo<strong>del</strong>l’itinerario ciclabile “Perimetro <strong>del</strong>le Valli” vedere la Tavola <strong>di</strong> <strong>progetto</strong> n. 7 “Quadro <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong>la fruizione nella Stazione Valli <strong>di</strong> Comacchio”.Come approfon<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> tema <strong>del</strong>la fruizione si riporta <strong>di</strong> seguito uno stralcio <strong>di</strong> un <strong>progetto</strong> già realizzato da Mezzatesta… per il <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Delta</strong> neglianni passati, che approfon<strong>di</strong>sce il quadro <strong>del</strong>le opportunità per la pratica <strong>del</strong> birdwatching nel territorio ricompreso nel perimetro <strong>del</strong> P.d.I.P.QUADRANTE3INDIRIZZI, DIRETTIVE EPRESCRIZIONIZona B.SMTArt 23 comma 6 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioIn tali aree, fatto salvo quanto previsto dal successivo comma 2, sono vietati:a) interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, compresi l’alterazione <strong>del</strong>la giacitura dei canali, dei dossi e <strong>del</strong>le barene;b) l’innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;c) l’accesso tra metà aprile e metà luglio.Nelle stesse aree sono consentiti:a. il ripristino dei sistemi barenali e dunosi erosi o soggetti a subsidenza, anche attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> fanghi e materiali provenienti dalla manutenzione eripristino dei canali sublagunari <strong>del</strong>lo stesso bacino vallivo, comunque nel rispetto dei profili e <strong>del</strong>le altimetrie ricorrenti nel bacino medesimo, purché inseritiin una programmazione generale e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;b. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoi<strong>di</strong> conseguenti purché effettuato nel rispetto <strong>del</strong>l’assetto


geomorfologico dei luoghi nonché <strong>del</strong>la vegetazione presente, previo nulla osta <strong>del</strong>l’EdG;c. la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione<strong>del</strong> bacino d’acqua e alla piscicoltura;d. l’esercizio degli impianti <strong>di</strong> piscicoltura esistenti;e. la realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica <strong>del</strong> bacino (quali chiaviche, sifoni <strong>di</strong> derivazione, pompe idrovore), <strong>di</strong>opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e <strong>di</strong> mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento<strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;f. per le sole valli da pesca, le opere in<strong>di</strong>spensabili alla prosecuzione <strong>del</strong>l’esercizio <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> piscicoltura, purché realizzate con criteri <strong>di</strong>ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> allevamento e <strong>di</strong> prelievo <strong>del</strong> pescato, nonchél’impiego <strong>di</strong> materiali compatibili con il sistema ambientale <strong>di</strong> riferimento;g. la raccolta <strong>di</strong> macroalghe e le normali operazioni <strong>di</strong> sfalcio meccanico <strong>del</strong>le sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli in<strong>di</strong>rizzi <strong>del</strong> presente Pianoe <strong>di</strong> quanto previsto in proposito dal Regolamento;h. il mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre.PP.FLUArt 26 comma 12 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioLa sottozona PP.FLU è costituita dall’ambito <strong>del</strong> Fiume Reno ricompreso tra il limite esterno <strong>del</strong> piede degli argini principali.In tale zona le Autorità idrauliche competenti dovranno conformare i criteri <strong>di</strong> progettazione e <strong>di</strong> intervento alle finalità <strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong> paesaggiofluviale e <strong>del</strong>le emergenze naturalistiche proprie <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, tenuto conto <strong>del</strong>l’influenza <strong>di</strong>retta che tale vettore idraulico ha nei confronti <strong>del</strong>l’equilibrio <strong>del</strong>comprensorio vallivo comacchiese.In tutta l’area fluviale, così come <strong>del</strong>imitata dal presente Piano, sono consentiti gli interventi necessari volti ad ottenere:a. la garanzia <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza, la manutenzione ed il ripristino <strong>del</strong>le arginature esistenti, mantenendo il deflusso <strong>del</strong>le piene <strong>di</strong> riferimentoaventi un tempo <strong>di</strong> ritorno pari a 200 anni;b. il mantenimento e/o il recupero <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong>namico <strong>del</strong>l’alveo, nel rispetto <strong>del</strong>l’evoluzione naturale <strong>del</strong> fiume ed in rapporto alleesigenze <strong>di</strong> stabilità <strong>del</strong>le <strong>di</strong>fese e <strong>del</strong>le fondazione <strong>del</strong>le opere d’arte;c. il mantenimento <strong>del</strong> deflusso minimo vitale necessario alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la vita biologica <strong>del</strong> fiume.In tale ambito sono comunque vietate:o le trasformazioni <strong>del</strong>lo stato dei luoghi sotto l’aspetto morfologico, infrastrutturale ed e<strong>di</strong>lizio;o l’apertura <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche e <strong>di</strong> impianti per lo smaltimento dei rifiuti, il deposito <strong>di</strong> sostanze pericolose e <strong>di</strong> materiali a cielo aperto, compresi glistoccaggi provvisori, con esclusione <strong>di</strong> quelli temporanei derivanti da interventi <strong>di</strong> manutenzione <strong>del</strong> corpo idrico eseguiti dall’autorità idraulica competente;o le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza <strong>di</strong> ml.10 dal ciglio <strong>del</strong>le sponde, al fine <strong>di</strong> assicurare il mantenimento o ilripristino <strong>di</strong> una fascia continua <strong>di</strong> vegetazione spontanea lungo le sponde <strong>del</strong>l’alveo inciso, avente funzione <strong>di</strong> stabilizzazione e riduzione <strong>del</strong>la velocità <strong>del</strong>lacorrente.Nelle medesime aree la pianificazione locale o sovracomunale, quella <strong>di</strong> settore e la programmazione <strong>del</strong>l’autorità idraulica competente opereranno perfavorire e sostenere gli interventi volti alla ricostituzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili <strong>di</strong> interferenza antropica,ferma restando la possibilità <strong>di</strong> ristrutturazione e rilocalizzazione, qualora incompatibili con le caratteristiche idrauliche ed ambientali, <strong>di</strong> capanni ed altreattrezzature per la pesca. La ristrutturazione dovrà comunque rispettare le tipologie locali ed essere realizzata con materiali tra<strong>di</strong>zionali.


QUADRANTE4


QUADRANTE4GESTIONE HABITATQUADRANTE 4 - “VALLE LAVADENA”Valle aperta e dossiManutenzione straor<strong>di</strong>naria- \;Gestione or<strong>di</strong>naria- gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo;- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;Valle Lavadena (chiaro Canalazzo)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- \;Gestione or<strong>di</strong>naria- mantenimento <strong>di</strong> salinità comprese tra 15‰ e 25‰- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- or<strong>di</strong>naria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;Valle Lavadena (chiaro Buchetta <strong>del</strong> Fico)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- \;Gestione or<strong>di</strong>naria- mantenimento <strong>di</strong> salinità comprese tra 10‰ e 15‰- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- or<strong>di</strong>naria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;Valle Lavadena (lavorieri e vasche <strong>di</strong> semi-intensivo)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- sostituzione o rimozione <strong>del</strong>le reti orizzontali, che determinano la morte, per intrappolamento, <strong>di</strong> decine <strong>di</strong> esemplari <strong>di</strong> Phalacrocorax carbo,Phalacrocorax pygmeus, Egretta alba, Egretta garzetta, Ardea cinerea, Larus michahellis;- eliminazione <strong>del</strong> pollaio (prevenzione <strong>del</strong>l’influenza aviaria);Gestione or<strong>di</strong>naria- costante manutenzione <strong>del</strong>le reti <strong>di</strong> protezione <strong>del</strong>l’impianto;- sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo;- realizzazione dei lavori <strong>di</strong> manutenzione con movimento terra e/o asportazione <strong>del</strong>la vegetazione tra metà luglio e metà marzo;Valle Lavadena (bacino Punta Musone)


QUADRANTE4GESTIONE IDRAULICAManutenzione straor<strong>di</strong>naria|- \;Gestione or<strong>di</strong>naria- manutenzione degli appostamenti <strong>di</strong> caccia tra agosto e febbraio;- sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo;- realizzazione dei lavori <strong>di</strong> manutenzione con movimento terra e/o asportazione <strong>del</strong>la vegetazione tra metà luglio e metà marzo;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;Fiume RenoManutenzione straor<strong>di</strong>naria- conversione <strong>del</strong>le golene interne da aree agricole a seminativo a prati umi<strong>di</strong> golenali, me<strong>di</strong>ante abbandono <strong>del</strong>le coltivazioni e ripristino <strong>del</strong>le quote, conpiccole aree <strong>di</strong> ristagno che non creino rischi idraulici;- realizzazione <strong>di</strong> piccole macchie <strong>di</strong> Salix alba e <strong>Po</strong>pulus alba, in aree e con <strong>di</strong>mensioni che non creino rischi idraulici;Gestione or<strong>di</strong>naria- tutela degli esemplari isolati <strong>di</strong> Salix alba e <strong>Po</strong>pulus alba;- realizzazione <strong>di</strong> un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraioPiana d’argine <strong>del</strong>le valliManutenzione straor<strong>di</strong>naria- arricchimento floristico <strong>del</strong> prato xerofilo con specie assenti <strong>di</strong> interesse conservazionistico o entomologico;- realizzazione <strong>di</strong> piccole macchie <strong>di</strong> Prunus spinosa (dominante), Rhamnus catharticus, Cornus sanguinea, Pyrus pyraster, Ligustrum vulgare;Gestione or<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>di</strong> un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraioAree a nord <strong>del</strong>la Traversa CER sul fiume Reno.Le aree che comunicano con il tratto <strong>del</strong> fiume Reno a monte <strong>del</strong>la Traversa <strong>di</strong> Voltascirocco possono addurre le acque <strong>del</strong> fiume (alimentazione) me<strong>di</strong>anteimpianti <strong>del</strong> tipo sifoni. Per il deflusso <strong>del</strong>le acque (scarico) dovranno, però, usare necessariamente impianti <strong>di</strong> sollevamento forzato (pompe), impianti che iproprietari <strong>del</strong>le rispettive aree dovranno, dunque, mantenere in efficienza.Manutenzioni alle arginature.I proprietari dei singoli fon<strong>di</strong> dovranno garantire la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, perevitare i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni idraulici e le fughe <strong>di</strong> pesce conseguenti alla eventuale commistione <strong>del</strong>le acque.a) Zone B e C prospicienti al tratto arginale <strong>del</strong> fiume Reno: altissima importanza per la sosta, alimentazione, ni<strong>di</strong>ficazione e passo per: Sterna comuneQUADRANTE4GESTIONE FAUNISTICA(Sterna hirundo), Sterna zampenere (Sterna nilotica), Gabbiano reale (Larus michahellis), Gabbiano Comune (Larus ri<strong>di</strong>bundus),Gabbiano corallino (Larus melanocephalus), Gabbiano roseo (Larus genei), Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus), Pettegola (Tringa totanus),Volpoca (Tadorna tadorna, Canapiglia (Anas strepera), Germano reale (Anas platyrhynchos), Mestolone (Anas clipeata), Avocetta (Recurvirostra avosetta),Marzaiola (Anas querquedula), Tuffetto (Tachybaptus ruficollis), Svasso maggiore (<strong>Po</strong><strong>di</strong>ceps cristatus), Moriglione (Aythya ferina), <strong>Po</strong>rciglione (Rallusacquaticus), Folaga (Fulica atra), Moretta tabaccata (Aythya nyroca), Fenicottero rosa (Phenicopterus ruber me<strong>di</strong>terraneum): per tali siti necessita costantepresi<strong>di</strong>o, monitoraggio e ricerca per le specie ad alto valore conservazionistico; limitazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo antropico e costante controllo nei confronti <strong>di</strong>comportamenti volti all’allontanamento <strong>del</strong>l’avifauna.b) Divieto assoluto <strong>di</strong> caccia nelle aree interne al P.dI.P.Interventi <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> cui all’art. 37 comma 2, L.R. 6/2005 prioritariamente con meto<strong>di</strong> ecologici.


c) Per Myocastor coypus ve<strong>di</strong> Quadrante n. 3 lettera d).QUADRANTE4CONSERVAZIONE PAESAGGIO EFRUIZIONE TURISTICAArgine <strong>del</strong> Fiume RenoLa fruizione turistica è prevista esclusivamente dall’agine <strong>del</strong> Reno e, data la “spettcolare “scenografia naturale, potrebbero essere allestite aree <strong>di</strong> sosta lungoil percorsosecondo i criteri e la segnaletica/cartellonistica previsti dal “Manuale <strong>del</strong> Birdwhatching” (Ve<strong>di</strong> quadro conoscitivo).L’argine <strong>del</strong> Reno rappresenta un lungo tratto molto suggestivo che si presta ad essere percorso in varie modalità: a pie<strong>di</strong>, in bicicletta, a cavallo oppuretramite visita controllata, ad esempio utilizzando i pulmini elettrici messi a <strong>di</strong>sposizione dal <strong>Parco</strong> (ve<strong>di</strong> percorsi già attivati con il Tarabusino, servizio <strong>di</strong>trasporto ad energia elettrica per visite guidate). Il percorso <strong>del</strong> pulmino elettrico in quest’area va da Sant’Alberto a Volta Scirocco, passando il Reno sultraghetto e seguendo poi la gronda settentrionale <strong>del</strong> fiume in <strong>di</strong>rezione est mantenendosi sull’argine.Il tragitto sull’argine <strong>del</strong> Reno intercetta inoltre la Casa “Scorticata” fino a Volta Scirocco.L’argine <strong>del</strong> Reno rappresenta inoltre un tratto fondamentale <strong>del</strong> nuovo itinerario ciclabile che consente la fruizione <strong>del</strong>l’intero perimetro <strong>del</strong>le Valli <strong>di</strong>Comacchio (itinerario che era già stato ipotizzato dal Piano <strong>di</strong> Stazione Valli come “PC1 - Perimetro Valli <strong>di</strong> Comacchio” art. 29 comma 4 N.T.A. <strong>del</strong> Piano).L’itinerario circolare può essere completato , come più avanti descritto (paragrafo “Non solo un argine”), grazie alla possibilità <strong>di</strong> passare sopra la nuovaarginatura prevista dal <strong>progetto</strong> sulla linea <strong>di</strong> confine tra le Province <strong>di</strong> Ferrara e Ravenna nella Valle Lido <strong>di</strong> Magnavacca. Per il tracciato completo<strong>del</strong>l’itinerario ciclabile “Perimetro <strong>del</strong>le Valli” vedere la Tavola <strong>di</strong> <strong>progetto</strong> n. 7 “Quadro <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong>la fruizione nella Stazione Valli <strong>di</strong> Comacchio”.Come approfon<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> tema <strong>del</strong>la fruizione si riporta <strong>di</strong> seguito uno stralcio <strong>di</strong> un <strong>progetto</strong> già realizzato da Mezzatesta… per il <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Delta</strong> neglianni passati, che approfon<strong>di</strong>sce il quadro <strong>del</strong>le opportunità per la pratica <strong>del</strong> birdwatching nel territorio ricompreso nel perimetro <strong>del</strong> P.d.I.P.QUADRANTE4INDIRIZZI, DIRETTIVE EPRESCRIZIONIsottozona B.SMTArt 23 comma 6 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioIn tali aree, fatto salvo quanto previsto dal successivo comma 2, sono vietati:a) interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, compresi l’alterazione <strong>del</strong>la giacitura dei canali, dei dossi e <strong>del</strong>le barene;b) l’innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;c) l’accesso tra metà aprile e metà luglio.Nelle stesse aree sono consentiti:a. il ripristino dei sistemi barenali e dunosi erosi o soggetti a subsidenza, anche attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> fanghi e materiali provenienti dalla manutenzione eripristino dei canali sublagunari <strong>del</strong>lo stesso bacino vallivo, comunque nel rispetto dei profili e <strong>del</strong>le altimetrie ricorrenti nel bacino medesimo, purché inseritiin una programmazione generale e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;b. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoi<strong>di</strong> conseguenti purché effettuato nel rispetto <strong>del</strong>l’assettogeomorfologico dei luoghi nonché <strong>del</strong>la vegetazione presente, previo nulla osta <strong>del</strong>l’EdG;c. la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione<strong>del</strong> bacino d’acqua e alla piscicoltura;d. l’esercizio degli impianti <strong>di</strong> piscicoltura esistenti;e. la realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica <strong>del</strong> bacino (quali chiaviche, sifoni <strong>di</strong> derivazione, pompe idrovore), <strong>di</strong>opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e <strong>di</strong> mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento<strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;f. per le sole valli da pesca, le opere in<strong>di</strong>spensabili alla prosecuzione <strong>del</strong>l’esercizio <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> piscicoltura, purché realizzate con criteri <strong>di</strong>ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> allevamento e <strong>di</strong> prelievo <strong>del</strong> pescato, nonchél’impiego <strong>di</strong> materiali compatibili con il sistema ambientale <strong>di</strong> riferimento;g. la raccolta <strong>di</strong> macroalghe e le normali operazioni <strong>di</strong> sfalcio meccanico <strong>del</strong>le sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli in<strong>di</strong>rizzi <strong>del</strong> presente Pianoe <strong>di</strong> quanto previsto in proposito dal Regolamento;h. il mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre.


Sottozona C.UMIArt 24 comma 8 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioIn tutte le zone C sono consentiti, previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità o <strong>del</strong> nulla osta <strong>del</strong>l’Ente <strong>di</strong> Gestione:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong>valorizzazione ambientale e paesistica);Nelle aree C.UMI,, sono vietati interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, compresi l’alterazione <strong>del</strong>la giacitura dei canali, dei dossi e <strong>del</strong>lebarene.8. Nelle stesse aree sono consentiti:a. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoi<strong>di</strong> conseguenti, purché effettuato nel rispetto <strong>del</strong>l’assettogeomorfologico dei luoghi nonché <strong>del</strong>la vegetazione presente, previo nulla osta <strong>del</strong>l’EdG;b. la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione<strong>del</strong> bacino d’acqua e alla piscicoltura;c. l’esercizio degli impianti <strong>di</strong> piscicoltura esistenti;d. la realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica <strong>del</strong> bacino (quali chiaviche, sifoni <strong>di</strong> derivazione, pompe idrovore) e alriequilibrio idraulico, <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e <strong>di</strong> mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, purché finalizzati allavivificazione e al mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;e. per le sole valli da pesca, le opere in<strong>di</strong>spensabili alla prosecuzione <strong>del</strong>l’esercizio <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> piscicoltura, compresa la realizzazione <strong>di</strong> nuovearginature, purché realizzate con criteri <strong>di</strong> ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong>allevamento e <strong>di</strong> prelievo <strong>del</strong> pescato, nonché l’impiego <strong>di</strong> materiali compatibili con il sistema ambientale <strong>di</strong> riferimento;f. la raccolta <strong>di</strong> macroalghe e le normali operazioni <strong>di</strong> sfalcio meccanico <strong>del</strong>le sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli in<strong>di</strong>rizzi <strong>del</strong> presente Pianoe <strong>di</strong> quanto previsto in proposito dal Regolamento;g. il ripristino <strong>del</strong> paesaggio vallivo e la mitigazione degli impatti visivi, anche me<strong>di</strong>ante inserimento ambientale degli impianti tramite piantumazione <strong>di</strong>specie autoctone.Zona PP.SMTArt 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli <strong>di</strong> Comacchio1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale <strong>del</strong> territorio, alla salvaguar<strong>di</strong>a dei caratteri originari degliinse<strong>di</strong>amenti umani e <strong>di</strong> quelli tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>la pesca, alla evidenziazione <strong>del</strong>le trasformazioni conseguenti alla attività <strong>di</strong> bonifica storica; a tal fine sono dapromuovere interventi destinati al miglioramento <strong>del</strong>le caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento <strong>del</strong>le attività produttive a basso impattoambientale, alla riconversione <strong>di</strong> quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione <strong>di</strong> nuove attività agricole, produttive, turistiche compatibilicon la qualità <strong>del</strong>le risorse naturali esistenti nel <strong>Parco</strong> e coerenti con le aspettative <strong>del</strong>le popolazioni locali.2 Nelle zone PP sono vietati:• la caccia e il <strong>di</strong>sturbo <strong>del</strong>la fauna selvatica, ad eccezione <strong>del</strong>l'attività venatoria e <strong>del</strong>l'attività alieutica, dove non <strong>di</strong>versamente previsto per ambitiparticolari, esercitate secondo la <strong>di</strong>sciplina stabilita dal Regolamento;• il danneggiamento e la raccolta <strong>del</strong>la flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR;• l’asporto <strong>di</strong> materiali e l’alterazione <strong>del</strong> profilo <strong>del</strong> terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma 4.3 In tutte le zone PP sono consentiti:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong>valorizzazione ambientale e paesistica);• gli interventi <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> specie alloctone dannose, promossi <strong>di</strong>rettamente dall’Ente parco;• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> patrimonio testimoniale storico-culturale;• le attività <strong>di</strong> ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità <strong>del</strong> parco;• le attività <strong>di</strong> osservazione scientifica e per fini <strong>di</strong>dattici, come <strong>di</strong>sciplinata dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• l’escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come <strong>di</strong>sciplinati dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• la manutenzione <strong>del</strong>le infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni <strong>di</strong> cui all’art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone;• interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong> ristrutturazione, <strong>di</strong> restauro, <strong>di</strong> risanamento conservativo e <strong>di</strong>ampliamento per le esigenze <strong>di</strong> adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, <strong>di</strong> ampliamento e nuova costruzione per le esigenze<strong>del</strong>le aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>l'art. 9 <strong>del</strong>le presenti Norme5 La sottozona PP.SMT comprende la parte interna <strong>del</strong>le Valli <strong>di</strong> Comacchio e i bacini produttivi <strong>di</strong> Valle Campo.6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi <strong>del</strong>le attività produttive estensive in essere alla data <strong>di</strong> approvazione <strong>del</strong> presentePiano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nel


ispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 10 <strong>del</strong>le NdA <strong>del</strong> pIano <strong>di</strong> stazione.7. Sono in ogni caso vietati gli interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, fatte salve le opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e quelle <strong>di</strong>mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente in<strong>di</strong>pendenti le Valli <strong>di</strong> Comacchioda Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno.8. Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, restauro eristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità <strong>di</strong> manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa lacostruzione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme <strong>del</strong>la tra<strong>di</strong>zione valliva locale.9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, <strong>del</strong>le fosse sub-lagunari e <strong>del</strong>le opere per la funzionalità idraulica e<strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all’adduzione e circolazione <strong>del</strong>le acque dolci provenienti dal Fiume Reno. Imateriali litoi<strong>di</strong> conseguenti potranno essere depositati all'interno <strong>del</strong>la zona, previa valutazione <strong>del</strong>la compatibilità con l’assetto morfologico dei luoghi e<strong>del</strong>l'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti;PP.FLUArt 26 comma 12 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioLa sottozona PP.FLU è costituita dall’ambito <strong>del</strong> Fiume Reno ricompreso tra il limite esterno <strong>del</strong> piede degli argini principali.In tale zona le Autorità idrauliche competenti dovranno conformare i criteri <strong>di</strong> progettazione e <strong>di</strong> intervento alle finalità <strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong> paesaggiofluviale e <strong>del</strong>le emergenze naturalistiche proprie <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, tenuto conto <strong>del</strong>l’influenza <strong>di</strong>retta che tale vettore idraulico ha nei confronti <strong>del</strong>l’equilibrio <strong>del</strong>comprensorio vallivo comacchiese.In tutta l’area fluviale, così come <strong>del</strong>imitata dal presente Piano, sono consentiti gli interventi necessari volti ad ottenere:a. la garanzia <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza, la manutenzione ed il ripristino <strong>del</strong>le arginature esistenti, mantenendo il deflusso <strong>del</strong>le piene <strong>di</strong> riferimentoaventi un tempo <strong>di</strong> ritorno pari a 200 anni;b. il mantenimento e/o il recupero <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong>namico <strong>del</strong>l’alveo, nel rispetto <strong>del</strong>l’evoluzione naturale <strong>del</strong> fiume ed in rapporto alleesigenze <strong>di</strong> stabilità <strong>del</strong>le <strong>di</strong>fese e <strong>del</strong>le fondazione <strong>del</strong>le opere d’arte;c. il mantenimento <strong>del</strong> deflusso minimo vitale necessario alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la vita biologica <strong>del</strong> fiume.In tale ambito sono comunque vietate:o le trasformazioni <strong>del</strong>lo stato dei luoghi sotto l’aspetto morfologico, infrastrutturale ed e<strong>di</strong>lizio;o l’apertura <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche e <strong>di</strong> impianti per lo smaltimento dei rifiuti, il deposito <strong>di</strong> sostanze pericolose e <strong>di</strong> materiali a cielo aperto, compresi glistoccaggi provvisori, con esclusione <strong>di</strong> quelli temporanei derivanti da interventi <strong>di</strong> manutenzione <strong>del</strong> corpo idrico eseguiti dall’autorità idraulica competente;o le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza <strong>di</strong> ml.10 dal ciglio <strong>del</strong>le sponde, al fine <strong>di</strong> assicurare il mantenimento o ilripristino <strong>di</strong> una fascia continua <strong>di</strong> vegetazione spontanea lungo le sponde <strong>del</strong>l’alveo inciso, avente funzione <strong>di</strong> stabilizzazione e riduzione <strong>del</strong>la velocità <strong>del</strong>lacorrente.Nelle medesime aree la pianificazione locale o sovracomunale, quella <strong>di</strong> settore e la programmazione <strong>del</strong>l’autorità idraulica competente opereranno perfavorire e sostenere gli interventi volti alla ricostituzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili <strong>di</strong> interferenza antropica,ferma restando la possibilità <strong>di</strong> ristrutturazione e rilocalizzazione, qualora incompatibili con le caratteristiche idrauliche ed ambientali, <strong>di</strong> capanni ed altreattrezzature per la pesca. La ristrutturazione dovrà comunque rispettare le tipologie locali ed essere realizzata con materiali tra<strong>di</strong>zionali.


QUADRANTE5


QUADRANTE 5 - “BACINO PUNTA MUSONE”Valle aperta e dossiManutenzione straor<strong>di</strong>naria- \;Gestione or<strong>di</strong>naria- gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo;- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;Valle aperta da ripristinare (porzione <strong>di</strong> Lido <strong>di</strong> Magnavacca antistante la chiavica Scirocca)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>di</strong> almeno 15 dossi <strong>di</strong> forma e superficie varia, per complessivi 15.000 mq, con morfologie naturali, appena emergenti sul livello massimo <strong>di</strong>marea, circondati da aree <strong>di</strong> barena, temporaneamente emergenti in bassa marea e nelle secche estive;QUADRANTE5GESTIONE HABITATIdeogramma possibili dossiGestione or<strong>di</strong>naria- gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo;- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;Valle Lavadena (lavorieri e vasche <strong>di</strong> semi-intensivo)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- sostituzione o rimozione <strong>del</strong>le reti orizzontali, che determinano la morte, per intrappolamento, <strong>di</strong> decine <strong>di</strong> esemplari <strong>di</strong> Phalacrocorax carbo, Phalacrocoraxpygmeus, Egretta alba, Egretta garzetta, Ardea cinerea, Larus michahellis;- eliminazione <strong>del</strong> pollaio (prevenzione <strong>del</strong>l’influenza aviaria);Gestione or<strong>di</strong>naria- costante manutenzione <strong>del</strong>le reti <strong>di</strong> protezione <strong>del</strong>l’impianto;


- sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo;- realizzazione dei lavori <strong>di</strong> manutenzione con movimento terra e/o asportazione <strong>del</strong>la vegetazione tra metà luglio e metà marzo;Valle Lavadena (bacino Punta Musone)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria|- \;Gestione or<strong>di</strong>naria- manutenzione degli appostamenti <strong>di</strong> caccia tra agosto e febbraio;- sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo;- realizzazione dei lavori <strong>di</strong> manutenzione con movimento terra e/o asportazione <strong>del</strong>la vegetazione tra metà luglio e metà marzo;- or<strong>di</strong>naria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti;- controllo dei ratti nei dossi regolarmente occupati da colonie <strong>di</strong> uccelli ni<strong>di</strong>ficanti;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;Valle SciroccaManutenzione straor<strong>di</strong>naria|- \;Gestione or<strong>di</strong>naria- sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo;- realizzazione dei lavori <strong>di</strong> manutenzione con movimento terra e/o asportazione <strong>del</strong>la vegetazione tra metà luglio e metà marzo;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;La ScorticataManutenzione straor<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>di</strong> dossi emergenti;Gestione or<strong>di</strong>naria- mantenimento <strong>di</strong> salinità comprese tra 10‰ e 15‰- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- or<strong>di</strong>naria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;- - limitazione <strong>del</strong>le immissioni idriche da acque superifciali, con privilegio <strong>del</strong>le acque meteoriche e freatiche;- gestione idraulica come segue:Gennaio 15-20 cmFebbraio 10-15 cmMarzo 5-10 cmAprile 1-5 cmMaggio strato laminare con 20-30% emersoGiugno strato laminare con 40-50% emersoLuglio strato laminare in prosciugamento, con 80% asciutto dal 15 luglioAgosto 80% asciutto, in riallagamento, con 50% allagato dal 15 agostoSettembre strato laminare in riallagamento con 40-50% allagatoOttobre 5-10 cmNovembre 10-15 cmDicembre 15-20 cm- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio.


QUADRANTE5GESTIONE IDRAULICAAree a nord <strong>del</strong>la Traversa CER sul fiume Reno.Le aree che comunicano con il tratto <strong>del</strong> fiume Reno a monte <strong>del</strong>la Traversa <strong>di</strong> Voltascirocco possono addurre le acque <strong>del</strong> fiume (alimentazione) me<strong>di</strong>anteimpianti <strong>del</strong> tipo sifoni. Per il deflusso <strong>del</strong>le acque (scarico) dovranno, però, usare necessariamente impianti <strong>di</strong> sollevamento forzato (pompe), impianti che iproprietari <strong>del</strong>le rispettive aree dovranno, dunque, mantenere in efficienza.Manutenzioni alle arginature.I proprietari dei singoli fon<strong>di</strong> dovranno garantire la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, per evitarei <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni idraulici e le fughe <strong>di</strong> pesce conseguenti alla eventuale commistione <strong>del</strong>le acque.QUADRANTE5QUADRANTE5GESTIONE FAUNISTICACONSERVAZIONE PAESAGGIOE FRUIZIONE TURISTICAa) Zona B e C: Ve<strong>di</strong> Quadrante n. 4 lettera a);b) Zona B e C: <strong>di</strong>vieto assoluto <strong>di</strong> caccia.Aree contigue: Esercizio venatorio da “apprestamento” nell’ambito <strong>del</strong>l’Azienda Valliva particolare <strong>di</strong> caccia Valli <strong>di</strong> Comacchio. Da appostamento fisso, postiad una <strong>di</strong>stanza tra loro non inferiore a mt. 500,00; comunque collocabili a non meno <strong>di</strong> mt. 150,00 dalle Zone <strong>di</strong> <strong>Parco</strong> e dalle Oasi <strong>di</strong> protezione <strong>del</strong>la Faunaesistenti. Caccia da appostamento temporaneo e vagante non esercitabile. Armonizzazione attività venatoria tra le aree contigue: Riduzione da n. 5 giornatesettimanali a n. 3 in cui è possibile cacciare, riconduzione degli orari e <strong>del</strong> carniere a quelli vigenti in Provincia <strong>di</strong> Ferrara, identiche modalità <strong>di</strong> accesso agliapprestamenti e/o appostamenti. Di seguito vedere Quadrante 1 a partire da “……N.T.A. Piano <strong>di</strong> Stazione Valli <strong>di</strong> Comacchio …..” [omissis].c) Nuovo punto <strong>di</strong> accesso a fini venatori al sito vallivo.d) Per Myocastor coypus vedere Quadrante n. 3 lettera b).Non è prevista fruizione turistica.L’attività <strong>di</strong> allevamento può prevedere lavori <strong>di</strong> manutenzione<strong>del</strong>l’esistente con tecniche <strong>di</strong> ingegneria naturalistica e bio-rchitettura.QUADRANTE5INDIRIZZI, DIRETTIVE EPRESCRIZIONIB.SMTArt 23 comma 6 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioIn tali aree, fatto salvo quanto previsto dal successivo comma 2, sono vietati:a) interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, compresi l’alterazione <strong>del</strong>la giacitura dei canali, dei dossi e <strong>del</strong>le barene;b) l’innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;c) l’accesso tra metà aprile e metà luglio.Nelle stesse aree sono consentiti:a. il ripristino dei sistemi barenali e dunosi erosi o soggetti a subsidenza, anche attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> fanghi e materiali provenienti dalla manutenzione eripristino dei canali sublagunari <strong>del</strong>lo stesso bacino vallivo, comunque nel rispetto dei profili e <strong>del</strong>le altimetrie ricorrenti nel bacino medesimo, purché inseriti inuna programmazione generale e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;b. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoi<strong>di</strong> conseguenti purché effettuato nel rispetto <strong>del</strong>l’assettogeomorfologico dei luoghi nonché <strong>del</strong>la vegetazione presente, previo nulla osta <strong>del</strong>l’EdG;c. la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione <strong>del</strong>bacino d’acqua e alla piscicoltura;d. l’esercizio degli impianti <strong>di</strong> piscicoltura esistenti;e. la realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica <strong>del</strong> bacino (quali chiaviche, sifoni <strong>di</strong> derivazione, pompe idrovore), <strong>di</strong> opere<strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e <strong>di</strong> mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento <strong>del</strong>lecon<strong>di</strong>zioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;f. per le sole valli da pesca, le opere in<strong>di</strong>spensabili alla prosecuzione <strong>del</strong>l’esercizio <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> piscicoltura, purché realizzate con criteri <strong>di</strong> ingegnerianaturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> allevamento e <strong>di</strong> prelievo <strong>del</strong> pescato, nonché l’impiego <strong>di</strong>materiali compatibili con il sistema ambientale <strong>di</strong> riferimento;g. la raccolta <strong>di</strong> macroalghe e le normali operazioni <strong>di</strong> sfalcio meccanico <strong>del</strong>le sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli in<strong>di</strong>rizzi <strong>del</strong> presente Piano e <strong>di</strong>


quanto previsto in proposito dal Regolamento;h. il mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre.B.SMT.aIn coda a Art 23 comma 6 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioTale sottozona in<strong>di</strong>vidua un’area <strong>di</strong> valle aperta, antistante l’ansa <strong>di</strong> Volta Scirocco, che il <strong>Parco</strong> deve <strong>di</strong>rettamente riqualificare, me<strong>di</strong>ante interventi <strong>di</strong>costruzione <strong>di</strong> dossi con morfologie naturali e idonee alla ni<strong>di</strong>ficzione dei Caradriformi; in tale area sono consentiti esclusivamente interventi finalizzati allarealizzazione, conservazione e gestione dei dossi, eccezion fatta per le normali pratiche gestionali <strong>del</strong> bacino vallivo <strong>del</strong>le gran<strong>di</strong> valli <strong>di</strong> Comacchio.B.PALArt 23 comma 10 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioNella sottozona B.PAL, in considerazione <strong>del</strong>la particolare rilevanza <strong>di</strong> questo ambiente nell'ambito <strong>del</strong>la Stazione, fatta eccezione per gli eventuali interventipromossi dall'EdG, sono vietate le attività <strong>di</strong> bonifica, i movimenti <strong>di</strong> terra, gli scavi ed ogni altra opera che alteri anche temporaneamente lo stato dei luoghi, ivicompreso l’andamento dei livelli idrici, che deve rispecchiare la naturale oscillazione <strong>del</strong>le acque. Per la Scorticata in<strong>di</strong>cativamente gennaio 15-20 cm; febbraio10-15 cm; marzo 5-10 cm; aprile 1-5 cm; maggio strato laminare con 20-30% emerso; giugno strato laminare con 40-50% emerso; luglio strato laminare inprosciugamento, con 80% asciutto dal 15 luglio; agosto 80% asciutto, in riallagamento, con 50% allagato dal 15 agosto; settembre strato laminare inriallagamento con 40-50% allagato; ottobre 5-10 cm; novembre 10-15 cm; <strong>di</strong>cembre 15-20 cm- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio. Per il Sartino in<strong>di</strong>cativamente immissione <strong>di</strong> acqua dolce dopo il 15 settembre, fino al raggiungimento <strong>di</strong> unlivello <strong>di</strong> circa 50 cm; mantenimento <strong>del</strong> livello idrico “invernale” (50 cm) fino alla metà <strong>di</strong> marzo, attraverso l’innesco <strong>del</strong> sifone sul Reno; <strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong>livello idrico, fino a 10-20 cm a partire da aprile; mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici costanti fino a luglio; parziale prosciugamento fino ad un minimo <strong>di</strong> 5 cm, traluglio e settembre;- l’innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- l’accesso tra metà aprile e metà luglio.C.UMIArt 24 comma 8 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioIn tutte le zone C sono consentiti, previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità o <strong>del</strong> nulla osta <strong>del</strong>l’Ente <strong>di</strong> Gestione:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong> valorizzazioneambientale e paesistica);Nelle aree C.UMI, sono vietati interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, compresi l’alterazione <strong>del</strong>la giacitura dei canali, dei dossi e <strong>del</strong>le barene.8. Nelle stesse aree sono consentiti:a. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoi<strong>di</strong> conseguenti, purché effettuato nel rispetto <strong>del</strong>l’assettogeomorfologico dei luoghi nonché <strong>del</strong>la vegetazione presente, previo nulla osta <strong>del</strong>l’EdG;b. la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione <strong>del</strong>bacino d’acqua e alla piscicoltura;c. l’esercizio degli impianti <strong>di</strong> piscicoltura esistenti;d. la realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica <strong>del</strong> bacino (quali chiaviche, sifoni <strong>di</strong> derivazione, pompe idrovore) e alriequilibrio idraulico, <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e <strong>di</strong> mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, purché finalizzati alla vivificazionee al mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;e. per le sole valli da pesca, le opere in<strong>di</strong>spensabili alla prosecuzione <strong>del</strong>l’esercizio <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> piscicoltura, compresa la realizzazione <strong>di</strong> nuovearginature, purché realizzate con criteri <strong>di</strong> ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> allevamentoe <strong>di</strong> prelievo <strong>del</strong> pescato, nonché l’impiego <strong>di</strong> materiali compatibili con il sistema ambientale <strong>di</strong> riferimento;f. la raccolta <strong>di</strong> macroalghe e le normali operazioni <strong>di</strong> sfalcio meccanico <strong>del</strong>le sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli in<strong>di</strong>rizzi <strong>del</strong> presente Piano e <strong>di</strong>quanto previsto in proposito dal Regolamento;g. il ripristino <strong>del</strong> paesaggio vallivo e la mitigazione degli impatti visivi, anche me<strong>di</strong>ante inserimento ambientale degli impianti tramite piantumazione <strong>di</strong>specie autoctone.PP.SMT


Art 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli <strong>di</strong> Comacchio1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale <strong>del</strong> territorio, alla salvaguar<strong>di</strong>a dei caratteri originari degliinse<strong>di</strong>amenti umani e <strong>di</strong> quelli tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>la pesca, alla evidenziazione <strong>del</strong>le trasformazioni conseguenti alla attività <strong>di</strong> bonifica storica; a tal fine sono dapromuovere interventi destinati al miglioramento <strong>del</strong>le caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento <strong>del</strong>le attività produttive a basso impattoambientale, alla riconversione <strong>di</strong> quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione <strong>di</strong> nuove attività agricole, produttive, turistiche compatibili conla qualità <strong>del</strong>le risorse naturali esistenti nel <strong>Parco</strong> e coerenti con le aspettative <strong>del</strong>le popolazioni locali.2 Nelle zone PP sono vietati:• la caccia e il <strong>di</strong>sturbo <strong>del</strong>la fauna selvatica, ad eccezione <strong>del</strong>l'attività venatoria e <strong>del</strong>l'attività alieutica, dove non <strong>di</strong>versamente previsto per ambitiparticolari, esercitate secondo la <strong>di</strong>sciplina stabilita dal Regolamento;• il danneggiamento e la raccolta <strong>del</strong>la flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR;• l’asporto <strong>di</strong> materiali e l’alterazione <strong>del</strong> profilo <strong>del</strong> terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma 4.3 In tutte le zone PP sono consentiti:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong> valorizzazioneambientale e paesistica);• gli interventi <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> specie alloctone dannose, promossi <strong>di</strong>rettamente dall’Ente parco;• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> patrimonio testimoniale storico-culturale;• le attività <strong>di</strong> ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità <strong>del</strong> parco;• le attività <strong>di</strong> osservazione scientifica e per fini <strong>di</strong>dattici, come <strong>di</strong>sciplinata dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• l’escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come <strong>di</strong>sciplinati dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• la manutenzione <strong>del</strong>le infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni <strong>di</strong> cui all’art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone;• interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong> ristrutturazione, <strong>di</strong> restauro, <strong>di</strong> risanamento conservativo e <strong>di</strong>ampliamento per le esigenze <strong>di</strong> adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, <strong>di</strong> ampliamento e nuova costruzione per le esigenze <strong>del</strong>leaziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>l'art. 9 <strong>del</strong>le presenti Norme5 La sottozona PP.SMT comprende la parte interna <strong>del</strong>le Valli <strong>di</strong> Comacchio e i bacini produttivi <strong>di</strong> Valle Campo.6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi <strong>del</strong>le attività produttive estensive in essere alla data <strong>di</strong> approvazione <strong>del</strong> presentePiano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nel rispetto<strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 10 <strong>del</strong>le NdA <strong>del</strong> pIano <strong>di</strong> stazione.7. Sono in ogni caso vietati gli interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, fatte salve le opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e quelle <strong>di</strong>mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente in<strong>di</strong>pendenti le Valli <strong>di</strong> Comacchio daValle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno.8. Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, restauro eristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità <strong>di</strong> manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa lacostruzione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme <strong>del</strong>la tra<strong>di</strong>zione valliva locale.9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, <strong>del</strong>le fosse sub-lagunari e <strong>del</strong>le opere per la funzionalità idraulica e <strong>di</strong>mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all’adduzione e circolazione <strong>del</strong>le acque dolci provenienti dal Fiume Reno. I materialilitoi<strong>di</strong> conseguenti potranno essere depositati all'interno <strong>del</strong>la zona, previa valutazione <strong>del</strong>la compatibilità con l’assetto morfologico dei luoghi e <strong>del</strong>l'impatto sullecomponenti biologiche ivi esistenti;


QUADRANTE6


QUADRANTE 6 - “VALLE APERTA”Valle aperta da ripristinare (porzione <strong>di</strong> Lido <strong>di</strong> Magnavacca antistante la chiavica Scirocca)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>di</strong> almeno 15 dossi <strong>di</strong> forma e superficie varia, per complessivi 15.000 mq, con morfologie naturali, appena emergenti sul livello massimo <strong>di</strong>marea, circondati da aree <strong>di</strong> barena, temporaneamente emergenti in bassa marea e nelle secche estive;QUADRANTE6GESTIONE HABITATIdeogramma possibili dossiQUADRANTE6GESTIONE IDRAULICAGestione or<strong>di</strong>naria- gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo;- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio.Arginatura <strong>di</strong> nuova realizzazioneLa riconfigurazione dei sub-bacini vallivi è da intendersi finalizzata al raggiungimento <strong>di</strong> un migliore inserimento ambientale degli stessi nell’insieme <strong>del</strong>le Valli<strong>di</strong> Comacchio, attraverso interventi <strong>di</strong> ripristino <strong>di</strong> arginature esistenti e/o <strong>di</strong> nuovo impianto, realizzate secondo tecniche <strong>di</strong> ingegneria naturalistica.Si prevede all’interno <strong>del</strong> PdIP <strong>di</strong> realizzare un’arginatura come in cartografia per conterminare la parte orientale <strong>del</strong>la Valle Furlana (in Provincia <strong>di</strong> Ravenna) ela Valle Magnavacca (in Provincia <strong>di</strong> Ferrara) attualmente totalmente comunicanti, pur essendo riconducibili a <strong>di</strong>versi proprietari.L’argine viene previsto <strong>di</strong> larghezza pari a circa 6 metri e sarà realizzato con materiali naturali e secondo la consolidata tecnica <strong>di</strong> realizzazione degli argini nelleValli <strong>di</strong> Comacchio, ovvero <strong>del</strong>imitato da un presi<strong>di</strong>o in pali <strong>di</strong> castagno posti ad interasse molto ravvicinato, con interposizione <strong>di</strong> pali aventi la funzione <strong>di</strong>controvento per l’ancoraggio <strong>di</strong> tiranti in acciaio, posti a croce <strong>di</strong> S. Andrea, a passo unitario.Il tratto interessato dallo sviluppo <strong>del</strong>l’argine è <strong>di</strong> circa 5.500 ml; il fondale risulta in molti tratti <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà pari a quasi 2 metri, più profondo rispetto al fondale<strong>del</strong>la Valle Magnavacca; anche la consistenza <strong>del</strong> fondale stesso è in prevalenza limo argillosa e quin<strong>di</strong> molto duttile e comprimibile.Nelle more <strong>di</strong> eseguire un preciso rilievo <strong>del</strong> fondale nei tratti interessati dall’intervento ed una accurata indagine geognostica <strong>del</strong> terreno presente, si ipotizza unaprofon<strong>di</strong>tà me<strong>di</strong>a <strong>del</strong> fondale pari a ml 2,00 – molto vicina alla realtà, al fine <strong>di</strong> eseguire una progettazione preliminare il più possibile accurata.Per la realizzazione <strong>del</strong>l’argine si stima <strong>di</strong> movimentare circa 88 - 90.000 mc <strong>di</strong> terreno, prelevandolo in parte dal fondo vallivo con l’uso <strong>di</strong> draghe.Considerata la complessità <strong>del</strong> cantiere, e la necessità <strong>di</strong> ricaricare più volte l’arginatura in seguito agli assestamenti, vista anche la particolare collocazione <strong>del</strong>lavoro in ambito protetto, si quantifica una durata dei lavori non inferiore ai 2 anni e mezzo.I mezzi ed i materiali utilizzati per la realizzazione <strong>del</strong>l’opera saranno depositati presso l’area <strong>del</strong>l’appostamento “Paisolo” <strong>di</strong> Bellocchio , da cui si originerà ilnuovo argine; si prevede <strong>di</strong> utilizzare almeno 2 escavatori imbarcati su altrettanti pontoni per le operazioni <strong>di</strong> infissione pali e posa geotessuto ed 1 draga, oltre adun piccolo pontone <strong>di</strong> servizio per il trasporto <strong>di</strong> personale e materiali.


QUADRANTE6GESTIONE FAUNISTICAa) Zona B: Sito destinato al “passo” <strong>del</strong>la avifauna <strong>di</strong> collegamento con l’Oasi Volta Scirocco. Creazione <strong>di</strong> nuovi dossi con tecniche <strong>di</strong> ingegneria naturalisticaper la sosta, ni<strong>di</strong>ficazione e alimentazione <strong>del</strong>l’avifauna selvatica.Di seguito ve<strong>di</strong> Quadrante n. 5 lettera b).QUADRANTE6CONSERVAZIONE PAESAGGIOE FRUIZIONE TURISTICANon solo un argineLo scenario oggi visibile dall’argine <strong>del</strong> Reno (in quota circa 7-8 m) è straor<strong>di</strong>nario, evoca la famosa osservazione <strong>di</strong> Rosseau che, fra il 1728 e il 1729,soggiornando a Torino, colpito da quando si offriva ai suoi occhi dalle colline , affermava che il “ …paesaggio è il più bel quadro che possa colpire l’occhioumano”.La conflittuale situazione <strong>di</strong> promiscuità nella conduzione <strong>del</strong>le attività vallicolturali che ha portato la Regione a proporre il Protocollo d’Intesa per“l’accorpamento” è stata “assorbita” dal <strong>Parco</strong> nella proposta <strong>di</strong> un argine <strong>di</strong> separazione fra proprietà, nella logica derivata dal “Master Plan <strong>del</strong>la Costa”,“integrare ovunque possibile, separare quando necessario”.Utilizzando i principi <strong>del</strong>l’ecologia <strong>del</strong> paesaggio, si può sicuramente ottimizzare la necessità <strong>di</strong> annullare il conflitto e mitigare l’impatto <strong>del</strong>la separazionestrutturale, proponendo interventi su alcuni elementi <strong>del</strong>la struttura paesistica.Si è cercato <strong>di</strong> creare, con l’inserimento <strong>del</strong>la separazione fisica, unità gestionali autonome in cui ecosistemi seminaturali (la grande Valle pubblica) e artificiali(l’azienda privata <strong>di</strong> acquicoltura), con “apparati protettivi” e “apparati produttivi”, possano coesistere.Anzi, non solo convivano in equilibrio, ma interagiscano scambiandosi energia, proprio attraverso la “forma” che dovrà assumere l’argine.“Sembra chiaro, visto il processo <strong>di</strong> frammentazione paesistica … che l’uomo sarà … costretto sempre più a gestire che non a tutelare, … se <strong>di</strong> fronte ai pochisistemi in<strong>di</strong>sturbati, quasi <strong>del</strong> tutto naturali, … debbono essere usati criteri <strong>di</strong> tutela integrale, parimenti esistono sistemi che non si possono definire naturali” maad essi sono assimilabili, necessitando però <strong>di</strong> energia per funzionare (ad es. infrastrutturazione idraulica). Si fa strada il concetto <strong>di</strong> gestione ecologica e gestirecon principi <strong>del</strong>la natura significa da un lato aiutare la natura, evitando l’isolamento dei biotipi naturali, dall’altro rendere energicamente sostenibile il processo <strong>di</strong>sviluppo economico <strong>del</strong> territorio.“Le zone ecotonali, aree <strong>di</strong> transizione fra elementi paesaggistici <strong>di</strong>versi, sviluppano una grande attività biologica: acqua, spore, semi, animali, ecc…, fluiscono daun elemento all’altro <strong>del</strong> mosaico, sviluppando un’elevata <strong>di</strong>versità biologica …”(Da “Il Paesaggio nel futuro <strong>del</strong> mondo rurale” a cura <strong>di</strong> A. Peano – 2005; Alinea E<strong>di</strong>trice. Pagg.142-143-144).


QUADRANTE6INDIRIZZI, DIRETTIVE EPRESCRIZIONILa configurazione morfologica finale quin<strong>di</strong> <strong>del</strong>l’elemento strutturale, che nel nostro caso è l’argine che attraversa la valle, <strong>di</strong>venta una occasione per mettere inpratica questi principi <strong>di</strong> “ecologia <strong>del</strong> paesaggio”, prestandosi a <strong>di</strong>ventare, con deformazioni ed irregolarità appositamente progettate lungo il versante nord, unapossibile “piattaforma” generatrice <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità. La <strong>di</strong>mensione <strong>del</strong> nuovo elemento paesistico, quasi 5 km <strong>di</strong> attraversamento vallivo, in uno straor<strong>di</strong>nariopaesaggio costiero, ha suggerito <strong>di</strong> attribuire ad esso anche una fruizione ricreativa, aggiungendo quin<strong>di</strong> una prestazione ammissibile, anzi, auspicata nelle areeprotette. L’itinerario proposto aggiunge quin<strong>di</strong> un’ulteriore tratto a quello già previsto dal Piano <strong>di</strong> Stazione “PC1 – Perimetro valli <strong>di</strong> Comacchio (art. 29 comma4 <strong>del</strong>le Norme Tecniche <strong>di</strong> Attuazione “Stazione Valli <strong>di</strong> Comacchio”) (Rif. Tavole cartografiche P4 <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong> fruizione <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>).Il percorso si innesta in località Bellocchio in corrispondenza <strong>del</strong>l’argine esistente presso la Stazione da pesca, avvierando a “nuova vita” il presi<strong>di</strong>o itticoraggiungibile dalla S.S. Romea.B.SMT.aIn coda a Art 23 comma 6 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioTale sottozona in<strong>di</strong>vidua un’area <strong>di</strong> valle aperta, antistante l’ansa <strong>di</strong> Volta Scirocco, che il <strong>Parco</strong> deve <strong>di</strong>rettamente riqualificare, me<strong>di</strong>ante interventi <strong>di</strong>costruzione <strong>di</strong> dossi con morfologie naturali e idonee alla ni<strong>di</strong>ficzione dei Caradriformi; in tale area sono consentiti esclusivamente interventi finalizzati allarealizzazione, conservazione e gestione dei dossi, eccezion fatta per le normali pratiche gestionali <strong>del</strong> bacino vallivo <strong>del</strong>le gran<strong>di</strong> valli <strong>di</strong> Comacchio.PP.SMTArt 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli <strong>di</strong> Comacchio1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale <strong>del</strong> territorio, alla salvaguar<strong>di</strong>a dei caratteri originari degliinse<strong>di</strong>amenti umani e <strong>di</strong> quelli tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>la pesca, alla evidenziazione <strong>del</strong>le trasformazioni conseguenti alla attività <strong>di</strong> bonifica storica; a tal fine sono dapromuovere interventi destinati al miglioramento <strong>del</strong>le caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento <strong>del</strong>le attività produttive a basso impattoambientale, alla riconversione <strong>di</strong> quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione <strong>di</strong> nuove attività agricole, produttive, turistiche compatibili conla qualità <strong>del</strong>le risorse naturali esistenti nel <strong>Parco</strong> e coerenti con le aspettative <strong>del</strong>le popolazioni locali.2 Nelle zone PP sono vietati:• la caccia e il <strong>di</strong>sturbo <strong>del</strong>la fauna selvatica, ad eccezione <strong>del</strong>l'attività venatoria e <strong>del</strong>l'attività alieutica, dove non <strong>di</strong>versamente previsto per ambitiparticolari, esercitate secondo la <strong>di</strong>sciplina stabilita dal Regolamento;• il danneggiamento e la raccolta <strong>del</strong>la flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR;• l’asporto <strong>di</strong> materiali e l’alterazione <strong>del</strong> profilo <strong>del</strong> terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma .3 In tutte le zone PP sono consentiti:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong> valorizzazioneambientale e paesistica);• gli interventi <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> specie alloctone dannose, promossi <strong>di</strong>rettamente dall’Ente parco;• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> patrimonio testimoniale storico-culturale;• le attività <strong>di</strong> ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità <strong>del</strong> parco;• le attività <strong>di</strong> osservazione scientifica e per fini <strong>di</strong>dattici, come <strong>di</strong>sciplinata dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• l’escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come <strong>di</strong>sciplinati dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• la manutenzione <strong>del</strong>le infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni <strong>di</strong> cui all’art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone;• interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong> ristrutturazione, <strong>di</strong> restauro, <strong>di</strong> risanamento conservativo e <strong>di</strong>ampliamento per le esigenze <strong>di</strong> adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, <strong>di</strong> ampliamento e nuova costruzione per le esigenze <strong>del</strong>leaziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>l'art. 9 <strong>del</strong>le presenti Norme5 La sottozona PP.SMT6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi <strong>del</strong>le attività produttive estensive in essere alla data <strong>di</strong> approvazione <strong>del</strong> presentePiano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nel rispetto<strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 10 <strong>del</strong>le NdA <strong>del</strong> pIano <strong>di</strong> stazione.7. Sono in ogni caso vietati gli interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, fatte salve le opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e quelle <strong>di</strong>mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente in<strong>di</strong>pendenti le Valli <strong>di</strong> Comacchio daValle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno.8. Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, restauro eristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità <strong>di</strong> manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa lacostruzione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme <strong>del</strong>la tra<strong>di</strong>zione valliva locale.9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, <strong>del</strong>le fosse sub-lagunari e <strong>del</strong>le opere per la funzionalità idraulica e <strong>di</strong>mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all’adduzione e circolazione <strong>del</strong>le acque dolci provenienti dal Fiume Reno. I materiali


litoi<strong>di</strong> conseguenti potranno essere depositati all'interno <strong>del</strong>la zona, previa valutazione <strong>del</strong>la compatibilità con l’assetto morfologico dei luoghi e <strong>del</strong>l'impatto sullecomponenti biologiche ivi esistenti;


QUADRANTE7


QUADRANTE7GESTIONE HABITATQUADRANTE 7 - “FIUME RENO”Fiume RenoManutenzione straor<strong>di</strong>naria- conversione <strong>del</strong>le golene interne da aree agricole a seminativo a prati umi<strong>di</strong> golenali, me<strong>di</strong>ante abbandono <strong>del</strong>le coltivazioni e ripristino <strong>del</strong>lequote, con piccole aree <strong>di</strong> ristagno che non creino rischi idraulici;- realizzazione <strong>di</strong> piccole macchie <strong>di</strong> Salix alba e <strong>Po</strong>pulus alba, in aree e con <strong>di</strong>mensioni che non creino rischi idraulici;Gestione or<strong>di</strong>naria- tutela degli esemplari isolati <strong>di</strong> Salix alba e <strong>Po</strong>pulus alba;- realizzazione <strong>di</strong> un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraioPiana d’argine <strong>del</strong>le valliManutenzione straor<strong>di</strong>naria- arricchimento floristico <strong>del</strong> prato xerofilo con specie assenti <strong>di</strong> interesse conservazionistico o entomologico;- realizzazione <strong>di</strong> piccole macchie <strong>di</strong> Prunus spinosa (dominante), Rhamnus catharticus, Cornus sanguinea, Pyrus pyraster, Ligustrum vulgare;Gestione or<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>di</strong> un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraioValle Lavadena (lavorieri e vasche <strong>di</strong> semi-intensivo)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- sostituzione o rimozione <strong>del</strong>le reti orizzontali, che determinano la morte, per intrappolamento, <strong>di</strong> decine <strong>di</strong> esemplari <strong>di</strong> Phalacrocorax carbo,Phalacrocorax pygmeus, Egretta alba, Egretta garzetta, Ardea cinerea, Larus michahellis;- eliminazione <strong>del</strong> pollaio (prevenzione <strong>del</strong>l’influenza aviaria);Gestione or<strong>di</strong>naria- costante manutenzione <strong>del</strong>le reti <strong>di</strong> protezione <strong>del</strong>l’impianto;- sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo;- realizzazione dei lavori <strong>di</strong> manutenzione con movimento terra e/o asportazione <strong>del</strong>la vegetazione tra metà luglio e metà marzo.QUADRANTE7GESTIONE IDRAULICAQUADRANTE7GESTIONE FAUNISTICAa) Zona C: Divieto assoluto <strong>di</strong> caccia.b) Aree contigue: Caccia vagante non esercitatile nelle aree interne al P.dI.P.c) Per Myocastor coypus vedere Quadrante n. 3 lettera d).


QUADRANTE7QUADRANTE7CONSERVAZIONE PAESAGGIO EFRUIZIONE TURISTICAINDIRIZZI, DIRETTIVE E PRESCRIZIONIArgine <strong>del</strong> Fiume RenoL’argine <strong>del</strong> Reno rappresenta un lungo tratto molto suggestivo che si presta ad essere percorso in varie modalità: a pie<strong>di</strong>, in bicicletta, a cavallooppure tramite visita controllata, ad esempio utilizzando i pulmini elettrici messi a <strong>di</strong>sposizione dal <strong>Parco</strong> (ve<strong>di</strong> percorsi già attivati con ilTarabusino, servizio <strong>di</strong> trasporto ad energia elettrica per visite guidate). Il percorso <strong>del</strong> pulmino elettrico in quest’area va da Sant’Alberto a VoltaScirocco, passando il Reno sul traghetto e seguendo poi la gronda settentrionale <strong>del</strong> fiume in <strong>di</strong>rezione est mantenendosi sull’argine.Il tragitto sull’argine <strong>del</strong> Reno intercetta inoltre la Casa “Scorticata” fino a Volta Scirocco.L’argine <strong>del</strong> Reno rappresenta inoltre un tratto fondamentale <strong>del</strong> nuovo itinerario ciclabile che consente la fruizione <strong>del</strong>l’intero perimetro <strong>del</strong>leValli <strong>di</strong> Comacchio (itinerario che era già stato ipotizzato dal Piano <strong>di</strong> Stazione Valli come “PC1 - Perimetro Valli <strong>di</strong> Comacchio” art. 29 comma 4N.T.A. <strong>del</strong> Piano).L’itinerario circolare può essere completato , come più avanti descritto (paragrafo “Non solo un argine”), grazie alla possibilità <strong>di</strong> passare sopra lanuova arginatura prevista dal <strong>progetto</strong> sulla linea <strong>di</strong> confine tra le Province <strong>di</strong> Ferrara e Ravenna nella Valle Lido <strong>di</strong> Magnavacca. Per il tracciatocompleto <strong>del</strong>l’itinerario ciclabile “Perimetro <strong>del</strong>le Valli” vedere la Tavola <strong>di</strong> <strong>progetto</strong> n. 7 “Quadro <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong>la fruizione nella Stazione Valli<strong>di</strong> Comacchio”.Come approfon<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> tema <strong>del</strong>la fruizione si riporta <strong>di</strong> seguito uno stralcio <strong>di</strong> un <strong>progetto</strong> già realizzato da Mezzatesta… per il <strong>Parco</strong> <strong>del</strong><strong>Delta</strong> negli anni passati, che approfon<strong>di</strong>sce il quadro <strong>del</strong>le opportunità per la pratica <strong>del</strong> birdwatching nel territorio ricompreso nel perimetro <strong>del</strong>P.d.I.P.PP.FLUArt 26 comma 12 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioLa sottozona PP.FLU è costituita dall’ambito <strong>del</strong> Fiume Reno ricompreso tra il limite esterno <strong>del</strong> piede degli argini principali.In tale zona le Autorità idrauliche competenti dovranno conformare i criteri <strong>di</strong> progettazione e <strong>di</strong> intervento alle finalità <strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong>paesaggio fluviale e <strong>del</strong>le emergenze naturalistiche proprie <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, tenuto conto <strong>del</strong>l’influenza <strong>di</strong>retta che tale vettore idraulico ha nei confronti<strong>del</strong>l’equilibrio <strong>del</strong> comprensorio vallivo comacchiese.In tutta l’area fluviale, così come <strong>del</strong>imitata dal presente Piano, sono consentiti gli interventi necessari volti ad ottenere:a. la garanzia <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza, la manutenzione ed il ripristino <strong>del</strong>le arginature esistenti, mantenendo il deflusso <strong>del</strong>le piene <strong>di</strong>riferimento aventi un tempo <strong>di</strong> ritorno pari a 200 anni;b. il mantenimento e/o il recupero <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong>namico <strong>del</strong>l’alveo, nel rispetto <strong>del</strong>l’evoluzione naturale <strong>del</strong> fiume ed inrapporto alle esigenze <strong>di</strong> stabilità <strong>del</strong>le <strong>di</strong>fese e <strong>del</strong>le fondazione <strong>del</strong>le opere d’arte;c. il mantenimento <strong>del</strong> deflusso minimo vitale necessario alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la vita biologica <strong>del</strong> fiume.In tale ambito sono comunque vietate:o le trasformazioni <strong>del</strong>lo stato dei luoghi sotto l’aspetto morfologico, infrastrutturale ed e<strong>di</strong>lizio;o l’apertura <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche e <strong>di</strong> impianti per lo smaltimento dei rifiuti, il deposito <strong>di</strong> sostanze pericolose e <strong>di</strong> materiali a cielo aperto, compresigli stoccaggi provvisori, con esclusione <strong>di</strong> quelli temporanei derivanti da interventi <strong>di</strong> manutenzione <strong>del</strong> corpo idrico eseguiti dall’autorità idraulicacompetente;o le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza <strong>di</strong> ml.10 dal ciglio <strong>del</strong>le sponde, al fine <strong>di</strong> assicurare il mantenimento oil ripristino <strong>di</strong> una fascia continua <strong>di</strong> vegetazione spontanea lungo le sponde <strong>del</strong>l’alveo inciso, avente funzione <strong>di</strong> stabilizzazione e riduzione <strong>del</strong>lavelocità <strong>del</strong>la corrente.Nelle medesime aree la pianificazione locale o sovracomunale, quella <strong>di</strong> settore e la programmazione <strong>del</strong>l’autorità idraulica competente opererannoper favorire e sostenere gli interventi volti alla ricostituzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili <strong>di</strong>interferenza antropica, ferma restando la possibilità <strong>di</strong> ristrutturazione e rilocalizzazione, qualora incompatibili con le caratteristiche idrauliche edambientali, <strong>di</strong> capanni ed altre attrezzature per la pesca. La ristrutturazione dovrà comunque rispettare le tipologie locali ed essere realizzata conmateriali tra<strong>di</strong>zionali.C.UMIArt 24 comma 8 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioIn tutte le zone C sono consentiti, previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità o <strong>del</strong> nulla osta <strong>del</strong>l’Ente <strong>di</strong> Gestione:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong>valorizzazione ambientale e paesistica);Nelle aree C.UMI, sono vietati interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, compresi l’alterazione <strong>del</strong>la giacitura dei canali, dei dossie <strong>del</strong>le barene.8. Nelle stesse aree sono consentiti:


a. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoi<strong>di</strong> conseguenti, purché effettuato nel rispetto<strong>del</strong>l’assetto geomorfologico dei luoghi nonché <strong>del</strong>la vegetazione presente, previo nulla osta <strong>del</strong>l’EdG;b. la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati allaconduzione <strong>del</strong> bacino d’acqua e alla piscicoltura;c. l’esercizio degli impianti <strong>di</strong> piscicoltura esistenti;d. la realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica <strong>del</strong> bacino (quali chiaviche, sifoni <strong>di</strong> derivazione, pompeidrovore) e al riequilibrio idraulico, <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e <strong>di</strong> mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, purchéfinalizzati alla vivificazione e al mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong>conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;e. per le sole valli da pesca, le opere in<strong>di</strong>spensabili alla prosecuzione <strong>del</strong>l’esercizio <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> piscicoltura, compresa la realizzazione <strong>di</strong>nuove arginature, purché realizzate con criteri <strong>di</strong> ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei meto<strong>di</strong>tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> allevamento e <strong>di</strong> prelievo <strong>del</strong> pescato, nonché l’impiego <strong>di</strong> materiali compatibili con il sistema ambientale <strong>di</strong> riferimento;f. la raccolta <strong>di</strong> macroalghe e le normali operazioni <strong>di</strong> sfalcio meccanico <strong>del</strong>le sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli in<strong>di</strong>rizzi <strong>del</strong>presente Piano e <strong>di</strong> quanto previsto in proposito dal Regolamento;g. il ripristino <strong>del</strong> paesaggio vallivo e la mitigazione degli impatti visivi, anche me<strong>di</strong>ante inserimento ambientale degli impianti tramitepiantumazione <strong>di</strong> specie autoctone.


QUADRANTE8


QUADRANTE8GESTIONE HABITATQUADRANTE 8 - “LA SCORTICATA E VOLTA SCIROCCO”Fiume RenoManutenzione straor<strong>di</strong>naria- conversione <strong>del</strong>le golene interne da aree agricole a seminativo a prati umi<strong>di</strong> golenali, me<strong>di</strong>ante abbandono <strong>del</strong>le coltivazioni e ripristino <strong>del</strong>le quote, con piccolearee <strong>di</strong> ristagno che non creino rischi idraulici;- realizzazione <strong>di</strong> piccole macchie <strong>di</strong> Salix alba e <strong>Po</strong>pulus alba, in aree e con <strong>di</strong>mensioni che non creino rischi idraulici;- arricchimento floristico <strong>del</strong> boschetto igrofilo con Leucojum aestivum;- reintroduzione <strong>di</strong> Nymphaea alba, Trapa natans, Nuphar lutea, Nymphoides peltata nella lanca morta;Gestione or<strong>di</strong>naria- tutela <strong>del</strong> boschetto ripariale a Salix alba;- realizzazione <strong>di</strong> un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraioPiana d’argine <strong>del</strong>le valliManutenzione straor<strong>di</strong>naria- arricchimento floristico <strong>del</strong> prato xerofilo con specie assenti <strong>di</strong> interesse conservazionistico o entomologico;- realizzazione <strong>di</strong> piccole macchie <strong>di</strong> Prunus spinosa (dominante), Rhamnus catharticus, Cornus sanguinea, Pyrus pyraster, Ligustrum vulgare;Gestione or<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>di</strong> un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraioValle Lavadena (lavorieri e vasche <strong>di</strong> semi-intensivo)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- sostituzione o rimozione <strong>del</strong>le reti orizzontali, che determinano la morte, per intrappolamento, <strong>di</strong> decine <strong>di</strong> esemplari <strong>di</strong> Phalacrocorax carbo, Phalacrocoraxpygmeus, Egretta alba, Egretta garzetta, Ardea cinerea, Larus michahellis;- eliminazione <strong>del</strong> pollaio (prevenzione <strong>del</strong>l’influenza aviaria);Gestione or<strong>di</strong>naria- costante manutenzione <strong>del</strong>le reti <strong>di</strong> protezione <strong>del</strong>l’impianto;- sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo;- realizzazione dei lavori <strong>di</strong> manutenzione con movimento terra e/o asportazione <strong>del</strong>la vegetazione tra metà luglio e metà marzo;La ScorticataManutenzione straor<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>di</strong> dossi emergenti;Gestione or<strong>di</strong>naria- mantenimento <strong>di</strong> salinità comprese tra 10‰ e 15‰- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- or<strong>di</strong>naria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;- - limitazione <strong>del</strong>le immissioni idriche da acque superifciali, con privilegio <strong>del</strong>le acque meteoriche e freatiche;- gestione idraulica come segue:Gennaio 15-20 cm


Febbraio 10-15 cmMarzo 5-10 cmAprile 1-5 cmMaggio strato laminare con 20-30% emersoGiugno strato laminare con 40-50% emersoLuglio strato laminare in prosciugamento, con 80% asciutto dal 15 luglioAgosto 80% asciutto, in riallagamento, con 50% allagato dal 15 agostoSettembre strato laminare in riallagamento con 40-50% allagatoOttobre 5-10 cmNovembre 10-15 cmDicembre 15-20 cm- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;Valle SciroccaManutenzione straor<strong>di</strong>naria|- \;Gestione or<strong>di</strong>naria- sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo;- realizzazione dei lavori <strong>di</strong> manutenzione con movimento terra e/o asportazione <strong>del</strong>la vegetazione tra metà luglio e metà marzo;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;Valle aperta da ripristinare (porzione <strong>di</strong> Lido <strong>di</strong> Magnavacca antistante la chiavica Scirocca)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>di</strong> almeno 15 dossi <strong>di</strong> forma e superficie varia, per complessivi 15.000 mq, con morfologie naturali, appena emergenti sul livello massimo <strong>di</strong>marea, circondati da aree <strong>di</strong> barena, temporaneamente emergenti in bassa marea e nelle secche estive;Ideogramma possibili dossiGestione or<strong>di</strong>naria- gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo;- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;


Piana d’argine <strong>del</strong> braccio mortoManutenzione straor<strong>di</strong>naria- arricchimento floristico <strong>del</strong> prato mesoigrofilo con specie assenti <strong>di</strong> interesse conservazionistico o entomologico;- realizzazione <strong>di</strong> piccole macchie <strong>di</strong> Prunus spinosa (dominante), Rhamnus catharticus, Cornus sanguinea, Pyrus pyraster, Ligustrum vulgare;- piantumazione <strong>di</strong> alcuni esemplari <strong>di</strong> Salix alba e <strong>Po</strong>pulus alba nei pressi <strong>del</strong>l’area attrezzataGestione or<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>di</strong> un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraioVolta SciroccoManutenzione straor<strong>di</strong>naria- interventi idraulici per la completa dolcificazione <strong>del</strong> sito: realizzazione <strong>di</strong> una presa idrica sul fiume Reno;- sistemazione <strong>del</strong>la pompa idrovora per la regolazione dei livelli;- ampliamento <strong>del</strong> canneto allagato, me<strong>di</strong>ante chiusura dei fossi <strong>di</strong> scolo <strong>del</strong>la parte Nord-Ovest e realizzazione <strong>di</strong> una concavità per mantenere le acque <strong>di</strong>pioggia;Gestione or<strong>di</strong>naria- in attesa <strong>del</strong>la dolcificazione <strong>del</strong>le acque, mantenimento <strong>di</strong> salinità comprese tra 5‰ e 10‰;- gestire il seguente andamento dei livelli idrici:• immissione <strong>di</strong> acqua dolce dopo il 15 settembre, a idrovora spenta, fino al raggiungimento <strong>di</strong> un livello <strong>di</strong> 5 cm nel chiaro orientale;• naturale aumento dei livelli fino al raggiungimento <strong>di</strong> un livello <strong>di</strong> 20 cm nel chiaro orientale, mantenuto dall’idrovora;• mantenimento <strong>del</strong> livello idrico “invernale” fino alla metà <strong>di</strong> marzo, attraverso l’innesco <strong>del</strong>la pompa sul Reno;• <strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong> livello idrico, fino a 5 cm nel chiaro orientale a partire da aprile;• mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici costanti fino a metà giugno;• graduale prosciugamento <strong>del</strong> chiaro orientale, completo da metà luglio e fino al 15 settembre, con mantenimento <strong>di</strong> strato laminare nel bacino occidentale;- gestione “a rotazione” degli sfalci nei prati umi<strong>di</strong>, tagliando ogni anno solamente metà dei prati umi<strong>di</strong> <strong>del</strong>la parte Nord <strong>del</strong> sito e metà dei prati <strong>del</strong>la porzioneSud;- sfalcio <strong>del</strong> canneto <strong>del</strong>l’angolo Nord-Ovest “a macchia <strong>di</strong> leopardo”, cioè con mantenimento <strong>di</strong> macchie <strong>di</strong> canneto non sfalciato, a rotazione triennale;- regolamentazione degli accessi ai soli percorsi esistenti e capanni per birdwatching con massima frequenza <strong>di</strong> un gruppo guidato alla settimana inferiore a 20persone;Braccio morto <strong>del</strong> RenoManutenzione straor<strong>di</strong>naria\Gestione or<strong>di</strong>naria- perio<strong>di</strong>co sfangamento <strong>del</strong> braccio morto, con mantenimento <strong>del</strong>le spiaggette ripariali;- tutela dei canneti ripariali;Diga <strong>di</strong> Volta SciroccoManutenzione straor<strong>di</strong>naria- costruzione <strong>di</strong> scala <strong>di</strong> rimonta per Alosa fallax e Acipenser sp.pl.Gestione or<strong>di</strong>naria\Sartino


QUADRANTE8GESTIONE IDRAULICAManutenzione straor<strong>di</strong>naria- sfangamento <strong>del</strong> canale sublagunare;- eliminazione <strong>del</strong> capannone abusivo per mezzi agricoli e asportazione dei materiale accumlato e dei mezzi depositati;Gestione or<strong>di</strong>naria- dolcificazione <strong>del</strong> sito, con mantenimento <strong>di</strong> acque dolci o, in alternativa, con salinità comprese tra 1‰ e 5‰;- tutela dei canneti, che non necessitano <strong>di</strong> sfalci;- gestire il seguente andamento dei livelli idrici:• immissione <strong>di</strong> acqua dolce dopo il 15 settembre, fino al raggiungimento <strong>di</strong> un livello <strong>di</strong> circa 50 cm;• mantenimento <strong>del</strong> livello idrico “invernale” (50 cm) fino alla metà <strong>di</strong> marzo, attraverso l’innesco <strong>del</strong> sifone sul Reno;• <strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong> livello idrico, fino a 10-20 cm a partire da aprile;• mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici costanti fino a luglio;• parziale prosciugamento fino ad un minimo <strong>di</strong> 5 cm, tra luglio e settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;Piccoli bacini “sotto Reno”Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- \;Gestione or<strong>di</strong>naria- mantenimento <strong>di</strong> salinità comprese tra 15‰ e 25‰- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- - <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;- tutela <strong>del</strong>le siepi <strong>di</strong> Prunus spinosa e Tamarix gallica;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;Fiume Reno a valle <strong>del</strong>la <strong>di</strong>ga <strong>di</strong> Volta SciroccoManutenzione straor<strong>di</strong>naria- ripristino <strong>del</strong>le quote, con piccole aree <strong>di</strong> ristagno che non creino rischi idraulici;Gestione or<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>di</strong> un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraio;- tutela dei canneti ripariali;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> pesca <strong>di</strong> Alosa fallax;Aree a nord <strong>del</strong>la Traversa CER sul fiume Reno.Le aree che comunicano con il tratto <strong>del</strong> fiume Reno a monte <strong>del</strong>la Traversa <strong>di</strong> Voltascirocco possono addurre le acque <strong>del</strong> fiume (alimentazione) me<strong>di</strong>anteimpianti <strong>del</strong> tipo sifoni. Per il deflusso <strong>del</strong>le acque (scarico) dovranno, però, usare necessariamente impianti <strong>di</strong> sollevamento forzato (pompe), impianti che iproprietari <strong>del</strong>le rispettive aree dovranno, dunque, mantenere in efficienza.Manutenzioni alle arginature.I proprietari dei singoli fon<strong>di</strong> dovranno garantire la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, per evitarei <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni idraulici e le fughe <strong>di</strong> pesce conseguenti alla eventuale commistione <strong>del</strong>le acque.Chiavica Voltascirocca.La concretizzazione degli accor<strong>di</strong> patrimoniali tra il Comune <strong>di</strong> Comacchio e la SBVC S.p.A. <strong>di</strong> cui al Protocollo <strong>di</strong> Intesa renderà possibile immettere tramite laChiavica Vontascirocca le acque <strong>del</strong> fiume Reno anche nella Valle Magnavacca <strong>di</strong> proprietà pubblica, mentre attualmente il manufatto è utilizzato dalla sola


QUADRANTE8GESTIONE FAUNISTICALavadena Italiana s.r.l. E’ quin<strong>di</strong> in<strong>di</strong>spensabile che il Comune <strong>di</strong> Comacchio e la Lavadena Italiana formalizzino le modalità <strong>di</strong> uso comune <strong>del</strong> manufatto.Ansa Del DiavoloIl <strong>progetto</strong> prevede il riescavo parziale <strong>di</strong> questa via d’acqua, rimasta come ramo morto <strong>del</strong> fiume Reno a seguito <strong>del</strong> drizzagno realizzato per la costruzione <strong>del</strong>laTraversa gestita dal C.E.R., che mette in comunicazione il Reno con le chiaviche Voltascirocca e Passo Pedone.Tale opera ha come fine quin<strong>di</strong> il miglioramento <strong>del</strong>l’officiosità idraulica <strong>del</strong> tratto <strong>di</strong> fiume Reno a valle <strong>del</strong>la traversa realizzata dal C.E.R.Il tratto interessato ha una lunghezza <strong>di</strong> circa 1.100 ml ed i lavori interesseranno una movimentazione <strong>di</strong> terreno non inferiore a 27-30.000 mc. Lo stesso, saràeseguito con mezzi draganti ed il terreno scavato, previ accor<strong>di</strong> con l’Autorità <strong>di</strong> Bacino preposta, potrà essere depositato in luogo idoneo.a) Zona B e C: Ve<strong>di</strong> Quadrante n. 4 lettera a);b) Zona B e C: Divieto assoluto <strong>di</strong> caccia.Aree contigue: Caccia vagante non esercitatile nelle aree interne al P.dI.P.Interventi <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> cui all’art. 37 comma 2, L.R. 6/2005 prioritariamente con meto<strong>di</strong> ecologici.c) Per Myocastor coypus vedere Quadrante n. 3 lettera d).QUADRANTE8QUADRANTE8CONSERVAZIONE PAESAGGIOE FRUIZIONE TURISTICAINDIRIZZI, DIRETTIVE EPRESCRIZIONIArgine <strong>del</strong> Fiume RenoL’argine <strong>del</strong> Reno rappresenta un lungo tratto molto suggestivo che si presta ad essere percorso in varie modalità: a pie<strong>di</strong>, in bicicletta, a cavallo oppure tramitevisita controllata, ad esempio utilizzando i pulmini elettrici messi a <strong>di</strong>sposizione dal <strong>Parco</strong> (ve<strong>di</strong> percorsi già attivati con il Tarabusino, servizio <strong>di</strong> trasporto adenergia elettrica per visite guidate). Il percorso <strong>del</strong> pulmino elettrico in quest’area va da Sant’Alberto a Volta Scirocco, passando il Reno sul traghetto e seguendopoi la gronda settentrionale <strong>del</strong> fiume in <strong>di</strong>rezione est mantenendosi sull’argine.Il tragitto sull’argine <strong>del</strong> Reno intercetta inoltre la Casa “Scorticata” fino a Volta Scirocco.L’argine <strong>del</strong> Reno rappresenta inoltre un tratto fondamentale <strong>del</strong> nuovo itinerario ciclabile che consente la fruizione <strong>del</strong>l’intero perimetro <strong>del</strong>le Valli <strong>di</strong>Comacchio (itinerario che era già stato ipotizzato dal Piano <strong>di</strong> Stazione Valli come “PC1 - Perimetro Valli <strong>di</strong> Comacchio” art. 29 comma 4 N.T.A. <strong>del</strong> Piano).L’itinerario circolare può essere completato , come più avanti descritto (paragrafo “Non solo un argine”), grazie alla possibilità <strong>di</strong> passare sopra la nuovaarginatura prevista dal <strong>progetto</strong> sulla linea <strong>di</strong> confine tra le Province <strong>di</strong> Ferrara e Ravenna nella Valle Lido <strong>di</strong> Magnavacca. Per il tracciato completo<strong>del</strong>l’itinerario ciclabile “Perimetro <strong>del</strong>le Valli” vedere la Tavola <strong>di</strong> <strong>progetto</strong> n. 7 “Quadro <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong>la fruizione nella Stazione Valli <strong>di</strong> Comacchio”.Come approfon<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> tema <strong>del</strong>la fruizione si riporta <strong>di</strong> seguito uno stralcio <strong>di</strong> un <strong>progetto</strong> già realizzato da Mezzatesta… per il <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Delta</strong> negli annipassati, che approfon<strong>di</strong>sce il quadro <strong>del</strong>le opportunità per la pratica <strong>del</strong> birdwatching nel territorio ricompreso nel perimetro <strong>del</strong> P.d.I.P.B.PALArt 23 comma 10 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioNella sottozona B.PAL, in considerazione <strong>del</strong>la particolare rilevanza <strong>di</strong> questo ambiente nell'ambito <strong>del</strong>la Stazione, fatta eccezione per gli eventuali interventipromossi dall'EdG, sono vietate le attività <strong>di</strong> bonifica, i movimenti <strong>di</strong> terra, gli scavi ed ogni altra opera che alteri anche temporaneamente lo stato dei luoghi, ivicompreso l’andamento dei livelli idrici, che deve rispecchiare la naturale oscillazione <strong>del</strong>le acque. Per la Scorticata in<strong>di</strong>cativamente gennaio 15-20 cm; febbraio10-15 cm; marzo 5-10 cm; aprile 1-5 cm; maggio strato laminare con 20-30% emerso; giugno strato laminare con 40-50% emerso; luglio strato laminare inprosciugamento, con 80% asciutto dal 15 luglio; agosto 80% asciutto, in riallagamento, con 50% allagato dal 15 agosto; settembre strato laminare inriallagamento con 40-50% allagato; ottobre 5-10 cm; novembre 10-15 cm; <strong>di</strong>cembre 15-20 cm- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio. Per il Sartino in<strong>di</strong>cativamente immissione <strong>di</strong> acqua dolce dopo il 15 settembre, fino al raggiungimento <strong>di</strong> unlivello <strong>di</strong> circa 50 cm; mantenimento <strong>del</strong> livello idrico “invernale” (50 cm) fino alla metà <strong>di</strong> marzo, attraverso l’innesco <strong>del</strong> sifone sul Reno; <strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong>livello idrico, fino a 10-20 cm a partire da aprile; mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici costanti fino a luglio; parziale prosciugamento fino ad un minimo <strong>di</strong> 5 cm, traluglio e settembre;- l’innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- l’accesso tra metà aprile e metà luglio.La sottozona B.FLUcomprende la golena <strong>di</strong> Volta Scirocco e il Canneto <strong>del</strong>la Scorticata in sinistra idraulica <strong>del</strong> Fiume Reno.In tale area sono vietate:a. le trasformazioni <strong>del</strong>lo stato dei luoghi, sotto l’aspetto morfologico, idraulico, infrastrutturale e e<strong>di</strong>lizio, fatto salvo quanto detto successivamente;b. le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza <strong>di</strong> ml 10 dal ciglio <strong>del</strong>la sponda, al fine <strong>di</strong> assicurare il mantenimento o il ripristino <strong>di</strong>una fascia continua <strong>di</strong> vegetazione spontanea lungo le sponde <strong>del</strong>l’alveo inciso, avente funzione <strong>di</strong> stabilizzazione <strong>del</strong>le sponde e riduzione <strong>del</strong>la velocità <strong>di</strong>


corrente.Nelle stesse aree sono consentiti:a. gli interventi volti alla ricostruzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili <strong>di</strong> interferenza antropica; in particolarevanno favoriti gli interventi <strong>di</strong> sostituzione <strong>del</strong>le coltivazioni erbacee e il ripristino <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni per lo sviluppo <strong>di</strong> canneti, tifeti e cariceti;b. le infrastrutture tecniche <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa idraulica e simili e le relative attività <strong>di</strong> esercizio e manutenzione;c. le infrastrutture e le attrezzature finalizzate alla vigilanza ed alla fruizione collettiva, quali percorsi e spazi <strong>di</strong> sosta, rifugi e posti <strong>di</strong> ristoro.d. l’or<strong>di</strong>naria attività <strong>di</strong> manutenzione dei corsi d’acqua e <strong>del</strong>le opere <strong>di</strong> regimazione e conduzione degli stessi, nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche dei territoriche essi attraversano.B.SMTArt 23 comma 6 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioIn tali aree, fatto salvo quanto previsto dal successivo comma 2, sono vietati:a) interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, compresi l’alterazione <strong>del</strong>la giacitura dei canali, dei dossi e <strong>del</strong>le barene;b) l’innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;c) l’accesso tra metà aprile e metà luglio.Nelle stesse aree sono consentiti:a. il ripristino dei sistemi barenali e dunosi erosi o soggetti a subsidenza, anche attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> fanghi e materiali provenienti dalla manutenzione eripristino dei canali sublagunari <strong>del</strong>lo stesso bacino vallivo, comunque nel rispetto dei profili e <strong>del</strong>le altimetrie ricorrenti nel bacino medesimo, purché inseriti inuna programmazione generale e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;b. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoi<strong>di</strong> conseguenti purché effettuato nel rispetto <strong>del</strong>l’assettogeomorfologico dei luoghi nonché <strong>del</strong>la vegetazione presente, previo nulla osta <strong>del</strong>l’EdG;c. la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione <strong>del</strong>bacino d’acqua e alla piscicoltura;d. l’esercizio degli impianti <strong>di</strong> piscicoltura esistenti;e. la realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica <strong>del</strong> bacino (quali chiaviche, sifoni <strong>di</strong> derivazione, pompe idrovore), <strong>di</strong> opere<strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e <strong>di</strong> mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento <strong>del</strong>lecon<strong>di</strong>zioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;f. per le sole valli da pesca, le opere in<strong>di</strong>spensabili alla prosecuzione <strong>del</strong>l’esercizio <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> piscicoltura, purché realizzate con criteri <strong>di</strong> ingegnerianaturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> allevamento e <strong>di</strong> prelievo <strong>del</strong> pescato, nonché l’impiego <strong>di</strong>materiali compatibili con il sistema ambientale <strong>di</strong> riferimento;g. la raccolta <strong>di</strong> macroalghe e le normali operazioni <strong>di</strong> sfalcio meccanico <strong>del</strong>le sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli in<strong>di</strong>rizzi <strong>del</strong> presente Piano e <strong>di</strong>quanto previsto in proposito dal Regolamento;h. il mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre.B.SMT.aTale sottozona in<strong>di</strong>vidua un’area <strong>di</strong> valle aperta, antistante l’ansa <strong>di</strong> Volta Scirocco, che il <strong>Parco</strong> deve <strong>di</strong>rettamente riqualificare, me<strong>di</strong>ante interventi <strong>di</strong>costruzione <strong>di</strong> dossi con morfologie naturali e idonee alla ni<strong>di</strong>ficzione dei Caradriformi; in tale area sono consentiti esclusivamente interventi finalizzati allarealizzazione, conservazione e gestione dei dossi, eccezion fatta per le normali pratiche gestionali <strong>del</strong> bacino vallivo <strong>del</strong>le gran<strong>di</strong> valli <strong>di</strong> Comacchio.C.UMIArt 24 comma 8 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioIn tutte le zone C sono consentiti, previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità o <strong>del</strong> nulla osta <strong>del</strong>l’Ente <strong>di</strong> Gestione:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong> valorizzazioneambientale e paesistica);Nelle aree C.UMI, sono vietati interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, compresi l’alterazione <strong>del</strong>la giacitura dei canali, dei dossi e <strong>del</strong>le barene.8. Nelle stesse aree sono consentiti:a. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoi<strong>di</strong> conseguenti, purché effettuato nel rispetto <strong>del</strong>l’assettogeomorfologico dei luoghi nonché <strong>del</strong>la vegetazione presente, previo nulla osta <strong>del</strong>l’EdG;b. la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione <strong>del</strong>


acino d’acqua e alla piscicoltura;c. l’esercizio degli impianti <strong>di</strong> piscicoltura esistenti;d. la realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica <strong>del</strong> bacino (quali chiaviche, sifoni <strong>di</strong> derivazione, pompe idrovore) e alriequilibrio idraulico, <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e <strong>di</strong> mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, purché finalizzati alla vivificazionee al mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;e. per le sole valli da pesca, le opere in<strong>di</strong>spensabili alla prosecuzione <strong>del</strong>l’esercizio <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> piscicoltura, compresa la realizzazione <strong>di</strong> nuovearginature, purché realizzate con criteri <strong>di</strong> ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> allevamentoe <strong>di</strong> prelievo <strong>del</strong> pescato, nonché l’impiego <strong>di</strong> materiali compatibili con il sistema ambientale <strong>di</strong> riferimento;f. la raccolta <strong>di</strong> macroalghe e le normali operazioni <strong>di</strong> sfalcio meccanico <strong>del</strong>le sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli in<strong>di</strong>rizzi <strong>del</strong> presente Piano e <strong>di</strong>quanto previsto in proposito dal Regolamento;g. il ripristino <strong>del</strong> paesaggio vallivo e la mitigazione degli impatti visivi, anche me<strong>di</strong>ante inserimento ambientale degli impianti tramite piantumazione <strong>di</strong>specie autoctone.PP.FLUArt 26 comma 12 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioLa sottozona PP.FLU è costituita dall’ambito <strong>del</strong> Fiume Reno ricompreso tra il limite esterno <strong>del</strong> piede degli argini principali.In tale zona le Autorità idrauliche competenti dovranno conformare i criteri <strong>di</strong> progettazione e <strong>di</strong> intervento alle finalità <strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong> paesaggio fluviale e<strong>del</strong>le emergenze naturalistiche proprie <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, tenuto conto <strong>del</strong>l’influenza <strong>di</strong>retta che tale vettore idraulico ha nei confronti <strong>del</strong>l’equilibrio <strong>del</strong> comprensoriovallivo comacchiese.In tutta l’area fluviale, così come <strong>del</strong>imitata dal presente Piano, sono consentiti gli interventi necessari volti ad ottenere:a. la garanzia <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza, la manutenzione ed il ripristino <strong>del</strong>le arginature esistenti, mantenendo il deflusso <strong>del</strong>le piene <strong>di</strong> riferimento aventiun tempo <strong>di</strong> ritorno pari a 200 anni;b. il mantenimento e/o il recupero <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong>namico <strong>del</strong>l’alveo, nel rispetto <strong>del</strong>l’evoluzione naturale <strong>del</strong> fiume ed in rapporto alleesigenze <strong>di</strong> stabilità <strong>del</strong>le <strong>di</strong>fese e <strong>del</strong>le fondazione <strong>del</strong>le opere d’arte;c. il mantenimento <strong>del</strong> deflusso minimo vitale necessario alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la vita biologica <strong>del</strong> fiume.In tale ambito sono comunque vietate:o le trasformazioni <strong>del</strong>lo stato dei luoghi sotto l’aspetto morfologico, infrastrutturale ed e<strong>di</strong>lizio;o l’apertura <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche e <strong>di</strong> impianti per lo smaltimento dei rifiuti, il deposito <strong>di</strong> sostanze pericolose e <strong>di</strong> materiali a cielo aperto, compresi gli stoccaggiprovvisori, con esclusione <strong>di</strong> quelli temporanei derivanti da interventi <strong>di</strong> manutenzione <strong>del</strong> corpo idrico eseguiti dall’autorità idraulica competente;o le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza <strong>di</strong> ml.10 dal ciglio <strong>del</strong>le sponde, al fine <strong>di</strong> assicurare il mantenimento o il ripristino <strong>di</strong>una fascia continua <strong>di</strong> vegetazione spontanea lungo le sponde <strong>del</strong>l’alveo inciso, avente funzione <strong>di</strong> stabilizzazione e riduzione <strong>del</strong>la velocità <strong>del</strong>la corrente.Nelle medesime aree la pianificazione locale o sovracomunale, quella <strong>di</strong> settore e la programmazione <strong>del</strong>l’autorità idraulica competente opereranno per favorire esostenere gli interventi volti alla ricostituzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili <strong>di</strong> interferenza antropica, fermarestando la possibilità <strong>di</strong> ristrutturazione e rilocalizzazione, qualora incompatibili con le caratteristiche idrauliche ed ambientali, <strong>di</strong> capanni ed altre attrezzatureper la pesca. La ristrutturazione dovrà comunque rispettare le tipologie locali ed essere realizzata con materiali tra<strong>di</strong>zionali.


QUADRANTE9


QUADRANTE9GESTIONE HABITATQUADRANTE 9 - “PASSO PEDONE E ANSA DEL DIAVOLO”Fiume Reno a valle <strong>del</strong>la <strong>di</strong>ga <strong>di</strong> Volta SciroccoManutenzione straor<strong>di</strong>naria- ripristino <strong>del</strong>le quote, con piccole aree <strong>di</strong> ristagno che non creino rischi idraulici;Gestione or<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>di</strong> un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraio;- tutela dei canneti ripariali;Braccio morto <strong>del</strong> RenoManutenzione straor<strong>di</strong>naria\Gestione or<strong>di</strong>naria- perio<strong>di</strong>co sfangamento <strong>del</strong> braccio morto, con mantenimento <strong>del</strong>le spiaggette ripariali;- tutela dei canneti ripariali;Piccoli bacini “sotto Reno”Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- \;Gestione or<strong>di</strong>naria- mantenimento <strong>di</strong> salinità comprese tra 15‰ e 25‰- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- - <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;- tutela <strong>del</strong>le siepi <strong>di</strong> Prunus spinosa e Tamarix gallica;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;Valle aperta da ripristinare (porzione <strong>di</strong> Lido <strong>di</strong> Magnavacca antistante la chiavica Scirocca)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>di</strong> almeno 15 dossi <strong>di</strong> forma e superficie varia, per complessivi 15.000 mq, con morfologie naturali, appena emergenti sul livello massimo <strong>di</strong>marea, circondati da aree <strong>di</strong> barena, temporaneamente emergenti in bassa marea e nelle secche estive;


Ideogramma possibili dossiGestione or<strong>di</strong>naria- gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo;- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;Valle Ussarola/Valbrù arginataManutenzione straor<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>del</strong>l’argine <strong>di</strong> <strong>del</strong>imitazione esterna con contestuale costruzione <strong>di</strong> almeno 5 dossi <strong>di</strong> forma e superficie varia, per complessivi 5.000 mq, conmorfologie naturali, appena emergenti sul livello massimo <strong>di</strong> marea, circondati da aree <strong>di</strong> barena, temporaneamente emergenti in bassa marea e nelle seccheestive;Gestione or<strong>di</strong>naria- mantenimento <strong>di</strong> salinità comprese tra 15‰ e 25‰- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- or<strong>di</strong>naria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti;- autorizzazione <strong>del</strong>la sola vallicoltura in forma completamente estensiva;Valle Smarlacca (lavorieri e vasche <strong>di</strong> semi-intensivo)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- sostituzione o rimozione <strong>del</strong>le reti orizzontali, che determinano la morte, per intrappolamento, <strong>di</strong> decine <strong>di</strong> esemplari <strong>di</strong> Phalacrocorax carbo, Phalacrocoraxpygmeus, Egretta alba, Egretta garzetta, Ardea cinerea, Larus michahellis;- eliminazione <strong>del</strong> pollaio (prevenzione <strong>del</strong>l’influenza aviaria);Gestione or<strong>di</strong>naria- costante manutenzione <strong>del</strong>le reti <strong>di</strong> protezione <strong>del</strong>l’impianto;- sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo;- realizzazione dei lavori <strong>di</strong> manutenzione con movimento terra e/o asportazione <strong>del</strong>la vegetazione tra metà luglio e metà marzo.


Manutenzioni alle arginature.I proprietari dei singoli fon<strong>di</strong> dovranno garantire la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, perevitare i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni idraulici e le fughe <strong>di</strong> pesce conseguenti alla eventuale commistione <strong>del</strong>le acque.Chiavica Passo PedoneIl manufatto, a due luci, va segmentato in modo che una luce sia <strong>di</strong> uso esclusivo per le aree <strong>del</strong>la VALBRU’ e l’altra per la Valle Magnavacca <strong>del</strong> Comune <strong>di</strong>Comacchio. Il raccordo tra la chiavica e la Valle Magnavacca potrà avvenire convogliando l’acqua <strong>di</strong> una luce lungo un canale.E’ necessario quin<strong>di</strong> realizzare un setto in c.a., che <strong>di</strong>vida le due luci, lungo sino alla canaletta <strong>di</strong> nuova realizzazione, dotata <strong>di</strong> presi<strong>di</strong> <strong>di</strong> sponda, da realizzareparallela all’argine sinistro Reno.Tale canaletta, da realizzare nell’area <strong>di</strong> circa 3 ha tra la canaletta Passo Pedone e l’argine carrabile gestito dalla S.B.V.M. potrà essere realizzata, previonaturalmente accor<strong>di</strong> con le proprietà, , utilizzando la stringa d’acqua nel bacino esistente, , oppure con la realizzazione <strong>di</strong> un argine ex novo a nord <strong>del</strong>l’argineesistente, <strong>di</strong> lunghezza in questo caso, pari a circa 400 metri.Per portare l’acqua nel “corridoio” <strong>del</strong> Comune <strong>di</strong> Comacchio, ovvero nella parte meri<strong>di</strong>onale <strong>del</strong>la Valle Magnavacca, è necessario infine attraversare l’arginegestito dalla Società Bonifica Valli Meri<strong>di</strong>onali, prevedendo la realizzazione <strong>di</strong> un ponticello in legno <strong>di</strong> luce almeno pari a 5 metri, carrabile.La canaletta prima <strong>di</strong> sfociare nella valle Magnavacca, sarà dotata <strong>di</strong> opportune griglie metalliche inserite su piastrini in cemento armato a tutela <strong>del</strong> patrimonioittico.QUADRANTE9GESTIONE IDRAULICAAnsa Del DiavoloIl <strong>progetto</strong> prevede il riescavo parziale <strong>di</strong> questa via d’acqua, rimasta come ramo morto <strong>del</strong> fiume Reno a seguito <strong>del</strong> drizzagno realizzato per la costruzione<strong>del</strong>la Traversa gestita dal C.E.R., che mette in comunicazione il Reno con le chiaviche Voltascirocca e Passo Pedone.Tale opera ha come fine quin<strong>di</strong> il miglioramento <strong>del</strong>l’officiosità idraulica <strong>del</strong> tratto <strong>di</strong> fiume Reno a valle <strong>del</strong>la traversa realizzata dal C.E.R.Il tratto interessato ha una lunghezza <strong>di</strong> circa 1.100 ml ed i lavori interesseranno una movimentazione <strong>di</strong> terreno non inferiore a 27-30.000 mc. Lo stesso, saràeseguito con mezzi draganti ed il terreno scavato, previ accor<strong>di</strong> con l’Autorità <strong>di</strong> Bacino preposta, potrà essere depositato in luogo idoneo.Arginatura <strong>di</strong> nuova realizzazioneLa riconfigurazione dei sub-bacini vallivi è da intendersi finalizzata al raggiungimento <strong>di</strong> un migliore inserimento ambientale degli stessi nell’insieme <strong>del</strong>leValli <strong>di</strong> Comacchio, attraverso interventi <strong>di</strong> ripristino <strong>di</strong> arginature esistenti e/o <strong>di</strong> nuovo impianto, realizzate secondo tecniche <strong>di</strong> ingegneria naturalistica.Si prevede all’interno <strong>del</strong> PdIP <strong>di</strong> realizzare un’arginatura come in cartografia per conterminare la parte orientale <strong>del</strong>la Valle Furlana (in Provincia <strong>di</strong> Ravenna)e la Valle Magnavacca (in Provincia <strong>di</strong> Ferrara) attualmente totalmente comunicanti, pur essendo riconducibili a <strong>di</strong>versi proprietari.L’argine viene previsto <strong>di</strong> larghezza pari a circa 6 metri e sarà realizzato con materiali naturali e secondo la consolidata tecnica <strong>di</strong> realizzazione degli argininelle Valli <strong>di</strong> Comacchio, ovvero <strong>del</strong>imitato da un presi<strong>di</strong>o in pali <strong>di</strong> castagno posti ad interasse molto ravvicinato, con interposizione <strong>di</strong> pali aventi la funzione<strong>di</strong> controvento per l’ancoraggio <strong>di</strong> tiranti in acciaio, posti a croce <strong>di</strong> S. Andrea, a passo unitario.Il tratto interessato dallo sviluppo <strong>del</strong>l’argine è <strong>di</strong> circa 5.500 ml; il fondale risulta in molti tratti <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà pari a quasi 2 metri, più profondo rispetto al


fondale <strong>del</strong>la Valle Magnavacca; anche la consistenza <strong>del</strong> fondale stesso è in prevalenza limo argillosa e quin<strong>di</strong> molto duttile e comprimibile.Nelle more <strong>di</strong> eseguire un preciso rilievo <strong>del</strong> fondale nei tratti interessati dall’intervento ed una accurata indagine geognostica <strong>del</strong> terreno presente, si ipotizzauna profon<strong>di</strong>tà me<strong>di</strong>a <strong>del</strong> fondale pari a ml 2,00 – molto vicina alla realtà, al fine <strong>di</strong> eseguire una progettazione preliminare il più possibile accurata.Per la realizzazione <strong>del</strong>l’argine si stima <strong>di</strong> movimentare circa 88 - 90.000 mc <strong>di</strong> terreno, prelevandolo in parte dal fondo vallivo con l’uso <strong>di</strong> draghe.Considerata la complessità <strong>del</strong> cantiere, e la necessità <strong>di</strong> ricaricare più volte l’arginatura in seguito agli assestamenti, vista anche la particolare collocazione <strong>del</strong>lavoro in ambito protetto, si quantifica una durata dei lavori non inferiore ai 2 anni e mezzo.I mezzi ed i materiali utilizzati per la realizzazione <strong>del</strong>l’opera saranno depositati presso l’area <strong>del</strong>l’appostamento “Paisolo” <strong>di</strong> Bellocchio , da cui si originerà ilnuovo argine; si prevede <strong>di</strong> utilizzare almeno 2 escavatori imbarcati su altrettanti pontoni per le operazioni <strong>di</strong> infissione pali e posa geotessuto ed 1 draga, oltread un piccolo pontone <strong>di</strong> servizio per il trasporto <strong>di</strong> personale e materiali.Allevamenti semi intensivi.In queste aree sono attivi impianti <strong>di</strong> così detta acquacoltura semi intensiva, un’attività che però non ha definizioni ufficiali. Si stabiliscono, dunque, i seguentiprincipi ai quali tale tipologia <strong>di</strong> allevamento deve attenersi per non produrre impatti negativi sull’ambiente <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> <strong>progetto</strong>:non deve essere fatto uso <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinali veterinari;i pesci possono essere alimentati in modo anche completamente artificiale sino ad una lunghezza massima non superiore al 30 % <strong>del</strong>la <strong>di</strong>mensione minima <strong>di</strong>pesca (secondo quanto stabilito dalle vigenti normative in materia), mentre successivamente il mangime artificiale somministrato può integrare il complessivofabbisogno alimentare per non più <strong>del</strong> 50%;i pesci nella prima parte <strong>del</strong> loro ciclo <strong>di</strong> crescita possono essere mantenuti in aree ristrette ed a densità relativamente elevata, mentre nelle fasi successivevanno <strong>di</strong>radati e trasferiti in bacini <strong>di</strong> ampia superficie;devono essere operanti sistemi <strong>di</strong> fitodepurazione e/o lagunaggio tali per cui l’impatto ambientale sia nullo e quin<strong>di</strong> la qualità <strong>del</strong>le acque in uscita dai bacini <strong>di</strong>acquacolura semi estensiva non sia peggiore <strong>di</strong> quella in entrata.Questi stessi principi vanno rispettati anche in tutte le restanti aree <strong>di</strong> cui al presente PdIP ove, in futuro, si intendano realizzare attività acquacolturali simili.


QUADRANTE9GESTIONE FAUNISTICAa) Ve<strong>di</strong> Quadrante n. 4 lettera a), e Quadrante 5 lettera b).b) Per Myocastor coypus vedere Quadrante n. 3 lettera d).QUADRANTE9QUADRANTE9CONSERVAZIONE PAESAGGIO EFRUIZIONE TURISTICAINDIRIZZI, DIRETTIVE EPRESCRIZIONINon solo un argineLo scenario oggi visibile dall’argine <strong>del</strong> Reno (in quota circa 7-8 m) è straor<strong>di</strong>nario, evoca la famosa osservazione <strong>di</strong> Rosseau che, fra il 1728 e il 1729,soggiornando a Torino, colpito da quando si offriva ai suoi occhi dalle colline , affermava che il “ …paesaggio è il più bel quadro che possa colpire l’occhioumano”.La conflittuale situazione <strong>di</strong> promiscuità nella conduzione <strong>del</strong>le attività vallicolturali che ha portato la Regione a proporre il Protocollo d’Intesa per“l’accorpamento” è stata “assorbita” dal <strong>Parco</strong> nella proposta <strong>di</strong> un argine <strong>di</strong> separazione fra proprietà, nella logica derivata dal “Master Plan <strong>del</strong>la Costa”,“integrare ovunque possibile, separare quando necessario”.Utilizzando i principi <strong>del</strong>l’ecologia <strong>del</strong> paesaggio, si può sicuramente ottimizzare la necessità <strong>di</strong> annullare il conflitto e mitigare l’impatto <strong>del</strong>la separazionestrutturale, proponendo interventi su alcuni elementi <strong>del</strong>la struttura paesistica.Si è cercato <strong>di</strong> creare, con l’inserimento <strong>del</strong>la separazione fisica, unità gestionali autonome in cui ecosistemi seminaturali (la grande Valle pubblica) eartificiali (l’azienda privata <strong>di</strong> acquicoltura), con “apparati protettivi” e “apparati produttivi”, possano coesistere.Anzi, non solo convivano in equilibrio, ma interagiscano scambiandosi energia, proprio attraverso la “forma” che dovrà assumere l’argine.“Sembra chiaro, visto il processo <strong>di</strong> frammentazione paesistica … che l’uomo sarà … costretto sempre più a gestire che non a tutelare, … se <strong>di</strong> fronte ai pochisistemi in<strong>di</strong>sturbati, quasi <strong>del</strong> tutto naturali, … debbono essere usati criteri <strong>di</strong> tutela integrale, parimenti esistono sistemi che non si possono definire naturali”ma ad essi sono assimilabili, necessitando però <strong>di</strong> energia per funzionare (ad es. infrastrutturazione idraulica). Si fa strada il concetto <strong>di</strong> gestione ecologica egestire con principi <strong>del</strong>la natura significa da un lato aiutare la natura, evitando l’isolamento dei biotipi naturali, dall’altro rendere energicamente sostenibile ilprocesso <strong>di</strong> sviluppo economico <strong>del</strong> territorio.“Le zone ecotonali, aree <strong>di</strong> transizione fra elementi paesaggistici <strong>di</strong>versi, sviluppano una grande attività biologica: acqua, spore, semi, animali, ecc…, fluisconoda un elemento all’altro <strong>del</strong> mosaico, sviluppando un’elevata <strong>di</strong>versità biologica …”(Da “Il Paesaggio nel futuro <strong>del</strong> mondo rurale” a cura <strong>di</strong> A. Peano – 2005; Alinea E<strong>di</strong>trice. Pagg.142-143-144).La configurazione morfologica finale quin<strong>di</strong> <strong>del</strong>l’elemento strutturale, che nel nostro caso è l’argine che attraversa la valle, <strong>di</strong>venta una occasione per metterein pratica questi principi <strong>di</strong> “ecologia <strong>del</strong> paesaggio”, prestandosi a <strong>di</strong>ventare, con deformazioni ed irregolarità appositamente progettate lungo il versante nord,una possibile “piattaforma” generatrice <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità. La <strong>di</strong>mensione <strong>del</strong> nuovo elemento paesistico, quasi 5 km <strong>di</strong> attraversamento vallivo, in unostraor<strong>di</strong>nario paesaggio costiero, ha suggerito <strong>di</strong> attribuire ad esso anche una fruizione ricreativa, aggiungendo quin<strong>di</strong> una prestazione ammissibile, anzi,auspicata nelle aree protette. L’itinerario proposto aggiunge quin<strong>di</strong> un’ulteriore tratto a quello già previsto dal Piano <strong>di</strong> Stazione “PC1 – Perimetro valli <strong>di</strong>Comacchio (art. 29 comma 4 <strong>del</strong>le Norme Tecniche <strong>di</strong> Attuazione “Stazione Valli <strong>di</strong> Comacchio”) (Rif. Tavole cartografiche P4 <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong> fruizione <strong>del</strong><strong>Parco</strong>).Il percorso si innesta in località Bellocchio in corrispondenza <strong>del</strong>l’argine esistente presso la Stazione da pesca, avvierando a “nuova vita” il presi<strong>di</strong>o itticoraggiungibile dalla S.S. Romea.La sottozona B.FLUArt 23 comma 9comprende la golena <strong>di</strong> Volta Scirocco e il Canneto <strong>del</strong>la Scorticata in sinistra idraulica <strong>del</strong> Fiume Reno.In tale area sono vietate:a. le trasformazioni <strong>del</strong>lo stato dei luoghi, sotto l’aspetto morfologico, idraulico, infrastrutturale e e<strong>di</strong>lizio, fatto salvo quanto detto successivamente;b. le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza <strong>di</strong> ml 10 dal ciglio <strong>del</strong>la sponda, al fine <strong>di</strong> assicurare il mantenimento o il ripristino<strong>di</strong> una fascia continua <strong>di</strong> vegetazione spontanea lungo le sponde <strong>del</strong>l’alveo inciso, avente funzione <strong>di</strong> stabilizzazione <strong>del</strong>le sponde e riduzione <strong>del</strong>la velocità <strong>di</strong>corrente.Nelle stesse aree sono consentiti:a. gli interventi volti alla ricostruzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili <strong>di</strong> interferenza antropica; in particolarevanno favoriti gli interventi <strong>di</strong> sostituzione <strong>del</strong>le coltivazioni erbacee e il ripristino <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni per lo sviluppo <strong>di</strong> canneti, tifeti e cariceti;b. le infrastrutture tecniche <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa idraulica e simili e le relative attività <strong>di</strong> esercizio e manutenzione;c. le infrastrutture e le attrezzature finalizzate alla vigilanza ed alla fruizione collettiva, quali percorsi e spazi <strong>di</strong> sosta, rifugi e posti <strong>di</strong> ristoro.d. l’or<strong>di</strong>naria attività <strong>di</strong> manutenzione dei corsi d’acqua e <strong>del</strong>le opere <strong>di</strong> regimazione e conduzione degli stessi, nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche dei territoriche essi attraversano.


B.SMTArt 23 comma 6 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioIn tali aree, fatto salvo quanto previsto dal successivo comma 2, sono vietati:a) interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, compresi l’alterazione <strong>del</strong>la giacitura dei canali, dei dossi e <strong>del</strong>le barene;b) l’innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;c) l’accesso tra metà aprile e metà luglio.Nelle stesse aree sono consentiti:a. il ripristino dei sistemi barenali e dunosi erosi o soggetti a subsidenza, anche attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> fanghi e materiali provenienti dalla manutenzione eripristino dei canali sublagunari <strong>del</strong>lo stesso bacino vallivo, comunque nel rispetto dei profili e <strong>del</strong>le altimetrie ricorrenti nel bacino medesimo, purché inseritiin una programmazione generale e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;b. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoi<strong>di</strong> conseguenti purché effettuato nel rispetto <strong>del</strong>l’assettogeomorfologico dei luoghi nonché <strong>del</strong>la vegetazione presente, previo nulla osta <strong>del</strong>l’EdG;c. la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione<strong>del</strong> bacino d’acqua e alla piscicoltura;d. l’esercizio degli impianti <strong>di</strong> piscicoltura esistenti;e. la realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica <strong>del</strong> bacino (quali chiaviche, sifoni <strong>di</strong> derivazione, pompe idrovore), <strong>di</strong>opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e <strong>di</strong> mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento<strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;f. per le sole valli da pesca, le opere in<strong>di</strong>spensabili alla prosecuzione <strong>del</strong>l’esercizio <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> piscicoltura, purché realizzate con criteri <strong>di</strong> ingegnerianaturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> allevamento e <strong>di</strong> prelievo <strong>del</strong> pescato, nonché l’impiego <strong>di</strong>materiali compatibili con il sistema ambientale <strong>di</strong> riferimento;g. la raccolta <strong>di</strong> macroalghe e le normali operazioni <strong>di</strong> sfalcio meccanico <strong>del</strong>le sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli in<strong>di</strong>rizzi <strong>del</strong> presente Piano e<strong>di</strong> quanto previsto in proposito dal Regolamento;h. il mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre.C.UMIArt 24 comma 8 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioIn tutte le zone C sono consentiti, previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità o <strong>del</strong> nulla osta <strong>del</strong>l’Ente <strong>di</strong> Gestione:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong>valorizzazione ambientale e paesistica);Nelle aree C.UMI, sono vietati interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, compresi l’alterazione <strong>del</strong>la giacitura dei canali, dei dossi e <strong>del</strong>lebarene.8. Nelle stesse aree sono consentiti:a. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoi<strong>di</strong> conseguenti, purché effettuato nel rispetto <strong>del</strong>l’assettogeomorfologico dei luoghi nonché <strong>del</strong>la vegetazione presente, previo nulla osta <strong>del</strong>l’EdG;b. la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione<strong>del</strong> bacino d’acqua e alla piscicoltura;c. l’esercizio degli impianti <strong>di</strong> piscicoltura esistenti;d. la realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica <strong>del</strong> bacino (quali chiaviche, sifoni <strong>di</strong> derivazione, pompe idrovore) e alriequilibrio idraulico, <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e <strong>di</strong> mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, purché finalizzati allavivificazione e al mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;e. per le sole valli da pesca, le opere in<strong>di</strong>spensabili alla prosecuzione <strong>del</strong>l’esercizio <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> piscicoltura, compresa la realizzazione <strong>di</strong> nuovearginature, purché realizzate con criteri <strong>di</strong> ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong>allevamento e <strong>di</strong> prelievo <strong>del</strong> pescato, nonché l’impiego <strong>di</strong> materiali compatibili con il sistema ambientale <strong>di</strong> riferimento;f. la raccolta <strong>di</strong> macroalghe e le normali operazioni <strong>di</strong> sfalcio meccanico <strong>del</strong>le sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli in<strong>di</strong>rizzi <strong>del</strong> presente Piano e<strong>di</strong> quanto previsto in proposito dal Regolamento;g. il ripristino <strong>del</strong> paesaggio vallivo e la mitigazione degli impatti visivi, anche me<strong>di</strong>ante inserimento ambientale degli impianti tramite piantumazione <strong>di</strong>specie autoctone.PP.FLU


Art 26 comma 12 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioLa sottozona PP.FLU è costituita dall’ambito <strong>del</strong> Fiume Reno ricompreso tra il limite esterno <strong>del</strong> piede degli argini principali.In tale zona le Autorità idrauliche competenti dovranno conformare i criteri <strong>di</strong> progettazione e <strong>di</strong> intervento alle finalità <strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong> paesaggio fluvialee <strong>del</strong>le emergenze naturalistiche proprie <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, tenuto conto <strong>del</strong>l’influenza <strong>di</strong>retta che tale vettore idraulico ha nei confronti <strong>del</strong>l’equilibrio <strong>del</strong>comprensorio vallivo comacchiese.In tutta l’area fluviale, così come <strong>del</strong>imitata dal presente Piano, sono consentiti gli interventi necessari volti ad ottenere:a. la garanzia <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza, la manutenzione ed il ripristino <strong>del</strong>le arginature esistenti, mantenendo il deflusso <strong>del</strong>le piene <strong>di</strong> riferimentoaventi un tempo <strong>di</strong> ritorno pari a 200 anni;b. il mantenimento e/o il recupero <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong>namico <strong>del</strong>l’alveo, nel rispetto <strong>del</strong>l’evoluzione naturale <strong>del</strong> fiume ed in rapporto alleesigenze <strong>di</strong> stabilità <strong>del</strong>le <strong>di</strong>fese e <strong>del</strong>le fondazione <strong>del</strong>le opere d’arte;c. il mantenimento <strong>del</strong> deflusso minimo vitale necessario alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la vita biologica <strong>del</strong> fiume.In tale ambito sono comunque vietate:o le trasformazioni <strong>del</strong>lo stato dei luoghi sotto l’aspetto morfologico, infrastrutturale ed e<strong>di</strong>lizio;o l’apertura <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche e <strong>di</strong> impianti per lo smaltimento dei rifiuti, il deposito <strong>di</strong> sostanze pericolose e <strong>di</strong> materiali a cielo aperto, compresi gli stoccaggiprovvisori, con esclusione <strong>di</strong> quelli temporanei derivanti da interventi <strong>di</strong> manutenzione <strong>del</strong> corpo idrico eseguiti dall’autorità idraulica competente;o le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza <strong>di</strong> ml.10 dal ciglio <strong>del</strong>le sponde, al fine <strong>di</strong> assicurare il mantenimento o il ripristino<strong>di</strong> una fascia continua <strong>di</strong> vegetazione spontanea lungo le sponde <strong>del</strong>l’alveo inciso, avente funzione <strong>di</strong> stabilizzazione e riduzione <strong>del</strong>la velocità <strong>del</strong>la corrente.Nelle medesime aree la pianificazione locale o sovracomunale, quella <strong>di</strong> settore e la programmazione <strong>del</strong>l’autorità idraulica competente opereranno perfavorire e sostenere gli interventi volti alla ricostituzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili <strong>di</strong> interferenza antropica,ferma restando la possibilità <strong>di</strong> ristrutturazione e rilocalizzazione, qualora incompatibili con le caratteristiche idrauliche ed ambientali, <strong>di</strong> capanni ed altreattrezzature per la pesca. La ristrutturazione dovrà comunque rispettare le tipologie locali ed essere realizzata con materiali tra<strong>di</strong>zionali.B.SMT.aTale sottozona in<strong>di</strong>vidua un’area <strong>di</strong> valle aperta, antistante l’ansa <strong>di</strong> Volta Scirocco, che il <strong>Parco</strong> deve <strong>di</strong>rettamente riqualificare, me<strong>di</strong>ante interventi <strong>di</strong>costruzione <strong>di</strong> dossi con morfologie naturali e idonee alla ni<strong>di</strong>ficzione dei Caradriformi; in tale area sono consentiti esclusivamente interventi finalizzati allarealizzazione, conservazione e gestione dei dossi, eccezion fatta per le normali pratiche gestionali <strong>del</strong> bacino vallivo <strong>del</strong>le gran<strong>di</strong> valli <strong>di</strong> Comacchio.PP.SMTArt 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli <strong>di</strong> Comacchio1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale <strong>del</strong> territorio, alla salvaguar<strong>di</strong>a dei caratteri originari degliinse<strong>di</strong>amenti umani e <strong>di</strong> quelli tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>la pesca, alla evidenziazione <strong>del</strong>le trasformazioni conseguenti alla attività <strong>di</strong> bonifica storica; a tal fine sono dapromuovere interventi destinati al miglioramento <strong>del</strong>le caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento <strong>del</strong>le attività produttive a basso impattoambientale, alla riconversione <strong>di</strong> quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione <strong>di</strong> nuove attività agricole, produttive, turistiche compatibilicon la qualità <strong>del</strong>le risorse naturali esistenti nel <strong>Parco</strong> e coerenti con le aspettative <strong>del</strong>le popolazioni locali.2 Nelle zone PP sono vietati:• la caccia e il <strong>di</strong>sturbo <strong>del</strong>la fauna selvatica, ad eccezione <strong>del</strong>l'attività venatoria e <strong>del</strong>l'attività alieutica, dove non <strong>di</strong>versamente previsto per ambitiparticolari, esercitate secondo la <strong>di</strong>sciplina stabilita dal Regolamento;• il danneggiamento e la raccolta <strong>del</strong>la flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR;• l’asporto <strong>di</strong> materiali e l’alterazione <strong>del</strong> profilo <strong>del</strong> terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma .3 In tutte le zone PP sono consentiti:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong>valorizzazione ambientale e paesistica);• gli interventi <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> specie alloctone dannose, promossi <strong>di</strong>rettamente dall’Ente parco;• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> patrimonio testimoniale storico-culturale;• le attività <strong>di</strong> ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità <strong>del</strong> parco;• le attività <strong>di</strong> osservazione scientifica e per fini <strong>di</strong>dattici, come <strong>di</strong>sciplinata dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• l’escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come <strong>di</strong>sciplinati dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• la manutenzione <strong>del</strong>le infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni <strong>di</strong> cui all’art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone;• interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong> ristrutturazione, <strong>di</strong> restauro, <strong>di</strong> risanamento conservativo e <strong>di</strong>


ampliamento per le esigenze <strong>di</strong> adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, <strong>di</strong> ampliamento e nuova costruzione per le esigenze<strong>del</strong>le aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>l'art. 9 <strong>del</strong>le presenti Norme5 La sottozona PP.SMT6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi <strong>del</strong>le attività produttive estensive in essere alla data <strong>di</strong> approvazione <strong>del</strong> presentePiano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nelrispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 10 <strong>del</strong>le NdA <strong>del</strong> pIano <strong>di</strong> stazione.7. Sono in ogni caso vietati gli interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, fatte salve le opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e quelle <strong>di</strong>mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente in<strong>di</strong>pendenti le Valli <strong>di</strong> Comacchio daValle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno.8. Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, restauro eristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità <strong>di</strong> manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa lacostruzione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme <strong>del</strong>la tra<strong>di</strong>zione valliva locale.9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, <strong>del</strong>le fosse sub-lagunari e <strong>del</strong>le opere per la funzionalità idraulica e <strong>di</strong>mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all’adduzione e circolazione <strong>del</strong>le acque dolci provenienti dal Fiume Reno. I materialilitoi<strong>di</strong> conseguenti potranno essere depositati all'interno <strong>del</strong>la zona, previa valutazione <strong>del</strong>la compatibilità con l’assetto morfologico dei luoghi e <strong>del</strong>l'impattosulle componenti biologiche ivi esistenti;C.UMI.aLa sottozona C.UMI.a è costituita dalla porzione meri<strong>di</strong>onale <strong>di</strong> Valle Lido <strong>di</strong> Magnavacca e <strong>di</strong> Valle Ussarola che si prevede <strong>di</strong> arginare.In tali aree, oltre a quanto previsto dai precedenti commi relativi alla sottozona C.UMI è vietato l’esercizio <strong>del</strong>l’itticoltura intensiva, semi-intensiva, semiestensivae la realizzazione <strong>del</strong>le strutture connesse a tali attività.In tali aree, oltre a quanto previsto dai precedenti commi relativi alla sottozona C.UMI, è consentita la realizzazione <strong>del</strong>l’argine che separa il bacino dallegran<strong>di</strong> valli <strong>di</strong> Comacchio, secondo quanto in<strong>di</strong>cato dal PdIP.


QUADRANTE10


QUADRANTE10QUADRANTE10GESTIONE HABITATGESTIONE IDRAULICAQUADRANTE 10 - “VALLE USSAROLA, VALBRU’”Valle Ussarola/Valbrù arginataManutenzione straor<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>del</strong>l’argine <strong>di</strong> <strong>del</strong>imitazione esterna con contestuale costruzione <strong>di</strong> almeno 5 dossi <strong>di</strong> forma e superficie varia, per complessivi 5.000 mq, conmorfologie naturali, appena emergenti sul livello massimo <strong>di</strong> marea, circondati da aree <strong>di</strong> barena, temporaneamente emergenti in bassa marea e nelle seccheestive;Gestione or<strong>di</strong>naria- mantenimento <strong>di</strong> salinità comprese tra 15‰ e 25‰- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- or<strong>di</strong>naria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti;- autorizzazione <strong>del</strong>la sola vallicoltura in forma completamente estensiva;- mantenimento <strong>del</strong>la continuità ecologica tra la valle e la pineta;Valle Smarlacca (lavorieri e vasche <strong>di</strong> semi-intensivo)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- sostituzione o rimozione <strong>del</strong>le reti orizzontali, che determinano la morte, per intrappolamento, <strong>di</strong> decine <strong>di</strong> esemplari <strong>di</strong> Phalacrocorax carbo, Phalacrocoraxpygmeus, Egretta alba, Egretta garzetta, Ardea cinerea, Larus michahellis;- eliminazione <strong>del</strong> pollaio (prevenzione <strong>del</strong>l’influenza aviaria);Gestione or<strong>di</strong>naria- costante manutenzione <strong>del</strong>le reti <strong>di</strong> protezione <strong>del</strong>l’impianto;- sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo;- realizzazione dei lavori <strong>di</strong> manutenzione con movimento terra e/o asportazione <strong>del</strong>la vegetazione tra metà luglio e metà marzo;- mantenimento <strong>del</strong>le spiaggette ripariali <strong>del</strong>la valle, con salicornieti e giuncheti;- mantenimento <strong>del</strong>la continuità ecologica tra la valle e la pineta;Pineta BellocchioManutenzione straor<strong>di</strong>naria\Gestione or<strong>di</strong>naria- tutela <strong>del</strong>la garzaia <strong>di</strong> Egretta garzetta e Egretta alba;- tutela <strong>del</strong> bosco;- realizzazione <strong>di</strong> eventuali interventi selicolturali tra il 15 luglio e il 20 febbraio.Manutenzioni alle arginature.I proprietari dei singoli fon<strong>di</strong> dovranno garantire la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, perevitare i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni idraulici e le fughe <strong>di</strong> pesce conseguenti alla eventuale commistione <strong>del</strong>le acque.Arginatura <strong>di</strong> nuova realizzazioneLa riconfigurazione dei sub-bacini vallivi è da intendersi finalizzata al raggiungimento <strong>di</strong> un migliore inserimento ambientale degli stessi nell’insieme <strong>del</strong>leValli <strong>di</strong> Comacchio, attraverso interventi <strong>di</strong> ripristino <strong>di</strong> arginature esistenti e/o <strong>di</strong> nuovo impianto, realizzate secondo tecniche <strong>di</strong> ingegneria naturalistica.Si prevede all’interno <strong>del</strong> PdIP <strong>di</strong> realizzare un’arginatura come in cartografia per conterminare la parte orientale <strong>del</strong>la Valle Furlana (in Provincia <strong>di</strong> Ravenna)e la Valle Magnavacca (in Provincia <strong>di</strong> Ferrara) attualmente totalmente comunicanti, pur essendo riconducibili a <strong>di</strong>versi proprietari.


L’argine viene previsto <strong>di</strong> larghezza pari a circa 6 metri e sarà realizzato con materiali naturali e secondo la consolidata tecnica <strong>di</strong> realizzazione degli argininelle Valli <strong>di</strong> Comacchio, ovvero <strong>del</strong>imitato da un presi<strong>di</strong>o in pali <strong>di</strong> castagno posti ad interasse molto ravvicinato, con interposizione <strong>di</strong> pali aventi la funzione<strong>di</strong> controvento per l’ancoraggio <strong>di</strong> tiranti in acciaio, posti a croce <strong>di</strong> S. Andrea, a passo unitario.Il tratto interessato dallo sviluppo <strong>del</strong>l’argine è <strong>di</strong> circa 5.500 ml; il fondale risulta in molti tratti <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà pari a quasi 2 metri, più profondo rispetto alfondale <strong>del</strong>la Valle Magnavacca; anche la consistenza <strong>del</strong> fondale stesso è in prevalenza limo argillosa e quin<strong>di</strong> molto duttile e comprimibile.Nelle more <strong>di</strong> eseguire un preciso rilievo <strong>del</strong> fondale nei tratti interessati dall’intervento ed una accurata indagine geognostica <strong>del</strong> terreno presente, si ipotizzauna profon<strong>di</strong>tà me<strong>di</strong>a <strong>del</strong> fondale pari a ml 2,00 – molto vicina alla realtà, al fine <strong>di</strong> eseguire una progettazione preliminare il più possibile accurata.Per la realizzazione <strong>del</strong>l’argine si stima <strong>di</strong> movimentare circa 88 - 90.000 mc <strong>di</strong> terreno, prelevandolo in parte dal fondo vallivo con l’uso <strong>di</strong> draghe.Considerata la complessità <strong>del</strong> cantiere, e la necessità <strong>di</strong> ricaricare più volte l’arginatura in seguito agli assestamenti, vista anche la particolare collocazione <strong>del</strong>lavoro in ambito protetto, si quantifica una durata dei lavori non inferiore ai 2 anni e mezzo.I mezzi ed i materiali utilizzati per la realizzazione <strong>del</strong>l’opera saranno depositati presso l’area <strong>del</strong>l’appostamento “Paisolo” <strong>di</strong> Bellocchio , da cui si originerà ilnuovo argine; si prevede <strong>di</strong> utilizzare almeno 2 escavatori imbarcati su altrettanti pontoni per le operazioni <strong>di</strong> infissione pali e posa geotessuto ed 1 draga, oltread un piccolo pontone <strong>di</strong> servizio per il trasporto <strong>di</strong> personale e materiali.Allevamenti semi intensivi.In queste aree sono attivi impianti <strong>di</strong> così detta acquacoltura semi intensiva, un’attività che però non ha definizioni ufficiali. Si stabiliscono, dunque, i seguentiprincipi ai quali tale tipologia <strong>di</strong> allevamento deve attenersi per non produrre impatti negativi sull’ambiente <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> <strong>progetto</strong>:non deve essere fatto uso <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinali veterinari;i pesci possono essere alimentati in modo anche completamente artificiale sino ad una lunghezza massima non superiore al 30 % <strong>del</strong>la <strong>di</strong>mensione minima <strong>di</strong>pesca (secondo quanto stabilito dalle vigenti normative in materia), mentre successivamente il mangime artificiale somministrato può integrare il complessivofabbisogno alimentare per non più <strong>del</strong> 50%;i pesci nella prima parte <strong>del</strong> loro ciclo <strong>di</strong> crescita possono essere mantenuti in aree ristrette ed a densità relativamente elevata, mentre nelle fasi successivevanno <strong>di</strong>radati e trasferiti in bacini <strong>di</strong> ampia superficie;devono essere operanti sistemi <strong>di</strong> fitodepurazione e/o lagunaggio tali per cui l’impatto ambientale sia nullo e quin<strong>di</strong> la qualità <strong>del</strong>le acque in uscita dai bacini <strong>di</strong>acquacolura semi estensiva non sia peggiore <strong>di</strong> quella in entrata.Questi stessi principi vanno rispettati anche in tutte le restanti aree <strong>di</strong> cui al presente PdIP ove, in futuro, si intendano realizzare attività acquacolturali simili.


QUADRANTE10GESTIONE FAUNISTICAa) Zone C: <strong>di</strong>vieto assoluto <strong>di</strong> caccia;b) Ve<strong>di</strong> Quadrante n. 5 lettera b);c) Per Myocastor corpus Vedere Quadrante n. 3 lettera b).QUADRANTE10QUADRANTE10CONSERVAZIONE PAESAGGIO EFRUIZIONE TURISTICAINDIRIZZI, DIRETTIVE EPRESCRIZIONINon solo un argineLo scenario oggi visibile dall’argine <strong>del</strong> Reno (in quota circa 7-8 m) è straor<strong>di</strong>nario, evoca la famosa osservazione <strong>di</strong> Rosseau che, fra il 1728 e il 1729,soggiornando a Torino, colpito da quando si offriva ai suoi occhi dalle colline , affermava che il “ …paesaggio è il più bel quadro che possa colpire l’occhioumano”.La conflittuale situazione <strong>di</strong> promiscuità nella conduzione <strong>del</strong>le attività vallicolturali che ha portato la Regione a proporre il Protocollo d’Intesa per“l’accorpamento” è stata “assorbita” dal <strong>Parco</strong> nella proposta <strong>di</strong> un argine <strong>di</strong> separazione fra proprietà, nella logica derivata dal “Master Plan <strong>del</strong>la Costa”,“integrare ovunque possibile, separare quando necessario”.Utilizzando i principi <strong>del</strong>l’ecologia <strong>del</strong> paesaggio, si può sicuramente ottimizzare la necessità <strong>di</strong> annullare il conflitto e mitigare l’impatto <strong>del</strong>la separazionestrutturale, proponendo interventi su alcuni elementi <strong>del</strong>la struttura paesistica.Si è cercato <strong>di</strong> creare, con l’inserimento <strong>del</strong>la separazione fisica, unità gestionali autonome in cui ecosistemi seminaturali (la grande Valle pubblica) eartificiali (l’azienda privata <strong>di</strong> acquicoltura), con “apparati protettivi” e “apparati produttivi”, possano coesistere.Anzi, non solo convivano in equilibrio, ma interagiscano scambiandosi energia, proprio attraverso la “forma” che dovrà assumere l’argine.“Sembra chiaro, visto il processo <strong>di</strong> frammentazione paesistica … che l’uomo sarà … costretto sempre più a gestire che non a tutelare, … se <strong>di</strong> fronte ai pochisistemi in<strong>di</strong>sturbati, quasi <strong>del</strong> tutto naturali, … debbono essere usati criteri <strong>di</strong> tutela integrale, parimenti esistono sistemi che non si possono definire naturali”ma ad essi sono assimilabili, necessitando però <strong>di</strong> energia per funzionare (ad es. infrastrutturazione idraulica). Si fa strada il concetto <strong>di</strong> gestione ecologica egestire con principi <strong>del</strong>la natura significa da un lato aiutare la natura, evitando l’isolamento dei biotipi naturali, dall’altro rendere energicamente sostenibile ilprocesso <strong>di</strong> sviluppo economico <strong>del</strong> territorio.“Le zone ecotonali, aree <strong>di</strong> transizione fra elementi paesaggistici <strong>di</strong>versi, sviluppano una grande attività biologica: acqua, spore, semi, animali, ecc…, fluisconoda un elemento all’altro <strong>del</strong> mosaico, sviluppando un’elevata <strong>di</strong>versità biologica …”(Da “Il Paesaggio nel futuro <strong>del</strong> mondo rurale” a cura <strong>di</strong> A. Peano – 2005; Alinea E<strong>di</strong>trice. Pagg.142-143-144).La configurazione morfologica finale quin<strong>di</strong> <strong>del</strong>l’elemento strutturale, che nel nostro caso è l’argine che attraversa la valle, <strong>di</strong>venta una occasione per metterein pratica questi principi <strong>di</strong> “ecologia <strong>del</strong> paesaggio”, prestandosi a <strong>di</strong>ventare, con deformazioni ed irregolarità appositamente progettate lungo il versante nord,una possibile “piattaforma” generatrice <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità. La <strong>di</strong>mensione <strong>del</strong> nuovo elemento paesistico, quasi 5 km <strong>di</strong> attraversamento vallivo, in unostraor<strong>di</strong>nario paesaggio costiero, ha suggerito <strong>di</strong> attribuire ad esso anche una fruizione ricreativa, aggiungendo quin<strong>di</strong> una prestazione ammissibile, anzi,auspicata nelle aree protette. L’itinerario proposto aggiunge quin<strong>di</strong> un’ulteriore tratto a quello già previsto dal Piano <strong>di</strong> Stazione “PC1 – Perimetro valli <strong>di</strong>Comacchio (art. 29 comma 4 <strong>del</strong>le Norme Tecniche <strong>di</strong> Attuazione “Stazione Valli <strong>di</strong> Comacchio”) (Rif. Tavole cartografiche P4 <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong> fruizione <strong>del</strong><strong>Parco</strong>).Il percorso si innesta in località Bellocchio in corrispondenza <strong>del</strong>l’argine esistente presso la Stazione da pesca, avvierando a “nuova vita” il presi<strong>di</strong>o itticoraggiungibile dalla S.S. Romea.PP.SMTArt 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli <strong>di</strong> Comacchio1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale <strong>del</strong> territorio, alla salvaguar<strong>di</strong>a dei caratteri originari degliinse<strong>di</strong>amenti umani e <strong>di</strong> quelli tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>la pesca, alla evidenziazione <strong>del</strong>le trasformazioni conseguenti alla attività <strong>di</strong> bonifica storica; a tal fine sono dapromuovere interventi destinati al miglioramento <strong>del</strong>le caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento <strong>del</strong>le attività produttive a basso impattoambientale, alla riconversione <strong>di</strong> quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione <strong>di</strong> nuove attività agricole, produttive, turistiche compatibilicon la qualità <strong>del</strong>le risorse naturali esistenti nel <strong>Parco</strong> e coerenti con le aspettative <strong>del</strong>le popolazioni locali.2 Nelle zone PP sono vietati:• la caccia e il <strong>di</strong>sturbo <strong>del</strong>la fauna selvatica, ad eccezione <strong>del</strong>l'attività venatoria e <strong>del</strong>l'attività alieutica, dove non <strong>di</strong>versamente previsto per ambitiparticolari, esercitate secondo la <strong>di</strong>sciplina stabilita dal Regolamento;• il danneggiamento e la raccolta <strong>del</strong>la flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR;• l’asporto <strong>di</strong> materiali e l’alterazione <strong>del</strong> profilo <strong>del</strong> terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma .3 In tutte le zone PP sono consentiti:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong>


valorizzazione ambientale e paesistica);• gli interventi <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> specie alloctone dannose, promossi <strong>di</strong>rettamente dall’Ente parco;• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> patrimonio testimoniale storico-culturale;• le attività <strong>di</strong> ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità <strong>del</strong> parco;• le attività <strong>di</strong> osservazione scientifica e per fini <strong>di</strong>dattici, come <strong>di</strong>sciplinata dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• l’escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come <strong>di</strong>sciplinati dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• la manutenzione <strong>del</strong>le infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni <strong>di</strong> cui all’art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone;• interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong> ristrutturazione, <strong>di</strong> restauro, <strong>di</strong> risanamento conservativo e <strong>di</strong>ampliamento per le esigenze <strong>di</strong> adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, <strong>di</strong> ampliamento e nuova costruzione per le esigenze<strong>del</strong>le aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>l'art. 9 <strong>del</strong>le presenti Norme5 La sottozona PP.SMT6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi <strong>del</strong>le attività produttive estensive in essere alla data <strong>di</strong> approvazione <strong>del</strong> presentePiano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nelrispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 10 <strong>del</strong>le NdA <strong>del</strong> pIano <strong>di</strong> stazione.7. Sono in ogni caso vietati gli interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, fatte salve le opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e quelle <strong>di</strong>mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente in<strong>di</strong>pendenti le Valli <strong>di</strong> Comacchio daValle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno.8. Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, restauro eristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità <strong>di</strong> manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa lacostruzione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme <strong>del</strong>la tra<strong>di</strong>zione valliva locale.9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, <strong>del</strong>le fosse sub-lagunari e <strong>del</strong>le opere per la funzionalità idraulica e <strong>di</strong>mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all’adduzione e circolazione <strong>del</strong>le acque dolci provenienti dal Fiume Reno. I materialilitoi<strong>di</strong> conseguenti potranno essere depositati all'interno <strong>del</strong>la zona, previa valutazione <strong>del</strong>la compatibilità con l’assetto morfologico dei luoghi e <strong>del</strong>l'impattosulle componenti biologiche ivi esistenti;C.UMIArt 24 comma 8 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioIn tutte le zone C sono consentiti, previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità o <strong>del</strong> nulla osta <strong>del</strong>l’Ente <strong>di</strong> Gestione:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong>valorizzazione ambientale e paesistica);Nelle aree C.UMI, sono vietati interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, compresi l’alterazione <strong>del</strong>la giacitura dei canali, dei dossi e <strong>del</strong>lebarene.8. Nelle stesse aree sono consentiti:a. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoi<strong>di</strong> conseguenti, purché effettuato nel rispetto <strong>del</strong>l’assettogeomorfologico dei luoghi nonché <strong>del</strong>la vegetazione presente, previo nulla osta <strong>del</strong>l’EdG;b. la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione<strong>del</strong> bacino d’acqua e alla piscicoltura;c. l’esercizio degli impianti <strong>di</strong> piscicoltura esistenti;d. la realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica <strong>del</strong> bacino (quali chiaviche, sifoni <strong>di</strong> derivazione, pompe idrovore) e alriequilibrio idraulico, <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e <strong>di</strong> mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, purché finalizzati allavivificazione e al mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;e. per le sole valli da pesca, le opere in<strong>di</strong>spensabili alla prosecuzione <strong>del</strong>l’esercizio <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> piscicoltura, compresa la realizzazione <strong>di</strong> nuovearginature, purché realizzate con criteri <strong>di</strong> ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong>allevamento e <strong>di</strong> prelievo <strong>del</strong> pescato, nonché l’impiego <strong>di</strong> materiali compatibili con il sistema ambientale <strong>di</strong> riferimento;f. la raccolta <strong>di</strong> macroalghe e le normali operazioni <strong>di</strong> sfalcio meccanico <strong>del</strong>le sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli in<strong>di</strong>rizzi <strong>del</strong> presente Piano e<strong>di</strong> quanto previsto in proposito dal Regolamento;g. il ripristino <strong>del</strong> paesaggio vallivo e la mitigazione degli impatti visivi, anche me<strong>di</strong>ante inserimento ambientale degli impianti tramite piantumazione <strong>di</strong>specie autoctone.C.UMI.a


La sottozona C.UMI.a è costituita dalla porzione meri<strong>di</strong>onale <strong>di</strong> Valle Lido <strong>di</strong> Magnavacca e <strong>di</strong> Valle Ussarola che si prevede <strong>di</strong> arginare.In tali aree, oltre a quanto previsto dai precedenti commi relativi alla sottozona C.UMI è vietato l’esercizio <strong>del</strong>l’itticoltura intensiva, semi-intensiva, semiestensivae la realizzazione <strong>del</strong>le strutture connesse a tali attività.In tali aree, oltre a quanto previsto dai precedenti commi relativi alla sottozona C.UMI, è consentita la realizzazione <strong>del</strong>l’argine che separa il bacino dallegran<strong>di</strong> valli <strong>di</strong> Comacchio, secondo quanto in<strong>di</strong>cato dal PdIP.C.PINIn coda ad art 24 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioIn tutte le zone C sono vietati:• la caccia e il <strong>di</strong>sturbo <strong>del</strong>la fauna selvatica, ad eccezione <strong>di</strong> quanto previsto al successivo comma 3Nelle aree C.PIN sono vietati:a. la realizzazione <strong>di</strong> manufatti <strong>di</strong> qualsiasi tipo, comprese serre permanenti o semifisse o provvisorie e l’apertura <strong>di</strong> nuove strade;b. l’alterazione <strong>del</strong>l’ecosistema forestale;c. la circolazione veicolare al <strong>di</strong> fuori dei percorsi carrabili.Nelle stesse aree sono consentite:a. l’or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria manutenzione e la ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia dei fabbricati esistenti;b. la manutenzione <strong>del</strong>la viabilità carrabile esistente, <strong>del</strong>le piste <strong>di</strong> servizio e dei camminamenti pedonali, fermo restando comunque il <strong>di</strong>vietoall’asfaltatura <strong>del</strong>le strade bianche;c. gli interventi <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico <strong>del</strong>la compagine boschiva e <strong>del</strong> sottobosco sulla base degli in<strong>di</strong>rizzi dettati all’articolo 14. <strong>del</strong>leNTA <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> StazionePP.PINArt 26 comma 9Nelle aree PP.PIN sono vietati:a. la realizzazione <strong>di</strong> manufatti <strong>di</strong> qualsiasi tipo, comprese serre permanenti o semifisse o provvisorie e l’apertura <strong>di</strong> nuove strade;b. l’alterazione <strong>del</strong>l’ecosistema forestale;c. la circolazione veicolare al <strong>di</strong> fuori dei percorsi carrabili.Nelle stesse aree sono consentite:a. l’or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria manutenzione e la ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia dei fabbricati esistenti;b. la manutenzione <strong>del</strong>la viabilità carrabile esistente, <strong>del</strong>le piste <strong>di</strong> servizio e dei camminamenti pedonali, fermo restando comunque il <strong>di</strong>vietoall’asfaltatura <strong>del</strong>le strade bianche;c. gli interventi <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico <strong>del</strong>la compagine boschiva e <strong>del</strong> sottobosco sulla base degli in<strong>di</strong>rizzi dettati all’articolo 14. <strong>del</strong>leNTA <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Stazione


QUADRANTE11


QUADRANTE11QUADRANTE11GESTIONE HABITATGESTIONE IDRAULICAQUADRANTE 11 - “BELLOCCHIO”Valle Ussarola/Valbrù arginataManutenzione straor<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>del</strong>l’argine <strong>di</strong> <strong>del</strong>imitazione esterna con contestuale costruzione <strong>di</strong> almeno 5 dossi <strong>di</strong> forma e superficie varia, per complessivi 5.000 mq, conmorfologie naturali, appena emergenti sul livello massimo <strong>di</strong> marea, circondati da aree <strong>di</strong> barena, temporaneamente emergenti in bassa marea e nelle seccheestive;Gestione or<strong>di</strong>naria- mantenimento <strong>di</strong> salinità comprese tra 15‰ e 25‰- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- or<strong>di</strong>naria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti;- autorizzazione <strong>del</strong>la sola vallicoltura in forma completamente estensiva;- mantenimento <strong>del</strong>la continuità ecologica tra la valle e la pineta;Pineta BellocchioManutenzione straor<strong>di</strong>naria\Gestione or<strong>di</strong>naria- tutela <strong>del</strong>la garzaia <strong>di</strong> Egretta garzetta e Egretta alba;- tutela <strong>del</strong> bosco;- realizzazione <strong>di</strong> eventuali interventi selicolturali tra il 15 luglio e il 20 febbraio.Manutenzioni alle arginature.I proprietari dei singoli fon<strong>di</strong> dovranno garantire la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, perevitare i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni idraulici e le fughe <strong>di</strong> pesce conseguenti alla eventuale commistione <strong>del</strong>le acque.Arginatura <strong>di</strong> nuova realizzazioneLa riconfigurazione dei sub-bacini vallivi è da intendersi finalizzata al raggiungimento <strong>di</strong> un migliore inserimento ambientale degli stessi nell’insieme <strong>del</strong>leValli <strong>di</strong> Comacchio, attraverso interventi <strong>di</strong> ripristino <strong>di</strong> arginature esistenti e/o <strong>di</strong> nuovo impianto, realizzate secondo tecniche <strong>di</strong> ingegneria naturalistica.Si prevede all’interno <strong>del</strong> PdIP <strong>di</strong> realizzare un’arginatura come in cartografia per conterminare la parte orientale <strong>del</strong>la Valle Furlana (in Provincia <strong>di</strong> Ravenna)e la Valle Magnavacca (in Provincia <strong>di</strong> Ferrara) attualmente totalmente comunicanti, pur essendo riconducibili a <strong>di</strong>versi proprietari.L’argine viene previsto <strong>di</strong> larghezza pari a circa 6 metri e sarà realizzato con materiali naturali e secondo la consolidata tecnica <strong>di</strong> realizzazione degli argininelle Valli <strong>di</strong> Comacchio, ovvero <strong>del</strong>imitato da un presi<strong>di</strong>o in pali <strong>di</strong> castagno posti ad interasse molto ravvicinato, con interposizione <strong>di</strong> pali aventi la funzione<strong>di</strong> controvento per l’ancoraggio <strong>di</strong> tiranti in acciaio, posti a croce <strong>di</strong> S. Andrea, a passo unitario.Il tratto interessato dallo sviluppo <strong>del</strong>l’argine è <strong>di</strong> circa 5.500 ml; il fondale risulta in molti tratti <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà pari a quasi 2 metri, più profondo rispetto alfondale <strong>del</strong>la Valle Magnavacca; anche la consistenza <strong>del</strong> fondale stesso è in prevalenza limo argillosa e quin<strong>di</strong> molto duttile e comprimibile.Nelle more <strong>di</strong> eseguire un preciso rilievo <strong>del</strong> fondale nei tratti interessati dall’intervento ed una accurata indagine geognostica <strong>del</strong> terreno presente, si ipotizzauna profon<strong>di</strong>tà me<strong>di</strong>a <strong>del</strong> fondale pari a ml 2,00 – molto vicina alla realtà, al fine <strong>di</strong> eseguire una progettazione preliminare il più possibile accurata.Per la realizzazione <strong>del</strong>l’argine si stima <strong>di</strong> movimentare circa 88 - 90.000 mc <strong>di</strong> terreno, prelevandolo in parte dal fondo vallivo con l’uso <strong>di</strong> draghe.Considerata la complessità <strong>del</strong> cantiere, e la necessità <strong>di</strong> ricaricare più volte l’arginatura in seguito agli assestamenti, vista anche la particolare collocazione <strong>del</strong>lavoro in ambito protetto, si quantifica una durata dei lavori non inferiore ai 2 anni e mezzo.I mezzi ed i materiali utilizzati per la realizzazione <strong>del</strong>l’opera saranno depositati presso l’area <strong>del</strong>l’appostamento “Paisolo” <strong>di</strong> Bellocchio , da cui si originerà ilnuovo argine; si prevede <strong>di</strong> utilizzare almeno 2 escavatori imbarcati su altrettanti pontoni per le operazioni <strong>di</strong> infissione pali e posa geotessuto ed 1 draga, oltread un piccolo pontone <strong>di</strong> servizio per il trasporto <strong>di</strong> personale e materiali.


QUADRANTE11GESTIONE FAUNISTICAa) Zone C: <strong>di</strong>vieto assoluto <strong>di</strong> caccia;Punto <strong>di</strong> accesso al sito vallivo per fini venatori.b) Per le AA.FF.VV. si rimanda ad apposita e specifica regolamentazione.c) Per Myocastor coypus vedere Quadrante n. 3 lettera d).QUADRANTE11CONSERVAZIONE PAESAGGIO EFRUIZIONE TURISTICANon solo un argineLo scenario oggi visibile dall’argine <strong>del</strong> Reno (in quota circa 7-8 m) è straor<strong>di</strong>nario, evoca la famosa osservazione <strong>di</strong> Rosseau che, fra il 1728 e il 1729,soggiornando a Torino, colpito da quando si offriva ai suoi occhi dalle colline , affermava che il “ …paesaggio è il più bel quadro che possa colpire l’occhioumano”.La conflittuale situazione <strong>di</strong> promiscuità nella conduzione <strong>del</strong>le attività vallicolturali che ha portato la Regione a proporre il Protocollo d’Intesa per“l’accorpamento” è stata “assorbita” dal <strong>Parco</strong> nella proposta <strong>di</strong> un argine <strong>di</strong> separazione fra proprietà, nella logica derivata dal “Master Plan <strong>del</strong>la Costa”,“integrare ovunque possibile, separare quando necessario”.Utilizzando i principi <strong>del</strong>l’ecologia <strong>del</strong> paesaggio, si può sicuramente ottimizzare la necessità <strong>di</strong> annullare il conflitto e mitigare l’impatto <strong>del</strong>la separazionestrutturale, proponendo interventi su alcuni elementi <strong>del</strong>la struttura paesistica.Si è cercato <strong>di</strong> creare, con l’inserimento <strong>del</strong>la separazione fisica, unità gestionali autonome in cui ecosistemi seminaturali (la grande Valle pubblica) eartificiali (l’azienda privata <strong>di</strong> acquicoltura), con “apparati protettivi” e “apparati produttivi”, possano coesistere.Anzi, non solo convivano in equilibrio, ma interagiscano scambiandosi energia, proprio attraverso la “forma” che dovrà assumere l’argine.“Sembra chiaro, visto il processo <strong>di</strong> frammentazione paesistica … che l’uomo sarà … costretto sempre più a gestire che non a tutelare, … se <strong>di</strong> fronte ai pochisistemi in<strong>di</strong>sturbati, quasi <strong>del</strong> tutto naturali, … debbono essere usati criteri <strong>di</strong> tutela integrale, parimenti esistono sistemi che non si possono definire naturali”ma ad essi sono assimilabili, necessitando però <strong>di</strong> energia per funzionare (ad es. infrastrutturazione idraulica). Si fa strada il concetto <strong>di</strong> gestione ecologica egestire con principi <strong>del</strong>la natura significa da un lato aiutare la natura, evitando l’isolamento dei biotipi naturali, dall’altro rendere energicamente sostenibile ilprocesso <strong>di</strong> sviluppo economico <strong>del</strong> territorio.“Le zone ecotonali, aree <strong>di</strong> transizione fra elementi paesaggistici <strong>di</strong>versi, sviluppano una grande attività biologica: acqua, spore, semi, animali, ecc…, fluisconoda un elemento all’altro <strong>del</strong> mosaico, sviluppando un’elevata <strong>di</strong>versità biologica …”(Da “Il Paesaggio nel futuro <strong>del</strong> mondo rurale” a cura <strong>di</strong> A. Peano – 2005; Alinea E<strong>di</strong>trice. Pagg.142-143-144).


QUADRANTE11INDIRIZZI, DIRETTIVE EPRESCRIZIONILa configurazione morfologica finale quin<strong>di</strong> <strong>del</strong>l’elemento strutturale, che nel nostro caso è l’argine che attraversa la valle, <strong>di</strong>venta una occasione per metterein pratica questi principi <strong>di</strong> “ecologia <strong>del</strong> paesaggio”, prestandosi a <strong>di</strong>ventare, con deformazioni ed irregolarità appositamente progettate lungo il versante nord,una possibile “piattaforma” generatrice <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità. La <strong>di</strong>mensione <strong>del</strong> nuovo elemento paesistico, quasi 5 km <strong>di</strong> attraversamento vallivo, in unostraor<strong>di</strong>nario paesaggio costiero, ha suggerito <strong>di</strong> attribuire ad esso anche una fruizione ricreativa, aggiungendo quin<strong>di</strong> una prestazione ammissibile, anzi,auspicata nelle aree protette. L’itinerario proposto aggiunge quin<strong>di</strong> un’ulteriore tratto a quello già previsto dal Piano <strong>di</strong> Stazione “PC1 – Perimetro valli <strong>di</strong>Comacchio (art. 29 comma 4 <strong>del</strong>le Norme Tecniche <strong>di</strong> Attuazione “Stazione Valli <strong>di</strong> Comacchio”) (Rif. Tavole cartografiche P4 <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong> fruizione <strong>del</strong><strong>Parco</strong>).Il percorso si innesta in località Bellocchio in corrispondenza <strong>del</strong>l’argine esistente presso la Stazione da pesca, avvierando a “nuova vita” il presi<strong>di</strong>o itticoraggiungibile dalla S.S. Romea.PP.SMTArt 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli <strong>di</strong> Comacchio1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale <strong>del</strong> territorio, alla salvaguar<strong>di</strong>a dei caratteri originari degliinse<strong>di</strong>amenti umani e <strong>di</strong> quelli tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>la pesca, alla evidenziazione <strong>del</strong>le trasformazioni conseguenti alla attività <strong>di</strong> bonifica storica; a tal fine sono dapromuovere interventi destinati al miglioramento <strong>del</strong>le caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento <strong>del</strong>le attività produttive a basso impattoambientale, alla riconversione <strong>di</strong> quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione <strong>di</strong> nuove attività agricole, produttive, turistiche compatibilicon la qualità <strong>del</strong>le risorse naturali esistenti nel <strong>Parco</strong> e coerenti con le aspettative <strong>del</strong>le popolazioni locali.2 Nelle zone PP sono vietati:• la caccia e il <strong>di</strong>sturbo <strong>del</strong>la fauna selvatica, ad eccezione <strong>del</strong>l'attività venatoria e <strong>del</strong>l'attività alieutica, dove non <strong>di</strong>versamente previsto per ambitiparticolari, esercitate secondo la <strong>di</strong>sciplina stabilita dal Regolamento;• il danneggiamento e la raccolta <strong>del</strong>la flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR;• l’asporto <strong>di</strong> materiali e l’alterazione <strong>del</strong> profilo <strong>del</strong> terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma .3 In tutte le zone PP sono consentiti:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong>valorizzazione ambientale e paesistica);• gli interventi <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> specie alloctone dannose, promossi <strong>di</strong>rettamente dall’Ente parco;• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> patrimonio testimoniale storico-culturale;• le attività <strong>di</strong> ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità <strong>del</strong> parco;• le attività <strong>di</strong> osservazione scientifica e per fini <strong>di</strong>dattici, come <strong>di</strong>sciplinata dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• l’escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come <strong>di</strong>sciplinati dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• la manutenzione <strong>del</strong>le infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni <strong>di</strong> cui all’art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone;• interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong> ristrutturazione, <strong>di</strong> restauro, <strong>di</strong> risanamento conservativo e <strong>di</strong>ampliamento per le esigenze <strong>di</strong> adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, <strong>di</strong> ampliamento e nuova costruzione per le esigenze<strong>del</strong>le aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>l'art. 9 <strong>del</strong>le presenti Norme5 La sottozona PP.SMT6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi <strong>del</strong>le attività produttive estensive in essere alla data <strong>di</strong> approvazione <strong>del</strong> presentePiano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nelrispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 10 <strong>del</strong>le NdA <strong>del</strong> pIano <strong>di</strong> stazione.7. Sono in ogni caso vietati gli interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, fatte salve le opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e quelle <strong>di</strong>mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente in<strong>di</strong>pendenti le Valli <strong>di</strong> Comacchio daValle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno.8. Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, restauro eristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità <strong>di</strong> manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa lacostruzione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme <strong>del</strong>la tra<strong>di</strong>zione valliva locale.9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, <strong>del</strong>le fosse sub-lagunari e <strong>del</strong>le opere per la funzionalità idraulica e <strong>di</strong>mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all’adduzione e circolazione <strong>del</strong>le acque dolci provenienti dal Fiume Reno. I materialilitoi<strong>di</strong> conseguenti potranno essere depositati all'interno <strong>del</strong>la zona, previa valutazione <strong>del</strong>la compatibilità con l’assetto morfologico dei luoghi e <strong>del</strong>l'impattosulle componenti biologiche ivi esistenti;C.UMIArt 24 comma 8 NTA Valli <strong>di</strong> Comacchio


In tutte le zone C sono consentiti, previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità o <strong>del</strong> nulla osta <strong>del</strong>l’Ente <strong>di</strong> Gestione:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong>valorizzazione ambientale e paesistica);Nelle aree C.UMI, sono vietati interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, compresi l’alterazione <strong>del</strong>la giacitura dei canali, dei dossi e <strong>del</strong>lebarene.8. Nelle stesse aree sono consentiti:a. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoi<strong>di</strong> conseguenti, purché effettuato nel rispetto <strong>del</strong>l’assettogeomorfologico dei luoghi nonché <strong>del</strong>la vegetazione presente, previo nulla osta <strong>del</strong>l’EdG;b. la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione<strong>del</strong> bacino d’acqua e alla piscicoltura;c. l’esercizio degli impianti <strong>di</strong> piscicoltura esistenti;d. la realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica <strong>del</strong> bacino (quali chiaviche, sifoni <strong>di</strong> derivazione, pompe idrovore) e alriequilibrio idraulico, <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e <strong>di</strong> mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, purché finalizzati allavivificazione e al mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;e. per le sole valli da pesca, le opere in<strong>di</strong>spensabili alla prosecuzione <strong>del</strong>l’esercizio <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> piscicoltura, compresa la realizzazione <strong>di</strong> nuovearginature, purché realizzate con criteri <strong>di</strong> ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong>allevamento e <strong>di</strong> prelievo <strong>del</strong> pescato, nonché l’impiego <strong>di</strong> materiali compatibili con il sistema ambientale <strong>di</strong> riferimento;f. la raccolta <strong>di</strong> macroalghe e le normali operazioni <strong>di</strong> sfalcio meccanico <strong>del</strong>le sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli in<strong>di</strong>rizzi <strong>del</strong> presente Piano e<strong>di</strong> quanto previsto in proposito dal Regolamento;g. il ripristino <strong>del</strong> paesaggio vallivo e la mitigazione degli impatti visivi, anche me<strong>di</strong>ante inserimento ambientale degli impianti tramite piantumazione <strong>di</strong>specie autoctone.PP.PINArt 26 comma 9Nelle aree PP.PIN sono vietati:a. la realizzazione <strong>di</strong> manufatti <strong>di</strong> qualsiasi tipo, comprese serre permanenti o semifisse o provvisorie e l’apertura <strong>di</strong> nuove strade;b. l’alterazione <strong>del</strong>l’ecosistema forestale;c. la circolazione veicolare al <strong>di</strong> fuori dei percorsi carrabili.Nelle stesse aree sono consentite:a. l’or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria manutenzione e la ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia dei fabbricati esistenti;b. la manutenzione <strong>del</strong>la viabilità carrabile esistente, <strong>del</strong>le piste <strong>di</strong> servizio e dei camminamenti pedonali, fermo restando comunque il <strong>di</strong>vietoall’asfaltatura <strong>del</strong>le strade bianche;c. gli interventi <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico <strong>del</strong>la compagine boschiva e <strong>del</strong> sottobosco sulla base degli in<strong>di</strong>rizzi dettati all’articolo 14. <strong>del</strong>leNTA <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Stazione


QUADRANTE12


QUADRANTE12GESTIONE HABITATQUADRANTE 12 - “PRIMARO E CHIAVICA LEONARDA”Fiume Reno a valle <strong>del</strong>la <strong>di</strong>ga <strong>di</strong> Volta SciroccoManutenzione straor<strong>di</strong>naria- ripristino <strong>del</strong>le quote, con piccole aree <strong>di</strong> ristagno che non creino rischi idraulici;Gestione or<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>di</strong> un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraio;- tutela dei canneti ripariali;Piccoli bacini “sotto Reno”Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- \;Gestione or<strong>di</strong>naria- mantenimento <strong>di</strong> salinità comprese tra 15‰ e 25‰- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- - <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;- tutela <strong>del</strong>le siepi <strong>di</strong> Prunus spinosa e Tamarix gallica;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;Pastorina (angolo Sud-Est <strong>del</strong>la Valle Ussarola/Valbrù arginata)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- \;Gestione or<strong>di</strong>naria- mantenimento <strong>di</strong> salinità comprese tra 15‰ e 25‰- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- - <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;- tutela <strong>del</strong>le siepi <strong>di</strong> Prunus spinosa e Tamarix gallica;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;PrimaroManutenzione straor<strong>di</strong>naria\;Gestione or<strong>di</strong>naria- dolcificazione <strong>del</strong> sito, con mantenimento <strong>di</strong> acque dolci o, in alternativa, con salinità comprese tra 1‰ e 5‰;- tutela dei canneti, che non necessitano <strong>di</strong> sfalci;- sfalcio annuale <strong>del</strong> prato umido tra il 1 agosto e il 20 febbraio;- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio (ad eccezione <strong>del</strong> percorso esistente);


QUADRANTE12GESTIONE IDRAULICAValle Smarlacca (lavorieri e vasche <strong>di</strong> semi-intensivo)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- sostituzione o rimozione <strong>del</strong>le reti orizzontali, che determinano la morte, per intrappolamento, <strong>di</strong> decine <strong>di</strong> esemplari <strong>di</strong> Phalacrocorax carbo,Phalacrocorax pygmeus, Egretta alba, Egretta garzetta, Ardea cinerea, Larus michahellis;- eliminazione <strong>del</strong> pollaio (prevenzione <strong>del</strong>l’influenza aviaria);Gestione or<strong>di</strong>naria- costante manutenzione <strong>del</strong>le reti <strong>di</strong> protezione <strong>del</strong>l’impianto;- sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo;- realizzazione dei lavori <strong>di</strong> manutenzione con movimento terra e/o asportazione <strong>del</strong>la vegetazione tra metà luglio e metà marzo;Valle Smarlacca (bacini meri<strong>di</strong>onali con appostamenti <strong>di</strong> caccia)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- \;Gestione or<strong>di</strong>naria- mantenimento <strong>di</strong> salinità comprese tra 15‰ e 25‰- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- or<strong>di</strong>naria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti;- <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso tra metà aprile e metà luglio;Pineta BellocchioManutenzione straor<strong>di</strong>naria\Gestione or<strong>di</strong>naria- tutela <strong>del</strong>la garzaia <strong>di</strong> Egretta garzetta e Egretta alba;- tutela <strong>del</strong> bosco;- realizzazione <strong>di</strong> eventuali interventi selicolturali tra il 15 luglio e il 20 febbraio;Manutenzioni alle arginature.I proprietari dei singoli fon<strong>di</strong> dovranno garantire la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, perevitare i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni idraulici e le fughe <strong>di</strong> pesce conseguenti alla eventuale commistione <strong>del</strong>le acque.Chiavica Leonarda.Il manufatto é già stato segmentato nel 1998 quando fu sottoscritto un accordo che consentiva l’alimentazione idrica <strong>del</strong>la Valle Magnavacca pubblica, <strong>del</strong>laSmarlacca s.r.l. e <strong>del</strong>le VALBRU’ ed USSAROLA s.r.l., con queste ultime riconducibili allo stesso proprietario. <strong>Po</strong>iché dopo la concretizzazione degliaccor<strong>di</strong> patrimoniali e la costruzione <strong>del</strong> nuovo argine <strong>di</strong> cui al Protocollo <strong>di</strong> Intesa verrà meno la possibilità <strong>di</strong> alimentazione <strong>del</strong>la Valle Magnavaccapubblica, si renderà opportuna la stipula <strong>di</strong> un nuovo accordo tra le società Smarlacca, VALBRU’ ed USSAROLA, più semplice <strong>del</strong> precedente e quin<strong>di</strong>maggiormente efficace, per l’uso comune <strong>del</strong> manufatto.Allevamenti semi intensivi.In queste aree sono attivi impianti <strong>di</strong> così detta acquacoltura semi intensiva, un’attività che però non ha definizioni ufficiali. Si stabiliscono, dunque, iseguenti principi ai quali tale tipologia <strong>di</strong> allevamento deve attenersi per non produrre impatti negativi sull’ambiente <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> <strong>progetto</strong>:non deve essere fatto uso <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinali veterinari;i pesci possono essere alimentati in modo anche completamente artificiale sino ad una lunghezza massima non superiore al 30 % <strong>del</strong>la <strong>di</strong>mensione minima <strong>di</strong>pesca (secondo quanto stabilito dalle vigenti normative in materia), mentre successivamente il mangime artificiale somministrato può integrare ilcomplessivo fabbisogno alimentare per non più <strong>del</strong> 50%;


QUADRANTE12QUADRANTE12QUADRANTE12GESTIONE FAUNISTICACONSERVAZIONE PAESAGGIO EFRUIZIONE TURISTICAINDIRIZZI, DIRETTIVE EPRESCRIZIONIi pesci nella prima parte <strong>del</strong> loro ciclo <strong>di</strong> crescita possono essere mantenuti in aree ristrette ed a densità relativamente elevata, mentre nelle fasi successivevanno <strong>di</strong>radati e trasferiti in bacini <strong>di</strong> ampia superficie;devono essere operanti sistemi <strong>di</strong> fitodepurazione e/o lagunaggio tali per cui l’impatto ambientale sia nullo e quin<strong>di</strong> la qualità <strong>del</strong>le acque in uscita dai bacini<strong>di</strong> acquacolura semi estensiva non sia peggiore <strong>di</strong> quella in entrata.Questi stessi principi vanno rispettati anche in tutte le restanti aree <strong>di</strong> cui al presente PdIP ove, in futuro, si intendano realizzare attività acquacolturali simili.a) Valle Faluppa e la Zona C posta imme<strong>di</strong>atamente a sud: significativa presenza <strong>di</strong> Sterna comune (Sterna hirundo), Gabbiano roseo (Larus genei),Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus), Pettegola (Tringa totanus), Volpoca (Tadorna tadorna, Canapiglia (Anas strepera), Germano reale (Anasplatyrhynchos), Mestolone (Anas clipeata), Tuffetto (Tachybaptus ruficollis), Folaga (Fulica atra);Zone B e C: Divieto assoluto <strong>di</strong> caccia.b) Aree contigue: Caccia vagante non esercitatile nelle aree interne al P.dI.P.c) Per le AA.FF.VV. si rimanda ad apposita e specifica regolamentazioned) Per Myocastor coypus vedere Quadrante n. 3 lettera d).Argine <strong>del</strong> Fiume RenoL’argine <strong>del</strong> Reno rappresenta un lungo tratto molto suggestivo che si presta ad essere percorso in varie modalità: a pie<strong>di</strong>, in bicicletta, a cavallo oppuretramite visita controllata, ad esempio utilizzando i pulmini elettrici messi a <strong>di</strong>sposizione dal <strong>Parco</strong> (ve<strong>di</strong> percorsi già attivati con il Tarabusino, servizio <strong>di</strong>trasporto ad energia elettrica per visite guidate). Il percorso <strong>del</strong> pulmino elettrico in quest’area va da Sant’Alberto a Volta Scirocco, passando il Reno sultraghetto e seguendo poi la gronda settentrionale <strong>del</strong> fiume in <strong>di</strong>rezione est mantenendosi sull’argine.Il tragitto sull’argine <strong>del</strong> Reno intercetta inoltre la Casa “Scorticata” fino a Volta Scirocco.L’argine <strong>del</strong> Reno rappresenta inoltre un tratto fondamentale <strong>del</strong> nuovo itinerario ciclabile che consente la fruizione <strong>del</strong>l’intero perimetro <strong>del</strong>le Valli <strong>di</strong>Comacchio (itinerario che era già stato ipotizzato dal Piano <strong>di</strong> Stazione Valli come “PC1 - Perimetro Valli <strong>di</strong> Comacchio” art. 29 comma 4 N.T.A. <strong>del</strong>Piano).L’itinerario circolare può essere completato , come più avanti descritto (paragrafo “Non solo un argine”), grazie alla possibilità <strong>di</strong> passare sopra la nuovaarginatura prevista dal <strong>progetto</strong> sulla linea <strong>di</strong> confine tra le Province <strong>di</strong> Ferrara e Ravenna nella Valle Lido <strong>di</strong> Magnavacca. Per il tracciato completo<strong>del</strong>l’itinerario ciclabile “Perimetro <strong>del</strong>le Valli” vedere la Tavola <strong>di</strong> <strong>progetto</strong> n. 7 “Quadro <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong>la fruizione nella Stazione Valli <strong>di</strong> Comacchio”.Come approfon<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> tema <strong>del</strong>la fruizione si riporta <strong>di</strong> seguito uno stralcio <strong>di</strong> un <strong>progetto</strong> già realizzato da Mezzatesta… per il <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Delta</strong> neglianni passati, che approfon<strong>di</strong>sce il quadro <strong>del</strong>le opportunità per la pratica <strong>del</strong> birdwatching nel territorio ricompreso nel perimetro <strong>del</strong> P.d.I.P.La sottozona B.FLUcomprende la golena <strong>di</strong> Volta Scirocco e il Canneto <strong>del</strong>la Scorticata in sinistra idraulica <strong>del</strong> Fiume Reno.In tale area sono vietate:a. le trasformazioni <strong>del</strong>lo stato dei luoghi, sotto l’aspetto morfologico, idraulico, infrastrutturale e e<strong>di</strong>lizio, fatto salvo quanto detto successivamente;b. le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza <strong>di</strong> ml 10 dal ciglio <strong>del</strong>la sponda, al fine <strong>di</strong> assicurare il mantenimento o ilripristino <strong>di</strong> una fascia continua <strong>di</strong> vegetazione spontanea lungo le sponde <strong>del</strong>l’alveo inciso, avente funzione <strong>di</strong> stabilizzazione <strong>del</strong>le sponde e riduzione <strong>del</strong>lavelocità <strong>di</strong> corrente.Nelle stesse aree sono consentiti:a. gli interventi volti alla ricostruzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili <strong>di</strong> interferenza antropica; inparticolare vanno favoriti gli interventi <strong>di</strong> sostituzione <strong>del</strong>le coltivazioni erbacee e il ripristino <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni per lo sviluppo <strong>di</strong> canneti, tifeti e cariceti;b. le infrastrutture tecniche <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa idraulica e simili e le relative attività <strong>di</strong> esercizio e manutenzione;c. le infrastrutture e le attrezzature finalizzate alla vigilanza ed alla fruizione collettiva, quali percorsi e spazi <strong>di</strong> sosta, rifugi e posti <strong>di</strong> ristoro.d. l’or<strong>di</strong>naria attività <strong>di</strong> manutenzione dei corsi d’acqua e <strong>del</strong>le opere <strong>di</strong> regimazione e conduzione degli stessi, nel rispetto <strong>del</strong>le caratteristiche deiterritori che essi attraversano.PP.SMTArt 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli <strong>di</strong> Comacchio1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale <strong>del</strong> territorio, alla salvaguar<strong>di</strong>a dei caratteri originari degliinse<strong>di</strong>amenti umani e <strong>di</strong> quelli tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>la pesca, alla evidenziazione <strong>del</strong>le trasformazioni conseguenti alla attività <strong>di</strong> bonifica storica; a tal fine sono dapromuovere interventi destinati al miglioramento <strong>del</strong>le caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento <strong>del</strong>le attività produttive a bassoimpatto ambientale, alla riconversione <strong>di</strong> quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione <strong>di</strong> nuove attività agricole, produttive, turistichecompatibili con la qualità <strong>del</strong>le risorse naturali esistenti nel <strong>Parco</strong> e coerenti con le aspettative <strong>del</strong>le popolazioni locali.2 Nelle zone PP sono vietati:• la caccia e il <strong>di</strong>sturbo <strong>del</strong>la fauna selvatica, ad eccezione <strong>del</strong>l'attività venatoria e <strong>del</strong>l'attività alieutica, dove non <strong>di</strong>versamente previsto per ambitiparticolari, esercitate secondo la <strong>di</strong>sciplina stabilita dal Regolamento;


• il danneggiamento e la raccolta <strong>del</strong>la flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR;• l’asporto <strong>di</strong> materiali e l’alterazione <strong>del</strong> profilo <strong>del</strong> terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma .3 In tutte le zone PP sono consentiti:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong>valorizzazione ambientale e paesistica);• gli interventi <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> specie alloctone dannose, promossi <strong>di</strong>rettamente dall’Ente parco;• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> patrimonio testimoniale storico-culturale;• le attività <strong>di</strong> ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità <strong>del</strong> parco;• le attività <strong>di</strong> osservazione scientifica e per fini <strong>di</strong>dattici, come <strong>di</strong>sciplinata dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• l’escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come <strong>di</strong>sciplinati dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• la manutenzione <strong>del</strong>le infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni <strong>di</strong> cui all’art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone;• interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong> ristrutturazione, <strong>di</strong> restauro, <strong>di</strong> risanamento conservativo e <strong>di</strong>ampliamento per le esigenze <strong>di</strong> adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, <strong>di</strong> ampliamento e nuova costruzione per le esigenze<strong>del</strong>le aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>l'art. 9 <strong>del</strong>le presenti Norme5 La sottozona PP.SMT6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi <strong>del</strong>le attività produttive estensive in essere alla data <strong>di</strong> approvazione <strong>del</strong> presentePiano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nelrispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 10 <strong>del</strong>le NdA <strong>del</strong> pIano <strong>di</strong> stazione.7. Sono in ogni caso vietati gli interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, fatte salve le opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e quelle <strong>di</strong>mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente in<strong>di</strong>pendenti le Valli <strong>di</strong> Comacchioda Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno.8. Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, restauro eristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità <strong>di</strong> manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa lacostruzione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme <strong>del</strong>la tra<strong>di</strong>zione valliva locale.9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, <strong>del</strong>le fosse sub-lagunari e <strong>del</strong>le opere per la funzionalità idraulica e<strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all’adduzione e circolazione <strong>del</strong>le acque dolci provenienti dal Fiume Reno. Imateriali litoi<strong>di</strong> conseguenti potranno essere depositati all'interno <strong>del</strong>la zona, previa valutazione <strong>del</strong>la compatibilità con l’assetto morfologico dei luoghi e<strong>del</strong>l'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti;PP.FLUArt 26 comma 12 NTA Valli <strong>di</strong> ComacchioLa sottozona PP.FLU è costituita dall’ambito <strong>del</strong> Fiume Reno ricompreso tra il limite esterno <strong>del</strong> piede degli argini principali.In tale zona le Autorità idrauliche competenti dovranno conformare i criteri <strong>di</strong> progettazione e <strong>di</strong> intervento alle finalità <strong>di</strong> conservazione <strong>del</strong> paesaggiofluviale e <strong>del</strong>le emergenze naturalistiche proprie <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, tenuto conto <strong>del</strong>l’influenza <strong>di</strong>retta che tale vettore idraulico ha nei confronti <strong>del</strong>l’equilibrio <strong>del</strong>comprensorio vallivo comacchiese.In tutta l’area fluviale, così come <strong>del</strong>imitata dal presente Piano, sono consentiti gli interventi necessari volti ad ottenere:a. la garanzia <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza, la manutenzione ed il ripristino <strong>del</strong>le arginature esistenti, mantenendo il deflusso <strong>del</strong>le piene <strong>di</strong> riferimentoaventi un tempo <strong>di</strong> ritorno pari a 200 anni;b. il mantenimento e/o il recupero <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong>namico <strong>del</strong>l’alveo, nel rispetto <strong>del</strong>l’evoluzione naturale <strong>del</strong> fiume ed in rapporto alleesigenze <strong>di</strong> stabilità <strong>del</strong>le <strong>di</strong>fese e <strong>del</strong>le fondazione <strong>del</strong>le opere d’arte;c. il mantenimento <strong>del</strong> deflusso minimo vitale necessario alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la vita biologica <strong>del</strong> fiume.In tale ambito sono comunque vietate:o le trasformazioni <strong>del</strong>lo stato dei luoghi sotto l’aspetto morfologico, infrastrutturale ed e<strong>di</strong>lizio;o l’apertura <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche e <strong>di</strong> impianti per lo smaltimento dei rifiuti, il deposito <strong>di</strong> sostanze pericolose e <strong>di</strong> materiali a cielo aperto, compresi glistoccaggi provvisori, con esclusione <strong>di</strong> quelli temporanei derivanti da interventi <strong>di</strong> manutenzione <strong>del</strong> corpo idrico eseguiti dall’autorità idraulica competente;o le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza <strong>di</strong> ml.10 dal ciglio <strong>del</strong>le sponde, al fine <strong>di</strong> assicurare il mantenimento o ilripristino <strong>di</strong> una fascia continua <strong>di</strong> vegetazione spontanea lungo le sponde <strong>del</strong>l’alveo inciso, avente funzione <strong>di</strong> stabilizzazione e riduzione <strong>del</strong>la velocità <strong>del</strong>lacorrente.Nelle medesime aree la pianificazione locale o sovracomunale, quella <strong>di</strong> settore e la programmazione <strong>del</strong>l’autorità idraulica competente opereranno perfavorire e sostenere gli interventi volti alla ricostituzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili <strong>di</strong> interferenzaantropica, ferma restando la possibilità <strong>di</strong> ristrutturazione e rilocalizzazione, qualora incompatibili con le caratteristiche idrauliche ed ambientali, <strong>di</strong> capannied altre attrezzature per la pesca. La ristrutturazione dovrà comunque rispettare le tipologie locali ed essere realizzata con materiali tra<strong>di</strong>zionali.


C.PALLa sottozona C.PAL comprende il chiaro <strong>del</strong>la porzione sud-orientale <strong>del</strong>le valli <strong>di</strong> Comacchio, nei pressi <strong>del</strong> passo <strong>di</strong> Primaro; l’area è caratterizzataprevalentemente da canneto e prato umido debolmente salmastro <strong>di</strong> cui è obiettivo <strong>del</strong> presente Piano <strong>di</strong> Stazione la completa dolcificiazione.In tali aree, fatto salvo quanto previsto dal successivo comma, sono vietati:a) interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, compresi l’alterazione <strong>del</strong>la giacitura dei canali, dei dossi e <strong>del</strong>le barene;b) lo sfalcio dei canneti, qualora non previsto da apposito piano <strong>di</strong> gestione approvato dall’Ente <strong>di</strong> gestione;c) la salificazione volontaria oltre il 5‰;d) l’innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;e) l’accesso tra metà aprile e metà luglio (ad eccezione <strong>del</strong> percorso esistente).Nelle stesse aree sono consentiti:a) la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoi<strong>di</strong> conseguenti purché effettuato nel rispetto <strong>del</strong>l’assettogeomorfologico dei luoghi nonché <strong>del</strong>la vegetazione presente, previo nulla osta <strong>del</strong>l’EdG;b) la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione <strong>del</strong>bacino d’acqua;c) la realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica <strong>del</strong> bacino (quali chiaviche, sifoni <strong>di</strong> derivazione, pompe idrovore) e alriequilibrio idraulico, <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e <strong>di</strong> mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, purché finalizzati allavivificazione e al mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione <strong>del</strong> parere <strong>di</strong> conformità <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;d) il ripristino <strong>del</strong> paesaggio vallivo e la mitigazione degli impatti visivi, anche me<strong>di</strong>ante inserimento ambientale degli impianti tramite piantumazione <strong>di</strong>specie autoctone;e) lo sfalcio annuale <strong>del</strong> prato umido tra il 1 agosto e il 20 febbraio;f) il mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre.PP.PINArt 26 comma 9Nelle aree PP.PIN sono vietati:a. la realizzazione <strong>di</strong> manufatti <strong>di</strong> qualsiasi tipo, comprese serre permanenti o semifisse o provvisorie e l’apertura <strong>di</strong> nuove strade;b. l’alterazione <strong>del</strong>l’ecosistema forestale;c. la circolazione veicolare al <strong>di</strong> fuori dei percorsi carrabili.Nelle stesse aree sono consentite:a. l’or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria manutenzione e la ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia dei fabbricati esistenti;b. la manutenzione <strong>del</strong>la viabilità carrabile esistente, <strong>del</strong>le piste <strong>di</strong> servizio e dei camminamenti pedonali, fermo restando comunque il <strong>di</strong>vietoall’asfaltatura <strong>del</strong>le strade bianche;c. gli interventi <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico <strong>del</strong>la compagine boschiva e <strong>del</strong> sottobosco sulla base degli in<strong>di</strong>rizzi dettati all’articolo 14<strong>del</strong>le NTA <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> StazioneC.UMI.aLa sottozona C.UMI.a è costituita dalla porzione meri<strong>di</strong>onale <strong>di</strong> Valle Lido <strong>di</strong> Magnavacca e <strong>di</strong> Valle Ussarola che si prevede <strong>di</strong> arginare.In tali aree, oltre a quanto previsto dai precedenti commi relativi alla sottozona C.UMI è vietato l’esercizio <strong>del</strong>l’itticoltura intensiva, semi-intensiva, semiestensivae la realizzazione <strong>del</strong>le strutture connesse a tali attività.In tali aree, oltre a quanto previsto dai precedenti commi relativi alla sottozona C.UMI, è consentita la realizzazione <strong>del</strong>l’argine che separa il bacino dallegran<strong>di</strong> valli <strong>di</strong> Comacchio, secondo quanto in<strong>di</strong>cato dal PdIP.


QUADRANTE13


QUADRANTE13QUADRANTE13GESTIONE HABITATGESTIONE IDRAULICAQUADRANTE 13 - “PINETA SUD BELLOCCHIO”Valle Ussarola/Valbrù arginataManutenzione straor<strong>di</strong>naria- realizzazione <strong>del</strong>l’argine <strong>di</strong> <strong>del</strong>imitazione esterna con contestuale costruzione <strong>di</strong> almeno 5 dossi <strong>di</strong> forma e superficie varia, per complessivi 5.000 mq, conmorfologie naturali, appena emergenti sul livello massimo <strong>di</strong> marea, circondati da aree <strong>di</strong> barena, temporaneamente emergenti in bassa marea e nelle seccheestive;Gestione or<strong>di</strong>naria- mantenimento <strong>di</strong> salinità comprese tra 15‰ e 25‰- mantenimento <strong>di</strong> livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e <strong>del</strong>le areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre;- prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio;- or<strong>di</strong>naria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti;- autorizzazione <strong>del</strong>la sola vallicoltura in forma completamente estensiva;- mantenimento <strong>del</strong>la continuità ecologica tra la valle e la pineta;Valle Smarlacca (lavorieri e vasche <strong>di</strong> semi-intensivo)Manutenzione straor<strong>di</strong>naria- sostituzione o rimozione <strong>del</strong>le reti orizzontali, che determinano la morte, per intrappolamento, <strong>di</strong> decine <strong>di</strong> esemplari <strong>di</strong> Phalacrocorax carbo,Phalacrocorax pygmeus, Egretta alba, Egretta garzetta, Ardea cinerea, Larus michahellis;- eliminazione <strong>del</strong> pollaio (prevenzione <strong>del</strong>l’influenza aviaria);Gestione or<strong>di</strong>naria- costante manutenzione <strong>del</strong>le reti <strong>di</strong> protezione <strong>del</strong>l’impianto;- sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo;- realizzazione dei lavori <strong>di</strong> manutenzione con movimento terra e/o asportazione <strong>del</strong>la vegetazione tra metà luglio e metà marzo;- mantenimento <strong>del</strong>le spiaggette ripariali <strong>del</strong>la valle, con salicornieti e giuncheti;- mantenimento <strong>del</strong>la continuità ecologica tra la valle e la pineta;Pineta BellocchioManutenzione straor<strong>di</strong>naria\Gestione or<strong>di</strong>naria- tutela <strong>del</strong>la garzaia <strong>di</strong> Egretta garzetta e Egretta alba;- tutela <strong>del</strong> bosco;- realizzazione <strong>di</strong> eventuali interventi selicolturali tra il 15 luglio e il 20 febbraio.Manutenzioni alle arginature.I proprietari dei singoli fon<strong>di</strong> dovranno garantire la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, perevitare i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni idraulici e le fughe <strong>di</strong> pesce conseguenti alla eventuale commistione <strong>del</strong>le acque.Allevamenti semi intensivi.In queste aree sono attivi impianti <strong>di</strong> così detta acquacoltura semi intensiva, un’attività che però non ha definizioni ufficiali. Si stabiliscono, dunque, iseguenti principi ai quali tale tipologia <strong>di</strong> allevamento deve attenersi per non produrre impatti negativi sull’ambiente <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> <strong>progetto</strong>:non deve essere fatto uso <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinali veterinari;i pesci possono essere alimentati in modo anche completamente artificiale sino ad una lunghezza massima non superiore al 30 % <strong>del</strong>la <strong>di</strong>mensione minima <strong>di</strong>


QUADRANTE13GESTIONE FAUNISTICApesca (secondo quanto stabilito dalle vigenti normative in materia), mentre successivamente il mangime artificiale somministrato può integrare ilcomplessivo fabbisogno alimentare per non più <strong>del</strong> 50%;i pesci nella prima parte <strong>del</strong> loro ciclo <strong>di</strong> crescita possono essere mantenuti in aree ristrette ed a densità relativamente elevata, mentre nelle fasi successivevanno <strong>di</strong>radati e trasferiti in bacini <strong>di</strong> ampia superficie;devono essere operanti sistemi <strong>di</strong> fitodepurazione e/o lagunaggio tali per cui l’impatto ambientale sia nullo e quin<strong>di</strong> la qualità <strong>del</strong>le acque in uscita dai bacini<strong>di</strong> acquacolura semi estensiva non sia peggiore <strong>di</strong> quella in entrata.Questi stessi principi vanno rispettati anche in tutte le restanti aree <strong>di</strong> cui al presente PdIP ove, in futuro, si intendano realizzare attività acquacolturali simili.a) Zona C: Divieto assoluto <strong>di</strong> caccia.b) Aree contigue: Caccia vagante non esercitatile nelle aree interne al P.dI.P.c) Per le AA.FF.VV. si rimanda ad apposita e specifica regolamentazione.QUADRANTE13CONSERVAZIONE PAESAGGIO EFRUIZIONE TURISTICAQUADRANTE13INDIRIZZI, DIRETTIVE EPRESCRIZIONIPP.SMTArt 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli <strong>di</strong> Comacchio1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale <strong>del</strong> territorio, alla salvaguar<strong>di</strong>a dei caratteri originari degliinse<strong>di</strong>amenti umani e <strong>di</strong> quelli tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>la pesca, alla evidenziazione <strong>del</strong>le trasformazioni conseguenti alla attività <strong>di</strong> bonifica storica; a tal fine sono dapromuovere interventi destinati al miglioramento <strong>del</strong>le caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento <strong>del</strong>le attività produttive a bassoimpatto ambientale, alla riconversione <strong>di</strong> quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione <strong>di</strong> nuove attività agricole, produttive, turistichecompatibili con la qualità <strong>del</strong>le risorse naturali esistenti nel <strong>Parco</strong> e coerenti con le aspettative <strong>del</strong>le popolazioni locali.2 Nelle zone PP sono vietati:• la caccia e il <strong>di</strong>sturbo <strong>del</strong>la fauna selvatica, ad eccezione <strong>del</strong>l'attività venatoria e <strong>del</strong>l'attività alieutica, dove non <strong>di</strong>versamente previsto per ambitiparticolari, esercitate secondo la <strong>di</strong>sciplina stabilita dal Regolamento;• il danneggiamento e la raccolta <strong>del</strong>la flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR;• l’asporto <strong>di</strong> materiali e l’alterazione <strong>del</strong> profilo <strong>del</strong> terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma .3 In tutte le zone PP sono consentiti:• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente (interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione e <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico, <strong>di</strong>valorizzazione ambientale e paesistica);• gli interventi <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> specie alloctone dannose, promossi <strong>di</strong>rettamente dall’Ente parco;• le attività <strong>di</strong>rettamente finalizzate alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> patrimonio testimoniale storico-culturale;• le attività <strong>di</strong> ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità <strong>del</strong> parco;• le attività <strong>di</strong> osservazione scientifica e per fini <strong>di</strong>dattici, come <strong>di</strong>sciplinata dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• l’escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come <strong>di</strong>sciplinati dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;• la manutenzione <strong>del</strong>le infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni <strong>di</strong> cui all’art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone;• interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong> ristrutturazione, <strong>di</strong> restauro, <strong>di</strong> risanamento conservativo e <strong>di</strong>ampliamento per le esigenze <strong>di</strong> adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, <strong>di</strong> ampliamento e nuova costruzione per le esigenze<strong>del</strong>le aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>l'art. 9 <strong>del</strong>le presenti Norme5 La sottozona PP.SMT6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi <strong>del</strong>le attività produttive estensive in essere alla data <strong>di</strong> approvazione <strong>del</strong> presentePiano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nelrispetto <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 10 <strong>del</strong>le NdA <strong>del</strong> pIano <strong>di</strong> stazione.7. Sono in ogni caso vietati gli interventi <strong>di</strong> bonifica, nonché movimenti <strong>di</strong> terra e scavi, fatte salve le opere <strong>di</strong> sistemazione e <strong>di</strong>fesa idraulica e quelle <strong>di</strong>mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente in<strong>di</strong>pendenti le Valli <strong>di</strong> Comacchio


da Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno.8. Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, restauro eristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità <strong>di</strong> manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa lacostruzione <strong>di</strong> nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme <strong>del</strong>la tra<strong>di</strong>zione valliva locale.9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, <strong>del</strong>le fosse sub-lagunari e <strong>del</strong>le opere per la funzionalità idraulica e<strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all’adduzione e circolazione <strong>del</strong>le acque dolci provenienti dal Fiume Reno. Imateriali litoi<strong>di</strong> conseguenti potranno essere depositati all'interno <strong>del</strong>la zona, previa valutazione <strong>del</strong>la compatibilità con l’assetto morfologico dei luoghi e<strong>del</strong>l'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti;C.PINLa sottozona C.PIN comprende una parte <strong>del</strong>la pineta compresa tra la strada statale Romea e le valli <strong>di</strong> Comacchio, nei pressi <strong>del</strong>la valle Ussarola; l’area ècaratterizzata prevalentemente da pineta a Pinus pinea. Gli interventi <strong>di</strong> gestione forestale e regimazione idrica sono previsti dal programma <strong>di</strong> gestioneforestale elaborato dall’Ente <strong>di</strong> Gestione, nel rispetto degli obiettivi <strong>di</strong> mantenere le “spazzate”, aree aperte caratterizzate da vegetazione bassa erbacea; <strong>di</strong>mantenere gli alberi senescenti con cavità, idonei all’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> specie ornitiche “hole depen<strong>di</strong>ng” e <strong>di</strong> Chirotteri forestali.In tali sottozone sono vietati:- interventi <strong>di</strong> prosciugamento, nonché movimenti <strong>di</strong> terra o scavi, fatto salvo quanto previsto al successivo comma 6.2;- l’asporto <strong>di</strong> materiali e l’alterazione <strong>del</strong> profilo <strong>del</strong> terreno;- la raccolta e l’asportazione <strong>di</strong> flora, fatto salvo quanto previsto al successivo comma;- l’alterazione <strong>del</strong>l’apparato boschivo;- l’alterazione degli equilibri idrologici che determinano la composizione specifica <strong>del</strong> bosco, con particolare riferimento ai lembi <strong>di</strong> giuncheto aimargini <strong>del</strong>le valli <strong>di</strong> Comacchio;- l’alterazione <strong>del</strong>la fascia ecotonale <strong>di</strong> passaggio tra l’ecosistema boschivo e quello palustre;- la circolazione veicolare al <strong>di</strong> fuori dei percorsi carrabili regolamentati e per esclusivo uso <strong>di</strong> servizio;- l’accesso al <strong>di</strong> fuori dei sentieri esistenti e regolamentati;- l’asportazione degli esemplari arborei morti, morenti o senescenti, con carie e cavità che non creino pericoli per l’incolumità <strong>di</strong> persone o cose el’asportazione dei tronchi abbattuti al suolo che non creino pericolo <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o.In tali sottozone sono consentiti:- la manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, il restauro scientifico, il restauro e risanamento conservativo, la ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia e/o ripristinoe<strong>di</strong>lizio, nonché la variazione <strong>del</strong>la destinazione d’uso degli immobili esistenti, purché non pregiu<strong>di</strong>zievoli per la conservazione <strong>del</strong>l’area boscata e <strong>del</strong> suoequilibrio ecologico;- le opere <strong>di</strong> mantenimento o miglioramento <strong>del</strong> deflusso <strong>del</strong>le acque, nel rispetto <strong>di</strong> quanto specificato al precedente comma 6.1 relativamente allaconservazioni dei particolari assetti vegetazionali <strong>del</strong>le compagini forestali legate al ristagno idrico;- gli interventi <strong>di</strong> rimboschimento con esemplari appartenenti a specie autoctone e derivate da ceppi <strong>di</strong> origine locale e alla specie Pinus pinea;- le attività ricreative e <strong>del</strong> tempo libero non in contrasto con le finalità <strong>del</strong> presente Piano <strong>di</strong> Stazione e nel rispetto <strong>di</strong> quanto stabilito dal Regolamento<strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;- la raccolta degli strobili (pigne) in aree e secondo modalità stabilite dal Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>;- l’accesso regolamentato.PP.PINArt 26 comma 9Nelle aree PP.PIN sono vietati:a. la realizzazione <strong>di</strong> manufatti <strong>di</strong> qualsiasi tipo, comprese serre permanenti o semifisse o provvisorie e l’apertura <strong>di</strong> nuove strade;b. l’alterazione <strong>del</strong>l’ecosistema forestale;c. la circolazione veicolare al <strong>di</strong> fuori dei percorsi carrabili.Nelle stesse aree sono consentite:a. l’or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria manutenzione e la ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia dei fabbricati esistenti;b. la manutenzione <strong>del</strong>la viabilità carrabile esistente, <strong>del</strong>le piste <strong>di</strong> servizio e dei camminamenti pedonali, fermo restando comunque il <strong>di</strong>vietoall’asfaltatura <strong>del</strong>le strade bianche;c. gli interventi <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico <strong>del</strong>la compagine boschiva e <strong>del</strong> sottobosco sulla base degli in<strong>di</strong>rizzi dettati all’articolo 14.


<strong>del</strong>le NTA <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Stazione


QUADRANTE14


QUADRANTE14GESTIONE HABITATQUADRANTE 14 - “PINETA BELLOCCHIO”Pineta BellocchioManutenzione straor<strong>di</strong>naria\Gestione or<strong>di</strong>naria- tutela <strong>del</strong>la garzaia <strong>di</strong> Egretta garzetta e Egretta alba;- tutela <strong>del</strong> bosco;- realizzazione <strong>di</strong> eventuali interventi selicolturali tra il 15 luglio e il 20 febbraio.QUADRANTE14GESTIONE IDRAULICAQUADRANTE14GESTIONE FAUNISTICAa) Per le AA.FF.VV. si rimanda ad apposita e specifica regolamentazione.b) Per Myocastor coypus vedere Quadrante n. 3 lettera d).QUADRANTE14QUADRANTE14CONSERVAZIONE PAESAGGIO EFRUIZIONE TURISTICA


QUADRANTE14INDIRIZZI, DIRETTIVE EPRESCRIZIONIPP.PINNelle aree PP.PIN sono vietati:a. la realizzazione <strong>di</strong> manufatti <strong>di</strong> qualsiasi tipo, comprese serre permanenti o semifisse o provvisorie e l’apertura <strong>di</strong> nuove strade;b. l’alterazione <strong>del</strong>l’ecosistema forestale;c. la circolazione veicolare al <strong>di</strong> fuori dei percorsi carrabili.Nelle stesse aree sono consentite:a. l’or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria manutenzione e la ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia dei fabbricati esistenti;b. la manutenzione <strong>del</strong>la viabilità carrabile esistente, <strong>del</strong>le piste <strong>di</strong> servizio e dei camminamenti pedonali, fermo restando comunque il <strong>di</strong>vietoall’asfaltatura <strong>del</strong>le strade bianche;c. gli interventi <strong>di</strong> miglioramento <strong>del</strong>l’assetto naturalistico <strong>del</strong>la compagine boschiva e <strong>del</strong> sottobosco sulla base degli in<strong>di</strong>rizzi dettati all’articolo 14.<strong>del</strong>le NTA <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Stazione


Stima dei costiRealizzazione <strong>di</strong> nuova arginaturaL’argine, <strong>di</strong> larghezza pari a circa 6 metri, sarà realizzato con materiali naturali e secondo la consolidatatecnica <strong>di</strong> realizzazione degli argini nelle Valli <strong>di</strong> Comacchio, ovvero <strong>del</strong>imitato da un presi<strong>di</strong>o in pali <strong>di</strong>castagno posti ad interasse molto ravvicinato, con interposizione <strong>di</strong> pali aventi la funzione <strong>di</strong> controventoper l’ancoraggio <strong>di</strong> tiranti in acciaio, posti a croce <strong>di</strong> S. Andrea, a passo unitario.Il tratto interessato dallo sviluppo <strong>del</strong>l’argine è <strong>di</strong> circa 5.500 ml; il fondale risulta in molti tratti <strong>di</strong>profon<strong>di</strong>tà pari a quasi 2 metri, più profondo rispetto al fondale <strong>del</strong>la Valle Magnavacca; anche laconsistenza <strong>del</strong> fondale stesso è in prevalenza limo argillosa e quin<strong>di</strong> molto duttile e comprimibile.Nelle more <strong>di</strong> eseguire un preciso rilievo <strong>del</strong> fondale nei tratti interessati dall’intervento ed una accurataindagine geognostica <strong>del</strong> terreno presente, si ipotizza una profon<strong>di</strong>tà me<strong>di</strong>a <strong>del</strong> fondale pari a ml 2,00 –molto vicina alla realtà, al fine <strong>di</strong> eseguire una progettazione preliminare il più possibile accurata.Per la realizzazione <strong>del</strong>l’argine si stima <strong>di</strong> movimentare circa 88 - 90.000 mc <strong>di</strong> terreno, prelevandolo inparte dal fondo vallivo con l’uso <strong>di</strong> draghe.Considerata la complessità <strong>del</strong> cantiere, e la necessità <strong>di</strong> ricaricare più volte l’arginatura in seguito agliassestamenti, vista anche la particolare collocazione <strong>del</strong> lavoro in ambito protetto, si quantifica una duratadei lavori non inferiore ai 2 anni e mezzo.I mezzi ed i materiali utilizzati per la realizzazione <strong>del</strong>l’opera saranno depositati presso l’area<strong>del</strong>l’appostamento “Paisolo” <strong>di</strong> Bellocchio , da cui si originerà il nuovo argine; si prevede <strong>di</strong> utilizzarealmeno 2 escavatori imbarcati su altrettanti pontoni per le operazioni <strong>di</strong> infissione pali e posa geotessutoed 1 draga, oltre ad un piccolo pontone <strong>di</strong> servizio per il trasporto <strong>di</strong> personale e materiali.Per questo intervento si stima in prima approssimazione un costo <strong>di</strong> circa Euro 580 al metro lineare pari adun importo <strong>di</strong> euro 3.200.000,00 con i prezzi ricavati dal Prezziario Regionale per le opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa <strong>del</strong>suolo.n°DENOMINAZIONE DEI LAVORICOSTO DI 1 ML DI ARGINATURA CON PALI ETELO1 Fornitura e messa in opera <strong>di</strong> pali <strong>di</strong> castagno conl’ausilio <strong>di</strong> escavatore idraulico installato su pontone,idoneamente interrati, compreso l’allineamento ed illivellamento <strong>del</strong>le testate. L.= ml. 6,50 – f cm. 18 –int. mt. 0,33 (n° 3,00 pali/ml + 1 per tirante per lato ).2 Fornitura e messa in opera <strong>di</strong> rete poliestere in doppiostrato colore verde scuro per mascheramentoambientale (tipo rete ombra - piattina 90%),debitamente fissata all’interno <strong>del</strong>la fila <strong>di</strong> pali controargine, compreso l’onere <strong>del</strong>le sovrapposizioni noninferiori a cm 20.3 Fornitura e messa in opera <strong>di</strong> geotessile in fibresintetiche a filo continuo coesionato me<strong>di</strong>anteagugliatura meccanica da fissare con doppio listellosulla sommità dei pali <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o, compreso l’onere<strong>del</strong>le sovrapposizioni non inferiori a cm. 20. pesotessuto 0,400 kg./mqUnità <strong>di</strong>misuraQuantitàPrezzoUnitarioImporton° 8,00 € 44,00 € 352,00mq 4,00 € 4,00 € 16,00mq 10,00 € 3,80 € 38,004 Fornitura e messa in opera <strong>di</strong> listello in legno <strong>di</strong> larice<strong>del</strong>la sez. <strong>di</strong> cm. 6x10 per supporto geotessile, fissatosulla sommità dei pali <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> sponda con chio<strong>di</strong>zincati, opportunamente trattato con carbolineum.5 F.p.o. <strong>di</strong> tiranti trasversali in cavi <strong>di</strong> acciaio f8 in operacome da elaborati <strong>di</strong> <strong>progetto</strong>6 Escavo <strong>di</strong> terreno dal fondo vallivo eseguito con l’uso<strong>di</strong> idoneo mezzo dragante con l’onere <strong>del</strong>la formazione<strong>del</strong>la nuova sagoma arginale a quota 11,00, compresi iricarichi e quant’altro necessario per dare l’operacompiuta a regola d’arte. Sezione tipo <strong>di</strong> escavo mq.16,00 per ml .ml 4,00 € 4,50 € 18,00ml 2,00 € 13,00 € 26,00mc 16,00 € 8,00 € 128,00SOMMANO € 578,00


Riescavo ansa <strong>del</strong> fiume RenoTale opera ha come fine <strong>di</strong> migliorare l’officiosità idraulica <strong>del</strong> tratto <strong>di</strong> fiume Reno, a valle <strong>del</strong>la traversarealizzata dal C.E.R. e da cui derivano acqua le chiaviche Leonarda, Passo Pedone e Voltascirocca.Il tratto interessato ha una lunghezza <strong>di</strong> circa 1.100 ml ed i lavori interesseranno una movimentazione <strong>di</strong>terreno non inferiore a 27-30.000 mc per un importo previsto <strong>di</strong> circa 220.000,00 euro.Prima <strong>del</strong>le opere <strong>di</strong> scavo si dovrà in<strong>di</strong>viduare, in accordo con l’Autorità <strong>di</strong> Bacino preposta, il luogo piùidoneo dove depositare il terreno prelevato dal fondo <strong>del</strong> fiume.Derivazione acqua <strong>del</strong> Reno dalla chiavica Passo PedoneE’ un <strong>progetto</strong> articolato che prevede la realizzazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse opereLa chiavica Passo Pedone è a 2 luci e, previo accor<strong>di</strong> con i titolari/concessionari <strong>del</strong>la stessa, si può“sdoppiarla” realizzando un setto in cemento armato in mezzo per gestire così in modo autonomo ciascunaluce. Una luce resta a <strong>di</strong>sposizione <strong>del</strong>la Società privata e l’altra a servizio <strong>del</strong>le proprietà <strong>del</strong> Comune <strong>di</strong>Comacchio per derivare l’acqua <strong>del</strong> Reno nella Valle Magnavacca.Per realizzare tale opera è necessario realizzare un setto in c. a., che <strong>di</strong>vida le due luci, lungo sino allacanaletta <strong>di</strong> nuova realizzazione, dotata <strong>di</strong> presi<strong>di</strong> <strong>di</strong> sponda, da realizzare parallela all’argine sinistroReno. Tale canaletta, da realizzare a sud <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> circa 2 ha tra la canaletta Passo Pedone e l’arginecarrabile gestito dalla S.B.V.M. potrà essere realizzata, previo naturalmente accor<strong>di</strong> con le proprietà, ,utilizzando la stringa d’acqua nel bacino esistente, oppure con la realizzazione <strong>di</strong> un argine ex novo a nord<strong>del</strong>l’argine esistente, <strong>di</strong> lunghezza in questo caso, pari a circa 400 metri.Per portare l’acqua nel “corridoio” <strong>del</strong> Comune <strong>di</strong> Comacchio, ovvero nella parte meri<strong>di</strong>onale <strong>del</strong>la ValleMagnavacca, è necessario infine attraversare l’argine gestito dalla Società Bonifica Valli Meri<strong>di</strong>onali,prevedendo la realizzazione <strong>di</strong> un ponticello in legno <strong>di</strong> luce almeno pari a 5 metri, carrabile.La canaletta prima <strong>di</strong> sfociare nella valle Magnavacca, sarà dotata <strong>di</strong> opportune griglie metalliche inseritesu piastrini in cemento armato a tutela <strong>del</strong> patrimonio ittico.Il costo <strong>del</strong>l’intervento varia in funzione <strong>del</strong>la soluzione più opportuna concordata con le proprietà ma, nelcaso più oneroso, cioè nella realizzazione <strong>di</strong> un argine con presi<strong>di</strong> <strong>di</strong> sponda a nord <strong>del</strong>l’argine sinistroReno si attesta attorno ai 150-180.000 Euro.Stima sommaria dei costi previsti:1. taglio <strong>del</strong>l’argine e realizzazione <strong>di</strong> ponticello in legno carrabile Euro 30.000,002. setto <strong>di</strong>visorio Euro10.000,00/20.000,003. griglie Euro 10.000,004. riescavo canaletta 5 ml x 400 ml x 2 = 4.000 mc Euro 30.000,005. presi<strong>di</strong> <strong>di</strong> sponda in casseri <strong>di</strong> larice da 100€/ml x 400x2 = Euro80.000,00/90.000,00SommanoEuro160.000,00/180.000,00Durante l’escavo <strong>del</strong>la canaletta il terreno potrà essere riutilizzato per la formazione <strong>del</strong>l’argineperimetrale, integrato con terreno proveniente dal fondo vallivo, avendo cura <strong>di</strong> non interferire con lavegetazione presente.Penisola <strong>di</strong> Boscoforte: ipotesi <strong>di</strong> fruizione turisticaSi prevede <strong>di</strong> intervenire con opere <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria alla sentieristica nella parte sud <strong>del</strong>lapenisola (denominata “piede <strong>di</strong> Boscoforte”), aperta al turismo naturalistico: sono opere <strong>di</strong>regolarizzazione dei sentieri, sfalcio erba e stesa <strong>di</strong> stabilizzato granulometrico.E’ necessario installare anche una passerella in legno, pedonale, ma eventualmente transitabile dai mezzi<strong>di</strong> servizio.Si prevede inoltre <strong>di</strong> installare 3 capanni in legno e canna per il Birdwatching, realizzare all’ingresso unpiccolo stabile a<strong>di</strong>bito ad accoglienza e servizi igienici, con i necessari impianti <strong>di</strong> smaltimento ecollegamenti alle reti.Il costo stimato per tale intervento si attesta attorno ai 130.000 Euro.Pertanto il quadro economico complessivo relativo alle <strong>di</strong>verse opere previste <strong>di</strong>viene il seguente.1. Argine Euro 3.200.000,002. Riescavo ansa <strong>del</strong> <strong>di</strong>avolo Euro 220.000,003. Sdoppiamento luci chiavica Passo Pedone Euro 180.000,004. Realizzazione <strong>di</strong> dossi per l’avifauna Euro 100.000,005. Fruizione turistica “piede <strong>di</strong> Boscoforte” Euro 130.000,00Sommano Euro 3.830.000,006. imprevisti Euro 350.000,007. sondaggi, analisi, spese tecniche Euro 300.000,008. spese generali Euro 30.000,00Totale Euro 4.510.000,009. IVA 20% Euro 902.000,00TOTALE Euro 5.412.000,00Realizzazione <strong>di</strong> dossi per l’avifauna.Si prevede <strong>di</strong> realizzare dossi nella parte meri<strong>di</strong>onale <strong>del</strong>la Valle Magnavacca, classificata B.SMT.a.Gli stessi saranno realizzati con impianto dragante, prelevanto terreno dal fondo vallivo e depositandoloentro perimetri <strong>del</strong>imitati da presi<strong>di</strong> in pali e/o cassoni in legno. Costo previsto epr l’intervneto circa100.000,00 Euro.


Gruppo <strong>di</strong> LavoroResponsabile Arch. Lucilla PreviatiGruppo• Arch A<strong>del</strong>e Fiorani elaborazione cartografia GIS, aspetti urbanistici, paesaggistici e <strong>di</strong>pianificazione, fruizione turistica• Dott. Ruggero Spadoni, gestione faunistico-venatoria, aspetti procedurali• Dott. Gianni Cavallini, gestione idraulica, stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> incidenza ambientale• Dott.ssa Elena Cavalieri, aspetti normativi e procedurali• Ing. Andrea Cocurullo, realizzazione cartografia GIS, indagini catastali• Ing. Maira Passarella aspetti procedurali, gestione idraulica• Ing. Rita Cavallari gestione idraulica, progettazione opere• Dott. Stefano Zannini elaborazione cartografia GIS, redazione e stampa elaborati progettuali,gestione faunistica• Dott. Alessandro Domeneghetti, elaborazione cartografia GIS• Dott. Giacomo Benelli, elaborazione dati avifauna protetta• Dott. Massimiliano Costa, rilevazione e gestione degli habitat presenti nel sito (Settore <strong>Po</strong>liticheAgricole e Sviluppo Rurale – Ufficio Parchi, <strong>del</strong>la Provincia <strong>di</strong> Ravenna).

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