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SEGNALIBROin un mondo sempre più confusoSIAMO ANCORA CAPACI DIAMORE?Il libro “Cercando Gesù” è scritto a quattro mani da Monsignor Vincenzo Paglia, Arcivescovodi Terni, e Franco Scaglia, Presidente di Rai Cinema. “Vedo il mondo ‘più arrabbiato’. Vedocrescere la violenza. Bisogna ritrovare il dialogo tra i popoli”, afferma Monsignor Paglia. EScaglia aggiunge: “E’ grave che l’Occidente non sia in grado di accogliere chi ha bisogno”.di Lucilla Perelli RizzoMonsignor VincenzoPaglia e FrancoScaglia con “CercandoGesu”, un libroscritto a quattro mani, fannouna riflessione su quanto rimaneoggi degli insegnamenti diGesù. Un dialogo tra un uomodi Chiesa e un credente neiluoghi della Passione.Mons. Paglia, perché questolibro?Segue il libro precedente “Incerca dell’anima” ed è unariflessione sugli insegnamentidi Gesù. Parte da un dialogotra Franco Scaglia e me basatosul tema dell’inerzia.Sentivamo il bisogno di offrireuna visione diversa della vita difronte all’inerzia dei comportamenti.Non si può vivere emorire d’inerzia. C’è la necessitàdi ridare vigore ed entusiasmoalla voglia di cambiamento.Nel messaggio di Gesù c’èl’occasione per tutto questo.Perché proprio Gerusalemme?è per certi versi la città più tormentatadel mondo dove, però,convivono le grandi religionimonoteiste. Soprattutto è illuogo dove è maturata la sconfittae, al tempo stesso, la vittoriadi Gesù. Una vittoria cheha cambiato la storia della Creazione.è con la Resurrezione checomincia la vera vita di Gesù einsieme il sogno dell’umanità.Dobbiamo ripercorrere questosogno e traversare la nuova viadolorosa del mondo per riproporlo,affinché il dolore si trasformiin un’aurora di speranza.Franco Scaglia, l’aurora disolito si associa al candore. E’così anche per lei?C’è un depauperamento delcandore, quello dell’anima, delrispetto, della misericordia.La storia dell’uomo nasce conla pace e il messaggio di Gesùva oltre e affronta il tema della“grande convivenza”. Nel libroimmaginiamo Gesù che camminadi spalle, il viso è stato raccontatotroppe volte e in troppimodi. Di Lui c’interessa il camminoche è “laico” perché vaoltre le religioni, va bene alcristiano, al musulmano, all’ebreo,ma anche ad un ateo. è ilcammino della spiritualità edella misericordia.Il vostro cammino è a ritroso…come a cercare dei “passiperduti”Siamo partiti dal Santo Sepolcro,snodo finale della ViaDolorosa e simbolo del Sacrificio,e abbiamo ripercorso tuttele Stazioni della Via Crucis:ognuna è un momento dellavita e degli insegnamenti diGesù. Grandi spunti di riflessionesu quanto sia rimastooggi di quegli insegnamenti.La carità, la solitudine, i conflitti,i mali che affliggono ilmondo. Bisogna recuperare lospirito dell’Arca di Noè, lo spiritodella coesistenza Universale.Qual è il peggior “male”?L’indifferenza. Esattamentel’indifferenza è il peccato peggiore.Oggi ho la sensazioneche non si parli più di economia,ma di finanza. La speculazionefinanziaria, però, non èeconomia. Sono saltati i valorie i riferimenti. Bisogna seguiredelle regole. Non è un problemadi etica, ma di regole.E’ necessario recuperare la personae rimetterla sempre più alcentro. Ora l’interesse per l’uomoè sempre più distante daquel centro.Il tema dell’accoglienza ne èl’esempio peggiore. è graveche l’Occidente non sia ingrado di accogliere chi ha bisogno.Monsignor Paglia, anche perLei il “male” è l’indifferenza?Ne aggiungo un altro di male,l’egoismo. Vedo il mondo “piùarrabbiato”. Vedo crescere laviolenza. La sclerosi dell’egoismosi sta indurendo, come seil “sangue della speranza” facciafatica a scorrere.Il mondo frantuma tutto troppoin fretta. Credo che quelloche dobbiamo avere chiaro è lavelocità.Dobbiamo metterci tutti sullastessa strada, insieme, perchégià dal primo metro siamofuori dal precipizio.Il sottotitolo del libro recita“Siamo ancora capaci d’amore?”.Che cosa ne pensa?La nostra società si è andatavia via trasformando, è unmondo privo di sogni, di visionipositive.è come se ci fosse una malattiadi rassegnazione, per cui ciascunopensa soprattutto alproprio benessere e alla propriacondizione.Diceva Sant’Agostino: la speranzaha due figli, la prima è larabbia, cioè l’indignazione percome vanno le cose, e il secondoè il coraggio, ovvero il desiderio,la voglia di cambiare ilmondo. Ecco perché dico chel’inerzia si sposa con l’egoismoe la rassegnazione.Chi è preso da sé non sente chese stesso e vive senza compassioneper gli altri.Siamo pronti a commuoverciper noi, ma quant’è difficilecommuoversi per gli altri!Per fortuna Gesù è maestro dicarità e di amore.Dobbiamo imparare a seguirele sue orme, aprire il cuore pervivere la sua compassione e“lavorare” per un mondo piùgiusto.Qual è la via?Recuperare il tema della grandeconvivenza. Salvaguardareil Creato, la natura, e rimettereal centro la persona umana.Bisogna ritrovare il dialogo trai popoli. Ci vuole il perdono difronte ai conflitti.E, soprattutto, bisogna rafforzarel’audacia dell’incontro,ritrovare lo spirito dell’Arca perun nuovo patto tra Dio el’uomo. ■26 www.ufficiostampa.rai.itTV RADIOCORRIERE27