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SEGNALIBROAlessandra Viola e Rosalba V<strong>it</strong>ellaro tornano sui grandi temi del sociale con “La missione di 3P”,protagonista Don Pino Puglisi. «Un "prete coraggio" – dicono - , che nel nostro racconto si finge chinon è per aiutare due giovani sbandati. Aveva un grande cuore: d’estate “raccoglieva” i ragazzi poveridi Godrano, nel palerm<strong>it</strong>ano, e li portava a casa di suo fratello Gaetano al mare: quella casa diventavauna sorta di colonia estiva». Ancora una volta un testo educativo: «Proviamo a raccontare la mafia inmodo comprensibile per un bambino di otto o dieci anni»di Lucilla Perelli RizzoDedicato a unLa giornalista Alessandra Viola e la registaRosalba V<strong>it</strong>ellaro sono di nuovo in libreriacon “La missione di 3P” ed<strong>it</strong>o da <strong>Rai</strong> Eri.Stesso t<strong>it</strong>olo del cartone animato prodottoda <strong>Rai</strong> Fiction, Larcadarte e ministero dell’Interno,con il patrocinio dell’Unicef e del Garante perl’Infanzia e l’Adolescenza del quale sono autrici. Uncortometraggio, andato in onda la prima volta su<strong>Rai</strong>2, che si è guadagnato la prestigiosa Medaglia diRappresentanza confer<strong>it</strong>a dal Presidente dellaRepubblica. Il Radiocorriere Tv le ha incontrate.Alessandra, questo è il secondo libro tratto da uncartone animato. Anche stavolta un tema serio.Sì. La nostra scelta è quella di puntare su storie realianche se con risvolti avventurosi. Sono romanzi perragazzi con un messaggio educativo, formativo. Perquesto proponiamo “eroi” veri, quotidiani. Perchétutti possiamo diventare onesti. Proviamo araccontare la mafia in modo comprensibile per unbambino di otto o dieci anni. Non è facile spiegarecosa sia la mafia e, soprattutto, quanto può costarecombatterla. Anche il cartone ha un valore educativo,ma il libro resta: è qualcosa di tangibile.Un lavoro che funziona anche per la “realtàaumentata”…Proprio così. Basta avere uno smartphone o untablet, cercare l’applicazione Minerva e il gioco èfatto. In questo modo si legge il libro e si vede pureil cartone. In fondo le sole illustrazioni hanno persoun po' del loro fascino.eroedei nostri giorniPerché questo t<strong>it</strong>olo?Libro e cartone sono dedicati a Padre Pino Puglisi chetutti chiamavano 3P. Un “prete coraggio”, che nelnostro racconto si finge chi non è per aiutare dueragazzini sbandati e pronti a tutto pur di realizzare illoro sogno: un sogno deviante che è quello dellamalav<strong>it</strong>a.Su Padre Puglisi avete ideato altro? Rosalba, lei cheè la regista ci anticipa qualcosa?Volentieri. Si tratta di un documentario di cinquantaminuti realizzato con <strong>Rai</strong> Cinema, che andrà in ondasu <strong>Rai</strong>1 a metà settembre e racconta la storia delCentro Padre Nostro che è poi il motivo per il qualeDon Puglisi è stato ucciso: le sue traversie e quelledel Centro coincidono. Nel documentario c’è anchel’intervista alla nipote Giuseppa, l’unica rilasciatadavanti a una telecamera.La prefazione del libro è di Giuseppa.E’ un punto importante. Abbiamo cercato dicondividere con la famiglia di Don Pino l’impostazionedi questo volume. Giuseppa, poi, descrive suo zio inmodo bello come solo il ricordo di una ragazzina, taleera allora, riesce a fare. C’è un passaggio nel qualeracconta la profonda uman<strong>it</strong>à di Don Pino, ma anchequella di suo padre Gaetano, fratello di suo zio Pino.Ce ne parla?Don Pino ha sempre avuto un grande cuore, tantoche d’estate “raccoglieva” i ragazzi poveri di Godrano,un paesino di montagna nel palerm<strong>it</strong>ano, e a bordodi un vecchio furgone raggiungeva la casa di suofratello Gaetano al mare, a Selinunte. Quella casa diventava una sorta di coloniaestiva, dove ci si stringeva con gioia sapendo di fare qualcosa di buono. Anchele persone del paese concorrevano “all’evento” e aiutavano quel “buon prete”regalando cibo.Alessandra, il vostro documentario è dedicato al Centro Padre Nostro. Ne fateriferimento anche nel libro?Altroché. Il libro è la storia di don Pino, filtrata attraverso quella di Giuseppe eSalvatore, due ragazzi di tredici anni che vendono sigarette di contrabbando perguadagnare soldi utili a comprare un motorino. Il loro sogno è entrare nel girogrosso della mala. Per questo cercanoun boss al quale affiliarsi. Loindividuano, anzi credonod’individuarlo, in Padre Puglisi cheforza la porta di casa, ma non sannoche è la sua. Vende il suo oro, che lorocredono rubato, per aiutare i poveri diBrancaccio e smonta una ruota dellasua macchina per agevolare unparrocchiano rimasto con la gomma aterra, e senza soldi per ripararla.Insomma, su questa commedia degliequivoci don Pino ci gioca e intantoaiuta i suoi ragazzi. Tra sacrifici eminacce prende corpo a Brancaccio ilCentro di Accoglienza Padre Nostro.Più il progetto cresce più salgono irischi per don Puglisi. La mafia allevaragazzi come Giuseppe e Salvatore, cheda semplici “manovali” diventano vericriminali. Il Centro li sottrae allamalav<strong>it</strong>a e diventa il loro nemico, comeDon Pino che paga con la v<strong>it</strong>a. Ma ilCentro è ancora li…Ci siete state?Pochi giorni fa. Loro hanno “adottato”il nostro libro come vero strumentoeducativo. Lo hanno già letto più didiecimila ragazzi delle scuoleelementari e si stanno attivandoaffinché altre scuole acquistino dellecopie per una lettura in classe. Oggil’Associazione continua ad operare infavore dei più deboli e sono circa uncentinaio le persone che se neoccupano, compresi alcuni giovanicome Giuseppe e Salvatore, iprotagonisti del nostro libro.Nel prossimo futuro c’è un libro o un cartone?In cantiere abbiamo un progetto per un cartone animato di ventisei minuti cheaffronti le tematiche del razzismo, della c<strong>it</strong>tadinanza ai figli di immigrati.Insomma l’argomento è lo “jus soli”. Un tema di grande attual<strong>it</strong>à. Molti, tanti,sono i bambini che nascono, crescono e vivono in Italia. Sono figli di immigratiche studiano la nostra lingua, la nostra storia. Frequentano le nostre scuole, masi sentono negare il t<strong>it</strong>olo di c<strong>it</strong>tadino. Un dir<strong>it</strong>to sacrosanto. •30 www.ufficiostampa.rai.<strong>it</strong>TV RADIOCORRIERE31

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