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CERVELLI/VALENTIMetti una sera a cena davanti a unCOCOMERO«Tra noi tutto cominciò a Ponte Milvio, in unacalda sera d'estate, a cena». Massimo Cervellie Giacomo Valenti raccontano l'inizio della loroamicizia, che si è poi trasformata in un collaudatotandem alla guida del programma di Radio2 "Illungo e il largo". «L'unica cosa che ci divide– ammettono – è l'aria condizionata». Hannoindividuato il loro ascoltatore-tipo: «Ha fra <strong>it</strong>rentacinque e i cinquant'anni ed è dotato di spir<strong>it</strong>ocr<strong>it</strong>ico: se sbagli una c<strong>it</strong>azione, non perdona».Riguardo ai social network si dichiarano un po'scettici: «Siamo old school»di R<strong>it</strong>a Pernarellail lungo e il largo@illungoeillargoMassimo Cervelli eCiccio Valenti, aka illungo e il largo. Onair dal lun. al ven. ore8.00. Chi è il lungoe chi il largo? Numverde 800800002 Sms3487300200<strong>Rai</strong> Radio2 ·illungoeillargo.rai.<strong>it</strong>Tra "Il lungo e il largo"c'è di mezzo l'Arno?«Casp<strong>it</strong>a è vero, non ciavevo mai pensato!».«Porca miseria, è vero!». Iniziacosì la lunga e piacevolechiacchierata con Max Cervelli eCiccio Valenti, "Il lungo e illargo" di Radio2. Un fiorentinoe un livornese, che con la loroironia intrattengono il pubblicodal lunedì al venerdì dalle 8.00alle 10.00. Max rompe sub<strong>it</strong>o ilghiaccio: «Sono nato a Siena etrapiantato a Firenze. Per isenesi sono di Firenze, per ifiorentini sono senese. Nontrovo pace!».Come è iniziata la vostraamicizia?CICCIO: Una sera a Roma davantia un cocomero. In realtà,eravamo tutti e due impegnatiin altre trasmissioni. Ci siamoincontrati a Ponte Milvio ed èstata una serata di chiacchiere,una lunga serata. Siamo stati gliultimi ad abbandonare la piazza.Abbiamo parlato di tutto: calcio,amicizie in comune, tic toscani,il periodo della naia. Avremmolavorato volentieri insieme giàda sub<strong>it</strong>o, ma forse non eraquello il momento giusto. E'invece arrivato un po' di tempodopo con una telefonata in cuimi fu proposto un programma almattino presto. Io non ho moltaconfidenza con le prime ore delmattino, o meglio mi alzopresto, ma mi sveglio molto piùtardi! Quando mi hanno detto"Sarebbe con Cervelli", horisposto: "Ah beh, allora sì". Edeccoci qui alla nostra terzaestate. Max, ora traduci tu in<strong>it</strong>aliano.MAX: Andò proprio così, in unacalda e deserta Roma della serie"quando la moglie è in vacanzae il mar<strong>it</strong>o in c<strong>it</strong>tà". Una cena a Ponte Milvio, uncocomero e da lì abbiamo cominciato a sentirci e avederci, finché non è arrivata la proposta. Eravamogli stagionali, adesso siamo gli stagionali con unaff<strong>it</strong>to lungo nel demanio di Radio2.E questo t<strong>it</strong>olo?CICCIO: Fisic<strong>it</strong>à a parte, quando ci siamo conosciutiabbiamo parlato di tutto, attraversato gli argomentiin lungo e in largo… Poi ci siamo guardati e ci siamoresi conto che non è solamente un modo di dire. E ineffetti è un t<strong>it</strong>olo che arriva alla gente, "colpisce".Tutti e due proven<strong>it</strong>e dalla radio, lunga gavetta da<strong>it</strong>empi in cui era il vinile a girare sui piatti. Come ècambiato il "fare radio" con l'avvento dei socialnetwork?MAX: Totalmente. L'approccio è diverso. Senza faresalti vertiginosi all'indietro, basta pensare a diecianni fa. Non c'erano né Facebook né Tw<strong>it</strong>ter, né tuttoil resto. E a volte, oggi, si valuta il social network piùdella trasmissione stessa. è vero che il r<strong>it</strong>orno chehai sui social è importante, però non bisogna perderel'obiettivo primario che è quello di fare bene laradio.CICCIO: E difatti non coltiviamo neanche troppoFacebook, siamo un po' "Old school". E penso diparlare per entrambi quando dico che, ascoltando laradio, vieni attratto da un suono, questo è che a noihanno insegnato. Puoi avere tutti i social del mondo,visibil<strong>it</strong>à, il faccione che "buca" la tv, ma la radio lascegli. E io mi rendo conto che ancora scelgo, se hola possibil<strong>it</strong>à, gli orari di partenza in macchina aseconda della trasmissione che posso seguire. Intempi abbastanza recenti facevo il filotto con Fiorelloe "Gli Spostati" (con Max Cervelli e Roberto Gentilendr). Il momento in cui Fiorello passava la linea agliSpostati era davvero strep<strong>it</strong>oso, un altro show. E poiloro, "Gli Spostati", rientravano nel meccanismodella radio, che per me è ancora una scelta, è lasostanza.MAX: Io non sono sui social network. Il tw<strong>it</strong>tare,l'impegno di dovere scrivere quotidianamente vacurato, va gest<strong>it</strong>o…CICCIO: Come lo streaming. Non è la radio, non hasenso, non ha volume. Che te ne fai di uno che siag<strong>it</strong>a davanti a una telecamera?MAX: Hanno senso se li consideri degli amplificatori.Il messaggio radio è il messaggio radio e il suono è ilsuono.Qual è il vostro peggior nemico?CICCIO: Il parass<strong>it</strong>a, o meglio, il concetto del26 www.ufficiostampa.rai.<strong>it</strong>TV RADIOCORRIERE27

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