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FERRI è UNOSQUALO,MA IO NON GLISOMIGLIO AFFATTORiccardo Polizzy Carbonelli interpreta Roberto Ferri, il"cattivo" di "Un posto al sole": «Sono l'opposto del mio personaggio».L'attore, tra impegni teatrali e televisivi, ha un suo modo di destreggiars<strong>it</strong>ipico del pendolare: «Dormo in treno e ho una buona capac<strong>it</strong>àdi recupero». Dei napoletani dice: «Con noi hanno un rapportostraordinario. Ci considerano parte integrante della c<strong>it</strong>tà:ci ricoprono di mille attenzioni e carinerie,ci fanno foto e ci offrono il loro buon caffè»Intelligente e ambizioso,arrogante, non guarda infaccia a nessuno pur diottenere ciò che vuole. èRoberto Ferri, il "cattivo"di"Un posto al sole". Nella v<strong>it</strong>a sichiama Riccardo PolizzyCarbonelli ed è fatto di tutt'altrapasta. Conosciamolo meglio.di Silvia BattazzaCi racconta la sua giornatatipo sul set di "Un posto alsole"?Cominciamo a parlare dellegiornate normali, quelle perintenderci dove sono previstele riprese in interni: si cominciaalle nove e si finisce allediciannove. Un'ora di staccoper la pausa pranzo e sub<strong>it</strong>odopo un altro piccolo staccoper il caffettino. Se non ci sonointoppi, si va abbastanzasped<strong>it</strong>amente e si viaggia su unamedia di diciotto scene al giornoper arrivare complessivamente,girando anche gli esterni,all'acquisizione di scene peruna puntata e mezza al giorno. Poi ci sono giorni,invece, in cui ci sono piccoli problemi da risolveree allora ovviamente andiamo tutti di corsa. Altrevolte abbiamo solo l'impressione di essere inr<strong>it</strong>ardo, in affanno e di dover recuperare. In queicasi, per fortuna, ci assiste l'orologio: un'occhiatinaalle lancette basta per capire che la normaletabella di marcia è rispettata e così ci s<strong>it</strong>ranquillizza. Se la convocazione al trucco è per lesei, allora ti devi alzare come minimo un’ora emezza prima. In questi casi devi solo sperare diavere un buon bior<strong>it</strong>mo…Passiamo al personaggio. Lei, che ci convive datanti anni, come definirebbe Roberto Ferri?È un uomo complesso da una parte, dall'altra èanche abbastanza prevedibile. Dopo tutto esistonoanche nella v<strong>it</strong>a reale tanti squali peggiori di lui!La scommessa, per un personaggio un po' estremocome Roberto Ferri, è quella di essere credibile eal lim<strong>it</strong>e del rispetto di una certa normal<strong>it</strong>à.Spesso, poi, bisogna tenere conto anche delleforzature drammaturgiche.Cosa intende?Mi riferisco al fatto che, quando si è in unmomento di ristrettezze economiche, la bravurasta nella capac<strong>it</strong>à di scrivere storie semprecoinvolgenti, aperte anche a nuovi ingressi e alleguest star che danno nuova linfa al racconto,facendo molta attenzione al budget e agli impegnidei vari attori. In questo la nostra produzione èstraordinaria. In certi momenti Ferri ha dovutousare una cattiveria eccessiva nei confronti dialtri personaggi che era necessario far spariredalla scena. Della serie: vattene via, non ti vogliopiù vedere! E quello se ne andava. Perché dovevagirare un'altra fiction, oppure perché costavatroppo. Non è una stranezza, in alcune serieamericane i nuovi attori, al loro ingresso, devonogirare anche la scena della loro morte o del coma.Non si sa mai!E lei che tipo è?Sono l'opposto di Roberto Ferri. Almeno miamadre se lo augura vivamente! Già ci sono tantidelinquenti in giro, un altro a piede libero sarebbedavvero troppo…Ha mai avuto la sensazione di vivere due v<strong>it</strong>eparallele?Sono molto razionale perciò non incorro in questoequivoco. Però quando sono molto stanco o inaffanno può cap<strong>it</strong>are che mi vengano dubbi deltipo: ma io, ho fatto i regali di Natale? Questoperché magari ho memoria di ore interminabili discene in cui li compravo o facevo l'albero.Lei ha fatto tanta radio, teatro, tv e doppiaggio.Cosa ama di più?La più difficile e quella che io amo di più è laradio. È lo strumento più evocativo in assoluto,ha una potenza straordinaria. Purtroppo oggi,soprattutto per i giovani, appare meno attraentedella televisione che, invece, racconta tuttonell'immediatezza del fatto, a r<strong>it</strong>mo continuo,senza consentire una riflessione, senza respiro. Laradio utilizza solo la potenza della voce edè quella che più rimanda alle favole che ciRiccardo Polizzy Carbonelli10 www.ufficiostampa.rai.<strong>it</strong>TV RADIOCORRIERE11

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