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Anteprima - L'Erma di Bretschneider

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fossero stati prodotti in una o pu i officine in cui erano attivi anche artigianiorientali immigrati: in questo senso si sono recentemente espressiT. J. Dunbabin 32 e R. D. Barnett 33; J. Boardman ha elaborato questaipotesi in modo sistematico, datando í bronzi tra il 750 ed il 650 e ponendoall'inizio della serie il « timpano » Nr. 74, l'opera <strong>di</strong> carattere piìi spiccatamenteorientale — cioè assirizzante 34. J. Boardman ha inoltre insistito sulprofondo <strong>di</strong>vario stilistico che separa gli scu<strong>di</strong> e le patere in questione daglialtri bronzi decorati cretesi, tra i quali egli conta però anche i due pezzi daFortetsa, Nr. 97.98 35. Anche E. Spartz accoglie l'ipotesi <strong>di</strong> artigiani orientaliattivi in officine cretesi e della progressiva ellenízzazione, escludendoperò dal complesso dei bronzi il rivestimento Nr. 92 e la faretra Nr. 98, cheattribuisce all'arte tardo-ittita 36 • Recentemente U. Jantzen ha attribuitodecisamente ed in blocco i bronzi ad un'officina orientale, per ora non sicuramentelocalizzabile 37 lasciando in sospeso la questione della loro cronologia.Provenienza orientale, siriana o tardo-ittita, è proposta per il « timpano» Nr. 74 da H. V. Herrmann nella pubblicazione, da lui curata, deicalderoni <strong>di</strong> bronzo trovati nel corso degli scavi tedeschi in Olimpia; il suoargomento principale è dato da alcuni sostegni conici per calderone stilisticamenteaffini al Nr. 74 ed al sostegno conico trovato nella tomba Barberiniin Palestrina 38.Una tale <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> opinioni a più <strong>di</strong> trent'anni dalla fondamentalepubblicazione <strong>di</strong> E. Kunze giustifica pienamente lo scopo che ci siamo prefissi,<strong>di</strong> riesaminare in modo ra<strong>di</strong>cale il complesso dei bronzi in questionealla ricerca <strong>di</strong> elementi che consentano <strong>di</strong> stabilirne con maggior sicurezzacronologia e provenienza. Anche il materiale a <strong>di</strong>sposizione per i confrontisi è accresciuto in modo notevole, sia in Grecia che nel Vicino Oriente, e lasua classificazione ha compiuto notevoli progressi, per quanto cronologiae localizzazione <strong>di</strong> una classe <strong>di</strong> documenti così numerosa ed importantecome gli avori siano ancora tutt'altro che sicure. Così ai fini della nostraindagine, per evitare doppioni ed un inutile appesantimento delle note, sisono presi in considerazione prevalentemente quei documenti che, quandousci la pubblicazione <strong>di</strong> E. Kunze, erano scarsamente accessibili o ad<strong>di</strong>rit-The Greeks and their Eastern Neighbours (London 1 957) 40 .In Éléments orientaux dans la religion grecque ancienne. Colloque de Strasbourg22-24. 5. 1958 (Paris 1960) 152 sg.BOARDMAN, CCI. 138. 150.Cfr. al riguardo le giuste obiezioni <strong>di</strong> N. PLATON, Gnomon 34, 1962, 505.Das Wappenbild des Herrn und der Herrin der Tiere in der minoisch-mykenischenund fruhgriechischen Kunst (München 1962) 54 sgg.In Lexikon der alten Welt (Zürich-Stuttgart 1965) 1625 s. v. KretischeSchilde.KR. 379 jr. Ι ι .172

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