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Anteprima - L'Erma di Bretschneider

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Il progresso dell'archeologia orientale e preistorica consentiva intanto<strong>di</strong> affrontare il problema da nuovi punti <strong>di</strong> vista. E. Akurgal riusciva astabilire la successione tipologica nell'iconografia del leone nell'arte tardoittita 14 ; poiché i leoni raffigurati sui bronzi appartengono tutti al tipo me<strong>di</strong>o-tardo-ittitoche, secondo lo schema da lui proposto, viene sostituitoverso il 730 da un leone <strong>di</strong> tipo assirizzante, E. Akurgal si esprimeva a favoredella cronologia alta dei bronzi; d'altra parte egli datava nel νιτ sec.le opere <strong>di</strong> carattere assirizzante 15. I suoi argomenti sono ripetuti in sostanzaanche da T. J. Dunbabin, che cerca così <strong>di</strong> colmare il <strong>di</strong>vario cronologicoche intercorre tra la scomparsa del leone <strong>di</strong> tipo me<strong>di</strong>o-tardo-ittitonell'arte orientale e la sua comparsa nell'arte protocorinzia: ai bronzi cretesiviene così attribuito, nel complesso dell'arte greca, un ruolo determinantenella rielaborazione e trasmissione <strong>di</strong> determinate iconografie orientali18. In realtà si trattava <strong>di</strong> un errore <strong>di</strong> valutazione, dovuto ad un eccessivoschematismo nell'applicare í criteri iconografici stabiliti da E. Akurgal,come <strong>di</strong>mostrato da R. Salviat nella sua pubblicazione <strong>di</strong> alcuni leonid'avorio trovati a Taso che, per il loro contesto, non possono venire datatiprima del 680 ed appartengono sostanzialmente al tipo me<strong>di</strong>o-tardo-ittito 17 •Ultimamente il problema è stato risolto in modo ra<strong>di</strong>cale da E. Akurgal,abbassando alla seconda metà dell'viii sec. la datazione delle scultureme<strong>di</strong>o-tardo-ittite <strong>di</strong> Kargami .Nel 1950 H. Hencken richiamò l'attenzione degli stu<strong>di</strong>osi su un piccoloscudo che aveva fatto parte della decorazione figurata dello scudoNr. 67: egli vi riconobbe a ragione uno scudo <strong>di</strong> tipo Herzsprung, <strong>di</strong> unaclasse cioè la cui area <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione comprende il Me<strong>di</strong>terraneo orientale(Grecia, Creta, Samo, Ro<strong>di</strong>, Cipro), l'Europa Centrale, la Scan<strong>di</strong>navia, laFrancia Meri<strong>di</strong>onale, la Penisola Iberica e l'Irlanda; inoltre egli suggeriscein<strong>di</strong>rettamente il Me<strong>di</strong>terraneo Orientale come luogo d'origine dello scudotipo Herzsprung e cerca <strong>di</strong> riconfermare la cronologia alta proposta daPer la definizione dell'arte tardo-ittita v. AKURGAL, SB.; íd, 00. 62 sgg.;FREYER-SCHAUENBURG, ESH. 87 sgg. FRANKFORT, Αλλο. 165 e jr. 4, nega praticamentel'esistenza <strong>di</strong> un'arte tardo-ittita <strong>di</strong>stinta da quella siriana, mentre A. bOORT-GAT, Gnomon 2 4 , 1 95 2, 397 sgg•, ne mette più giustamente in rilievo la componentehurrita e mitannica.AKURGAL, SB. 78 jr. 229.'Εφηµ. 1953/54 II 257 sg.BCH. 86, 1962, 115 jr. 6. Lo stesso Akurgal del resto non attribuisce valorecronologico assoluto ai criteri da lui stabiliti: cfr. la sua <strong>di</strong>scussione dei leoni da Taso,00. 181 sg. D'altra parte questi leoni appartengono piuttosto all'arte siriana che aquella tardo-ittita e mostrano un carattere assirizzante estraneo ai leoni me<strong>di</strong>o-tardoittiti:v. quanto osservato in FREYER-ScHAUENBURG, ESH. 88 sg.00. 104 sgg.15

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