Danno gravissimo: Interruzione totale delle re<strong>la</strong>zioni non parentali. Le attività re<strong>la</strong>zionali sono raree inesistenti. Si tratta di situazioni in cui è presente una interruzione totale delle re<strong>la</strong>zioniamicali che possono essere accompagnate dal rifiuto di vedere gli amici, elusione dei contattitelefonici e possibili frequenti e aggressivi litigi con gli amici.Danno grave: Drastica diminuzione dei rapporti sociali. L’attività sociale al di fuori del<strong>la</strong> famigliarappresenta più una eccezione che una rego<strong>la</strong>. La drastica diminuzione dei rapporti solitamenteè accompagnata dal timore di giudizi negativi, dal deterioramento dei rapporti e dal<strong>la</strong> <strong>per</strong>ditadi considerazione.Danno medio: Perdita di interesse <strong>per</strong> le re<strong>la</strong>zioni sociali. La <strong>per</strong>sona <strong>per</strong>de interesse verso lere<strong>la</strong>zioni sociali con <strong>la</strong> tendenza all’auto esclusione dal<strong>la</strong> partecipazione delle re<strong>la</strong>zioni e attivitàsociali. Le <strong>per</strong>sone appaiono iso<strong>la</strong>te e dipendenti dal<strong>la</strong> famiglia.Danno moderato: Tendenza a di<strong>la</strong>zionare gli svaghi condivisi con il gruppo di pari. Disagio o altriostacoli che interferiscono con <strong>la</strong> socializzazione, è presente generalmente insoddisfazione <strong>per</strong><strong>la</strong> propria vita sociale.Danno lieve: Tendenza a svolgere e preferire attività solitarie e scarsa convivialità. Sono presentisporadici disagi o lievi ostacoli al<strong>la</strong> socializzazione.Attività di autorealizzazioneQuesta area è <strong>la</strong> più ampia e complessa nel<strong>la</strong> quale rientrano diverse aree o<strong>per</strong>ative, tra cuiquel<strong>la</strong> sessuale, <strong>la</strong>vorativa, <strong>la</strong> progettualità, le aspettative e le “chance”. Vengono illustrate diseguito solo quelle più frequenti.Attività sessuale: l’attività sessuale ha partico<strong>la</strong>re importanza e deve essere intesa nellʹambitodi un ipotetico continuum dove da un <strong>la</strong>to è svolta all’interno di un rapporto d’amore, dall’altropuò essere utilizzata in maniera strumentale, ossia quando serve a sostenere i propri sentimentidi potenza: nell’uomo questi sentimenti e vissuti hanno a che vedere con <strong>la</strong> potenza esercitata inmaniera palese; nel<strong>la</strong> donna invece i vissuti di potenza sono mascherati dal<strong>la</strong> seduttività.L’alterazione all’attività sessuale può avere cause psicologiche o organiche come: graveinvalidità, disturbo da desiderio sessuale, avversione sessuale, disturbo dell’eccitazionesessuale, disturbo dell’erezione, disturbo dell’orgasmo, dispareunia, vaginismo, ecc.Danno gravissimo: Interruzione dell’attività sessuale.Danno grave: Drastica diminuzione dell’attività sessuale e gravi limitazioni nello svolgimentodell’attività sessuale tale da renderlo difficoltoso e/o doloroso.Danno medio: Diminuzione del<strong>la</strong> qualità e del<strong>la</strong> frequenza dei rapporti sessuali che sonovissuti come insoddisfacenti.Danno moderato: Lieve diminuzione nel<strong>la</strong> qualità e nel<strong>la</strong> quantità.Danno lieve: L’attività sessuale non subisce una diminuzione nel<strong>la</strong> quantità, ma nel<strong>la</strong> qualità; èinfatti caratterizzata da mancanza del desiderio e mera accondiscenda al rapporto.Ambito <strong>la</strong>vorativo: nell’adulto il <strong>la</strong>voro è una delle più importanti aree di autorealizzazione edi espressione del<strong>la</strong> propria <strong>per</strong>sonalità. Il termine “ambito” <strong>la</strong>vorativo va inteso in senso ampioed include qualsiasi attività dell’individuo rivolta al<strong>la</strong> produzione di reddito (<strong>la</strong>vorodipendente, libero professionale, artigianale, imprenditoriale, ecc.), tuttavia non riguarda ildanno dal punto di vista del<strong>la</strong> <strong>per</strong>dita economica, ma da quello del<strong>la</strong> realizzazionedell’individuo: <strong>la</strong> limitazione del<strong>la</strong> capacità <strong>la</strong>vorativa induce infatti vissuti di menomazione e<strong>per</strong>dita del<strong>la</strong> virilità, con spunti depressivi e/o paranoidei. Nel bambino l’attività <strong>la</strong>vorativa18
trova corrispondenza nelle attività sco<strong>la</strong>stiche, mentre nell’infante trova corrispondenza nelleattività ludiche e di gioco.Danno gravissimo: Perdita del posto di <strong>la</strong>voro, abbandono dell’attività e grave <strong>per</strong>dita diopportunità <strong>la</strong>vorative e professionali. L’abbandono del posto di <strong>la</strong>voro e <strong>la</strong> <strong>per</strong>dita di “chance”può essere dovuto a diversi fattori quali: ma<strong>la</strong>ttia, grave invalidità, dimissioni, errori sul <strong>la</strong>vorotali da dare luogo ad un demansionamento, scarso rendimento tale da giustificare unlicenziamento.Danno grave: Il posto di <strong>la</strong>voro è conservato ma risultano compromesse le potenzialità e <strong>la</strong>crescita professionale. Alto rischio di <strong>per</strong>dere il posto di <strong>la</strong>voro.Danno medio: <strong>la</strong> <strong>per</strong>sona non rischia di <strong>per</strong>dere il <strong>la</strong>voro, ma le difficoltà incidono sul<strong>la</strong>produttività e sulle potenzialità professionali future.Danno moderato: le difficoltà incidono in modo significativo sul<strong>la</strong> produttività e non sullepotenzialità professionali future.Danno lieve: difficoltà che incidono in modo transitorio sul<strong>la</strong> produttività e non sullepotenzialità professionali.6. QUANTIFICAZIONE DEL DANNO BIOLOGICO‐PSICHICO INASSENZA DI LESIONI ENCEFALICHE 21E’ necessario precisare che nessuna categoria di disturbo mentale è totalmente distinta, cosìcome gli individui affetti dal<strong>la</strong> stessa menomazione psichica possono non essere tutti similisotto il profilo reattivo‐comportamentale, in quanto <strong>la</strong> menomazione potrà dare origine afattispecie lesive di diverso fenotipo. A tale proposito <strong>la</strong> 6° edizione del<strong>la</strong> “Guides to theEvaluation and Permanent Impairment” (American Medical Association) 22 propone unmetodo di <strong>valutazione</strong> innovativo <strong>per</strong> giungere a una quantificazione del danno psichico<strong>per</strong>sonalizzata: a tale metodo valutativo aderisce questa parte delle <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> in quanto leindicazioni fornite dall’American Medical Association sono ampiamente riconosciute <strong>per</strong> <strong>la</strong> lorovalidità applicativa e scientifica a livello internazionale.Il metodo valutativo fornito nel<strong>la</strong> 6° edizione del<strong>la</strong> <strong>Guida</strong> AMA presenta le seguenti peculiaritàrispetto al metodo precedente:1. <strong>la</strong> quantificazione del danno psichico non su<strong>per</strong>a il 50%2. individua 8 c<strong>la</strong>ssi di quantificazione tra lo 0 e il 50%:C<strong>la</strong>sse I: 0%C<strong>la</strong>sse II: 5%C<strong>la</strong>sse III: 10%C<strong>la</strong>sse IV:15%C<strong>la</strong>sse V: 20%C<strong>la</strong>sse VI: 30%C<strong>la</strong>sse VII: 40%C<strong>la</strong>sse VIII: 50%21Si è ritenuto di non dover affrontare <strong>la</strong> quantificazione del danno psichico in presenza di lesioni encefalichetrattandosi di valutazioni prevalentemente medico‐specialistica.22“Guide sto the Evaluation of Permanent Impairment (C<strong>la</strong>sses of Impairment Due to Mental and BehavioralDisorders)”, 6^ edition, AMA press, 2009.19