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Linee Guida per l'accertamento e la valutazione psicologico ...

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2. IL DANNO ALLA PERSONALa <strong>per</strong>sonalità è espressione peculiare dellʹindividuo ed è il risultato del<strong>la</strong> naturale interazionedi molteplici e multiformi fattori. La <strong>per</strong>sonalità è generalmente definita come“un’organizzazione di modi di essere, di conoscere e di agire, che assicura unità, coerenza, continuità,stabilità e progettualità alle re<strong>la</strong>zioni dell’individuo con il mondo” 6 . E’ ormai acquisito che <strong>la</strong><strong>per</strong>sonalità è un costrutto che si compie nel corso dello sviluppo individuale attraverso gliscambi con l’ambiente, è dinamica e in continua costruzione. E’ un sistema complesso che sisviluppa e funziona tramite interazioni continue con l’ambiente secondo rapporti di influenzareciproca. L’osservazione clinica e numerosi studi hanno osservato un rapporto causale traeventi di vita e l’insorgenza di alcune sindromi psicopatologiche e i cambiamenti del<strong>la</strong><strong>per</strong>sonalità; inoltre, numerosi studi hanno indagato le componenti biologico/encefaliche, socialie contestuali nel<strong>la</strong> risposta allo stress, ma ciò che accade dentro <strong>la</strong> psiche è unico e irripetibile<strong>per</strong> ogni <strong>per</strong>sona. Ogni individuo reagisce in maniera diversa ai vari eventi con i quali ècostretto ad interagire, e gli eventuali traumi causati da eventi esterni non necessariamenteconfigurano lo stesso livello di problematicità; infatti <strong>la</strong> risposta patologica dipende danumerosi fattori tra cui, oltre alle condizioni mentali del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona al momento del verificarsidellʹevento, il modo del tutto <strong>per</strong>sonale di spiegarsi lʹevento allʹinterno del<strong>la</strong> storia del<strong>la</strong> propriavita e il significato <strong>per</strong>sonale che <strong>la</strong> <strong>per</strong>sona stessa attribuisce allʹevento 7 . Nel<strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> deldanno al<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona gli illeciti e i reati si configurano come eventi psicosociali stressanti chepossono generare un trauma di natura psichica. Freud (1895) scriveva che ʺqualsiasi es<strong>per</strong>ienzache susciti una situazione penosa ‐ quale <strong>la</strong> paura, lʹansia, <strong>la</strong> vergogna o il dolore fisico ‐ può agire datraumaʺ, e definì i traumi: ʺeventi in grado di provocare una eccitazione psichica tale da su<strong>per</strong>are <strong>la</strong>capacità del soggetto di sostener<strong>la</strong> o e<strong>la</strong>borar<strong>la</strong>ʺ86. Il trauma, dunque, è “un’es<strong>per</strong>ienza che nei limiti diun breve <strong>la</strong>sso di tempo apporta al<strong>la</strong> vita psichica un incremento di stimoli talmente forte che <strong>la</strong> sualiquidazione o e<strong>la</strong>borazione nel modo usuale non riesce, donde è giocoforza che ne discendano disturbi<strong>per</strong>manenti nell’economia energetica del<strong>la</strong> psiche” 9 .Da un punto di vista del<strong>la</strong> vita psichica i traumi causano angoscia, paure immotivate edestabilizzanti, ripiegamento e chiusura emotiva, fino ad arrivare a vissuti di rovina e morte. Inqueste situazioni lʹIo, <strong>per</strong> far fronte a situazioni così cariche di angoscia, può mettere in attomeccanismi difensivi che possono determinare sintomi nevrotici (in casi estremi anche psicotici)che andrebbero poi a configurarsi come un vero e proprio disturbo dell’Io e del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sonalità.I traumi si configurano come un lutto reale o simbolico, tra ciò che era prima e ciò che è ora,l’illecito inoltre si caratterizza come una ferita, una <strong>la</strong>cerazione, o una frattura fra l’individuo e ilmondo in cui le <strong>per</strong>sone devono affrontare un <strong>per</strong>corso esterno (iter‐legale) e interno(e<strong>la</strong>borazione psichica) lungo e difficile; si tratta di <strong>per</strong>corsi che le <strong>per</strong>sone non hanno scelto e incui sono state costrette a “sacrificare” <strong>la</strong> loro vita. Ci si trova, dunque, nel sacrificio senza scelta,subìto dal destino nel<strong>la</strong> forma dell’altro, che im<strong>per</strong>sona d’improvviso il trauma 10 .L’illecito, in quanto causa di un lutto reale o simbolico, implica un <strong>la</strong>voro intrapsichico in cuil’Io è “costretto, <strong>per</strong> così dire, a decidere se vuol condividere quel destino (dell’oggetto <strong>per</strong>duto), pensa ai6Caprara G.V., Pastorelli C. “Personalità” in Moderato P., Rovetto F. (a cura di) “Psicologo: verso <strong>la</strong> professione”Editore Mc Graw‐Hill, 2001.7Toppetti F.: “Il danno psichico”. Maggioli Editore, Dogana RSM, 2005.Dominici R.: (a cura di): “Il Danno psichico ed esistenziale”. Giuffre 20068“Trauma” In: Enciclopedia medica italiana. USES, Firenze 1988.9Freud S.: “Introduzione al<strong>la</strong> psicoanalisi” 1915‐1917. Boringhieri10Capri P. “Il danno al<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona. La difficoltà del<strong>la</strong> cura e del risarcimento <strong>psicologico</strong>” Newsletter AIPG. 37,Aprile‐Giugno 20094


2.2. Danno EsistenzialeIl danno esistenziale (che ancora subisce oscil<strong>la</strong>zioni in ambito dottrinario e giurisprudenziale)nasce dal<strong>la</strong> lesione dei diritti costituzionalmente garantiti e si presenta come un’alterazione, insenso peggiorativo, del modo di essere di una <strong>per</strong>sona nei suoi aspetti sia individuali chesociali; sul piano individuale si presenta come una modificazione del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sonalità e dell’assetto<strong>psicologico</strong> nel suo adattamento, nei suoi stati emotivi, nel<strong>la</strong> sua efficienza e nel<strong>la</strong> suaautonomia, mentre sul piano sociale si presenta come un’alterazione del manifestarsi delproprio modo di essere nelle re<strong>la</strong>zioni familiari‐affettive e nelle attività realizzatrici (riposo,inter<strong>per</strong>sonali/re<strong>la</strong>zionali, di svago, sociali/culturali e di autorealizzazione). Si tratta, quindi, diuna modificazione peggiorativa dell’equilibrio <strong>psicologico</strong> e dello stile di vita nellʹambito deirapporti sociali, del<strong>la</strong> famiglia e degli affetti in ottica re<strong>la</strong>zionale ed emotiva; ciò condizionamarcatamente <strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong> vita, <strong>la</strong> sua progettualità e le aspettative.2.3. Danno MoraleLa giurisprudenza par<strong>la</strong> di ʺsofferenza psichicaʺ, in riferimento al danno morale, sembra infattimetterlo in re<strong>la</strong>zione ad uno stato di tristezza e prostrazione causato dal trauma, che non semprearriva ad alterare l’equilibrio interno dell’Io e le modalità di re<strong>la</strong>zionarsi con l’esterno. Il dannomorale, in sintesi, viene tradizionalmente definito come il turbamento psichico soggettivo etranseunte causato dallʹatto illecito; più precisamente viene identificato con <strong>la</strong> ʺsofferenzaʺ, cioècon lo stato di prostrazione ed abbattimento provocato dal<strong>la</strong> condotta illecita e/o illegittima 13 .Questo tipo di danno, <strong>per</strong> <strong>la</strong> giurisprudenza recente, non incide sul<strong>la</strong> salute psichica(Cassazione civile 1716/2012) ed è un’autonoma categoria di danno (Cass. Civile, sez. III,sentenza n° 18641/2011).3. LE COMPETENZE DELLO PSICOLOGO NELLAVALUTAZIONE DEL DANNOE’ bene ricordare che tra le attività dello psicologo è compresa <strong>la</strong> diagnosi così comeesplicitamente espresso nel<strong>la</strong> legge n. 56 del 18 febbraio 1989; troppo spesso, infatti, viene messain discussione <strong>la</strong> competenza dello psicologo nel<strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> del danno biologico di naturapsichica, ciò sembra essere legato a un pregiudizio culturale in quanto in Italia <strong>la</strong> psicologia ère<strong>la</strong>tivamente giovane: basti pensare che <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>tura italiana ha rego<strong>la</strong>rizzato <strong>la</strong> categoriaprofessionale degli psicologi nel 1989 con <strong>la</strong> legge n. 56 che ha istituito l’albo professionale.Inoltre va evidenziato che <strong>la</strong> sentenza che ha definitivamente riconosciuto il danno biologico dinatura psichica risale al 1986 (Corte Costituzionale sent. n. 184/1986), mentre, come è statoappena detto, <strong>la</strong> professione dello psicologo fu ufficialmente istituita tre anni dopo. Quando nel1986 <strong>la</strong> figura del danno psichico venne definitivamente affermata, l’unica figura professionalericonosciuta che poteva svolgere valutazioni diagnostiche era quel<strong>la</strong> medica, ciò fino al 1989,anno in cui <strong>la</strong> legge n. 56 afferma che tra le competenze dello psicologo vi è <strong>la</strong> diagnosi, ossia <strong>la</strong>diagnosi psicologica e psicopatologica. C’è da dire inoltre che da quando l’Ordine Nazionaledegli Psicologi è stato istituito, è sempre stato sotto l’alta vigi<strong>la</strong>nza del Ministero del<strong>la</strong> Giustizia,e solo negli ultimi anni ‐ con <strong>la</strong> conversione in Legge del cosiddetto “Decreto Milleproroghe”13Toppetti F.: “Il danno psichico”. Maggioli Editore, Dogana RSM, 2005.Dominici R.: (a cura di): “Il Danno psichico ed esistenziale”. Giuffre 2006.6


D.L. 248/2007 ‐, finalmente, vi è stato il passaggio al Ministero del<strong>la</strong> Salute, riconoscendo, così,<strong>la</strong> professione di psicologo come professione sanitaria. Per approfondimenti sulle competenze e<strong>la</strong> <strong>per</strong>tinenza dello psicologo nelle valutazioni diagnostiche e psicopatologiche si rimanda aldocumento del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi nel 2009 “Parere sul<strong>la</strong> DiagnosiPsicologica e Psicopatologica”.La Cassazione ha più volte affermato che l’accertamento medico‐legale è un “mezzo di indagine alquale correntemente si ricorre, ma <strong>la</strong> norma non lo eleva a strumento esclusivo e necessario” 14 . Nel<strong>la</strong><strong>valutazione</strong> del danno biologico l’accertamento medico‐legale non è uno strumento esclusivo enecessario; questo <strong>per</strong>mette di affermare che <strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> <strong>psicologico</strong>‐forense ‐ pur nonessendo espressamente citata in giurisprudenza ‐ è comunque implicita, infatti, il danno nonpatrimoniale costituendo un “danno conseguenza” deve essere allegato e provato daldanneggiato, il quale dovrà presentare tutti gli elementi necessari e utili al<strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> deldanno, tra cui l’accertamento <strong>psicologico</strong>‐forense; inoltre, lo stesso giudice avvalendosi deglistrumenti a sua disposizione potrà richiedere o utilizzare <strong>la</strong> consulenza <strong>psicologico</strong>‐forenseconsiderando<strong>la</strong>, a seconda delle circostanze, un vero e proprio accertamento o una provadocumentale.3.1. MetodologiaPer valutare <strong>la</strong> presenza e <strong>la</strong> consistenza del trauma, occorre unʹanalisi approfondita delsoggetto, caso <strong>per</strong> caso, con aspetti metodologici che dovranno riguardare non soltanto icolloqui clinici, ma anche test di livello, di <strong>per</strong>sonalità, proiettivi e neuropsicologici, al fine divalutare oltre alle eventuali alterazioni delle funzioni mentali primarie di pensiero, anche glistati emotivo‐affettivi, <strong>la</strong> struttura e <strong>la</strong> sovrastruttura dell’Io, nonché i meccanismi difensivi.Fondamentale, <strong>per</strong> questo tipo di <strong>valutazione</strong>, è il ruolo del CTU che deve accertare lʹesistenza omeno, del trauma psichico, valutando se il danneggiato ha subito una compromissione, unamenomazione, una riduzione del<strong>la</strong> sua capacità di comprendere e di accettare <strong>la</strong> realtà,attraverso processi di adattamento non più equilibrati.Lʹaccertamento del<strong>la</strong> preesistenza o meno di disturbi psichici rappresenta un punto importantedelle indagini <strong>per</strong>ché consente di verificare se vi siano o meno concause in riferimento aldisturbo oltre all’evento traumatico.E’ necessario procedere con una accurata raccolta dei dati anamnestici, con lʹesame del<strong>la</strong>documentazione clinica e con lʹanalisi delle deposizioni testimoniali orientate ai fini clinici <strong>per</strong>accertare lʹesistenza di patologia psichica in atto o precedente e il suo inquadramentonosografico.A completamento dell’indagine c<strong>la</strong>ssica (anamnesi, colloquio clinico e osservazione), apparenecessario un accurato e specialistico esame psicodiagnostico 15 , effettuato rispettando <strong>la</strong>metodologia di somministrazione e interpretazione e facendo riferimento alle linee guidare<strong>la</strong>tive all’utilizzazione dei test psicologici in ambito forense 16 .14Sentenze gemelle del 11.11.200815Allorché <strong>la</strong> <strong>per</strong>sona esaminata, a causa dell’illecito, presenta un trauma cranico di lieve‐media entità ènecessario approfondire l’indagine attraverso una <strong>valutazione</strong> di natura neuropsicologica delle funzionicognitive su<strong>per</strong>iori (attenzione, memoria, linguaggio, pianificazione, ecc.).16A tale proposito consultare:- “<strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> <strong>per</strong> lʹutilizzo dei tests psicologici in ambito forense” Ordine degli Psicologi del Lazio- “Protocollo re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> corretta utilizzazione delle tecniche proiettive in ambito forense” AssociazioneItaliana Rorschach7


4. LA CONSULENZA TECNICAIl consulente tecnico assolve <strong>la</strong> funzione precipua di eterointegrazione delle conoscenzespecialistiche del giudice; è un ausiliario del giudice (CTU) o del<strong>la</strong> parte (CTP) e col<strong>la</strong>borafornendo il proprio sa<strong>per</strong>e specialistico, che esu<strong>la</strong> dal diritto in senso stretto. 17 In ambito civile ilconsulente d’ufficio è chiamato a esprimersi sul nesso causale, sul<strong>la</strong> sussistenza del danno esul<strong>la</strong> sua quantificazione; in ambito penale può essere chiamato a valutare <strong>la</strong> sussistenza di undanno quale elemento essenziale di un reato, oppure accessorio; meno frequentemente èinterpel<strong>la</strong>to in sede extragiudiziale ed anche in sede pre‐processuale 18 . Il consulente di partepuò essere consultato <strong>per</strong> esprimere un parere sul<strong>la</strong> “fattibilità”, una consulenza professionaleed eventualmente redigere una re<strong>la</strong>zione, inoltre assiste alle o<strong>per</strong>azioni del CTU, partecipaallʹudienza e al<strong>la</strong> camera di consiglio ogni volta che vi interviene il CTU <strong>per</strong> chiarire edesprimere le sue osservazioni sui risultati delle indagini tecniche.Gli ambiti applicativi in cui un CTU psicologo può essere chiamato a valutare gli aspetti nonpatrimoniali del danno al<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona sono, esemplificativamente:‐ il danno da lutto, il danno da nascita indesiderata, il danno da wrongful life, il danno damenomazione fisica, il danno al<strong>la</strong> sfera sessuale, il danno da menomazione del<strong>la</strong> capacitàvisiva, il danno estetico, il danno da mobbing, il danno da stalking, il danno da colpaprofessionale, il danno da gaslhiting, il danno da disinteresse genitoriale.4.1 Schema di re<strong>la</strong>zionePREMESSA• Autorità giudiziaria che conferisce l’incarico• Avvocato che conferisce l’incarico• Incarico conferito dall’interessato stesso• Incarico conferito dai genitori dei minori• Data del conferimento dell’incarico• Quesiti, se dall’A. G.• Scopo degli accertamenti da effettuare• Autorizzazioni richieste e concesse (se trattasi di incaricoconferito dall’A.G.)• Termine fissato <strong>per</strong> <strong>la</strong> consegna dell’e<strong>la</strong>borato (se trattasidi incarico conferito dall’A.G.)• Data e luogo d’inizio delle o<strong>per</strong>azioni <strong>per</strong>itali e nominadegli eventuali consulenti di parte (se trattasi di incaricoconferito dall’A.G.)IL FATTO • Descrizione circostanziata dei fatti a seguito dei quali èstato conferito l’incarico, quali emergono dalle risultanzedegli atti o dai dati acquisiti17Vedi artt. da 61 a 64 c.p.c.; da 191 a 201 c.p.c.; da art. 13 a 23 delle Disposizioni di attuazione al c.p.c.; da art.89 a 92 delle Disposizioni di attuazione al c.p.c..18 Con riferimento al<strong>la</strong> mediazione di cui al D.Ls. 28/2010.9


4.2. MetodologiaESAME DELLADOCUMENTAZIONE• Documentazione medica• Precedenti re<strong>la</strong>zioni medico legali, psichiatriche,psichiatrico forensi, psicologo‐giuridiche, ovvero redatteda psicoterapeutiESAME PSICHICOOsservazione clinicaAnamnesi‐ Familiare‐ Fisiologica‐ Patologica remota‐ Patologica prossima‐ Psicopatologica‐ Lavorativa e sco<strong>la</strong>sticaVanno specificate <strong>la</strong> fonte o le fontiColloqui clinici‐ libero‐ tematico‐ a contestazioneTest Psicologici‐ Rorschach‐ WAIS‐R‐ MMPI 2‐ MCMI ‐ III‐ Test grafici‐ Test neuropsicologiciESAMI DI LABORATORIO(in caso di incarico collegiale)• Eventuali esami strumentali• Eventuali esami di sussidio diagnostico• Eventuali esami di <strong>la</strong>boratorioConseguente inquadramento clinico10


• Gravissima alterazione nel<strong>la</strong> capacità di moderare <strong>la</strong> propria emotività e le proprie reazioni insituazioni di fastidio, conflitto e <strong>per</strong>icolo, con eccessiva vulnerabilità, fragilità, irritabilità,rabbia, insicurezza e reazioni emotive incontrol<strong>la</strong>te.• Gravissima alterazione nell’inclinazione ad essere curiosi e ad acquisire conoscenze, che puòessere caratterizzata da totale inibizione del<strong>la</strong> curiosità, oppure da eccessiva ricerca diinformazioni e di novità.Danno grave• Grave alterazione del<strong>la</strong> propensione dell’individuo verso l’interno o l’esterno, che può esserecaratterizzata da un <strong>la</strong>to da una marcata tendenza all’iso<strong>la</strong>mento, al pessimismo, all’apatia e al<strong>la</strong>chiusura, dall’altro da marcati e frequenti cambiamenti d’umore che possono esserecaratterizzati anche da una certa eccitazione e reattività• Grave alterazione del<strong>la</strong> qualità dell’incontro con l’altro, che può essere caratterizzataprevalentemente da un atteggiamento ostile e refrattario, oppure dal<strong>la</strong> presenza di unatteggiamento marcatamente compiacente e sollecito verso l’altro,• Grave alterazione del<strong>la</strong> capacità di autorego<strong>la</strong>zione, che può essere caratterizzata da una“patologica” scrupolosità e “bloccante” autodisciplina, oppure dal<strong>la</strong> presenza di atteggiamentie comportamenti poco affidabili e con difficoltà a portare a termine le attività intraprese.• Grave alterazione nel<strong>la</strong> capacità di moderare <strong>la</strong> propria emotività e le proprie reazioni insituazioni di fastidio, conflitto e <strong>per</strong>icolo, con marcata vulnerabilità, fragilità, irritabilità, rabbia,insicurezza e reazioni emotive difficilmente control<strong>la</strong>bili. Sono presenti gravi turbamenti nellere<strong>la</strong>zioni inter<strong>per</strong>sonali e <strong>la</strong>vorative.• Grave alterazione nell’inclinazione ad essere curiosi e ad acquisire conoscenze, che può esserecaratterizzata da marcata inibizione del<strong>la</strong> curiosità, oppure da marcata ricerca di informazioni edi novità.Danno medio• Alterazione di media entità del<strong>la</strong> propensione dell’individuo verso l’interno o l’esterno, chepuò essere caratterizzata da un <strong>la</strong>to dal<strong>la</strong> tendenza a preferire situazioni di solitudine e distaccocon disinteresse verso l’ambiente esterno, oppure dall’altro da una certa <strong>la</strong>bilità emotiva a cui siaffiancano elevazioni dell’umore e ricorrenti oscil<strong>la</strong>zioni.• Alterazione di media entità del<strong>la</strong> qualità dell’incontro con l’altro, che può essere caratterizzataprevalentemente da un atteggiamento poco amichevole e sfavorevole, oppure dal<strong>la</strong> presenza diun atteggiamento marcatamente compiacente• Alterazione di media entità del<strong>la</strong> capacità di autorego<strong>la</strong>zione, che può essere caratterizzata dauna marcata tendenza al<strong>la</strong> attenzione dei partico<strong>la</strong>ri, meticolosità e autodisciplina, oppure dacerta alternanza tra affidabilità e inaffidabilità.• Alterazione di media entità nel<strong>la</strong> capacità di moderare <strong>la</strong> propria emotività e le propriereazioni in situazioni di fastidio, conflitto e <strong>per</strong>icolo, accompagnata da fragilità, irritabilità einsicurezza. Si tratta di una vulnerabilità emotiva che può creare turbamenti sia nelle re<strong>la</strong>zioniinter<strong>per</strong>sonali che in quelle <strong>la</strong>vorative.• Alterazione di media entità nell’inclinazione ad essere curiosi e ad acquisire conoscenze, chepuò essere caratterizzata da una diminuzione del<strong>la</strong> curiosità, oppure dal<strong>la</strong> tendenza a cercarecon una certa frequenza nuove informazioni e nuovi stimoli.13


Danno moderato• Alterazione moderata del<strong>la</strong> propensione dell’individuo verso l’interno o l’esterno, che puòessere caratterizzata da tendenza all’iso<strong>la</strong>mento e al<strong>la</strong> chiusura, con transitori vissuti depressividi lieve entità, oppure da una moderata <strong>la</strong>bilità emotiva a cui si affiancano moderate elevazionidell’umore.• Alterazione moderata del<strong>la</strong> qualità dell’incontro con l’altro, che può essere caratterizzata daun atteggiamento tendenzialmente poco amichevole e sfavorevole, oppure dal<strong>la</strong> presenza di unatteggiamento tendenzialmente compiacente e altruistico.• Alterazione moderata del<strong>la</strong> capacità di autorego<strong>la</strong>zione, che può essere caratterizzata da unacerta scrupolosità, diligenza e precisione, oppure da una tendenza a non essere affidabile, conpoca disciplina nello svolgimento delle attività e nei comportamenti.• Alterazione moderata nel<strong>la</strong> capacità di misurare e control<strong>la</strong>re <strong>la</strong> propria emotività e le propriereazioni in situazioni di stress, che può essere caratterizzata da una moderata vulnerabilitàemotiva con reazioni di fastidio, irritabilità e/o facilità al pianto. Si tratta generalmente di unavulnerabilità emotiva che può creare turbamenti nelle re<strong>la</strong>zioni inter<strong>per</strong>sonali, ma non lecompromettono significativamente.• Alterazione moderata che interessa l’inclinazione ad essere curiosi e ad acquisire conoscenze,che può essere caratterizzata da un calo del<strong>la</strong> curiosità, oppure dal<strong>la</strong> propensione a cercare conuna certa frequenza nuove informazioni e nuovi stimoli.Danno lieve• Alterazione lieve del<strong>la</strong> propensione dell’individuo verso l’interno o l’esterno, che può esserecaratterizzata da un <strong>la</strong>to da una sporadica tendenza all’iso<strong>la</strong>mento con sporadici vissutidepressivi, oppure da una tenue <strong>la</strong>bilità emotiva a cui si affiancano saltuarie elevazionidell’umore.• Alterazione lieve del<strong>la</strong> qualità dell’incontro con l’altro, che può essere caratterizzato da unasporadica tendenza ad essere poco amichevole e diffidente, oppure dal<strong>la</strong> presenza saltuaria diatteggiamenti tendenzialmente compiacenti.• Alterazione lieve del<strong>la</strong> capacità di autorego<strong>la</strong>zione che può essere caratterizzata da unasporadica e lieve tendenza ad essere scrupolosi e precisi, oppure da occasionali atteggiamenti diinaffidabilità.• Alterazione lieve nel<strong>la</strong> capacità di moderare <strong>la</strong> propria emotività e le proprie reazioni insituazioni frustranti e di stress. Tali reazioni non creano significativi turbamenti e possonoapparire come normali reazioni a significativi stress.• Alterazione lieve che interessa l’inclinazione ad essere curiosi e ad acquisire conoscenze, chepuò essere caratterizzata da occasionali e sporadici cali del<strong>la</strong> curiosità.5.2. Re<strong>la</strong>zioni familiari e affettiveGli episodi traumatici e i reati sono eventi non normativi e non scelti che possono produrresituazioni di stallo o alterare in modo peggiorativo il funzionamento familiare. La famiglia deveessere intesa come entità re<strong>la</strong>zionale complessa, costituita da più sottosistemi: <strong>la</strong> coppia, ilsistema genitoriale, il sistema filiale e il sistema al<strong>la</strong>rgato (nonni‐nipoti). La <strong>valutazione</strong> inquesta area riguarda un continuum ipotetico che va da un funzionamento re<strong>la</strong>zionale valido eadeguato a un tipo di re<strong>la</strong>zione non funzionale e sconvolto rispetto al <strong>per</strong>iodo precedenteall’evento traumatico.14


Le variabili che devono essere prese in considerazione <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> del danno in questaarea sono:‐ La morte o ma<strong>la</strong>ttie che danneggiano gravemente <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zionale con il familiare coinvoltonell’illecito.‐ <strong>la</strong> gestione dei ruoli e dei sottoinsiemi familiari, ossia i confini dei sottosistemi, ilmantenimento dei ruoli inter<strong>per</strong>sonali, le funzioni di controllo e responsabilità all’interno delnucleo familiare.‐ <strong>la</strong> qualità degli scambi re<strong>la</strong>zionali e affettivi, ossia <strong>la</strong> gamma dei sentimenti, <strong>la</strong> reattivitàaffettiva reciproca, lʹempatia rispetto ai bisogni affettivi e concreti dei membri, capacità diconcordare obiettivi e regole, <strong>la</strong> capacità di comunicazione e <strong>la</strong> capacità di risolvere i conflitti.Danno gravissimo• Morte e grave compromissione delle re<strong>la</strong>zioni con gli altri componenti.• Totale mancanza di coesione o patologico invischiamento.• Gravi vissuti di colpa e/o rabbia nei confronti di uno o più membri.• Gravi dissidi e/o interruzione dei rapporti.• Grave chiusura, iso<strong>la</strong>mento e ritiro dal<strong>la</strong> vita familiare con mancanza di partecipazione eattenzione alle esigenze di sviluppo del<strong>la</strong> famiglia.• Alta e patologica conflittualità con instabilità e possibilità di <strong>per</strong>dita di controllo.• Grave alterazione dei sottosistemi familiari.• Grave disinteresse rispetto alle esigenze affettive degli altri membri.Danno grave• La routine familiare e il supporto reciproco sono insoddisfacenti.• La coesione familiare è ampiamente assente o risulta patologica a livello di invischiamento.• Grave senso di fallimento riguardo al<strong>la</strong> vita familiare.• Tendenza all’iso<strong>la</strong>mento e al ritiro dal<strong>la</strong> vita familiare.• Rifiuto di fare progetti futuri.• Irritabilità, manifesta intolleranza e aspre critiche in caso di divergenze di opinioni condeterioramento dei rapporti e del<strong>la</strong> comunicazione.• Intolleranza nei confronti dei problemi familiari.Danno medio• Il funzionamento del<strong>la</strong> famiglia e <strong>la</strong> coesione dei sottosistemi è disturbato.• Marcato senso di fallimento riguardo al<strong>la</strong> vita familiare.• Rifiuto di programmare <strong>per</strong>iodi di evasione.• Tendenza al<strong>la</strong> passività.• Frequenti critiche e recriminazioni.• Tendenza a scaricare nel<strong>la</strong> famiglia tensioni esterne.• Diminuzione del<strong>la</strong> partecipazione e dell’attenzione alle esigenze di sviluppo del<strong>la</strong> famiglia.• Critiche frequenti, immotivate e pretestuose nei confronti degli altri componenti.• Diminuzione del dialogo e tendenza all’iso<strong>la</strong>mento.Danno moderato• Manifestazione di noia nello stare con i familiari.• Scarsa disponibilità all’ascolto e al dialogo.• Tendenza a svalutare <strong>la</strong> famiglia.15


• Recriminazioni occasionali.• Diminuzione del dialogo e del<strong>la</strong> comunicazione.• Tendenza a non partecipare alle esigenze di sviluppo del<strong>la</strong> famiglia.• Difficoltà a dedicare al<strong>la</strong> famiglia il tempo libero.• Tendenza a eludere i momenti di riunione familiare.• Difficoltà nel sostenersi e nel darsi aiuto reciproco.Danno lieve• Occasionali manifestazione di noia nello stare con i familiari.• Critiche occasionali e alternanza nel<strong>la</strong> disponibilità all’ascolto e al dialogo.• Scarsa attenzione alle esigenze di sviluppo del<strong>la</strong> famiglia.• Clima emotivo caratterizzato da una gamma di sentimenti negativi e pessimistici.• Difficoltà nel concordare obiettivi e regole.• Difficoltà nel risolvere i conflitti.5.3. Attività realizzatriciPer attività realizzatrici si intendono quelle aree o<strong>per</strong>ative e/o re<strong>la</strong>zionali nelle quali <strong>la</strong> <strong>per</strong>sonatende a realizzare sé stessa; si tratta di attività che solitamente sono scelte dal soggetto comeespressione del<strong>la</strong> propria <strong>per</strong>sonalità e, in quanto sostegno narcisistico, hanno un significatofortemente simbolico. Le attività realizzatrici possono essere così suddivise:• Attività di riposo• Attività ricreative• Re<strong>la</strong>zioni Sociali• Attività autorealizzatriciAttività di riposoSi tratta di alterazioni che impediscono lo svolgimento delle abituali attività di riposo in tempisufficienti <strong>per</strong> potersi riposare. Si tenga presente che anche alterazioni nel senso opposto(eccessivo bisogno di riposare o eccessiva sonnolenza) sono considerate delle alterazioni insenso peggiorativo, in quanto interferiscono con il funzionamento psico‐sociale del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona.Per attività di riposo non si intende soltanto il sonno, ma anche quei passatempi che richiedonoun basso livello di attivazione fisica e mentale, come <strong>la</strong> visione di un film o <strong>la</strong> lettura di un libro.Le alterazioni alle attività di riposo possono essere causata da:• rumori disturbanti• dolore fisico• dissonie (insonnia, i<strong>per</strong>sonnia, narcolessia)• parasonnie (sonnambulismo, sonniloquio, disturbo da incubi notturni, disturbo da terrorenotturno, enuresi notturna, bruxismo, parasonnie NAS, ecc.)• disturbo del ritmo circadiano• altroDanno gravissimo: si tratta di alterazioni che impediscono lo svolgimento delle abituali attivitàdi riposo in tempi sufficienti <strong>per</strong> potersi riposare, al punto da produrre gravi problemi di salute(fisici e/o psicologici) e di interferire gravemente con lo svolgimento del<strong>la</strong> vita diurna.16


Danno grave: difficoltà nello svolgere le abituali attività di riposo in tempi sufficienti <strong>per</strong> potersiriposare, al punto di produrre reali problemi fisici e/o psicologici e di interferire gravementecon lo svolgimento del<strong>la</strong> vita diurna.Danno medio: Si tratta di alterazioni che non producono conseguenze sul<strong>la</strong> salute del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona,ma interferiscono significativamente con <strong>la</strong> quantità e <strong>la</strong> qualità delle attività di riposo.Danno moderato: Si tratta di alterazioni che interferiscono in modo moderato con <strong>la</strong> quantità e<strong>la</strong> qualità delle attività di riposo.Danno lieve: Si tratta di alterazione transitorie e brevi che durano <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo di tempolimitato, generalmente non più di due o tre settimane consecutive.Attività ricreativeI passatempi e le attività ricreative che devono essere valutate sono quelle che richiedono uncerto grado di attività fisica e mentale; alcune attività ricreative possono essere re<strong>la</strong>tivamenteiso<strong>la</strong>te (pittura, modellismo, ecc.), ma richiedono comunque un coinvolgimento attivo conl’ambiente e producono qualcosa di concreto e tangibile.Danno gravissimo: Cessazione di ogni impegno o attività sportive o ludiche in atto. Le attivitàricreative sono rare e inesistenti. Si tratta di alterazioni che comportano <strong>la</strong> rinuncia aprogrammare qualsiasi attività ricreativa, <strong>la</strong> rinuncia e/o l’interruzione dei progetti in fase direalizzazione, il rifiuto ad accettare proposte di attività ricreative.Danno grave: Diminuzione significativa e marcata di ogni impegno o attività ricreative. Si tratta disituazioni caratterizzate da tendenza all’iso<strong>la</strong>mento, rinvio di quasi tutti i progetti creativisoggettivamente importanti.Danno medio: Diminuzione significativa e marcata di alcuni impegni e/o attività ricreative. Si tratta disituazioni caratterizzate da tendenza all’iso<strong>la</strong>mento e al rinvio di alcuni progetti creativisoggettivamente importanti.Danno moderato: Partecipazione discontinua a impegni o attività ricreative. La partecipazione alleattività ricreative avviene solo se forzata. E’ presente <strong>la</strong> tendenza a rifiutare gli inviti a propostedi svago, e <strong>la</strong> partecipazioni alle iniziative creative o ludiche è solitamente occasionale edeludente.Danno lieve: Sporadici disagi o altri ostacoli che interferiscono con i passatempi e le attività ricreative.Tendenza a di<strong>la</strong>zionare inviti di attività creative e ludiche. La <strong>per</strong>sona partecipa alle attivitàricreative ma tende a svalutare le situazioni di svago o creative un tempo ritenute soddisfacenti,tende a valorizzare il passato a scapito del presente, ciò è solitamente accompagnato da unadiminuzione dell’interesse verso gli hobby o gli interessi culturali.Le re<strong>la</strong>zioni socialiL’uomo è un “animale sociale” e le re<strong>la</strong>zioni con i pari rivestono un ruolo importante nel suosviluppo e nel suo equilibrio psichico. Nell’infanzia le re<strong>la</strong>zioni tra i bambini sono solitamentestrumentali e secondarie rispetto al ruolo più centrale del rapporto con i genitori, mentreiniziano ad essere davvero vitali <strong>per</strong> <strong>la</strong> crescita durante l’adolescenza. Non devono essereconsiderati nel<strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> le re<strong>la</strong>zioni con <strong>per</strong>sone che hanno rapporti di parente<strong>la</strong> o hannoun rapporto professionale con <strong>la</strong> <strong>per</strong>sona in esame (medici, educatori, ecc.)17


Danno gravissimo: Interruzione totale delle re<strong>la</strong>zioni non parentali. Le attività re<strong>la</strong>zionali sono raree inesistenti. Si tratta di situazioni in cui è presente una interruzione totale delle re<strong>la</strong>zioniamicali che possono essere accompagnate dal rifiuto di vedere gli amici, elusione dei contattitelefonici e possibili frequenti e aggressivi litigi con gli amici.Danno grave: Drastica diminuzione dei rapporti sociali. L’attività sociale al di fuori del<strong>la</strong> famigliarappresenta più una eccezione che una rego<strong>la</strong>. La drastica diminuzione dei rapporti solitamenteè accompagnata dal timore di giudizi negativi, dal deterioramento dei rapporti e dal<strong>la</strong> <strong>per</strong>ditadi considerazione.Danno medio: Perdita di interesse <strong>per</strong> le re<strong>la</strong>zioni sociali. La <strong>per</strong>sona <strong>per</strong>de interesse verso lere<strong>la</strong>zioni sociali con <strong>la</strong> tendenza all’auto esclusione dal<strong>la</strong> partecipazione delle re<strong>la</strong>zioni e attivitàsociali. Le <strong>per</strong>sone appaiono iso<strong>la</strong>te e dipendenti dal<strong>la</strong> famiglia.Danno moderato: Tendenza a di<strong>la</strong>zionare gli svaghi condivisi con il gruppo di pari. Disagio o altriostacoli che interferiscono con <strong>la</strong> socializzazione, è presente generalmente insoddisfazione <strong>per</strong><strong>la</strong> propria vita sociale.Danno lieve: Tendenza a svolgere e preferire attività solitarie e scarsa convivialità. Sono presentisporadici disagi o lievi ostacoli al<strong>la</strong> socializzazione.Attività di autorealizzazioneQuesta area è <strong>la</strong> più ampia e complessa nel<strong>la</strong> quale rientrano diverse aree o<strong>per</strong>ative, tra cuiquel<strong>la</strong> sessuale, <strong>la</strong>vorativa, <strong>la</strong> progettualità, le aspettative e le “chance”. Vengono illustrate diseguito solo quelle più frequenti.Attività sessuale: l’attività sessuale ha partico<strong>la</strong>re importanza e deve essere intesa nellʹambitodi un ipotetico continuum dove da un <strong>la</strong>to è svolta all’interno di un rapporto d’amore, dall’altropuò essere utilizzata in maniera strumentale, ossia quando serve a sostenere i propri sentimentidi potenza: nell’uomo questi sentimenti e vissuti hanno a che vedere con <strong>la</strong> potenza esercitata inmaniera palese; nel<strong>la</strong> donna invece i vissuti di potenza sono mascherati dal<strong>la</strong> seduttività.L’alterazione all’attività sessuale può avere cause psicologiche o organiche come: graveinvalidità, disturbo da desiderio sessuale, avversione sessuale, disturbo dell’eccitazionesessuale, disturbo dell’erezione, disturbo dell’orgasmo, dispareunia, vaginismo, ecc.Danno gravissimo: Interruzione dell’attività sessuale.Danno grave: Drastica diminuzione dell’attività sessuale e gravi limitazioni nello svolgimentodell’attività sessuale tale da renderlo difficoltoso e/o doloroso.Danno medio: Diminuzione del<strong>la</strong> qualità e del<strong>la</strong> frequenza dei rapporti sessuali che sonovissuti come insoddisfacenti.Danno moderato: Lieve diminuzione nel<strong>la</strong> qualità e nel<strong>la</strong> quantità.Danno lieve: L’attività sessuale non subisce una diminuzione nel<strong>la</strong> quantità, ma nel<strong>la</strong> qualità; èinfatti caratterizzata da mancanza del desiderio e mera accondiscenda al rapporto.Ambito <strong>la</strong>vorativo: nell’adulto il <strong>la</strong>voro è una delle più importanti aree di autorealizzazione edi espressione del<strong>la</strong> propria <strong>per</strong>sonalità. Il termine “ambito” <strong>la</strong>vorativo va inteso in senso ampioed include qualsiasi attività dell’individuo rivolta al<strong>la</strong> produzione di reddito (<strong>la</strong>vorodipendente, libero professionale, artigianale, imprenditoriale, ecc.), tuttavia non riguarda ildanno dal punto di vista del<strong>la</strong> <strong>per</strong>dita economica, ma da quello del<strong>la</strong> realizzazionedell’individuo: <strong>la</strong> limitazione del<strong>la</strong> capacità <strong>la</strong>vorativa induce infatti vissuti di menomazione e<strong>per</strong>dita del<strong>la</strong> virilità, con spunti depressivi e/o paranoidei. Nel bambino l’attività <strong>la</strong>vorativa18


trova corrispondenza nelle attività sco<strong>la</strong>stiche, mentre nell’infante trova corrispondenza nelleattività ludiche e di gioco.Danno gravissimo: Perdita del posto di <strong>la</strong>voro, abbandono dell’attività e grave <strong>per</strong>dita diopportunità <strong>la</strong>vorative e professionali. L’abbandono del posto di <strong>la</strong>voro e <strong>la</strong> <strong>per</strong>dita di “chance”può essere dovuto a diversi fattori quali: ma<strong>la</strong>ttia, grave invalidità, dimissioni, errori sul <strong>la</strong>vorotali da dare luogo ad un demansionamento, scarso rendimento tale da giustificare unlicenziamento.Danno grave: Il posto di <strong>la</strong>voro è conservato ma risultano compromesse le potenzialità e <strong>la</strong>crescita professionale. Alto rischio di <strong>per</strong>dere il posto di <strong>la</strong>voro.Danno medio: <strong>la</strong> <strong>per</strong>sona non rischia di <strong>per</strong>dere il <strong>la</strong>voro, ma le difficoltà incidono sul<strong>la</strong>produttività e sulle potenzialità professionali future.Danno moderato: le difficoltà incidono in modo significativo sul<strong>la</strong> produttività e non sullepotenzialità professionali future.Danno lieve: difficoltà che incidono in modo transitorio sul<strong>la</strong> produttività e non sullepotenzialità professionali.6. QUANTIFICAZIONE DEL DANNO BIOLOGICO‐PSICHICO INASSENZA DI LESIONI ENCEFALICHE 21E’ necessario precisare che nessuna categoria di disturbo mentale è totalmente distinta, cosìcome gli individui affetti dal<strong>la</strong> stessa menomazione psichica possono non essere tutti similisotto il profilo reattivo‐comportamentale, in quanto <strong>la</strong> menomazione potrà dare origine afattispecie lesive di diverso fenotipo. A tale proposito <strong>la</strong> 6° edizione del<strong>la</strong> “Guides to theEvaluation and Permanent Impairment” (American Medical Association) 22 propone unmetodo di <strong>valutazione</strong> innovativo <strong>per</strong> giungere a una quantificazione del danno psichico<strong>per</strong>sonalizzata: a tale metodo valutativo aderisce questa parte delle <strong>Linee</strong> <strong>Guida</strong> in quanto leindicazioni fornite dall’American Medical Association sono ampiamente riconosciute <strong>per</strong> <strong>la</strong> lorovalidità applicativa e scientifica a livello internazionale.Il metodo valutativo fornito nel<strong>la</strong> 6° edizione del<strong>la</strong> <strong>Guida</strong> AMA presenta le seguenti peculiaritàrispetto al metodo precedente:1. <strong>la</strong> quantificazione del danno psichico non su<strong>per</strong>a il 50%2. individua 8 c<strong>la</strong>ssi di quantificazione tra lo 0 e il 50%:C<strong>la</strong>sse I: 0%C<strong>la</strong>sse II: 5%C<strong>la</strong>sse III: 10%C<strong>la</strong>sse IV:15%C<strong>la</strong>sse V: 20%C<strong>la</strong>sse VI: 30%C<strong>la</strong>sse VII: 40%C<strong>la</strong>sse VIII: 50%21Si è ritenuto di non dover affrontare <strong>la</strong> quantificazione del danno psichico in presenza di lesioni encefalichetrattandosi di valutazioni prevalentemente medico‐specialistica.22“Guide sto the Evaluation of Permanent Impairment (C<strong>la</strong>sses of Impairment Due to Mental and BehavioralDisorders)”, 6^ edition, AMA press, 2009.19


3. <strong>la</strong> quantificazione del danno psichico avviene attraverso un metodo concentrico cheprevede l’uso di tre scale con cui valutare e quantificare i disturbi mentali:• <strong>la</strong> Brief Psychiatric Rating Scale (BPRS) che mette a fuoco solo <strong>la</strong> gravità deisintomi• <strong>la</strong> Global Assessment of Functioning Scale (GAF) che mette a fuoco ilfunzionamento sociale• <strong>la</strong> Psychiatric Impairmnet Rating Scale (PIRS) che misce<strong>la</strong> sia <strong>la</strong> gravità dei sintomiche il funzionamento socialeL’uso incrociato di queste tre scale <strong>per</strong>mette una <strong>valutazione</strong> <strong>per</strong>sonalizzata delle<strong>per</strong>sone con disturbi mentali prodotti da illeciti.Brief Psychiatric Rating ScaleLa BPRS misura i principali sintomi psicotici e non psicotici e può essere applicata a pazientiricoverati o non ospedalizzati. Consiste nel<strong>la</strong> elencazione di 24 sintomi fondamentali, davalutare in una sca<strong>la</strong> con 7 gradi di gravità: preoccupazioni somatiche, ansia, depressione,rischio suicidarlo, colpa, ostilità, tono dell’umore elevato, grandiosità, sospetto, allucinazioni,contenuti del pensiero non comuni, comportamento bizzarro, trascuratezza, disorientamento,disorganizzazione concettuale, appiattimento affettivo, ritiro affettivo, ritardo motorio,tensione,non col<strong>la</strong>borazione, eccitazione, distraibilità, i<strong>per</strong>attività motoria, manierismo e postura.L’attribuzione del livello di gravità ad ognuno dei 24 sintomi (Appendice A, tabelle dal n. 3 al n.26) e <strong>la</strong> loro somma <strong>per</strong>mette di avere un punteggio totale (Appendice A, tabel<strong>la</strong> n. 27) che deveessere usato <strong>per</strong> una quantificazione del danno secondo i valori proposti nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> n. 28 inAppendice A.Global Assessment of Functioning Scale 23La GAF costituisce l’Asse V del DSM‐IV e <strong>per</strong>mette di valutare complessivamente ilfunzionamento <strong>la</strong>vorativo e sociale in una sca<strong>la</strong> da 0 a 100. Si basa solo sul funzionamento<strong>psicologico</strong>, sociale ed occupazionale; non include menomazioni dovute a limitazioni fisiche oambientali. L’attribuzione di un punteggio all’interno del<strong>la</strong> Sca<strong>la</strong> GAF <strong>per</strong>mette di avere unvalore che deve essere usato <strong>per</strong> una quantificazione del danno secondo i valori proposti nel<strong>la</strong>tabel<strong>la</strong> n. 29 in Appendice BPsychiatric Impairment Rating ScaleLa PIRS <strong>per</strong>mette di valutate, in una sca<strong>la</strong> da 1 a 5, le conseguenze comportamentali deidisordini psichiatrici in 6 aree funzionali 24 : 1) cura ed igiene <strong>per</strong>sonale, 2) attività sociali e23Un limite del<strong>la</strong> GAF è dovuto al<strong>la</strong> combinazione, in una singo<strong>la</strong> sca<strong>la</strong>, del livello funzionale e del<strong>la</strong> gravitàdei sintomi. Questo può comportare bassi punteggi <strong>per</strong> pazienti con alti livelli di funzionamento ma con unsingolo grave sintomo, oppure pazienti che hanno una ma<strong>la</strong>ttia mentale <strong>per</strong>icolosa <strong>per</strong> <strong>la</strong> sopravvivenza,come l’anoressia nervosa, possono avere un punteggio GAF molto alto (ad esempio pazienti con anoressianervosa); inoltre alcuni pazienti possono funzionare meglio quando allontanati dai fattori di stress del postodi <strong>la</strong>voro, il che può impattare significativamente sul punteggio GAF. Questi problemi vengono aggiratieseguendo simultaneamente anche <strong>la</strong> PIRS e <strong>la</strong> <strong>la</strong> BPRS.20


icreative, 3) mobilità, 4) re<strong>la</strong>zioni inter<strong>per</strong>sonali, 5) concentrazione, determinazione e velocitàdel pensiero, 6) idoneità al <strong>la</strong>voro.L’individuazione dei punteggi centrali e <strong>la</strong> loro somma <strong>per</strong>mette di avere un punteggio (vedere“Step 4”) che deve essere usato <strong>per</strong> una quantificazione del danno secondo i valori propostinel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> n.36 in Appendice C.6.1. Metodo di quantificazione del danno psichicoStep 1 – Presenza di una diagnosi psicopatologica: il danno psichico deve essere valutatobasandosi su sindromi e/o disturbi di rilevanza psicopatologica 25 , diagnosticati secondo gliopportuni criteri di c<strong>la</strong>ssificazione internazionale 26 . Se ci sono più diagnosi sintomatologiche, c’èsolo una <strong>valutazione</strong> del danno.Step 2 ‐ Calco<strong>la</strong>re il punteggio del BPRS: Valutare <strong>per</strong> ciascuno dei 24 sintomi fondamentali illivello di gravità in una sca<strong>la</strong> da 1 a 7 (Appendice A, tabelle dal n. 3 al n. 26). Quindi, sommareil totale dei 24 punteggi (tabel<strong>la</strong> n. 27, appendice A) e confrontarli con i punteggi di <strong>valutazione</strong>del BPRS nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> n. 28, appendice A.Step 3 ‐ Calco<strong>la</strong>re il punteggio del GAF: Determinare il punteggio del GAF basandosi sul<strong>la</strong>tabel<strong>la</strong> 29, appendice B, e confrontarlo con i punteggi di <strong>valutazione</strong> del<strong>la</strong> stessa tabel<strong>la</strong>.Step 4 ‐ Calco<strong>la</strong>re il punteggio del PIRS: Valutare <strong>per</strong> ciascuna delle 6 aree funzionali il livellodi compromissione in una sca<strong>la</strong> da 1 a 5 (vedere tabelle da 30 a 35, appendice C). Quindiordinare i 6 punteggi dal più basso al più alto (es.: 1 1 2 4 5 5), successivamente individuare idue punteggi centrali tra i numeri ordinati in questo modo (nell’esempio “1 1 2 4 5 5”, i punteggicentrali sono “2” e “4”). Sommare i due punteggi centrali (nell’esempio di cui sopra, <strong>la</strong> sommadei due punteggi centrali sarebbe “6”) 27 , infine confrontare il punteggio ottenuto con <strong>la</strong> tabel<strong>la</strong>n. 36, appendice C.Step 5 ‐Individuare il valore medio delle <strong>per</strong>centuali ottenute nelle scale BRPS, GAF e PIRS: Glistep da 2 a 4 <strong>per</strong>mettono di ottenere tre valore <strong>per</strong>centuale del danno psichico che vanno da 0 a50%. Il valore medio dei 3 punteggi corrisponde al<strong>la</strong> quantificazione effettiva del dannobiologico di natura psichica (tabel<strong>la</strong> n. 1)24Mentre il <strong>per</strong>ito valuta ciascuno dei 6 campi di danno funzionale è importante considerare quale porzionedel danno sia dovuta al<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia potenzialmente in atto e quale <strong>la</strong> porzione causata da possibili preesistentivulnerabilità croniche.25Si precisa che il mobbing, il burn‐out, il lutto patologico, lo stalking, ecc. non sono disturbi psichici ma sono“fenomeni” che, a seconda dei casi, possono produrre o meno pregiudizi esistenziali e/o alterazionipsicopatologiche.26DSM –IV TR, ICD‐10, PDM, ecc.27La somma dei punteggi centrali è utilizzata <strong>per</strong> evitare deviazioni estreme. Per esempio, supponiamo che unpaziente abbia una scarsa igiene ma sia un bravo giardiniere: il soggetto potrebbe comunque funzionare benenell’occupazione prescelta. Al contrario, un paziente con attacchi di panico, anche se forbito e ben vestito,potrebbe non essere mai in grado di uscire di casa. Mentre il danno in un’area non è equivalente ointercambiabile con un altro, i “centrali” offrono un punteggio medio.21


Tabel<strong>la</strong> n. 1: Punteggio % MedioScale Punteggio % Media delle 3 ScaleBPRSGAF_________PIRS6.2 Tabel<strong>la</strong> di quantificazione dei Disturbi di PersonalitàTraumi o es<strong>per</strong>ienze traumatiche, specialmente se avvenute in età evolutiva, possono produrrealterazioni psicostrutturali che possono configurarsi come dei veri e propri disturbi di<strong>per</strong>sonalità. Nel proporre una quantificazione di questi disturbi si è ritenuto opportunoricorrere alle teorie di Kernberg che identifica tre grandi organizzazioni di <strong>per</strong>sonalità(nevrotica, borderline, psicotica), di conseguenza è possibile rappresentare il livello di gravitàdei disturbi di <strong>per</strong>sonalità nel seguente modo:Tabel<strong>la</strong> n. 2: Quantificazione Disturbi di PersonalitàLivello di Funzionamento %Organizzazioni Nevrotiche 15‐30Organizzazioni Borderline 31‐60Organizzazioni Psicotiche >607. La col<strong>la</strong>borazione con altre disciplineNel<strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> del danno al<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona <strong>la</strong> disciplina che da sempre si è occupata del<strong>la</strong> lesioneall’integrità psico‐ fisica è stata <strong>la</strong> Medicina Legale, <strong>la</strong> quale ha tradotto le indicazioni giuridichein indicazioni mediche di tipo valutativo. Tuttavia, <strong>la</strong> stima del danno al<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona richiedeanche il coinvolgimento di altre competenze tecnico‐scientifiche, tra le quali <strong>la</strong> psicologia e <strong>la</strong>psichiatria. La <strong>valutazione</strong> del danno psichico puro, ad esempio, comporta <strong>la</strong> quantificazione didisturbi che sono principalmente di tipo depressivo, ansiogeno o post‐traumatico, mentre <strong>la</strong><strong>valutazione</strong> dei pregiudizi esistenziali interessa aree di stretta competenza del<strong>la</strong> psicologia,come ad esempio l’alterazione delle re<strong>la</strong>zioni familiari e dell’assetto <strong>psicologico</strong>.La soluzione ideale in questo ambito si ritiene sia una consulenza tecnica collegiale, capace diriunire e coordinare paritariamente il contributo delle diverse specificità e scientificità, dove ilcompito dello psicologo non va circoscritto al<strong>la</strong> so<strong>la</strong> somministrazione ed interpretazione deitest. Il tema del danno al<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona è una materia che richiede, quindi, interdisciplinarietà,confronto ed interazione di sa<strong>per</strong>i.22


8. PROPOSTA DI QUESITI PER LA VALUTAZIONE DEL DANNOPSICHICO E DA PREGIUDIZI ESISTENZIALI 28Il nominato C.T.U. psicologo, es<strong>per</strong>to in psicologia giuridica:• esaminati tutti gli atti e i documenti dal<strong>la</strong> causa;• condotti colloqui clinici con il <strong>per</strong>iziando;• effettuato un esame psicodiagnostico;• acquisita ogni notizia opportuna al<strong>la</strong> successiva richiesta di descrizione dello stato disalute e di benessere attuale e pregresso;• sentiti i consulenti delle parti, ai fini di una <strong>valutazione</strong> integrale e <strong>per</strong>sonalizzata deldannoaccerti, valuti e dica, utilizzando i criteri e il “baréme” e<strong>la</strong>borati dall’Ordine degli Psicologi delLazio:1) se il <strong>per</strong>iziando sia affetto da sindromi e/o disturbi di rilevanza psicopatologica, diagnosticatisecondo gli opportuni criteri di c<strong>la</strong>ssificazione internazionale. In caso di risposta affermativadica quale sia stata, secondo un giudizio di compatibilità, <strong>la</strong> causa del<strong>la</strong> suddettapsicopatologia;2) se sussistano eventuali postumi temporanei e/o <strong>per</strong>manenti ed eventuali valutazioniprognostiche. Quantifichi, inoltre, il danno psichico, accertando <strong>la</strong> congruità delle spesesopportate <strong>per</strong> eventuali cure ed individuando l’entità di quelle necessarie <strong>per</strong> il futuro;3) fornisca motivate indicazioni aggiuntive sul<strong>la</strong> riduzione del<strong>la</strong> capacità <strong>la</strong>vorativa specifica,tenuto conto delle condizioni soggettive del danneggiato;4) se e in che modo il fatto in esame abbia prodotto dei pregiudizi esistenziali che interessano:A) l’assetto <strong>psicologico</strong> e <strong>la</strong> <strong>per</strong>sonalità; B) le re<strong>la</strong>zioni familiari e affettive; C) le attivitàrealizzatrici (riposo, ricreative, sociali, autorealizzatrici). In caso affermativo valuti lo stato ditali pregiudizi ed esprima un valore che va da: assente (0‐5%), lieve (6‐15%), moderato (16‐30%),medio (31‐50%), grave (51‐75%), gravissimo (>76).28Lo psicologo si avvarrà delle competenze specifiche di altri specialisti (ad es. medico legale, psichiatra, ecc.),in qualità di CTU o col<strong>la</strong>boratori, <strong>per</strong> esaminare ‐ <strong>per</strong> competenza specifica ‐ eventuali aspetti del<strong>la</strong> storiaclinica del paziente, quali documentazione sanitaria, esami obiettivi loco‐regionale, ecc.23


APPENDICE ABrief Psychiatric Rating Scale ‐ BPRS1. Preoccupazioni somaticheGrado di preoccupazione in re<strong>la</strong>zione all’attuale salute corporeaValutare il grado secondo cui <strong>la</strong> salute corporea è <strong>per</strong>cepita come un problema da parte delsoggetto, sia che i disturbi <strong>la</strong>mentati abbiano una base realistica o meno. Deliri su base somaticadovrebbero essere valutati con le gradazioni più elevate, con o senza ossessioni.N.b.: assicurarsi di valutare il grado di invalidità dovuto so<strong>la</strong>mente alle preoccupazionisomatiche e non ad altri sintomi, come ad esempio <strong>la</strong> depressione. In aggiunta, se il punteggiore<strong>la</strong>tivo alle preoccupazioni somatiche è 6 o 7, occorre valutare i Contenuti di pensiero noncomuni (sintomo 11) con 4 o più punti.Gravità dei sintomi1. Non presenteTabel<strong>la</strong> n. 3: Preoccupazioni somaticheSintomi2. Molto lieve Preoccupazioni somatiche occasionali, che il soggetto tende a tenere <strong>per</strong> sé.3. Lieve4. Moderato5. Moderatamentegrave6. Grave7. Estremamente gravePreoccupazioni somatiche occasionali, che il soggetto tende a riferire ad altri (es.familiari, medico)Frequenti espressioni di preoccupazioni somatiche o esagerazione di ma<strong>la</strong>ttieesistentioppureAlcune preoccupazioni, ma nessuna limitazione nel funzionamento. Non delirante.Frequenti espressioni di preoccupazioni somatiche o esagerazioni di ma<strong>la</strong>ttieesistentioppureAlcune preoccupazioni e moderate limitazioni nel funzionamento. Non delirante.Ossessioni re<strong>la</strong>tive a preoccupazioni somatiche con notevole limitazione nelfunzionamentooppureDeliri somatici senza agiti o rive<strong>la</strong>zione ad altriOssessioni re<strong>la</strong>tive a preoccupazioni somatiche con gravi limitazioni nelfunzionamentooppureDeliri somatici che tendono ad essere agiti o rive<strong>la</strong>ti ad altri2. AnsiaL’apprensione, <strong>la</strong> tensione, <strong>la</strong> paura, <strong>la</strong> preoccupazione o il panico riferiti dal soggetto. Valutaresolo le affermazioni riportate dal soggetto, non l’ansia osservata, che dovrà essere valutata nel<strong>la</strong>voce “Tensione”.Gravità dei sintomi1. Non presente2. Molto lieveTabel<strong>la</strong> n. 4: AnsiaSintomiRiferisce alcuni disagi dovuti all’ansiaoppureAnsie infrequenti, che avvengono più del solito nel<strong>la</strong> maggior parte degli individuinormali24


3. Lieve Frequentemente ansioso, ma può facilmente volgere <strong>la</strong> sua attenzione verso altre cose4. Moderato5. Moderatamentegrave6. Grave7. EstremamentegraveAnsioso <strong>per</strong> <strong>la</strong> maggior parte del tempo e incapace di volgere facilmente <strong>la</strong> suaattenzione verso altre cose, ma senza compromissioni nel funzionamentooppureAnsia occasionale, con “autonomo accompagnamento” ma senza compromissioni nelfunzionamentoFrequenti, ma non quotidiani, <strong>per</strong>iodi di ansia con “autonomo accompagnamento”oppureAlcune aree di funzionamento sono disturbate da ansia o preoccupazioneAnsia con “autonomo accompagnamento” quotidiana, ma non continuativa nell’interagiornataoppureMolte aree di funzionamento sono disturbate da ansia o preoccupazione costanteAnsia con “autonomo accompagnamento” <strong>per</strong>sistente <strong>per</strong> tutto il giornooppureLa maggior parte delle aree di funzionamento sono disturbate da ansia opreoccupazione costante3. DepressioneComprende tristezza, infelicità, anedonia, e pensieri assil<strong>la</strong>nti re<strong>la</strong>tivi a tematiche depressive(non riesce a guardare <strong>la</strong> TV o partecipare a conversazioni a causa del<strong>la</strong> depressione), assenzadi s<strong>per</strong>anza, <strong>per</strong>dita di autostima (insoddisfatto o disgustato di sé stesso o sensazione di nonessere di alcun valore). Non includere sintomi vegetativi (es. ritardo motorio, risveglio precoceo demotivazione che accompagna <strong>la</strong> sindrome deficitaria).Gravità dei sintomi1. Non presenteTabel<strong>la</strong> n. 5: DepressioneSintomi2. Molto lieve Occasionalmente si sente triste, infelice o depresso3. Lieve4. Moderato5. Moderatamentegrave6. Grave7. EstremamentegraveFrequentemente si sente triste o infelice, ma può facilmente volgere <strong>la</strong> sua attenzioneverso altre coseSpesso si sente molto triste, infelice, moderatamente depresso, ma in grado difunzionare senza partico<strong>la</strong>re faticaFrequenti, ma non quotidiani, <strong>per</strong>iodi di profonda depressioneoppureAlcune aree di funzionamento sono disturbate dal<strong>la</strong> depressioneProfonda depressione quotidiana, ma non continuativa nell’intero giornooppureMolte aree di funzionamento sono disturbate dal<strong>la</strong> depressioneProfondamente depresso quotidianamenteoppureLa maggior parte delle aree di funzionamento sono disturbate dal<strong>la</strong> depressione4. Rischio suicidarioIl desiderio espresso, l’intento o le azioni finalizzate a ferire o uccidere se stesso.25


Gravità dei sintomi1. Non presenteTabel<strong>la</strong> n. 6: Rischio SuicidarioSintomi2. Molto lieve Sensazione occasionale di essere stanco di vivere. Non evidenti idee suicide.3. LieveOccasionali idee suicide senza intento o specifica pianificazioneoppureSente che sarebbe meglio se fosse morto4. Moderato Idee suicide frequenti senza intento o pianificazione.5. Moderatamentegrave6. Grave7. EstremamentegraveMolte fantasie di suicidarsi con vari metodi. Può seriamente considerare di compiereun tentativo con una specifica tempistica e pianificazioneoppureTentativi di suicidio impulsivi utilizzando metodi non letali o in presenza di <strong>per</strong>soneche potrebbero salvarloIntende chiaramente uccidersi. È al<strong>la</strong> ricerca del momento e delle modalità.oppureTentativi di suicidio potenzialmente idonei, con previsione di possibilità di salvezzaSpecifici intenti e piani suicidi (es. prima del _____, mi ucciderò facendo ____)oppureTentativi di suicidio caratterizzati da pianificazione, con previsione del<strong>la</strong> loro letalità otentativi effettuati in ambienti iso<strong>la</strong>ti5. ColpaEccessive preoccupazioni o rimorsi <strong>per</strong> comportamenti passati. Valutare solo le affermazioni delsoggetto. Non si devono valutare i sensi di colpa al<strong>la</strong> luce di depressione, ansia o difesenevrotiche.N.b.: se il punteggio re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> colpa è 6 o 7, occorre valutare i Contenuti di pensiero noncomuni (sintomo 11) con 4 o più punti, in base al livello del disturbo.Gravità deisintomi1. Non presente2. Molto lieve3. Lieve4. Moderato5. Moderatamentegrave6. Grave7. EstremamentegraveTabel<strong>la</strong> n. 7: ColpaSintomiPreoccupato di aver mancato i propri impegni verso qualcuno, o verso qualcosa, ma nonha pensieri ossessivi. Può spostare <strong>la</strong> sua attenzione facilmente verso altri problemi.Preoccupato di aver mancato i propri impegni verso qualcuno, o verso qualcosa, ma conalcuni pensieri ossessivi. Tende ed esprimere il proprio senso di colpa ad altri.Preoccupazioni di colpa sproporzionate, nell’aver fatto qualcosa di sbagliato, nell’averdanneggiato qualcuno o nell’aver fallito nel fare qualcosa, ma può facilmente spostare <strong>la</strong>sua attenzione verso altri problemi.Pensieri ossessivi di colpa, nell’aver mancato impegni verso qualcuno o qualcosa. Puòspostare <strong>la</strong> sua attenzione verso altri problemi, ma solo con grandi sforzi. Non delirante.Sensi di colpa delirantioppureIrragionevole biasimo di sé, sproporzionato alle reali circostanze. Presenti moderatipensieri ossessivi.Sensi di colpa delirantioppureIrragionevole biasimo di sé, fortemente sproporzionato alle reali circostanze. Il soggettoè partico<strong>la</strong>rmente ossessionato dai sensi di colpa ed è propenso a rive<strong>la</strong>rli ad altri o acompiere agiti deliranti.26


6. OstilitàAnimosità, disprezzo, belligeranza, minacce, discussioni, bizze, distruzioni di oggetti,colluttazioni e qualsiasi altra espressione di attitudini o azioni ostili. Non si deve valutarel’ostilità al<strong>la</strong> luce di difese nevrotiche, ansia o preoccupazioni somatiche. Non includere nel<strong>la</strong><strong>valutazione</strong> episodi sporadici di collera o di ovvia autodifesa.Gravità dei sintomi1. Non presenteTabel<strong>la</strong> n. 8: OstilitàSintomi2. Molto lieve Irritabile o scontroso, ma non manifesta a<strong>per</strong>tamente.3. Lieve Polemico o sarcastico.4. Moderato5. Moderatamentegrave6. Grave7. EstremamentegraveSi arrabbia in maniera manifesta in alcune occasioni.oppureHa gridato all’indirizzo di altre <strong>per</strong>sone in maniera eccessivaHa minacciato, colpito o <strong>la</strong>nciato oggetti.Ha aggredito altre <strong>per</strong>sone ma senza cagionare danni, ad es. schiaffeggiando o dandospinteoppureHa distrutto oggetti, ad es. danneggiato mobili o rotto finestreHa attaccato altre <strong>per</strong>sone con buone probabilità di danneggiarle o provocandoglieffettivi danni (es. aggressione con un martello o con un’arma)7. Tono dell’umore elevatoUn <strong>per</strong>vasivo, sostenuto ed esagerato senso di benessere, buon umore, euforia (che implica unumore patologico), ottimismo sproporzionato rispetto alle circostanze. Non si deve valutarel’euforia da un aumento di attività o da semplici affermazioni grandiose.Gravità deisintomi1. Non presenteTabel<strong>la</strong> n. 9: Tono dell’umore elevatoSintomi2. Molto lieve Appare molto felice e di buon umore senza partico<strong>la</strong>ri ragioni3. Lieve Alcuni inspiegabili sentimenti di benessere che <strong>per</strong>sistono nel tempo4. Moderato5. Moderatamentegrave6. GraveRiferisce talvolta eccessivi o irrealistici sentimenti di benessere, buon umore, fiducia oottimismo inappropriati <strong>per</strong> le circostanzePuò frequentemente scherzare, sorridere, essere gioioso o manifestamente entusiastaoppureQualche episodio di umore marcatamente elevato con euforiaRiferisce, <strong>per</strong> <strong>la</strong> maggior parte del tempo, eccessivi o irrealistici sentimenti di benessere,buon umore, fiducia o ottimismo inappropriati <strong>per</strong> le circostanze. Può descriveresentimenti di essere “sul tetto del mondo”, che “tutto va senza problemi” o di non esserestato “mai meglio di adesso”oppureAlcuni episodi di umore marcatamente elevato con euforia.Riferisce molti episodi di umore marcatamente elevato con euforiaoppureUmore evidentemente elevato, quasi costantemente, <strong>per</strong> tutta <strong>la</strong> durata del colloquio einappropriato al contesto27


7. EstremamentegraveRiferisce di essere esaltato oppure sembra quasi inebriato, ride, scherza, ridacchia, ècostantemente euforico, si sente invulnerabile, il tutto in modo inappropriato allecircostanze8. GrandiositàEsagerata considerazione di sé, convinzione autoalimentata di avere abilità o poteri speciali,o di essere un <strong>per</strong>sonaggio ricco e famoso. Valutare solo le affermazioni dell’individuo circase stesso, non il suo modo di comportarsi.N.b.: se il punteggio re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> grandiosità è 6 o 7, occorre valutare i Contenuti dipensiero non comuni con 4 o più punti.Gravità deisintomi1. Non presenteTabel<strong>la</strong> n. 10: GrandiositàSintomi2. Molto lieve Si sente grande e nega problemi ovvi, ma è realistico3. Lieve Esagerata opinione di sé circa le sue abilità e <strong>la</strong> sua formazione4. Moderato5. Moderatamentegrave6. Grave7. EstremamentegraveInappropriata vanagloria. Ad es. si vanta di essere bril<strong>la</strong>nte, di avere intuizioni, o diessere partico<strong>la</strong>rmente dotato, ma raramente riferisce o si comporta sul<strong>la</strong> base di questeautovalutazioni. Non afferma di aver effettivamente realizzato grandiosi obiettivi.Come nel 4, ma spesso comunica ad altri o agisce sul<strong>la</strong> base delle proprie ideegrandiose. Può avere dei dubbi sul<strong>la</strong> realtà delle idee grandiose. Non delirante.Delirante – riferisce di avere poteri speciali come <strong>per</strong>cezioni extrasensoriali (ESP), diavere milioni di Euro, di avere inventato dei nuovi dispositivi, di aver <strong>la</strong>vorato in postidove è noto che non è mai stato o di essere Gesù Cristo o il Presidente degli Stati Uniti.Il soggetto potrebbe non esserne partico<strong>la</strong>rmente ossessionato.Delirante – come nel 6, ma l’individuo appare partico<strong>la</strong>rmente ossessionato e tende ariferire o a comportarsi sul<strong>la</strong> base dei suoi deliri di grandiosità.9. SospettositàEspressa o apparente convinzione che altre <strong>per</strong>sone abbiano agito in modo malevolo o conintento discriminatorio nei suoi confronti. Include <strong>per</strong>secuzioni da parte di agentisoprannaturali o non umani (es. il diavolo).N.b.: punteggi di 3 o più devono essere valutati anche sotto Contenuti di pensiero non comuniGravità deisintomi1. Non presente2. Molto lieve3. Lieve4. ModeratoTabel<strong>la</strong> n. 11: SospettositàSintomiAppare “in guardia”. Riluttante a rispondere ad alcune domande “<strong>per</strong>sonali”. Riferiscedi essere insicuro in pubblico.Descrive episodi, apparentemente p<strong>la</strong>usibili, in cui altri lo hanno danneggiato o hannocercato di danneggiarlo. Il soggetto si sente come se gli altri lo stessero guardando,criticando o ridendo di lui in pubblico, ma questo avviene solo occasionalmente oraramente. Nessuna idea ossessiva, o comunque scarse idee ossessive.Riferisce che altre <strong>per</strong>sone starebbero par<strong>la</strong>ndo di lui in modo malevolo e che avrebberointenzioni negative, o potrebbero danneggiarlo. Oltre l’apparente p<strong>la</strong>usibilità ma nondelirante. Episodi di sospetta <strong>per</strong>secuzione avvengono occasionalmente (meno di unavolta a settimana) con alcune idee ossessive.28


5. Moderatamentegrave6. Grave7. EstremamentegraveCome nel 4, ma gli episodi avvengono frequentemente, più di una volta a settimana.Il soggetto è moderatamente ossessionato da idee <strong>per</strong>secutorieoppureIl soggetto riferisce deliri <strong>per</strong>secutori, espressi mettendoli in dubbio (es. delirio parziale)Delirante – par<strong>la</strong> di complotti orditi dal<strong>la</strong> Mafia, dall’FBI o da altri che avvelenano i suoicibi e riferisce <strong>per</strong>secuzioni da parte di forze soprannaturaliCome nel 6, ma le convinzioni sono bizzarre o maggiormente ossessive. Il soggetto tendea riferire o ad agire sul<strong>la</strong> base dei deliri.10. AllucinazioniRiferisce es<strong>per</strong>ienze <strong>per</strong>cettive in assenza di rilevanti stimoli esterni. Nel<strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> delgrado in cui il funzionamento è alterato dalle allucinazioni, includere le idee ossessive con ilcontenuto e le es<strong>per</strong>ienze allucinatorie, così come il funzionamento alterato dai comportamentieffettuati sul<strong>la</strong> base del contenuto allucinatorio (es. comportamento deviante dovuto adallucinazioni di comando). Includere pensieri “ad alta voce” o pseudo allucinazioni (es. senteuna voce all’interno del<strong>la</strong> sua testa), se presenti.Gravità deisintomi1. Non presente2. Molto lieve3. Lieve4. Moderato5. Moderatamentegrave6. Grave7. EstremamentegraveTabel<strong>la</strong> n. 12: AllucinazioniSintomiDurante il riposo o andando a dormire ha visioni, sente odori o <strong>per</strong>cepisce voci, suoni osussurri in assenza di stimoli esterni, ma senza compromissioni nel funzionamentoMentre si trova in evidente stato di coscienza, sente una voce chiamare il suo nome,<strong>per</strong>cepisce allucinazioni sonore non‐verbali (es. suoni o sussurri), allucinazioni visiveprive di una forma determinata o ha es<strong>per</strong>ienze sensorie in presenza di uno stimolo<strong>per</strong>tinente al<strong>la</strong> modalità (es. illusioni visive), non frequentemente (es. 1‐2 volte asettimana) e senza menomazioni nel funzionamentoOccasionali allucinazioni verbali, visive, gustative, olfattive o tattili senzacompromissioni funzionalioppureAllucinazioni uditive non‐verbali o visive con maggiore frequenza o con compromissionifunzionaliHa quotidianamente allucinazionioppureAlcune aree di funzionamento sono danneggiate da allucinazioniHa allucinazioni verbali o visive più volte al giornooppureMolte aree di funzionamento sono danneggiate da allucinazioniPersistenti allucinazioni verbali o uditive, <strong>per</strong> tutto l’arco del<strong>la</strong> giornataoppureLa maggior parte delle aree di funzionamento è danneggiata da allucinazioni11. Contenuti del pensiero non comuniInsoliti, strani o bizzarri contenuti di pensiero. Valutare il grado di stranezza, non il grado didisorganizzazione dell’eloquio. Le allucinazioni sono idee palesemente assurde, evidentementefalse o bizzarre che sono espresse con piena convinzione. Considerare il soggetto avere pienacoscienza se ha agito credendo che <strong>la</strong> convinzione delirante fosse vera. Le idee o riferimenti di29


<strong>per</strong>secuzione possono essere differenziate dai deliri in quanto le prime sono espresse conmaggiore dubbio e contengono più elementi di realtà. Includere inserimenti di pensiero,ritrattamenti e pensieri frammentati. Includere deliri grandiosi, somatici e <strong>per</strong>secutori anche segià valutati altrove. N.b.: se le preoccupazioni somatiche, <strong>la</strong> colpa, il sospetto o <strong>la</strong> grandiositàsono valutati 6 o 7 a causa di deliri, i Contenuti del pensiero non comuni devono essere valutaticon un punteggio di 4 o su<strong>per</strong>iore.Gravità deisintomi1. Non presente2. Molto lieve3. Lieve4. Moderato5. Moderatamentegrave6. Grave7. EstremamentegraveTabel<strong>la</strong> n. 13:Contenuti del pensiero non comuniSintomiIdee di riferimento (<strong>per</strong>sone che lo fissano o ridono di lui), idee di <strong>per</strong>secuzione (<strong>per</strong>soneche lo maltrattano). Credenze inusuali in poteri psichici, spiriti, UFO, o credenze nonrealistiche nelle abilità di qualcuno. Non fortemente sostenute. Qualche dubbio.Come nel 2, ma il grado di distorsione del<strong>la</strong> realtà è più grave, come indicato da ideepartico<strong>la</strong>rmente inusuali o sostenute con maggiore convinzione. Il contenuto può esseretipico dei deliri (anche bizzarro), ma senza piena convinzione. Il delirio non sembraessere pienamente strutturato, ma è considerato come possibile spiegazione <strong>per</strong>un’es<strong>per</strong>ienza insolita.Il delirio è presente ma non appare ossessivo o in grado di compromettere ilfunzionamento. Può trattarsi di un delirio incistato o di credenze fermamente sostenutesul<strong>la</strong> base di passate es<strong>per</strong>ienze deliranti.Completamente delirante con alcune idee ossessiveoppureAlcune aree di funzionamento compromesse da pensieri delirantiCompletamente delirante con molte idee ossessiveoppureMolte aree di funzionamento sono compromesse da pensieri delirantiCompletamente delirante con idee quasi completamente ossessiveoppureLa maggior parte delle aree di funzionamento è danneggiata da allucinazioni12. Comportamento bizzarroRiferisce di comportamenti che sono stravaganti, insoliti o psicoticamente criminali. Nonlimitato al <strong>per</strong>iodo del colloquio. Include comportamenti sessualmente inappropriati einclinazioni inappropriate.Gravità deisintomi1. Non presente2. Molto lieve3. LieveTabel<strong>la</strong> n. 14: Comportamento bizzarroSintomiComportamento in pubblico leggermente stravagante o eccentrico (es. occasionalmenteridacchia da solo, non riesce ad instaurare corretti contatti visivi) che non sembra attirarel’attenzione degli altrioppureComportamento inusuale, in privato (es. rituali innocui) che non attira l’attenzione dialtriComportamento in pubblico partico<strong>la</strong>rmente insolito (es. par<strong>la</strong> ad alta voceinappropriatamente, instaura inappropriati contatti visivi)30


4. Moderato5. Moderatamentegrave6. Grave7. EstremamentegraveoppureComportamenti in privato che occasionalmente, ma non sempre, attraggono l’attenzionedi altri (es. accaparra cibo, compie rituali insoliti, indossa guanti all’interno di areechiuse)Comportamenti chiaramente bizzarri che attraggono o, se fatti privatamente,attrarrebbero l’attenzione degli altri, senza <strong>per</strong>ò che si rendano necessari interventicorrettivi. I comportamenti avvengono occasionalmente. Es. sguardo fisso nel vuoto <strong>per</strong>diversi minuti, risponde una volta alle “voci”, ridacchia o ride in modo inappropriato in1‐2 occasioni, par<strong>la</strong> da solo ad alta voce.Comportamenti chiaramente bizzarri che attraggono o, se fatti privatamente,attrarrebbero l’attenzione degli altri o delle autorità. Es. sguardo fisso in modosocialmente disturbante, frequenti risate inappropriate, risponde occasionalmente alle“voci” o mangia oggetti che non sono cibi.Comportamenti bizzarri che attraggono l’attenzione di altri o richiedono l’intervento diautorità. Es. dirige il traffico, si denuda in pubblico, guarda fisso il vuoto <strong>per</strong> lunghi<strong>per</strong>iodi, sostiene conversazioni con le sue allucinazioni, frequenti risate inappropriate.Gravi crimini commessi in un modo bizzarro che attraggono l’attenzione di altri erichiedono l’intervento dell’autorità. Es. appicca fuochi e resta ad osservare le fiammeoppureComportamento quasi costantemente bizzarro, es. risate inappropriate, par<strong>la</strong> solo allesue allucinazioni e non interagisce con gli altri.13. TrascuratezzaIgiene, aspetto, o abitudini alimentari al di sotto delle aspettative, al di sotto degli standardsocialmente accettabili o che possono costituire una minaccia <strong>per</strong> <strong>la</strong> vita.Gravità deisintomi1. Non presente2. Molto lieve3. Lieve4. Moderato5. Moderatamentegrave6. GraveTabel<strong>la</strong> n. 15: TrascuratezzaSintomiIgiene/aspetto leggermente al di sotto degli standard accettati dal<strong>la</strong> società, es. camiciafuori dei pantaloni, bottoni non abbottonati, <strong>la</strong>cci delle scarpe sciolti ma senza nessunaconseguenza sociale o <strong>per</strong> <strong>la</strong> saluteIgiene/aspetto occasionalmente al di sotto degli standard accettati dal<strong>la</strong> società, ad es.non si <strong>la</strong>va rego<strong>la</strong>rmente, i vestiti sono macchiati, i capelli spettinati, occasionalmentesalta un pasto importante. Nessuna conseguenza sociale o <strong>per</strong> <strong>la</strong> saluteIgiene/aspetto notevolmente al di sotto degli standard accettati dal<strong>la</strong> società, ad es. non si<strong>la</strong>va o non cambia i vestiti, gli abiti sono molto sporchi, i capelli disordinati, ha bisognodi essere incoraggiato da terzi a curarsi. Lo stato di trascuratezza è evidente agli altri.oppureMangia e beve in modo irrego<strong>la</strong>re, con minimi problemi o conseguenze <strong>per</strong> <strong>la</strong> salute.Alcune aree di igiene o aspetto al di sotto degli standard accettati dal<strong>la</strong> societàoppureLa scarsa cura crea disappunto negli altri e richiede rego<strong>la</strong>rmente che qualcuno lo inviti aprovvedere a se stesso. L’alimentazione e l’idratazione sono scarse e irrego<strong>la</strong>ri, causandoalcuni problemi di salute.Molte aree di igiene o di aspetto sono al di sotto degli standard accettati dal<strong>la</strong> società,talvolta non si <strong>la</strong>va e non si cambia i vestiti nemmeno quando invitato a farlo. La scarsacura ha causato ostracismo sociale presso <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>, il luogo di residenza o il posto di<strong>la</strong>voro o ha richiesto interventi di terzi. Mangia in modo scarso e irrego<strong>la</strong>re, puòrichiedere un intervento medico.31


7. EstremamentegraveLa maggior parte delle aree di igiene/aspetto/nutrizione sono estremamente scarse edevidentemente al di sotto degli standard socialmente accettatioppurel’igiene/aspetto/nutrizione richiede un urgente ed immediato intervento medico.14. DisorientamentoNon capisce situazioni o comunicazioni, come le domande poste durante l’arco del colloquio<strong>per</strong> il BPRS. Confusione riguardo le <strong>per</strong>sone, lo spazio o il tempo. Non valutare in questa sederisposte non corrette dovute a deliri.Gravità deisintomi1. Non presente2. Molto lieve3. Lieve4. Moderato5. Moderatamentegrave6. Grave7. EstremamentegraveTabel<strong>la</strong> n. 16: DisorientamentoSintomiAppare lievemente confuso 1‐2 volte durante il colloquio. Orientato nelle <strong>per</strong>sone, nellospazio e nel tempo.Occasionalmente è lievemente confuso, 3‐4 volte durante il colloquio. Alcune piccoleinesattezze in <strong>per</strong>sone, spazio e tempo es. sbaglia <strong>la</strong> data di più di 2 giorni, o riferisce inmodo errato il reparto dell’ospedale o del<strong>la</strong> comunità ove è stato o è in cura.Frequentemente confuso durante il colloquio. Si osservano piccole inesattezze in<strong>per</strong>sone, spazio e tempo, o in tutti e tre i campi insieme. Inoltre, può avere difficoltà nelricordare informazioni generiche, come ad esempio il nome del Presidente del<strong>la</strong>RepubblicaNotevolmente confuso durante il colloquio. Si osservano rilevanti inesattezze, ad es.sbaglia <strong>la</strong> data di più di una settimana, o non ricorda il nome dell’ospedale ove è stato oè in cura. Ha difficoltà a ricordare informazioni <strong>per</strong>sonali, come il luogo di nascita, o ariconoscere <strong>per</strong>sone familiari.Disorientato nelle <strong>per</strong>sone, nello spazio e nel tempo. Es. non sa riferire il mese e l’anno.Disorientato in due o tre delle aree sopra citate.Molto disorientato nelle <strong>per</strong>sone, nello spazio e nel tempo. Es. non sa riferire il suo nomeo <strong>la</strong> sua età. Disorientato in tutte e tre le aree.15. Disorganizzazione concettualeIl grado in cui l’eloquio è confuso, sconnesso, vago o disorganizzato. Valutare tangenzialità,improvvisi cambi di argomento, incoerenza, deragliamento, fenomeni di blocco, neologismi ealtri disordini dell’eloquio. Non valutare i contenuti del colloquio.Gravità deisintomi1. Non presenteTabel<strong>la</strong> n.17: Disorganizzazione concettualeSintomi2. Molto lieve Uso insolito o incoerente di parole, ma l’eloquio è comprensibile.3. Lieve4. ModeratoL’eloquio è un po’ ostico da comprendere, a causa di tangenzialità o improvvisi cambi diargomento.L’eloquio è difficile da comprendere a causa di tangenzialità, abbondanza di partico<strong>la</strong>ri,discorsi stravaganti o cambi di argomento in diverse occasioni.oppure1‐2 episodi di frasi incoerenti32


5. Moderatamentegrave6. Grave7. EstremamentegraveEloquio difficile da comprendere a causa di tangenzialità, abbondanza di partico<strong>la</strong>ri,neologismi, episodi di blocco o cambi di argomento <strong>per</strong> <strong>la</strong> maggior parte del tempooppure3‐5 episodi di frasi incoerentiL’eloquio è incomprensibile a causa di grave deterioramento, <strong>per</strong> <strong>la</strong> maggior parte deltempo. È impossibile valutare esclusivamente sul<strong>la</strong> base di quanto riferito dal soggettomolti items del BPRS.L’eloquio è incomprensibile <strong>per</strong> tutto l’arco del colloquio.16. Appiattimento affettivoUna ristretta gamma di espressioni facciali, vocali e gestuali. Marcata indifferenza anchequando si discute di argomenti dolorosi o angoscianti. In caso di soggetti euforici o disforici,valutare l’appiattimento affettivo se è evidentemente presente anche un appiattimento.Gravità deisintomi1. Non presente2. Molto lieve3. Lieve4. Moderato5. Moderatamentegrave6. Grave7. EstremamentegraveTabel<strong>la</strong> n. 18: Appiattimento affettivoSintomiIl range emozionale è leggermente attenuato o riservato, ma il soggetto mostraappropriate espressioni facciali e il tono del<strong>la</strong> voce è compreso nei normali limitiIl range emozionale globale è ridotto, attenuato o riservato, senza molte risposteemozionali spontanee ed appropriate. Il tono del<strong>la</strong> voce è leggermente monotonoIl range emozionale è evidentemente diminuito, il soggetto non mostra emozioni, sorrisio reazioni a temi dolorosi, salvo alcune eccezioni. Il tono del<strong>la</strong> voce è monotono o siregistra una notevole riduzione dei movimenti spontanei. La manifestazione di emozionio gesti è generalmente seguita da un ritorno ad un appiattimento affettivoIl range emozionale è molto ridotto, il soggetto non mostra emozioni, sorrisi o reazioni atemi dolorosi, salvo in rarissime eccezioni. Gestualità ridotta, l’espressione facciale noncambia molto spesso. Il tono del<strong>la</strong> voce è monotono <strong>per</strong> molto tempo.Il range emozionale è molto scarso, così come le espressioni. Meccanico nell’eloquio e neigesti <strong>per</strong> <strong>la</strong> maggior parte del tempo. Espressione facciale costante. Il tono del<strong>la</strong> voce èmonotono <strong>per</strong> <strong>la</strong> maggior parte del tempo.Virtualmente privo di emozioni o espressività, movimenti rigidi. Il tono del<strong>la</strong> voce èsempre monotono.17. Ritiro affettivoInsufficienza nell’abilità dell’individuo di mostrare emozioni durante il colloquio. Utilizzare leproprie sensazioni in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> presenza di una “barriera invisibile” tra il soggetto el’intervistatore. Includere ritiro apparentemente dovuto a processi psicotici.Gravità deisintomi1. Non presente2. Molto lieveTabel<strong>la</strong> n. 19:Ritiro affettivoSintomiMancanza di coinvolgimento emotivo rive<strong>la</strong>to da occasionale assenza di commenti,appare preoccupato, o sorride in modo rigido, ma spontaneamente cattura l’attenzionedell’intervistatore <strong>per</strong> <strong>la</strong> maggior parte del colloquio33


3. Lieve4. Moderato5. Moderatamentegrave6. Grave7. EstremamentegraveMancanza di coinvolgimento emotivo rive<strong>la</strong>to da evidente assenza di commenti, apparepreoccupato o freddo, ma risponde all’intervistatore quando approcciatoIl contatto emozionale non è presente <strong>per</strong> buona parte del colloquio <strong>per</strong>ché il soggettonon e<strong>la</strong>bora risposte, non instaura il contatto visivo, non sembra preoccuparsi sel’intervistatore stia ascoltando o meno, oppure può essere distratto da idee psicotiche.Come nel 4, ma il contatto emozionale non è presente <strong>per</strong> <strong>la</strong> maggior parte del colloquio.Evita attivamente <strong>la</strong> partecipazione emotiva. Frequentemente indifferente o risponde conmonosil<strong>la</strong>bi (non so<strong>la</strong>mente a causa di deliri <strong>per</strong>secutori). Risponde solo con una minimaemotività.Evita costantemente <strong>la</strong> partecipazione emotiva. Indifferente o risponde con monosil<strong>la</strong>bi(non so<strong>la</strong>mente a causa di deliri <strong>per</strong>secutori). Può abbandonare il colloquio o nonrispondere ad alcuna domanda.18. Ritardo motorioRiduzione nel livello di energia evidenziata da movimenti ed eloquio rallentati, ridotto tonomusco<strong>la</strong>re, ridotto numero di movimenti spontanei del corpo. Valutare sul<strong>la</strong> base delcomportamento osservato del soggetto. Non valutare sul<strong>la</strong> base delle impressioni soggettivedell’intervistato circa il suo livello di energia. Valutare senza tener conto degli effetti deifarmaci.Gravità deisintomi1. Non presente2. Molto lieve3. LieveTabel<strong>la</strong> n. 20: Ritiro MotorioSintomiLievemente rallentato o ridotto nei movimenti o nell’eloquio in confronto al<strong>la</strong>maggioranza delle <strong>per</strong>soneNotevolmente rallentato o ridotto nei movimenti o nell’eloquio in confronto al<strong>la</strong>maggioranza delle <strong>per</strong>sone4. Moderato Ampie riduzioni o grande lentezza nei movimenti o nell’eloquio5. ModeratamentegraveRaramente si muove o par<strong>la</strong> spontaneamenteoppuremovimenti molto meccanici o rigidi6. Grave Non si muove o par<strong>la</strong> salvo che non sia stimo<strong>la</strong>to o incitato7. EstremamentegraveG<strong>la</strong>ciale, catatonico19. TensioneLe visibili manifestazioni fisiche e motorie di tensione, nervosismo ed agitazione. Sensazioni ditensione riferite dal soggetto dovrebbero essere valutate sotto l’item “Ansia”. Non valutare sel’irrequietezza è dovuta ad acatisia, ma valutare se l’acatisia è esacerbata dal<strong>la</strong> tensione.Gravità deisintomi1. Non presente2. Molto lieveTabel<strong>la</strong> n. 21: TensioneSintomiPiù agitato delle altre <strong>per</strong>sone ma entro un normale range. Alcuni passeggeri segni ditensione, es. muove i piedi, si gratta <strong>la</strong> testa alcune volte o batte le dita sul tavolo, episodi34


di lieve dermatillomania.3. Lieve Come il 2, ma con segni di tensione più frequenti o esagerati4. Moderato5. ModeratamentegraveNumerosi e frequenti sintomi di tensione motoria, con uno o più segni che simanifestano simultaneamente, ad es. muove un piede mentre si torce le mani. Ci sonomomenti in cui non si apprezzano segni di tensione.Numerosi e frequenti sintomi di tensione motoria, con uno o più segni che spesso siverificano simultaneamente. Ci sono rari momenti in cui non sono presenti segni ditensione.6. Grave Come nel 5, ma i segni di tensione sono continui.7. EstremamentegraveMultiple manifestazioni motorie di tensione sono continuamente presenti. Ad es.cammina a lungo nervosamente e si torce le mani.20. Non‐col<strong>la</strong>borazioneResistenza e mancanza di volontà nel coo<strong>per</strong>are durante il colloquio. La non‐col<strong>la</strong>borazione puòrisultare dal<strong>la</strong> sospettosità. Valutare solo <strong>la</strong> non‐col<strong>la</strong>borazione in re<strong>la</strong>zione al colloquio, non daicomportamenti del soggetto con altre <strong>per</strong>sone o parenti.Gravità deisintomi1. Non presenteTabel<strong>la</strong> n.21: Non‐col<strong>la</strong>borazioneSintomi2. Molto lieve Mostra segni non verbali di riluttanza, ma non si <strong>la</strong>menta né discute3. Lieve Si <strong>la</strong>menta o cerca di evitare di col<strong>la</strong>borare, ma procede senza discussioni4. Moderato Si oppone verbalmente ma talvolta col<strong>la</strong>bora se le domande sono riformu<strong>la</strong>te o ripetute5. ModeratamentegraveCome il 4, ma si rifiuta di fornire alcune informazioni necessarie <strong>per</strong> un’accurata<strong>valutazione</strong>6. Grave Si rifiuta di coo<strong>per</strong>are nel colloquio, ma rimane presente.7. EstremamentegraveCome nel 6, ma con attivi sforzi volti ad andare via21. EccitazioneElevato tono emozionale o accresciuta reattività emozionale all’intervistatore o agli argomentioggetto di discussione, come evidenziato dall’aumentata intensità di espressioni facciali, deltono del<strong>la</strong> voce, dei gesti espressivi o dall’incremento del<strong>la</strong> velocità o dell’abbondanzadell’eloquio.Gravità deisintomi1. Non presente2. Molto lieve3. Lieve4. ModeratoTabel<strong>la</strong> n. 23: EccitazioneSintomiLieve e transitorio aumento nell’intensità emozionale. Per esempio, talvolta sembraagitato o eccessivamente pronto.Lieve ma <strong>per</strong>sistente aumento nell’intensità emozionale. Ad esempio, animato uso digestualità e variazioni nel tono del<strong>la</strong> voce.Chiaro ma occasionale aumento nell’intensità emozionale. Per esempio, reagisceall’intervistatore o agli argomenti di discussione con notevole intensità emozionale.Eloquio talvolta concitato.35


5. Moderatamentegrave6. Grave7. EstremamentegraveChiaro e <strong>per</strong>sistente aumento dell’intensità emozionale. Per esempio, reagisce a moltistimoli, sia rilevanti che non rilevanti, con notevole intensità emozionale. Eloquiofrequentemente concitato.Notevole aumento nell’intensità emozionale. Per esempio, reagisce al<strong>la</strong> maggior partedegli stimoli con inappropriata intensità emozionale. Ha difficoltà nel calmarsi o nelrimanere concentrato. È spesso irrequieto o impulsivo o l’eloquio è spesso concitato.Notevole e <strong>per</strong>sistente aumento nell’intensità emozionale. Reagisce a tutti gli stimoli coninappropriata intensità emozionale e impulsività. Non riesce a calmarsi o a rimanereconcentrato. Molto irrequieto e impulsivo <strong>per</strong> <strong>la</strong> maggior parte del tempo. L’eloquio ècostantemente concitato.22. DistraibilitàIl grado con cui il colloquio o le azioni sono interrotte da stimoli non corre<strong>la</strong>ti all’intervista. Ladistraibilità è valutata quando l’individuo mostra una modifica nel<strong>la</strong> propria attenzione,evidenziata da una pausa nell’eloquio o uno spostamento dello sguardo. L’attenzione delsoggetto può essere attratta da rumori in stanze adiacenti, libri su uno scaffale, abitidell’intervistatore e così via. Non valutare circostanzialità, tangenzialità o “voli pindarici”.Inoltre, non valutare rimuginazioni con materiale allucinatorio. Valutare anche se lo stimolo chedistrae non può essere identificato.Gravità deisintomi1. Non presente2. Molto lieve3. Lieve4. Moderato5. Moderatamentegrave6. Grave7. EstremamentegraveTabel<strong>la</strong> n. 24: DistraibilitàSintomiGeneralmente, riesce a focalizzarsi sulle domande dell’intervistatore con una so<strong>la</strong>distrazione o spostamento di attenzione di breve durataIl soggetto focalizza <strong>la</strong> propria attenzione su argomenti non corre<strong>la</strong>ti al colloquio <strong>per</strong> 2‐3volteSpesso reattivo a irrilevanti stimoli all’interno del<strong>la</strong> stanza, es. distoglie lo sguardodall’intervistatoreCome sopra, ma <strong>la</strong> distraibilità chiaramente interferisce con lo svolgimento del colloquioÈ estremamente difficile condurre un intervista o seguire un argomento a causadell’interessamento del soggetto nei confronti di stimoli irrilevantiÈ impossibile condurre l’intervista a causa dell’interessamento del soggetto nei confrontidi stimoli irrilevanti23. I<strong>per</strong>attività motoriaAumento nel livello di energia manifestato con movimenti più frequenti e/o rapiditànell’eloquio. Non valutare se l’irrequietezza è dovuta ad acatisia.Gravità deisintomi1. Non presente2. Molto lieveTabel<strong>la</strong> n. 25:I<strong>per</strong>attività motoriaSintomiLieve irrequietezza, ha difficoltà a rimanere fermo quando seduto, ha animateespressioni facciali o è piuttosto loquace3. Lieve Occasionalmente molto irrequieto, chiaro aumento nell’attività motoria, gesti animati,36


4. Moderato5. Moderatamentegrave6. Grave7. Estremamentegrave1‐3 brevi istanze di eloquio concitatoMolto irrequieto, nervoso, eccessive espressioni facciali o movimenti ripetuti e nonproduttivi. Eloquio molto concitato, <strong>per</strong> un terzo dell’intervista.Frequentemente irrequieto, nervoso. Diversi episodi di eccessivi movimenti ripetuti enon produttivi. In movimento <strong>per</strong> <strong>la</strong> maggior parte del tempo. Eloquio frequentementeconcitato, difficoltà ad interrom<strong>per</strong>lo. Si alza in 1‐2 occasioni <strong>per</strong> camminare.Eccessiva attività motoria, irrequietezza, nervosismo, picchia le dita sul tavolo, èrumoroso ecc. <strong>per</strong> <strong>la</strong> maggior parte dell’intervista. L’eloquio può essere interrotto masolo con molta difficoltà. Si alza 3‐4 volte <strong>per</strong> camminare.Costantemente in attività motoria eccessiva <strong>per</strong> tutta l’intervista. Es. cammina <strong>per</strong> <strong>la</strong>stanza costantemente, par<strong>la</strong> sempre in modo concitato senza pause, può essere interrottosolo brevemente e concede solo una picco<strong>la</strong> quantità di informazioni rilevanti24. Manierismo e posturaComportamento insolito e bizzarro, movimenti o agiti stilizzati, o posture che sonoevidentemente scomode o inappropriate. Escludere chiare manifestazioni di effetti col<strong>la</strong>terali diterapie in atto. Non includere manierismo nervoso che non sia bizzarro o insolito.Gravità deisintomi1. Non presente2. Molto lieveTabel<strong>la</strong> n. 26: Manierismo e posturaSintomiManierismi eccentrici o bizzarri o attività che <strong>per</strong>sone comuni avrebbero difficoltà aspiegare (es. smorfie, “stuzzicarsi <strong>la</strong> pelle”). Osservati una so<strong>la</strong> volta e <strong>per</strong> un breve<strong>per</strong>iodo,.3. Lieve Come nel 2, ma si verificano in due occasioni di breve durata.4. Moderato5. Moderatamentegrave6. Grave7. EstremamentegraveManierismo e postura, es. azioni o movimenti stilizzati, dondolio, cenni del capo,sfregamenti, smorfie, osservati in alcune occasioni <strong>per</strong> brevi <strong>per</strong>iodi o infrequenti mapartico<strong>la</strong>rmente bizzarri. Per esempio, postura scomoda mantenuta <strong>per</strong> 5 secondi <strong>per</strong> piùdi due volte.Come il 4, ma più frequente, o alcuni esempi di manierismi partico<strong>la</strong>rmente stani oposture stravagantiComportamento frequentemente stereotipato, assume e mantiene posture scomode oinappropriate, intenso dondolio, si distende, rituali strani o posizione fetale. Il soggettopuò interagire con le <strong>per</strong>sone e con l’ambiente solo <strong>per</strong> brevi <strong>per</strong>iodi nonostante questicomportamenti.Come nel 6, ma il soggetto non può interagire con le <strong>per</strong>sone o con l’ambiente a causa diquesti comportamenti.37


Tabel<strong>la</strong> n. 27: BPRS 29Sintomo 30 Valutazione 311. Preoccupazioni somatiche 1 2 3 4 5 6 72. Ansia 1 2 3 4 5 6 73. Depressione 1 2 3 4 5 6 74. Rischio suicidario 1 2 3 4 5 6 75. Colpa 1 2 3 4 5 6 76. Ostilità 1 2 3 4 5 6 77. Tono dell’umore elevato 1 2 3 4 5 6 78. Grandiosità 1 2 3 4 5 6 79. Sospetto 1 2 3 4 5 6 710. Allucinazioni 1 2 3 4 5 6 711. Contenuti del pensiero non comuni 1 2 3 4 5 6 712. Comportamento bizzarro 1 2 3 4 5 6 713. Trascuratezza 1 2 3 4 5 6 714. Disorientamento 1 2 3 4 5 6 715. Disorganizzazione concettuale 1 2 3 4 5 6 716. Appiattimento affettivo 1 2 3 4 5 6 717. Ritiro affettivo 1 2 3 4 5 6 718. Ritardo motorio 1 2 3 4 5 6 719. Tensione 1 2 3 4 5 6 720. Non‐col<strong>la</strong>borazione 1 2 3 4 5 6 721. Eccitazione 1 2 3 4 5 6 722. Distraibilità 1 2 3 4 5 6 723. I<strong>per</strong>attività motoria 1 2 3 4 5 6 724. Manierismo e postura 1 2 3 4 5 6 7Tabel<strong>la</strong> n. 28: Punteggio BPRS 32Punteggio sommato BPRS Punteggio di invalidità BPRS18‐24 0%25‐30 5%31‐35 10%36‐40 15%41‐50 20%51‐60 30%61‐70 40%71‐168 50%29Tabel<strong>la</strong> tratta da “Guide sto the Evaluation of Permanent Impairment”, 6^ edition, AMA press, 2009,Chapter 14 – “Mental and Behavioral Disorders” Table 14‐8, pag. 35730Gli items da 1 a 14 sono valutati sul<strong>la</strong> base dell’auto<strong>valutazione</strong> dell’individuo; gli items da 15 a 24 sul<strong>la</strong>base del colloquio e dei comportamenti osservati. Occorre precisare che gli items 7, 12 e 13 vanno valutatianche sul<strong>la</strong> base del comportamento osservato. Sommare il totale dei 24 punteggi.311 indica non presente; 2. molto modesto; 3. modesto; 4. moderato; 5. moderatamente grave; 6. grave; 7.estremamente grave.32Tabel<strong>la</strong> tratta da “Guide sto the Evaluation of Permanent Impairment”, 6^ edition, AMA press, 2009,Chapter 14 – “Mental and Behavioral Disorders” Table 14‐9, pag. 35738


GAF91‐10081‐9071‐8061‐7051‐6041‐5031‐4021‐3011‐201‐10APPENDICE BGlobal Assessment of Functioning Scale ‐ GAFTabel<strong>la</strong> n. 29: GAF 33DescrizioneNessun sintomo; funzionamento di alto livello in un ampio numero di attività, i problemidel<strong>la</strong> vita non sembrano mai sfuggire di mano, è ricercato dagli altri a causa delle sue moltequalità positive.Sintomi minimi o assenti (es. leggera ansia prima di un esame); buon funzionamento in tuttele aree, interessato e coinvolto in molte attività, socialmente integrato, generalmentesoddisfatto dal<strong>la</strong> vita, nul<strong>la</strong> più che problemi o preoccupazioni di ogni giorno (es. litigioccasionali con membri del<strong>la</strong> famiglia).Se i sintomi sono presenti, sono transitori e reazioni prevedibili a fonti di stress psicosociale(es. difficoltà di concentrazione dopo un litigio in famiglia); niente più che leggeri probleminel funzionamento sociale, occupazionale o sco<strong>la</strong>stico (es. rimane talvolta indietro neicompiti sco<strong>la</strong>stici).Qualche lieve sintomo (es. umore depresso e leggera insonnia)oppureAlcune difficoltà nel comportamento sociale, occupazionale o sco<strong>la</strong>stico (es. marina <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>occasionalmente, compie furti all’interno del<strong>la</strong> famiglia), ma generalmente il funzionamentoè buono; ha alcune significative re<strong>la</strong>zioni inter<strong>per</strong>sonali.Sintomi moderati (es. affetti appiattiti e linguaggio circostanziato, attacchi di panicooccasionali)oppuremoderata difficoltà nel funzionamento sociale, occupazionale o sco<strong>la</strong>stico (es. pochi amici,conflitti con i colleghi di <strong>la</strong>voro).Sintomi gravi (es. ideazione suicidaria, gravi rituali ossessivi, frequente taccheggio)oppurealcuni seri problemi nel funzionamento sociale, occupazionale o sco<strong>la</strong>stico (es. nessun amico,incapacità di mantenere un posto di <strong>la</strong>voro)Alcuni problemi nei test di realtà o nel<strong>la</strong> comunicazione (es. discorsi talvolta illogici, oscuri oirrilevanti)oppuregravi problemi in alcune aree, come <strong>la</strong>voro, scuo<strong>la</strong>, re<strong>la</strong>zioni familiari, giudizi, pensieri o statid’animo (es. adulti depressi che evitano amici, trascurano <strong>la</strong> famiglia e non sono in grado di<strong>la</strong>vorare; bambini che frequentemente picchiano bambini più piccoli, sono insolenti a casa edhanno uno scarso rendimento sco<strong>la</strong>stico)Il comportamento è considerevolmente influenzato da illusioni o allucinazionioppureseri problemi nel<strong>la</strong> comunicazione e nel giudizio (es. talvolta incoerente, si comporta in modovolgare o inappropriato, assil<strong>la</strong>nti idee suicidarie)oppureincapacità nel funzionamento in quasi tutte le aree (es. rimane a letto tutto il giorno, non ha<strong>la</strong>voro, abitazione o amici)Alcuni <strong>per</strong>icoli di danneggiare o ferire se stesso o gli altri (es. tentativi suicidari senza chiareprospettive di morte, frequente eccitamento maniacale violento)oppuretalvolta non riesce a mantenere una minima igiene <strong>per</strong>sonale (es. macchie di feci)oppuregrave deterioramento del<strong>la</strong> comunicazione (es. in gran parte incoerente, o mutacico)Pericolo <strong>per</strong>sistente di danneggiare o ferire se stesso o gli altri (es. violenza ricorrente)oppure<strong>per</strong>sistente incapacità di mantenere una minima igiene <strong>per</strong>sonaleoppuregravi atti suicidari con evidenti prospettive di mortePunteggio diinvalidità GAF0%0%0%5%10%15%20%30%40%50%33Tabel<strong>la</strong> tratta da “Guide sto the Evaluation of Permanent Impairment”, 6^ edition, AMA press, 2009,Chapter 14 – “Mental and Behavioral Disorders” Table 14‐10, pag. 35839


APPENDICE CPsychiatric Impairment Rating Scale ‐ PIRSTabel<strong>la</strong> n. 30: PIRS ‐ Cura e igiene <strong>per</strong>sonale ed attività del vivere quotidiano 341 Nessun deficit, o deficit minimi attribuibili al<strong>la</strong> normale diversità del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione.Deterioramento lieve. È in grado di vivere indipendentemente, riesce adeguatamente a badare a se stesso, benché2possa sembrare occasionalmente trascurato; talvolta salta un pasto o consuma cibi da asporto.Deterioramento moderato. Non può vivere indipendentemente senza un rego<strong>la</strong>re aiuto. Ha bisogno che sia incitatoa <strong>la</strong>varsi quotidianamente e ad indossare vestiti puliti. Non prepara i propri pasti, frequentemente li salta. I membri3del<strong>la</strong> famiglia, gli assistenti sociali o il <strong>per</strong>sonale paramedico lo visitano (o dovrebbero visitarlo) 2‐3 volte al<strong>la</strong>settimana <strong>per</strong> assicurargli un livello minimo di igiene e nutrizione.4 Deterioramento grave. Necessita di essere ospitato in una struttura assistenziale.5 Deterioramento completo. Necessita assistenza <strong>per</strong> funzioni basi<strong>la</strong>ri, come nutrirsi e recarsi in bagno.12345Tabel<strong>la</strong> n. 31: PIRS ‐ Funzionamento sociale e attività ricreative 35Nessun deficit, o deficit minimi, attribuibili al<strong>la</strong> normale diversità del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione. Partecipa rego<strong>la</strong>rmente adattività appropriate <strong>per</strong> <strong>la</strong> sua età, il suo sesso e il suo livello culturale.Deterioramento lieve. Occasionalmente si reca a detti eventi senza aver bisogno di accompagnatori, ma non èattivamente coinvolto (es. bal<strong>la</strong>re, tifare <strong>la</strong> squadra del cuore).Deterioramento moderato. Raramente si reca a tali eventi, principalmente quando incoraggiato da familiari o amicistretti. Vi si reca solo con un accompagnatore. Non è attivamente coinvolto, rimane silente e in disparte.Deterioramento grave. Non <strong>la</strong>scia mai <strong>la</strong> propria residenza. Tollera <strong>la</strong> compagnia di familiari o amici stretti ma si recain un’altra stanza quando altri vengono a visitare familiari o conviventi.Deterioramento completo. Non riesce a tollerare <strong>la</strong> convivenza, si sente estremamente a disagio quando è visitatoda parenti stretti.Tabel<strong>la</strong> n. 32: PIRS ‐ Mobilità 36Nessun deficit, o deficit minimi, attribuibili al<strong>la</strong> normale diversità del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione. Può spostarsi verso altri1ambienti senza bisogno di assistenza.Deterioramento lieve. Può spostarsi senza accompagnatori ma solo in un’area familiare, come verso negozi del2quartiere o verso l’abitazione di un vicino.Deterioramento moderato. Non può spostarsi al di fuori del<strong>la</strong> propria residenza senza un accompagnatore. I3problemi possono essere causati da eccessiva ansia o deterioramento cognitivo.Deterioramento grave. Si sente estremamente a disagio ad uscire dal<strong>la</strong> propria residenza, anche assieme ad una4<strong>per</strong>sona fidata.5 Deterioramento completo. Può richiedere due o più <strong>per</strong>sone di supporto nei suoi spostamenti.Tabel<strong>la</strong> n. 33: PIRS ‐ Re<strong>la</strong>zioni inter<strong>per</strong>sonali 37Nessun deficit, o deficit minimi, attribuibili al<strong>la</strong> normale diversità del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione. Nessuna difficoltà nel formare e1mantenere re<strong>la</strong>zioni (es. partner, amicizie strette che durano anni).2 Deterioramento lieve. Tensioni e litigi con il partner o parenti stretti, <strong>per</strong>dita di alcune amicizie.Deterioramento moderato. Rapporti molto tesi con re<strong>la</strong>zioni precedentemente stabilite, che culminano in <strong>per</strong>iodi di3separazione o violenze domestiche. Il coniuge, i parenti o i servizi sociali si occupano dei figli.Deterioramento grave. Incapace di formare o mantenere re<strong>la</strong>zioni a lungo termine. Le re<strong>la</strong>zioni precedentemente4 stabilite terminano (es. abbandono del partner o di amici stretti). Incapace di badare a <strong>per</strong>sone che dipendono da lui(es. i propri figli, genitori anziani).Deterioramento completo. Incapace di funzionare all’interno del contesto sociale. Vive lontano da aree densamente5popo<strong>la</strong>te, evitando attivamente il contatto sociale.34Tabel<strong>la</strong> tratta da “Guide sto the Evaluation of Permanent Impairment”, 6^ edition, AMA press, 2009,Chapter 14 – “Mental and Behavioral Disorders” Table 14‐11, pag. 35835Tabel<strong>la</strong> tratta da “Guide sto the Evaluation of Permanent Impairment”, 6^ edition, AMA press, 2009,Chapter 14 – “Mental and Behavioral Disorders” Table 14‐12, pag. 35936Tabel<strong>la</strong> tratta da “Guide sto the Evaluation of Permanent Impairment”, 6^ edition, AMA press, 2009,Chapter 14 – “Mental and Behavioral Disorders” Table 14‐13, pag. 35937Tabel<strong>la</strong> tratta da “Guide sto the Evaluation of Permanent Impairment”, 6^ edition, AMA press, 2009,Chapter 14 – “Mental and Behavioral Disorders” Table 14‐14, pag. 359.40


Tabel<strong>la</strong> n. 34: PIRS ‐ Concentrazione, determinazione, velocità di pensiero 381 Nessun deficit, o deficit minimi, attribuibili al<strong>la</strong> normale diversità del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione.Deterioramento lieve. Può intraprendere un normale corso di studio o di allenamento con un comune impegno. Può2 mantenere l’attenzione su compiti intellettualmente impegnativi fino a 30 minuti, dopodiché si sente affaticato osviluppa cefalee.Deterioramento moderato. Incapace di leggere cose più complesse di articoli di giornale. Trova difficile seguire3istruzioni complicate.Deterioramento grave. Riesce a leggere solo alcune righe prima di <strong>per</strong>dere <strong>la</strong> concentrazione. Difficoltà a seguire4 istruzioni semplici. La concentrazione viene meno anche durante brevi conversazioni. Incapace di vivere da solo obisognoso di costante assistenza da parte di parenti o servizi sociali.5 Deterioramento completo. Necessita costantemente di su<strong>per</strong>visione ed assistenza in un istituto assistenziale.Tabel<strong>la</strong> n. 35: PIRS ‐ Determinazione e capacità di svolgere <strong>la</strong>vori 39Nessun deficit, o deficit minimi, attribuibili al<strong>la</strong> normale diversità del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione. È in grado di <strong>la</strong>vorare a tempo1 pieno. Compiti e prestazioni sono coerenti con il grado di educazione e di studi del <strong>la</strong>voratore danneggiato. Sul<strong>la</strong>voro è in grado di far fronte alle comuni richieste.Deterioramento lieve. È in grado di <strong>la</strong>vorare a tempo pieno ma con modifiche, o può <strong>la</strong>vorare nel<strong>la</strong> stessa2collocazione in un numero ridotto di ore a settimana.Deterioramento moderato. Non è in grado di <strong>la</strong>vorare continuamente nel<strong>la</strong> medesima collocazione. Può essere in3grado di <strong>la</strong>vorare in occupazioni meno stressanti.4 Deterioramento grave. Non riesce nel tempo a far fronte al <strong>la</strong>voro, in qualsiasi collocazione.5 Deterioramento completo. Non è assolutamente in grado di <strong>la</strong>vorare.Tabel<strong>la</strong> n. 36: Punteggio PIRS 40Somma dei punteggi centrali PIRS Punteggio di invalidità PIRS2 0%3 5%4 10%5 15%6 20%7 30%8 40%9‐10 50%38Tabel<strong>la</strong> tratta da “Guide sto the Evaluation of Permanent Impairment”, 6^ edition, AMA press, 2009,Chapter 14 – “Mental and Behavioral Disorders” Table 14‐15, pag. 359.39Tabel<strong>la</strong> tratta da “Guide sto the Evaluation of Permanent Impairment”, 6^ edition, AMA press, 2009,Chapter 14 – “Mental and Behavioral Disorders” Table 14‐16, pag. 360.40Tabel<strong>la</strong> tratta dal “Guide sto the Evaluation of Permanent Impairment”, 6^ edition, AMA press, 2009,Chapter 14 – “Mental and Behavioral Disorders” Table 14‐17, pag. 360.41


APPENDICE DGIURISPRUDENZAGIURISPRUDENZA RILEVANTE 2012Cassazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 02.04.2012 n° 5230Cassazione civile , sez. III, sentenza 16.03.2012 n° 4253Tribunale Roma, sez. XIII, sentenza 22.02.2012Cassazione civile , sez. III, sentenza 16.02.2012 n° 2228Cassazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 07.02.2012 n° 1716Tribunale Prato, sez. unica civile, sentenza 01.02.2012Cassazione civile , sez. III, sentenza 18.01.2012 n° 666Cassazione civile , sez. VI, ordinanza 02.01.2012 n° 9GIURISPRUDENZA RILEVANTE 2011Cassazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 30.12.2011 n° 30668Cassazione civile , sez. III, sentenza 29.11.2011 n° 25215Cassazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 23.11.2011 n° 24718Cassazione civile , sez. III, sentenza 16.11.2011 n° 24016Tribunale Roma, sez. XII civile, sentenza 18.10.2011Cassazione civile , sez. VI, sentenza 12.10.2011 n° 20995Tribunale Roma, sez. I civile, sentenza 13.09.2011Cassazione civile , sez. III, sentenza 12.09.2011 n° 18641Cassazione civile , sez. II, sentenza 19.08.2011 n° 17427Cassazione civile , sez. III, sentenza 13.07.2011 n° 15373Cassazione civile , sez. III, sentenza 30.06.2011 n° 14402Cassazione civile , sez. III, sentenza 28.06.2011 n° 14263Cassazione civile , sez. III, sentenza 14.06.2011 n° 12961Cassazione civile , sez. III, sentenza 14.06.2011 n° 12953Tribunale Brindisi, sez. Ostuni, sentenza 14.06.2011Cassazione civile , sez. III, sentenza 07.06.2011 n° 12408Cassazione civile , sez. III, sentenza 07.06.2011 n° 12273Cassazione civile , sez. III, sentenza 26.05.2011 n° 11609Cassazione civile ,sez. III, sentenza 13.05.2011 n° 10527Cassazione civile , sez. III, sentenza 09.05.2011 n° 10108Cassazione civile , sez. III, sentenza 03.05.2011 n° 9700Tribunale Modena, sez. II, sentenza 06.04.2011 n° 490Cassazione civile , sez. III, sentenza 06.04.2011 n° 7844Tribunale di Brindisi, sez. distaccata di Francavil<strong>la</strong> Fontana, sentenza 02.04.2011Cassazione civile , sez. III, sentenza 24.03.2011 n° 6749Cassazione civile , sez. III, sentenza 21.03.2011 n° 6357Consiglio di Stato , sez. VI, sentenza 18.03.2011 n° 1672Cassazione civile , sez. III, sentenza 03.02.2011 n° 2557Tribunale Firenze, sentenza 21.01.2011 n° 147Cassazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 18.01.2011 n° 1072Tribunale di SantʹAngelo dei Lombardi, sentenza 12.01.201142


GIURISPRUDENZA RILEVANTE 2010Cassazione civile , sez. III, ordinanza 14.12.2010 n° 25264Cassazione civile , sez. III, ordinanza 17.09.2010 n° 19816Tribunale Mi<strong>la</strong>no, sez. V, sentenza 20.07.2010 n° 9453Cassazione civile , sez. III, sentenza 02.07.2010 n° 15706Tribunale Piacenza, sentenza 29.06.2010 n° 458Cassazione civile , sez. III, sentenza 01.06.2010 n° 13431Consiglio di Stato , sez. V, decisione 28.05.2010 n° 3397Cassazione civile , sez. III, sentenza 17.05.2010 n° 11958Cassazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 20.04.2010 n° 9379Cassazione civile , sez. III, sentenza 08.04.2010 n° 8360Tribunale Roma, sez. XII, civile 30.03.2010Cassazione civile, sez. III, sentenza 04.01.2010 n° 13Cassazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 10.02.2010 n° 3023Cassazione penale , sez. I, sentenza 18.02.2010 n° 6587Cassazione civile , sez. III, sentenza 03.03.2010 n° 5067Cassazione civile , sez. III, sentenza 10.03.2010 n° 5770GIURISPRUDENZA RILEVANTE 2009Cassazione civile, Sez. I, sentenza 21.10.2009, n° 22292Cassazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 05.10.2009 n° 21223Cassazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 30.09.2009 n° 20980Tribunale Roma, sentenza 23.09.2009Tribunale Messina, sentenza 11.09.2009Cassazione civile , SS.UU., sentenza 19.08.2009 n° 18356Tribunale Roma, sez. XI, sentenza 13.07.2009Cassazione civile , sez. III, sentenza 06.07.2009 n° 15798Cassazione civile , sez. III, sentenza 13.06.2009 n° 11048Cassazione civile , sez. III, sentenza 11.06.2009 n° 13547Cassazione civile , sez. III, sentenza 04.06.2009 n° 12885Tribunale Piacenza, sentenza 04.06.2009Cassazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 27.05.2009 n° 12326Cassazione penale , sez. IV, sentenza 22.05.2009 n° 21505Cassazione civile , sez. III, sentenza 20.05.2009 n° 11701Cassazione civile , sez. III, sentenza 13.05.2009 n° 11059Tribunale Mi<strong>la</strong>no, sez. V civile, sentenza 06.05.2009 n° 6076Cassazione civile , sez. III, sentenza 22.04.2009 n° 9549Cassazione civile , sez. III, sentenza 09.04.2009 n° 8703Tribunale Lanusei, sentenza 31.03.2009Cassazione civile , sez. III, ordinanza 31.03.2009 n° 7875Cassazione civile , sez. III, sentenza 19.03.2009 n° 6658Tribunale Torino, sez. IV civile, sentenza 17.03.2009Tribunale Pinerolo, sentenza 17.03.2009Cassazione civile , sez. III, sentenza 13.03.2009 n° 6168Corte dʹAppello Potenza, sez. <strong>la</strong>voro, decreto 10.03.2009Cassazione civile , sez. III, sentenza 03.03.2009 n° 505743


Cassazione civile , sez. III, sentenza 25.02.2009 n° 4493Tribunale Montepulciano, sentenza 20.02.2009 n° 74Cassazione civile , SS.UU., sentenza 16.02.2009 n° 3677Tribunale Chieti, sentenza 10.02.2009Tribunale Cassino, sentenza 05.02.2009Tribunale Brindisi, sentenza 02.02.2009Tribunale No<strong>la</strong>, sez. II, sentenza 22.01.2009Cassazione civile , SS.UU., sentenza 15.01.2009 n° 794Cassazione civile , sez. III, sentenza 13.01.2009 n° 469Cassazione civile , sez. III, sentenza 13.01.2009 n° 479Cassazione civile , sez. III, sentenza 13.01.2009 n° 458Giudice di Pace Verona, sentenza 02.01.2009GIURISPRUDENZA RILEVANTE 2008Cassazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 19.12.2008 n° 29832Tribunale Firenze, sez. II civile, sentenza 17.12.2008Cassazione civile , sez. III, sentenza 12.12.2008 n° 29211Cassazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 19.12.2008 n° 29832Cassazione civile , sez. III, sentenza 03.11.2008 n° 26422Cassazione civile , sez. III, sentenza 12.12.2008 n° 29191Cassazione civile , SS.UU., sentenza 11.11.2008 n° 26972Cassazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 11.09.2008 n° 22858Cassazione civile , SS.UU., sentenza 29.08.2008 n° 21934Tribunale Trieste, sez. civile, sentenza 01.07.2008Tribunale Chiavari, sentenza 09.08.2008 n° 373Tribunale Torino, sez. IX, sentenza 06.06.2008Tribunale Lecce, sez. Maglie, sentenza 29.11.2008 n° 368Cassazione civile , sez. III, sentenza 15.07.2008 n° 19445Cassazione civile , sez. III, sentenza 06.06.2008 n° 15029Tribunale Modena, sez. II, sentenza 21.05.2008Cassazione civile , sez. III, sentenza 16.05.2008 n° 12433Cassazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 09.05.2008 n° 11601Cassazione civile , sez. III, sentenza 24.04.2008 n° 10651assazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 14.04.2008 n° 9814Cassazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 07.04.2008 n° 8973Cassazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 26.03.2008 n° 7871Cassazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 11.03.2008 n° 6436Cassazione civile , sez. III, sentenza 10.03.2008 n° 6288Tribunale Mi<strong>la</strong>no, sez. V civile, sentenza 04.03.2008 n° 2847Cassazione civile , sez. III, sentenza 04.03.2008 n° 5795Cassazione civile , sez. III, sentenza 28.02.2008 n° 5282Cassazione civile , sez. III, sentenza 25.02.2008 n° 4712Cassazione civile , sez. III, sentenza 14.02.2008 n° 3532Cassazione civile , sez. III, sentenza 12.02.2008 n° 3284Cassazione civile , sez. III, sentenza 31.01.2008 n° 2379Cassazione civile , sez. III, sentenza 30.01.2008 n° 2106Cassazione civile , sez. III, sentenza 17.01.2008 n° 86844


Tribunale Trieste, sez. civile, sentenza 15.01.2008 n° 2806Cassazione civile , sez. I, sentenza 10.01.2008 n° 337Cassazione civile , sez. I, sentenza 07.01.2008 n° 31GIURISPRUDENZA RILEVANTE 2007Cassazione penale , sez. IV, sentenza 29.10.2007 n° 39815Cassazione civile , sez. III, sentenza 06.12.2007 n° 25458Cassazione civile , sez. III, sentenza 03.12.2007 n° 25187Cassazione civile , sez. III, sentenza 30.10.2007 n° 22884Cassazione civile , sez. III, sentenza 24.10.2007 n° 22338Cassazione civile , sez. III, sentenza 08.10.2007 n° 20987Cassazione civile , sez. III, sentenza 28.08.2007 n° 18163Cassazione civile , sez. III, sentenza 27.06.2007 n° 14840Cassazione civile , sez. III, sentenza 27.06.2007 n° 14846Cassazione civile , sez. III, sentenza 27.06.2007 n° 14845Cassazione civile , sez. III, sentenza 04.06.2007 n° 12929Cassazione penale , sez. III, sentenza 02.05.2007 n° 16575Cassazione civile , sez. III, sentenza 20.04.2007 n° 9514Cassazione civile , sez. III, sentenza 20.04.2007 n° 9510Cassazione civile , sez. <strong>la</strong>voro, sentenza 07.03.2007 n° 5221Cassazione civile , sez. III, sentenza 15.02.2007 n° 3462Cassazione civile , sez. II, sentenza 06.02.2007 n° 2546Tribunale Venezia, sez. III civile, sentenza 23.04.2007 n° 2391Tribunale Monza, sentenza 23.04.2007Cassazione civile , sez. III, sentenza 02.02.2007 n° 2311Cassazione civile , sez. III, sentenza 11.01.2007 n° 394GIURISPRUDENZA RILEVANTE 2006Cassazione civile , sez. III, sentenza 09.11.2006, n. 23918Cassazione civile, sez. III, sentenza 19.05.2006, n. 11761Cassazione civile, sez. Unite, sentenza 24. 03. 2006, n. 6572Tribunale Genova, sez. VI, sentenza 24.11.2006 n° 4005Giudice di Pace Catanzaro, sentenza 23.11.2006Tribunale Monza, sez. IV civile, sentenza 27.10.2006Cassazione civile , sez. III, sentenza 12.06.2006 n° 13546Cassazione civile , SS.UU., sentenza 24.03.2006 n° 6572Consiglio di Stato , sez. V, sentenza 18.01.2006 n° 125GIURISPRUDENZA RILEVANTE 2005Giudice di Pace Casoria, sentenza 08.11.2005 n° 3231Cassazione civile , sez. I, sentenza 04.10.2005 n° 19354Cassazione civile , sez. III, sentenza 15.07.2005 n° 15022Cassazione civile , sez. III, sentenza 15.07.2005 n° 15019Giudice di Pace Casoria, sentenza 13.07.2005 n° 2961Tribunale Reggio Emilia, sentenza 22.02.2005 n° 210Tribunale Arezzo, sentenza 02.02.2005 n° 123Tribunale Agrigento 01.02.200545


Tribunale Bologna, sez. II civile, sentenza 27.01.2005GIURISPRUDENZA RILEVANTE 2004Tribunale Bassano del Grappa 14.12.2004 n°65Tribunale Venezia, sentenza 13.12.2004Corte dʹAppello Perugia, sentenza 28.10.2004Tribunale Bologna, sentenza 15.10.2004Tribunale di Venezia, sez. III Civile, sentenza 04.10.2004Tribunale di Venezia, sez. III civile, sentenza 30.06.2004Tribunale Mi<strong>la</strong>no, sentenza 29.06.2004Giudice di Pace di Cosenza, sentenza 16.06.2004Giudice di Pace di Schio, sentenza 09.06.2004 n° 53Tribunale di Vicenza, sentenza 04.05.2004 n° 548Tribunale di Pinerolo, sentenza 02.04.2004 n° 119GIURISPRUDENZA RILEVANTE 2003Tribunale di Tempio Pausania, sentenza 10.07.2003 n° 157Cassazione civile , sez. III, sentenza 31.05.2003 n° 8827TAR Puglia ‐ Bari, sentenza 25.07.2003 n° 3000Corte Costituzionale, sentenza 11.07.2003, n. 233.46


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APPENDICE EAUTORIHanno realizzato <strong>la</strong> redazione e <strong>la</strong> stesura del testo:Paolo Capri (coordinatore; psicologo)Gianmarco Cesari (giurista)Simona Del Vecchio (medico legale)Anna Maria Giannini (psicologa)Fabrizio Iecher (medico legale)Maria Emanue<strong>la</strong> Torbidone (psicologa)Luigi Vio<strong>la</strong> (giurista)55

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