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vita e mare n 5-6 2007.pmd - Delegazione di Pozzallo

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2 VITA E MARE MAGGIO-GIUGNO 2007IL CONVEGNO DI ROMA SU ECONOMIA E RISORSE UMANE NEL CLUSTER MARITTIMODiecimila italiani su navi estereanche se la flotta nazionale cresce“A supporto della nostra indagine– ha detto Giuseppe Perassosegretario generale dellaFederazione del Mare – abbiamoelaborato un questionariodestinato agli armatori italiani.Dalle risposte sono emersi datidegni <strong>di</strong> attenzione circa la <strong>di</strong>stribuzionedel personale imbarcatoe soprattutto il grandeinteresse manifestato dalleaziende ad incrementare laquota <strong>di</strong> personale italiano daimbarcare sulle nostre navi… E’peculiare il fatto che, a fronte <strong>di</strong>una forte carenza <strong>di</strong> personalequalificato che i nostri armatorinon riescono a reperire, dal Rapportoemerga che circa 10.000marittimi italiani sono imbarcatisu navi battenti ban<strong>di</strong>ere <strong>di</strong>verseda quella italiana”.Sono tanti gli interrogativisollevati dal dossier messo apunto dalla Federazione del<strong>mare</strong>, in collaborazione conIsfort e Provincia <strong>di</strong> Genova epresentato al convegno del 26giugno scorso a Roma. Ci sichiede quali effetti abbianoavuto i mutamenti strutturaliverificatisi nel mondo marittimosulle esigenze formative,quali sfide siano state affrontate,quali vinte, quali restino ancoraincerte. Ma soprattutto:quali risorse umane siano statemesse alla prova e quali sarannole caratteristiche che gli uominidei cantieri, delle navi, deiporti, del terziario marittimo,delle istituzioni dovranno averenel prossimo futuro.Me<strong>di</strong>ante un’apposita mappaturaper ruolo e per settore,è stato messo in evidenza il livello<strong>di</strong> competenza atteso dallevarie attività marittime per glioltre 164.000 posti <strong>di</strong> lavoro:dalla navigazione a quelle portuali,dai cantieri alla pesca, dalleattività <strong>di</strong> governo e controlloa quelle finanziarie e <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione.Di fatto l’armamentoitaliano si sta sviluppandoa ritmi asiatici; e la cantieristicaitaliana anziché scomparireper la concorrenza dell’EstremoOriente acquista posizioni<strong>di</strong> primato nel settoredelle navi da crociera e deimega-yacht. In questo quadrola portualità italiana potrebbegiocare un ruolo inserendosinei flussi <strong>di</strong> traffico provenientedal Far East che passino nelMe<strong>di</strong>terraneo?E possono i marittimi, i navalmeccanici,i portuali italiani,inserirsi in questi processi <strong>di</strong> rinnovamento?Le risposte contenute nelRapporto hanno dato speranzemotivate: il mantenimento delknow-how dei naviganti, la specializzazionedei cantieri, le nuoveprofessionalità nei porti nonsolamente sono qualità chepossono essere salvaguardatema soprattutto costituisconouna con<strong>di</strong>zione “sine qua non”per garantire che l’espansionedel cluster marittimo italianopossa continuare a svilupparsi.Giocano a favore delle nostrerisorse umane molteplici fattori.Per i naviganti, l’origine <strong>di</strong>moltissimi armatori da famigliemarittime, la presenza nell’azienda<strong>di</strong> manager formatisia bordo, la prevista carenza <strong>di</strong>ufficiali su scala mon<strong>di</strong>ale, le sinergiefra imprese e istituzioninel campo della formazione,come l’Accademia del <strong>mare</strong> <strong>di</strong>Genova rappresenta in manieraemblematica.Alla tavola rotonda hannoparlato: su armamento e personalenavigante Nicola Coccia,presidente Confitarma; RemoDi Fiore, International TransportWorkers’ Federation; Luigi Giannini,<strong>di</strong>rettore generale Federpesca.Su porti e portuali: RobertoRubboli, presidente Ancip; LuigiRobba <strong>di</strong>rettore Assopirti. Sucantieristica e metalmeccanici:Anton Francesco Albertoni,presidente Ucina; Livio Marchesini,<strong>di</strong>rettore Assonave. Sui serviziad armamento, portualità ecantieristica: Umberto Masucci,presidente Federagenti; UgoSalerno, amministratore delegatoRINA SpA. Sulle istituzioni:Raimondo Pollastrini, oggicomandante generale Capitanerie<strong>di</strong> Porto; Antonio Parlato,presidente Ipsema; PierluigiRosati, capo reparto personaleStato Maggiore Marina.Sono intervenuti il viceministrodei Trasporti Cesare De Piccolie il <strong>di</strong>rettore della NavigazioneMarittima Massimo Provinciali.Ha concluso il <strong>di</strong>battitoAlessandro Repetto presidentedella Provincia <strong>di</strong> Genova,coor<strong>di</strong>natore Province <strong>di</strong><strong>mare</strong> dell’UPI.Nicola Coccia, presidenteConfitarma, ha ricordato le numeroseiniziative che l’armamentoprivato ha avviato perfronteggiare l’esigenza <strong>di</strong> personalequalificato a bordo e aterra. Ha colto l’occasione perannunciare che dal prossimoautunno inizieranno i corsi <strong>di</strong>formazione dell’Italian MaritimeAcademy, un nuovo centroche avrà sede a Manila nelle Filippineper la formazione <strong>di</strong>marittimi stranieri addestratisecondo gli standard richiesti inItalia. Tale iniziativa, avviata incollaborazione con il Rina, checertificherà e valuterà i corsi,coinvolgerà tutti gli enti privatie pubblici italiani competentinella formazione dei marittimi.Antonio Parlato, presidenteIpsema, ha messo in evidenzail problema <strong>di</strong> “costruire unacultura del <strong>mare</strong>, fin dalle scuoleme<strong>di</strong>e… Il nostro ente -hadetto- può dare un grande contributoalla formazione delle risorseumane nel settore marittimo,soprattutto per quantoriguarda la prevenzione degliincidenti in <strong>mare</strong>... L’ultimo contrattocollettivo <strong>di</strong> lavoro delsettore marittimo prevedeespressamente la collaborazionedell’Ipsema nelle attività <strong>di</strong>formazione.”Il vice ministro dei Trasporti,Cesare De Piccoli, nel complimentarsiper l’attenzione rivoltaal tema delle risorse umanenel rapporto della Federazionedel Mare, ha anch’egli riba<strong>di</strong>tol’importanza della formazione.“Un fattore <strong>di</strong> competitivitàoggi -ha notato- è rappresentatodalla capacità <strong>di</strong> coniugarenuove figure professionalicon quelle tra<strong>di</strong>zionali, che nelcluster continuano ad avereuno spazio...” Ha assicuratoinoltre la maggiore attenzionedel Governo alle richieste dell’armamentoe della Federazionedel Mare in merito all’urgenzadel decreto che consentaagli allievi dell’Accademia <strong>di</strong>Genova <strong>di</strong> sostenere l’esame finaleper ottenere la certificazionenecessaria all’imbarco. Il rappresentantedel governo haconcluso ribadendo l’impegno<strong>di</strong> riconoscere finalmente il <strong>di</strong>ritto<strong>di</strong> voto ai marittimi imbarcatisulle navi italiane.Nel riprendere quanto affermatodal Presidente <strong>di</strong> Confitarmasull’esigenza che le struttureamministrative siano maggiormentecoinvolte e soprattuttoin grado <strong>di</strong> adeguarsi piùrapidamente alle nuove norme,Massimo Provinciali, <strong>di</strong>rettoregenerale della Navigazionee del Trasporto Marittimo eInterno, ha riconosciuto l’esigenza<strong>di</strong> una formazione all’internodell’Amministrazionestessa. Tutto il cluster marittimorichiede ormai un ammodernamentodel Ministero, appesantitoanche dai continui cambiamentiorganizzativi succedutisinegli ultimi do<strong>di</strong>ci anni, complicela stasi prolungata nel ricambiodel personale.“In Italia manca una politicadel <strong>mare</strong> – ha concluso AlessandroRepetto, presidenteProvincia <strong>di</strong> Genova e coor<strong>di</strong>natore<strong>di</strong> Province <strong>di</strong> <strong>mare</strong> nell’UPI– per questo conto <strong>di</strong> portareil problema in sede politica,sia nell’Unione Provinced’Italia sia all’attenzione dellaPresidenza del Consiglio. E’giunto il momento <strong>di</strong> <strong>di</strong>re conchiarezza su cosa si vuole puntare.”Per motivi <strong>di</strong> razionalità,occorre comunque coor<strong>di</strong>narele iniziative ed e<strong>vita</strong>re sovrapposizioni:proporrà pertantoanche la costituzione <strong>di</strong> un tavolonazionale per la definizione<strong>di</strong> un programma in materia.Tra le iniziative della Provincia<strong>di</strong> Genova, ha ricordatoche grazie al suo apporto è statoavviato il primo corso <strong>di</strong> cinesenella scuola pubblica italiana.RISORSE UMANE, FORMAZIONE E CONTRATTUALISTICA NEL SETTORE MARITTIMODal sindacato internazionale ITFstop alla globalizzazione selvaggiaUn elemento da tenere inconsiderazione nell’affrontarela questione delle risorse umanein campo marittimo è lamulti-etnicità degli equipaggi:l’armatore può utilizzare personale<strong>di</strong> nazionalità <strong>di</strong>verse earriviamo a casi <strong>di</strong> navi da crocieraove a bordo vi è personale<strong>di</strong> ben sessanta paesi <strong>di</strong>fferenti.C’è poi il fenomeno dell’abbandonodel lavoro sul <strong>mare</strong> daparte dei giovani <strong>di</strong> paesi industrializzatisostituiti da altri provenientida paesi in via <strong>di</strong> sviluppoed a vocazione marinara. Latendenza è particolarmentedrammatica in Europa ed è statooggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>tida parte della CommissioneUE ai Trasporti dopo la famosaConferenza <strong>di</strong> Dublino del 1996contrad<strong>di</strong>stinta da un temachiaramente in<strong>di</strong>cativo: “I marittimieuropei sono una categoriain via <strong>di</strong> estinzione?”La specifica Commissionedell’Unione Europea sul problemaha evidenziato come lamotivazione legata a contenutisalari non sia la più importante.I giovani europei non accettanovolentieri una <strong>vita</strong> fatta <strong>di</strong>sacrifici e <strong>di</strong> lontananza, pur afronte <strong>di</strong> una buona remunerazione.Non a caso una delle propostescaturite a livello europeoriguarda la possibilità <strong>di</strong> offrireal marittimo dopo un periodo<strong>di</strong> lavoro sul <strong>mare</strong> un’alternativae una collocazione aterra che gli permetta <strong>di</strong> esserevicino alla famiglia e comunque<strong>di</strong> vivere una <strong>vita</strong> normale.I dati raccolti per la Conferen-za <strong>di</strong> Dublino in<strong>di</strong>cano comeper ogni posto-nave vi siano 5posti nell’indotto a terra, lavoriche abbisognano <strong>di</strong> un’esperienzaa bordo. Ciò significa, nelnostro caso, che se sparissero imarittimi italiani dalle navi, inlinea teorica potremmo pensare<strong>di</strong> sostituirli con personalestraniero; ma in tal caso nonavremmo il ricambio per i postia terra.Il documento “principe” inmateria è la ricerca Bimco ISFsviluppata dal Warewick Institutee che viene aggiornataogni anno. Il dato più importanteriguarda la situazione domanda-offerta<strong>di</strong> personale a livellomon<strong>di</strong>ale. Pur ipotizzandouna crescita moderata delleflotte, nel 2015 mancheranno27.000 ufficiali, mentre risulterannoin esubero 160.000 ratings.Circa il problema della carenza<strong>di</strong> vocazioni, se vogliamoandare incontro alle tendenzedel mercato, è necessario privilegiarepercorsi formativi che riguar<strong>di</strong>nole qualifiche professionalizzate;in questo modo sioffrirà ai giovani spazio occupazionalenon solo sotto la ban<strong>di</strong>eranazionale. Sino ad oggi ilnostro Paese ha sofferto invece<strong>di</strong> carenze formative all’internodella scuola tra<strong>di</strong>zionale,la quale non ha saputo adeguarsiper tempo alle normativeinternazionali IMO (InternationalMarittime Organization),col risultato che, spariti anniad<strong>di</strong>etro i rimborsi del ministerodei Trasporti, i marittimi hannodovuto completare la formazionea proprie spese instrutture private, talora ancheall’estero.Solo in una fase recente, fermorestando che la scuola tra<strong>di</strong>zionalenon è tuttora in grado<strong>di</strong> accompagnare i giovanial conseguimento del titoloprofessionale, si sono avviatesul territorio nazionale iniziativeutili, a partire dall’Accademiadella Marina mercantile <strong>di</strong> Genova.Si tratta <strong>di</strong> progetti maggiormenteintegrati col mondodel lavoro in maniera tale che ilgiovane allievo, alternando perio<strong>di</strong>a bordo e a scuola, puòmeglio completare il propriopercorso formativo. Certamenrevi sono alcune situazioni damo<strong>di</strong>ficare e, tra le altre, ricor<strong>di</strong>amol’esigenza <strong>di</strong> un decretoministeriale che porti a 12 mesi,dai 18 attuali, il periodo da allievo,nonché una più fattiva <strong>di</strong>sponibilitàdegli armatori a<strong>di</strong>mbarcare gli allievi. Con riferimentoai programmi, così comeavvenuto nel caso dell’Accademia<strong>di</strong> Genova, occorre daregrande importanza non soloalla preparazione tecnica maanche a quella linguistica perquanto attiene all’inglese, linguacomune sulle navi.Dal punto <strong>di</strong> vista contrattualela liberalizzazione e globalizzazionedel sistema ha portatocon se’ l’esigenza per il sindacato(in particolare per la ITF) <strong>di</strong>un forte impegno per fissarecon<strong>di</strong>zioni contrattuali valideper ogni marittimo, in<strong>di</strong>pendentementedalla sua nazionalitào dalla ban<strong>di</strong>era della nave.A partire da una prima intesaraggiunta nel novembre2003 a S.Francisco tra ITF e ungruppo misto <strong>di</strong> armatori eagenti marittimi, si è giunti aformulare il contratto oggi <strong>di</strong>più larga applicazione. Il documentoha segnato una svoltanelle modalità <strong>di</strong> confronto incampo internazionale ed èl’unico esempio a livello mon<strong>di</strong>ale<strong>di</strong> contratto applicabile atutti i lavoratori marittimi.L’intesa, davvero epocale, ilcui merito va anche attribuitoa Confitarma e Fit-Cisl, è <strong>di</strong> fattol’unica risposta concreta alfenomeno della globalizzazione.Il suo campo <strong>di</strong> applicazionenon include le ban<strong>di</strong>ere nazionalima fa riferimento soloalle ban<strong>di</strong>ere <strong>di</strong> convenienza(FOC-Flags of Convenience).La siutazione contrattuale siè complicata negli ultimi annicon l’istituzione <strong>di</strong> molti registriinternazionali.In Italia è stato istituito conlegge del febbraio ’98 il Registrointernazionale che da unalato ha fornito benefici e alleggerimento<strong>di</strong> costi agli armatorie dall’altro ha richiamato sottola ban<strong>di</strong>era nazionale ben700 navi, prima fuori controllo.Questo fatto certamente positivoha creato un forte fabbisogno<strong>di</strong> presonale marittimo chein termini <strong>di</strong> italiani o comunitarinon si riesce a sod<strong>di</strong>sfare.Anche per questo oggi il settoremarittimo è forse l’unico nelnostro paese che conosce, salvoalcune eccezioni, la totaleoccupazione.REMO DI FIORESegretario nazionale Fit-CislCONTINUA DA PAG. 1Comesuperarela crisi<strong>di</strong> vocazionimarittimebastanza. Non ci stancheremo mai <strong>di</strong> ripeterlo,anche per quanto riguarda glistu<strong>di</strong> post-<strong>di</strong>ploma: senza inglese nonsi va più da nessuna parte, soprattuttoper <strong>mare</strong>. Comunque oggi le esigenzeprofessionali richiedono un’altissimaspecializzazione e in questa prospettivaa Genova si è riusciti a dare una rispostaconcreta.”Intende la creazione dell’AccademiaItaliana della Marina Mercantile?“Sì: nel 2005 l’amministrazione provinciale<strong>di</strong> Genova con atto autonomoistituiva L’Accademia; con questo assumeval’iniziativa <strong>di</strong> istituzionalizzare lagestione del periodo <strong>di</strong> transizionescuola lavoro dei <strong>di</strong>plomati nautici. Uncorso biennale dove si alterna stu<strong>di</strong>o elavoro e dove si conseguono, con le garanzieproprie <strong>di</strong> un Ente pubblico checontrolla, tutte le certificazioni previstedalle convenzioni internazionali e dagliarticoli del co<strong>di</strong>ce italiano della navigazione.Un’iniziativa formativa unicain Italia, alla quale sovrintende laProvincia <strong>di</strong> Genova con un Consiglio <strong>di</strong>amministrazione nel quale le si affiancanoConfitarma, I.T.N. S.Giorgio, Assoagenti,Federlinea, Autorità Portuale <strong>di</strong>Genova, Ministero pubblica istruzione,ministero dei Trasporti, <strong>di</strong>rezione generaleCapitanerie <strong>di</strong> porto, Regione Liguria,Commissione europea dei Trasporti.Un contesto <strong>di</strong> fervore organizzativoche è la somma <strong>di</strong> competenze professionali<strong>di</strong>verse, alla quale non si escludese ne possano aggiungere altre infuturo. Questa è oggi la massimaespressione <strong>di</strong> concretezza e affidabilitàche può essere offerta ai giovani cheaspirano alla carriera del <strong>mare</strong>.”In quali termini è stato affrontato ilproblema della formazione al Convegno<strong>di</strong> Roma?“Innanzitutto è stato riconosciutocome uno dei punti chiave per l’incentivoe lo sviluppo <strong>di</strong> tutto il cluster marittimo:il convegno stesso era incentratosu questo tema; tutti gli intervenuti hannoparlato <strong>di</strong> formazione. E’ stata riba<strong>di</strong>tal’esigenza che essa sia integrata e polifunzionale,perché il mondo marittimoaumenti la propria efficienza complessiva,sia reclutando forza lavoro competente,sia aggiornando e sviluppandoquella già impiegata. Ci è piaciuta l’idea<strong>di</strong> fondare una seconda Accademia mercantilea Venezia, de<strong>di</strong>cata a navi petroliere,gasiere, chimichiere e alla navigazionefluviale, che si <strong>di</strong>stingua da quellagenovese, perché rivolta agli ufficiali giàformati, in cerca <strong>di</strong> ulteriore specializzazione.Sarebbe interessante che qualcosa<strong>di</strong> simile fosse istituito per gli ufficialiche lavorano nel Diporto: anche in questosettore c’è il problema degli allievi incerca <strong>di</strong> imbarco.”“Altro problema, che noi consideriamomolto urgente – riprende il presidentedel Collegio capitani – è quellolegato alla legge STCW’95 e del decretolegge ad esso connesso che non haancora trovato sbocco attuativo. Nelcorso della tavola rotonda romana èstato il segretario generale della Federazionedel Mare, Giuseppe Perasso, aricordarlo al viceministro dei TrasportiCesare De Piccoli. In base a questo decretoverrebbe riconosciuta definitivamentela possibilità agli allievi <strong>di</strong> affrontaregli esami da ufficiali dopo 12mesi <strong>di</strong> imbarco. Sarebbe fuori mercatola prospettiva <strong>di</strong> 18 mesi o peggio ancora<strong>di</strong> 24, perché negli altri paesi europeii tempi <strong>di</strong> questo iter sono statigià ridotti! De Piccoli ha promesso maggioreattenzione al problema da partedel governo.”BETTINA ARCURIC M Y N

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