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vita e mare n 5-6 2007.pmd - Delegazione di Pozzallo

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MAGGIO-GIUGNO 2007 VITA E MARE 11RINA E COMPAGNIE DI BANDIERA TRALE MIGLIORI NELLA CLASSIFICA DEL MOUL’Italia marittimaal top della sicurezzaI migliori registri navali del mondo? Il Det Norske Veritas e l’italianissimo Rina.Seguono Germanischer Lloyd, China Classification, American Bureau of Shipping.Gli ultimi in classifica? Register of Korea, Register of Albania, International Registerof shipping (USA).L’altissimo livello <strong>di</strong> affidabilità per il Rina, società operativa del Registro Italianonavale, fondato a Genova nel 1861, è stato riconosciuto dal comitato del ParisMoU (Paris Memorandum of Understan<strong>di</strong>ng), l’organismo europeo che segue le ispezionisulle navi ad opera degli organismi <strong>di</strong> Port State Control. La novità nel bilancio2006 è proprio questa speciale tabella che riguarda le società <strong>di</strong> classificazione.Una grande sod<strong>di</strong>sfazione per il Rina, che già aveva conquistato il massimo nellecertificazioni <strong>di</strong> qualità della Us Coast Guard.«E’ gratificante -ha commentato l’amministratore delegato Ugo Salerno- vedereil RINA stabilmente al comando della classifica <strong>di</strong> Port State Control dell’UnioneEuropea e, per il quinto anno <strong>di</strong> seguito, avere zero detentions da parte della Guar<strong>di</strong>acostiera americana. Mi fa piacere sottolineare che gli ultimi tre anni sono stati,dal punto <strong>di</strong> vista finanziario, i migliori della nostra storia: questa è la <strong>di</strong>mostrazioneche la qualità non paga solo in termini <strong>di</strong> immagine ma anche dal punto <strong>di</strong> vistaeconomico».Per quanto riguarda le amministrazioni <strong>di</strong> ban<strong>di</strong>era, la Black List 2006 approvatadal MoU ad<strong>di</strong>ta come le peggiori in termini <strong>di</strong> sicurezza Corea del Nord, Albaniae Bolivia.Sono finite invece nella Grey List, avendo dato segni <strong>di</strong> miglioramento, Taiwan,Turchia, Algeria e Ucraina. Al contrario Belize e Marocco sono state declassate inBlack List.La White List infine, che vede l’Italia al quarto posto, riconosce il primato a GranBretagna, Svezia e Finlan<strong>di</strong>a. Nuove entrate sono Estonia, Svizzera e Iran. L’Azerbaijanè stato declassato nella Grey List.Pollastrini al comandodella Guar<strong>di</strong>a costieraCambio al comando delle Capitaniere <strong>di</strong> porto e Guar<strong>di</strong>a costiera: dopo due annie sette mesi, all’ammiraglio Luciano Dassatti è succeduto l’ammiraglio RaimondoPollastrini. La cerimonia del passaggio delle consegne è avvenuta a Fiumicino, nellasede delle capitanerie <strong>di</strong> porto, alla presenza del ministro dei Trasporti AlessandroBianchi, del viceministro De Piccoli, del sottosegretario alla <strong>di</strong>fesa Forcieri e delcapo <strong>di</strong> stato maggiore della Marina ammiraglio La Rosa.Il nuovo comandante si è presentato ricordando il ruolo insostituibile delle capitanerie,per il quale occorre responsabilità, senso del dovere, attaccamento alle istituzionie spirito <strong>di</strong> appartenenza. Nel <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> esor<strong>di</strong>o Pollastrini ha inoltre tracciatole prospettive <strong>di</strong> lavoro futuro: le capitanerie sono ormai un’istituzione modernae giovane, in grado <strong>di</strong> conquistare un ruolo <strong>di</strong> leadership nel Me<strong>di</strong>terraneo.Il Collegio nazionale capitani, mentre saluta con calore l’ammiraglio Dassatti,porge vivissime congratulazioni all’ammiraglio Pollastrini per il prestigioso incarico,rinnovando l’apprezzamento per il costante impegno a favore degli ufficiali dellamarina mercantile, del <strong>di</strong>porto e della gente <strong>di</strong> <strong>mare</strong>.LASCIA IL PRESIDENTE GRANARAQuattro anni <strong>di</strong> buon lavoronel porto <strong>di</strong> Cagliari“Un porto in salute” è ciò che si appresta a consegnare alla città il presidenteuscente dell’Autorità Portuale <strong>di</strong> Cagliari Nino Granara. Nel corso della conferenzastampa <strong>di</strong> commiato che si è tenuta il 4 giugno 2007 presso la nuova sede del terminalcrociere che <strong>di</strong>verrà presto operativa, Granara ha illustrato le scelte, la visioned’insieme e le decisioni strategiche alla base delle attività che hanno contrad<strong>di</strong>stintoil suo mandato <strong>di</strong> quattro anni alla guida del porto.“Un bilancio senz’altro positivo” che passa dall’incremento del traffico delle navida crociera a quello delle navi porta containers del Porto Canale attraverso le nuoveinfrastrutture che, partendo dallo stesso Terminal Crociere, interessano la nuovadarsena per la motopesca, il trasferimento delle navi Ro-ro e <strong>di</strong> quelle passeggerial molo Sabaudo, fino alla realizzazione della passeggiata a <strong>mare</strong> a Su Siccu e nonsolo.Granara ha illustrato anche i principi che sono alla base del nuovo Piano regolatoreche “proietterà realmente Cagliari al centro del Me<strong>di</strong>terraneo”.Al termine dell’incontro con la stampa, il responsabile della delegazione <strong>di</strong> Cagliaridel Collegio nazionale CLC. e M. si è congratulato col presidente uscente per ilsuo operato e per la sensibilità <strong>di</strong>mostrata in più occasioni nei confronti della delegazionee <strong>di</strong> tutti i marittimi.NICOLA SILENTILE IMMAGINI DI BRANCATI DESTINATE AI MUSEI MARITTIMIIl fotografo affascinatodalla flotta del portoC’è un fotografo genoveseche per quasi un anno ha vissutogomito a gomito con i lavoratoridel porto e dei battelli<strong>di</strong> servizio, come pilotine e rinorchiatori.Nel 2003, su incaricodel Musée Portuarie <strong>di</strong>Dunkerque, Jacopo Brancati siè trasferito sotto la Lanterna, inquella “città nella città” chebrulica <strong>di</strong> gente e mezzi in attività.I moli, le navi, la fatica degliuomini, le espressioni, tuttogli è servito per cercare <strong>di</strong> capiree <strong>di</strong> cogliere lo spirito delloscalo genovese. Le foto che hascattato sono state raccolte inun volume dal titolo “Pilota abordo! Uomini e navi del porto<strong>di</strong> Genova” e 50 scatti sonoesposti dal 7 giugno fino al 31agosto al Galata-Museo delMare.Brancati, che a Genova ha lasciatoil posto fisso, oggi vive aParigi, con la moglie genovese,collabora con varie riviste e conl’agenzia fotografica Sipa. Il<strong>mare</strong> gli è rimasto dentro, meritoforse dei suoi antenati, fracui un bisnonno che da mozzosulle baleniere <strong>di</strong>venne comandante.Col suo obiettivo collaboracon alcuni musei marittimiin Europa e ha realizzato unaffresco sul pilotaggio che l’haportato dall’Italia alla Finlan<strong>di</strong>a.Per il lavoro nel porto genoveseha scelto tempi e tecnichepersonali: prima <strong>di</strong> ritrarlo lo hastu<strong>di</strong>ato per un anno, a sottolinearela sua convinzione cheper conoscere un posto e la suagente ci vuole tanto tempo. Si<strong>di</strong>rebbe che il mestiere dei piloti,che Brancati definisce “cartenautiche parlanti”, lo affasciniin maniera particolare: “Quia Genova – spiega – ho vistofare prodezze esagerate: manovraretre navi insieme in unbacino con cinque metri a pruae cinque a poppa! Come tutti imestieri marittimi, lavorare suirimorchiatori o essere piloti èfisicamente un’impresa per pochi…”Nelle foto <strong>di</strong> Jacopo Brancati i rimorchiatori al lavoro e (sotto) nella luce del tramonto lo sguardo sicuro del pilota FrancescoBozzo con a fianco il giovane comandante che gli affida la sua nave. Nel riquadro piccolo il capopilota Giovanni Lettich.Chi prende i giganti al guinzaglionova è molto complesso: ci troviamoa dover affrontare manovrein bacini sempre piùstretti con navi sempre piùgran<strong>di</strong>.”E’ cambiato il vostro mestierenegli anni?“Sì, <strong>di</strong> pari passo coi porti econ le navi. Se ad esempio unanave come la Raffaello ai tempidel suo varo ci sembrava gigantesca,ed era 45.000 tonnellate<strong>di</strong> stazza lorda, oggi unanave passeggeri come la CostaSerena raggiunge le 109.000tonnellate, alcune anche le140.000. E una nave da caricogli 11.000 teus e una lunghezza<strong>di</strong> 350 metri.”E’ pensabile che con la tecnologiaavanzatissima in un prossimofuturo le macchine arrivinoa sostituirvi?“Effettivamente l’uso <strong>di</strong> potentissimiritrovati tecnologici,come le eliche trasversali e leeliche principali azimutali, facilitail nostro compito, ma vistele con<strong>di</strong>zioni in cui ci troviamoa lavorare, forse oggi ancor più<strong>di</strong> ieri l’esperienza del pilota èinsostituibile. Non solo le <strong>di</strong>mensionidegli specchi acqueie delle navi, rendono le manovrecomplicate, ma anche itempi <strong>di</strong> lavoro sono <strong>di</strong>versi:anni fa ricordo che le navi sostavanoin porto per <strong>di</strong>versigiorni. Oggi la pressione commercialeè tale da richiedereuna velocità superiore nelleoperazioni; <strong>di</strong> conseguenzal’attenzione richiesta al pilota èancora maggiore.”Le navi più <strong>di</strong>fficili?“Ogni manovra presentaSi schermisce il comandanteGiovanni Lettich, dal 1° gennaio2007 capopilota nel porto <strong>di</strong>Genova: un organico <strong>di</strong> 22 uominipresenti 365 giorni all’anno,giorno e notte, con ognicon<strong>di</strong>zione meteorologica, permanovrare e assistere le 20.000navi che ogni anno attraccanonel bacino genovese. “E’ veroche noi piloti – ammette Lettich– sostituiamo le carte nautiche,perchè dobbiamo conoscerealla perfezione non solo ifondali, ma anche il vento e lasua incidenza nelle singole partidello scalo e sulle navi, le <strong>di</strong>stanzetra i moli, le correnti. Tantoche se qualcuno <strong>di</strong> noi dovessecambiare città dovrebbericominciare la formazione tuttada capo. Ma non <strong>di</strong>rei che ilnostro sia un mestiere così duroe <strong>di</strong>fficile. Se dovessimo compieremanovre tanto delicatecome quelle descritte da Brancatibisognerebbe sempre urlare‘Attentti al pilota!’ ”Come si <strong>di</strong>venta piloti?“Bisogna avere il titolo <strong>di</strong> comandanteo primo ufficiale,quin<strong>di</strong> si può accedere a unconcorso pubblico in Capitaneria<strong>di</strong> Porto; ulteriore requisitoè quello <strong>di</strong> avere un’età compresatra i 28 e i 35 anni. I vincitoridel concorso vengono assunticol titolo <strong>di</strong> aspiranti pilotae dopo un anno <strong>di</strong> tirociniodevono affrontare un esamepratico; se lo superano sonopiloti a tutti gli effetti.”E’ <strong>di</strong>fficile lavorare a Genova?“Come tutti i porti in cui c’èla parte storica che ruba spazioallo scalo, anche quello <strong>di</strong> Gesempreun margine <strong>di</strong> impreve<strong>di</strong>bilitàe <strong>di</strong> rischio; le navi più<strong>di</strong>fficili comunque sono le petrolieree le navi passeggeri,queste ultime perchè unite agiornate <strong>di</strong> forte vento sono lepiù esposte.”Cosa succede in caso <strong>di</strong> incidente?Se viene appurato dolo o inesatteinformazioni del pilota,che è un incaricato <strong>di</strong> pubblicoservizio, egli risponde personalmentedei danni, fino all’estinzionedei beni, tanto chela Federazione sta pensando <strong>di</strong>inserire un’assicurazione che lituteli, entro certi limiti...Pregi e <strong>di</strong>fetti del vostro mestiere?“Io ne sono innamorato,quin<strong>di</strong> non riesco a vedere i <strong>di</strong>fetti.Mi piace perché si vive all’ariaaperta, sul <strong>mare</strong>; ma è soprattuttodal punto <strong>di</strong> vistaumano che si raccolgono lemaggiori sod<strong>di</strong>sfazioni: si conoscegente da tutte le parti delmondo, insomma lo trovo moltogratificante.Le <strong>di</strong>fficoltà si incontrano perla richiesta <strong>di</strong> continua <strong>di</strong> concentrazione:non esistono soste,siamo sempre al lavoro,perché il porto non chiude mai,ne’ a Natale, ne’ a Ferragosto.Nonostante l’attenzione e lacapacità gli incidenti possonosempre succedere; il controlloin spazi ristretti in giornate chepresentano con<strong>di</strong>zioni meteorologiche<strong>di</strong>fficili può sempresfuggire. Fortunatamente lavorarecon 30-40 no<strong>di</strong> può capitare4-5 volte in un anno, non<strong>di</strong> più.”Eletto a Triesteil nuovo DirettivoIl Collegio <strong>di</strong> Trieste dei patentati C.l.c. e D.M. ha rinnovato, a seguito delle previstevotazioni, il proprio Consiglio Direttivo per il triennio 2007-2009 che risulta cosìformato:Presidente: Luciano Tomasini ; vice presidente C.l.c. Franco Vascotto ; vice presidenteC.D.M. Gianpiero De Cubellis ; consiglieri C.l.c.: Carlo Cavalli, Guido Gramenuda,Mario Latin, Maurizio Tulliach; Consiglieri C.D.M.: Mauro Persi, Fulvio Quarantotto,Ennio Stavagna, Corrado Varnier; sindaci: Rusca Marcello e Zane Nerio; Probiviri:Baldassi Giorgio e Comelli Cornelio.La nomina è stata approvata dall’assemblea generale annuale nella riunionedel 26 Marzo 2007.C M Y N

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