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vita e mare n 5-6 2007.pmd - Delegazione di Pozzallo

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2 VITA E MARE MAGGIO-GIUGNO 2007IL CONVEGNO DI ROMA SU ECONOMIA E RISORSE UMANE NEL CLUSTER MARITTIMODiecimila italiani su navi estereanche se la flotta nazionale cresce“A supporto della nostra indagine– ha detto Giuseppe Perassosegretario generale dellaFederazione del Mare – abbiamoelaborato un questionariodestinato agli armatori italiani.Dalle risposte sono emersi datidegni <strong>di</strong> attenzione circa la <strong>di</strong>stribuzionedel personale imbarcatoe soprattutto il grandeinteresse manifestato dalleaziende ad incrementare laquota <strong>di</strong> personale italiano daimbarcare sulle nostre navi… E’peculiare il fatto che, a fronte <strong>di</strong>una forte carenza <strong>di</strong> personalequalificato che i nostri armatorinon riescono a reperire, dal Rapportoemerga che circa 10.000marittimi italiani sono imbarcatisu navi battenti ban<strong>di</strong>ere <strong>di</strong>verseda quella italiana”.Sono tanti gli interrogativisollevati dal dossier messo apunto dalla Federazione del<strong>mare</strong>, in collaborazione conIsfort e Provincia <strong>di</strong> Genova epresentato al convegno del 26giugno scorso a Roma. Ci sichiede quali effetti abbianoavuto i mutamenti strutturaliverificatisi nel mondo marittimosulle esigenze formative,quali sfide siano state affrontate,quali vinte, quali restino ancoraincerte. Ma soprattutto:quali risorse umane siano statemesse alla prova e quali sarannole caratteristiche che gli uominidei cantieri, delle navi, deiporti, del terziario marittimo,delle istituzioni dovranno averenel prossimo futuro.Me<strong>di</strong>ante un’apposita mappaturaper ruolo e per settore,è stato messo in evidenza il livello<strong>di</strong> competenza atteso dallevarie attività marittime per glioltre 164.000 posti <strong>di</strong> lavoro:dalla navigazione a quelle portuali,dai cantieri alla pesca, dalleattività <strong>di</strong> governo e controlloa quelle finanziarie e <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione.Di fatto l’armamentoitaliano si sta sviluppandoa ritmi asiatici; e la cantieristicaitaliana anziché scomparireper la concorrenza dell’EstremoOriente acquista posizioni<strong>di</strong> primato nel settoredelle navi da crociera e deimega-yacht. In questo quadrola portualità italiana potrebbegiocare un ruolo inserendosinei flussi <strong>di</strong> traffico provenientedal Far East che passino nelMe<strong>di</strong>terraneo?E possono i marittimi, i navalmeccanici,i portuali italiani,inserirsi in questi processi <strong>di</strong> rinnovamento?Le risposte contenute nelRapporto hanno dato speranzemotivate: il mantenimento delknow-how dei naviganti, la specializzazionedei cantieri, le nuoveprofessionalità nei porti nonsolamente sono qualità chepossono essere salvaguardatema soprattutto costituisconouna con<strong>di</strong>zione “sine qua non”per garantire che l’espansionedel cluster marittimo italianopossa continuare a svilupparsi.Giocano a favore delle nostrerisorse umane molteplici fattori.Per i naviganti, l’origine <strong>di</strong>moltissimi armatori da famigliemarittime, la presenza nell’azienda<strong>di</strong> manager formatisia bordo, la prevista carenza <strong>di</strong>ufficiali su scala mon<strong>di</strong>ale, le sinergiefra imprese e istituzioninel campo della formazione,come l’Accademia del <strong>mare</strong> <strong>di</strong>Genova rappresenta in manieraemblematica.Alla tavola rotonda hannoparlato: su armamento e personalenavigante Nicola Coccia,presidente Confitarma; RemoDi Fiore, International TransportWorkers’ Federation; Luigi Giannini,<strong>di</strong>rettore generale Federpesca.Su porti e portuali: RobertoRubboli, presidente Ancip; LuigiRobba <strong>di</strong>rettore Assopirti. Sucantieristica e metalmeccanici:Anton Francesco Albertoni,presidente Ucina; Livio Marchesini,<strong>di</strong>rettore Assonave. Sui serviziad armamento, portualità ecantieristica: Umberto Masucci,presidente Federagenti; UgoSalerno, amministratore delegatoRINA SpA. Sulle istituzioni:Raimondo Pollastrini, oggicomandante generale Capitanerie<strong>di</strong> Porto; Antonio Parlato,presidente Ipsema; PierluigiRosati, capo reparto personaleStato Maggiore Marina.Sono intervenuti il viceministrodei Trasporti Cesare De Piccolie il <strong>di</strong>rettore della NavigazioneMarittima Massimo Provinciali.Ha concluso il <strong>di</strong>battitoAlessandro Repetto presidentedella Provincia <strong>di</strong> Genova,coor<strong>di</strong>natore Province <strong>di</strong><strong>mare</strong> dell’UPI.Nicola Coccia, presidenteConfitarma, ha ricordato le numeroseiniziative che l’armamentoprivato ha avviato perfronteggiare l’esigenza <strong>di</strong> personalequalificato a bordo e aterra. Ha colto l’occasione perannunciare che dal prossimoautunno inizieranno i corsi <strong>di</strong>formazione dell’Italian MaritimeAcademy, un nuovo centroche avrà sede a Manila nelle Filippineper la formazione <strong>di</strong>marittimi stranieri addestratisecondo gli standard richiesti inItalia. Tale iniziativa, avviata incollaborazione con il Rina, checertificherà e valuterà i corsi,coinvolgerà tutti gli enti privatie pubblici italiani competentinella formazione dei marittimi.Antonio Parlato, presidenteIpsema, ha messo in evidenzail problema <strong>di</strong> “costruire unacultura del <strong>mare</strong>, fin dalle scuoleme<strong>di</strong>e… Il nostro ente -hadetto- può dare un grande contributoalla formazione delle risorseumane nel settore marittimo,soprattutto per quantoriguarda la prevenzione degliincidenti in <strong>mare</strong>... L’ultimo contrattocollettivo <strong>di</strong> lavoro delsettore marittimo prevedeespressamente la collaborazionedell’Ipsema nelle attività <strong>di</strong>formazione.”Il vice ministro dei Trasporti,Cesare De Piccoli, nel complimentarsiper l’attenzione rivoltaal tema delle risorse umanenel rapporto della Federazionedel Mare, ha anch’egli riba<strong>di</strong>tol’importanza della formazione.“Un fattore <strong>di</strong> competitivitàoggi -ha notato- è rappresentatodalla capacità <strong>di</strong> coniugarenuove figure professionalicon quelle tra<strong>di</strong>zionali, che nelcluster continuano ad avereuno spazio...” Ha assicuratoinoltre la maggiore attenzionedel Governo alle richieste dell’armamentoe della Federazionedel Mare in merito all’urgenzadel decreto che consentaagli allievi dell’Accademia <strong>di</strong>Genova <strong>di</strong> sostenere l’esame finaleper ottenere la certificazionenecessaria all’imbarco. Il rappresentantedel governo haconcluso ribadendo l’impegno<strong>di</strong> riconoscere finalmente il <strong>di</strong>ritto<strong>di</strong> voto ai marittimi imbarcatisulle navi italiane.Nel riprendere quanto affermatodal Presidente <strong>di</strong> Confitarmasull’esigenza che le struttureamministrative siano maggiormentecoinvolte e soprattuttoin grado <strong>di</strong> adeguarsi piùrapidamente alle nuove norme,Massimo Provinciali, <strong>di</strong>rettoregenerale della Navigazionee del Trasporto Marittimo eInterno, ha riconosciuto l’esigenza<strong>di</strong> una formazione all’internodell’Amministrazionestessa. Tutto il cluster marittimorichiede ormai un ammodernamentodel Ministero, appesantitoanche dai continui cambiamentiorganizzativi succedutisinegli ultimi do<strong>di</strong>ci anni, complicela stasi prolungata nel ricambiodel personale.“In Italia manca una politicadel <strong>mare</strong> – ha concluso AlessandroRepetto, presidenteProvincia <strong>di</strong> Genova e coor<strong>di</strong>natore<strong>di</strong> Province <strong>di</strong> <strong>mare</strong> nell’UPI– per questo conto <strong>di</strong> portareil problema in sede politica,sia nell’Unione Provinced’Italia sia all’attenzione dellaPresidenza del Consiglio. E’giunto il momento <strong>di</strong> <strong>di</strong>re conchiarezza su cosa si vuole puntare.”Per motivi <strong>di</strong> razionalità,occorre comunque coor<strong>di</strong>narele iniziative ed e<strong>vita</strong>re sovrapposizioni:proporrà pertantoanche la costituzione <strong>di</strong> un tavolonazionale per la definizione<strong>di</strong> un programma in materia.Tra le iniziative della Provincia<strong>di</strong> Genova, ha ricordatoche grazie al suo apporto è statoavviato il primo corso <strong>di</strong> cinesenella scuola pubblica italiana.RISORSE UMANE, FORMAZIONE E CONTRATTUALISTICA NEL SETTORE MARITTIMODal sindacato internazionale ITFstop alla globalizzazione selvaggiaUn elemento da tenere inconsiderazione nell’affrontarela questione delle risorse umanein campo marittimo è lamulti-etnicità degli equipaggi:l’armatore può utilizzare personale<strong>di</strong> nazionalità <strong>di</strong>verse earriviamo a casi <strong>di</strong> navi da crocieraove a bordo vi è personale<strong>di</strong> ben sessanta paesi <strong>di</strong>fferenti.C’è poi il fenomeno dell’abbandonodel lavoro sul <strong>mare</strong> daparte dei giovani <strong>di</strong> paesi industrializzatisostituiti da altri provenientida paesi in via <strong>di</strong> sviluppoed a vocazione marinara. Latendenza è particolarmentedrammatica in Europa ed è statooggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>tida parte della CommissioneUE ai Trasporti dopo la famosaConferenza <strong>di</strong> Dublino del 1996contrad<strong>di</strong>stinta da un temachiaramente in<strong>di</strong>cativo: “I marittimieuropei sono una categoriain via <strong>di</strong> estinzione?”La specifica Commissionedell’Unione Europea sul problemaha evidenziato come lamotivazione legata a contenutisalari non sia la più importante.I giovani europei non accettanovolentieri una <strong>vita</strong> fatta <strong>di</strong>sacrifici e <strong>di</strong> lontananza, pur afronte <strong>di</strong> una buona remunerazione.Non a caso una delle propostescaturite a livello europeoriguarda la possibilità <strong>di</strong> offrireal marittimo dopo un periodo<strong>di</strong> lavoro sul <strong>mare</strong> un’alternativae una collocazione aterra che gli permetta <strong>di</strong> esserevicino alla famiglia e comunque<strong>di</strong> vivere una <strong>vita</strong> normale.I dati raccolti per la Conferen-za <strong>di</strong> Dublino in<strong>di</strong>cano comeper ogni posto-nave vi siano 5posti nell’indotto a terra, lavoriche abbisognano <strong>di</strong> un’esperienzaa bordo. Ciò significa, nelnostro caso, che se sparissero imarittimi italiani dalle navi, inlinea teorica potremmo pensare<strong>di</strong> sostituirli con personalestraniero; ma in tal caso nonavremmo il ricambio per i postia terra.Il documento “principe” inmateria è la ricerca Bimco ISFsviluppata dal Warewick Institutee che viene aggiornataogni anno. Il dato più importanteriguarda la situazione domanda-offerta<strong>di</strong> personale a livellomon<strong>di</strong>ale. Pur ipotizzandouna crescita moderata delleflotte, nel 2015 mancheranno27.000 ufficiali, mentre risulterannoin esubero 160.000 ratings.Circa il problema della carenza<strong>di</strong> vocazioni, se vogliamoandare incontro alle tendenzedel mercato, è necessario privilegiarepercorsi formativi che riguar<strong>di</strong>nole qualifiche professionalizzate;in questo modo sioffrirà ai giovani spazio occupazionalenon solo sotto la ban<strong>di</strong>eranazionale. Sino ad oggi ilnostro Paese ha sofferto invece<strong>di</strong> carenze formative all’internodella scuola tra<strong>di</strong>zionale,la quale non ha saputo adeguarsiper tempo alle normativeinternazionali IMO (InternationalMarittime Organization),col risultato che, spariti anniad<strong>di</strong>etro i rimborsi del ministerodei Trasporti, i marittimi hannodovuto completare la formazionea proprie spese instrutture private, talora ancheall’estero.Solo in una fase recente, fermorestando che la scuola tra<strong>di</strong>zionalenon è tuttora in grado<strong>di</strong> accompagnare i giovanial conseguimento del titoloprofessionale, si sono avviatesul territorio nazionale iniziativeutili, a partire dall’Accademiadella Marina mercantile <strong>di</strong> Genova.Si tratta <strong>di</strong> progetti maggiormenteintegrati col mondodel lavoro in maniera tale che ilgiovane allievo, alternando perio<strong>di</strong>a bordo e a scuola, puòmeglio completare il propriopercorso formativo. Certamenrevi sono alcune situazioni damo<strong>di</strong>ficare e, tra le altre, ricor<strong>di</strong>amol’esigenza <strong>di</strong> un decretoministeriale che porti a 12 mesi,dai 18 attuali, il periodo da allievo,nonché una più fattiva <strong>di</strong>sponibilitàdegli armatori a<strong>di</strong>mbarcare gli allievi. Con riferimentoai programmi, così comeavvenuto nel caso dell’Accademia<strong>di</strong> Genova, occorre daregrande importanza non soloalla preparazione tecnica maanche a quella linguistica perquanto attiene all’inglese, linguacomune sulle navi.Dal punto <strong>di</strong> vista contrattualela liberalizzazione e globalizzazionedel sistema ha portatocon se’ l’esigenza per il sindacato(in particolare per la ITF) <strong>di</strong>un forte impegno per fissarecon<strong>di</strong>zioni contrattuali valideper ogni marittimo, in<strong>di</strong>pendentementedalla sua nazionalitào dalla ban<strong>di</strong>era della nave.A partire da una prima intesaraggiunta nel novembre2003 a S.Francisco tra ITF e ungruppo misto <strong>di</strong> armatori eagenti marittimi, si è giunti aformulare il contratto oggi <strong>di</strong>più larga applicazione. Il documentoha segnato una svoltanelle modalità <strong>di</strong> confronto incampo internazionale ed èl’unico esempio a livello mon<strong>di</strong>ale<strong>di</strong> contratto applicabile atutti i lavoratori marittimi.L’intesa, davvero epocale, ilcui merito va anche attribuitoa Confitarma e Fit-Cisl, è <strong>di</strong> fattol’unica risposta concreta alfenomeno della globalizzazione.Il suo campo <strong>di</strong> applicazionenon include le ban<strong>di</strong>ere nazionalima fa riferimento soloalle ban<strong>di</strong>ere <strong>di</strong> convenienza(FOC-Flags of Convenience).La siutazione contrattuale siè complicata negli ultimi annicon l’istituzione <strong>di</strong> molti registriinternazionali.In Italia è stato istituito conlegge del febbraio ’98 il Registrointernazionale che da unalato ha fornito benefici e alleggerimento<strong>di</strong> costi agli armatorie dall’altro ha richiamato sottola ban<strong>di</strong>era nazionale ben700 navi, prima fuori controllo.Questo fatto certamente positivoha creato un forte fabbisogno<strong>di</strong> presonale marittimo chein termini <strong>di</strong> italiani o comunitarinon si riesce a sod<strong>di</strong>sfare.Anche per questo oggi il settoremarittimo è forse l’unico nelnostro paese che conosce, salvoalcune eccezioni, la totaleoccupazione.REMO DI FIORESegretario nazionale Fit-CislCONTINUA DA PAG. 1Comesuperarela crisi<strong>di</strong> vocazionimarittimebastanza. Non ci stancheremo mai <strong>di</strong> ripeterlo,anche per quanto riguarda glistu<strong>di</strong> post-<strong>di</strong>ploma: senza inglese nonsi va più da nessuna parte, soprattuttoper <strong>mare</strong>. Comunque oggi le esigenzeprofessionali richiedono un’altissimaspecializzazione e in questa prospettivaa Genova si è riusciti a dare una rispostaconcreta.”Intende la creazione dell’AccademiaItaliana della Marina Mercantile?“Sì: nel 2005 l’amministrazione provinciale<strong>di</strong> Genova con atto autonomoistituiva L’Accademia; con questo assumeval’iniziativa <strong>di</strong> istituzionalizzare lagestione del periodo <strong>di</strong> transizionescuola lavoro dei <strong>di</strong>plomati nautici. Uncorso biennale dove si alterna stu<strong>di</strong>o elavoro e dove si conseguono, con le garanzieproprie <strong>di</strong> un Ente pubblico checontrolla, tutte le certificazioni previstedalle convenzioni internazionali e dagliarticoli del co<strong>di</strong>ce italiano della navigazione.Un’iniziativa formativa unicain Italia, alla quale sovrintende laProvincia <strong>di</strong> Genova con un Consiglio <strong>di</strong>amministrazione nel quale le si affiancanoConfitarma, I.T.N. S.Giorgio, Assoagenti,Federlinea, Autorità Portuale <strong>di</strong>Genova, Ministero pubblica istruzione,ministero dei Trasporti, <strong>di</strong>rezione generaleCapitanerie <strong>di</strong> porto, Regione Liguria,Commissione europea dei Trasporti.Un contesto <strong>di</strong> fervore organizzativoche è la somma <strong>di</strong> competenze professionali<strong>di</strong>verse, alla quale non si escludese ne possano aggiungere altre infuturo. Questa è oggi la massimaespressione <strong>di</strong> concretezza e affidabilitàche può essere offerta ai giovani cheaspirano alla carriera del <strong>mare</strong>.”In quali termini è stato affrontato ilproblema della formazione al Convegno<strong>di</strong> Roma?“Innanzitutto è stato riconosciutocome uno dei punti chiave per l’incentivoe lo sviluppo <strong>di</strong> tutto il cluster marittimo:il convegno stesso era incentratosu questo tema; tutti gli intervenuti hannoparlato <strong>di</strong> formazione. E’ stata riba<strong>di</strong>tal’esigenza che essa sia integrata e polifunzionale,perché il mondo marittimoaumenti la propria efficienza complessiva,sia reclutando forza lavoro competente,sia aggiornando e sviluppandoquella già impiegata. Ci è piaciuta l’idea<strong>di</strong> fondare una seconda Accademia mercantilea Venezia, de<strong>di</strong>cata a navi petroliere,gasiere, chimichiere e alla navigazionefluviale, che si <strong>di</strong>stingua da quellagenovese, perché rivolta agli ufficiali giàformati, in cerca <strong>di</strong> ulteriore specializzazione.Sarebbe interessante che qualcosa<strong>di</strong> simile fosse istituito per gli ufficialiche lavorano nel Diporto: anche in questosettore c’è il problema degli allievi incerca <strong>di</strong> imbarco.”“Altro problema, che noi consideriamomolto urgente – riprende il presidentedel Collegio capitani – è quellolegato alla legge STCW’95 e del decretolegge ad esso connesso che non haancora trovato sbocco attuativo. Nelcorso della tavola rotonda romana èstato il segretario generale della Federazionedel Mare, Giuseppe Perasso, aricordarlo al viceministro dei TrasportiCesare De Piccoli. In base a questo decretoverrebbe riconosciuta definitivamentela possibilità agli allievi <strong>di</strong> affrontaregli esami da ufficiali dopo 12mesi <strong>di</strong> imbarco. Sarebbe fuori mercatola prospettiva <strong>di</strong> 18 mesi o peggio ancora<strong>di</strong> 24, perché negli altri paesi europeii tempi <strong>di</strong> questo iter sono statigià ridotti! De Piccoli ha promesso maggioreattenzione al problema da partedel governo.”BETTINA ARCURIC M Y N


MAGGIO-GIUGNO 2007 VITA E MARE 3A NAPOLI TRA IPOTESI E PROGETTI, UN’IDEA PER VALORIZZARE ANTICHE TRADIZIONIMetti la cultura del <strong>mare</strong>al posto dell’ex base navaleNon c’è niente <strong>di</strong> più irrealizzabiledel sogno <strong>di</strong> un’utopia,eppure voglio provare a descriverlo.Nel porto <strong>di</strong> Napoli, vicinoPiazza Municipio angolo Molosiglio,esiste un complesso <strong>di</strong>rossi e<strong>di</strong>fici attualmente quasiabbandonati: la sede dell’exbase Navale della Marina Militare.Su questi palazzi tutti fannoprogetti ed anche io ne hopensato uno da molto tempo,ma non ho mai avuto il coraggio<strong>di</strong> esporlo per ovvia giustamisurazione della palla, comesi <strong>di</strong>ce in Partenope.Oggi mi è pervenuta l’e-maildel presidente Blan<strong>di</strong>na con allegatol’ultimo verbale del Consigliodella Federazione delMare nel quale mi ha colpito larapida iniziativa dei francesi <strong>di</strong>costituire a Marsiglia un’Accademiadel <strong>mare</strong>, intesa comecorso post-universitario perfunzionari già inseriti nel mondodel lavoro, sul tipo dell’IN-SEAD <strong>di</strong> Fontainebleu e l’interventodel vice-presidente Coccia,presidente Confitarma, chericorda l’esperienza positivaavviata a Napoli assieme all’UniversitàParthenope, esperienzache ha il fine <strong>di</strong> renderepiù agevole il trasferimento delpersonale dalle navi a terra e <strong>di</strong>dare così alla carriera naviganteuna nuova prospettiva.Come un lampo ho rivisto ilmio sogno utopico.Ho visto la ex base Navaletrasformata in qualcosa <strong>di</strong> più<strong>di</strong> un’ Accademia della MarinaMercantile, <strong>di</strong>ventare una Cittadelladella Cultura e della Tecnologiadel Mare.Di fronte ad essa abbiamol’Istituto Universitario Navale,oggi Università Parthenope, ilpiù eminente centro <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> Italianoe forse Europeo sul <strong>mare</strong>e del <strong>mare</strong>. Abbiamo a poca <strong>di</strong>stanzauna Facoltà <strong>di</strong> IngegneriaNavale <strong>di</strong> alto prestigio. Abbiamoun Istituto UniversitarioOrientale che insegna qualsiasilingua. Abbiamo una facoltà <strong>di</strong>legge <strong>di</strong> alto lignaggio ed è evidentel’importanza <strong>di</strong> intervenirecon puntualità nella proposizionee nello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> normeche hanno valenza mon<strong>di</strong>ale.Abbiamo gli Istituti Nautici delGolfo che hanno una tra<strong>di</strong>zionetra le più antiche per prepararegli uomini <strong>di</strong> <strong>mare</strong>. Abbiamo unAccademia Aeronautica che potrebbeoffrire alte sinergie per letecnologie comuni esistenti tranautica ed aeronautica. Abbiamocantieri navali <strong>di</strong> ogni tipo.Abbiamo nel Salernitano la facoltà<strong>di</strong> informatica e sappiamotutti quanto peso ha oggi questascienza nella tecnologia ingenerale ed in quella della navein particolare. Abbiamo <strong>di</strong> tuttoe <strong>di</strong> più e siamo nel baricentrodel Me<strong>di</strong>terraneo.Nella marineria italiana ancoraoggi la maggioranza degli ufficiali,dei sottufficiali e dei comuni provengonodalla nostra regione.Che sogno vedere quella cittadella<strong>di</strong>ventare una fucina delsapere, dell’innovazione, dellaricerca e della preparazione deimigliori professionisti del <strong>mare</strong>,dell’impren<strong>di</strong>toria armatorialee del cluster marittimo.Napoli che ritrova il suo DNAfenicio, greco, romano e amalfitano.GENNARO MELILLOPresidente Collegio Capitani <strong>di</strong> NapoliLa sera del 20 giugno, <strong>di</strong> rimbalzodal Compartimento <strong>di</strong>Genova, sono stato in<strong>vita</strong>to allaconferenza stampa tenuta dagliarmatori napoletani pressola Stazione Marittima, in occasionedella firma per la commessapresso i cantieri cinesi,sullo Jangtze, <strong>di</strong> sei portacontainerpost Panamax.La sala era affollata da unanutrita rappresentanza delmondo armatoriale campano eda operatori nel campo delleattività mercantili. Al tavolo deiconferenzieri erano schierati ilpresidente <strong>di</strong> Confitarma, duerappresentanti della <strong>di</strong>rigenzacinese, i fratelli D’Amato, Bottiglieried il me<strong>di</strong>atore Frulio.Da quanto si è detto e daquanto è evidente nel porto,sembra che i napoletani s’incontrinobene con i cinesi e chela nostra città <strong>di</strong>venta semprepiù una testa <strong>di</strong> ponte per lapenetrazione dei prodotti cinesiin Europa. Come sempre, Napoliparte in anticipo verso inuovi mercati e le nuove opportunitàin tutti i campi, mapoi si fa facilmente superare datutti. Speriamo che stavoltasfrutti questo filone.LA RELAZIONE MORALE DEL PRESIDENTE ALL’ASSEMBLEA DEL COMPARTIMENTO DI NAPOLI“Apriamo il Collegio alle giovani generazioni”All’ultima assemblea generaledei soci del Compartimento<strong>di</strong> Napoli del Collegio nazionalecapitani l.c. e m, il presidenteGennaro Melillo non ha nascostole <strong>di</strong>fficoltà che sta attraversandoil Compartimento, sia finanziarie,sia <strong>di</strong> partecipazioneda parte dei soci e <strong>di</strong> ingresso<strong>di</strong> nuovi soci. Prendendosi laresponsabilità <strong>di</strong> queste <strong>di</strong>fficoltà,il presidente ha rimessoil proprio mandato all’assemblea,che però ha voluto confermarglila propria fiducia.Melillo ha comunque sottolineatola necessità, a partire dalprossimo anno, <strong>di</strong> un cambiamentogenerazionale dei rap-presentanti del Collegio, nellasperanza <strong>di</strong> ridurre la <strong>di</strong>stanza<strong>di</strong> comunicazione con i socipotenziali, che sono soprattuttole nuove generazioni <strong>di</strong> ufficiali.La relazione morale presentatadal presidente all’assembleaha passato in rassegna l’attivitàdel Compartimento <strong>di</strong>Napoli nel corso del 2006, apartire dall’imprevisto traslocodalla vecchia sede della stazionemarittima che, oltre al pesofinanziario che ha comportato,ha anche costretto a rinunciare,si spera temporaneamente,alla piccola biblioteca, trasferitain comodato alla Casina dei«DITELO AD A.MA.DI.»(Associazione Marittimi Diporto)L’A.MA.DI. comunica ai suoi Soci ed a chiunque fosseinteressato che le nuove caselle <strong>di</strong> posta elettronicadell’Associazione sono le seguenti:info@ama<strong>di</strong>.orgassmari<strong>di</strong>p@libero.itmentre sul sito www.ama<strong>di</strong>.org oltre alle consueteinformazioni è attiva una nuova banca dati online chepermetterà un migliore incontro fra la domanda e l’offerta <strong>di</strong>lavoro sulle unità da <strong>di</strong>porto.La Segreteria è aperta ed a <strong>di</strong>sposizione dei Soci tutti i giorniferiali dalle 09:00 alle 12:00 e nei pomeriggi <strong>di</strong> Martedì eGiovedì dalle 15:00 alle 17:00.A.MA.DI. Molo Langano – Porto Turistico Carlo Riva16035 Rapallo (Genova) tel/fax 0185 64620Capitani. Con piacere, invece, èstata aperta una nuova delegazionea Licata, che si iscrive nelprogramma <strong>di</strong> estensione delCompartimento in altre zonedel Paese non ancora copertedalla presenza del Collegio.A marzo è stata chiusa l’indagineamministrativa, cui hannolavorato i probiviri in collaborazionecon la commissione interna,sulla gestione della precedenteamministrazione. Gli attihanno <strong>di</strong>mostrato una gestionepoco oculata delle risorse edelle attività del Compartimentoe perciò si è deciso <strong>di</strong> escluderedalla collegialità gli attoriprincipali <strong>di</strong> questo periodo.Aprile ha visto il successo delSEI PORTACONTAINER ORDINATE DAIFRATELLI D’AMATO IN ESTREMO ORIENTENapoli più vicinaalla Cinaper cantieri etraffico merciconvegno “Ufficiali naviganti:formazione e futuro”, organizzatodal Compartimento <strong>di</strong> Napolie ospitato dall’universitàParthemope a villa Doria D’Angri.Una folta delegazione delCompartimento ha poi partecipatoal convegno organizzatoa Roma, il 14 e 15 <strong>di</strong>cembre, dalCollegio dei capitani <strong>di</strong> Genovae dal suo presidente, GiorgioBlan<strong>di</strong>na. L’incontro <strong>di</strong> Romaha, nelle parole del presidenteMelillo, “riba<strong>di</strong>to la <strong>vita</strong>lità delnostro sodalizio e l’auspicio <strong>di</strong>renderlo sempre più efficacenel rappresentare gli associatie tutta la categoria”. Ciononostantesi è dovuto prendereatto delle “dolenti note” sul pianofinanziario, con il bilancio2006 ancora negativo (anche sein questo hanno pesato speseeccezionali come il trasloco) ela previsione per il 2007 <strong>di</strong> chiuderein pareggio. Altro aspettonegativo è stata la scarsa partecipazionedei soci alle attivitàproposte dal Compartimento.Ad<strong>di</strong>rittura è andato quasideserto un corso gratuito <strong>di</strong> formazionee aggiornamento professionale,mirato agli esamiprofessionali per gli ufficiali,che sarebbe stato una preziosaoccasione <strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong>scambio culturale fra i capitanianziani che avevano offerto laloro collaborazione e le giovanigenerazioni <strong>di</strong> marittimi.Il presidente Coccia ha introdottogli argomenti della conferenzatessendo lo<strong>di</strong> per lacooperazione con la Cina eprefigurando gran<strong>di</strong> opportunità<strong>di</strong> affari con questo grandepaese, che sta imponendosinel mondo degli scambicommerciali e con il quale, infuturo, tutto l’Occidente dovràfare i conti. Inoltre ha messo inevidenza la novità della cooperazione,in un progetto <strong>di</strong>se<strong>di</strong>ci navi, degli armatoricampani, solitamente gelosidella loro in<strong>di</strong>vidualità, e lagrande <strong>di</strong>sponibilità delle banche.Il <strong>di</strong>rigente industriale cineseha illustrato tutte le potenzialitàdel cantiere in espansionee ha elogiato la collaborazionecon i fratelli D’Amato e congli operatori italiani.Il dott. Giuseppe D’Amato,veterano dell’armamento campano,ha messo in evidenza l’intuizionedella sua società: insiemeal fratello dott. Michele,scommise per primo sull’opportunità<strong>di</strong> costruire navi inCin, operazione pienamenteriuscita.A sua volta il dott. MicheleD’Amato, con un paraustiellonapoletano, ha descritto comenacque l’avventura cinese duranteuna partita <strong>di</strong> scoponecon il fratello ed ha evidenziatol’economicità della primaoperazione effettuata, lamentandoche oggi i vantaggi vannocalando e che i nuovi costipotrebbero permettere un rilanciodella cantieristica italiananel settore.L’armatore Bottiglieri ha ritenutopoco probabile questaeventualità, evidenziando chela nostra cantieristica si è fortementespecializzata nel campodelle navi da crociera che richiedonoelevate capacità produttivee <strong>di</strong> qualità. Egli ha descrittola novità del progetto <strong>di</strong>queste nuove portacontainerda 92.000 ton., stu<strong>di</strong>ate appositamenteper sfruttare, al massimo,l’allargamento in atto delcanale <strong>di</strong> Panama. Di qui la suacorsa in Cina per prenotare seinavi.Questo evento sembra promettereinteressanti prospettiveper la nostra città. La primaè il superamento dell’in<strong>di</strong>vidualismonel mondo finanziarionapoletano e l’approdo aforme <strong>di</strong> collaborazione e sinergietra gli impren<strong>di</strong>toricampani, finalmente consapevoliche l’unione fa la forza. Laseconda è che il mondo dell’armamentonavale campanosi pone all’avanguar<strong>di</strong>a in camponazionale. La terza è chel’economia napoletana riscoprela via del <strong>mare</strong> e si proiettaverso l’oriente e<strong>vita</strong>ndo labarriera padana.L’augurio è che anche le professionidel <strong>mare</strong>, specie quelladei Capitani, possano creareinteresse istituzionale e politicoper il loro rilancio.G.M.C M Y N


4 VITA E MARE MAGGIO-GIUGNO 2007L’INCERTEZZA SUL DECRETO ATTUATIVO DELLA LEGGE IMO PREOCCUPA IL PRESIDENTE MASSOLOLa bonaccia legislativanon aiuta l’Accademia“Siamo in forte <strong>di</strong>fficoltà.Dura da sette anni l’attesa cheil decreto relativo alle normativenavali venga emanato. LaSTCW ’95 promulgata dall’IMOè stata recepita in Italia solo nel2.000 e da allora non è stataancora resa attuativa.”Lancia un vero grido <strong>di</strong> allarmeil nuovo presidente dell’Accademiadella Marina mercantile,Eugenio Massolo: la situazione<strong>di</strong> incertezza è tale damettere in forse persino il buonesito dei corsi.“Il primo biennio dell’Accademiaè al termine -spiega- eci chie<strong>di</strong>amo se per accedere alpatentino sia sempre valido ilperiodo <strong>di</strong> 12 mesi che avevamoprevisto, oppure si debbanoaggiungere altri sei mesi…Tra l’altro non sappiamo nemmenocosa mettere nel bandodel prossimo anno. Speriamoche si mantenga il periodo <strong>di</strong>12 mesi <strong>di</strong> imbarco e non si passiai 18 come paventato, perchéfiniremmo fuori mercato!”Il nuovo decreto prevede la liberalizzazionedell’accesso allacarriera <strong>di</strong> ufficiali con qualsiasititolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o?“Sì, ma naturalmente – rispon-de Massolo – previo percorso <strong>di</strong>allineamento. Sarebbe una novitàche a noi verrebbe molto utile:soprattutto nel settore macchina,dove riscontriamo menogra<strong>di</strong>mento, amplierebbe la platea<strong>di</strong> aspiranti ufficiali. E’ un settoreche attira meno, forse è ancheun problema <strong>di</strong> comunicazione.Comunque una <strong>di</strong>rettivaeuropea prevede che sulle navici sia un certo numero <strong>di</strong> ufficialiche appartengano alla C.E. e daquello non si può derogare. L’Accademiadella marina mercantileè nata per favorire l’avvicinamentodei giovani alle professionimarittime, in linea con la normativaeuropea che prevede losviluppo del trasporto marittimo.”Quali sono gli obiettivi del futuroprossimo?“Esite un protocollo d’intesatra ministero dei Trasporti, delLavoro e Istruzione per affidareall’Accademia una politica <strong>di</strong>promozione a livello nazionalerivolta ai giovani: questo è unsettore dove ancora esistonoottime prospettive <strong>di</strong> lavoro edobbiamo farlo sapere. Quin<strong>di</strong>avremo su territorio nazionaleruolo <strong>di</strong> agenzia <strong>di</strong> promozione.”“Un secondo lavoro che ciaspetta -continua- è quello <strong>di</strong>rafforzare a livello nazionale ilruolo <strong>di</strong> Accademia per il monitoraggiodelle ‘altre’ professionimarittime: ad esempiocon Napoli siamo nel pacchettosocietario <strong>di</strong> For<strong>mare</strong> (insiemea Confitarma) e abbiamogià avviato un’iniziativa finanziatadal ministero del Lavoroper progettare la filiera nelcampo hoteleria marittima. Colprimo pacchetto è cominciatoun corso per cuochi a bordo <strong>di</strong>navi mercantili, crociera e traghetti.Di tutto questo noi abbiamoprogettato la parte formativa;a Napoli, dove lavoriamoin associazione <strong>di</strong> impresa,abbiamo aperto un ufficio”.Le prospettive per i giovani suiquali vale la pena <strong>di</strong> investiresono solo nel “food”?“No, ad esempio in Liguriacollaboreremo col Centro <strong>di</strong>eccellenza per la pesca <strong>di</strong>S.Margherita, insieme a Provincia<strong>di</strong> Genova, Comune <strong>di</strong>S.Margherita, Federpesca eOsservatorio nazionale per lapesca. Potremo collaborareper la formazione <strong>di</strong> comandanti<strong>di</strong> pescherecci <strong>di</strong> altura,proponendo un percorso formativovicino a quello dellaMarina mercantile.Abbiamo firmato un protocollo<strong>di</strong> intesa, si troverà sedein una villa del Comune, intantouna prima attività partirà daVilla Durazzo. Pensiamo inoltreche in Italia ci sia ancora spazioper promuovere tra i giovani lacarriera del <strong>mare</strong>, soprattuttol’alta formazione, quella degliufficiali”.Cercate spazi anche a livelloeuropeo?“Ci sarà bisogno della nostracollaborazione per progetti <strong>di</strong>assistenza tecnica nel sistema <strong>di</strong>formazione nautica per i paesi<strong>di</strong> nuovo ingresso: in Romaniae Bulgaria, ad esempio, la formazioneper gli ufficiali è ancora daadeguare alla nirmativa C.E. Abbiamofirmato un protocollo <strong>di</strong>collaborazione con Accademianavale <strong>di</strong> Gyon in Spagna perazioni comuni in campo europeoe cerchiamo l’intesa con Accademie<strong>di</strong> altri paesi. Un ultimorecente campo <strong>di</strong> interesse èrappresentato dal <strong>di</strong>porto, unsettore in forte sviluppo e soloin parte normato”.B.A.ALL’ACCADEMIA ITALIANADELLA MARINA MERCANTILE DI GENOVAIl primo ufficiale<strong>di</strong>plomatoa tempo <strong>di</strong> recordVisita delpresidentealla sede<strong>di</strong> TrapaniIl 18 giugno la <strong>Delegazione</strong><strong>di</strong> Trapani ha accolto il presidenteGiorgio Blan<strong>di</strong>na che,dopo aver visitato i locali messia <strong>di</strong>sposizione degli iscritti, si èdocumentato sugli aspetti organizzativied ha avuto modo<strong>di</strong> apprezzare l’impegno profusonel sensibilizzare la categoriasull’opportunità <strong>di</strong> appartenereal Collegio Capitani.Successivamente, presso laCasa del Mutilato, il presidenteha incontrato alcuni Capitanidella <strong>Delegazione</strong> <strong>di</strong> Trapani edha espresso apprezzamentoper la significativa crescita degliiscritti nonché l’augurio chele iniziative in itinere possanotrovare adeguato approdo.Il Presidente ha messo inevidenza l’importanza del Collegiocome Ente con personalitàgiuri<strong>di</strong>ca e come garantedella crescita della categoriache sta vivendo una importantefase <strong>di</strong> transizione; al tempostesso ha sottolineato l’aperturanei confronti del Diportonautico che ha sempre più bisogno<strong>di</strong> figure professionali.Nei vari interventi, sonoemerse problematiche legatead esperienze lavorative personaliche hanno rivelato un reale<strong>di</strong>sagio della categoria in relazione,soprattutto, ai carichi <strong>di</strong>lavoro sempre più stressanti.Il presidente Blan<strong>di</strong>na, inoltre,è stato sollecitato ad impegnarsisulla possibilità <strong>di</strong> far riconoscerel’attività <strong>di</strong> bordocome lavoro usurante.L’incontro si è concluso conun rinfresco anche per festeggiareil compleanno del presidente,che ha molto apprezzato,ma non ha rivelato gli anni.ANDREA ALLOTTAQuegli eleganti capitanidell’ArgentarioSe si istituisse un premio tra le 44 delegazioni del Collegio capitani sparse in tutta la penisola e sulleisole, per la sede più accogliente e rappresentativa, certamente a Porto Ercole Monte Argentario avrebberoottimi titoli per piazzarsi in testa alla classifica.Ecco un paio <strong>di</strong> immagini degli interni, arredati in stile marinaro, che danno l’idea <strong>di</strong> come la sede deiCapitani sia perfettamente intonata a una località <strong>di</strong> prestigio come l’Argentario.E’ Mario D’Anna (qui sopranella foto insieme al presidentedell’Accademia EugenioMassolo, al momento dellaconsegna del <strong>di</strong>ploma), cadettodella sezione “Coperta 3”, catanese,classe 1981, il primo allievoCapitano <strong>di</strong> lungo corso a<strong>di</strong>plomarsi Ufficiale <strong>di</strong> navigazioneall’Accademia italianadella Marina mercantile.Entrato in Accademia nel2005, D’Anna è riuscito straor<strong>di</strong>nariamentea bruciare tutte letappe: mostrando attenzione einteresse costanti durante le lezioniteoriche, e attuando esperienzed’imbarco fortementeapprezzate dalle società <strong>di</strong> navigazione.D’Anna fin dall’inizio si è <strong>di</strong>stintonon solo per l’impegnomesso negli stu<strong>di</strong> e per l’efficienzamostrata durante le provepratiche a bordo ma ancheper l’impeccabile condotta e ilcomportamento degno <strong>di</strong> unvero capitano.E’ stato mettendo a fruttoqueste ottime prerogative eraggiungendo i requisiti richiestiper legge già sei mesi primadel termine del suo corso in Accademia,che il cadetto MarioD’Anna ha dunque sostenuto esuperato con successo, il 6 giugno2007, presso la Capitaneria<strong>di</strong> Porto <strong>di</strong> Venezia, l’esame<strong>di</strong> Stato per l’ottenimento del titolo<strong>di</strong> “Ufficiale <strong>di</strong> Navigazione”.Ottenuto questo primo notevolerisultato, il percorso formativo<strong>di</strong> Mario D’Anna in Accademiaperò non si conclude qui:a breve andrà a bordo per terminarela sua terza ed ultimaesperienza d’imbarco, poi torneràin aula per concludere lafase formativa con l’acquisizionedella certificazione GMDSS.Tutto lo staff <strong>di</strong>rettivo dell’Accademiasi è detto orgogliosodel risultato e si è congratulatocon l’ aspirante capitano MarioD’Anna, alla presenza dell’Assembleadei Soci, rendendoglil’onore che si riserva ai primi eriservandogli un augurio, comesempre, <strong>di</strong> buon vento.ORGANO UFFICIALE DEL COLLEGIO NAZIONALE CAPITANI L.C. E M.ENTE RICONOSCIUTO CON D.M. 14-1-93Vico dell’Agnello, 2 - 3° piano - 16124 GENOVATelefono: 010.247.27.46 - Cell. 333.819.11.41 - Fax 010.247.26.30C.C. postale N. 391169E-mail: info@collegionazionalecapitani.itAutorizzazione Tribunale <strong>di</strong> Genova del 17-12-1964 - N. 6/64 <strong>di</strong> RegistroCENTRO STAMPA: GRAFICA L.P. - Via Pastorino, 200 r. - 16162 GenovaE-mail: graficalp@graficalp.191.itDirettore responsabile: ALBERTO GHIARALa collaborazione è volontaria e gratuita.Le opinioni espresse negli articoli riflettono idee personali degli autori.Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A. - Spe<strong>di</strong>zione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1. DCB Genova”Associatoall'Unione StampaPerio<strong>di</strong>ca Italiana“Vita e Mare” viene inviato oltre ai Soci a Parlamentari,Segreterie dei Partiti politici, Autorità, Uffici stampa, Ministeri,Enti, Associazioni, Stampa or<strong>di</strong>naria e specializzata,Organizzazioni sindacali dei lavoratori e degli impren<strong>di</strong>tori,Capitanerie <strong>di</strong> Porto, Enti portuali, Registri navali, Cantieristica,Marina Militare, Scuole Nautiche.C M Y N


MAGGIO-GIUGNO 2007 VITA E MARE 5A COLLOQUIO COL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI GENOVA, APPENA RIELETTORepetto: “Tante Accademiema formazione unitaria”Collocamento della gente <strong>di</strong><strong>mare</strong>, formazione e riforma dellalegge 84 sono i tre temi all’or<strong>di</strong>nedel giorno del coor<strong>di</strong>namentodelle Province <strong>di</strong><strong>mare</strong>, guidate dal presidentedella Provincia <strong>di</strong> Genova, AlessandroRepetto. La Provincia <strong>di</strong>Genova è anche impegnatanello sviluppo <strong>di</strong> un polo formativoregionale e nazionale,legato all’Accademia della marinamercantile e de<strong>di</strong>cato aimestieri del <strong>mare</strong>.“La riforma del collocamentodella gente <strong>di</strong> <strong>mare</strong> – spiegaRepetto – interessa oggi Capitanerie<strong>di</strong> porto e Province.Mentre prima tutto era affidatoal ministero dei Trasporti, oltreche alle Capitanerie, oggianche questo settore è statouniformato al normale mercatodel lavoro, con le Province ei centri per l’impiego come protagonisti.Genova è capofila <strong>di</strong>questo cambiamento, perchéqui si svolgerà la fase sperimentalea livello nazionale. Per questorecentemente il <strong>di</strong>rettoregenerale e il <strong>di</strong>rettore generaleper l’informatica del ministerodel Lavoro sono venuti a Genova,assegnando a Provincia eCapitaneria questo compito”Altro compito che spetta alleProvince è quello della formazione.Nel mondo marittimoesistono molte realtà formative,ma <strong>di</strong>stribuite sul territorio senzaun legame fra loro. “Nell’ambitodella Federazione del <strong>mare</strong>(il cluster marittimo italiano acui aderisce anche il Collegiodei Capitani, ndr) si è concordato– <strong>di</strong>ce Repetto – che la propostaformativa non sia più affidataalla comunicazione <strong>di</strong>rettafra le associazioni <strong>di</strong> categoriae la realtà territoriale, perchéquesto comporta che ognunosi muova per conto suo, Napoliin un modo, Genova in un altro,gli armatori in un modo, iporti in un altro. La Provincia <strong>di</strong>Genova ha quin<strong>di</strong> chiesto chevenga elaborata una propostaformativa nazionale con metodologiaunica, che poi ogni singolaProvincia attuerà sul pro-Novitànel CollegioCapitani<strong>di</strong> GenovaIl capitano Francesco Moriciha lasciato l’incarico <strong>di</strong> vicepresidentedel Collegio nazionalecapitani <strong>di</strong> Genova, essendositrasferito all’estero per motivi <strong>di</strong>lavoro. Morici rappresenterà ilCollegio presso il CESMA (Confederationof European Shipmaster’sAssociations) a Rotterdam.La carica <strong>di</strong> vicepresidenteè stata affidata dal Consiglio<strong>di</strong>rettivo al comandante DomenicoLa Fauci che ha accettato.Novità anche nell’organizzazionedegli uffici del Collegio,dove ha iniziato a collaborareDaniela Bellati, incaricata <strong>di</strong> svilupparele pubbliche relazioni;il suo numero <strong>di</strong> telefono 3388333070.prio territorio. Ad esempio Fincantieriha esigenze formativeovunque sia presente, da Monfalconea Genova a Palermo,ma dappertutto è necessariolavorare allo stesso modo. Perchéallora non sedersi intornoa un tavolo per creare un pianoformativo nazionale, sullabase del quale poi Fincantieri simetterà d’accordo con la Provincia<strong>di</strong> Genova per for<strong>mare</strong> ilpersonale per i cantieri <strong>di</strong> RivaTrigoso, e così via? Sarebbe utilefare la stessa cosa con Confitarma,come si sta già facendoper gli ufficiali all’Accademiadel <strong>mare</strong>, dove arrivano allievida tutta Italia. Vogliamo arrivareall’unicità della proposta formativaper tutte le realtà presentinella Federazione del<strong>mare</strong>”.A proposito <strong>di</strong> Accademiadel <strong>mare</strong>, intanto, si attendononovità e progetti. In primoluogo sembra che stia per terminarel’attesa del decreto ministerialeche deve portare da18 a 12 i mesi <strong>di</strong> navigazionerichiesti per sostenere l’esameda ufficiale, come avviene intutta Europa: “Stiamo insistendo– racconta Repetto – perchéil ministro dei Trasporti firmie ci è stato assicurato checiò accadrà prima degli esamidell’Accademia”. Dalla firma <strong>di</strong>pendeuna parte del futurodell’Accademia, il cui programma<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> è basato proprio suquesta riforma. Ma la formazioneufficiali presto non saràpiù l’unica offerta dell’istituto.“La funzione dell’Accademiadel <strong>mare</strong> – continua Repetto –deve completarsi con la creazione<strong>di</strong> un polo formativo chenon sarà rivolto solo agli ufficiali.Per esempio, con RegioneCampania e Confitarma èstata costituita una societàconsortile (denominata For<strong>mare</strong>,ndr) per la formazione <strong>di</strong>cuochi <strong>di</strong> bordo, con sede aNapoli, <strong>di</strong> cui la Provincia <strong>di</strong>Genova e l’Accademia sonosoci ciascuna al 5%. Si stannopoi esaminando strategie perla formazione <strong>di</strong> personale giàoccupato attraverso corsi <strong>di</strong>aggiornamento. Altri progettiriguardano il coor<strong>di</strong>namento<strong>di</strong> corsi <strong>di</strong> formazione già esistentiper mozzi, frigoristi <strong>di</strong>bordo, meccanici <strong>di</strong> bordo. Insomma,l’Accademia si ritagliauna parte per una formazione<strong>di</strong> carattere più generale <strong>di</strong>quello che ha attualmente.Tanto che già da ora si can<strong>di</strong>daa <strong>di</strong>ventare uno degli istitutitecnici specializzati (Its)previsti dalla riforma dellascuola alla fine del ciclo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>secondario. Questo comporteràla trasformazione dell’Accademiain una fondazione”.Terzo tema che sta a cuore alpresidente della Provincia è lariforma della legge 84, <strong>di</strong> cuiparla ormai da due legislature:“La mia sensazione – <strong>di</strong>ce ancoraRepetto – è che <strong>di</strong>verseproposte si siano stratificate inParlamento, ma che poi non sivada da nessuna parte. Le Provincesede <strong>di</strong> Autorità portualevorrebbero invece poterle esaminareper poi, col ministero,procedere rapidamente alla riforma”.ALBERTO GHIARADà spettacolo il tourme<strong>di</strong>terraneo della vela latinaLe tipiche case del borgo <strong>di</strong>pescatori <strong>di</strong> Boccadasse, hannofatto da sfondo, a fine maggioscorso a Genova, all’ottavoTrofeo Dodero, la terza tappadel Circuito Me<strong>di</strong>terraneo dellaVela Latina 2007. Partita daCelle Ligure (Savona), la competizioneha toccato Saint-Tropez,Genova, Sorrento a metàluglio, quin<strong>di</strong> ad agosto sarà lavolta <strong>di</strong> Stintino e a settembrel’ultima tappa si terrà a Salerno.Nell’altra immagine la regataal largo.Il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> voto è nel mondocivile la pietra miliare su cui sicostruisce la democrazia <strong>di</strong> unpaese. Questo <strong>di</strong>ritto è scontatoper i citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> vecchie democrazie.Eppure in Italia un’intera categoriaproduttiva, che pagatutte le tasse fino all’ultimoeuro, ne è esclusa. Sono i “marittimi”.Ad ogni elezione che avvienenel paese, ancora dopo tantotempo, mi assale un senso <strong>di</strong>frustrazione, ovvero sentirsi uncitta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> serie “b” con <strong>di</strong>ritticivili limitati.E <strong>di</strong>re che alla metà degli annisettanta era iniziata un’esperienza<strong>di</strong> “prove <strong>di</strong> democrazia”, convotazioni pro-forma a bordo <strong>di</strong>navi passeggere.Di tutto questo non è rimastonulla. Non era <strong>di</strong> moda occuparsi<strong>di</strong> una minoranza (invia<strong>di</strong> estinzione) come quella deiimbarcati su ban<strong>di</strong>era estera in quantol’espressione del voto a bordo (quin<strong>di</strong> interritori esteri) pone ulteriori <strong>di</strong>fficoltà.Quanto sin qui segnalato a gran<strong>di</strong> linee<strong>di</strong>mostra come la ricerca <strong>di</strong> soluzioninon sia facile. “I problemi -afferma adesempio il presidente del Collegio nazionaleCapitani, Giorgio Blan<strong>di</strong>na- ci sono,inutile nasconderselo. E’ facile parlare,ma per trovare una soluzione bisogneràsedersi intorno a un tavolo e <strong>di</strong>scutere approfon<strong>di</strong>tamente”.Ciò non toglie che, sevogliamo che il navigante soggetto fondamentalesull’economia del trasportonel nostro paese non sia <strong>di</strong>scriminato,questa ricerca va comunque affrontata.E’ fuori dubbio che il numero limitato deimarittimi italiani (circa quarantamila)non invogli il legislatore ad affrontare ilproblema. Molti marittimi, dobbiamoanche <strong>di</strong>re, non sentono il problemacome prioritario in quanto, a <strong>di</strong>fferenzadegli italiani all’estero che con il votoeleggono un loro rappresentante e quin<strong>di</strong>soggetti che sono espressione dei loroUMORI DI BORDOIl più elementare<strong>di</strong>ritto politicoperso tra le ondemarittimi, oltretutto non chiassosa,non rissosa, per tra<strong>di</strong>zioneportata al “mugugno” ed allachiusura in se stessi:Da queste pagine noi vorremmoiniziare un percorso cheporti al riconoscimento <strong>di</strong> questosacrosanto <strong>di</strong>ritto costituzionale,per tutto il personalenavigante. Le modalità possonoessere varie: dal voto postaleal seggio elettorale sullanave o altre più con<strong>di</strong>vise soluzioni.Una piacevole sorpresa è statal’ultimo convegno della Federazionedel Mare tenutosi aRoma il 26 giugno 2007 sultema “Economia del <strong>mare</strong> e risorseumane” in cui il tema èstato affrontato e portato all’attenzione<strong>di</strong> tutti gli operatoridel settore marittimo e dellealte personalità politiche presenti.DOMENICO LA FAUCICONTINUA DA PAG. 1Sì al voto agli emigratima non ai marittimiinteressi <strong>di</strong>retti, il marittimo con il propriovoto dovrebbe necessariamente inserirsiall’interno del collegio <strong>di</strong> pertinenzae quin<strong>di</strong> non vede nel voto un’opportunità<strong>di</strong>retta e imme<strong>di</strong>ata per esprimereun rappresentante degli interessi dellaloro categoria.Le forze sociali, sia quelle che esprimonole possibilità ed ancor più le forzesindacali dovrebbero iniziare a costruireuna proposta comune sull’argomentoe sapientemente trasferirla insede politica attraverso una forte opera<strong>di</strong> sensibilizzazione.Una proposta operativa potrebbe essereun convegno organizzato in unalocalità a forte presenza marittima chevedesse impegnate tutte le forze coinvolte.Potrebbe essere questo un primopasso per coinvolgere il mondo politico,in<strong>di</strong>pendentemente dagli schieramenti,su <strong>di</strong> un progetto che è innanzituttoun atto <strong>di</strong> giustizia, <strong>di</strong> civiltà e <strong>di</strong>uguaglianza tra tutti i citta<strong>di</strong>ni.PIERO RECorsi per aspiranti e per capitaniIl compartimento <strong>di</strong> Genova del Collegio nazionale capitani<strong>di</strong> L.C. e M. organizza, nella sede <strong>di</strong> vico dell’Agnello2/28, i corsi per il conseguimento dei titoli professionali:per aspiranti capitani <strong>di</strong> lungo corso e aspiranti capitani<strong>di</strong> macchina; nonché per capitani <strong>di</strong> lungo corso ecapitani <strong>di</strong> macchina. I corsi sono aperti a tutti.Per informazioni chia<strong>mare</strong> la segreteria al n° 010-2472746,cell. 333 8191141; e-mail: collegiocapitani@virgilio.CI HA LASCIATOGaetano BeltramiE’ scomparso all’età <strong>di</strong> 66 anni il capitano<strong>di</strong> macchina Gaetano Beltrami, sociodel Collegio nella delegazione <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si.Egli lascia un doloroso senso <strong>di</strong> vuotopresso la famiglia e in quanti l’hanno conosciutoe apprezzato per le sue qualitàumane e professionali.Il capo della delegazione <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>sicom.te Vincenzo Cafaro insieme a tutti isoci esprime profondo cordoglio.C M Y N


6 VITA E MARE MAGGIO-GIUGNO 2007INCONTRO DEI CAPITANI AL MINISTERO DEI TRASPORTI - DIREZIONE NAUTICA DA DIPORTOLo sviluppo del <strong>di</strong>porto marittimorichiede professionalità qualificateMarte<strong>di</strong> 3 luglio a Roma unadelegazione del Diporto delCollegio Nazionale Capitanicomposta dall’amm. RomanoGran<strong>di</strong>, da Michele Costabile eda Pietro Martucci è stata ricevutapresso il <strong>di</strong>partimento perla Navigazione del ministerodei Trasporti.Tema dell’incontro interlocutoriocon i <strong>di</strong>rigenti del<strong>di</strong>partimento,Vanda Rebuffat eMichele Provinciali, erano leproposte integrative e correttivemesse a punto dal Collegiosui nuovi titoli professionali delDiporto.In un clima <strong>di</strong> serena collaborazionesono stati analizzati inumerosi problemi che i marittimiaddetti a questo settoreincontrano quoti<strong>di</strong>anamente.La delegazione dei Capitani harappresentato l’esigenza <strong>di</strong>tracciare un progetto complessivo<strong>di</strong> ampio respiro, per in<strong>di</strong>carechiaramente gli itinerariformativi e i processi <strong>di</strong> crescitadei marittimi del Diporto <strong>di</strong> cuiil nostro Paese ha sempre piùesigenza.La recente introduzione deinuovi titoli professionali per leunità commerciali da <strong>di</strong>portonon supportata da una visionepolitica <strong>di</strong> insieme e quin<strong>di</strong> daun quadro normativo completoha lasciato sul campo troppiproblemi irrisolti. Impressionedel Collegio è che se davvero,come lasciano intuire i nuovi titoliprofessionali, si desidera lanciareuna grande Marineria delDiporto occorre semplificare laburocrazia degli imbarchi, premiarela regolarizzazione deicontratti e penalizzare fortementeil sommerso.Nel comparto turistico-nauticoanche i <strong>di</strong>ritti più elemen-tari, come convalidate le proprieesperienze su un libretto <strong>di</strong>navigazione, ottenere il pagamentodei contributi o avereuna assicurazione sul propriotitolo professionale sono spessouna pura chimera perchénel quadro normativo generalenulla induce l’armatore a preferirela regolarizzazione dell’imbarco.Sulle unità armatoriali, nonessendo obbligatorio un equipaggiotitolato, si comanda invirtù della patente e molti sonocostretti ad accettare imbarchimascherati da assunzioni inazienda o ad<strong>di</strong>rittura in totaleassenza <strong>di</strong> contratto. Per sconfiggerela piaga del lavoro nerosi è quin<strong>di</strong> parlato dell’opportunità<strong>di</strong> “premiare” le unitàche imbarcano equipaggio a librettoo in alternativa “penalizzarein qualche modo” le unitàche non lo fanno. Nel frattempoil Collegio sta proponendole nuove tabelle minime<strong>di</strong> armamento per le unità da<strong>di</strong>porto per far <strong>di</strong>ventare obbligatoriociò che comunque, sottogli occhi <strong>di</strong> tutti, è già normaleprassi.Nel charter il noleggio penalizzafortemente le imbarcazioniche, scegliendo tale destinazione,si vedono interdettala possibilità <strong>di</strong> venire utilizzateper la locazione: il risultato èche nel mercato imperversa laformula contrattuale della “locazionecon skipper” che nonL’arrivo dagli USA dell’eco-ragno ProteusSimile a un “ragno d’acqua” con lelunghe zampe che galleggiano, è lungotrenta metri e largo quin<strong>di</strong>ci.Possiede due motori e una cabina<strong>di</strong> comando che può ospitarefino a 12 persone, anche se permanovrarlo ne bastano due. Al suointerno ospita un laboratorio per leanalisi marine e apparecchiatureoceanografiche, una stazione <strong>di</strong> sorveglianzaed è in grado <strong>di</strong> trasportarepesi fino a due tonnellate.Si sposta senza fare troppo rumore, èultraleggero, a basso consumo <strong>di</strong> combustibile,ecocompatibile, non taglia leonde ma si adatta a loro, scivolandocisopra. E’ capace <strong>di</strong> piegarsi sulle lunghezampe <strong>di</strong> titanio e <strong>di</strong> abbassarsi fino asfiorare con la cabina la superficie dell’acqua.E’ smontabile, trasportabileovunque, all’interno <strong>di</strong> contenitori standard.Ne sono state <strong>di</strong>segnate varianti<strong>di</strong> <strong>di</strong>verse misure, con sistemi propulsivivariabili.Progettato da un ingegnere italianoche da quarant’anni vive negli StatiUniti, Proteus è il catamarano prototipodella nuova specie <strong>di</strong> imbarcazioniWam-v (wave adaptive modularvessel). E’ arrivato da San Francisco eil 15 giugno scorso ha toccato Genovacome prima tappa italiana. E’stato costruitocol sostegno <strong>di</strong> sponsor americanie il patrocinio del National MarineSanctuary Program, creato dal governoper tutelare tre<strong>di</strong>ci parchi marinitra il Pacifico e l’Atlantico. In Italia èstato chiamato dal ministero dell’Ambienteper sensibilizzare l’opinionepubblica sul problema della salvaguar<strong>di</strong>adelle coste e delle aree marineprotette.tutela lo skipper ed espone ilcliente a responsabilità chenon gli competerebbero. Tra leipotesi presentate dal Collegioe <strong>di</strong>scusse nel corso delle riunionic’è quella <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificareil noleggio delle unità maggiorida quello delle imbarcazioni,semplificando per queste ultimel’imbarco e lo sbarco delpersonale.Un giovane che inizi adesso alavorare nel <strong>di</strong>porto ha duestrade: imbarcare “in nero” o “perpatente” su una unità armatoriale(ma così non otterrà mai il riconoscimentodella navigazioneeffettuata) o effettuare almeno36 mesi <strong>di</strong> imbarco (<strong>di</strong> cui 24 suunità a<strong>di</strong>bite a noleggio) per poteraccedere all’esame <strong>di</strong> Ufficialedel Diporto. Purtroppo la maggioranzadelle unità da <strong>di</strong>portoche imbarcano un comandantenon necessita <strong>di</strong> alcun altro elemento<strong>di</strong> equipaggio, a menoche sia assolutamente conveniente(meglio se semi-gratuito).C’è poi da aggiungere la constatazioneche nel <strong>di</strong>porto gli imbarchisono stagionali, 2-4 mesi l’anno,ciò significa che per ottenere36 mesi a libretto servono, se vabene, 9 anni... Troppi.Si è quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>scusso sull’opportunità<strong>di</strong> creare un titolo <strong>di</strong>Primo Livello inferiore a quello<strong>di</strong> Ufficiale del Diporto, <strong>di</strong>facile conseguimento e limitatoad una certa <strong>di</strong>stanza dallacosta per consentire l’inizio trasparentedei giovani nel Diporto.La proposta è sembrata validae sarà oggetto <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento.Il mercato ha necessità <strong>di</strong>reperire un numero semprecrescente <strong>di</strong> marittimi del Diportoper lo sviluppo sviluppodel charter nautico e <strong>di</strong>una navigazione armatorialeche adotta unità sempre piùgran<strong>di</strong>. E’ molto cresciuta lalunghezza delle imbarcazioni,negli ultimi <strong>di</strong>eci anni. Oggi imarina sono pieni <strong>di</strong> unità superioriai 14 metri, decisamentetroppo impegnativeper armatori privati in gitacon la famiglia. A queste unitàservono comandanti, marinai,motoristi e personale <strong>di</strong>servizio e <strong>di</strong> camera in numerosempre maggiore ma perun periodo limitato alla bellastagione: giugno, luglio, agostoe poco più.Per rispondere a questa esigenzanon servono ufficiali mauomini e donne particolari capaci<strong>di</strong> affrontare il “noma<strong>di</strong>smo”richiesto dal settore.La grande palestra del Diportoè capace <strong>di</strong> for<strong>mare</strong> <strong>di</strong>rettamente“sul <strong>mare</strong>” i marittimi chenei prossimi decenni saranno ilmotore <strong>di</strong> un’industria in rapi<strong>di</strong>ssimaespansione; ma dobbiamoimparare a riconoscernel’identità e le esigenze ogni voltache se ne prospetta l’occasione.E quale occasione è migliore<strong>di</strong> un incontro con le personeche possono <strong>di</strong>segnare lo sviluppodella loro <strong>vita</strong> professionale?MICHELE COSTABILEResponsabile Nazionale per il Diportodel Collegio Nazionale CapitaniLungo Corso e MacchinaDelegato Nazionale perCi<strong>vita</strong>vecchiaCHARTER - UN DIFFUSO ESCAMOTAGE PER NON IMBARCARE PERSONALE IN REGOLAClienti ed equipaggiattenti alla locazioneChe cosa <strong>di</strong>cela leggeEcco che cosa stabilisce il Dl171:art 35 - Numero minimo <strong>di</strong>componenti dell’equipaggiodelle unità da <strong>di</strong>porto.1. E’ responsabilità del comandanteo del conduttore dell’unitàda <strong>di</strong>porto verificare primadella partenza la presenza a bordo<strong>di</strong> personale qualificato e sufficienteper for<strong>mare</strong> l’equipaggionecessario per affrontare la navigazioneche intenda intraprendere,anche in relazione alle con<strong>di</strong>zionimeteo-marine previste ealla <strong>di</strong>stanza da porti sicuri.La locazione <strong>di</strong> imbarcazioni da <strong>di</strong>porto deve essere effettuatasecondo le regole per non incorrere in pesanti sanzioni.Lo segnala in una rivista <strong>di</strong> settore il vicepresidente<strong>di</strong> Assonautica-Assocharter, Massimo Revello. Gli articolidel decreto legislativo 171 del 2005 prevedono multe da2.066 a 8.263 euro per “chiunque assume o detiene il comandoo la condotta ovvero la <strong>di</strong>rezione nautica <strong>di</strong> un’unitàda <strong>di</strong>porto senza avere conseguito la prescritta abilitazione”.Alla società armatrice viene inoltre sospesa per trentagiorni la licenza <strong>di</strong> navigazione. Insomma, si rischiagrosso se a guidare non è uno skipper munito dei titoli giusti.Revello racconta che le prime licenze <strong>di</strong> navigazionesono state revocate dalle Capitanerie <strong>di</strong> porto già a iniziostagione, proprio per questi motivi. L’avvertimento conseguenteè quello <strong>di</strong> non fir<strong>mare</strong> contratti <strong>di</strong> locazione chenon prevedano le prestazioni <strong>di</strong> skipper e hostess. Questiultimi devono essere messi in regola dall’armatore e dotatidei requisiti <strong>di</strong> legge.art 40 - Responsabilità civile1. La responsabilità civile versoterzi derivante dalla circolazionedelle unità da <strong>di</strong>porto,come definite dall’articolo 3, èregolata dall’articolo 2054 delco<strong>di</strong>ce civile e si applica la prescrizionestabilita dall’articolo2947, comma 2, dello stessoco<strong>di</strong>ce.2. Ai fini dell’applicazionedell’articolo 2054, comma 3,del co<strong>di</strong>ce civile, il locatario dell’unitàda <strong>di</strong>porto è responsabilein solido con il proprietarioe, in caso <strong>di</strong> locazione finanziaria,l’utilizzatore dell’unità da<strong>di</strong>porto è responsabile in solidocon il conducente in vecedel proprietario.art 53 - Violazioni commessecon unità da <strong>di</strong>porto1. Chiunque assume o ritieneil comando o la condottaovvero la <strong>di</strong>rezione nautica <strong>di</strong>un’unità da <strong>di</strong>porto senza avereconseguito la prescritta abilitazioneè soggetto alla sanzioneamministrativa del pagamento<strong>di</strong> una somma da 2.066a 8.263 euro; la stessa sanzionesi applica a chi assume o ritieneil comando o la condottaovvero la <strong>di</strong>rezione nautica <strong>di</strong>un’unità da <strong>di</strong>porto senza laprescritta abilitazione perchérevocata o non rinnovata permancanza dei requisiti; la sanzioneè raddoppiata nel caso <strong>di</strong>condotta o comando <strong>di</strong> unanave da <strong>di</strong>porto.5. In caso <strong>di</strong> violazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioniin materia <strong>di</strong> navigazioneche prevedono sanzioniamministrative, l’utilizzatore atitolo <strong>di</strong> finanziaria è obbligatoin solido con l’autore delle violazionial pagamento della sommada questa dovuta, se nonprova che la navigazione è avvenutacontro la sua volontà.6. Per le violazioni <strong>di</strong> cui alcomma 1 si applica la sanzioneaccessoria della sospensionedella licenza <strong>di</strong> navigazione pertrenta giorni. Il periodo <strong>di</strong> sospensioneè riportato sulla licenza<strong>di</strong> navigazione.L’ECO DELLA STAMPA ®AGENZIA DI RITAGLI E INFORMAZIONIDA GIORNALI E RIVISTE Direttore I. FrugiueleECOSTAMPA ®MEDIA MONITOR S.P.A.VIA G. COMPAGNONI 28 - 20129 MILANOTEL. 02.7481131 R.A. - FAX 02.748113444CAS. POST. 12094L’ECO DELLA STAMPA REG. STAMPA TRIB. MILANO N. 6660 DEL 30.9.1964PRESIDENZA NAZIONALEE COMPARTIMENTO DI GENOVAwww.collegionazionalecapitani.itinfo@collegionazionalecapitani.itCOMPARTIMENTO DI NAPOLIwww.collegiocapitani.ite-mail: info@collegiocapitani.itDELEGAZIONE DI SIRACUSA - AUGUSTA -PORTO EMPEDOCLEwww.collegiodeicapitani.3000.ite-mail: collegiocapitani@virgilio.itDELEGAZIONE DI POZZALLOwww.cncpozzallo.come-mail: info@cncpozzallo.com«VITA E MARE»GENOVA INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA:info@collegionazionalecapitani.itC M Y N


8 VITA E MARE MAGGIO-GIUGNO 2007A NAPOLI PER LA PRIMA VOLTA UNA NAVEDELLA DISNEY CRUISE LINENel corso dell’estate la “Disney Magic”, che per la prima voltasolca le acque del Me<strong>di</strong>terraneo, effettuerà otto scali nel portopartenopeo. Le tappe sono previste nell’ambito <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong>crociere che toccheranno altre quattro città portuali italiane:Palermo, Olbia, Ci<strong>vita</strong>vecchia e La Spezia.«Siamo molto sod<strong>di</strong>sfatti della scelta effettuata dalla compagniaamericana – ha detto il segretario generale dell’AutoritàPortuale <strong>di</strong> Napoli, Pietro Capogreco – perché con l’arrivo dellacompagnia Disney Cruise Line il nostro porto coprirà un nuovosegmento <strong>di</strong> traffico: quello rivolto alle famiglie e ai bambini».Per il suo primo approdo a Napoli la compagnia americana hadeciso <strong>di</strong> organizzare una visita all’ospedale pe<strong>di</strong>atrico SantobonoPausilipon, in compagnia dei personaggi più amati daibambini: Topolino e Pluto. In particolare sono stati visitati i reparti<strong>di</strong> onco-ematologia pe<strong>di</strong>atrica e il reparto <strong>di</strong> oncologa chirurgica.MSC CROCIERE CAMBIA IL NOMEDI UNA NAVE IN COSTRUZIONESarà battezzata “ Splen<strong>di</strong>da” anziché “Serenata” la nave da crocierache tra due anni entrerà a far parte attiva della flotta MSCcrociere. La nuova unità che il gruppo navalmeccanico Aker Yardsconsegnerà alla compagnia nella primavera del 2009 porteràun nome che ne sottolineerà ancor più la bellezza.Lo scorso 12 aprile Aker Yards ha effettuato il taglio della primalamiera della MSC Splen<strong>di</strong>da. La nave, <strong>di</strong> 133.000 tonnellate<strong>di</strong> stazza lorda, sarà gemella della MSC Fantasia.FEDERMAR-CISAL HA DICHIARATO LO STATODI AGITAZIONE DEL PERSONALE TIRRENIALO SCORSO 27 LUGLIOIl sindacato contesta al ministero dei Trasporti i ritar<strong>di</strong> nelladefinizione del giu<strong>di</strong>zio sul piano industriale presentato dalla12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121231234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123compagnia: “Piano propedeutico ad una corretta operazione <strong>di</strong>1234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123privatizzazione dell’intero gruppo, confortata dalla decisione del I testi e<strong>di</strong>ti dal Collegio Nazionale Capitani <strong>di</strong> L.C. 1234567890123456789012345678901212345678901234567890123456789012123 e M.Parlamento <strong>di</strong> prolungare al 2012 la convenzione tra lo Stato ela Tirrenia medesima per l’espletamento dei servizi <strong>di</strong> collegamentocon le isole maggiori e minori».per i Corsi <strong>di</strong> preparazione del Personale marittimoIl sindacato ritiene che «il piano in questione, almeno nei risvolti<strong>di</strong> carattere sociale, sia in grado <strong>di</strong> dare impulso al consoli-e per il conseguimento della patente nauticadamento e allo sviluppo dell’occupazione: al riguardo, infatti,bisogna tenere presente che il gruppo Tirrenia, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong>quanto avviene con le aziende associate alla Confitarma, impiegaunicamente marittimi <strong>di</strong> nazionalità italiana e, nella loro grandemaggioranza, in pianta stabile».VIA LIBERA AL NUOVO GRANDE PORTOCONTAINER SULL’ESTUARIO DEL TAMIGISarà la maggiore opera realizzata nelporto <strong>di</strong> Londra da più <strong>di</strong> cento anniIl ministro britannico dei Trasporti, GillianMerron, ha approvato definitivamenteil progetto London Gateway, che prevedela realizzazione <strong>di</strong> un nuovo portocontainer a Shellhaven, nel Thurrock, sull’estuariodel fiume Tamigi. Il parere positivodell’esecutivo era già stato preannunciatodall’ex ministro dei Trasporti,Gillian MerronDerek TwiggIl maxi-progetto era stato avviato nel2002 dal gruppo britannico P&O in collaborazionecon la Shell ed era stato confermato in seguito dallaDP World <strong>di</strong> Dubai, che successivamente aveva acquisito la P&O.SIGLATO IL RINNOVO DEL CONTRATTOCOLLETTIVO NAZIONALE PER I MARITTIMIConfitarma, Fedarlinea, Assorimorchiatori e Federimorchiatorihanno raggiunto l’accordo con le organizzazioni sindacali <strong>di</strong>settore Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti sia per la definizione delrinnovo della parte normativa del contratto dei marittimi cheavrà una durata quadriennale e scadrà il 31 <strong>di</strong>cembre 2010, siaper la parte economica valida per il biennio 2007-2008 che prevedeun incremento retributivo complessivo a regime per unaqualifica me<strong>di</strong>a che varia da 145 a 170 euro comprensiva <strong>di</strong> tuttii trascinamenti.«L’intesa raggiunta senza il ricorso a nessuna iniziativa <strong>di</strong> sciopero– hanno sottolineato i firmatari in una nota – conferma ilclima <strong>di</strong> buone relazioni industriali presente nel settore che haconsentito <strong>di</strong> superare alcuni momenti <strong>di</strong> forte tensione».«Uno degli aspetti qualificanti dell’accordo – hanno spiegatole organizzazioni armatoriali e sindacali – è l’istituzione della previdenzacomplementare per il settore marittimo attraverso l’adesionead un fondo già costituito nell’ambito del settore dei trasporti.Particolare attenzione viene de<strong>di</strong>cata alla formazione professionalea bordo e a terra con la costituzione <strong>di</strong> un ComitatoNazionale Paritetico per il lavoro marittimo avente lo scopo <strong>di</strong>favorire ulteriori progetti <strong>di</strong> formazione in<strong>di</strong>rizzati anche alla sicurezzadel lavoro a bordo, oltre alle iniziative già realizzate e incorso <strong>di</strong> definizione, e <strong>di</strong> promuovere il lavoro marittimo anchecon il necessario coinvolgimento e responsabilizzazione delleistituzioni. Nell’ambito dell’accordo, per la parte relativa al personaleimbarcato su unità a<strong>di</strong>bite al servizio <strong>di</strong> rimorchio, è statocostituito un Osservatorio Nazionale permanente avente lo scopo<strong>di</strong> analizzare e valutare le questioni rilevanti al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduaretempestivamente le soluzioni delle <strong>di</strong>verse problematichedel settore».Inoltre armatori e sindacati hanno con<strong>di</strong>viso l’opportunità <strong>di</strong>procedere ad una semplificazione della <strong>di</strong>sciplina contrattualesalvaguardando l’impianto complessivo <strong>di</strong> tutele normative e ilivelli economici derivanti dai vigenti contratti.Il sindacato Federmar ha criticato l’accordo sull’orario <strong>di</strong> lavorosiglato dalle altre sigle sindacali. L’intesa – ha rilevato oggi Federmar– «ha elevato a 98 ore le prestazioni lavorative da compierenella settimana, purché il periodo d’imbarco non ecceda i60 giorni, il che comporta lavorare 14 ore al giorno per 60 giorni».«Per i marittimi della Tirrenia o della Grimal<strong>di</strong> o <strong>di</strong> quelli dellealtre aziende operanti nel cabotaggio, i quali avevano già ilperiodo d’imbarco <strong>di</strong> 60 giorni – ha osservato il sindacato – tuttoquesto sbracamento non ha prodotto né un’ora <strong>di</strong> riposo compensativoné un euro in più nella busta paga».LA SICUREZZA PERSONALEE RESPONSABILITA’SOCIALI(S.P.R.S.)PERSONAL SAFETY ANDSOCIAL RESPONSIBILITIES(P.S.S.R.)Manuale preparato dal C.S.L.C.Comandante Italo DE ANGELIS2005«IL LUPO DI MARE»<strong>di</strong> BRUNO COSSUIMOSTANDARDMARINECOMMUNICATIONPHRASESNuovo manuale per il conseguimento delle patenti nauticheI libri si possono richiedere al Collegio Capitani, sede <strong>di</strong> GenovaC M Y NFINCANTIERI VARA UNA NAVEOCEANOGRAFICA PER L’INDIANello stabilimento Fincantieri <strong>di</strong> Muggiano (La Spezia), è statavarata la Sagar Nidhi (Perla degli Oceani), nave oceanograficacommissionata per il National Institute of Ocean Technology(NIOT) <strong>di</strong> Madras.Alla cerimonia sono intervenuti il ministro in<strong>di</strong>ano delle Scienzedel territorio, della tecnologia e della scienza, Kapil Sibal, e ilsottosegretario alla Difesa, Lorenzo Forcieri. Per Fincantieri hapartecipato Giuseppe Sassi, vice <strong>di</strong>rettore navi militari.La nave, la cui sezione poppiera è stata realizzata nello stabilimento<strong>di</strong> Riva Trigoso (Genova), ha circa 5.000 tonnellate <strong>di</strong> stazzalorda, è lunga 104 metri, larga 18 e sarà consegnata nel prossimoautunno.La Sagar Nidhi, che sarà in grado <strong>di</strong> operare in qualsiasi contestooperativo, dall’ambiente tropicale a quello polare, è dotata<strong>di</strong> attrezzature scientifiche d’avanguar<strong>di</strong>a e sarà a<strong>di</strong>bita ad attività<strong>di</strong> ricerca oceanografica e idrografica, prelievo <strong>di</strong> campioni<strong>di</strong> acqua o ghiaccio e carotaggio del fondale marino. Inoltre potràgestire a <strong>di</strong>stanza unità ROV (Remotely Operated Vehicle) eAUV (Autonomous Underwater Vehicle).«Questa nave è la prima unità che Fincantieri realizza per ilmercato in<strong>di</strong>ano – ha sottolineato il gruppo cantieristico italiano– e conferma gli ottimi rapporti che l’azienda intrattienecol Paese. Nnel 2004 erano stati firmati due contratti con ilcantiere <strong>di</strong> Cochin, per la progettazione e la responsabilitàdell’integrazione dell’apparato motore della nuova portaereidella Marina militare in<strong>di</strong>ana. Per seguire le attività in In<strong>di</strong>a eimplementare ulteriormente le relazioni commerciali con ilPaese, Fincantieri ha aperto un ufficio permanente a NuovaDelhi».IL GRUPPO RIMORCHIATORI RIUNITIINTERLOCUTORE UNICOPER LA PRIVATIZZAZIONE DI TUG MALTAL’esecutivo <strong>di</strong> Malta ha scelto il gruppo Rimorchiatori RiunitiSpa <strong>di</strong> Genova quale interlocutore unico per la privatizzazionedella Tug Malta Limited, come raccomandato dal comitato dell’agenziagovernativa maltese per le privatizzazioni. Le trattativetra la Rimorchiatori Riuniti e l’agenzia inizierannoal più presto.La privatizzazione riguarda la quota pari al 73,72% del capitaleazionario della Tug Malta in mano allo Stato. Alla gara hannopartecipato 11 società <strong>di</strong> rimorchio europee.Attualmente Tug Malta ha una flotta <strong>di</strong> sei rimorchiatori cheoperano nel porto <strong>di</strong> La Valletta e nel container terminal MaltaFreeport, che lo scorso anno ha movimentato circa 1,4 milioni <strong>di</strong>teu.Italo De AngelisIL MARITTIMOABILITATO PERI MEZZI SALVATAGGIOConvenzioni della Conferenza del 1995eCo<strong>di</strong>ce STCWAggiornati ai relativi emendamentin.° 1 (1997) e n.° 2 (2001)Traduzione non ufficiale curata dalC.L.C. Comandante Italo DE ANGELIS2001Il Marittimo abilitatoper i mezzi salvataggioCONFORME AL DECRETO P.R.N. 474 del 29-7-1996DAL 1976 CORSI PRE-PARATORI AGLI ESAMIPER TITOLI PROFES-SIONALI MARITTIMIRicor<strong>di</strong>amo ai nostri associati eai lettori interessati che pressole SOTTONOTATE SEDI DELCOLLEGIO, AUTORIZZATE DAL-LA SEDE NAZIONALE, si svolgonocorsi preparatori agli esamiper titoli professionali <strong>di</strong>:Capitano <strong>di</strong> L.C. eCapitano <strong>di</strong> Macch.Aspirante Cap. L.C. eAspirante Cap. <strong>di</strong> Macch.Sede <strong>di</strong>: GENOVA -BARI - BRINDISI -SIRACUSA


MAGGIO-GIUGNO 2007 VITA E MARE 9UNA RIEVOCAZIONE INSOLITA DEL CONDOTTIERO A DUE SECOLI DALLA NASCITALe imprese marinaredell’ammiraglio Garibal<strong>di</strong>Garibal<strong>di</strong> non fu guerrigliero,né in Sud America prima del1848 né lo fu mai negli anni seguentiin Italia e in Francia. Sulfronte franco-tedesco combattécome comandante davanti aeserciti armati e addestrati aglior<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> stati maggiori e <strong>di</strong> generalifrancesi, prussiani e soprattuttoaustriaci. E parallelamentedai primi anni delle guerrein Sud America imbarcò al comando<strong>di</strong> una o più navi, da capitanoad ammiraglio. Era condottieroper istinto e per determinazione,raziocinio, scelte erisultati, non solo nel 1860 controal non trascurabile esercitoborbonico, ma da ben prima:come scrisse il severo e talvoltaingiusto Denis Mack Smith, giàdalla prima guerra per l’in<strong>di</strong>pendenzaitaliana. Il suo fascinoè dovuto anche all’intuito ealla comprensione verso il prossimoe l’umanità coinvolti nellaguerra.Garibal<strong>di</strong> non fu neppure soldatovero, né per <strong>di</strong> più politico,anzi. Si presentò con piglio impoliticoal Risorgimento italiano, futenace e ardente <strong>di</strong> spirito e volontà,passando per l’avventuranelle due Americhe, irrompendonel variegato momento storicodel 1848, “primavolta” per l’Italia ,dopo la “caduta” del sogno napoleonicoe murattiano con l’ineffabilee insieme soffocante Congresso<strong>di</strong> Vienna.L’incompleto eapprossimativo comandante delRio Grande e dei cruenti campi<strong>di</strong> battaglia <strong>di</strong> Uruguay e Brasile,trovò il “placet”, anche se nonufficiale, del re Carlo Alberto e fuaccettato dal suo stato maggiore.Fu stagione brevissima, maesaltante con i suoi sbarchi e reimbarchisu battelli a vela lungola riva austriaca del lago Maggiore.Le brevi, impreve<strong>di</strong>bili apparizionidei battelli corsari produsseroe suscitarono non solo malumori,ma timori <strong>di</strong> un’ipotesi <strong>di</strong>offensiva sulle non più tranquilleguarnigioni del <strong>mare</strong>scialloRadetzky. E fu anche una “rivalsa”del tentativo <strong>di</strong> invasione ideatanel 1834 da Giuseppe Mazzinie sprecata per la leggerezzadel generale Gerolamo Ramorino,comandante militare sceltoper la buona fama acquisita inItalia e in altri paesi europeiCENTRO DI ADDESTRAMENTO INTERNAZIONALEPER IL PERSONALE MARITTIMO(MARITIME TRAINING CENTER)Sede Legale - Direzone Comm.le Amministrativa - Centro Addestramento:93012 GELA (CL) ITALY - C.da Poggio Alessi S.P. 8 per Butera C.P. 79Tel. 0933.823557- Fax 0933.934742 - Cell. 349.6744703www.<strong>di</strong>marcagroup.it - e-mail: <strong>di</strong>marca@<strong>di</strong>marcagroup.itUffici <strong>di</strong>staccati <strong>di</strong> Roma: Via Pietro Giannone, 27 - 00192 ROMA - Tel./Fax 349.674.47.03 / 348.873.03.61SI SVOLGONO CORSI SECONDO LA CONVENZIONE E CODICE STCW ’95RICONOSCIUTI ED AUTORIZZATI DAL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTISI SVOLGONO I SEGUENTI CORSI:➢ CORSO ANTINCENDIO BASE (FIRE FIGHTING COURSE BASIC)➢ CORSO ANTINCENDIO AVANZATO (FIRE FIGHTING COURSE ADVANCED)➢ CORSO DI SOPRAVVIVENZA E SALVATAGGIO (PERSONAL SURVIVAL)➢ CORSO DI PRIMO SOCCORSO (FIRST AID)➢ CORSO DI SICUREZZA PERSONALE E RESPONSABILITA’ SOCIALI (P.S.S.R.)SONO PREVISTI CORSI AGGIUNTIVI, FUORI CALENDARIO PER SODDISFARE LE RICHIESTEDEGLI ISTITUTI TECNICI NAUTICI E DELLE SOCIETA’ DI NAVIGAZIONE.Il calendario dei corsi è a cadenza settimanale, previa prenotazione presso la nostra segreteria:Tel. 0933.82.35.57 - Fax 0933.93.47.42 - Cell. 349.674.47.03 / 348.873.03.61nell’ultimo periodo della leggendariafortuna napoleonica.E’ provato che il generale genovesearroccato a Lione in Franciaprima dell’azione ricevetteda Mazzini il cospicuo ingaggio<strong>di</strong> circa quattrocentomila lireaustriache, offerte da un “mazziniano”milanese per finanziarel’impresa, e lo “bruciò” in pochenotti trascorse al tavolo dagioco, non senza l’aiuto e lo stimolo<strong>di</strong> qualche non innocenteammiratrice. Tutto mentre Garibal<strong>di</strong>,sbarcato dalla fregata “Euri<strong>di</strong>ce”insieme all’amico e marinaioMutru, fu costretto allafuga non appena seppe la notiziadell’ignobile fallimento. Ilmarinaio Garibal<strong>di</strong>, figlio dell’armatoreDomenico, e amicodel capitano <strong>di</strong> lungo corso AngeloSanto Pesante, sfuggì alcarcere duro, e ritornò sul <strong>mare</strong>.In quello strano e funesto 1834si convinse dell’inutilità delle rivoluzioni,che per lungo temponell’Italia <strong>di</strong>visa e poi nella storiografia<strong>di</strong> quegli avvenimentifurono in<strong>di</strong>cati con l’equivoconome <strong>di</strong> moti rivoluzionari.Occorrevano mezzi adeguatiper abbattere il dominio austriaco,reso forte da tre elementi:una monarchia secolare, esercitoe flotta. In quei giorni il giovane,<strong>di</strong>ventato capitano <strong>di</strong> <strong>mare</strong>,ne parlò con Pesante, oltre checon il padre. Il primo, iscritto nel“Reistre des capitaines de Nice”,era un classico lupo <strong>di</strong> <strong>mare</strong> chebatteva prevalentemente a bordodel brigantino “Costanza”,“che collegava i porti del bacinooccidentale me<strong>di</strong>terraneo conquelli del mar Egeo e del marNero fino al mar d’Azov”. Comerisulta da un recente saggio(Marco Pisano: “Un Sanremesenel Risorgimento” ), “gli scali piùimportanti erano Galata, Odessa,Sebastopoli, Taganrog, dovele navi italiane e particolarmentequelle liguri scaricavano legnamevario, zucchero, vino,merci pregiate, e caricavano altrovino e grano”. I due amici - ilmaestro e il già allievo - ripensaronoad avventure e <strong>di</strong>savventurevissute e subite in uno deiviaggi sulle rotte del Mar Nero.Rievocarono i rischi più frequenti,in non camuffati abbordaggi<strong>di</strong> navi greche e turche, tra loronemici acerrimi, che controllavanoo meglio tentavano <strong>di</strong> spartirsiil mar Egeo con i suoi porti ele sue isole. Vennero fuori un po’in <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne in rimpianti nella rievocazione<strong>di</strong> alcuni arrembaggipiù o meno cruenti. In più <strong>di</strong>uno il giovane Garibal<strong>di</strong>, avendoacquisito il grado <strong>di</strong> secondo sulbrigantino “Clorinda”, condottoda uno dei più noti e capaci comandantidell’epoca, SimoneGiuseppe Clary, trasse anche unarispettabile fama. Su quella rotta,in prossimità delle isole Cicla<strong>di</strong>,tre navi pirata avrebbero abbordatoil “Clorinda” insieme o,più verosimilmente, in brevesuccessione <strong>di</strong> tempo. Lo scontroa bordo fu <strong>di</strong>retto dal giovanissimoufficiale, con buon risultato,anche se fu aiutato dallanotizia che due unità da guerra<strong>di</strong> ban<strong>di</strong>era britannica eranoin rotta verso il punto delloscontro e sarebbe verosimileche per questo motivo le trenavi corsare abbiano rinunciato.Sarebbe prova <strong>di</strong> questo semileggendarioscontro il fattoche Garibal<strong>di</strong> riportò una feritada arma da fuoco a un braccioe altra in una colluttazione conalcuni membri della ciurma greco-turca.Arriviamo al 1849, quando ilPesante, <strong>di</strong>venuto console <strong>di</strong>Spagna in Liguria, con sede Sanremo,trattò, con il consenso delgoverno piemontese e con lapartecipazione della Marina sarda,un’altra “fuga” e la salvezza <strong>di</strong>Garibal<strong>di</strong> per un futuro meno <strong>di</strong>sastrosoe più propizio, ma quasiineluttabile. Con l’impegnodella Marina sarda e del nuovore Vittorio Emanuele, insi<strong>di</strong>atodal nemico feld<strong>mare</strong>sciallo Radetzky,Garibal<strong>di</strong> fuggiasco sortìa mala pena da Roma occupatadai francesi del generale Ou<strong>di</strong>not(cognome solo <strong>di</strong> risonanzanapoleonica), dopo il temerariotentativo <strong>di</strong> arrivare con alcunecentinaia <strong>di</strong> volontari. L’amicodelle rotte del mar Nero, nellaqualità <strong>di</strong> capitano <strong>di</strong> lungocorso, ma anche con simpatiepolitiche per Giuseppe Mazzini,perciò repubblicano, ebbe quin<strong>di</strong>la sua parte nel contribuire asalvare il generale ritornato marinaio.Nel 1849 partì da Roma dopoaverne <strong>di</strong>feso i bastioni con uncorpo d’esercito rappresentatoanche da Nino Bixio, accorso dalfronte lombardo-veneto doveimperversava il meglio dell’esercitoaustriaco comandatoda Radetzky, da Wimpfen., daHainau. Garibal<strong>di</strong>, da poco temponominato generale dalla Repubblicaromana, affidò la moglieAnita in gravidanza a unaesigua scorta personale e al barnabitaUgo Bassi. La colonna <strong>di</strong>circa quattromila uomini, unpiccolo reparto <strong>di</strong> cavalleria, euna parte dei bersaglieri lombar<strong>di</strong>già <strong>di</strong> Manara, cominciò arisalire il Lazio, in parte insi<strong>di</strong>atadalle avanguar<strong>di</strong>e <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando<strong>di</strong> Borbone re delle DueSicilie, sul filo <strong>di</strong> confine <strong>di</strong>Abruzzo, Umbria, Marche, Toscana,Romagna, in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong>Venezia asse<strong>di</strong>ata da terra ebloccata dal <strong>mare</strong>.Con il tempoe le guerre l’Eroe dei due mon<strong>di</strong><strong>di</strong>ventò meno corsaro e piùcapitano <strong>di</strong> lungo corso, con rispettabilepatente in Nord eSud America, e poi ammiraglio<strong>di</strong> squadra in Oceano Atlanticofra Argentina e Brasile. Dal 1860rimase in Italia, dopo il grado <strong>di</strong>generale ricevuto nel 1859 euna lunga serie <strong>di</strong> vittorie terrestri.GIUSEPPE MARASCOC M Y N


10 VITA E MARE MAGGIO-GIUGNO 2007IL PRESIDENTE DELL’IPSEMA RIVENDICA L’AUTONOMIA DELL’ISTITUTO PER TUTELARE I MARITTIMIPer i versamenti delle quote associative e assicurative servirsi del C/C P. 391169intestato al COLLEGIO CAPITANI L.C. E M. - Vico dell’Agnello, 2 - 3° piano -16124 Genova oppure contattare il Compartimento <strong>di</strong> Napoli e le Delegazioni.Ci pregiamo comunicarvi qui <strong>di</strong> seguito le quote associative per l'ANNO 2007quote che sono state già concordate con i Compartimenti:• “Una tantum” € 10,00• Aspiranti e Capitani € 70,00• Allievi € 35,00• Allievi Nautici € 30,00• Pensionati € 40,00• Soci Aderenti € 55,00• Soci Sostenitori € 100,00Assicurazione Licenza<strong>di</strong> PilotaggioCompagnia AssicuratriceSIAT Società Italiana Assicurazioni e RiassicurazioniGENOVAIl premio <strong>di</strong> assicurazione della Licenza <strong>di</strong> pilotaggio per l'annoassicurativo 19 LUGLIO 2007 - 18 LUGLIO 2008 è <strong>di</strong> 75,00. L'indennizzo per la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> proventi durante il periodo <strong>di</strong><strong>di</strong>soccupazione causato dalla sospensione della Licenza <strong>di</strong> Pilotaggio,or<strong>di</strong>nata da una Autorità Competente, in seguito ad unincidente nautico accaduto ad una nave sulla quale l'Assicuratoprestava servizio in qualità <strong>di</strong> Pilota è stato portato a Euro 2.000per un periodo non superiore a otto mesi. Nel caso <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta della licenza <strong>di</strong> pilotaggio, stabilita da unaAutorità competente, l'indennizzo è stato portato Euro 36.000. Questa polizza copre anche la responsabilità legale del pilotaimputabile ad errori <strong>di</strong> navigazione e manovra a lui attribuibilidurante il suo servizio <strong>di</strong> pilotaggio, nei confronti <strong>di</strong> cose <strong>di</strong> Terzie nei confronti <strong>di</strong> Terzi. Si precisa che non sono considerate cose<strong>di</strong> terzi le cose <strong>di</strong> proprietà del Pilota o del Corpo Piloti per il qualeopera e non sono Terzi i <strong>di</strong>pendenti/collaboratori del Pilota e i<strong>di</strong>pendenti/collaboratori dello stesso Corpo dei Piloti. Il periodo <strong>di</strong> copetura risulta: dalle ore 24.00 del 19/07/2007finoalle ore 24.00 del 18/07/2008.Diportisti assicurateviil titolo professionaleIl Collegio nazionale Capitani L.C. e M. offre agli ufficiali e comandanticoperta/macchina del <strong>di</strong>porto la possibilità <strong>di</strong> assicurareil titolo professionale come i colleghi del traffico.Coloro che sono in possesso dei titoli previsti dalla normativapossono farlo alle medesime con<strong>di</strong>zioni degli ufficiali e capitani dellamarina mercantile.Con<strong>di</strong>zioni aggiuntive: imbarcazioni / navi a motore/vela immatricolarein Italia e/o estero, superiori a <strong>di</strong>eci metri <strong>di</strong> lunghezza,munite <strong>di</strong> ruolo equipaggio.Gli interessati devono essere iscritti al Collegio Capitani.Le tariffe e modalità sono quella riportate sul perio<strong>di</strong>co “Vitae Mare”.Per consultare la polizza e/o averne copia basta contattare unadelle delegazioni del Collegio sparse in tutti i porti d’Italia.CAPITANI ASSICURATEVI LA PATENTEATTENZIONERammentiamo ai Colleghi Assicurati ed a tutti glialtri interessati che la vali<strong>di</strong>tà della polizza scadeil 18 luglio 2007.È opportuno e saggio assicurare il titolo professionalespecialmente oggi.Il pagamento della quota annua può essere eseguitoper Genova sul c/c postale n. 00391169 intestatoal Collegio.Per Napoli e Delegazioni contattando per informazioniai rispettivi numeri telefonici.Gli interessati possono ottenere copia della polizzapresso i suddetti in<strong>di</strong>rizzi/numeri telefonici.Su una flotta <strong>di</strong> 800 imbarcazionipagano la previdenza solo 78Nonostante le recenti e rassicurantiparole del ministrodel Lavoro, Cesare Damiano, ivertici dell’Ipsema (Istitutoprevidenziale per il settoremarittimo, cioè la cassa assicurativadei lavoratori marittimi)non hanno ancora superato deltutto un’inquietu<strong>di</strong>ne: quellaprovocata dal progetto <strong>di</strong> accorpamentodegli enti previdenziali,inserito nella legge Finanziaria2007. Damiano ha assicuratoche Ipsema non rientra nelprogetto, cercando <strong>di</strong> fugare iltimore che si era <strong>di</strong>ffuso <strong>di</strong> unsuo accorpamento con l’Inail.“Noi continuiamo il nostro lavorocome se il pericolo non incombesse”,ha detto il presidente<strong>di</strong> Ipsema, Antonio Parlato, intervenutoa Genova a un convegnoorganizzato dal sindacatoUgl sul tema del lavoro marittimoall’orizzonte del 2010.L’anno è quello fissato dall’Unioneeuropea per raggiungereun sostanziale riequilibrionel trasporto delle merci fral’utilizzo della strada e modalitàalternative come la ferroviae il <strong>mare</strong>. Al convegno è intervenutoil segretario nazionaledell’Ugl, Renata Polverini, cheha richiamato la gravità dei problemiche affliggono il mondodei trasporti, oltre a sindacalistie operatori dello shipping. Ilpresidente Parlato ha riven<strong>di</strong>catol’importanza del ruolo <strong>di</strong>Ipsema e la specificità del lavoromarittimo, che rende necessariala presenza <strong>di</strong> un istitutoprevidenziale autonomo. A <strong>di</strong>-fesa <strong>di</strong> Ipsema, come ha ricordatoil presidente, sono intervenutiin questi mesi sia i sindacatiCgil, Cisl, Uil e Ugl, sia leassociazioni datoriali, Fedarlinea,Confitarma e Federpesca.Ha preso posizione sullo stessofronte anche la Federazionedel <strong>mare</strong>, che rappresenta l’interocluster marittimo italiano.E infine si è espresso in favoredella sopravvivenza <strong>di</strong> Ipsemail viceministro dei Trasporti, CesareDe Piccoli. “Il nostro primoproblema – ha spiegato Parlato– è e<strong>vita</strong>re l’ipotesi dell’assorbimento.Per fortuna pare cheil governo si sia convinto che Ipsemaè un ente assicurativo enon previdenziale. Inoltre abbiamoi conti in or<strong>di</strong>ne, tantoche l’anno scorso abbiamo ridottole aliquote contributive eche pensiamo <strong>di</strong> riuscirci anchequest’anno”.L’Ipsema cerca <strong>di</strong> superarel’inquietu<strong>di</strong>ne che si è creataper il suo futuro, restando attivosu <strong>di</strong>versi fronti per la <strong>di</strong>fesadei lavoratori marittimi.Parlato non esita a mettere il<strong>di</strong>to su una lunga serie <strong>di</strong> piaghedel settore che andrebberocurate: “Una delle nostrepriorità – <strong>di</strong>ce – è combatteredecisamente l’evasione contributivae il lavoro nero nellapesca e nel <strong>di</strong>porto. Fra Triestee Ancona abbiamo solo 78barche iscritte, mentre secondoi nostri conti ce ne sarebberoalmeno ottocento. Peraumentare la vigilanza stiamostipulando un accordo con laGuar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> finanza. Un’altrapriorità è frenare l’ambiguo ricorsoalle ban<strong>di</strong>ere ombra, chesta prendendo sempre piùpiede anche in Italia. Abbiamoavuto il caso <strong>di</strong> un armatore,non più iscritto a Confitarma,che ha creato do<strong>di</strong>ci società,una per ognuna delle sue navi,tutte residenti su isole britanniche.Per notificarne il fallimentoavevamo solo una casellapostale su un’isola sperduta.I marittimi non avevanoricevuto il versamento dellapensione, o ciò era avvenutoin maniera incompleta, ma è<strong>di</strong>fficile intervenire perché l’armatorenon è in Italia”.Altre emergenze riguardanola qualità <strong>di</strong> <strong>vita</strong> dei marittimi egli incidenti a bordo. “Bisognarendere più appetibile la <strong>vita</strong> abordo, perché abbiamo unaforte crisi <strong>di</strong> vocazioni. Vengonoutilizzati sempre più marittimistranieri, che fra l’altro nonutilizzano Ipsema ma si assicuranosecondo il <strong>di</strong>ritto inglese,appoggiandosi ai cosiddettiP&I Club <strong>di</strong> Londra. Siamo convintiche non ricevano le stesseprestazioni che può offrireIpsema, che è un ente pubblico.Le <strong>di</strong>mensioni del fenomenosono <strong>di</strong>mostrate dal fattoche Confitarma ha deciso <strong>di</strong>aprire un centro <strong>di</strong> addestramentonon in Italia, ma a Manila,nelle Filippine, nazione dacui provengono molti marittimiimbarcati”.Per migliorare le con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> <strong>vita</strong> a bordo e quin<strong>di</strong> rendere<strong>di</strong> nuovo interessante il lavoromarittimo ci sarebbe la convenzionefirmata a Ginevra nel2006, che riunisce tutte le convenzionisul welfare del <strong>mare</strong>:“Questa convenzione – avverteperò Parlato – non è stata ratificatada nessun paese europeo,anche se c’è un’ipotesi <strong>di</strong>inserirla in un futuro libro verde.Se non assicuriamo con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> benessere a bordo,questo produce stress, che èall’origine <strong>di</strong> molti infortuni. Lecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>vita</strong>, a bordo e aterra, devono essere regolate”.Per combattere gli infortuni,infine, Parlato sta cercando <strong>di</strong>coinvolgere Rina, Confitarma eAssonave in un progetto semplice,ma efficace: far tesorodei risultati delle inchieste sugliincidenti marittimi, analizzandose la <strong>di</strong>namica deglieventi può suggerire proposteper la prevenzione: “Attendorisposte concrete dai miei interlocutori”,<strong>di</strong>ce Parlato. Loscorso anno ci sono stati 12morti fra i 50.000 marittimi seguitida Ipsema, <strong>di</strong> cui ben <strong>di</strong>ecinel mondo della pesca, anchese gli assicurati sono soloun terzo del totale (16.000). Lacausa <strong>di</strong> quattro <strong>di</strong> questemorti è stato lo spezzarsi <strong>di</strong> unverricello: “Si sarebbero potutee<strong>vita</strong>re – conclude il presidente<strong>di</strong> Ipsema – applicandoun sistema già esistente chestacca automaticamente il verricelloprima che raggiungauna tensione pericolosa”.ALBERTO GHIARAASSICURAZIONE DEL TITOLO PROFESSIONALECompagnia assicuratriceSASA - Assicurazione - Riassicurazioni - GenovaIl Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. dal 1960 offre ai propri Soci l’opportunità <strong>di</strong> assicurare iltitolo professionale dal rischio <strong>di</strong> sospensione e/o ritiro da parte dell’Autorità Marittima.Possono assicurarsi:“Tutti gli associati al Collegio nazionale Capitani <strong>di</strong> lungo corso e macchina, aventi titolo professionalein base al quale sono imbarcati su navi Italiane o Estere quali Comandanti, Direttori <strong>di</strong>Macchina, Ufficiali <strong>di</strong> Coperta e <strong>di</strong> Macchina, Ispettori Armatoriali o in base al quale prestano Servizio<strong>di</strong> Pilotaggio o <strong>di</strong> Rimorchio. Si precisa che possono essere associati al Collegio e quin<strong>di</strong> assicurati,anche i padroni Marittimi e i Meccanici navali e tutti gli associati al Collegio Nazionale Capitani<strong>di</strong> lungo corso e macchina in possesso della Patente nautica vela/motore senza limiti e della patentenautica per navi da <strong>di</strong>porto imbarcati quali Comandanti, Direttori <strong>di</strong> Macchina, Ufficiali <strong>di</strong> Coperta,Ufficiali <strong>di</strong> Macchina, su imbarcazioni/navi a motore/vela immatricolati in Italia o all’Estero,pari o superiori a <strong>di</strong>eci metri <strong>di</strong> lunghezza e munite <strong>di</strong> ruolo equipaggio”. L'indennizzo per la sospensione della patente è <strong>di</strong> € 2.000 per mese <strong>di</strong> sospensione perun massimo <strong>di</strong> otto mesi. L'indennizzo per il ritiro della patente è <strong>di</strong> € 36.000.Tutte le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> polizza (inclusa l’assistenza legale, etc.) sono visibili presso le se<strong>di</strong> <strong>di</strong> Genova e Napolied in tutte le 44 Delegazioni sparse su tutto il territorio nazionale. Vengono spe<strong>di</strong>te a domicilio a semplicerichiesta. Le quote dei premi da versare da parte dei nostri Soci che desiderano assicurarsi o rinnovare l'assicurazioneper l'anno assicurativo 2006-2007 sono le seguenti:PERIODO Assic. pat. italiana Assic. pat.it + est.dal 19-03-2007 al 18-07-2007 65,00 78,00dal 19-07-2007 al 18-07-2008 91,00 101,00Desideriamo ricordare ai Colleghi assicurati che:«L’assicurato è tenuto a comunicare tempestivamente al Collegio Capitani, per l’imme<strong>di</strong>ato inoltro alla Societàassicuratrice, qualsiasi evento dal quale possa derivare un proce<strong>di</strong>mento contemplato da questa polizza...omissis...».Pertanto deve essere considerato essenziale, la notifica al Collegio per iscritto del sinistro, incluso l’inviodell’estratto del giornale nautico riguardante il fatto, dell’eventuale altro materiale pertinente, del nome del P&Ied eventualmente quello dell’avvocato che ha seguito la pratica sul nascere.Questo vale, ovviamente, in qualunque parte del mondo la nave si trovi.C M Y N


MAGGIO-GIUGNO 2007 VITA E MARE 11RINA E COMPAGNIE DI BANDIERA TRALE MIGLIORI NELLA CLASSIFICA DEL MOUL’Italia marittimaal top della sicurezzaI migliori registri navali del mondo? Il Det Norske Veritas e l’italianissimo Rina.Seguono Germanischer Lloyd, China Classification, American Bureau of Shipping.Gli ultimi in classifica? Register of Korea, Register of Albania, International Registerof shipping (USA).L’altissimo livello <strong>di</strong> affidabilità per il Rina, società operativa del Registro Italianonavale, fondato a Genova nel 1861, è stato riconosciuto dal comitato del ParisMoU (Paris Memorandum of Understan<strong>di</strong>ng), l’organismo europeo che segue le ispezionisulle navi ad opera degli organismi <strong>di</strong> Port State Control. La novità nel bilancio2006 è proprio questa speciale tabella che riguarda le società <strong>di</strong> classificazione.Una grande sod<strong>di</strong>sfazione per il Rina, che già aveva conquistato il massimo nellecertificazioni <strong>di</strong> qualità della Us Coast Guard.«E’ gratificante -ha commentato l’amministratore delegato Ugo Salerno- vedereil RINA stabilmente al comando della classifica <strong>di</strong> Port State Control dell’UnioneEuropea e, per il quinto anno <strong>di</strong> seguito, avere zero detentions da parte della Guar<strong>di</strong>acostiera americana. Mi fa piacere sottolineare che gli ultimi tre anni sono stati,dal punto <strong>di</strong> vista finanziario, i migliori della nostra storia: questa è la <strong>di</strong>mostrazioneche la qualità non paga solo in termini <strong>di</strong> immagine ma anche dal punto <strong>di</strong> vistaeconomico».Per quanto riguarda le amministrazioni <strong>di</strong> ban<strong>di</strong>era, la Black List 2006 approvatadal MoU ad<strong>di</strong>ta come le peggiori in termini <strong>di</strong> sicurezza Corea del Nord, Albaniae Bolivia.Sono finite invece nella Grey List, avendo dato segni <strong>di</strong> miglioramento, Taiwan,Turchia, Algeria e Ucraina. Al contrario Belize e Marocco sono state declassate inBlack List.La White List infine, che vede l’Italia al quarto posto, riconosce il primato a GranBretagna, Svezia e Finlan<strong>di</strong>a. Nuove entrate sono Estonia, Svizzera e Iran. L’Azerbaijanè stato declassato nella Grey List.Pollastrini al comandodella Guar<strong>di</strong>a costieraCambio al comando delle Capitaniere <strong>di</strong> porto e Guar<strong>di</strong>a costiera: dopo due annie sette mesi, all’ammiraglio Luciano Dassatti è succeduto l’ammiraglio RaimondoPollastrini. La cerimonia del passaggio delle consegne è avvenuta a Fiumicino, nellasede delle capitanerie <strong>di</strong> porto, alla presenza del ministro dei Trasporti AlessandroBianchi, del viceministro De Piccoli, del sottosegretario alla <strong>di</strong>fesa Forcieri e delcapo <strong>di</strong> stato maggiore della Marina ammiraglio La Rosa.Il nuovo comandante si è presentato ricordando il ruolo insostituibile delle capitanerie,per il quale occorre responsabilità, senso del dovere, attaccamento alle istituzionie spirito <strong>di</strong> appartenenza. Nel <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> esor<strong>di</strong>o Pollastrini ha inoltre tracciatole prospettive <strong>di</strong> lavoro futuro: le capitanerie sono ormai un’istituzione modernae giovane, in grado <strong>di</strong> conquistare un ruolo <strong>di</strong> leadership nel Me<strong>di</strong>terraneo.Il Collegio nazionale capitani, mentre saluta con calore l’ammiraglio Dassatti,porge vivissime congratulazioni all’ammiraglio Pollastrini per il prestigioso incarico,rinnovando l’apprezzamento per il costante impegno a favore degli ufficiali dellamarina mercantile, del <strong>di</strong>porto e della gente <strong>di</strong> <strong>mare</strong>.LASCIA IL PRESIDENTE GRANARAQuattro anni <strong>di</strong> buon lavoronel porto <strong>di</strong> Cagliari“Un porto in salute” è ciò che si appresta a consegnare alla città il presidenteuscente dell’Autorità Portuale <strong>di</strong> Cagliari Nino Granara. Nel corso della conferenzastampa <strong>di</strong> commiato che si è tenuta il 4 giugno 2007 presso la nuova sede del terminalcrociere che <strong>di</strong>verrà presto operativa, Granara ha illustrato le scelte, la visioned’insieme e le decisioni strategiche alla base delle attività che hanno contrad<strong>di</strong>stintoil suo mandato <strong>di</strong> quattro anni alla guida del porto.“Un bilancio senz’altro positivo” che passa dall’incremento del traffico delle navida crociera a quello delle navi porta containers del Porto Canale attraverso le nuoveinfrastrutture che, partendo dallo stesso Terminal Crociere, interessano la nuovadarsena per la motopesca, il trasferimento delle navi Ro-ro e <strong>di</strong> quelle passeggerial molo Sabaudo, fino alla realizzazione della passeggiata a <strong>mare</strong> a Su Siccu e nonsolo.Granara ha illustrato anche i principi che sono alla base del nuovo Piano regolatoreche “proietterà realmente Cagliari al centro del Me<strong>di</strong>terraneo”.Al termine dell’incontro con la stampa, il responsabile della delegazione <strong>di</strong> Cagliaridel Collegio nazionale CLC. e M. si è congratulato col presidente uscente per ilsuo operato e per la sensibilità <strong>di</strong>mostrata in più occasioni nei confronti della delegazionee <strong>di</strong> tutti i marittimi.NICOLA SILENTILE IMMAGINI DI BRANCATI DESTINATE AI MUSEI MARITTIMIIl fotografo affascinatodalla flotta del portoC’è un fotografo genoveseche per quasi un anno ha vissutogomito a gomito con i lavoratoridel porto e dei battelli<strong>di</strong> servizio, come pilotine e rinorchiatori.Nel 2003, su incaricodel Musée Portuarie <strong>di</strong>Dunkerque, Jacopo Brancati siè trasferito sotto la Lanterna, inquella “città nella città” chebrulica <strong>di</strong> gente e mezzi in attività.I moli, le navi, la fatica degliuomini, le espressioni, tuttogli è servito per cercare <strong>di</strong> capiree <strong>di</strong> cogliere lo spirito delloscalo genovese. Le foto che hascattato sono state raccolte inun volume dal titolo “Pilota abordo! Uomini e navi del porto<strong>di</strong> Genova” e 50 scatti sonoesposti dal 7 giugno fino al 31agosto al Galata-Museo delMare.Brancati, che a Genova ha lasciatoil posto fisso, oggi vive aParigi, con la moglie genovese,collabora con varie riviste e conl’agenzia fotografica Sipa. Il<strong>mare</strong> gli è rimasto dentro, meritoforse dei suoi antenati, fracui un bisnonno che da mozzosulle baleniere <strong>di</strong>venne comandante.Col suo obiettivo collaboracon alcuni musei marittimiin Europa e ha realizzato unaffresco sul pilotaggio che l’haportato dall’Italia alla Finlan<strong>di</strong>a.Per il lavoro nel porto genoveseha scelto tempi e tecnichepersonali: prima <strong>di</strong> ritrarlo lo hastu<strong>di</strong>ato per un anno, a sottolinearela sua convinzione cheper conoscere un posto e la suagente ci vuole tanto tempo. Si<strong>di</strong>rebbe che il mestiere dei piloti,che Brancati definisce “cartenautiche parlanti”, lo affasciniin maniera particolare: “Quia Genova – spiega – ho vistofare prodezze esagerate: manovraretre navi insieme in unbacino con cinque metri a pruae cinque a poppa! Come tutti imestieri marittimi, lavorare suirimorchiatori o essere piloti èfisicamente un’impresa per pochi…”Nelle foto <strong>di</strong> Jacopo Brancati i rimorchiatori al lavoro e (sotto) nella luce del tramonto lo sguardo sicuro del pilota FrancescoBozzo con a fianco il giovane comandante che gli affida la sua nave. Nel riquadro piccolo il capopilota Giovanni Lettich.Chi prende i giganti al guinzaglionova è molto complesso: ci troviamoa dover affrontare manovrein bacini sempre piùstretti con navi sempre piùgran<strong>di</strong>.”E’ cambiato il vostro mestierenegli anni?“Sì, <strong>di</strong> pari passo coi porti econ le navi. Se ad esempio unanave come la Raffaello ai tempidel suo varo ci sembrava gigantesca,ed era 45.000 tonnellate<strong>di</strong> stazza lorda, oggi unanave passeggeri come la CostaSerena raggiunge le 109.000tonnellate, alcune anche le140.000. E una nave da caricogli 11.000 teus e una lunghezza<strong>di</strong> 350 metri.”E’ pensabile che con la tecnologiaavanzatissima in un prossimofuturo le macchine arrivinoa sostituirvi?“Effettivamente l’uso <strong>di</strong> potentissimiritrovati tecnologici,come le eliche trasversali e leeliche principali azimutali, facilitail nostro compito, ma vistele con<strong>di</strong>zioni in cui ci troviamoa lavorare, forse oggi ancor più<strong>di</strong> ieri l’esperienza del pilota èinsostituibile. Non solo le <strong>di</strong>mensionidegli specchi acqueie delle navi, rendono le manovrecomplicate, ma anche itempi <strong>di</strong> lavoro sono <strong>di</strong>versi:anni fa ricordo che le navi sostavanoin porto per <strong>di</strong>versigiorni. Oggi la pressione commercialeè tale da richiedereuna velocità superiore nelleoperazioni; <strong>di</strong> conseguenzal’attenzione richiesta al pilota èancora maggiore.”Le navi più <strong>di</strong>fficili?“Ogni manovra presentaSi schermisce il comandanteGiovanni Lettich, dal 1° gennaio2007 capopilota nel porto <strong>di</strong>Genova: un organico <strong>di</strong> 22 uominipresenti 365 giorni all’anno,giorno e notte, con ognicon<strong>di</strong>zione meteorologica, permanovrare e assistere le 20.000navi che ogni anno attraccanonel bacino genovese. “E’ veroche noi piloti – ammette Lettich– sostituiamo le carte nautiche,perchè dobbiamo conoscerealla perfezione non solo ifondali, ma anche il vento e lasua incidenza nelle singole partidello scalo e sulle navi, le <strong>di</strong>stanzetra i moli, le correnti. Tantoche se qualcuno <strong>di</strong> noi dovessecambiare città dovrebbericominciare la formazione tuttada capo. Ma non <strong>di</strong>rei che ilnostro sia un mestiere così duroe <strong>di</strong>fficile. Se dovessimo compieremanovre tanto delicatecome quelle descritte da Brancatibisognerebbe sempre urlare‘Attentti al pilota!’ ”Come si <strong>di</strong>venta piloti?“Bisogna avere il titolo <strong>di</strong> comandanteo primo ufficiale,quin<strong>di</strong> si può accedere a unconcorso pubblico in Capitaneria<strong>di</strong> Porto; ulteriore requisitoè quello <strong>di</strong> avere un’età compresatra i 28 e i 35 anni. I vincitoridel concorso vengono assunticol titolo <strong>di</strong> aspiranti pilotae dopo un anno <strong>di</strong> tirociniodevono affrontare un esamepratico; se lo superano sonopiloti a tutti gli effetti.”E’ <strong>di</strong>fficile lavorare a Genova?“Come tutti i porti in cui c’èla parte storica che ruba spazioallo scalo, anche quello <strong>di</strong> Gesempreun margine <strong>di</strong> impreve<strong>di</strong>bilitàe <strong>di</strong> rischio; le navi più<strong>di</strong>fficili comunque sono le petrolieree le navi passeggeri,queste ultime perchè unite agiornate <strong>di</strong> forte vento sono lepiù esposte.”Cosa succede in caso <strong>di</strong> incidente?Se viene appurato dolo o inesatteinformazioni del pilota,che è un incaricato <strong>di</strong> pubblicoservizio, egli risponde personalmentedei danni, fino all’estinzionedei beni, tanto chela Federazione sta pensando <strong>di</strong>inserire un’assicurazione che lituteli, entro certi limiti...Pregi e <strong>di</strong>fetti del vostro mestiere?“Io ne sono innamorato,quin<strong>di</strong> non riesco a vedere i <strong>di</strong>fetti.Mi piace perché si vive all’ariaaperta, sul <strong>mare</strong>; ma è soprattuttodal punto <strong>di</strong> vistaumano che si raccolgono lemaggiori sod<strong>di</strong>sfazioni: si conoscegente da tutte le parti delmondo, insomma lo trovo moltogratificante.Le <strong>di</strong>fficoltà si incontrano perla richiesta <strong>di</strong> continua <strong>di</strong> concentrazione:non esistono soste,siamo sempre al lavoro,perché il porto non chiude mai,ne’ a Natale, ne’ a Ferragosto.Nonostante l’attenzione e lacapacità gli incidenti possonosempre succedere; il controlloin spazi ristretti in giornate chepresentano con<strong>di</strong>zioni meteorologiche<strong>di</strong>fficili può sempresfuggire. Fortunatamente lavorarecon 30-40 no<strong>di</strong> può capitare4-5 volte in un anno, non<strong>di</strong> più.”Eletto a Triesteil nuovo DirettivoIl Collegio <strong>di</strong> Trieste dei patentati C.l.c. e D.M. ha rinnovato, a seguito delle previstevotazioni, il proprio Consiglio Direttivo per il triennio 2007-2009 che risulta cosìformato:Presidente: Luciano Tomasini ; vice presidente C.l.c. Franco Vascotto ; vice presidenteC.D.M. Gianpiero De Cubellis ; consiglieri C.l.c.: Carlo Cavalli, Guido Gramenuda,Mario Latin, Maurizio Tulliach; Consiglieri C.D.M.: Mauro Persi, Fulvio Quarantotto,Ennio Stavagna, Corrado Varnier; sindaci: Rusca Marcello e Zane Nerio; Probiviri:Baldassi Giorgio e Comelli Cornelio.La nomina è stata approvata dall’assemblea generale annuale nella riunionedel 26 Marzo 2007.C M Y N


12 VITA E MARE MAGGIO-GIUGNO 2007UN FENOMENO PREOCCUPANTE CHE MINACCIA MARITTIMI E TECNICI DI IMPRESE ALL’ESTEROIn crescita la pirateriadalla matrice politicaNel secondo trimestre del2007 gli atti <strong>di</strong> pirateria controle navi sono cresciuti del 37%rispetto al corrispondente periododel 2006. In sei mesisono stati registrati ben 126 attacchi.I dati allarmanti provengonodall’International MarittimeBureau (IMB), fondato nel1981 a Kuala Lumpur (Malesia),creato allo scopo <strong>di</strong> monitoraregli episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> pirateria e<strong>di</strong> fornire raccomandazioni suicomportamenti <strong>di</strong> prevenzionee <strong>di</strong>fesa.Il <strong>di</strong>rettore dell’IMB, PottengalMukundan, così commenta:«Nonostante negli ultimi treanni ci sia stato un calo degliatti <strong>di</strong> pirateria (nel 2004 sonostati registrati 329 attacchi; nel2005 ne sono stati rilevati 276;lo scorso anno 239), le statisticherelative al secondo trimestre<strong>di</strong> quest’anno in<strong>di</strong>canoun’inversione <strong>di</strong> tendenza.Sono gli incidenti avvenuti inSomalia e in Nigeria a fare impennarequesti dati: sono areemolto pericolose, con un crescentenumero <strong>di</strong> sequestri violentie con la presa <strong>di</strong> ostaggi».Oggi il fenomeno da fronteggiareè duplice: assalti criminalie sequestri politici.Nei primi sei mesi <strong>di</strong> quest’anno,in Nigeria si sono verificati19 atti <strong>di</strong> pirateria; in Somaliagli attacchi sono stati 17.Mukundan ha espresso preoccupazioneper i possibili effettidella recente rimozione dellamilizia islamica in Somalia, chestava assumendo iniziative decisecontro la pirateria. Di conseguenzain quel Paese è stataconsigliata la navigazione adalmeno 200 miglia dalla costa,II lavoratori italianinel mirino dei ribelliLo scorso primo maggio, un assalto coi gommoni dei ribelli del Mend a una navepiattaformadella compagnia petrolifera Chevron, che operava nel delta del Niger,ha portato al rapimento <strong>di</strong> quattro marittimi italiani, gli ufficiali Ignazio Gugliotta,Alfonso Franza e Raffaele Pascariello e il comandante Mario Celentano, assieme aun americano e a un croato. La vicenda ha suscitato profonda eco nel mondo marittimoitaliano. Il rapimento è durato un mese e si è concluso positivamente all’inizio<strong>di</strong> giugno con il rilascio dei prigionieri. Riteniamo importante rievocare l’episo<strong>di</strong>o erendere testimonianza dei sentimenti che sono emersi in quei trenta giorni <strong>di</strong> apprensione,pubblicando le lettere <strong>di</strong> due colleghi <strong>di</strong> Pascariello, Franza e Celentanoin<strong>di</strong>rizzate al comandante Gennaro Melillo, presidente del Compartimento <strong>di</strong> Napolie collaboratore <strong>di</strong> Vita e Mare, e attraverso <strong>di</strong> lui a tutti i soci del Collegio.Testimonianze<strong>di</strong> solidarietàSono un ex-collega degli ufficiali Pascariello Raffaele, Franza Alfonso e delcom.te Mario Celentano, in quanto ho navigato con la Chevron dal 1991 al 1996,proprio con Franza e Pascariello. La notizia del loro rapimento mi ha lasciato allibito,incredulo.Un paio <strong>di</strong> volte nel 1992 e nel 1993 sono stato destinato su una storage in Zaire,dove già allora si avvertiva l’insofferenza e la rabbia della popolazione in<strong>di</strong>genaverso gli uomini bianchi che sfruttavano le loro risorse, e che tuttora sfruttano, guadagnandomiliar<strong>di</strong>, menter loro continuano a vivere in miseria.La professione <strong>di</strong> chi lavora in <strong>mare</strong> ci porta a con<strong>di</strong>videre situazioni drammatichee talvolta a rasentare l’assurdo per un pezzo <strong>di</strong> pane da portare a casa, spessosenza curarci o preoccuparci d’altro... Oggi in un contesto avviato sempre più versol’intolleranza reciproca, le nostre nozioni morali e culturali non bastano più.Dobbiamo comunque continuare a fare il nostro lavoro, ma necessitiamo <strong>di</strong>un’adeguata protezione in questi luoghi da parte dei governi locali, per salvaguardarel’incolumità della gente che lavora non può essere affidata a civili non addestratie non idonei per questo ”ingrato” compito. Garantire la sicurezza tocca ai militarilocali in collaborazione con i governi a cui appartengono le varie strutturepetrolifere (piattaforme, navi storage, ecc...).Non ci sono parole per descrivere l’impotenza e l’angoscia che proviamo. Siamoin attesa della notizia della loro liberazione da un momento all’altro, e ci sforziamo<strong>di</strong> essere fiduciosi, vista l’esperienza dei precedenti connazionali che grazie a Diosono stati liberati senz’alcun maltrattamento. Speriamo che sarà così sarà ancheper Mario, Raffaele, Alfonso e Luca (Ignazio) <strong>di</strong> <strong>Pozzallo</strong>.CAP. GIUSEPPE GALIFICapo <strong>Delegazione</strong> <strong>di</strong> <strong>Pozzallo</strong>anche se nel giugno scorso unanave è stata attaccata a più <strong>di</strong>300 miglia al largo.Prosegue Mukundan: «Primadell’istituzione del Piracy ReportingCentre (costola dell’IMBcreata nel 1992 per intensificarnel’azione preventiva)molti governi non avevanocompreso la portata del problema.Ora ne sono consapevolie <strong>di</strong> conseguenza sono <strong>di</strong>ventatipiù <strong>di</strong>sposti ad assumereiniziative. La nostra strategiaconsiste nell’accrescere la consapevolezzae la comunicazione,sollecitando un maggiornumero <strong>di</strong> navi a segnalaretempestivamente gli attacchi,ottenendo dati ancora più precisi.La guerra contro la pirateriapuò essere vinta».I dati <strong>di</strong>ffusi dal PRC sono allarmanti:dall’inizio dell’annosono stati presi in ostaggio 152marinai, 41 dei quali sequestrati,3 uccisi.Nel 2006 il <strong>mare</strong> più pericolosoper i marittimi è statoquello dell’Indonesia, seguitodalle acque del Bangladesh. LaNigeria al terzo posto e subitodopo la Somalia, quin<strong>di</strong> i porti<strong>di</strong> Chittagong in Bangladesh eSantos in Brasile. Nello Stretto<strong>di</strong> Malacca invece pare che lasituazione sia migliorata. Quinel 2000 la compagnia <strong>di</strong> trasportimarittimi indonesianaPelni aveva sospeso il servizio;chi voleva recarsi in quella regionedoveva utilizzare navimilitari.Nel suo libro “Il ritorno deipirati- Navigazione e pirateriamoderna” lo scomparso comandanteAugusto Meriggiolisi domandava: “Quanto è sicurala navigazione marittima?Una domanda che riaffioraogni qualvolta si ha notizia <strong>di</strong>un atto criminale compiutocontro una nave, il suo equipaggioo i passeggeri a bordo…fatti che spesso non richiamanol’attenzione dell’opinionepubblica o dei me<strong>di</strong>aa meno che vi siano circostanzeo dettagli particolarmenteinteressanti...”“La pirateria –spiegava l’autore– è configurabile comereato soltanto nelle acque internazionali,rientrando gliatti similari compiuti in acqueterritoriali sotto la giuris<strong>di</strong>zionedello Stato costiero ed inquanto tali repressi secondola vigente normativa nazionale.In generale, dove operano ipirati, la configurazione geograficaè tale che spesso sussistela sovrapposizione <strong>di</strong> sovranità<strong>di</strong> due o più Stati costierilimitrofi. La <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> riusciread adottare una giuris<strong>di</strong>zioneinternazionale comune nelleacque costiere del paese limitrofosenza che ciò si configuricome attentato al principio dellasovranità <strong>di</strong> ciascuno <strong>di</strong> essi,appare come il limite più evidentead una repressione efficacedella pirateria e del terrorismo…”Un uomo armato a <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> una nave con aiuti umanitari inviati in Somalia eun battello <strong>di</strong> pirati all’attacco.Approfitto del Collegio Nazionale CLC & DM, per manifestare il dolore apprendendodel rapimento <strong>di</strong> Ignazio “Luca” Gugliotta, mio carissimo amico. Un avvenimentogravissimo e triste che ha colpito la famiglia <strong>di</strong> Luca, trovatosi nel luogosbagliato al momento sbagliato. Là Luca non era in vacanza, ma per lavoro, il nostrolavoro, il marittimo, che non solo ci strappa dagli affetti dei nostri cari, rubandocii momenti <strong>di</strong> una <strong>vita</strong> spesa tra navi e <strong>mare</strong>, lontani da tutti eppure cosi vicini,tutti, nei nostri cuori. Questa è la nostra <strong>vita</strong>. Sì , lo abbiamo scelto noi, che marittimilo siamo con orgoglio e passione, continuando una tra<strong>di</strong>zione tipica del nostropaese e ancor <strong>di</strong> più della nostra citta<strong>di</strong>na, noi marittimi sparsi in giro per il mondoin navi che toccano terra per poche ore dopo giorni <strong>di</strong> lunga e sofferta navigazione,per poi ripartire alla volta <strong>di</strong> un altro porto; noi marittimi in terre straniere e soventeostili, noi che solo da lontano viviamo le vicende dei luoghi, vicende a noi estranee...perché aggiungere sofferenza e preoccupazioni alle nostre famiglie? perchémetterci ulteriormente alla prova?CAP. MASSIMO AMATOC M Y N

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