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Engels: L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato

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<strong>Engels</strong>: <strong>L'origine</strong> <strong>della</strong> <strong>famiglia</strong>, <strong>della</strong> <strong>proprietà</strong> <strong>privata</strong> e <strong>dello</strong> <strong>Stato</strong>del volume, dove egli dice che anzi era stata sua intenzione di sviluppare il confronto. Si può ricordare il ritratto del Fourier tracciato da<strong>Engels</strong> in altra occasione: «Ma dove Fourier appare più grande è nella sua concezione <strong>della</strong> storia <strong>della</strong> civiltà. Egli divide tutto il suocorso, quale sinora si è svolto, in quattro fasi di sviluppo: stato selvaggio, barbarie, stato patriarcale, civiltà, la quale ultima coincide conquella che oggi si chiama società borghese, e dimostra che l'"ordinamento civile eleva ognuno di quei vizi, che la barbarie pratica inmaniera semplice, ad un modo di essere complesso, a doppio senso, ambiguo e ipocrita", che la civiltà si muove in un "circolo vizioso", incontraddizioni che continuamente riproduce senza poterle superare, cosicché essa raggiunge sempre il contrario di ciò che vuolraggiungere. Cosicché, p. es., "nella civiltà la povertà sorge dalla stessa abbondanza". Fourier, come si vede, maneggia la dialettica con lastessa maestria del suo contemporaneo Hegel. Con pari dialettica egli, di fronte alle chiacchiere sull'infinita perfettibilità umana, mette inrilievo il fatto che ogni fase storica ha il suo ramo ascendente, ma ha anche il suo ramo discendente ed applica questo modo di vedereanche al futuro di tutta l'umanità. Come Kant introdusse nella scienza naturale la futura distruzione <strong>della</strong> terra, così Fourier introduce nelpensiero storiografico la futura distruzione dell'umanità» F. <strong>Engels</strong>, Antidühring, Roma 1950, p. 284.19) In verità <strong>Engels</strong>, che disponeva di scarse notizie sulla persona del Morgan, come appare dalla nota che chiude questa prefazione,attribuisce convinzioni troppo progressiste all'etnologo americano; del quale Bernhard J. Stern, da noi citato nella prefazione, dà questogiudizio: Placido, soddisfatto e padrone di sé, egli non fu mai agitato da idee politiche o economiche rivoluzionarie. Per lui il capitalismoera il sistema migliore, il governo degli Stati Uniti la migliore democrazia, il cristianesimo la sola vera religione in questo mondo miglioredi tutti i mondi precedenti».20) Nel volume Les origines du mariage et de la famille (Le origini del matrimonio e <strong>della</strong> <strong>famiglia</strong>), Genève-Paris 1884.21) Nel viaggio di ritorno da New York, nel settembre del 1888, incontrai un ex deputato al Congresso <strong>della</strong> circoscrizione elettorale diRockester, che aveva conosciuto Lewis Morgan. Purtroppo non mi seppe dire molto di lui. Morgan sarebbe vissuto a Rockester comeprivato cittadino, dedito soltanto ai suoi studi. Suo fratello, colonnello, sarebbe stato addetto al Ministero <strong>della</strong> Guerra a Washington e, persua intercessione, Morgan sarebbe riuscito ad interessare il governo alle sue ricerche e a stampare a pubbliche spese parecchie delle sueopere. Egli stesso, il mio informatore, si sarebbe più volte adoperato in tal senso al tempo in cui faceva parte del Congresso. [Nota di<strong>Engels</strong>].http://www.resistenze.org/sito/ma/di/ce/mdce5n29.htm (7 di 7)14/10/2010 13.23.57

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