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Engels: L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato

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<strong>Engels</strong>: <strong>L'origine</strong> <strong>della</strong> <strong>famiglia</strong>, <strong>della</strong> <strong>proprietà</strong> <strong>privata</strong> e <strong>dello</strong> <strong>Stato</strong> – IXwww.resistenze.org - materiali resistenti in linea - iper-classici - 29-12-05a 110 anni dalla scomparsa di Friedrich <strong>Engels</strong>trascrizione e conversione in html a cura del CCDP<strong>Engels</strong>: <strong>L'origine</strong> <strong>della</strong> <strong>famiglia</strong>, <strong>della</strong> <strong>proprietà</strong> <strong>privata</strong> e <strong>dello</strong> <strong>Stato</strong> – [ Indice ]IX. Barbarie e civiltàAbbiamo seguito ora il dissolvimento <strong>della</strong> costituzione gentilizia nei tre grandi esempi singoli dei Greci, dei Romani e dei Tedeschi.Indaghiamo ora, per concludere, le condizioni economiche generali che minarono l'organizzazione gentilizia <strong>della</strong> società già nello stadiosuperiore <strong>della</strong> barbarie, e la eliminarono completamente con l'ingresso <strong>della</strong> civiltà. Per tale ricerca il Capitale di Marx ci sarà tantonecessario quanto il libro di Morgan.Nata nello stadio medio, sviluppatasi ulteriormente in quello superiore <strong>dello</strong> stato selvaggio, la gens, per quanto possiamo giudicare dallefonti in nostro possesso, raggiunge il suo rigoglio nello stadio inferiore <strong>della</strong> barbarie. Cominciamo dunque da questo stadio di sviluppo.Qui, dove devono servirci di esempio i Pellirosse d'America, troviamo la costituzione gentilizia completamente formata. Una tribù si èarticolata in più gentes, per lo più in due: queste gentes originarie, crescendo il numero <strong>della</strong> loro popolazione, si dividono ciascuna in piùgentes figlie di fronte alle quali la gens madre si presenta come fratria; la stessa tribù si scinde in più tribù, in ognuna delle qualiritroviamo, in gran parte, le antiche gentes; una federazione riunisce, per lo meno in singoli casi, le tribù affini. Questa sempliceorganizzazione è del tutto sufficiente per le condizioni sociali da cui è nata. Essa non è altro che il loro proprio e naturale raggruppamento,essa è in grado di appianare tutti i conflitti che sorgano all'interno <strong>della</strong> società così organizzata. All'esterno la guerra accomoda ogni cosa;essa può finire con l'annientamento di una tribù, mai però col suo soggiogamento. La grandiosità, ma anche il limite <strong>della</strong> costituzionegentilizia consiste nel fatto che non vi è posto, in essa, per il dominio e per il servaggio. All'interno non vi è ancora alcuna distinzione tradiritti e doveri; per gli Indiani il problema se prendere parte alle pubbliche faccende, se la vendetta di sangue e il guidrigildo siano undiritto o un dovere, non esiste. Un tale problema sembrerebbe loro altrettanto assurdo quanto il domandarsi se mangiare, dormire, andare acaccia siano un diritto o un dovere. Tanto meno vi può essere divisione <strong>della</strong> tribù e <strong>della</strong> gens in classi distinte. E questo fatto ci spingeall'indagine <strong>della</strong> base economica di un tale stato di cose.La popolazione è straordinariamente rada: si fa più densa solo nel luogo di residenza <strong>della</strong> tribù, intorno al quale si estende anzitutto inlargo cerchio il territorio adibito alla caccia, poi la foresta neutrale di protezione che la divide da altre tribù. La divisione del lavoro è deltutto naturale, essa sussiste solo tra i due sessi. L'uomo fa la guerra, va a cacciare e a pescare, procura la materia prima per gli alimenti e glistrumenti necessari per procacciarseli. La donna ha cura <strong>della</strong> casa, <strong>della</strong> preparazione degli alimenti e delle vesti, cucina, tesse e cuce.Ognuno dei due è padrone nel suo campo: l'uomo nella foresta, la donna nella casa. Ognuno è proprietario degli strumenti che ha fabbricatoe adopera: l'uomo delle armi, degli strumenti di caccia e di pesca, la donna delle suppellettili domestiche. L'amministrazione domestica ècomunistica per alcune e, spesso, molte famiglie (1). Ciò che viene fatto o utilizzato in comune è <strong>proprietà</strong> comune: la casa, l'orto, il lungobattello. Ma qui e soltanto qui è valido ciò che giuristi ed economisti hanno farneticato per la società civile: la «<strong>proprietà</strong> creata con ilproprio lavoro», ultimo menzognero pretesto giuridico su cui ancora si sorregge l'odierna <strong>proprietà</strong> capitalistica.Ma gli uomini non rimasero dappertutto a questo stadio. In Asia trovarono animali che si lasciavano addomesticare e una voltaaddomesticati si lasciavano allevare. La bufala selvaggia doveva essere cacciata, quella domestica forniva ogni anno un vitello e inoltrelatte. Un certo numero di tribù più progredite, gli Ariani, i Semiti, e forse anche i Turani (2), praticarono, come loro ramo principale dilavoro, dapprima l'addomesticamento del bestiame, più tardi anche l'allevamento e la cura di esso, Tribù di pastori si separarono dallarestante massa dei barbari; prima grande divisione sociale del lavoro. Le tribù di pastori producevano viveri non solo in maggiore quantitàrispetto agli altri barbari, ma anche di diversa qualità. Queste tribù avevano, rispetto alle altre, non solo assai più latte, latticini e carne, maanche pelli, lana, pelo caprino e filati e tessuti che aumentavano con l'aumento <strong>della</strong> quantità <strong>della</strong> materia prima. Con ciò divenne, per laprima volta, possibile un regolare scambio.Negli stadi anteriori potevano aver luogo solo scambi occasionali; un'abilità particolare nell'approntamento di armi e strumenti di lavoropuò portare ad una temporanea divisione del lavoro. Così in molti luoghi sono stati trovati resti inequivocabili di officine <strong>della</strong> tarda età<strong>della</strong> pietra per la fabbricazione di strumenti di pietra; gli artefici che in questi lavori perfezionavano la loro abilità, verosimilmentelavoravano per conto <strong>della</strong> collettività, come ancora lavorano gli artigiani stabili di comunità gentilizie indiane. In nessun caso, in questostadio di sviluppo poteva sorgere uno scambio diverso da quello che si verificava all'interno <strong>della</strong> tribù, e anche questo rimase unavvenimento eccezionale. Ma ora, dopo la separazione delle tribù di pastori, troviamo già esistenti tutte le condizioni per lo scambio tra imembri di tribù differenti e per il perfezionamento e il consolidamento di esso come istituzione regolare. Originariamente lo scambioavveniva fra tribù e tribù per mezzo dei rispettivi capi delle gentes; ma quando gli armenti cominciarono a passare in <strong>proprietà</strong> speciale (3),lo scambio individuale prevalse sempre maggiormente per divenire infine l'unica forma. Il principale articolo che le tribù di pastorioffrivano in cambio ai loro vicini era il bestiame; esso divenne la merce in base alla quale venivano valutate tutte le altre, e che dovunqueveniva accettata volentieri nello scambio con quelle; in breve il bestiame assunse la funzione di danaro e già in questo stadio veniva usatocome danaro. Tale era la necessità e la rapidità con cui si sviluppò, già all'inizio <strong>dello</strong> scambio di merci, il bisogno di una merce-danaro.L'orticoltura, verosimilmente estranea ai barbari asiatici <strong>dello</strong> stadio inferiore, apparve tra loro al più tardi nello stadio medio, comeprecorritrice dell'agricoltura. Il clima dell'altopiano turanico non permette pastorizia senza riserve di foraggio per il lungo e rigido inverno;la coltura prativa e la cerealicoltura qui erano dunque condizione indispensabile per la pastorizia. Lo stesso vale per le steppe a nord delMar Nero. Se, però, dapprima i cereali furono prodotti per il bestiame, presto divennero anche alimento per gli uomini. La terra coltivatarimase ancora <strong>proprietà</strong> tribale, all'inizio assegnata in godimento alla gens, più tardi da questa alle comunità domestiche, infine aglihttp://www.resistenze.org/sito/ma/di/ce/mdce5n29i.htm (1 di 7)14/10/2010 13.24.10

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