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Engels: L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato

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<strong>Engels</strong>: <strong>L'origine</strong> <strong>della</strong> <strong>famiglia</strong>, <strong>della</strong> <strong>proprietà</strong> <strong>privata</strong> e <strong>dello</strong> <strong>Stato</strong> - IIIcontinente; come le tribù mediante scissione, diventino popoli, interi gruppi di tribù; come le lingue si mutino fino al punto che non solodiventino incomprensibili tra di loro, ma anche scompaia quasi ogni traccia dell'unità originaria; come inoltre nelle tribù, le singole gentessi scindano in più gentes, come le antiche gentes madri si conservino come fratrie, e come tuttavia i nomi di queste gentes, le più antiche,rimangano eguali presso tribù molto distanti e da lungo tempo separate: lupo e orso sono tutt'ora nomi gentilizi nella maggioranza di tuttele tribù indiane. Ad esse tutte si adatta, all'ingrosso, l'ordinamento che abbiamo descritto sopra; solo che molte non sono giunte a costituirsiin federazione di tribù imparentate.Ma una volta data la gens come unità sociale, vediamo anche come l'intera costituzione di gentes, fratrie e tribù, si sviluppi da questa unitànecessariamente appunto perché è un processo naturale.Tutte e tre sono gruppi di diversa gradazione di consanguineità, ciascuno dei quali è chiuso in se stesso e sbriga i propri affari, ma completaanche gli altri gruppi. E la cerchia di affari che rientra nella loro competenza, abbraccia la totalità degli affari pubblici dei barbari <strong>dello</strong>stadio inferiore. Dunque, laddove in un popolo troviamo la gens come unità sociale, là possiamo anche cercare un'organizzazione <strong>della</strong>tribù analoga a quella che abbiamo descritta qui; e laddove ci si offrono fonti sufficienti, come per i Greci e i Romani, non soltantotroveremo questa organizzazione, ma ci convinceremo pure che quando vengono meno le fonti, il paragone con la costituzione socialeamericana ci aiuterà a toglier di mezzo i dubbi e gli enigmi più difficili.E questa costituzione gentilizia, con tutte le sue puerilità e con tutta la sua semplicità, è una costituzione meravigliosa! Senza soldati,gendarmi e poliziotti, senza nobili, re, luogotenenti, prefetti o giudici, senza prigioni, senza processi, tutto segue il suo corso regolare. Ognilitigio e ogni contesa vengono decisi dalla collettività di coloro cui la cosa interessa, dalla gens o dalla tribù, o dalle singole gentes tra loro.Solo come mezzo estremo, raramente usato, si ricorre alla vendetta di sangue, di cui la nostra pena di morte è solo la forma incivilita, contutti i vantaggi e gli svantaggi <strong>della</strong> civiltà. Sebbene gli affari comuni fossero assai più numerosi di quanto siano oggi (l'amministrazione ècomune ad una serie di famiglie ed è comunistica; il suolo è <strong>proprietà</strong> <strong>della</strong> tribù, solo gli orticelli sono provvisoriamente affidati alleamministrazioni domestiche), non occorre tuttavia neanche l'ombra del nostro vasto e complicato apparato amministrativo. Gli interessatidecidono e, nella maggior parte dei casi, un uso secolare ha già regolato ogni cosa. Poveri e bisognosi non ve ne possono essere;l'amministrazione comunistica e la gens conoscono i loro obblighi verso i vecchi, gli ammalati e i minorati di guerra. Tutti sono uguali eliberi... anche le donne. Non vi è ancora posto per gli schiavi e neanche, di regola, per l'assoggettamento di tribù straniere. Gli Irochesi,quando intorno al 1651 vinsero gli Erie e la «nazione neutrale» (7), offrirono loro di entrare a far parte <strong>della</strong> federazione con parità didiritti. Solo quando i vinti si rifiutarono, li scacciarono dal loro territorio. E quali uomini e donne tale società produca, lo testimonial'ammirazione di tutti i bianchi, che si sono trovati con Indiani non corrotti, di fronte alla dignità personale, alla rettitudine, alla forza dicarattere e al valore di questi barbari.Di questo valore abbiamo avuto proprio di recente esempi in Africa. I Cafri e i Nubiani, due tribù nelle quali le istituzioni gentilizie nonsono ancora scomparse, i primi alcuni anni fa, i secondi pochi mesi or sono hanno fatto ciò che nessun esercito europeo può fare (8).Armati soltanto di lance e di giavellotti, senza armi da fuoco, sotto la pioggia dei proiettili dei fucili a retrocarica <strong>della</strong> fanteria inglese,riconosciuta come la prima del mondo nel combattimento a ranghi serrati, si sono scagliati fin sulle baionette ed hanno gettato più d'unavolta lo scompiglio in mezzo alla fanteria avversaria, mettendola anche in fuga, nonostante l'enorme sproporzione delle armi e per quantonon avessero mai prestato servizio militare e non conoscessero che cosa sia l'esercitazione. Ciò che essi possono sopportare e compiere celo testimonia il disappunto degli Inglesi, secondo i quali un Cafro in 24 ore percorre una strada più lunga, più velocemente di quel che nonfaccia un cavallo: il suo più piccolo muscolo scatta, duro e d'acciaio, simile alla corda d'una frusta, dice un pittore inglese.Così apparivano gli uomini e la società umana prima che fosse avvenuta la divisione in classi diverse. E se noi paragoniamo la lorosituazione a quella dell'immensa maggioranza degli uomini civili di oggi, enorme è la distanza tra il proletario e il piccolo contadino dioggi e il libero membro <strong>della</strong> antica gens.Questo è un lato <strong>della</strong> questione. Ma non dimentichiamo che questa organizzazione era destinata a tramontare. Essa non va al di là <strong>della</strong>tribù; la federazione delle tribù indica già il principio <strong>della</strong> loro fine, come apparirà e come è già apparso a proposito dei tentativi diassoggettamento degli Irochesi. Tutto quanto era al di fuori <strong>della</strong> tribù, era al di fuori del diritto. Dove non esisteva un esplicito trattato dipace, regnava la guerra tra tribù e tribù ed essa veniva combattuta con la crudeltà che contraddistingue l'uomo dal resto degli animali e cheverrà mitigata solo più tardi dall'interesse.La costituzione gentilizia, nel massimo del suo splendore, quale l'abbiamo vista in America, presupponeva una produzione estremamentepoco sviluppata, quindi una popolazione estremamente rada su un vasto territorio, e di conseguenza la soggezione quasi completadell'uomo alla natura esterna che gli sta di fronte estranea ed incompresa, soggezione che si rispecchia nelle puerili idee religiose. La tribùcostituiva il limite dell'uomo sia di fronte allo straniero di altra tribù che di fronte a se stesso: la tribù, la gens e le loro istituzioni eranosacre ed inviolabili, erano un potere superiore dato dalla natura, al quale l'individuo era incondizionatamente sottoposto, nei suoisentimenti, nei suoi pensieri e nelle sue azioni.Per quanto imponenti ci sembrino gli uomini di questa epoca, essi non si distinguono ancora gli uni dagli altri, sono ancora attaccati, perusare l'espressione di Marx, al cordone ombelicale <strong>della</strong> comunità naturale (9). Il potere di questa comunità naturale doveva essereinfranto; e infatti lo fu. Ma fu infranto da influenze che ci appaiono fin dal principio come una degradazione, come una colpevole cadutadalla semplice altezza morale dell'antica società gentilizia. I più bassi interessi — volgare avidità, brutale cupidigia di godimenti, sordidaavarizia, rapina egoistica <strong>della</strong> <strong>proprietà</strong> comune — inaugurano la nuova società incivilita, la società di classi; i mezzi più spudorati —furto, violenza, insidia e tradimento — minano e portano a rovina l'antica società gentilizia senza classi. Ed anche la nuova società, durantei suoi duemilacinquecento anni di esistenza, non è stata mai altro se non lo sviluppo <strong>della</strong> piccola minoranza a spese <strong>della</strong> grandemaggioranza degli sfruttati e degli oppressi, e tale è adesso più di prima.http://www.resistenze.org/sito/ma/di/ce/mdce5n29c.htm (5 di 6)14/10/2010 13.24.03

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