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Engels: L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato

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<strong>Engels</strong>: <strong>L'origine</strong> <strong>della</strong> <strong>famiglia</strong>, <strong>della</strong> <strong>proprietà</strong> <strong>privata</strong> e <strong>dello</strong> <strong>Stato</strong> – IIpatrimonium (cioè la parte ereditaria), era legata per testamento. L'espressione fu trovata dai Romani per caratterizzare un nuovoorganismo sociale, il cui capo aveva sotto di sé moglie, figli, e un certo numero di schiavi sottoposti al potere patriarcale dei Romani, e coldiritto di vita e di morte su tutti.La parola dunque non è più antica del sistema familiare corazzato di ferro delle tribù latine, sorto dopo l'introduzione dell'agricoltura e<strong>della</strong> schiavitù legale e dopo la divisione degli Italici ariani dai Greci.Marx aggiunge:La moderna <strong>famiglia</strong> contiene in germe, non solo la schiavitù (servitus), ma anche la servitù <strong>della</strong> gleba, poiché questa, fin dall'inizio, è inrapporto con i servizi agricoli. Essa contiene in sé, in miniatura, tutti gli antagonismi che si svilupperanno più tardi largamente nellasocietà e nel suo <strong>Stato</strong>.Una tale forma di <strong>famiglia</strong> segna il passaggio dal matrimonio di coppia alla monogamia. Per assicurare la fedeltà <strong>della</strong> donna, e perciò lapaternità dei figli, la donna viene sottoposta incondizionatamente al potere dell'uomo; uccidendola egli non fa che esercitare il suo diritto(37).Con la <strong>famiglia</strong> patriarcale entriamo nel campo <strong>della</strong> storia scritta, e perciò in un campo in cui la giurisprudenza comparata può darci unaiuto notevole. E infatti ci ha fatto fare un importante passo avanti. Siamo debitori a Maxim Kovalevski (Tableau ecc. de la famille et de lapropriété, Stoccolma, 1890, pp. 60-100) di averci fornito la prova che la comunità domestica patriarcale, come ancora oggi la troviamo traSerbi e Bulgari sotto il nome di zadruga (da tradurre presso a poco con legame d'amicizia) o bratstvo (fratellanza) e in forma modificatapresso i popoli orientali, ha formato lo stadio di passaggio tra la <strong>famiglia</strong> matriarcale, che nasce dal matrimonio di gruppo, e la <strong>famiglia</strong>monogamica del mondo moderno. Per lo meno per i popoli civili del mondo antico, per gli ariani e i semiti, questo fatto sembra dimostrato.La zadruga degli Slavi meridionali offre l'esempio migliore, ancora oggi valido, di una tale comunità familiare. Essa abbraccia piùgenerazioni di discendenti di un padre con le loro mogli, i quali abitano insieme in un podere, coltivano in comune i loro campi, si nutronoe si vestono attingendo da una riserva comune, e posseggono in comune l'eccedenza del prodotto. La comunità è sottoposta alla supremaamministrazione del padrone di casa (domàcin) che la rappresenta all'esterno, può alienare oggetti di poco conto, tiene la cassa di cui èresponsabile, così come è responsabile anche del regolare andamento degli affari. Egli viene eletto e non occorre affatto che sia il piùanziano. Le donne e il loro lavoro sono sotto la direzione <strong>della</strong> padrona di casa (domàcica) che, abitualmente, è la moglie del domàcin.Costei ha anche molta voce in capitolo nella scelta del marito per le ragazze; spesso il suo parere è decisivo. Ma l'autorità suprema risiedenel consiglio di <strong>famiglia</strong>, l'assemblea di tutti i membri adulti, sia uomini che donne. Il padrone di casa deve render conto del suo operato aquesta assemblea, la quale delibera sulle questioni decisive, esercita la giurisdizione sui membri, decide sulle compere e le vendite diqualche importanza, specialmente di <strong>proprietà</strong> fondiaria ecc.Da una decina d'anni soltanto è stato provato che tali grandi comunità familiari continuano a sussistere in Russia. Esse sono, adesso,comunemente riconosciute come radicate nel costume popolare russo altrettanto quanto la obstcina o comunità di villaggio. Esse figuranonel più antico codice russo, la Pravda di laroslav (38) con un nome identico (vervi) a quello delle leggi dalmate, e se ne trovano indicazionianche in fonti storiche polacche e ceche.Secondo Heusler in Institutionen des deutschen Rechts (39)anche fra i Tedeschi l'unità economica originariamente non è la singola <strong>famiglia</strong>nella moderna accezione del termine, ma «la comunità domestica» che consta di più generazioni, rispettivamente famiglie singole, e cheinoltre, abbastanza spesso, comprende anche un certo numero di uomini non liberi. Anche la <strong>famiglia</strong> romana viene riportata a questo tipo,e di conseguenza il potere assoluto del padre di <strong>famiglia</strong>, e la mancanza di diritti degli altri membri di fronte a lui, sono stati di recentefortemente contestati. Tra i Celti d'Irlanda sembra siano del pari esistite analoghe comunità familiari; in Francia si conservarono, nelNivernese, fino alla Rivoluzione col nome di parçonneries e nella Franca Contea neanche oggi sono del tutto scomparse. Nella regione diLouhans (Saone et Loire) si vedono grandi case contadine, nelle quali abitano più generazioni <strong>della</strong> stessa <strong>famiglia</strong>, composte di una salacentrale comune, alta tanto da arrivare al tetto, con tutt'intorno le camere da letto, alle quali si accede da scale di sei, otto gradini.In India la comunità domestica con comune coltivazione del suolo è ricordata già da Nearco (40) al tempo di Alessandro Magno, e ancoraoggi esiste in quelle stesse regioni, nel Punjab e in tutto il nord-ovest del paese. Nel Caucaso, Kovalevski stesso ha potuto provarnel'esistenza. In Algeria essa sussiste ancora tra i Cabili. Nella stessa America deve essere esistita, e la si vorrebbe scoprire nei Calpullis (41)dell'antico Messico, descritti da Zurita. D'altra parte Cunow (Ausland (42) , 1890, n. 42-44) ha provato, con sufficiente chiarezza, che nelPerù, al tempo <strong>della</strong> conquista, vigeva una specie di costituzione di marca (e quest'ultima, cosa strana, si chiamava proprio Marca) conspartizione periodica <strong>della</strong> terra coltivata, e quindi con coltura individuale.In ogni caso la comunità domestica patriarcale con <strong>proprietà</strong> fondiaria comune e coltivazione comune <strong>della</strong> terra viene ad assumere unsignificato assolutamente diverso da quello che aveva finora. Non possiamo dubitare più a lungo dell'importante funzione che essa haavuto tra i popoli civili e alcuni altri popoli del mondo antico, come forma di transizione tra la <strong>famiglia</strong> matriarcale e la <strong>famiglia</strong> singola.Più avanti ritorneremo sulle conclusioni tratte ulteriormente da Kovalevski, secondo cui essa fu anche la fase di transizione da cui si èsviluppata la comunità di villaggio o di marca, con coltivazione individuale del suolo e con spartizione prima periodica, poi definitiva diterreno arativo e prativo.In relazione alla vita familiare all'interno di queste comunità domestiche c'è da notare che, almeno in Russia, il capo di <strong>famiglia</strong> gode famadi abusare fortemente <strong>della</strong> sua posizione nei confronti delle donne giovani <strong>della</strong> comunità; specialmente nei confronti delle nuore, e diformarsene spesso una specie di harem, e su ciò i canti popolari russi sono abbastanza eloquenti.Prima di passare alla monogamia che si sviluppa rapidamente con la caduta del matriarcato, diciamo ancora qualche parola sulla poligamiae sulla poliandria. Queste due forme di matrimonio possono essere solo eccezioni, per così dire, prodotti di lusso <strong>della</strong> storia, a meno che inqualche paese non si presentino l'una accanto all'altra, cosa che, come è noto, non si verifica. Ma poiché gli uomini esclusi dalla poligamiahttp://www.resistenze.org/sito/ma/di/ce/mdce5n29b.htm (10 di 21)14/10/2010 13.24.02

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