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Engels: L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato

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<strong>Engels</strong>: <strong>L'origine</strong> <strong>della</strong> <strong>famiglia</strong>, <strong>della</strong> <strong>proprietà</strong> <strong>privata</strong> e <strong>dello</strong> <strong>Stato</strong> – IIvoluti lunghi anni perché se ne sospettasse soltanto l'esistenza, la quale poi molto recentemente viene di nuovo contestata. All'osservatoresuperficiale questo sistema si presenta come monogamia alquanto rilassata e in qualche punto come poligamia accompagnata daoccasionale infedeltà. Bisogna dedicare anni a questo studio, come hanno fatto Fison e Howitt (20), per scoprire in questi rapportimatrimoniali, che nella loro prassi sembrano piuttosto familiari al comune europeo, la legge che li regola, la legge, per cui lo stranieronegro australiano, lontano migliaia di chilometri dalle sue contrade, tra gente di lingua a lui incomprensibile, tuttavia, non di rado, diaccampamento in accampamento, di tribù in tribù trova delle donne disposte alle sue voglie senza riluttanza e di buon grado; la legge per laquale colui che possiede molte donne ne cede una per la notte al suo ospite.Dunque, dove l'europeo vede immoralità e mancanza di una legge, nei fatti domina una legge rigorosa. Le donne appartengono alla classematrimoniale <strong>dello</strong> straniero e sono perciò sue spose per nascita. La stessa legge morale che assegna la donna allo straniero e viceversa,proibisce, sotto pena di proscrizione, ogni commercio sessuale al di fuori delle classi matrimoniali di reciproca pertinenza. Anche dove ledonne vengono sottratte mediante ratto, cosa di uso frequente e in certe contrade regolare, la legge di classe viene accuratamente rispettata.Nel ratto di donne, del resto, affiora già qui una traccia del passaggio alla monogamia per lo meno nella forma di matrimonio di coppia. Seun giovane ha portato via, mediante ratto, una ragazza con l'aiuto dei suoi amici, essa viene posseduta da tutti costoro uno dopo l'altro, maalla fine viene considerata moglie dell'organizzatore del ratto. E al contrario, se la donna rapita sfugge all'uomo e viene raccolta da un altro,diventa la moglie di quest'ultimo ed il primo ha perduto il suo privilegio.Accanto e all'interno del matrimonio di gruppo che continua, in linea generale, a sussistere, si formano condizioni di esclusività, unioni dicoppia di più o meno lunga durata accanto alla poligamia, cosicché il matrimonio di gruppo anche qui sta per morire e ci si domanda solose, sotto l'influsso europeo, scomparirà per primo il matrimonio di gruppo o i negri dell'Australia che lo praticano.Il matrimonio per intere classi, quale domina in Australia, è in ogni modo una forma originaria, assai rudimentale e primitiva, delmatrimonio di gruppo, mentre la <strong>famiglia</strong> punalua, per quel che ci consta, rappresenta il più alto stadio di sviluppo di essa. Il primo apparecome la forma corrispondente alla condizione sociale dei selvaggi ancora nomadi, la seconda presuppone colonie di comunitàcomunistiche, già relativamente salde, e conduce direttamente allo stadio di sviluppo immediatamente superiore. Tra questi due troveremosicuramente ancora qualche stadio intermedio. Abbiamo così davanti a noi un campo di ricerche finora soltanto iniziato nel quale appenaora si muovono i primi passi.3. La <strong>famiglia</strong> di coppia. Un certo matrimonio di coppia per un tempo più o meno lungo esisteva già al tempo del matrimonio di gruppo oancora prima; l'uomo aveva una moglie principale (difficilmente potremmo già chiamarla moglie prediletta) tra le molte mogli ed egli eraper lei il marito principale tra gli altri mariti. Questa circostanza ha non poco contribuito a confondere i missionari che vedono nelmatrimonio di gruppo (21) ora una comunanza promiscua di donne, ora un arbitrario adulterio. Siffatto consuetudinario connubio, però,doveva sempre più consolidarsi quanto più la gens si veniva sviluppando e quanto più numerose divenivano le classi di «fratelli e sorelle»tra le quali il matrimonio era divenuto impossibile.L'impulso dato dalla gens alla proibizione del matrimonio tra consanguinei si spinse ancor più in là. Così noi troviamo che tra gli Irochesi ela maggior parte degli altri Indiani viventi nello stadio inferiore <strong>della</strong> barbarie sono proibiti i matrimoni tra tutti i parenti compresi nel lorosistema, e ve ne sono più centinaia di specie. Con questo crescente intrecciarsi di proibizioni di matrimonio i matrimoni di gruppodivennero sempre più impossibili e furono rimpiazzati dalla <strong>famiglia</strong> di coppia.In questo stadio un uomo vive insieme a una donna, ma sempre in maniera che la poligamia ed un'occasionale infedeltà rimangono dirittodegli uomini, anche se la prima per ragioni economiche si verifica raramente, mentre dalle donne per la durata <strong>della</strong> vita in comune sipretende la più stretta fedeltà e il loro adulterio viene crudelmente punito. Ma il vincolo matrimoniale è da ognuna delle due partifacilmente dissolubile, e i figli, come prima, appartengono solo alla madre.Anche in questa sempre più estesa esclusione dei consanguinei dal vincolo matrimoniale continua ad operare il principio <strong>della</strong> selezionenaturale. Per usare le parole di Morgan:I matrimoni tra gentes non consanguinee generavano una razza più forte, fisicamente e mentalmente; due tribù progredienti simescolavano, e i crani e i cervelli nuovi si facevano naturalmente più grandi fino a contenere le capacità sommate delle due tribù.Tribù con costituzione gentilizia dovettero così prendere il sopravvento su quelle rimaste più arretrate, o tirarsele dietro col loro esempio.Lo sviluppo <strong>della</strong> <strong>famiglia</strong> nella storia primitiva consiste dunque nel costante restringersi <strong>della</strong> cerchia che originariamente abbracciavatutta la tribù nel cui ambito regna la comunanza coniugale tra i due sessi. Con l'esclusione continua, dapprima dei parenti più vicini, poi diquelli sempre più lontani e infine anche dei parenti soltanto acquisiti, ogni forma di matrimonio di gruppo diventa alla fine praticamenteimpossibile, e resta esclusivamente la coppia unica, ancora debolmente vincolata, la molecola, cioè, con la cui disgregazione il matrimonioin generale cessa.Da ciò appare ormai quanto poco l'amore sessuale individuale, nel senso in cui noi oggi adoperiamo questa parola, abbia avuto a chevedere con l'origine <strong>della</strong> monogamia. Ancor più lo dimostra la prassi di tutti popoli che si trovano in questo stadio. Mentre nelle formefamiliari anteriori gli uomini non dovevano mai essere in difficoltà per trovare donne, ma al contrario ne avevano più che a sufficienza, orale donne diventavano rare e ricercate. Perciò col matrimonio di coppia comincia il ratto e la compera delle donne; sintomi largamentediffusi, null'altro però, di un mutamento molto più profondo.Il pedante scozzese McLennan tuttavia ha trasformato questi sintomi, che sono puri e semplici metodi per procurarsi delle donne, in«matrimonio per ratto» e «matrimonio per compra» in classi particolari di famiglie. D'altronde anche tra gl'Indiani d'America e anchealtrove (nel medesimo stadio), la conclusione del matrimonio non è un fatto che riguarda gli interessati, i quali spesso non vengono affattointerpellati, ma le loro madri. Spesso due persone che non si conoscono tra loro vengono fidanzate con questo sistema e apprendono lahttp://www.resistenze.org/sito/ma/di/ce/mdce5n29b.htm (6 di 21)14/10/2010 13.24.02

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