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Engels: L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato

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<strong>Engels</strong>: <strong>L'origine</strong> <strong>della</strong> <strong>famiglia</strong>, <strong>della</strong> <strong>proprietà</strong> <strong>privata</strong> e <strong>dello</strong> <strong>Stato</strong> – IIUn animale inerme come era l'uomo che si andava formando, poteva tirare avanti in piccolo numero anche in quell'isolamento, la cuisuperiore forma sociale è la coppia separata, quale Westermarck, sulla scorta di resoconti di cacciatori, attribuiva al gorilla e alloscimpanzé.Per uno sviluppo che esca dalla animalità, per il compimento del più grande progresso che la natura presenta, ci voleva un ulterioreelemento: la sostituzione <strong>della</strong> scarsa capacità di difesa dell'individuo mediante la forza unita e la cooperazione dell'orda. Il passaggio dallecondizioni in cui vivono oggi le scimmie antropomorfe allo stato umano sarebbe veramente inspiegabile; queste scimmie danno assai piùl'impressione di essere rami collaterali smarriti che vanno incontro a graduale estinzione e che, in ogni modo, sono in declino. Questo solobasta a respingere ogni conclusione che porta ad un parallelismo tra le loro forme di famiglie e quelle degli uomini primitivi. La tolleranzareciproca dei maschi adulti, la mancanza di gelosia fu però la prima condizione per la formazione di tali gruppi alquanto vasti e duraturientro i quali soltanto poté compiersi il passaggio dall'animale all'uomo. E in effetti, qual è la forma di <strong>famiglia</strong> che noi troviamo come lapiù antica e primitiva di cui possiamo provare inconfutabilmente l'esistenza storica e che ancora oggi possiamo studiare qua e là? Ilmatrimonio a gruppi, la forma nella quale interi gruppi di uomini e interi gruppi di donne si possiedono reciprocamente e che lascia pocospazio per la gelosia.Inoltre, troviamo, in uno stadio di sviluppo più tardo, la forma eccezionale <strong>della</strong> poliandria, che tanto più fa a pugni con tutti i sentimenti digelosia ed è perciò sconosciuta agli animali. Ma, poiché le forme a noi note di matrimoni di gruppo sono accompagnate da condizioni cosìparticolarmente complicate da rimandare, necessariamente, a forme anteriori più semplici del commercio sessuale e perciò in ultimaistanza ad un periodo di commercio promiscuo corrispondente al passaggio dalla animalità all'umanità, i riferimenti ai matrimoni animali ciriportano precisamente al punto da cui dovevamo allontanarci una volta per tutte.Che cosa vuol dire, infatti, commercio sessuale promiscuo? Vuol dire che le limitazioni proibitive in vigore oggi o in un'epoca anteriorenon erano allora in vigore. Le limitazioni <strong>della</strong> gelosia le abbiamo già viste cadere. Se un fatto rimane ben fermo è che la gelosia è unsentimento sviluppatosi relativamente tardi. Lo stesso vale per l'idea di incesto. Non soltanto originariamente fratello e sorella erano maritoe moglie, ma anche il commercio sessuale tra genitori e figli, ancor oggi, è ammesso tra molti popoli. Bancroft (The native Races of thePacific States of North America, 1875, vol. I) (9) testimonia ciò a proposito dei Caviati <strong>dello</strong> stretto di Behring, dei Kadiaki <strong>della</strong> zonadell'Alasca, dei Tinnehs dell'interno dell'America del Nord britannica; Letourneau raccoglie resoconti sugli stessi fatti a proposito degliIndiani Chippeway, dei Cucu del Cile, dei Caraibi, dei Karen dell'India posteriore (10), per tacere dei racconti degli antichi Greci e Romanisui Parti, i Persiani, gli Sciti, gli Unni ecc.Prima che l'incesto fosse inventato (ed esso è veramente un'invenzione e per giunta preziosissima), il commercio sessuale tra genitori e figlinon poteva suscitare scandalo maggiore delle unioni tra persone appartenenti a generazioni differenti, e ciò accade anche oggi persino neipaesi più filistei senza suscitare grande orrore. Perfino «zitelle» attempate che hanno passato la sessantina sposano talvolta, se hannoabbastanza denaro, giovanotti trentenni. Ma, se togliamo dalle forme familiari più primitive che conosciamo le idee di incesto collegate adesse, idee che sono totalmente diverse dalle nostre, e che di frequente sono in diretta contraddizione con esse, giungiamo ad una forma dicommercio sessuale che si può chiamare solo privo di norme. Privo di norme, in quanto che le limitazioni imposte più tardi dal costumenon esistevano ancora. Ma da ciò non conseguono affatto necessariamente, nella prassi quotidiana, confusione e disordine. Non sonoaffatto esclusi temporanei accoppiamenti singoli; i quali infatti nei matrimoni di gruppo formano la maggior parte dei casi. E se il piùrecente sostenitore <strong>della</strong> inesistenza d'un tale stato di cose primitivo, Westermarck, indica col nome di matrimonio ogni stato di cose in cuiil maschio e la femmina rimangono appaiati fino alla nascita <strong>della</strong> prole, c'è da dire che questa specie di matrimonio poteva benissimoincontrarsi nello stato di commercio sessuale promiscuo, senza contraddizione con la promiscuità, cioè con l'assenza di limitazioni poste alcommercio sessuale dalla consuetudine.Westermarck prende certamente le mosse dall'opinione che «assenza di norme implica la compressione delle tendenze individuali» cosìche «la prostituzione è la forma più autentica di essa». Mi sembra invece che ogni intelligenza delle condizioni primitive rimangaimpossibile finché si guardano attraverso le lenti del bor<strong>dello</strong>. Torneremo ancora su questo punto, parlando del matrimonio di gruppo.Secondo Morgan, da questo stato primitivo di commercio promiscuo, verosimilmente si sviluppò assai presto:1. La <strong>famiglia</strong> consanguinea, primo stadio <strong>della</strong> <strong>famiglia</strong>. Qui i gruppi matrimoniali sono separati per generazioni. Tutti i nonni e le nonnenell'ambito <strong>della</strong> <strong>famiglia</strong> sono, tutti insieme tra loro, marito e moglie e così i loro figli, cioè i padri e le madri, come anche i figli di costoroformeranno alla loro volta una terza cerchia di coniugi comuni e i figli di costoro, pronipoti dei primi, ne formeranno una quarta. In questaforma familiare quindi, solo ascendenti e discendenti, padri e figli, sono esclusi dai diritti, così come dai doveri (diremmo noi), delmatrimonio tra loro. Fratelli e sorelle, cugini e cugine di primo, secondo e più largo grado, sono tutti, tra loro, fratelli e sorelle e, appuntoperciò, tutti marito e moglie l'uno dell'altra. Il rapporto tra fratello e sorella include, in questo stadio, il vicendevole commercio sessuale(11). La forma tipica di una tale <strong>famiglia</strong> consisterebbe nella discendenza di una coppia, i cui discendenti di ogni singolo grado sono, a lorovolta, fratelli e sorelle tra loro e per questo appunto marito e moglie.La <strong>famiglia</strong> consanguinea è scomparsa e nemmeno i popoli più rozzi di cui parla la storia suggeriscono alcun esempio dimostrabile di untale fenomeno. Ma che questa <strong>famiglia</strong> deve essere esistita ci costringe a pensarlo il sistema di parentela hawaiano ancor oggi in vigore intutta la Polinesia e che esprime un grado di consanguineità quale può sorgere solo in questa forma di <strong>famiglia</strong>; e ci costringe a pensarloanche tutto l'ulteriore sviluppo <strong>della</strong> <strong>famiglia</strong> che presuppone quella forma come necessario stadio anteriore.2. La <strong>famiglia</strong> punalua. Se il primo progresso dell'organizzazione consistette nella esclusione di genitori e figli dal reciproco commerciosessuale, il secondo consistette nell'esclusione di sorelle e fratelli. Questo progresso, essendo gli interessati più vicini tra loro negli anni, fuinfinitamente più importante, ma anche più difficile del primo. Si compì a poco a poco, cominciando verosimilmente con l'esclusione dalcommercio sessuale di fratelli e sorelle carnali (cioè per parte di madre), esclusione che si ebbe, dapprima, in singoli casi, che divenne apoco a poco regolare (nelle Hawai in questo secolo si trovavano ancora delle eccezioni) e terminò con la proibizione del matrimonio anchehttp://www.resistenze.org/sito/ma/di/ce/mdce5n29b.htm (3 di 21)14/10/2010 13.24.02

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