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Regenia crema dermatologica a base di colostro ... - Salute per tutti

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<strong>Regenia</strong> <strong>crema</strong> <strong>dermatologica</strong>a <strong>base</strong> <strong>di</strong> <strong>colostro</strong> equino:quando la cura si fondasull’es<strong>per</strong>ienza millenariaIn caso <strong>di</strong> mancata consegna restituire al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa. Perio<strong>di</strong>cità bimestrale - Spe<strong>di</strong>zione in abbonamento postale - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale <strong>di</strong> MilanoINFORMEDSuppl. 1Vol. 9, n.1, 2006


<strong>Regenia</strong> <strong>crema</strong> <strong>dermatologica</strong>a <strong>base</strong> <strong>di</strong> <strong>colostro</strong> equino:quando la cura si fondasull’es<strong>per</strong>ienza millenariaPietro CazzolaSUMMARY<strong>Regenia</strong> cream with equine colostrum:the ex<strong>per</strong>ience-<strong>base</strong>d skin careAyurve<strong>di</strong>c physicians have used colostrum therapeuticallyin In<strong>di</strong>a for thousands of years. Throughout the world, conventionaldoctors used it for antibiotic purposes prior to the introduction of sulfa drugs andpenicillin. Albert Sabin <strong>di</strong>scovered that colostrum contained antibo<strong>di</strong>es againstpolio and recommended it for children susceptible to catching polio. Colostrumis the nutrient-rich, pre-milk fluid that is secreted by the mammary glands offemale mammals to nourish their newborn. The main function of colostrum is toprepare the gut of the newborn for optimal milk absorption and to provide passiveimmunocompetence. Colostrum is rich in immune factors (immunoglobulins,lactoferrin, lysozime, lacto-<strong>per</strong>oxidase) and cellular growth factors (insulin-likegrowth factors, platelet-derived growth factor, vascular endothelial growth factor,trasforming growth factors, epidermal growth factor) which have antimicrobialand regenerating action. There is evidence that colostrum can be topicallyapplied on the skin for treating some cutaneous lesions. <strong>Regenia</strong> is a <strong>dermatologica</strong>lcream containing equine colostrum. <strong>Regenia</strong> is recommended for sore nipple,<strong>di</strong>a<strong>per</strong> dermatitis, decubitus ulcers, solar erythema and xerosis.KEY WORDS: Colostrum, immune factors, cellular growth factors, <strong>Regenia</strong> <strong>dermatologica</strong>l creamI ntroduzioneIn un’era in cui i comportamenticlinico-terapeutici si devonoallineare ai precetti della evidence<strong>base</strong>dme<strong>di</strong>cine, che fare se non si<strong>di</strong>spone <strong>di</strong> trial clinici randomizzati?Isaac e Fitgerald (1) hanno in<strong>di</strong>viduatosette alternative alla evidence<strong>base</strong>dme<strong>di</strong>cine:l’eminence-<strong>base</strong>d me<strong>di</strong>cine: il pensierodell’es<strong>per</strong>to costituisce ilpunto <strong>di</strong> riferimento;la vehemence-<strong>base</strong>d me<strong>di</strong>cine: ildogmatismo assoluto rende solole proprie idee in<strong>di</strong>scutibili;Specialista in Anatomia e Istologia Patologicae Tecniche <strong>di</strong> Laboratorio (Milano)l’eloquence-<strong>base</strong>d me<strong>di</strong>cine: l’abilitàoratoria ha il sopravvento;la providence-<strong>base</strong>d me<strong>di</strong>cine: tutto<strong>di</strong>pende dalla volontà <strong>di</strong>vina;la <strong>di</strong>ffidence-<strong>base</strong>d me<strong>di</strong>cine: ognicosa rappresenta un problema;la nervousness-<strong>base</strong>d me<strong>di</strong>cine: ilnervosismo spinge a eccessiveindagini e a trattamenti su<strong>per</strong>flui;la confidence-<strong>base</strong>d me<strong>di</strong>cine: lafiducia è l’elemento più importante(è <strong>di</strong> <strong>per</strong>tinenza dei chirurghi).Come si può notare, queste alternativealla evidence-<strong>base</strong>d me<strong>di</strong>cinesono più uno stigmatizzare e ri<strong>di</strong>colizzarei comportamenti deime<strong>di</strong>ci, che un ausilio alla risoluzionedei problemi. Per uscire dalfaceto ed entrare nel serio, unasoluzione al quesito potrebbe esserela ex<strong>per</strong>ience-<strong>base</strong>d me<strong>di</strong>cine.Quest’ultima tuttavia non dovrebbeessere intesa come semplice caniziedel sanitario, bensì come il patrimonio<strong>di</strong> conoscenze già validatedal tempo. È questo il caso dell’utilizzoterapeutico del <strong>colostro</strong>,impiegato a scopo antinfettivo dallame<strong>di</strong>cina aiurve<strong>di</strong>ca in<strong>di</strong>ana, già dasecoli, e dalla me<strong>di</strong>cina tra<strong>di</strong>zionaleINFODERM 2006; 11


P. Cazzolaoccidentale, in era pre-antibiotica.Se queste nozioni vengono consideratetroppo anonime, vale lapena <strong>di</strong> ricordare che Albert Sabin,un me<strong>di</strong>co a ragione consideratobenefattore dell’umanità, raccomandaval'impiego del <strong>colostro</strong> neibambini con elevato rischio <strong>di</strong> contrarrela poliomielite (2).Per tornare al faceto, senza <strong>per</strong>altro <strong>di</strong>menticare che l’evidence<strong>base</strong>d-me<strong>di</strong>cine costituisce oggi ilgold standard decisionale in me<strong>di</strong>cina,giova ricordare i motivi <strong>per</strong> cuiil Padreterno non potrà mai ambiread un riconoscimento accademico“Ha solo una pubblicazione importante,senza bibliografia, non su una rivistacensita. Esistono alcuni dubbi sul fattoche Egli abbia scritto <strong>di</strong> Suo pugno. Lacomunità internazionale ha trovatomolto <strong>di</strong>fficile (se non impossibile) replicarei risultati del Suo lavoro” (3).Il <strong>colostro</strong>Il <strong>colostro</strong> 1 è un liquidoprodotto dalla ghiandola mammariaprima che inizi la secrezione dellatte vero e proprio (latte maturo).1Colostro = dal latino COLOSTRUMdetto <strong>per</strong> COALOSTRUM da COALESCEREfrequentativo <strong>di</strong> COALERE = unirsi insieme,composto da COM = CUM insieme e ALERE crescere,ingrossare: a cagione della sua densità.Per altri dal greco KOLLAN = agglutinareLa fase <strong>colostro</strong>gena comincia a partiredalla fine della gravidanza e siprotrae <strong>per</strong> alcuni giorni dopo ilparto (il numero dei giorni varia aseconda della specie).Le caratteristiche fisico-chimichedel <strong>colostro</strong> sono <strong>di</strong>fferenti daquelle del latte maturo, ma occorrericordare che il passaggio da <strong>colostro</strong>a latte definitivo non avvienein modo brusco, bensì gradualmente(latte interme<strong>di</strong>o).Questo fatto, unito ad una notevolevariabilità in<strong>di</strong>viduale, spiega lenotevoli <strong>di</strong>screpanze che si rilevanonei dati <strong>di</strong> composizione pubblicatidai <strong>di</strong>versi Autori.Il <strong>colostro</strong> a cui ci si riferisce inquesta rassegna è quello equino,che attualmente gode <strong>di</strong> maggiorifavori rispetto a quello bovino, inquanto è esente dal rischio <strong>di</strong> trasmissione<strong>di</strong> malattie da prioni.G eneralitàsul <strong>colostro</strong> equinoInnanzi tutto è necessarioprecisare che il puledro inizia adattaccarsi alle mammelle dellamadre a partire da 30 minuti dopoil parto e che la mancata l’assunzione<strong>di</strong> alcuni componenti del <strong>colostro</strong>,inducenti la <strong>per</strong>istalsi e l’evacuazionefisiologica, può favorire lacomparsa <strong>di</strong> turbe auxologiche <strong>per</strong>manentidella canalizzazione.I costituenti principali del <strong>colostro</strong>equino sono rappresentati da aci<strong>di</strong>grassi (30%), proteine (10%), carboidrati(50%) e sali minerali (


P. Cazzolatata dall’ormone della crescita (GH),mentre l’insulin-like growth factor II(IGF-2) viene prodotto dal cervello,dal rene, dal pancreas e dai muscoli.L’effetto biologico <strong>di</strong> IGF-1 e IGF-2è me<strong>di</strong>ato da specifici recettori(IGF1R e IGF2R) presenti sullasu<strong>per</strong>ficie cellulare che favorisconola captazione del glucosio, la gluconeogenesie la sintesi proteica.Nel <strong>colostro</strong> l’IGF-1 è presente inmaggiore concentrazione (50-2000µg/L) rispetto all’IGF-2 e si supponeche entrambi non siano prodottidalla ghiandola mammaria, ma provenganodal sangue materno.La funzione degli IGFs nella mammellaè <strong>di</strong> promuovere la mitogenesie la lattazione, mentre nell’intestinodel neonato essi esercitanoeffetti <strong>di</strong> maturazione e <strong>di</strong> proliferazionedell’epitelio ghiandolare.Es<strong>per</strong>imenti condotti in vitro hannoinoltre evidenziato che gli IGFsaumentano la sopravvivenza deifibroblasti.Gli IGFs hanno la capacità <strong>di</strong>sopravvivere ai processi <strong>di</strong> pastorizzazioneindustriale, mantenendoinalterata la loro attività biologicaIl platelet-derived growth factor(PDGF) è una delle molteplici proteineche regola la crescita e la proliferazionecellulare. Esistono 5 <strong>di</strong>fferentiisoforme del PDGF che atti-vano la risposta cellulare attraversodue tipi <strong>di</strong> recettore (PDGFR) similia quelli <strong>per</strong> la tirosin-chinasi.Il PDGF è noto possedere una funzionecicatrizzante e la sua applicazionelocale facilita la guarigione <strong>di</strong>ulcere cutanee (7, 8).Il vascular endothelial growth factor(VEGF) è un importante segnaleproteico dell’angiogenesi.Il VEGF possiede 6 isoforme(VEGF-A, -B, -C, -D ed -E) chehanno peso molecolare variabile da35 a 44 kDa. Ciascuna isoforma silega a specifici ligan<strong>di</strong> presenti sullasu<strong>per</strong>ficie delle cellule endoteliali(noti come VEGFR-1, -2 and -3).Il VEGF è presente nel <strong>colostro</strong> aconcentrazioni <strong>di</strong> 75 µg/LNel processo <strong>di</strong> guarigione delleferite cutanee l’attività del VEGF èconnessa a quella del PDGF: entrambivengono liberati dalle piastrinein seguito alla loro attivazione.Il VEGF è inoltre prodotto daimonociti, dai cheratinociti e dallecellule presenti nella sede dell’insultotraumatico (9). Oltre ad esercitareun’azione <strong>di</strong> richiamo dei granulociti,il VEGF agisce sui capillariincrementandone la <strong>per</strong>meabilità efacilitando così la formazione deltessuto <strong>di</strong> granulazione.L’azione angiogenetica del VEGF siesplica attraverso due meccanismi:neoformazione vasale <strong>per</strong> gemmazione<strong>di</strong> vasi pre-esistenti e reclutamento<strong>di</strong> progenitori endotelialidal midollo osseo (9).I transforming growth factor -β1,-β2 e-β3 (TGF-β) sono una famiglia<strong>di</strong> pepti<strong>di</strong> regolatori della crescita edella <strong>di</strong>fferenziazione cellulare.Durante la lattazione il TGF-β1sembra essere importante <strong>per</strong> la<strong>di</strong>fferenziazione funzionale dell’epiteliomammario e la sua somministrazioneinibisce a livello cellularela sintesi <strong>di</strong> DNA e l’espressionedella caseina (10).Approssimativamente l’85% delTGF-β presente nel latte è rappresentatodal TGF-β2 (10).Nel neonato il TGF-β stimola lariparazione tissutale e regola la concentrazionedella mucina gastrica.È stato inoltre evidenziato che lasu<strong>per</strong>famiglia dei TGF-β favoriscela cicatrizzazione delle ferite cutaneee della cornea (11, 12).L’ epidermal growth factor (EGF)appartiene ad un gruppo <strong>di</strong> fattoriche oltre all’EGF include il transforminggrowth factor -α (TGF-α),il mammary growth factor-II (MDGF-II) e lo human milk growth factor -III(HMGF-III).Tali fattori si legano ad un medesimorecettore glicoproteico <strong>di</strong> 175 kDa4INFODERM 2006; 1


<strong>Regenia</strong> <strong>crema</strong> <strong>dermatologica</strong> a <strong>base</strong> <strong>di</strong> <strong>colostro</strong> equino: quando la cura si fonda sull’es<strong>per</strong>ienza millenariaCOLOSTRO EQUINOFattori antinfettiviFattori <strong>di</strong> crescita cellulareProdottodalle ghiandole mammarienel <strong>per</strong>iodo <strong>per</strong>ipartum,costituisceil primo alimentoassunto dal puledroImmunoglobulineIgA, IgM, IgGLattoferrinaLisozimaLatto<strong>per</strong>ossidasiVascular endothelialgrowth factorInsulin-like growth factorsPlatelet-derived growth factorTransforming growth factorsEpidermal growth factorFigura 1.Fattori antinfettivi e <strong>di</strong> crescitacellulare contenuti nel <strong>colostro</strong>.Azione anti-infiammatoria, anti-batterica, riepitelizzantepresente sulla su<strong>per</strong>ficie cellulare edotato <strong>di</strong> attività tirosinchinasica.L’EGF nel <strong>colostro</strong> raggiunge la concentrazione<strong>di</strong> 176 ng/L, concentrazioneche non subisce mo<strong>di</strong>ficazionialmeno fino all’VIII giorno <strong>di</strong> lattazione.Nel tubo <strong>di</strong>gerente i recettoridell’EGF sono presenti solonella zona baso-laterale delle celluleepiteliali <strong>per</strong> cui la loro parte luminalenon sarebbe suscettibile aglieffetti <strong>di</strong> questa citochina, se non incon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> erosione o <strong>di</strong> francaulcerazione mucosa quando l’EGFincrementa la proliferazione dell’epitelioe riduce l’apoptosi (13).Per le sue proprietà rigenerativel’EGF può trovare impiego nellacura delle ferite cutanee.erché una <strong>crema</strong> dermato-a <strong>base</strong> <strong>di</strong> Plogica <strong>colostro</strong>?Il <strong>colostro</strong> già da secoli èstato utilizzato con successo siacome alimento <strong>di</strong>etetico, sia comeantibatterico.In questi ambiti gli effetti beneficidel <strong>colostro</strong> possono essere attribuitiai molteplici fattori biologiciin esso contenuti, fattori che possonotrovare applicazione anche nellaprevenzione e nella cura topica <strong>di</strong>alcune affezioni cutanee (Figura 1).A questo proposito uno stu<strong>di</strong>o clinicoesplorativo condotto presso ilServizio <strong>di</strong> Dermatologia dell’IstitutoScientifico San Raffaele (Milano) haevidenziato che il <strong>colostro</strong> equinoapplicato topicamente è risultatoefficace e ben tollerato nelleseguenti affezioni cutanee:ulcere <strong>di</strong>abetiche;acne rosacea;herpes simplex;verruche;dermatite seborroica;xerosi cutanea;ra<strong>di</strong>odermiti;ustioni <strong>di</strong> I grado.R egenia<strong>crema</strong> <strong>dermatologica</strong>:le in<strong>di</strong>cazioni<strong>Regenia</strong> è una <strong>crema</strong> <strong>dermatologica</strong>rigenerante contenente<strong>colostro</strong> equino, le cui principaliin<strong>di</strong>cazioni sono le seguenti:Raga<strong>di</strong> del capezzolo.Si tratta <strong>di</strong> fessurazioni che, <strong>per</strong>la loro dolorosità, rappresentanoun serio ostacolo al proseguimentodell’allattamento.La formazione delle raga<strong>di</strong> può esserecon<strong>di</strong>zionata da <strong>di</strong>versi fattori:- un attacco scorretto al capezzolo:il bambino mentre succhiadovrebbe tenere la bocca benea<strong>per</strong>ta e introdurre non solo ilINFODERM 2006; 15


P. Cazzolacapezzolo, ma anche l’areola:la madre <strong>per</strong>tanto deve sorreggerecon le <strong>di</strong>ta la mammella <strong>per</strong>facilitare la suzione;- il mantenimento della stessaposizione durante le <strong>di</strong>versepoppate;- un eccessivo sforzo del bambinodurante la suzione secondarioa un ingorgo mammario;- l’uso <strong>di</strong> reggiseni troppo piccoli,(bisognerebbe usarne <strong>di</strong> circadue misure più gran<strong>di</strong> del solito<strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere una buonacircolazione del sangue e un’adeguatatraspirazione cutanea).Gli accorgimenti <strong>per</strong> evitare l’insorgenzadelle raga<strong>di</strong> sono:- la cauta esposizione al sole dellemammelle durante la gravidanza;- l’astensione dal lavaggio delcapezzolo con sapone;- la detersione con acqua e l'idratazionedel capezzolo con una<strong>crema</strong> adeguata.Dermatite da pannolinoNel neonato la funzione <strong>di</strong> barrieraesercitata dalla cute è menoefficace a causa del ridotto spessoredello strato corneo e dell’incogruitàdel film idro-lipi<strong>di</strong>co <strong>di</strong>su<strong>per</strong>ficie: ciò spiega <strong>per</strong>ché lacute neonatale, a causa della suaimmaturità strutturale, sia moltodelicata e facilmente aggre<strong>di</strong>bileda stimoli esterni <strong>di</strong> origine mec-canica, biologica, biochimica e<strong>di</strong>nfettiva. Gli eritemi cutanei chefrequentemente insorgono nell’areagluteo-<strong>per</strong>ineale sono la conseguenzadello sfregamento <strong>di</strong>rettoesercitato dal pannolino, a cuisi aggiunge l’effetto macerantedelle urine e delle feci. Questadermatite, sebbene sia spessotransitoria, non deve essere sottovalutataa causa dell’elevatorischio <strong>di</strong> infezione batterica efungina. Norme utili nei riguar<strong>di</strong>della prevenzione sono:- cambiare frequentemente il pannolino;- pulire l’area genito-gluteale condetergenti delicati, sciacquandoabbondantemente;- applicare sulla cute una <strong>crema</strong>protettiva.Piaghe da decubitoLe piaghe da decubito si formanoin seguito all’azione congiunta <strong>di</strong>fattori locali e sistemici. La pressioneche subiscono i tessuti“schiacciati” fra il piano d’appoggioe le ossa rappresenta il primo<strong>di</strong> questi fattori. Quando la pressioneesercitata sul tessuto su<strong>per</strong>aquella presente nelle piccole arteriee nei capillari (32 mmHg)viene impe<strong>di</strong>to l’afflusso <strong>di</strong> sangue.Se questa con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>“ischemia” si protrae <strong>per</strong> lungo6INFODERM 2006; 1


<strong>Regenia</strong> <strong>crema</strong> <strong>dermatologica</strong> a <strong>base</strong> <strong>di</strong> <strong>colostro</strong> equino: quando la cura si fonda sull’es<strong>per</strong>ienza millenariatempo, il tessuto viene danneggiatofino alla necrosi. Occorresottolineare che non è <strong>di</strong>fficilesu<strong>per</strong>are il limite <strong>di</strong> 32 mmHg:una <strong>per</strong>sona normalmente sedutaesercita sulle tuberosità ischiaticheuna pressione che può raggiungeree su<strong>per</strong>are i 300 mmHg,mentre quando si è sdraiati aletto la pressione varia dai 20 ai70 mmHg, con punte massimenella regione sacrale dove puòraggiungere i 150 mmHg.Il secondo elemento patogeneticofondamentale è rappresentato daltempo: infatti il danno tissutalecompare quando si su<strong>per</strong>a unacerta soglia determinata dal prodottodell’intensità della pressione<strong>per</strong> il tempo <strong>per</strong> il quale vieneesercitata, tenendo presente che èmaggiormente dannosa una pressionepiù modesta, ma più prolungata,rispetto a una compressioneelevata, esercitata <strong>per</strong> brevetempo.Altri fattori locali favorenti l’insorgenzadelle piaghe da decubitosono l’aumento della tem<strong>per</strong>aturalocale e l’umi<strong>di</strong>tà. Quest’ultimapuò favorire la macerazione dellacute, ulteriormente acceleratadalla presenza <strong>di</strong> fattori chimici otossici presenti nelle urine e nellefeci. Il principale fattore sistemicoè rappresentato dall’età avanzatache si accompagna a una riduzionedel grasso sottocutaneo, a una<strong>di</strong>minuita <strong>per</strong>cezione del dolore,a una risposta immunitaria menoefficiente, a una minore capacitàdel tessuto cutaneo <strong>di</strong> proliferare,a una riduzione del microcircolo.Anche importanti fattori <strong>di</strong> rischiosono la riduzione della mobilità,la presenza <strong>di</strong> arteriopatie e unostato <strong>di</strong> nutrizione scadente.Per migliorare la resistenza deitessuti alle pressioni è in<strong>di</strong>spensabileun controllo quoti<strong>di</strong>ano dellecon<strong>di</strong>zioni della cute che deveessere tenuta sempre pulita. Lapulizia va effettuata con detergentidelicati e acqua non troppocalda, facendo attenzione a nonsfregare. In generale si deve evitare<strong>di</strong> provocare stiramenti durantele mobilizzazioni e <strong>di</strong> frizionare lapelle o <strong>di</strong> effettuare massaggi alivello delle prominenze ossee.È anche importante evitare la <strong>di</strong>sidratazionedella pelle e ricorrere,se necessario, a creme idratanti erigeneranti, mentre deve essereridotta l’esposizione all’umi<strong>di</strong>tàdovuta a incontinenza, sudorazione,secrezioni.Nel paziente costretto a letto laprotezione dagli effetti negativiesercitati dalle forze meccanichesi basa in primo luogo sulla mobilizzazionee sul cambiamento <strong>di</strong>posizione, che deve essere effettuatoalmeno ogni due ore, sull’uso<strong>di</strong> supporti <strong>per</strong> la protezionedelle prominenze ossee.Eritema solareÈ il classico arrossamento dellacute, spesso associato a prurito ea sensazioni fasti<strong>di</strong>ose, che seguea <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> qualche ora l’esposizioneal sole. La sua entità è proporzionaleall’intensità e alladurata dell’esposizione che,quando su<strong>per</strong>a i limiti tolleratidal singolo in<strong>di</strong>viduo, può portarea una vera e propria scottaturao ustione. L’impiego <strong>di</strong> filtri adeguati,ai quali si consiglia <strong>di</strong> farseguire, ultimata l’esposizione,l’applicazione <strong>di</strong> un prodottoidratante, riduce i <strong>di</strong>sagi legatiall’eritema e soprattutto limita idanni provocati dagli UVB e dagliUVA. Nei casi in cui l’eritemaappare sin da subito più marcatoè bene evitare l’esposizione alsole <strong>per</strong> qualche giorno e ricorrerea un trattamento locale concreme emollienti ad azione eutroficaed analgesica.Xerosi cutaneaPer conservare la sua integrità lacute deve mantenersi idratata,cioè contenere una quantità <strong>di</strong>acqua maggiore del 10%.Sebbene la secchezza rappresentiuna delle più comuni alterazionicutanee, essa spesso spesso vieneINFODERM 2006; 17


P. Cazzolariferita solo attraverso una descrizionedei suoi sintomi, che piùfrequentemente sono rappresentatida rugosità, screpolature e<strong>di</strong>rrigi<strong>di</strong>mento, o, meno usualmente,tramite il termine piùscientifico <strong>di</strong> xerosi. Dal punto <strong>di</strong>vista clinico occorre sottolineareche la cute xerotica è in grado <strong>di</strong>creare un circolo vizioso concapacità <strong>di</strong> automantenimento:infatti, il prurito che essa provoca,costringe il paziente al grattamentocon conseguente determinazione<strong>di</strong> lesioni che infettandosied infiammandosi <strong>per</strong>petuano ilprocesso patologico. Il trattamentodella cute secca prevede l’impiego<strong>di</strong> una <strong>crema</strong> idratante chele restituisca la sua naturale morbidezzae idratazione.B ibliografia1. Isaacs D, Fitzgerald D. Seven alternatives toevidence <strong>base</strong>d me<strong>di</strong>cine. BMJ. 1999; 319:1618.2. Sabin AB, Fieldsteel AH. Antipoliomyeliticactivity of human and bovine colostrum andmilk. Pe<strong>di</strong>atrics. 1962; 29:105.3. Lean J. Now it’s time to save the humans. TheIndependent 1998; 10 May:17.4. Palmieri B, Pedrini E. Il <strong>colostro</strong>: caratteristichebio-nutrizionali e potenziale utilizzazionein <strong>di</strong>etetica umana. Riv It Biol Med. 2002;22:46.5. Legrand D, Elass E, Pierce A, Mazurier J.Lactoferrin and host defence: an overview of itsimmuno-modulating and anti-inflammatorypro<strong>per</strong>ties. Biometals. 2004; 17:225.6. Kawakami A, Hirayama K, Kawakami F,Kawakami H, Fujihara M, Ohtsuki K.Purification and biochemical characterization ofa fibroblast growth factor-bin<strong>di</strong>ng protein (FGF-BP) from the lactoferrin fraction of bovine milk.Biochim Biophys Acta. 2005 Dec 19; [Epubahead of print]7. Margolis DJ, Bartus C, Hoffstad O, Malay S,Berlin JA. Effectiveness of recombinant humanplatelet-derived growth factor for the treatmentof <strong>di</strong>abetic neuropathic foot ulcers.Wound RepairRegen. 2005; 13:531-6.8. Advances in the modulation of cutaneouswound healing and scarring. BioDrugs. 2005;19:363-81.9. Byrne AM, Bouchier-Hayes DJ, Harmey JH.Angiogenic and cell survival functions of vascularendothelial growth factor (VEGF). J Cell MolMed. 2005; 9:777-94.10. Plaut K. Role of epidermal growth factor andtransforming growth factors in mammary developmentand lactation. J Dairy Sci 1993;76:1526-1538.11. Kim IY, Kim MM, Kim SJ. Transforminggrowth factor-beta: biology and clinical relevance.J Biochem Mol Biol. 2005; 38:1-8.12. Saika S. TGF-beta signal transduction incorneal wound healing as a therapeutic target.Cornea 2004; 23(8 Suppl):S25-30.13. Wong WM, Wright NA. Epidermal growthfactor, epidermal growth factor receptors, intestinalgrowth, and adaptation. JPEN J ParenterEnteral Nutr. 1999; 23(5 Suppl):S83-8.INFODERMSupplemento <strong>di</strong>InformedVol. 9, n.1, 2006Direttore ResponsabilePietro CazzolaMarketing & PubblicitàArmando MazzùSviluppo e Nuove TecnologieAntonio Di MaioConsulenza GraficaPiero MerliniRedazione & AmministrazioneE<strong>di</strong>zioni Scripta Manent s.n.c.-Via Bassini, 41 - 20133 MilanoTel. 0270608060 - 0270608091Fax 0270606917E-mail: scriman@tin.itStampaArti Grafiche Bazzi, MilanoRegistrazione Tribunale <strong>di</strong> Milano n. 378del 28.05.1998Diffusione gratuita. È vietata la riproduzione,con qualsiasi mezzo, totale o parziale <strong>di</strong>articoli, illustrazioni e fotografie pubblicatisu INFORMED, senza espressaautorizzazione dell’E<strong>di</strong>tore.L’E<strong>di</strong>tore non risponde dell’opinione espressadagli Autori degli articoli8INFODERM 2006; 1

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