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Capre e pecore

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<strong>Capre</strong> e <strong>pecore</strong> – i piùantichi animali dareddito del mondoUn record assoluto! L’essere umano alleva <strong>pecore</strong>e capre da più di 8‘000 anni. Nessun altroanimale da reddito può battere questo primato.Le prime ad apprezzare il sapore della carne e dellatte di capra e di pecora furono le popolazionidel Vicino Oriente, ossia i Paesi del Golfo Persico,la Siria e Israele. Le <strong>pecore</strong> e le capre erano moltoimportanti in quelle epoche remote. Quantolo furono, è confermato nelle sacre scritture dellediverse religioni: <strong>pecore</strong> e capre costituirono pregiateofferte da sacrificare alle divinità.Da 7‘000 anni belano in SvizzeraIn Svizzera, questi animali sono presenti dapoco meno di 7‘000 anni. I più antichi repertidi capre domestiche sono stati scoperti in insediamentidel neolitico nei pressi di Sion, nelcantone del Vallese. Fino a metà del XX secolo,le capre sono state allevate soprattutto perl’approvvigionamento autarchico. A quei tempi,erano anche soprannominate «le mucche deipoveri». Non completamente a torto, poiché infin dei conti, coloro che allevavano un paio dicapre erano soprattutto gli operai delle fabbriche,i lavoratori a giornata e altre persone senzaterra. Il latte e la carne degli animali cadevano aproposito per sfamare i membri della famiglia,spesso numerosi.Dal XX secolo in poiDalla fine della Seconda guerra mondiale, ilnumero di capre è fortemente diminuito. La ripresaeconomica e gli importanti cambiamentinell’abitazione, nello svago e nelle abitudini alimentarihanno messo le capre a dura prova. Daalcuni anni il vento è nuovamente girato. Semprepiù aziende agricole, soprattutto nelle zone dimontagna, ritrovano un’attività lucrativa supplementarenell’allevamento caprino e nella produzionedi formaggio di capra. Inoltre, la sorellaminore del camoscio acquista sempre più importanzanella manutenzione del paesaggio. Oggigiorno,in Svizzera, ci sono quasi 80‘000 capre,di cui circa tre quarti nelle zone di montagna. LaSvizzera, con il Vicino Oriente, è dunque la culladella capra. Tutte le più importanti razze caprinedel mondo sono originarie del nostro Paese.A ogni contadino la propria pecoraIn Svizzera, anche la pecora ha ormai vissuto isuoi anni di gloria. Fino alla fine della Secondaguerra mondiale, quando il cotone e le fibre sintetichehanno sostituito la calda lana di pecora,fino allora tanto richiesta, quasi ogni contadinoallevava un paio di ovini. L’inverno, enormi greggiin transumanza attraversavano l’intero Paese.Al momento però, la pecora, come la capra e pergli stessi motivi, sta vivendo una piccola renaissance.Infatti, le sue scarse esigenze alimentaricontribuiscono a mantenere libere da arbusti ealberi certe superfici in zona di montagna. Gliovini contribuiscono considerevolmente allamanu tenzione del nostro apprezzato paesaggio.Anche la carne e il formaggio a base di latte dipecora si accattivano sempre più simpatia pressoil consumatore. In Svizzera vivono attualmentepoco meno di 450‘000 ovini – quasi quanto 150anni fa – e la tendenza è all’aumento. La grossadifferenza consiste nel fatto che, nel XIX secolo,un allevatore ovino possedeva appena cinqueanimali, mentre oggi un gregge medio ne contapiù di quaranta.Heute sind Ziegen zum Beispiel willkommene Landschaftspfleger…… oder dienen als Lasttiere für abenteuerliche TrekkingsSchafwolle war früher sehr begehrt für die KleiderherstellungProdukte aus Schafmilch werden immer beliebter2 3


In visita dal pastoreerrante Markus Nyffeler,attraversol’AltopianoResistente al freddo gelido e alla neveLa neve, sui prati attorno a Gurmels, FR, è durae gelata. Le seicento <strong>pecore</strong> del pastore erranteMarkus Nyffeler raspano senza posa per accaparrarsiun filo d’erba. «Non è un buon invernoper l’allevamento ovino», dice Nyffeler. «I mieianimali trovano poco foraggio. Al momento nonè possibile andare avanti senza un supplementodi fieno o i resti delle colture orticole.» La combinazionedi neve e freddo gelido è la nemica dellatransumanza ovina. Ma sul pastore ciò nonsi vede, nemmeno se il termometro indica ottogradi sotto zero. Senza guanti né mantello imbottito,guida il suo gregge alla prossima sosta.Si copre solo quando fa veramente freddo,precisa.Una rimessa basta per dormireMarkus Nyffeler passa quattro mesi all’apertocon il suo gregge. A metà marzo torna a Rüeggisberg,BE, dove lo attende sua moglie con centoovini d’allevamento. Durante la transumanzaMarkus Nyffeler dorme secondo le occasioni chegli si presentano: in una rimessa, una stalla, intenda o presso una famiglia contadina. Talvolta,quando la distanza lo consente, passa una nottea casa. Frattanto i suoi cani fanno la guardia alle<strong>pecore</strong>. Senza i suoi aiutanti a quattro zampe,farebbe fatica anche di giorno a sorvegliare ilsuo belante gregge. Un breve fischio con unospeciale zufolo o un richiamo bastano a far trottarei cani. Questi mantengono unito il gregge elo fanno avanzare quando occorre attraversareuna strada il più rapidamente possibile.L’allevamento ovino è un virusÈ già il sedicesimo inverno che Markus Nyffelerpassa all’aperto con il suo gregge. A secondadel foraggio che trova, può percorrere da due acinque chilometri al giorno. Per lui, l’allevamentoovino è molto di più di un simpatico hobby: «È inquesto modo che guadagno il pane.» Ma dovetrova tutte quelle <strong>pecore</strong>? «Alcuni agnelli chesono stati estivati sull’alpe non sono ancora buoniper il macello, l’autunno. Li acquisto pressoi contadini e li prendo con me in transumanza.»È la maniera più conveniente affinché gli animaliraggiungano il peso sufficiente per esseremacellati. Ma per Nyffeler, l’allevamento ovinoè come un virus di cui non si sbarazza più. Nonc’è dunque da stupirsi che passi anche la bellastagione con le <strong>pecore</strong>, sull’alpe di Bex nelcantone di Vaud. Lassù, non è la neve gelata aminacciare le <strong>pecore</strong>, bensì il lupo: ogni estatene uccide parecchie.La Svizzera si restringeÈ cambiato molto nel corso degli anni nei qualiMarkus Nyffeler è stato in cammino: «Dal puntodi vista degli allevatori ovini, la Svizzera rimpicciolisce.Ci sono sempre meno prati e pascolisui quali gli animali trovano cibo in inverno. Daun lato, ne sono la causa l’edilizia e le strade.D’altro canto, i prati da sfalcio cedono a favoredelle terre arabili.» Neppure i prezzi sono glistessi di una volta. Alcuni anni fa, riceveva 300buoni franchi per animale. Oggi i prezzi sonoinferiori ai 200 franchi. Ciononostante, MarkusNyffeler non si può figurare una vita migliore.Non cambierebbe mai con un impiegato d’ufficio:ama troppo la natura e i suoi animali.Die Schafherde wird für die Nacht eingezäuntSchafe suchen sich auf ihrer Winterwanderung das Futterunter der SchneedeckeMarkus Nyffeler ist während vier Monaten mit seinenSchafen unterwegs4 5


Panorama dellepiù importantirazze ovineSi distinguono due tipi di razze ovine, a seconda dell’utilizzo: gli ovini dalatte e quelli da carne. Gli ovini da latte producono la materia prima peril gustoso formaggio di pecora. Contrariamente alla Grecia, in Svizzera le<strong>pecore</strong> da latte occupano una posizione secondaria. In Svizzera, la maggiorparte degli ovini è allevata per la tenera carne. Nel nostro Paese vengonoallevate prevalentemente cinque razze da carne.La razza bianca alpinaLa razza bianca alpina è di gran lunga la più presente in Svizzera:più della metà delle <strong>pecore</strong> che pascolano sui prati alpiniindigeni. Ciò non è sorprendente poiché, in fondo, nessun’altrarazza si sente tanto a suo agio nelle condizioni elvetiche. Larazza alpina è il risultato dell’incrocio tra le <strong>pecore</strong> tedescheMerino e quelle francesi della razza Ile-de-France con razzealpine svizzere autoctone, bianche. La razza bianca alpina nonha corna e si presta bene alla produzione di carne.La Schwarznase vallesana, pecora dal muso neroCome si può indovinare dal nome, questa pecora è originariadel Vallese. Una pecora svizzera su otto è una Schwarznasevallesana. È la sola razza indigena che può essere presa per lecorna. La Schwarznase vallesana è ottimamente adattata alledure condizioni di vita nelle montagne.La Charolais SuisseQuesta razza ovina esiste solo da un paio d’anni. È il risultatodi un incrocio tra la Charolais francese e la razza biancaalpina indigena. I segni distintivi ne sono la lana corta e finee la testa perlopiù scoperta. Contrariamente alle altre razzeovine svizzere, la Charolais Suisse non è adattata per viveresu terreni impervi.La razza nera di montagnaQuesta razza ovina è interamente d’origine svizzera. È statasele zionata nei cantoni di Friburgo e del Giura da antiche razzeindigene. Oggigiorno si trova prevalentemente sull’Altopiano.Questa razza rappresenta circa un decimo degli ovini svizzeri.Contrariamente alle altre razze ovine, le <strong>pecore</strong> della razza neradi montagna mettono spesso al mondo due gemelli l’anno.Inoltre, sono meno sensibili alle malattie. Dal punto di vistadel foraggio e delle condizioni di detenzione, le <strong>pecore</strong> di montagnasono facilmente accontentabili.Ein Herdenschutzhund zählt seine Schafe und beschützt sievor dem WolfSchafe auf dem Weg zur Sommerweide auf der Bellalp VSLa razza da carne dal muso neroNelle vene di questa razza scorre sangue internazionale. Èstata selezionata da ovini Oxford inglesi, ovini da carne dalmuso nero tedeschi e razze autoctone. Rappresenta circa ildieci percento dell’effettivo ovino svizzero, e la maggior partedi queste <strong>pecore</strong> si trova sull’Altopiano o nella Svizzeraorientale. La razza da carne dal muso nero viene allevatasoprattutto in aziende gestite in modo intensivo. Come indicail nome, si tratta di una razza che si presta bene alla produzionedi carne.6 7


Le capre dellafamiglia Favre70 capre di razza Nera Verzasca:vita e lavoro in valleNella stalla c’è un gran fermento: siamo a febbraio,in pieno periodo delle nascite. L’allevatorePascal Favre ha un gran da fare: controlla lecapre che partoriscono, in caso di difficoltà chiamail veterinario, cura l’alimentazione dei suoianimali, dà da bere il latte delle capre ai capretti.E conosce per nome ognuna delle sue capre!A Brione, in Valle Verzasca, nel Canton Ticino,Pascal e Danielle Favre allevano da oltre ventiseianni, secondo il metodo bio (gemma), capreNera Verzasca, la razza autoctona del Ticino.I loro figli, Johanna e Rafael, ora cresciuti, vivonofuori casa. Ma la passione per questo animale èrimasta. «Mi piace molto il suo carattere indipendente,curioso e amante degli spazi aperti»precisa Pascal.I ritmi delle capreQuando la Pasqua si avvicina, i capretti maschisono macellati. Le femmine più sane e belle, eanche qualche maschio, invece, sono tenuti perl’allevamento. La famiglia Favre entra così nelvivo della produzione casearia. Pascal e Daniellemungono le capre ancora a mano due volte algiorno, mattina e sera: ogni animale può darefino a tre litri di latte, con i quali l’azienda producei tipici e squisiti buscion (formaggini a pastaacida) e le formaggelle. Una volta alla settimanaPascal si reca al mercato cittadino per vendere idiversi tipi di formaggio. La famiglia Favre riforniscecon le sue specialità caprine anche alcuninegozi della Valle Verzasca. I turisti e la gentedel posto le apprezzano. Una buona parte deiformaggi è venduta anche tramite posta.Vita all’alpeInizio giugno i Favre trasferiscono il loro greggeall’Alpe Tencio, a circa due ore e mezzo di camminodalla stalla. Qui, fra sassaie e ripidi pascolialpini le capre si sentono a loro agio. Robusta eresistente al freddo la Nera Verzasca si muovecon agilità nel territorio alpino. Mentre Daniellesi occupa di mungere le capre e produrre formaggiall’alpe, Pascal rimane a Brione, occupandosidella fienagione e della vendita. «Verso la metàdi settembre le capre smettono di dare latte –prosegue Danielle – Fino all’arrivo delle primenevicate, però, pascolano ancora libere nei boschie nei prati attorno all’alpe.» Con l’autunnoinizia il periodo della monta: le femmine vengonofecondate dai becchi. «Normalmente lecapre vanno in calore spontaneamente versoinizio settembre. Avendo un gregge di razzapura, curo molto la monta e la selezione dellecapre» aggiunge l’allevatore.Lavoro e occupazione nelle valliLe valli e le montagne del Ticino si prestanoparticolarmente bene all’allevamento caprinodi tipo estensivo, così come è praticato dalla famigliaFavre. In Ticino circa 250 aziende allevanocapre di diverse razze, spesso in greggi misti. InSvizzera una capra su sette vive in Ticino. Oltre afornire ricercate specialità caprine, come il classicocapretto pasquale o i buscion, l’allevamentodi questi animali mantiene vita e lavoro nellevalli ticinesi. Gli allevatori di capre occupano egestiscono le zone periferiche del Ticino. Nonmancano le difficoltà, spiega Pascal: «Il lupo cista preoccupando parecchio. Un ulteriore problemaè il tempo meteorologico: troppa pioggia,o una siccità prolungata compromettono seriamenteil nostro lavoro.»Bei Favres ist Melken HandarbeitDanielle Favre macht ZiegenfrischkäsePascal Favre verkauft den Ziegenkäse auf dem Wochenmarktin Locarno8 9


Panorama dellepiù importantirazze caprineIn tutto il mondo ci sono più di mille razze di capre. Non si differenzianosolo mediante l’aspetto e le dimensioni, bensì anche per le diverse quantitàdi latte e carne che producono. In Svizzera ci sono dieci razze indigene.La capra Saanen, quella del Toggenburgo e le camosciate delle Alpi sonoparticolarmente rappresentate. La Schweizerische Ziegenzuchtverband,l’Associazione svizzera degli allevatori caprini, classifica le altre razze comeminacciate, poiché rimangono meno di mille femmine d’allevamento, ossiacapre madri.La capra SaanenNessun’altra capra è tanto rappresentata in Svizzera quantola capra Saanen bianca. Circa una capra su cinque appartienea questa razza. È originaria dell’alta valle della Sarina, ilSaanenland, nel cantone di Berna. Oggi, questa straordinariaproduttrice di latte non è più diffusa solo nell’Oberlandbernese, bensì in tutta la Svizzera e anche all’estero. Perfinonella Corea del Nord, la capra Saanen provvede a variare ipasti della gente. La capra Saanen è moltoproduttiva. Ma non dà senz’altro annualmentepiù di 800 chilogrammi di latte:a confronto delle altre razze caprine, èun po’ esigente e viziata per quantoconcerne il foraggio e la detenzione.La capra camosciata delle AlpiUna capra svizzera su cinque è una camosciata delle Alpi.Questi animali dal pelame con sfumature tra il daino e ilcastano sono molto adattabili e sopportano tanto il caldoquanto il freddo. Robusta razza di montagna, con i suoi 750chilogrammi di latte l’anno fa parte delle buone produttrici dilatte. Se ne distinguono di due tipi: quello senza corna, piùfrequente nella Svizzera occidentale e nel cantone di Berna,e quello con le corna che, invece, è più diffuso nei Grigioni enella Svizzera centrale.La capra del ToggenburgoIl colore del suo lungo pelame è grigio topo con due striscebianche sul muso. Come indica il suo nome, la capra delToggenburgo è originaria del cantone di San Gallo. Vi è apparsamolto tempo fa, probabilmente da incroci tra camosciatedelle Alpi e capre appenzellesi. Grazie alla sua elevata produzionelattiera e alla buona facoltà di adattamento, non èsolo ampiamente diffusa in Svizzera, ma anche nell’Europacentrale e nel Nordamerica. Circa il dieci percento delle capresvizzere appartiene a questa razza.La capra boeraLa capra boera è la razza da carne più diffusa nel mondo.È originaria del sud dell’Africa, dove ancora oggi è uno dei piùimportanti animali da reddito. Predilige cespugli e arbusti eperciò i contadini di tutto il mondo la impiegano per combatterel’imboschimento dei pascoli. Le capre boere sono animalitranquilli e hanno uno spiccato istinto materno nei confrontidei capretti. In Svizzera, la capra boera rimane rara. Lamaggior parte degli esemplari vive nel cantone di Berna.Ziegen sind «gwundrig» und lieben FamilienanschlussZiegen sind ein Schweizer Kulturgut10La capra anglo-nubianaNelle vene delle capre anglo-nubianescorre sangue inglese, africanoe indiano. È estremamente frugalee anche nei periodi di vacche magreè una buona produttrice di lattee carne. I suoi segni particolari sono lelunghe orecchie penzolanti e le zampeche sembrano interminabili. Finora, inSvizzera ci sono solo alcuni esemplaridi questa razza. È molto più frequente inGran Bretagna, negli Stati Uniti, in Australiae nella Nuova Zelanda.11


Non tutti possonoaccontentarsidi belareAffinché tutte le razze animali possanosopravvivere a lunga scadenza, occorronoalmeno mille femmine d’allevamento. Inalcune razze ovine e caprine svizzere tradizionali, nonè più così. La fonda zione svizzera Pro Specie Rara sioccupa di queste razze. Grazie al suo impegno, molterazze, un tempo fortemente minacciate, sono ormaisulla via di scampo. La Confederazione sostienemediante contributi l’allevamento delle razze minacciate.Razze caprine minacciateLa capra appenzelleseDal punto di vista delcolore, la capra appenzellesee la capraSaanen non sonodifferenti. Tuttavia, alcontrario della capradell’Oberland bernese, dal pelame raso, quelladi Appenzello porta un pelame un po’ più lungo.Nel cantone di Appenzello, questa robusta capra èvincolata alla tradizione. Impossibile immaginareun carico dell’alpe o un’esposizione zootecnicasenza questa capra!La capra striata grigioneseIl temperamento assomigliaa quello diun camoscio o di unostam becco: preferiscevivere e arrampicarsinelle zone di montagna.Questa capra deve il proprio nome alle striscebianche che vanno dalle corna al muso e checontrastano chiaramente con il pelame antraciteo nero.La capra vallesana dal collo neroQuesta capra è un veromodello: grazie al suoparticolare aspetto, èla regina di bellezza ditutte le capre. Il suocantone d’origine, ilVallese, la esibisce spesso nelle sue pubblicitàtu ristiche. Viene chiamata anche Gletschergeiss,capra dei ghiacciai, perché è una tipica capramontana. Secondo certi documenti storici vallesani,questa razza caprina è stata introdotta nelBasso Vallese da immigrati africani nell’anno930.La capra colombaNon è proprio candidacome può far credere ilsuo nome. Il nome nonderiva dalla colomba,bensì dalla parolaromancia «pfauen», che equivale più o meno a«pezzato». Per «pfauen» si intendono le striscenere che vanno dalle corna alla guancia. La capracolomba è un’antica razza di montagna provenientedal cantone dei Grigioni.La capra grigia di montagna, o semplicemente«capra grigia»Si tratta di una razzacaprina autoctona delTicino e dei Grigionime ridionali. Nes sun’ altrarazza caprina inSvizzera è tanto minacciata.Produce pochissimo latte, ma perciò si prestaper un allevamento estensivo. Il suo segno particolareè dato dalle robuste corna, piegate versol’esterno.La capra sangallese dagli stivaliA seconda del tipo,questa razza porta stivalineri o bruni, da cuiil nome. È originariadella zona di Sargans.Ancora oggi, è allevataquasi esclusivamente nei cantoni di San Gallo edei Grigioni.La capra Nera VerzascaUna capra tanto neraquanto indica il suonome. È originaria delTicino e ancora oggiviene allevata quasiesclusivamente in questaparte della Svizzera. Spesso, un gregge contapiù di cinquanta animali: un effettivo parti colarmenteelevato per una detenzione caprinasvizzera. La Nera Verzasca si adatta senza problemialle temperature più disparate.Razze ovine minacciateLa pecora dell’Oberland grigioneseQuesta razza ha ancoraqualcosa in comunecon l’ovino primitivodell’Età della pietra. Sitratta di <strong>pecore</strong> piuttostopiccole, dallemembra gracili e particolarmente resistenti allecondizioni climatiche estreme. Sono piuttostopaurose e preferiscono spostarsi in territori impervi.La pecora dell’Oberland grigionese non èmolto grassa, ma nell’allevamento estensivo producecarne di buona qualità. La sua lana è particolarmenteapprezzata, poiché molto idonea perla produzione del feltro.La pecora dell’EngadinaLa pecora dell’Engadinaè facile da riconoscere,per il suo notevolemuso e le orecchiepen denti. In media,una madre mette allaluce tre agnelli: un record assoluto per le razzeovine svizzere. Per contro, la pecora dell’Engadinaingrassa lentamente. La carne tenera e magra degliagnelli è sempre più richiesta.La pecora dagli specchi, o dagli occhialiLe <strong>pecore</strong> dagli specchiappaiono come se portasserogli occhiali dasole. Sono scure anchela punta delle orecchiee la bocca. Più l’animaleinvecchia, più queste parti schiariscono. Il suonome deriva dalla fronte liscia, senza lana. Nonporta lana neppure sulla pancia e sulle zampe.Questa razza, originaria del Prättigau, è allevatain tutta la Svizzera per la produzione di carned’agnello. È conosciuta come pecora dagli specchianche in Engadina e nella Carinzia austriaca, magli animali che vivono in queste regioni non hannomolto in comune con l’autentica razza svizzeradi pecora dagli specchi della Valle del Reno.La pecora vallesana «Roux du Valais»È chiamata comunementecon il suo nomefrancese Roux du Valais.Questa pecoraparca vive sugli alpi esi sente a suo agio ingrandi greggi. Le sue scarse esigenze in materia diforaggio ne fanno una buona alleata nella manutenzionedel paesaggio. La sua lana è particolarmentecalda e lenisce il dolore dei pazienti affettida artriti e reumatismi.12 13


Le capre ci danno…LatteIl latte è il principale prodotto dell’allevamentocaprino in Svizzera. È nutriente e saporito e, perciò,più facilmente digeribile del latte di mucca.Dato che le capre possono essere munte solodall’inizio di febbraio alla fine di ottobre, il lattefresco e i suoi derivati sono da considerarsi prodottidi stagione. In Svizzera, ci sono solo alcuneaziende specializzate nella produzione di lattecaprino.FormaggioCirca il 99 percento del latte di capra viene elaboratoper produrre formaggio. Grazie ai modernimetodi di produzione, il forte sapore, untempo talvolta troppo marcato, è stato progressivamenteattenuato. Anche per questo motivo,da alcuni anni il consumo di formaggio di capracontinua ad aumentare. La produzione si centrasoprattutto sui formaggi a pasta semidura, mollee ai formaggini freschi.CarneIn Svizzera si mangia poca carne di capra. Ladomanda appare praticamente solo durante ilperiodo di Pasqua. La carne consumata provieneprevalentemente da capretti di sei o otto settimane.La carne delle capre più vecchie vieneeventualmente elaborata per produrre salumi ecarne secca.LanaLa lana Cashmir e angora: il vello delle due razzeomonime, elaborato da marche di costosa moda,continua a essere richiesto. In Svizzera le capreallevate per la lana sono però molto rare.Manutenzione del paesaggioLe capre sono poco esigenti per quanto riguardail foraggio e la detenzione. Perciò, si pres tanoperfettamente al pascolo su pendii ripidi, permantenerli liberi da arbusti e alberi. Le capre sonoimpiegate nella manutenzione del paesaggionelle zone di montagna e soprattutto in Ticino.Cosmesi e cureGrazie alla sua composizione chimica, tanto lodata,il latte di capra viene impiegato anche ascopo curativo. La crema al burro di capra èusata per lenire reumatismi, artrite, artrosi,ferite alla pelle e eruzioni cutanee.Cleopatra conosceva già l’azionebenefica del bagno nel latte di capra.E in Appenzello, nei secoliXVIII e XIX venivano propostecure di siero di latte di caprad’alpeggio.Le <strong>pecore</strong> ci danno…CarneLa carne è il più importante prodotto dell’allevamentoovino indigeno. I giovani arieti giungono almacello all’età di quattro mesi circa. Una parte dellefemmine ha vita più lunga, poiché viene impiegataper l’allevamento. Gli svizzeri mangiano annualmentecirca due chilogrammi d’agnello ciascuno. InAustralia, ad esempio, il consumo procapite è ventivolte superiore.LatteIl latte di pecora domina tutti gli altri: comparatocon quello di mucca, ha un tenore più elevatodi energia, grassi e sali minerali. Molte personesopportano meglio il latte di pecora di quello dimucca. In Svizzera sono però allevate pochissime<strong>pecore</strong> per il latte. Il sapore del latte di pecora èpiù neutro di quello del latte di capra.FormaggioCirca i tre quarti del latte prodotto vengono elaboratiper produrre formaggio. La parte di produzionebiologica è particolarmente elevata. Contrariamenteal formaggio di capra, esiste pocoformaggio di pecora d’alpe. Una nota specialitàproveniente dal latte di pecora è la feta.LanaFino alla metà del XIX secolo, la lana era un prodottorichiesto. In seguito, è stata sostituita dalcotone e dalle fibre sintetiche. La lana di pecoraesercita un effetto positivo sulla temperaturacorporea. L’estate, una canottiera dilana rinfresca gradevolmente, mentrel’inverno, riscalda piacevolmente.I piumini e le copertedi lana di pecora procuranoun buon sonno.Manutenzione del paesaggioLe <strong>pecore</strong> sono più selettive delle capre nella ricercadel foraggio. Ciononostante, anch’esse si prestanobene a impedire che i ripidi pascoli, che nonpossono né essere percorsi dalle mucche, néfalciati, inselvatichiscano. Durante i mesi inver nali,alcuni pastori transitano attraverso la Svizzera conle loro <strong>pecore</strong> e le fanno pascolare qua e là, sullesuperfici erbose.Cosmesi e cureIl latte di pecora contiene acidi linoleici coniugati.Sembra che questi contribuiscano a prevenireil cancro e che riducano il tasso di grasso corporeo.Inoltre certi prodotti, come lozioni per ilcorpo, vengono elaborati a base di latte di pecora.Essi esercitano un effetto calmante sullapelle irritata.14 15


Prodottiovicaprini…… cucinaInsalata con busciòn di capraIngredienti per 4 persone:Salsa:n 1 c di senapen 1 c di maionesen 2 C di aceton 2 C di olio di olivan sale e pepen 1 cespo d’insalata lollo rosson cespo d’isalata lollo verden mazzetto di erbe aromatiche: erba cipollina,prezzemolo, timo o altre erbe a piacimenton 1 dl di olio di olivan 4 busciòn di capraPreparazione:n Per la salsa dell’insalata: mescolate tutti gliingredienti,n Tritate finemente le erbe e mescolateleall’olio di oliva, lasciate riposare;n Lavate bene l’insalata e centrifugatela,n Accostate sui piatti alcune foglie di lollorosso con quello verde, cospargetele con lasalsa; accanto ponete un buscion di caprae cospargetelo con l’olio alle erbe.… nel bricolageÈ nata una palla completamentenaturaleChe cosa occorre:n 50 g di lana naturale (non tinta)n 10 g di lana tintan una bacinella d’acqua e sapone caldan un saponen un panno di tulle (magari da una tenda)E poi, al lavoro:n strappare la lana naturale in batuffoli dellataglia di un pugno.n strappare la lana tinta in batuffoli un pocopiù piccoli.n avvolgere strettamente alcuni batuffolinaturali per formare il nucleo della palla.n immergere il nodo prodotto in acqua esapone calda.n avvolgere i rimanenti batuffoli naturaliattorno al nucleo e immergere il tutto nuovamentenell’acqua e sapone.n Ora si può iniziare a plasmare la superficiedella palla: sistemare i batuffoli coloratinell’ordine desiderato sulla palla umida.n strofinare leggermente la superficie umidacon il sapone.n mettere la palla nel panno di tulle.n inumidire l’intero paccon girare e voltare la palla nel panno di tulleeseguendo movimenti circolari, finché la lanaalla superficie è bene integrata all’altra.n estrarre la palla dal panno di tulle.n strofinare la palla con entrambe le maniesercitando un po’ di pressione, fino a raggiungerela solidità desiderata.n ogni tanto, continuare a umettare con unpoco di acqua e sapone.n per finire, premere per bene e sciacquarecon un po’ d’acqua pulita.n deporre la palla a seccare su un asciugamani.Volendo, prima di mettere il buscion sul piatto, sipuò riscaldarlo per 5 minuti nel forno già caldo.Fonte: www.swissmilk.chFonte: Urner Wollhandwerk, Rosi KempfZiegenkäseproduktion in Champtauroz VD Frischkäse aus Ziegenmilch in verschiedenen Variationen Schafe werden zweimal im Jahr geschorenEin Filzball aus Schafwolle16 17


Divertente maimportanteAlta prestazioneRispetto al loro peso corporeo, le capre dannocirca una volta e mezzo più latte delle mucche.Contare le <strong>pecore</strong> – ma non quando siè stanchiContare le <strong>pecore</strong> dovrebbe aiutare ad addormentarsi.I ricercatori hanno però stabilito cheaccade proprio il contrario: dato che occorreconcentrasi per non tornare da 1‘230 a 1‘006,di dormire non se ne parla. Nel frattempo sonoperò stati ideati portanti audio che contano le<strong>pecore</strong>. Allora, buona notte!Piedi bagnati, no grazieLe capre si bagnano malvolentieri e si cercano unrifugio all’asciutto fin da quando cadono le primegocce.Klauenpflege ist bei Schafen sehr wichtig. Die Klauenmüssen regelmässig geschnitten werden. Feuchte Erde undMorast enthalten viele Keime, die ungeschnittene Klauenkrank machen können. Sehr gefürchtet ist die Moderhinke.Becchi puzzolentiI becchi diffondono un ben noto forte odore. Èper far colpo sul gentil sesso. L’intenso odoreproviene da ghiandole cutanee alla base dellecorna. Se si desidera un odore più soave, occorrelevare queste ghiandole o castrare il becco neiprimi giorni di vita. L’urina, mediante la quale sispruzzano durante il periodo d’estro, non ha invecequasi nessun influsso sull’odore dei becchi.L’età dipende dall’utilizzoLe capre possono vivere senza problemi finooltre i dodici anni. Nell’allevamento per il reddito,la fine giunge però molto prima. Le capre dalatte vengono uccise tra i quattro e gli otto anni,a seconda della razza, poiché la produzione dilatte diminuisce considerevolmente.Stessa famiglia, ma poco in comune nelcarattereLe <strong>pecore</strong> e le capre emettono un suono analogo,ma il loro carattere è completamentediverso. Mentre le <strong>pecore</strong> preferiscono viverein pace, senza escludere alcun membro dalgregge, le capre possono interagire in modobrusco. Nel gregge caprino, le lotte gerarchichesono all’ordine del giorno. Dal punto di vistazoologico, i due generi sono parenti stretti.Appartengono entrambi ai caprini (Caprinæ)e costituiscono una sottofamiglia dei bovidi(Bovidæ), assieme allo stambecco, al camoscioe al bue muschiato.La bella permanente delle <strong>pecore</strong>Le <strong>pecore</strong> vengono tosate di regola due voltel’anno. In primavera, affinché non soffrano ilcalore estivo, e prima dell’inverno, per evitareche sudino troppo nella stalla. La tosatura nonavviene solo per il benessere dell’animale, maper motivi pratici: quando le <strong>pecore</strong> sudano, ilsudore si mescola con la lanolina e appiccica lalana. Ne fa le spese la qualità di quest’ultima.Un vello dà tra due e cinque chilogrammi di lana,a seconda della razza. Dal punto di vista finanziario,la lana è poco redditizia. Il ricavo copreappena i costi della tosatura.La pecora neraNessuno vuole essere la pecora nera. Chi lo è, perun comportamento o un aspetto che il gruppoo la famiglia non accettano, si vede punito conl’esclusione e il rifiuto dell’affetto. Ma da doveviene questa espressione? Dall’allevamento ovino,da dove altrimenti? Ai tempi in cui la lana eraancora impiegata nella confezione di vestiti, lalana nera era considerata molto meno pregiatadi quella bianca. Non senza motivo: la lana biancapuò essere tinta più facilmente di quella nera.Seppure un pastore avesse posseduto solo unapecora nera, quest’ultima avrebbe influenzatonegativamente la qualità della lana dell’interogregge. Oggigiorno, il colore della lana nonè più così importante, dato che il vello delle<strong>pecore</strong> non è più usato prevalentementeper confezionare capi d’abbigliamento, bensì per fabbricare materialida isolazione.I cambiamenti climatici faranno scomparirele <strong>pecore</strong> nereCi sono sempre meno <strong>pecore</strong> nere – per lo menonell’arcipelago scozzese di S. Kilda. Dal 1985al 2005, il numero di <strong>pecore</strong> scure della razzaSoay vi è diminuito continuamente. Secondo unostudio australiano, questo sviluppo è una conseguenzadei cambiamenti climatici. Prima, i ricercatoribritannici avevano predetto che le <strong>pecore</strong>Soay sarebbero diventate più piccole a causa deicambiamenti climatici. Entrambi i risultati sonointerdipendenti: in quella razza, le <strong>pecore</strong> neresono più grandi di quelle bianche. In una regionefredda come S. Kilda, ciò è un vantaggio, poichéil rapporto tra il volume corporeo e la superficie,che perde calore, è più elevato. Inoltre, le <strong>pecore</strong>dalla lana nera si riscaldano più in fretta al sole diquelle bianche. Ma anche l’essere piccoli ha i suoivantaggi: si consuma meno foraggio. I ricercatorisostengono però che il cambiamento climaticoabbia costretto a modificare la ponderazione deifattori. A causa degli inverni mediamente più miti,non è più necessario «catturare» tanto calore solaremediante un pelame scuro. E non c’è più sensoche le <strong>pecore</strong> siano grandi. Sulle isole, l’erbacresce solo per alcuni mesi l’anno – un vantaggioper gli animali chiari, più piccoli. La diminuzionedelle dimensioni corporee è stata osservata anchein diverse altre specie animali dell’emisfero nord.Schafscheid im Wallis: Nach dem Alpsommer werdendie Schafherden ins Tal getrieben nach den verschiedenenBesitzern aufgeteilt.18 19

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