455 \\ Diritti di cittadinanza delle persone anziane non autosufficienti ...
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esidenze per anziani, assistenziali e socio-sanitarie, che ospitano più del 90% deidisabili con almeno 65 anni e che, come già detto, sono concentrate soprattutto alNord.La tavola B4 distingue, tra gli anziani ospiti nei presidi, quelli nonautosufficienti: si tratta di quasi 141 mila persone, pari al 63% degli anziani ospitidei presidi; la percentuale di non autosufficienti è maggiore tra le donne (64%) chetra gli uomini (60%). Rileva poi il fatto che la percentuale, tra gli anziani ospitati, deinon autosufficienti è nettamente più alta al Nord: quasi il 70% contro il 48% delCentro e il 44% del Sud. La tavola B5 segnala una netta prevalenza, tra gli ospiti deipresidi, degli ultrasettantacinquenni (81%), in particolare delle donne (85% diultrasettantacinquenni rispetto al 70% degli uomini); nel Mezzogiorno questepercentuali si riducono notevolmente: solo il 68% degli ospiti ha almeno 75 anni.Combinando questi dati con quelli esaminati più sopra circa i non autosufficientiresidenti in casa, sembra si possa concludere che nel Nord si osserva una maggioreincidenza di anziani non autosufficienti che vivono soli in casa e che, quandoultrasettantacinquenni, ricorrono alle residenze assistenziali e socio-sanitarie. Infine,la tavola B6 segnala il fatto prevedibile che, mentre la residenza assistenziale è lamodalità di presidio prevalente per gli anziani autosufficienti, per quelli nonautosufficienti la modalità prevalente è costituita dalla residenza socio-sanitaria.La tavola B7 fornisce la distribuzione degli anziani ospiti nelle residenze conriferimento alle modalità di pagamento. Oltre il 60% degli ospiti paga la retta inmisura integrale, il 33% in misura parziale e meno del 5% è ospitato gratuitamente.Queste proporzioni non cambiano di molto tra residenze assistenziali e residenzesocio-sanitarie, salvo il fatto che nelle prime si osserva una più alta percentuale dipersone che pagano integralmente la retta. Con riferimento alle ripartizioniterritoriali, il Centro mostra una minor percentuale di anziani che paganointegralmente la retta e una maggior percentuale di quelli a pagamento parziale.L’ultima tavola che presentiamo, la tavola B8, fornisce una prima “carrellata”sull’assistenza domiciliare integrata sulla base dei dati resi disponibili dal Ministerodella Salute e riferiti all’anno 1999. Il numero complessivo di casi trattati èammonta a poco più di 236 mila persone, di cui quasi il 79% anziani. Colpisceanche qui la diversa incidenza dei casi trattati nelle diverse aree del paeseconfrontata con la presenza di non autosufficienti residenti in casa: il 59,7% dei casitrattati è situato nelle Regioni settentrionali, contro una quota di disabili sul totalepari al 40,2%; il 29,7% dei casi è trattato nel Centro, contro il 19,3% di disabilisituati in questa area; solo il 10,6% dei casi trattati si colloca nel Mezzogiorno,37
contro il 40,5% dei disabili. Inoltre, al Mezzogiorno i pochi casi trattati riguardanoquasi esclusivamente disabili anziani (il 93%) mentre nel Nord quasi il 30% dei casiriguarda disabili non anziani. Infine, colpisce la differenza nelle ore di assistenzaerogate per caso trattato quasi doppio al Sud rispetto al Nord, differenza che risultasproporzionata rispetto alla maggior incidenza degli anziani tra i casi trattati.In sintesi, l’analisi che abbiamo condotto segnala:• la rilevanza del fenomeno della non autosufficienza che riguarda – traresidenti in casa e ospiti di presidi residenziali – 2.786.000 persone (il 5,2% dellapopolazione dai 6 anni in su); di queste, 1.316.000 (il 2,4% della popolazione) sonocostrette in casa o sono ospitate nei presidi;• la tendenza nel medio-lungo periodo a un aumento del rilievoquantitativo del fenomeno che, secondo prime proiezioni sui non autosufficientiresidenti in casa, passerà da un’incidenza del 4,9% sulla popolazione (da 6 anni insu) al 5,9-6,1% nel 2010 e al 6,8-7,1% nel 2020;• la concentrazione della disabilità soprattutto, anche se nonesclusivamente, sulle età avanzate;• la diffusione presso i disabili della condizione di single o di famigliaristretta (due soli componenti), specie nei centri urbani maggiori;• una certa concentrazione dei non autosufficienti su livelli di redditobassi;• lo squilibrio territoriale nella dotazione di posti letto nei presidiresidenziali, con un Mezzogiorno che appare decisamente sottodotato (specie perquanto riguarda le residenze socio-sanitarie, che sono la struttura piùspecificamente dedicata ai non autosufficienti anziani);• lo squilibrio ancor più accentuato per quanto riguarda l’assistenzadomiciliare integrata, che vede le Regioni meridionali in netto ritardo e, forse, conbassi livelli di efficienza nell’erogazione del servizio.5. Modelli di definizione dei livelli essenziali di prestazione per la nonautosufficienza (LESNA): “diritti esigibili” e “indicatori di offerta”5.1 Problemi metodologici e modelli di definizione dei livelli essenziali di assistenza per lanon autosufficienza (LESNA).A quali modelli ispirarsi nella definizione dei LESNA?38
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esidenze per anziani, assistenziali e socio-sanitarie, che ospitano più del 90% dei<strong>di</strong>sabili con almeno 65 anni e che, come già detto, sono concentrate soprattutto alNord.La tavola B4 <strong>di</strong>stingue, tra gli anziani ospiti nei presi<strong>di</strong>, quelli <strong>non</strong><strong>autosufficienti</strong>: si tratta <strong>di</strong> quasi 141 mila <strong>persone</strong>, pari al 63% degli anziani ospitidei presi<strong>di</strong>; la percentuale <strong>di</strong> <strong>non</strong> <strong>autosufficienti</strong> è maggiore tra le donne (64%) chetra gli uomini (60%). Rileva poi il fatto che la percentuale, tra gli anziani ospitati, dei<strong>non</strong> <strong>autosufficienti</strong> è nettamente più alta al Nord: quasi il 70% contro il 48% delCentro e il 44% del Sud. La tavola B5 segnala una netta prevalenza, tra gli ospiti deipresi<strong>di</strong>, degli ultrasettantacinquenni (81%), in particolare <strong>delle</strong> donne (85% <strong>di</strong>ultrasettantacinquenni rispetto al 70% degli uomini); nel Mezzogiorno questepercentuali si riducono notevolmente: solo il 68% degli ospiti ha almeno 75 anni.Combinando questi dati con quelli esaminati più sopra circa i <strong>non</strong> <strong>autosufficienti</strong>residenti in casa, sembra si possa concludere che nel Nord si osserva una maggioreincidenza <strong>di</strong> anziani <strong>non</strong> <strong>autosufficienti</strong> che vivono soli in casa e che, quandoultrasettantacinquenni, ricorrono alle residenze assistenziali e socio-sanitarie. Infine,la tavola B6 segnala il fatto preve<strong>di</strong>bile che, mentre la residenza assistenziale è lamodalità <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o prevalente per gli anziani <strong>autosufficienti</strong>, per quelli <strong>non</strong><strong>autosufficienti</strong> la modalità prevalente è costituita dalla residenza socio-sanitaria.La tavola B7 fornisce la <strong>di</strong>stribuzione degli anziani ospiti nelle residenze conriferimento alle modalità <strong>di</strong> pagamento. Oltre il 60% degli ospiti paga la retta inmisura integrale, il 33% in misura parziale e meno del 5% è ospitato gratuitamente.Queste proporzioni <strong>non</strong> cambiano <strong>di</strong> molto tra residenze assistenziali e residenzesocio-sanitarie, salvo il fatto che nelle prime si osserva una più alta percentuale <strong>di</strong><strong>persone</strong> che pagano integralmente la retta. Con riferimento alle ripartizioniterritoriali, il Centro mostra una minor percentuale <strong>di</strong> anziani che paganointegralmente la retta e una maggior percentuale <strong>di</strong> quelli a pagamento parziale.L’ultima tavola che presentiamo, la tavola B8, fornisce una prima “carrellata”sull’assistenza domiciliare integrata sulla base dei dati resi <strong>di</strong>sponibili dal Ministerodella Salute e riferiti all’anno 1999. Il numero complessivo <strong>di</strong> casi trattati èammonta a poco più <strong>di</strong> 236 mila <strong>persone</strong>, <strong>di</strong> cui quasi il 79% anziani. Colpisceanche qui la <strong>di</strong>versa incidenza dei casi trattati nelle <strong>di</strong>verse aree del paeseconfrontata con la presenza <strong>di</strong> <strong>non</strong> <strong>autosufficienti</strong> residenti in casa: il 59,7% dei casitrattati è situato nelle Regioni settentrionali, contro una quota <strong>di</strong> <strong>di</strong>sabili sul totalepari al 40,2%; il 29,7% dei casi è trattato nel Centro, contro il 19,3% <strong>di</strong> <strong>di</strong>sabilisituati in questa area; solo il 10,6% dei casi trattati si colloca nel Mezzogiorno,37