455 \\ Diritti di cittadinanza delle persone anziane non autosufficienti ...

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Parte secondaUna proposta di definizione dei Livelli essenziali di prestazioniper la non autosufficienza (LESNA)4. L’universo della non autosufficienza: una valutazione quantitativaPropedeutica alla riflessione sui LESNA è naturalmente una ricognizione delfenomeno della non autosufficienza in Italia con riferimento alla sua composizioneper condizioni di disabilità, alla sua distribuzione territoriale, alle condizionifamiliari ed economiche. A tal fine presenteremo in questo capitolo alcuneelaborazioni condotte sulla base dei dati forniti dall’indagine multiscopo dell’Istatsulle condizioni di salute della popolazione italiana - incrociati con i datidell’indagine Banca d’Italia sulle condizioni economiche delle famiglie italiane - esulla base dei dati Istat circa i presidi residenziali socio-assistenziali e sanitari. Iprimi forniscono informazioni dettagliate sulle persone non autosufficienti cherisiedono in casa, i secondi consentono di delineare un quadro delle persone chesono ospitate in strutture residenziali. Nell’insieme si tratta di quasi 2.800.000persone che, come vedremo, costituiscono un universo molto articolato sia pergrado di disabilità sia per condizione sociale. Proporremo inoltre una valutazionecirca la dinamica che il fenomeno della non autosufficienza assumeràprevedibilmente nel medio periodo sulla base di prime proiezioni che abbiamocostruito al 2010 e al 2020.4.1 La situazione dei non autosufficienti che risiedono in casaIl quadro d’insieme. Cominciamo dall’analisi delle condizioni delle persone nonautosufficienti che risiedono in casa come si evince dall’ultima indagine multiscopoIstat condotta negli anni 1999-2000. Dalle tavole A1 e A2 vediamo subito che i nonautosufficienti residenti in casa ammontano in totale a circa 2 milioni 600 milapersone, di cui 1.150.00 (il 44%) risultano costretti dalle proprie condizioni di salutea rimanere in casa (“confinati” secondo la terminologia Istat), per la maggior partein condizioni di disabilità gravi: circa 500 mila persone (il 19% del totale dei nonautosufficienti) sono immobilizzate a letto o su una poltrona e 350 mila (il 13%)29
presentano almeno 3 ADL mancanti 6 . Dei restanti 1.450.000 non autosufficientiche sono in grado di uscire di casa, 1.050.000 (il 40% del totale dei nonautosufficienti) presenta 1 ADL mancante, 360 mila (il 14%) 2 ADL mancanti e 60mila (il 2%) 3 ADL mancanti. La distribuzione per età mostra un addensamentodella non autosufficienza verso le età avanzate con oltre il 70% concentrato sullapopolazione ultrasessantacinquenne (il 51% sugli ultrasettantacinquenni). Laconcentrazione sulle età avanzate aumenta all’aumentare delle ADL mancanti e,inoltre, è molto forte per le persone costrette in casa.In rapporto alla popolazione italiana, si osserva (tavola A2) un’incidenzamedia di disabilità pari al 4,9% (la popolazione di riferimento è quella dai 6 anni insu in quanto, come appare ragionevole, solo con riguardo ad essa l’Istat distinguetra autosufficienti e non). Disaggregando per classi di età, l’incidenza raggiunge il35% per gli ultrasettantacinquenni, e in particolare quasi il 18% degli anziani di piùdi settantacinque anni risulta costretto in casa.La condizione socio-economica dei non autosufficienti. La tavola A3 fornisce ladistribuzione dei non autosufficienti in relazione all’ampiezza del nucleo familiaredi appartenenza. Più di 28 non autosufficienti su 100 vivono da soli e altri 35vivono in nuclei familiari di due persone. Una proporzione simile riguarda lepersone costrette in casa: in questo caso il dato implica, se possibile, motivi dipreoccupazione ancora maggiori, segnalando situazioni di evidente bisogno diassistenza. Se guardiamo all’incidenza sulla popolazione complessiva, vediamo cheben il 15% delle persone che vivono sole presentano una qualche forma didisabilità e il 7% è costretto in casa.La tavola A4 dà una prima idea delle condizioni socio-economiche dellefamiglie cui appartengono i non autosufficienti. Il 71% di loro vive in famiglie incui risulta “attivo” (occupato o in cerca di lavoro) meno di un componente suquattro: naturalmente il dato risente in larga misura del fatto che i nonautosufficienti sono in gran parte anziani e concentrati in nuclei di uno o duecomponenti, il che implica come è ovvio che si tratta di nuclei familiari in cui nonsono presenti, o lo sono in misura limitata, persone attive. In ogni caso rileva ladifferente distribuzione della popolazione italiana complessiva in relazione al tassodi attività del nucleo familiare (quasi il 70% appartiene a nuclei con tasso di attivitàsuperiore al 25%).6 Si tratta del noto criterio di classificazione internazionale basato sulle Activities of Daily Living(ADL) mancanti: la condizione di disabilità risulta di gravità crescente al passare da 1 a 3 ADLmancanti.30
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