455 \\ Diritti di cittadinanza delle persone anziane non autosufficienti ...

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13.07.2015 Views

momento della stipula del contratto, non è adeguato, ad es. perché nonsufficientemente articolato, per far fronte al bisogno del non autosufficiente.Un'altra motivazione dell’intervento pubblico collegabile a fallimenti delmercato fa riferimento al concetto di esternalità. Questo concetto è solitamentericordato con riferimento alla salute: vivere in una società in cui è elevato il grado disalute produce effetti positivi sulla vitalità e operosità della popolazione.L’argomento non sembrerebbe facilmente estensibile al caso della nonautosufficienza, che semmai presenta un effetto esterno positivo molto netto sulcontesto familiare del soggetto non autosufficiente. La presenza di una rete estesadi servizi consente di realizzare livelli di benessere elevati a chi di fatto assolve unruolo decisivo nel lavoro di cura di tipo informale. Siamo cioè in presenza di unaesternalità positiva localizzata ad un sottoinsieme della popolazione. Questacaratteristica appare rilevante per identificare le modalità di corretta allocazione deicosti dei SNA 5 .Una ragione di efficienza che motiva l’intervento pubblico nei campi relativiai grandi rischi sociali (vecchia, disoccupazione,non autosufficienza, ecc.) è poiriconducibile alle esternalità negative che potrebbero derivare dal vivere in uncontesto sociale segnato dall’abbandono di persone non in grado di badare a séstesse o dall’indigenza dei loro nuclei familiari, oberati dalla necessità di fornireun’assistenza superiore alle proprie possibilità, che difficilmente sarebbe priva diriflessi negativi sulla vita collettiva.Alle ragioni fondate su criteri di efficienza (fallimenti del mercato), cheappaiono nel complesso meno rilevanti rispetto a quelle portate a giustificazioni dialtri interventi nel campo del welfare, si affiancano ragioni riconducibili a criteri diequità.La motivazione fondamentale che consente di giustificare una qualche formadi intervento pubblico è che la natura dei servizi in questione (salute, cure per lanon autosufficienza) è diretta al soddisfacimento di bisogni umani fondamentali,funzionamenti, nella terminologia di Sen, a cui possono essere associati veri e propridiritti di cittadinanza, al pari del diritto alla vita, alla libertà di espressione e così via. Inquesto contesto la motivazione dell’intervento pubblico affonda le proprie radicipuramente sulla base di presupposti di carattere etico ed ideologico. Questo fattonon indebolisce certo la motivazione dell’intervento pubblico. Tuttavia deve essere5 Un effetto positivo rilevante potrebbe invero manifestarsi nei minori costi a carico del sistemasanitario qualora un efficace PNA consentisse di alleggerire l’uso improprio delle struttureospedaliere.23

chiaro che esistono legittimi punti di vista etici dai quali non discendenecessariamente un ruolo dello stato.Un’ulteriore motivazione dell’intervento pubblico può poi fare riferimento,pur sempre in un’ottica in cui l’elemento fondamentale è comunque di tipo etico, alconcetto di bene di merito. In tal caso l’intervento trova giustificazione nellavalutazione che lo stato fa, per conto degli individui, di una loro possibile miopia,nelle fasi iniziali della vita, nei confronti del rischio in oggetto. In sostanza lemedesime motivazioni che stanno alla base della giustificazione dell’intervento dellostato nel campo dei sistemi pensionistici. Questa analogia con le pensioni èmeritevole di attenzione, dato che le risorse pensionistiche possono costituire unpunto di riferimento importante per la copertura dei costi dei SNA. Va peròprecisato che, rispetto al rischio di vecchiaia, la miopia nei confronti della nonautosufficienza può risultare esasperata dalla difficoltà di prevedere lo specificolivello di intensità di non autosufficienza.Se la motivazione di fondo dell’intervento pubblico è quella dei diritti dicittadinanza o di egualitarismo specifico e dei beni di merito, la soluzione principaleche l’economia normativa suggerisce è quella di una copertura del rischio a carattereuniversale. L’universalità però, come noto, ha due possibili accezioni: quella dellaplatea dei soggetti che ne hanno diritto (ed è quindi contrapposta alla categorialità);e quello della modalità di finanziamento mediante imposte generali (ed è in tal casocontrapposta alla selettività, che comporta un’offerta solo dopo avere sperimentatouna prova di means testing).L’egualitarismo specifico e i merit goods sono punti di riferimento pergiustificare la prima accezione di universalismo: i SNA devono essere offerti a tutti icittadini, nella stessa misura.E’ invece meno pregnante la rilevanza di tali punti di riferimento etico pergiustificare l’universalismo nella seconda accezione, la forma di finanziamento, cheimporrebbe un finanziamento a carico del bilancio pubblico e quindi coperto medianteimposizione generale. Nel caso di SNA, a differenza dei servizi sanitari, la presenza diaspetti multidimensionali dei servizi privati è così intensa che riesce difficile pensareche una forma di coinvolgimento alla partecipazione al costo da partedell’interessato debba essere esclusa in via generale.La scelta delle modalità di finanziamento di un particolare programma dispesa, oltre che da considerazioni di economia pubblica, risulta però influenzata dalmodello di finanziamento della spesa sociale del paese entro cui tale nuovo istitutorisulta inserito. La presenza di un sistema sanitario pubblico a carattere universalerende poco plausibile la scelta di un modello di finanziamento assicurativo privato.24

momento della stipula del contratto, <strong>non</strong> è adeguato, ad es. perché <strong>non</strong>sufficientemente articolato, per far fronte al bisogno del <strong>non</strong> autosufficiente.Un'altra motivazione dell’intervento pubblico collegabile a fallimenti delmercato fa riferimento al concetto <strong>di</strong> esternalità. Questo concetto è solitamentericordato con riferimento alla salute: vivere in una società in cui è elevato il grado <strong>di</strong>salute produce effetti positivi sulla vitalità e operosità della popolazione.L’argomento <strong>non</strong> sembrerebbe facilmente estensibile al caso della <strong>non</strong>autosufficienza, che semmai presenta un effetto esterno positivo molto netto sulcontesto familiare del soggetto <strong>non</strong> autosufficiente. La presenza <strong>di</strong> una rete estesa<strong>di</strong> servizi consente <strong>di</strong> realizzare livelli <strong>di</strong> benessere elevati a chi <strong>di</strong> fatto assolve unruolo decisivo nel lavoro <strong>di</strong> cura <strong>di</strong> tipo informale. Siamo cioè in presenza <strong>di</strong> unaesternalità positiva localizzata ad un sottoinsieme della popolazione. Questacaratteristica appare rilevante per identificare le modalità <strong>di</strong> corretta allocazione deicosti dei SNA 5 .Una ragione <strong>di</strong> efficienza che motiva l’intervento pubblico nei campi relativiai gran<strong>di</strong> rischi sociali (vecchia, <strong>di</strong>soccupazione,<strong>non</strong> autosufficienza, ecc.) è poiriconducibile alle esternalità negative che potrebbero derivare dal vivere in uncontesto sociale segnato dall’abbandono <strong>di</strong> <strong>persone</strong> <strong>non</strong> in grado <strong>di</strong> badare a séstesse o dall’in<strong>di</strong>genza dei loro nuclei familiari, oberati dalla necessità <strong>di</strong> fornireun’assistenza superiore alle proprie possibilità, che <strong>di</strong>fficilmente sarebbe priva <strong>di</strong>riflessi negativi sulla vita collettiva.Alle ragioni fondate su criteri <strong>di</strong> efficienza (fallimenti del mercato), cheappaiono nel complesso meno rilevanti rispetto a quelle portate a giustificazioni <strong>di</strong>altri interventi nel campo del welfare, si affiancano ragioni riconducibili a criteri <strong>di</strong>equità.La motivazione fondamentale che consente <strong>di</strong> giustificare una qualche forma<strong>di</strong> intervento pubblico è che la natura dei servizi in questione (salute, cure per la<strong>non</strong> autosufficienza) è <strong>di</strong>retta al sod<strong>di</strong>sfacimento <strong>di</strong> bisogni umani fondamentali,funzionamenti, nella terminologia <strong>di</strong> Sen, a cui possono essere associati veri e propri<strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza, al pari del <strong>di</strong>ritto alla vita, alla libertà <strong>di</strong> espressione e così via. Inquesto contesto la motivazione dell’intervento pubblico affonda le proprie ra<strong>di</strong>cipuramente sulla base <strong>di</strong> presupposti <strong>di</strong> carattere etico ed ideologico. Questo fatto<strong>non</strong> indebolisce certo la motivazione dell’intervento pubblico. Tuttavia deve essere5 Un effetto positivo rilevante potrebbe invero manifestarsi nei minori costi a carico del sistemasanitario qualora un efficace PNA consentisse <strong>di</strong> alleggerire l’uso improprio <strong>delle</strong> struttureospedaliere.23

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