elazionali, enfatizzati dal più ampio profilo temporale <strong>delle</strong> prestazioni sonoimportantissimi nel garantire i “funzionamenti”. L’organizzazione dei servizi <strong>non</strong>può quin<strong>di</strong> prescindere da tale aspetto e ciò può avere influenza anche sulla scelta<strong>delle</strong> modalità <strong>di</strong> finanziamento, in particolare sulla ricerca della soluzione ottimaletra fornitura <strong>di</strong> servizi in kind o <strong>di</strong> trasferimenti monetari/voucher. Alla libertà <strong>di</strong>scelta è però necessariamente associata l’assunzione <strong>di</strong> una maggiore responsabilitàda parte del soggetto, anche nel finanziamento del servizio. E’ probabile che quantopiù si voglia garantire libertà <strong>di</strong> scelta, tanto minore dovrà essere il ruolo <strong>di</strong>un’offerta pubblica. In linea <strong>di</strong> principio devono essere lasciate aperte forme <strong>di</strong>topping up o comunque <strong>di</strong> flessibilità nell’adattamento tra domanda e offerta e nelleforme <strong>di</strong> remunerazione dei servizi.2.4 Natura multi<strong>di</strong>mensionale dei bisogni e degli interventi.L’attuale organizzazione dei servizi per le <strong>persone</strong> <strong>non</strong> <strong>autosufficienti</strong> presentavistosi vuoti, sia per l’assenza <strong>di</strong> servizi, sia per le modalità dell’offertaprevalentemente orientata alla istituzionalizzazione. Le consolidate acquisizionidella geriatria, <strong>non</strong>ché la stessa valutazione quantitativa del fenomeno della <strong>non</strong>autosufficienza, sollecitano/impongono viceversa un sistema <strong>di</strong> interventi in grado<strong>di</strong> realizzare servizi appropriati e sostenibili.E a proposito dell’appropriatezza, pare necessario evidenziare alcuni aspetti. Lacon<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> <strong>non</strong> autosufficienza nelle <strong>persone</strong> <strong>anziane</strong>, come sottolinea il documentounitario Cgil, Cisl, Uil pensionati, è il “risultato <strong>di</strong> una storia complessa”, peculiare allavita <strong>di</strong> ogni persona, una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> vita <strong>non</strong> statica, nella quale interagisconoproblemi sociali, sanitari, relazioni, risorse personali, amicali e <strong>di</strong> contestoambientale.”D’altro canto nel Piano nazionale sociale 2001-2003 “Il <strong>di</strong>ritto a star bene èin<strong>di</strong>cato come il fondamento <strong>delle</strong> politiche sociali e gli obiettivi <strong>di</strong> ben-essere dellapersona, sono riferiti allo sviluppo e la conservazione <strong>delle</strong> capacità fisiche, allacapacità <strong>di</strong> affrontare positivamente le responsabilità quoti<strong>di</strong>ane, <strong>di</strong> riconoscere ecoltivare le risorse personali, <strong>di</strong> svolgere una sod<strong>di</strong>sfacente vita <strong>di</strong> relazione, <strong>di</strong>essere membri attivi della società”.Il trattamento della <strong>non</strong> autosufficienza dovrà quin<strong>di</strong> assumere un caratteremulti<strong>di</strong>mensionale, inter<strong>di</strong>pendente, offrendo <strong>non</strong> solo prestazioni sociali, sanitariee abitative, ma riconoscendo una specifica funzione ai fattori relazionali,psicologici, ambientali. In altri termini <strong>non</strong> si tratta <strong>di</strong> offrire prestazioni rigide epreconfezionate, ma <strong>di</strong> collocare, al centro della progettazione del sistema dei19
servizi, la persona e le sue esigenze, per offrire ad essa l’opportunità <strong>di</strong> vivere nelmodo più consapevole, attivo e partecipe possibile.Esistono a tal fine - nella letteratura (Servizi nuovi, 2003), nella legislazione enelle buone prassi - consolidati riferimenti. Con la valutazione multi<strong>di</strong>mensionale ela definizione del progetto personalizzato, le risorse in<strong>di</strong>viduali, familiari, <strong>di</strong>contesto ambientale sono considerate essenziali per rispondere alle esigenze <strong>delle</strong><strong>persone</strong> e integrate alle prestazioni e ai servizi garantiti dal pubblico. E ciò per unaduplice ragione. Il trattamento per la <strong>non</strong> autosufficienza se vuole conseguire deirisultati deve necessariamente misurarsi con la storia, le esperienze, le motivazioni,la volontà, le scelte <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> interessate. E <strong>non</strong> si tratta solo <strong>di</strong> aspetti cheattengono alla sfera in<strong>di</strong>viduale: gli anziani sono una risorsa per la comunità, unavera ricchezza <strong>di</strong> saperi ed esperienze, soggetti rilevanti per il tessuto <strong>di</strong> relazionefra generazioni. Se si affermano <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza, in grado <strong>di</strong> investire sullalibertà <strong>delle</strong> <strong>persone</strong> e <strong>di</strong> sostenere l’assunzione <strong>di</strong> compiti e responsabilitàdell’in<strong>di</strong>viduo e della società civile, si può infatti rafforzare ed estendere il processo<strong>di</strong> coesione sociale.L’assunzione <strong>di</strong> linee <strong>di</strong> intervento appropriate e flessibili consente anche <strong>di</strong>rafforzare gli aspetti <strong>di</strong> sostenibilità degli interventi per la <strong>non</strong> autosufficienza. Le<strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> crescita della <strong>non</strong> autosufficienza nei prossimi decenni impongonoinfatti <strong>di</strong> valutare l’assoluta rilevanza <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> interventi in grado <strong>di</strong> prevenire,rallentare e contrastare i fenomeni <strong>di</strong> progressivo deca<strong>di</strong>mento. Ogni risultato in questa<strong>di</strong>rezione, oltre ad affermare concretamente il valore della <strong>di</strong>gnità umana, consente<strong>di</strong> rallentare la crescita esponenziale dei costi e <strong>di</strong> imprimere una maggiore efficaciaed efficienza nell’utilizzo <strong>delle</strong> risorse pubbliche.D’altro canto la definizione del progetto personalizzato consente <strong>di</strong> attivareinsieme alle risorse pubbliche anche quelle in<strong>di</strong>viduali, familiari, <strong>di</strong> volontariato, <strong>di</strong>reciprocità, che, come si è detto, seppure <strong>non</strong> rilevate e “nascoste”, <strong>non</strong> sonosostituibili e <strong>non</strong> devono essere sottovalutate anche dal punto <strong>di</strong> vista finanziario.Anche sul versante <strong>delle</strong> prestazioni e dei servizi il progetto personalizzato<strong>di</strong>segna e organizza un offerta <strong>non</strong> rigida, con prestazioni in grado <strong>di</strong> combinarsi a“mosaico” per aderire, in termini più adeguati alle esigenze <strong>delle</strong> <strong>persone</strong>, chemutano nel tempo, realizzando in ciò un risultato <strong>di</strong> efficacia e <strong>di</strong> efficienza. Sipensi alla possibile interrelazione funzionale fra offerta <strong>di</strong> servizi domiciliari, centri<strong>di</strong>urni e strutture residenziali. La estrema scarsità <strong>di</strong> prestazioni domiciliari già oggicomporta costi finanziari, per ricoveri impropri in struttura, in crescitaesponenziale.20
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al costo dei SNA è probabilmente m
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dell’economia. In altri termini,
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Il richiamo normativo è la L.328/0
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Cambois, E., Robine, J.M., 1996, An