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1 Il passaggio dell'assistenza sanitaria in carcere al sistema ...

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cui l’assistenza <strong>sanitaria</strong> non veniva ancora considerata un “diritto” dell’<strong>in</strong>dividuo, come poi èavvenuto per effetto della Costituzione it<strong>al</strong>iana del 1948 7 , tanto che il M<strong>in</strong>istero della S<strong>al</strong>ute venneistituito solo nel 1958 e il Servizio sanitario nazion<strong>al</strong>e nel 1978.Al Regolamento del 1931 ha fatto seguito la legge 9 ottobre 1970, n. 740, che ha discipl<strong>in</strong>ato ilrapporto di lavoro del person<strong>al</strong>e sanitario degli istituti penitenziari, def<strong>in</strong>endo il loro ruolo nellecarceri come eccezion<strong>al</strong>e, ossia non <strong>in</strong>serito <strong>in</strong> quello organico dell’Amm<strong>in</strong>istrazione penitenziaria.T<strong>al</strong>e legge consentiva la possibilità per gli operatori sanitari penitenziari (per la maggior parte giàtitolari <strong>al</strong>l’esterno delle carceri di un rapporto a convenzione o dipendenti del SSN) di cont<strong>in</strong>uare asvolgere legittimamente anche la loro opera profession<strong>al</strong>e negli istituti penitenziari. Non pochihanno denunciato le <strong>in</strong>sufficienze ed <strong>in</strong>adeguatezze sul piano normativo ed economico della legge 9ottobre 1970, n. 740, che costr<strong>in</strong>geva – secondo quanto denunciato più volte d<strong>al</strong>l’AMAPI(Associazione Medici Amm<strong>in</strong>istrazione Penitenziaria It<strong>al</strong>iana) 8 - i Medici Penitenziari ad operare <strong>in</strong>condizioni di estrema precarietà e disagio, esposti a gravi rischi profession<strong>al</strong>i, fisici e biologici.Qu<strong>in</strong>di nella legge di Riforma penitenziaria (n. 354/75), c<strong>in</strong>que anni dopo, si riord<strong>in</strong>a la materia,volendosi <strong>al</strong>l<strong>in</strong>eare con l’art. 27 della Costituzione. Sostituisce il precedente Regolamento per gliistituti di prevenzione e pena, ris<strong>al</strong>ente <strong>al</strong> Codice Rocco del 1931, il primo a prevedere un medico<strong>al</strong>l’<strong>in</strong>terno d’ogni istituto penitenziario. La legge 354, qu<strong>in</strong>di, va a formare l’“Ord<strong>in</strong>amentopenitenziario”, che dedica l’art. 11 <strong>al</strong> Servizio sanitario 9 . Ogni struttura deve avere la presenzagarantita di servizi sanitari adeguati <strong>al</strong>le esigenze della popolazione detenuta, e di speci<strong>al</strong>isti <strong>in</strong>psichiatria; non sono <strong>in</strong>dicati però i criteri. Al comma 10 ci si occupa del rapporto tra sanità dentroe fuori il <strong>carcere</strong>, stabilendo che “l’Amm<strong>in</strong>istrazione penitenziaria, per l’organizzazione e per ilfunzionamento dei servizi sanitari, può avv<strong>al</strong>ersi della collaborazione dei servizi pubblici sanitariloc<strong>al</strong>i, osped<strong>al</strong>ieri ed extraosped<strong>al</strong>ieri, d’<strong>in</strong>tesa con la regione e secondo gli <strong>in</strong>dirizzi del M<strong>in</strong>isterodella sanità”. La s<strong>al</strong>ute dei reclusi resta però una competenza del M<strong>in</strong>istero della giustizia. La legge7 La Costituzione it<strong>al</strong>iana promette che la Repubblica “tutela la s<strong>al</strong>ute come fondament<strong>al</strong>e diritto dell’<strong>in</strong>dividuo e<strong>in</strong>teresse della collettività, e garantisce cure gratuite agli <strong>in</strong>digenti. Nessuno può essere obbligato a un determ<strong>in</strong>atotrattamento sanitario se non per disposizione di legge”, che “non può <strong>in</strong> nessun caso violare i limiti imposti d<strong>al</strong> rispettodella persona umana” (art. 32).8 L’Amapi (fondata a Roma l’8 Maggio 1961) e la Simspe sono le pr<strong>in</strong>cip<strong>al</strong>i organizzazioni di categoria attorno le qu<strong>al</strong>isi raccolgono i medici penitenziari.9 L'art. 11, titolato "Servizio sanitario", e composto da ben 13 commi, detta, <strong>in</strong> maniera disorganica, una discipl<strong>in</strong>a <strong>al</strong>arghe maglie: d<strong>al</strong> primo comma che stabilisce la presenza del servizio medico e farmaceutico "rispondenti <strong>al</strong>leesigenze profilattiche e di cura della s<strong>al</strong>ute dei detenuti" si deve passare <strong>al</strong>l'ottavo e decimo comma per tornare aparlare di organizzazione.5


833/1978, che crea il Servizio sanitario nazion<strong>al</strong>e, come abbiamo visto, non menziona e qu<strong>in</strong>di noncomprende la medic<strong>in</strong>a penitenziaria; che pertanto cont<strong>in</strong>ua ad avere carattere autonomo.Nonostante i numerosi <strong>in</strong>terventi che hanno apportato nel tempo numerose modifiche <strong>al</strong>la normativapenitenziaria e presc<strong>in</strong>dendo d<strong>al</strong> Testo Unico sugli stupefacenti del '90, si può notare che la materia<strong>sanitaria</strong> sia stata solo marg<strong>in</strong><strong>al</strong>mente <strong>in</strong>teressata da mutamenti normativi che hanno <strong>in</strong>teressatosettori connessi, ma pur secondari, <strong>al</strong> profilo organizzativo.Alla f<strong>in</strong>e del decennio scorso si arriva <strong>al</strong>la legge 30 novembre 1998, n. 419, avente ad oggetto“Delega <strong>al</strong> Governo per la razion<strong>al</strong>izzazione del Servizio sanitario nazion<strong>al</strong>e e per l’adozione di untesto unico <strong>in</strong> materia di organizzazione e funzionamento del Servizio sanitario nazion<strong>al</strong>e”, che recatra le quattro dist<strong>in</strong>te deleghe legislative quella contenuta nell’art. 5, volta <strong>al</strong> riord<strong>in</strong>o della medic<strong>in</strong>apenitenziaria. In forza di questa previsione veniva emanato il D.Lgs. 22 giugno 1999, n. 230 che,ispirandosi <strong>al</strong>l’art. 32 della Costituzione, sancisce il <strong>passaggio</strong> del person<strong>al</strong>e sanitario e delle risorsed<strong>al</strong> Dipartimento dell’amm<strong>in</strong>istrazione penitenziaria <strong>al</strong> SSN 10 .Per meglio comprendere le motivazioni, i dibattiti che hanno preceduto e accompagnato il suddetto<strong>passaggio</strong>, occorre considerare prelim<strong>in</strong>armente che esercitare l’assistenza <strong>sanitaria</strong> <strong>in</strong> <strong>carcere</strong> non ècosa semplice, per gli aspetti così particolari legati <strong>al</strong>l’ambiente <strong>in</strong> cui si opera ed <strong>al</strong>la situazione delpaziente. D’<strong>al</strong>tronde la specificità della medic<strong>in</strong>a penitenziaria consiste proprio nella capacità dioperare secondo scienza e coscienza, <strong>in</strong> un ambiente esso stesso causa di patologia 11 , ma d<strong>al</strong> qu<strong>al</strong>enon si può presc<strong>in</strong>dere. Vi sono aspetti, qu<strong>in</strong>di, che rendono il <strong>carcere</strong> un ambiente estremamentepeculiare: d<strong>al</strong> punto di vista assistenzi<strong>al</strong>e per il concentramento di patologie, d<strong>al</strong> punto di vistamedico-leg<strong>al</strong>e per gli aspetti relativi <strong>al</strong> costante colloquio con l’autorità giudiziaria e perché gli atticl<strong>in</strong>ici possono <strong>in</strong>fluire <strong>in</strong> maniera significativa non solo sulla s<strong>al</strong>ute ma sull’<strong>in</strong>tera storiaprocessu<strong>al</strong>e di una persona detenuta, d<strong>al</strong> punto di vista organizzativo per l’impossibilità del pazientedetenuto <strong>al</strong>la libera scelta dei servizi sanitari a cui rivolgersi.Non a caso, <strong>al</strong>cuni sostenevano - con poco rispetto per la profession<strong>al</strong>ità degli operatori – che imedici e gli <strong>in</strong>fermieri, se dipendenti o convenzionati con il M<strong>in</strong>istero della giustizia, non potevanooperare <strong>in</strong> “scienza e coscienza”, d<strong>al</strong> momento che le decisioni sono o possono essere subord<strong>in</strong>ate<strong>al</strong>l’Ord<strong>in</strong>amento penitenziario, cioè a un <strong>sistema</strong> tot<strong>al</strong>e che non ammetterebbe autorità <strong>al</strong>tre edecisioni autonome, pur fondate sulla dignità della scienza medica. Diverso è, <strong>in</strong>vece, affermare,10 Per un excursus complessivo di questo percorso legislativo vedi G.Starn<strong>in</strong>i, <strong>Il</strong> <strong>passaggio</strong> della sanità penitenziaria <strong>al</strong>Servizio sanitario nazion<strong>al</strong>e, <strong>in</strong> Autonomie loc<strong>al</strong>i e servizi soci<strong>al</strong>i, <strong>Il</strong> Mul<strong>in</strong>o, 1, aprile 2009, pp. 3-14.11 Sulla possibilità che il <strong>carcere</strong> <strong>in</strong> sé sia , o possa risultare, un’istituzione tot<strong>al</strong>e patogena, capace di <strong>in</strong>durre turbepsico-fisiche che determ<strong>in</strong>ano nel recluso, sotto forma di sofferenza leg<strong>al</strong>e, un surplus di afflizione, vedi l’<strong>in</strong>teressantevolume di D.Gon<strong>in</strong>, <strong>Il</strong> corpo <strong>in</strong>carcerato, Edizioni Gruppo Abele, Tor<strong>in</strong>o, 19946


che le decisioni mediche, anche riguardanti la s<strong>al</strong>ute delle persone, <strong>al</strong>l’<strong>in</strong>terno degli istitutipenitenziari devono considerare gli aspetti organizzativi e di sicurezza prospettati da direttori eforze dell’ord<strong>in</strong>e, rimanendo comunque <strong>al</strong> professionista la responsabilità di decidere i tempi e imodi dell’agire sanitario 12 .E’ evidente che non si tratta semplicemente di affidare le competenze ad un’amm<strong>in</strong>istrazione opiuttosto che a un <strong>al</strong>tra, ma di riformulare completamente un servizio che per oltre un secolo hasvolto compiti istituzion<strong>al</strong>i delicati e sconosciuti a chi oggi deve provvedere <strong>al</strong>la erogazione delleprestazioni sanitarie sia quando una persona è libera, sia poi detenuta, sia poi, ancora libera.<strong>Il</strong> progetto riformatore nell’<strong>in</strong>tento di coloro che hanno promosso la riforma della medic<strong>in</strong>apenitenziaria deve essere di ampio respiro <strong>in</strong>nestandosi nel solco di una tradizione dove sirispecchia e si v<strong>al</strong>orizza l’impegno, la qu<strong>al</strong>ificazione e la dignità profession<strong>al</strong>e dei medicipenitenziari. Un progetto riformatore dove si restituisca <strong>al</strong> Medico Penitenziario il ruolo dipr<strong>in</strong>cip<strong>al</strong>e artefice dell’<strong>in</strong>tervento sanitario <strong>in</strong> <strong>carcere</strong>. Ovviamente, le specifiche capacità devonoessere utilizzate <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i adeguati assegnando ai Medici Penitenziari il ruolo centr<strong>al</strong>e dicompetenza trav<strong>al</strong>icando pertanto ogni eccesso di condizionamento o peggio ancora disottomissione <strong>al</strong> <strong>sistema</strong>. La Riforma della Medic<strong>in</strong>a Penitenziaria, <strong>in</strong> <strong>al</strong>tri term<strong>in</strong>i, deve sostanziarsi<strong>in</strong> un progetto che riesce a coniugare l’impegno profession<strong>al</strong>e con la qu<strong>al</strong>ificazione dei servizi chele Aziende USL competenti per territorio metteranno a disposizione., costituendo un vettoreimportante per sosp<strong>in</strong>gere il <strong>carcere</strong> verso obiettivi di umanità e di civiltà.<strong>Il</strong> Medico Penitenziario diviene <strong>in</strong>sostituibile nella misura <strong>in</strong> cui sia <strong>in</strong> grado di esercitare la propriaprofessione, ispirandosi sempre ed ovunque agli immutabili v<strong>al</strong>ori della vita umana.I medici penitenziari hanno il difficile ruolo di impersonare la s<strong>al</strong>ute <strong>in</strong> uno dei luoghi, pereccellenza, della nons<strong>al</strong>ute, della sofferenza; questo è l’ennesimo paradosso fra i tanti che siaffollano <strong>in</strong>torno <strong>al</strong> mondo del <strong>carcere</strong>. Significativamente Foucault, riporta un testo del 1850 chedecanta il ruolo del medico di prigione: “<strong>Il</strong> suo concorso è utile <strong>in</strong> tutte le forme diimprigionamento… nessuno potrebbe entrare più <strong>in</strong>timamente di un medico nella coscienza deidetenuti, meglio conoscere il loro carattere, esercitare un’azione più efficace sui loro sentimenti,<strong>al</strong>leviando i m<strong>al</strong>i fisici e approfittando di questo ascendente per far loro <strong>in</strong>tendere parole severe outili <strong>in</strong>coraggiamenti” 13 .12 Su questa e <strong>al</strong>tre motivazioni poste <strong>al</strong>la base del transito delle competenze <strong>in</strong> materia di assistenza <strong>sanitaria</strong> <strong>al</strong>lapopolazione detenuta d<strong>al</strong> M<strong>in</strong>istero della giustizia <strong>al</strong> Sistema sanitario nazion<strong>al</strong>e, vedi G.Starn<strong>in</strong>i, <strong>Il</strong> <strong>passaggio</strong> dellasanità penitenziaria <strong>al</strong> Servizio sanitario nazion<strong>al</strong>e, cit..13 Cfr. M. Foucault, Sorvegliare e punire, E<strong>in</strong>audi, Tor<strong>in</strong>o, 1976, pag. 297.7


Significativamente il direttore del Dipartimento dell’amm<strong>in</strong>istrazione penitenziaria, Franco Ionta,nel corso di un’audizione <strong>al</strong>la Camera dei Deputati presso la Commissione parlamentare di<strong>in</strong>chiesta sugli errori <strong>in</strong> campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari region<strong>al</strong>i, il 3 febbraio2010, ha sostenuto che il medico penitenziario, avendo una presenza costante nell’ambientepenitenziario, si rende conto delle effettive necessità, della capacità di molti detenuti distrument<strong>al</strong>izzare la propria posizione enfatizzando m<strong>al</strong>attie e creando una serie di situazioni che unmedico esperto dell’ambiente è <strong>in</strong> grado di gestire.3. Pr<strong>in</strong>cipi del decreto legislativo 230/99.<strong>Il</strong> decreto si compone di 9 articoli. I primi due sono estremamente importanti. Nel primo si affermail diritto <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>ute dei detenuti e degli <strong>in</strong>ternati, <strong>al</strong> f<strong>in</strong>e di assicurare loro condizioni uniformi pertutti i livelli d’assistenza <strong>in</strong>dividuati nel Piano sanitario nazion<strong>al</strong>e (PSN) con l'esclusione, per lapopolazione detenuta di partecipazione <strong>al</strong>le spese di prestazione <strong>sanitaria</strong>. L'art. 1 titolato "Diritto<strong>al</strong>la s<strong>al</strong>ute dei detenuti e degli <strong>in</strong>ternati" <strong>al</strong> 1º comma recita: "I detenuti e gli <strong>in</strong>ternati hanno diritto,<strong>al</strong> pari dei cittad<strong>in</strong>i <strong>in</strong> stato di libertà, <strong>al</strong>l’ erogazione delle prestazioni di prevenzione, diagnosi,cura e riabilitazione, efficaci ed appropriate, sulla base degli obiettivi gener<strong>al</strong>i e speci<strong>al</strong>i di s<strong>al</strong>ute edei livelli essenzi<strong>al</strong>i ed uniformi di assistenza <strong>in</strong>dividuati nel Piano sanitario nazion<strong>al</strong>e, nei pianisanitari region<strong>al</strong>i e <strong>in</strong> quelli loc<strong>al</strong>i". La norma ha cura di specificare il pr<strong>in</strong>cipio di glob<strong>al</strong>ità delleprestazioni previsto d<strong>al</strong>l'art. 1 della legge 833/78, prevedendo <strong>in</strong> funzione dell'eguaglianza, ilcollegamento <strong>al</strong> PSN per l'<strong>in</strong>dividuazione dei livelli di assistenza uniformi e degli obiettivi a livelloloc<strong>al</strong>e. <strong>Il</strong> SSN si riappropria della funzione di assistenza <strong>sanitaria</strong> dei detenuti assicurando, a normadel 2º comma:a. livelli di prestazioni an<strong>al</strong>oghi a quelli garantiti ai cittad<strong>in</strong>i liberi;b. azioni di protezione, di <strong>in</strong>formazione e di educazione ai f<strong>in</strong>i dello sviluppo dellaresponsabilità <strong>in</strong>dividu<strong>al</strong>e e collettiva <strong>in</strong> materia di s<strong>al</strong>ute;c. <strong>in</strong>formazioni complete sul proprio stato di s<strong>al</strong>ute <strong>al</strong>l'atto d'<strong>in</strong>gresso e di dimissione d<strong>al</strong><strong>carcere</strong> e durante il periodo di detenzione;d. <strong>in</strong>terventi di prevenzione, cura e sostegno del disagio psichico e soci<strong>al</strong>e;e. assistenza <strong>sanitaria</strong> della gravidanza e della maternità, anche attraverso il potenziamento deiservizi di <strong>in</strong>formazione e dei consultori, nonchè appropriate, efficaci ed essenzi<strong>al</strong>iprestazioni di prevenzione, diagnosi precoce e cura <strong>al</strong>le donne detenute o <strong>in</strong>ternate;8


. le Regioni esercitano le competenze <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e <strong>al</strong>le funzioni di organizzazione eprogrammazione dei servizi sanitari region<strong>al</strong>i negli istituti penitenziari e il controllo sulfunzionamento degli stessi;c. <strong>al</strong>le AASSLL sono affidati la gestione e il controllo dei servizi sanitari negli istituti.La nuova legge ha stabilito il trasferimento del person<strong>al</strong>e, delle strutture e delle risorse economicheproprie dell'Amm<strong>in</strong>istrazione penitenziaria <strong>al</strong> SSN. Si tratta di un trasferimento che avverràgradu<strong>al</strong>mente e attraverso l'emanazione di ulteriori decreti che regoleranno lo stato giuridico deisanitari co<strong>in</strong>volti nell'operazione. Uno di questi provvedimenti <strong>in</strong>dividuerà, ex art. 6, 1º comma, ilperson<strong>al</strong>e operante negli istituti penitenziari da trasferire <strong>al</strong> SSN, demandando poi <strong>al</strong>lacontrattazione collettiva la def<strong>in</strong>izione e le procedure per il medesimo, attraverso la predisposizionedi tabelle di equiv<strong>al</strong>enza onde re<strong>al</strong>izzare l'equiparazione dei sanitari che operano negli istituti conquelli del SSN. <strong>Il</strong> trasferimento va a ricomprendere <strong>al</strong>tresì gli arredi, le attrezzature e tutti gli <strong>al</strong>tribeni strument<strong>al</strong>i di proprietà dell'amm<strong>in</strong>istrazione penitenziaria.L'<strong>al</strong>tro nodo sciolto d<strong>al</strong>la nuova legge riguarda la gestione del capitolo di spesa che era rimastoradicato nell'Amm<strong>in</strong>istrazione penitenziaria con gli effetti già visti. L'art. 7 dispone il trasferimentodelle risorse f<strong>in</strong>anziarie, iscritte nello stato di previsione della spesa del M<strong>in</strong>istero di Grazia eGiustizia, <strong>al</strong> Fondo sanitario nazion<strong>al</strong>e. La manovra f<strong>in</strong>anziaria non potrà però superarel'ammontare delle risorse attu<strong>al</strong>mente assegnate <strong>al</strong>l'Amm<strong>in</strong>istrazione penitenziaria per la sanità nellecarceri. D<strong>al</strong> punto di vista della mole degli <strong>in</strong>vestimenti non vi è stata dunque <strong>al</strong>cuna variazione.<strong>Il</strong> Decreto 230/99 rappresenta, si è detto, un primo provvedimento dest<strong>in</strong>ato ad esseresuccessivamente <strong>in</strong>tegrato e modificato a seguito di un periodo di sperimentazione da parte del SSN<strong>in</strong> tre Regioni 14 dove le AASSLL provvederanno <strong>al</strong>la gestione <strong>dell'assistenza</strong> <strong>sanitaria</strong>, fermorestando le strutture <strong>in</strong> proprietà dell'Amm<strong>in</strong>istrazione penitenziaria e il regime giuridico delperson<strong>al</strong>e sanitario. In t<strong>al</strong> modo si attuerà un trasferimento gradu<strong>al</strong>e delle funzioni con riferimento,<strong>in</strong> questo caso, ai soli settori della prevenzione e cura dei detenuti ed <strong>in</strong>ternati tossicodipendenti,dove per<strong>al</strong>tro già era presente il SSN. La novità consiste nella piena gestione delle strutture e delperson<strong>al</strong>e sanitario esistente (<strong>in</strong> dipendenza solo funzion<strong>al</strong>e) oltre ad usufruire di tutte leattrezzature e risorse f<strong>in</strong>anziarie degli istituti. Al term<strong>in</strong>e di t<strong>al</strong>e fase si provvederà <strong>al</strong> trasferimento14 In relazione <strong>al</strong>la “sperimentazione” prevista <strong>al</strong>l’art. 8, e. 2°, con decreto del M<strong>in</strong>istero della Sanità e del M<strong>in</strong>isterodella giustizia del 20 aprile 2000, venivano <strong>in</strong>dividuate le tre Regioni,Toscana, Lazio e Puglia, ove avviare la fasesperiment<strong>al</strong>e che si doveva concludere il 22 novembre 2000. Con il successivo D.Lgs 22 dicembre 2000, n. 433 sonostate apportate disposizioni correttive del D.Lgs 230/99; <strong>in</strong> particolare il nuovo term<strong>in</strong>e della durata della fasesperiment<strong>al</strong>e veniva prorogato <strong>al</strong> 30 giugno 2002 e la sperimentazione estesa <strong>al</strong>le Regioni e <strong>al</strong>le Prov<strong>in</strong>ce autonome cheentro trenta giorni d<strong>al</strong>la data di entrata <strong>in</strong> vigore del decreto medesimo avessero fatto richiesta di parteciparvi <strong>al</strong>M<strong>in</strong>istero della s<strong>al</strong>ute e <strong>al</strong> M<strong>in</strong>istero della giustizia.10


delle <strong>al</strong>tre funzioni secondo lo schema gia visto <strong>al</strong>l'<strong>in</strong>tero territorio nazion<strong>al</strong>e cercando di mettere afrutto la fase speriment<strong>al</strong>e <strong>in</strong>tercorsa.4. D<strong>al</strong>la Commissione Tenebra <strong>al</strong> d.p.c.m. 1 aprile 2008Nel 2002 veniva istituita, con decreto 16 maggio 2002 del M<strong>in</strong>istero della giustizia emanato diconcerto con il M<strong>in</strong>istro della S<strong>al</strong>ute la “Commissione mista di studio per il r<strong>in</strong>novamento delServizio sanitario penitenziario”. A t<strong>al</strong>e commissione veniva affidato l’<strong>in</strong>carico di “pervenire<strong>al</strong>l’adozione di un nuovo modello legislativo” per “ <strong>in</strong>novare i metodi organizzativi e la qu<strong>al</strong>ità delservizio sanitario penitenziario, tenendo conto dei risultati delle sperimentazioni effettuate”. Sitrattava, viste le difficoltà <strong>in</strong>contrate nella fase di sperimentazione, di elaborare un modello chepotremmo def<strong>in</strong>ire “<strong>in</strong>termedio” rispetto <strong>al</strong> precedente, <strong>in</strong> quanto avrebbe dovuto mantenere <strong>in</strong> capoai medici dell’amm<strong>in</strong>istrazione la medic<strong>in</strong>a di base, riservando il compilo di garantire medic<strong>in</strong>aspeci<strong>al</strong>istica, assistenza farmaceutica e osped<strong>al</strong>iera <strong>al</strong> Sistema sanitario nazion<strong>al</strong>e. L’attività dellaCommissione proseguiva oltre il tempo stabilito (31 luglio 2002), a causa della complessità diripensare un <strong>sistema</strong> di assistenza <strong>sanitaria</strong> fondato sul criterio base della gestione congiunta deiservizi mediante le strutture sanitarie del Dipartimento per l’amm<strong>in</strong>istrazione penitenziaria, nonchédel SSN. La commissione ha tenuto più riunioni (tra il 4 giugno 2002 ed il 12 marzo 2003),predisponendo un ventaglio di possibili soluzioni nessuna delle qu<strong>al</strong>i la però avuto praticaattuazione 15 .I pochi risultati dei lavori prodotti d<strong>al</strong>la Commissione <strong>in</strong>term<strong>in</strong>isteri<strong>al</strong>e T<strong>in</strong>ebra rafforzava ilconv<strong>in</strong>cimento di chi riteneva non riformabile d<strong>al</strong>l’<strong>in</strong>terno il Sistema sanitario penitenziario. In t<strong>al</strong>senso, importante ruolo di stimolo nei confronti del Governo Prodi e dei M<strong>in</strong>istri della s<strong>al</strong>ute LiviaTurco e della Giustizia Clemente Mastella, aff<strong>in</strong>ché si avviasse il percorso di transito di tutti iservizi sanitari <strong>al</strong>le Asl, cont<strong>in</strong>uava ad essere svolto da <strong>al</strong>cune Regioni (<strong>in</strong> particolare Toscana,Emilia Romagna e Lazio), d<strong>al</strong> Forum nazion<strong>al</strong>e per la tutela della s<strong>al</strong>ute dei detenuti (organismo cheha sede presso l’Ufficio del garante dei diritti dei detenuti del Lazio, presieduto da Leda Colomb<strong>in</strong>i,presidente dell’associazione di volontariato “a Roma Insieme” e responsabile delle politiche soci<strong>al</strong>idi Lega autonomie loc<strong>al</strong>i Nazion<strong>al</strong>e), dai Garanti region<strong>al</strong>i dei diritti dei detenuti, da importantisigle s<strong>in</strong>dac<strong>al</strong>i (Cgil) e associazioni Onlus (Antigone) 16 .15 Cfr. G.Starn<strong>in</strong>i, <strong>Il</strong> <strong>passaggio</strong> della sanità penitenziaria <strong>al</strong> Servizio sanitario nazion<strong>al</strong>e, cit..16 Cfr. G.Starn<strong>in</strong>i, <strong>Il</strong> <strong>passaggio</strong> della sanità penitenziaria <strong>al</strong> Servizio sanitario nazion<strong>al</strong>e, cit..11


Su sollecitazione del Sottosegretario <strong>al</strong>la S<strong>al</strong>ute Antonio Gaglione, nel maggio 2007, venivacostituito, presso il M<strong>in</strong>istero della S<strong>al</strong>ute, un gruppo tecnico coord<strong>in</strong>ato d<strong>al</strong>lo stesso sottosegretarioe composto d<strong>al</strong> sottosegretario <strong>al</strong>la Giustizia, dai Capi della segreteria e da Dirigenti dei dueDicasteri <strong>in</strong>dicati, nonché da componenti deleg<strong>al</strong>i d<strong>al</strong>la Conferenza delle Regioni e Prov<strong>in</strong>ceautonome, con l’obiettivo di redigere una proposta di Dpcm attuativo di quanto previsto d<strong>al</strong>precedente D.lgs 230/99. Nell’ambito dello stesso gruppo venivano def<strong>in</strong>iti dei “gruppi di lavoro”<strong>in</strong>caricati di svolgere approfondimenti tecnici sui seguenti dati:- quadro delle risorse impiegate nel bilancio del M<strong>in</strong>istero della giustizia nell’ambito della medic<strong>in</strong>apenitenziaria e verosimile proposta di <strong>in</strong>tegrazione di risorse funzion<strong>al</strong>i <strong>al</strong> <strong>passaggio</strong> di competenze;- relazione dettagliata sul person<strong>al</strong>e <strong>in</strong>teressato d<strong>al</strong> trasferimento di competenze ed eventu<strong>al</strong>iproblematiche correlate.Tra le criticità emerse <strong>in</strong> sede di discussione si faceva rilevare la grande discrepanza tra leretribuzioni riconosciute <strong>al</strong> person<strong>al</strong>e sanitario di ruolo e non di ruolo dell’amm<strong>in</strong>istrazionepenitenziaria, e quelle erogate nell’ambito del Servizio sanitario nazion<strong>al</strong>e per an<strong>al</strong>oghe funzionisvolte.Al f<strong>in</strong>e di assicurare adeguate risorse <strong>al</strong> processo di riforma il M<strong>in</strong>istero della s<strong>al</strong>ute proposel’<strong>in</strong>serimento di uno specifico articolo nella legge f<strong>in</strong>anziaria del 2008, comprensivo dell’assistenza<strong>sanitaria</strong> negli istituti pen<strong>al</strong>i per adulti, negli istituti per m<strong>in</strong>ori e negli Osped<strong>al</strong>i psichiatricigiudiziari, anche con la previsione di risorse aggiuntive <strong>in</strong>dividuate nell’ambito del bilancio deldicastero 17 .Nella G.U n. 126 del 30 maggio 2008 veniva qu<strong>in</strong>di pubblicato il Dpcm. 01 aprile 2008 “Lemod<strong>al</strong>ità, i criteri e le procedure per il trasferimento <strong>al</strong> Servizio sanitario nazion<strong>al</strong>e delle funzionisanitarie, delle risorse f<strong>in</strong>anziarie, dei rapporti di lavoro, delle attrezzature, arredi e beni strument<strong>al</strong>irelativi <strong>al</strong>la sanità penitenziaria” <strong>in</strong> attuazione dell’art. 2, legge 24 dicembre 2007, n. 244(F<strong>in</strong>anziaria 2008). <strong>Il</strong> Dipartimento dell’amm<strong>in</strong>istrazione penitenziaria aveva <strong>in</strong> precedenzaassicurato che entro febbraio 2008 i Provveditori region<strong>al</strong>i avrebbero fatto pervenire gli elenchiaggiornati delle attrezzature, degli arredi e dei beni strument<strong>al</strong>i di proprietà dell’Amm<strong>in</strong>istrazione17 L’articolo 2, comma 283, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge f<strong>in</strong>anziaria per il 2008) prevede che, <strong>al</strong> f<strong>in</strong>e didare attuazione <strong>al</strong> riord<strong>in</strong>o della medic<strong>in</strong>a penitenziaria comprensivo dell’assistenza <strong>sanitaria</strong> negli istituti pen<strong>al</strong>im<strong>in</strong>orili, nei centri di prima accoglienza, nella comunità e negli osped<strong>al</strong>i psichiatrici giudiziari, sono def<strong>in</strong>ite condecreto del Presidente del Consiglio dei m<strong>in</strong>istri, su proposta del M<strong>in</strong>istro della s<strong>al</strong>ute e del M<strong>in</strong>istro della giustizia, diconcerto con il M<strong>in</strong>istro dell’economia e delle f<strong>in</strong>anze e con il M<strong>in</strong>istro per le riforme e le <strong>in</strong>novazioni nella pubblicaamm<strong>in</strong>istrazione, d’<strong>in</strong>tesa con la Conferenza Stato-regioni, le mod<strong>al</strong>ità e i criteri per il trasferimento d<strong>al</strong> Dipartimentodell’amm<strong>in</strong>istrazione penitenziaria e d<strong>al</strong> Dipartimento della giustizia m<strong>in</strong>orile del M<strong>in</strong>istero della giustizia <strong>al</strong> Serviziosanitario nazion<strong>al</strong>e delle funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse f<strong>in</strong>anziarie e delle attrezzature e benistrument<strong>al</strong>i, <strong>in</strong> materia di sanità penitenziaria12


penitenziaria trasferiti <strong>al</strong>le Aziende sanitarie, <strong>in</strong> base <strong>al</strong>le competenze territori<strong>al</strong>i (art. 4 del citatoDpcm) 18 .Tuttavia, a oltre un anno d<strong>al</strong>l’entrata <strong>in</strong> vigore del Dpcm 30 maggio 2008 arranca il trasferimentodella medic<strong>in</strong>a penitenziaria d<strong>al</strong>la Giustizia <strong>al</strong> SSN 19 . Le Regioni si muovono <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e sparso. C’èuna reticenza da parte di <strong>al</strong>cune Regioni che sono preoccupate di aggiungere ulteriori problemi <strong>al</strong>peso delle complicazioni accumulate nel governo del Servizio sanitario 20 . La riforma della sanitàpenitenziaria potrebbe <strong>in</strong>cagliarsi nella burocrazia. E’ necessario che le Istituzioni, le Regioni, leAziende sanitarie loc<strong>al</strong>i, gli enti loc<strong>al</strong>i collabor<strong>in</strong>o aff<strong>in</strong>ché ai detenuti sia fornito non solo un buonservizio sanitario, ma tutta una rete <strong>sanitaria</strong> che è a disposizione dei cittad<strong>in</strong>i, dai Servizi diprevenzione primaria e secondaria, <strong>al</strong>le cure primarie e speci<strong>al</strong>istiche, <strong>al</strong>l’assistenza farmaceutica eosped<strong>al</strong>iera 21 . In <strong>al</strong>tri term<strong>in</strong>i, la Sanità penitenziaria naviga a vista 22 . I medici penitenziarilamentano che il <strong>passaggio</strong> delle competenze <strong>in</strong> materia d’assistenza <strong>sanitaria</strong> d<strong>al</strong> m<strong>in</strong>istero <strong>al</strong>leRegioni non ha ancora prodotto i frutti sperati, “ma non per mancanza di fondi” 23 . Alcuni medicipenitenziari, <strong>in</strong>vece, sottol<strong>in</strong>eano il pericolo che possa pesare anche la situazione di crisi f<strong>in</strong>anziariadi <strong>al</strong>cune Regioni e che si releghi questa area dell’assistenza <strong>in</strong> un ruolo residu<strong>al</strong>e, sebbene sia disignificativa importanza <strong>in</strong> ambito cl<strong>in</strong>ico, epidemiologico e soci<strong>al</strong>e. Ovviamente, la Sanitàpenitenziaria è f<strong>in</strong>ita con il <strong>passaggio</strong> <strong>al</strong>le Asl. Vi sono una serie di questioni che devono essere18 Cfr. G.Starn<strong>in</strong>i, <strong>Il</strong> <strong>passaggio</strong> della sanità penitenziaria <strong>al</strong> Servizio sanitario nazion<strong>al</strong>e,cit..19 L’articolo 6, comma 1, del decreto del Presidente del Consiglio dei m<strong>in</strong>istri del 1o aprile 2008 prevede che, ai f<strong>in</strong>idell’esercizio da parte del Servizio sanitario nazion<strong>al</strong>e delle funzioni sanitarie afferenti <strong>al</strong>la medic<strong>in</strong>a penitenziaria, lerisorse f<strong>in</strong>anziarie trasferite nelle disponibilità del Servizio sanitario nazion<strong>al</strong>e sono quantificate complessivamente <strong>in</strong>157,8 milioni di euro per l’anno 2008, <strong>in</strong> 162,8 milioni di euro per l’anno 2009 e <strong>in</strong> 167,8 milioni di euro a decorrered<strong>al</strong>l’anno 2010; l’articolo 6, comma 3, del citato decreto del Presidente del Consiglio dei m<strong>in</strong>istri prevede che, nellemore del trasferimento <strong>al</strong>le aziende sanitarie loc<strong>al</strong>i, per il tramite delle regioni, delle risorse f<strong>in</strong>anziarie di cui <strong>al</strong> comma1 e comunque, non oltre il 30 settembre 2008 il Dipartimento dell’amm<strong>in</strong>istrazione penitenziaria e il Dipartimento dellagiustizia m<strong>in</strong>orile del M<strong>in</strong>istero della giustizia cont<strong>in</strong>uassero a svolgere le funzioni di uffici erogatori dei trattamentieconomici <strong>in</strong> godimento per il person<strong>al</strong>e trasferito20 Nella regione Toscana – ha riferito il direttore del Dipartimento dell’amm<strong>in</strong>istrazione penitenziaria, Franco Ionta, nelcorso di un’audizione <strong>al</strong>la Camera dei Deputati presso la Commissione parlamentare di <strong>in</strong>chiesta sugli errori <strong>in</strong> camposanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari region<strong>al</strong>i, il 3 febbraio 2010 - “orientativamente, nel primo semestre del2009 sono state portate dai vari centri di detenzione agli osped<strong>al</strong>i 534 persone; nel secondo semestre del 2009 ne sonostate portate 777, per un tot<strong>al</strong>e di circa 1.300. Questo significa che un medico dell’azienda <strong>sanitaria</strong> loc<strong>al</strong>e – non piùun medico penitenziario - ha disposto la visita osped<strong>al</strong>iera per circa 1.300 persone. A fronte di questo dato, ci sonostati circa 200 ricoveri. Qu<strong>in</strong>di, sono uscite d<strong>al</strong>le varie carceri della Toscana 1.321 persone e ne sono tornate <strong>in</strong>dietropiù di 1.100, d<strong>al</strong> momento che ne sono state trattenute per ricovero solo 206. Questo significa o che il medico che havisitato le persone detenute ha largheggiato, oppure che la struttura <strong>sanitaria</strong> ha una forte resistenza <strong>al</strong> ricovero, cosache mi sembra abbastanza improbabile”.21 Si è certo consapevoli che la riforma della sanità penitenziaria, come del resto ogni riforma, ha bisogno dell’adesione,della partecipazione e della motivazione degli operatori sia sanitari che penitenziari, protagonisti, <strong>in</strong>sieme ai detenuti, diuna nuova e superiore qu<strong>al</strong>ità delle prestazioni preventive, curative e riabilitative <strong>in</strong> un <strong>carcere</strong> dove la pratica dei dirittiè la garanzia più vera della sicurezza dei cittad<strong>in</strong>i.22 Cfr. M. Perrone, S<strong>al</strong>ute <strong>in</strong> <strong>carcere</strong>, riforma <strong>in</strong> “<strong>al</strong>to mare”, <strong>Il</strong> Sole 24 Ore-Sanità, 16-22 giugno 2009.23 Cfr. G.Starn<strong>in</strong>i, Ripensare le pene per guarire il pianeta <strong>carcere</strong>, <strong>Il</strong> Sole 24 Ore-Sanità, 22-28 settembre 2009.13


affrontare per favorire il trasferimento della medic<strong>in</strong>a penitenziaria d<strong>al</strong>la Giustizia <strong>al</strong> SSN, <strong>in</strong>particolar modo la rivisitazione puntu<strong>al</strong>e dei compiti profession<strong>al</strong>i dei s<strong>in</strong>goli operatori che si dovràavv<strong>al</strong>ere della rete dei servizi che le Aziende USL competenti per territorio metteranno adisposizione. Una rivisitazione che non può essere re<strong>al</strong>izzata senza considerare adeguatamente lacompetenza acquisita <strong>in</strong> anni di esperienza <strong>in</strong> organizzazione dei servizi sanitari penitenziari. Non acaso, il direttore del Dipartimento dell’amm<strong>in</strong>istrazione penitenziaria, Franco Ionta, nel corso dellasuddetta audizione <strong>al</strong>la Camera dei Deputati, ha chiaramente manifestato la seguentepreoccupazione <strong>in</strong> merito <strong>al</strong> completamento del <strong>passaggio</strong> d<strong>al</strong>la sanità penitenziaria <strong>al</strong> SSN: se imedici che frequentano l’ambiente penitenziario acquisiscono la profession<strong>al</strong>ità che aveva già ilmedico penitenziario, il <strong>sistema</strong> può funzionare, mentre, se c’è una sorta di “liquidazione” delproblema, di avvio verso l’osped<strong>al</strong>e “pur di”, le cose siano dest<strong>in</strong>ate a peggiorare.La parzi<strong>al</strong>e applicazione del D.p.c.m. 1 aprile 2008 è stata denunciata anche nel corso del Forumnazion<strong>al</strong>e per la s<strong>al</strong>ute <strong>in</strong> <strong>carcere</strong>, tenutosi nella sede della Prov<strong>in</strong>cia di Roma il 17 dicembre 2009 24 .Un processo non ancora concluso, anche perché le risorse f<strong>in</strong>anziarie previste per l’anno 2009 per lasanità penitenziaria non sono ancora state trasferite. Al governo spetta di assegnare rapidamente lerisorse, e di <strong>al</strong>l<strong>in</strong>eare i trasferimenti per l’anno 2010 a quelli previsti per il Fondo sanitarionazion<strong>al</strong>e. Richieste urgenti, <strong>al</strong> fianco delle qu<strong>al</strong>i ci sono quelle a lungo term<strong>in</strong>e: l’<strong>in</strong>serimento dellasanità penitenziaria nel Patto per la s<strong>al</strong>ute, la redazione di un Piano nazion<strong>al</strong>e per le carceri it<strong>al</strong>ianeda concordare fra m<strong>in</strong>istero della Giustizia e Conferenza Stato-Regioni, l’attivazione di unOsservatorio nazion<strong>al</strong>e sulla s<strong>al</strong>ute dei detenuti e degli <strong>in</strong>ternati negli Opg, la riserva del 50% deifondi della Cassa delle ammende per programmi <strong>al</strong>ternativi <strong>al</strong>la detenzione presentati d<strong>al</strong>le regioni.A queste ultime, <strong>in</strong>vece, viene chiesta la def<strong>in</strong>izione di modelli organizzativi della sanitàpenitenziaria per ogni istituto presente nella regione, considerando il servizio sanitario penitenziariocome articolazione del <strong>sistema</strong> sanitario region<strong>al</strong>e e aziend<strong>al</strong>e: l’obiettivo ultimo è quello digarantire stabilmente un servizio di cure primarie <strong>in</strong> ogni <strong>carcere</strong>, di modo che l’assistenza <strong>sanitaria</strong>sia garantita 24 ore su 24 e sette giorni su sette.Un ulteriore contributo a questa fase di transizione è arrivato d<strong>al</strong>la Conferenza Unificata conl’accordo sottoscritto il 26 novembre 2009 25 . In esso si elencano le strutture sanitarie esistenti con<strong>in</strong>dicazione dello stato funzion<strong>al</strong>e 26 , si fornisce la loro classificazione secondo il modello24 Cfr. Garantire la s<strong>al</strong>ute <strong>in</strong> <strong>carcere</strong>, è un’impresa improba, Redattore Soci<strong>al</strong>e - Dire, 17 dicembre 2009.25 Cfr. Conferenza Unificata 26 novembre 2009 G. U. n. 2 del 04 gennaio 201026 Gli elenchi e le <strong>in</strong>dicazioni contenute nell’accordo forniscono <strong>in</strong>dicazioni utili per meglio fronteggiare uno deiproblemi della popolazione detenuta, ossia quello della sua elevata mobilità. Ciò attiene <strong>al</strong> serio problema14


precedente <strong>al</strong> transito <strong>al</strong> SSN, si def<strong>in</strong>iscono i criteri da seguire nella re<strong>al</strong>izzazione dei modelli disanità penitenziaria ed <strong>in</strong> particolare viene sottol<strong>in</strong>eata la necessità della creazione di un rete<strong>sanitaria</strong> Region<strong>al</strong>e e Nazion<strong>al</strong>e che vada dagli ambulatori per la cura, soprattutto di patologiecroniche, <strong>al</strong>l’<strong>in</strong>terno di ciascun Istituto penitenziario, ai posti-letto negli osped<strong>al</strong>i esterni, ai repartiosped<strong>al</strong>ieri detentivi (già re<strong>al</strong>izzati a Milano, Roma, Viterbo, Napoli) con autonomia organizzativae gestion<strong>al</strong>e, ai CDT (Centro Diagnostico e Terapeutico nella vecchia denom<strong>in</strong>azione del M<strong>in</strong>isterodella Giustizia) re<strong>al</strong>izzati <strong>al</strong>l’<strong>in</strong>terno degli Istituti Penitenziari, ai reparti per detenuti HIV, a quelliper disabili, per m<strong>in</strong>orati psichici, ai reparti di osservazione psichiatrica, agli Istituti o sezioni acustodia attenuata.dell’omogeneità dei trattamenti sanitari da erogare non solo nell’ambito della s<strong>in</strong>gola ASL (<strong>in</strong> <strong>al</strong>cune Regioni le ASLhanno dimensioni prov<strong>in</strong>ci<strong>al</strong>i e sul loro territorio possono essere compresi più carceri dipendenti da diversi Distretti S.S.), ma anche a livello Region<strong>al</strong>e e Nazion<strong>al</strong>e. Al detenuto trasferito da un Istituto <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro deve essere assicurata lacont<strong>in</strong>uità terapeutica e più <strong>in</strong> gener<strong>al</strong>e, vi deve essere una omogenea distribuzione sul territorio, di strutture idonee <strong>al</strong>lacura delle più varie patologie.15

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