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Strategie e macchine innovative per il controllo della ... - Enrico Avanzi

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<strong>Strategie</strong> e <strong>macchine</strong> <strong>innovative</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>controllo</strong> fisico <strong>della</strong> flora spontaneasu pomodoro e cavolo coltivati nella bassa Valle del Serchiobassa Valle del Serchio”, presentato dalle municipalità di San Giuliano Termee di Vecchiano nel 2006 e “La gestione fisica delle infestanti su carotabiologica e su altre colture tipiche dell’Altopiano del Fucino” pubblicato incollaborazione con ARSSA Abruzzo nel 2005 (entrambi disponib<strong>il</strong>i gratuitamenteon-line all’indirizzo http://www.avanzi.unipi.it/comunicazione/convegni/giornata%20_dim_spinacio_bio/giornata_spinacio_bio.htm).3.2.2.1. L’erpice a dischi attiviFig. 3.9. Versione <strong>per</strong>fezionatadell’ erpice adischi attivi, caratterizzatada un fronte di lavoro paria 2 m, durante un interventodi falsa semina (a)e di sarchiatura su cavolo(b) verza presso l’aziendaCatassi (Comune di SanGiuliano Terme).Questa o<strong>per</strong>atrice è stata progettata, realizzata ed in seguito brevettata dalCIRAA “<strong>Enrico</strong> <strong>Avanzi</strong>” dell’Università di Pisa, come più efficiente alternativaall’erpice strigliatore <strong>per</strong> interventi di falsa semina e di sarchiaturanel territorio <strong>della</strong> Valdiserchio (fig. 3.9).La macchina è costituita da un telaio in prof<strong>il</strong>ato quadro dove sono inseritidue assi paralleli tra loro e <strong>per</strong>pendicolari alla direzione di marcia, suiquali a loro volta sono flangiati dischi a spuntoni (sull’asse anteriore) e rullia gabbia (su quello posteriore). I due assi sono collegati mediante un moltiplicatorea pignoni e catena avente τ=2, <strong>per</strong> cui i rulli a gabbia posterioriruotano ad una velocità doppia rispetto ai dischi a spuntoni anteriori.Quest’azione <strong>per</strong>mette di separare efficacemente l’apparato radicale delleplantule di infestanti dal terreno, diminuendo <strong>il</strong> rischio di “riaffrancamento”delle malerbe stesse (fig. 3.10). La macchina inoltre lavora molto su<strong>per</strong>ficialmente(3-4 cm), non generando eccessivo mescolamento del terreno e<strong>della</strong> banca seme infestante e risulta molto efficace <strong>per</strong> la “finitura” del lettodi semina. L’o<strong>per</strong>atrice impiegata durante le prove s<strong>per</strong>imentali presentauna larghezza pari a 2 m, ma la semplicità costruttiva ed <strong>il</strong> ridottissimo sforzodi trazione che la contraddistinguono non ne limitano assolutamente alivello costruttivo un possib<strong>il</strong>e ampliamento del fronte di lavoro, mediantel’ut<strong>il</strong>izzo contemporaneo di più moduli collegati ad un unico telaio (figure3.11, 3.12 e 3.13).Rimuovendo ed adattando inoltre gli organi lavoranti a seconda <strong>della</strong> misu-a) b)70

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