Strategie e macchine innovative per il controllo della ... - Enrico Avanzi
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<strong>Strategie</strong> e <strong>macchine</strong> <strong>innovative</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>controllo</strong> fisico <strong>della</strong> flora spontaneasu pomodoro e cavolo coltivati nella bassa Valle del SerchioFig. 2.32. Trattamento dipirodiserbo effettuato inpost-emergenza su mais,con o<strong>per</strong>atrice costruita emessa a punto dal gruppodi ricerca del Prof. StevanKnezevic, dall’Universitàdel Nebraska (USA), pressol’Haskell AgriculturalLaboratory (NE, USA)(Ulloa et al., 2010).62Ambientali “<strong>Enrico</strong> <strong>Avanzi</strong>” dell’Università di Pisa è proprio questo. Pertale motivo, infatti, la scelta delle aziende nella bassa Valle del Serchio haprevisto, a differenza di quanto è stato fatto <strong>per</strong> lo spinacio, l’inserimento diaziende convenzionali, in modo da poter valutare se la gestione fisica risulti<strong>per</strong>seguib<strong>il</strong>e e sostenib<strong>il</strong>e in tali contesti, da un punto di vista meccanico,o<strong>per</strong>ativo, agronomico, “malerbologico” ed economico, dando chiaramente<strong>per</strong> assodati gli indubbi ed innegab<strong>il</strong>i vantaggi, che non sono di secondariaimportanza, legati alla salvaguardia dell’ambiente e <strong>della</strong> salute deicittadini.È infine opportuno considerare che in altri Paesi, alcune tecniche da noiusualmente poco praticate, sono in realtà molto comuni anche in agricolturaconvenzionale, come ad esempio la falsa semina negli stati del NordEuropa.Il <strong>controllo</strong> fisico delle infestanti ha addirittura “fatto breccia” anche nella“Corn Belt” degli Stati Uniti d’America, zona <strong>per</strong> antonomasia rappresentativa,a livello mondiale, dell’agricoltura estensiva ed intensiva, dove alcunigruppi di ricerca molto qualificati stanno mettendo a punto attrezzature<strong>per</strong> <strong>il</strong> pirodiserbo da proporre come alternativa al diserbo selettivo di postemergenza<strong>per</strong> mais, soia, girasole e sorgo. Tali studi, nati senz’altro inizialmente<strong>per</strong> applicazioni in agricoltura biologica, stanno <strong>per</strong>ò fornendorisultati tali da giustificarne anche l’impiego in agricoltura convenzionale,anche in virtù del costo molto basso del GPL negli USA, che, a seconda<strong>della</strong> tipologia di intervento, rende la gestione termica <strong>della</strong> flora spontaneauna strategia non solo competitiva ma anche addirittura più economica rispettoa quella tradizionale (fig. 2.32).