Strategie e macchine innovative per il controllo della ... - Enrico Avanzi
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La gestione sostenib<strong>il</strong>e <strong>della</strong> flora spontanea in orticoltura.2.4.2.2. Metodi preventiviIn agricoltura la prevenzione rappresenta un p<strong>il</strong>astro <strong>della</strong> gestione integratadelle avversità. In particolare, <strong>il</strong> <strong>controllo</strong> <strong>della</strong> flora spontanea, specialmentenell’ambito di un contesto colturale a basso impatto ambientale,dovrebbe essere condotto ut<strong>il</strong>izzando tecniche e rispettando norme in gradodi ridurre sensib<strong>il</strong>mente l’emergenza delle avventizie durante lo svolgimentodel ciclo colturale. In altre parole lo scopo è quello di mantenere <strong>il</strong>più possib<strong>il</strong>e sotto <strong>controllo</strong> la “seed-bank”, ossia di cercare di ridurre <strong>il</strong>numero di semi vitali presenti nel terreno e di conseguenza le emergenze“indesiderate” a seguito di quella <strong>della</strong> coltura.Tra questi metodi possiamo ad esempio annoverare l’avvicendamento colturale,la lavorazione del terreno, l’impiego di colture di co<strong>per</strong>tura, argomentigià trattati nell’ambito <strong>della</strong> parte introduttiva del volume che raccoglie irisultati delle precedenti ricerche, finanziate dai Comuni di San GiulianoTerme e di Vecchiano, sul <strong>controllo</strong> fisico delle infestanti su spinacio incoltivazione biologica ed integrata nella bassa Valle del Serchio, a cura delProf. Andrea Peruzzi (disponib<strong>il</strong>e on-line all’indirizzo: http://www.avanzi.unipi.it/comunicazione/convegni/giornata%20_dim_spinacio_bio/giornata_spinacio_bio.htm).Appare comunque opportuno in questa sede descrivere in maniera esaustivala tecnica <strong>della</strong> falsa semina, metodo preventivo di importanza fondamentaleed ampiamente ut<strong>il</strong>izzato nell’ambito delle strategie <strong>innovative</strong>proposte dall’Università di Pisa descritte nel capitolo 3, dove viene trattatain dettaglio la s<strong>per</strong>imentazione svolta.Essa prevede, prima <strong>della</strong> semina o del trapianto <strong>della</strong> coltura, una lavorazionedel terreno realizzata a profondità molto ridotta che <strong>per</strong>metta la rotturadell’eventuale crosta su<strong>per</strong>ficiale, la “finitura” del letto di semina e l’interruzione<strong>della</strong> risalita cap<strong>il</strong>lare dell’acqua, creando così le condizioni ideali<strong>per</strong> la germinazione dei semi delle malerbe presenti nei primi centimetridi suolo. Successivamente, dopo l’emergenza in campo delle avventizie (chein genere richiede un <strong>per</strong>iodo di tempo variab<strong>il</strong>e da una a due settimane),viene effettuato un secondo passaggio con una macchina o<strong>per</strong>atrice <strong>per</strong> <strong>il</strong><strong>controllo</strong> fisico (che può anche essere la stessa del primo intervento) voltoall’eliminazione totale delle piante emerse. La falsa semina può essere effettuataanche più volte, se risulta o<strong>per</strong>ativamente possib<strong>il</strong>e e conforme alleesigenze colturali, ossia, se le condizioni climatiche lo <strong>per</strong>mettono e l’epocadi semina <strong>della</strong> coltura non viene eccessivamente ritardata. Lo scopo <strong>della</strong>falsa semina è quindi quello di ridurre in modo consistente <strong>il</strong> numero disemi di infestanti germinab<strong>il</strong>i presenti nel suolo (fig. 2.19).Per condurre tale o<strong>per</strong>azione è possib<strong>il</strong>e impiegare tutte le <strong>macchine</strong> <strong>per</strong>la lavorazione secondaria del terreno, ma risulta senz’altro consigliab<strong>il</strong>e51