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Strategie e macchine innovative per il controllo della ... - Enrico Avanzi

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La gestione sostenib<strong>il</strong>e <strong>della</strong> flora spontanea in orticoltura.La maggior parte degli erbicidi attualmente disponib<strong>il</strong>i sono stati sco<strong>per</strong>ticon <strong>il</strong> metodo “random screening” cioè sintetizzando composti chimici inmaniera casuale e valutando in seguito le loro potenzialità come molecolefitotossiche. Tale metodo ha portato negli ultimi 50 anni alla commercializzazionedi numerossime sostanze attive, ma aventi solo 15-20 meccanismid’azione, con i loro relativi siti specifici di interferenza nei processi metabolici<strong>della</strong> pianta, fatto che ha contribuito all’insorgere di fenomeni diresistenza acquisita da parte delle infestanti. Infatti, secondo i dati dell’InternationalSurvey of Herbicide Resistant Weeds, in 270000 osservazioni,fino al 2006, sono stati accertati 311 biotipi resistenti appartenti a 183 specie(109 dicot<strong>il</strong>edoni e 73 monocot<strong>il</strong>edoni).Molti organismi viventi, quali batteri, funghi e piante possono fornire compostiad azione erbicida, in generale questi sono metaboliti secondari, chespesso intervengono in meccanismi di competizione intra e/o interspecifica.Quindi, teoricamente, sarebbe ipotizzab<strong>il</strong>e poter allevare questi organismi<strong>per</strong> poter produrre sostanze ad azione erbicida di origine naturale.Tuttavia ad oggi risulta ancora molto arduo ottenere quantità sufficienti ditale sostanze a costi contenuti. A tale riguardo, infatti, nei casi in cui l’attivitàfitottossica è espletata da molecole abbastanza semplici, si preferiscesintetizzare chimicamente nuove molecole la cui struttura si ispira a quellenaturali.2.4.1.2.2. Fitotossine di origine funginaMolti funghi patogeni di specie vegetali producono metaboliti secondarinon enzimatici. La loro funzione principale è quella di penetrare all’internodelle cellule e di interagire con i processi metabolici, provocando inalcuni casi i sintomi <strong>della</strong> malattia. Tali sostanze sono dotate di un bassopeso molecolare, e ciò garantisce un fac<strong>il</strong>e ingresso attraverso la parete e lamembrana cellulare. Le sostanze ad azione tossica <strong>per</strong> le piante, prodotteda organismi fungini fitopatogeni, sono indicate come fitotossine.Queste possono essere suddivise in:- fitotossine specifiche, che sono prodotte dal patogeno e risultano attivesolo nei confronti <strong>della</strong> specie vegetale ospite, risultando <strong>per</strong>tanto fondamentali<strong>per</strong> la patogenicità;- fitotossine non specifiche, che risultano tossiche anche <strong>per</strong> le specie noninteressate dall’infezione del fungo produttore.Un esempio di fitotossina specifica è la maculosina, prodotta dal fungopatogeno Alternaria alternata (Fr.) Keissl., che risulta altamente fitotossicasolo <strong>per</strong> la specie ospite, la composita Centaurea maculosa Lam. e risultainvece inattiva su altre 19 specie vegetali su cui è stata applicata anche aconcentrazioni elevate. Lo stesso fungo è in grado di produrre anche la ten-39

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