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Strategie e macchine innovative per il controllo della ... - Enrico Avanzi

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La bassa Valle del Serchio: un’areale storicamente vocato alla produzione di ortaggicombinazione con metodi adeguati di lavorazione e di impianto delle speciecoltivate.In definitiva, quindi gli agricoltori <strong>della</strong> bassa Valle del Serchio si dimostranofondamentalmente “conservatori” e manifestano uno scetticismo difondo che impedisce loro di considerare questo mutamento del sistema diproduzione come un’effettiva opportunità <strong>per</strong> valorizzare le proprie produzioni.Le ragioni di questo scetticismo non possono comunque non essere messein relazione con la mancanza di qualsiasi forma di promozione e di incentivazionedelle tecniche <strong>innovative</strong> che di fatto risultano “organiche” ad unmodello produttivo basato dall’agricoltura biologica e sulla vendita direttada parte di tutti coloro, che a vario titolo hanno <strong>il</strong> “potere” di decidere neifatti la politica e la strategia di gestione del territorio ed in particolare delleattività agricole che in esso vengono praticate.È ovvio che se gli agricoltori <strong>della</strong> Valdiserchio non sapranno cogliere leopportunità offerte da questo nuovo “scenario”, le ri<strong>per</strong>cussioni negativenon riguarderanno soltanto loro ma l’intera collettività, che correrà gravirischi “ambientali” dovuti ad una inadeguata gestione del territorio e dovràrinunciare a forme di commercializzazione di prodotti agricoli in grado digarantire alta qualità, sicurezza alimentare ed economicità ai consumatori.Un’ultima, ma non meno importante considerazione, non può che riguardare<strong>il</strong> mancato sfruttamento dei r<strong>il</strong>evanti risultati ottenuti in seguito alleazioni di ricerca condotte nel territorio (quale quelle oggetto del presentevolume) negli ultimi 7 anni dall’Università di Pisa con la collaborazione ed<strong>il</strong> finanziamento dei Comuni di Vecchiano e di San Giuliano Terme.Se i risultati conseguiti nella messa a punto di strategie e <strong>macchine</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong><strong>controllo</strong> fisico <strong>della</strong> flora spontanea su spinacio hanno meritato importantiriconoscimenti e grande visib<strong>il</strong>ità politica a livello regionale, veramente pochesono state le ricadute sul territorio <strong>della</strong> Valdiserchio in termini pratici,contribuendo ad alimentare la <strong>per</strong>cezione che in questo Paese i prodotti<strong>della</strong> ricerca sembrano di fatto inapplicab<strong>il</strong>i ed incapaci di risolvere i problemireali e rappresentano <strong>per</strong>tanto uno spreco di denaro pubblico.Tutto ciò è ovviamente falso, ma riflette una realtà veramente inquietante,che attraverso l’insieme di questi meccanismi, riesce a trasformare un possib<strong>il</strong>ecircolo “virtuoso” in un totale fallimento.Nel caso specifico, comunque, appare sempre assolutamente possib<strong>il</strong>eadottare queste nuove forme di produzione e di commercializzazione deiprodotti orticoli “bio” nella Valdiserchio, sfruttando adeguatamente, nonsolo i risultati, ma anche le competenze messe a disposizione dall’Universitàdi Pisa.L’auspicio è che vi sia nel prossimo futuro da parte degli agricoltori, maanche ovviamente da parte dei politici un maggiore “coraggio” ed una re-31

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