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Strategie e macchine innovative per il controllo della ... - Enrico Avanzi

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<strong>Strategie</strong> e <strong>macchine</strong> <strong>innovative</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>controllo</strong> fisico <strong>della</strong> flora spontaneasu pomodoro e cavolo coltivati nella bassa Valle del SerchioFig. 1.14. Panoramica di unaazienda agricola collocatanella Valle del Serchio.(Foto di Michele Paoletti)Il risultato è che le aziende orticole <strong>della</strong> bassa Valle del Serchio decidonoin genere di non fare riferimento a questo nuovo circuito commerciale chesi va imponendo e di conservare i rapporti consolidati con i mercati ortofrutticoli,principalmente con quelli toscani e di regioni limotrofe (Pisa,Viareggio, Firenze, ma anche Genova e Bologna) e sempre più di rado coni mercati del Nord Italia.Alcune aziende di medie dimensioni tentano la via dell’unione con altriproduttori di dimensioni sim<strong>il</strong>i tramite l’organizzazione di consorzi e coo<strong>per</strong>ative,in modo da poter o<strong>per</strong>are con maggiore forza e indipendenzanei rapporti commerciali con la GDO (fig. 1.14). In alcuni casi queste iniziativemirano anche a raccogliere maggiori disponib<strong>il</strong>ità di investimenti<strong>per</strong> cercare di occupare anche altre posizioni nella f<strong>il</strong>iera rispetto allasemplice produzione di prodotti orticoli freschi, ad esempio attraverso lacreazione di impianti di trasformazione di alcuni prodotti. Questi “es<strong>per</strong>imenti”vengono ricordati in genere come sostanzialmente fallimentari, acausa dell’incapacità delle diverse aziende di coordinarsi ed o<strong>per</strong>are contemporaneamentenell’interesse comune <strong>per</strong> su<strong>per</strong>are le indubbie difficoltàconnesse con la gestione di progetti di questo tipo. Il giudizio negativodegli agricoltori resta anche nel caso di realtà tuttora esistenti ed o<strong>per</strong>ative,cui non viene riconosciuta la capacità di organizzare efficacemente circuiticommerciali appetib<strong>il</strong>i ed affidab<strong>il</strong>i anche <strong>per</strong> i produttori di piccole e mediedimensioni.Anche negli ultimi decenni si osserva dunque un sostanziale mantenimentodei riferimenti commerciali consolidati e dell’organizzazione produttivache si era già affermata nei decenni precedenti: la maggior parte delle aziendeagricole, soprattutto di quelle ad indirizzo orticolo, mantiene la gestionea livello fam<strong>il</strong>iare, un certo grado di diversificazione delle produzioni, lacoltivazione di produzioni di stagione (non si osservano ad esempio investi-26

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