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Strategie e macchine innovative per il controllo della ... - Enrico Avanzi

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In questo libro sono <strong>il</strong>lustrati in modo dettagliato irisultati ottenuti nel corso di un triennio (2006-2009)di s<strong>per</strong>imentazione condotta nella Valdiserchio (chesegue l’es<strong>per</strong>ienza quadriennale svolta su spinacio dal2002 al 2005, oggetto di una precedente pubblicazione),dai ricercatori del Centro “E. <strong>Avanzi</strong>” e <strong>della</strong>Sezione MAMA del DAGA dell’Università di Pisa incollaborazione e con <strong>il</strong> finanziamento dei Comuni diSan Giuliano Terme e di Vecchiano, sull’applicazionedi strategie <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>controllo</strong> fisico delle infestanti sulleprincipali specie trapiantate <strong>della</strong> zona, pomodoro e cavolo.Le es<strong>per</strong>ienze sono state condotte ut<strong>il</strong>izzando <strong>macchine</strong> o<strong>per</strong>atrici <strong>innovative</strong>, appositamenterealizzate ed adattate <strong>per</strong> lavorare nelle condizioni ambientali e colturali <strong>della</strong> Valdiserchio, alfine di poter realizzare strategie efficaci, “versat<strong>il</strong>i” (poiché non devono seguire un “protocollorigido”) ed idonee alle nuove colture oggetto di studio. Gli ultimi risultati ottenuti nella Valdiserchio,uniti a quelli conseguiti nell’ambito delle precedenti es<strong>per</strong>ienze di questo gruppo diricerca, consentono di affermare che <strong>il</strong> <strong>controllo</strong> fisico <strong>della</strong> flora spontanea è una pratica affidab<strong>il</strong>e,efficace, fac<strong>il</strong>e da attuare ed economicamente vantaggiosa, che può essere adottata su tuttele specie orticole indipendentemente dal sistema di gestione aziendale (convenzionale, integratoo biologico).Purtroppo, nonostante gli evidenti successi di queste ricerche (vincitrici del Premio ToscanaEco-efficiente sia nel 2008 che nel 2010) ed i molti tentativi di trasferire i risultati ottenuti al mondoo<strong>per</strong>ativo (adesso le o<strong>per</strong>atrici sono in commercio), dobbiamo prendere atto che, al momento,questo <strong>per</strong>corso virtuoso non si è realizzato a causa di una serie di “sfortunati eventi”, come lamancata definizione ed applicazione, da parte degli Enti Territoriali (Province e Regioni), di unapolitica di “amministrazione” del territorio basata su disciplinari definiti <strong>per</strong> ottenere produzionicaratterizzate da una “qualità totale” (valorizzazione ambientale, salvaguardia <strong>della</strong> salute, tuteladel reddito, etc.). A questo scarso interesse deve essere aggiunta la scarsa partecipazione degliEnti preposti alla divulgazione che ha privato di fatto gli agricoltori del supporto necessario aduna piena comprensione e quindi ad un cap<strong>il</strong>lare trasferimento delle innovazioni tecnologiche.In questo contesto, ha prevalso <strong>il</strong> conservatorismo degli agricoltori, che sono stati “abbandonatial loro destino”, sottovalutando di fatto <strong>il</strong> loro ruolo fondamentale nella gestione e nella manutenzionedel territorio ed omettendo di indicare e di incentivare in modo chiaro i <strong>per</strong>corsi virtuosie di disincentivare quelli non virtuosi. Risulta comunque auspicab<strong>il</strong>e che nel prossimo futurola gestione agricola del territorio <strong>della</strong> Valdiserchio possa essere frutto di scelte politiche che<strong>per</strong>seguono <strong>il</strong> benessere <strong>della</strong> collettività, basate sulla conoscenza approfondita delle migliori soluzionitecniche adottab<strong>il</strong>i in chiave di tutela ambientale, di conservazione delle risorse naturali,nonché di salvaguardia <strong>della</strong> salute dei cittadini e del reddito degli agricoltori.In conclusione, la pubblicazione di questo volume è <strong>il</strong> nostro modo <strong>per</strong> affermare che esistiamoe che, nonostante le innumerevoli difficoltà, sappiamo fare <strong>il</strong> nostro mestiere di ricercatori, maanche che non possiamo, non sappiamo e soprattutto non vogliamo sostituirci alle altre figurenecessarie ad innescare un processo virtuoso di trasformazione delle attività agricole, che consentadi mantenere vitale e redditizia la produzione orticola nella Valdiserchio, adottando formedi gestione alternative a quella “industriale”, che siano caratterizzate da una reale sostenib<strong>il</strong>ità.Andrea Peruzzi, curatore di questo volume, è Professore Ordinario di Meccanica Agraria e MeccanizzazioneAgricola presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Pisa, città dove è nato <strong>il</strong> 01/01/1960 e dove ha cominciatoa svolgere lavoro di ricerca ed attività didattica sotto varie forme a partire dal 1984. Coordina da anni alcunigruppi di ricerca su tematiche inerenti lo studio e la messa a punto di soluzioni <strong>innovative</strong> <strong>per</strong> la realizzazione ditecniche di lavorazione del terreno, di <strong>controllo</strong> fisico delle infestanti in aree agricole, urbane e <strong>per</strong>iurbane e didisinfezione e disinfestazione del suolo, organiche ad una gestione sostenib<strong>il</strong>e sia dal punto di vista economicoche da quello <strong>della</strong> salvaguardia dell’ambiente e <strong>della</strong> tutela <strong>della</strong> salute dei cittadini. Il suo lavoro è documentatoda più di 300 pubblicazioni scientifiche.

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