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Strategie e macchine innovative per il controllo della ... - Enrico Avanzi

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ConclusioniI risultati di queste ricerche (frutto <strong>della</strong> collaborazione tra <strong>il</strong> Centro Interdipartimentaledi Ricerche Agro-Ambientali “<strong>Enrico</strong> <strong>Avanzi</strong>” e la sezioneMeccanica Agraria e Meccanizzazione Agricola del DAGA dell’Universitàdi Pisa e le Amministrazioni dei Comuni di San Giuliano Terme e di Vecchiano)condotte <strong>per</strong> un ulteriore triennio (dal 2006 al 2009) nella Valdiserchio,hanno <strong>per</strong>messo di confermare in modo inequivocab<strong>il</strong>e la possib<strong>il</strong>itàdi adottare strategie efficaci ed efficienti di <strong>controllo</strong> fisico delle infestanti,oltre che su colture seminate come lo spinacio (alla luce delle evidenze ottenutenel precedente quadriennio), anche su pomodoro e cavolo, ossia sulleprincipali specie orticole trapiantate coltivate in questo areale.Appare evidente come l’impiego delle <strong>macchine</strong> o<strong>per</strong>atrici <strong>innovative</strong> rendapossib<strong>il</strong>e la definizione e la successiva applicazione di strategie adattab<strong>il</strong>ia tutte le colture orticole, di fatto piuttosto sim<strong>il</strong>i, ma anche caratterizzateda una apprezzab<strong>il</strong>e versat<strong>il</strong>ità relativamente alla tipologia ed alla successionedegli interventi previsti.Al riguardo, risulta sicuramente opportuno ricordare a chi legge questovolume che le tecniche <strong>innovative</strong> proposte non possono, e non devono,essere inserite in una sorta di protocollo da seguire in maniera rigida, madevono invece essere interpretate ed adattate in maniera flessib<strong>il</strong>e da chiintraprende la strada del <strong>controllo</strong> fisico delle infestanti in funzione delle“variab<strong>il</strong>i esterne” (andamento meteorologico, condizioni del terreno, gradodi sv<strong>il</strong>uppo delle colture, tipologia ed aggressività <strong>della</strong> flora spontanea,etc.) relativamente alla scelta delle attrezzature, alle loro modalità di ut<strong>il</strong>izzazione(allestimento e regolazione), nonché alla sequenza ed al numero dei“trattamenti”.In estrema sintesi, comunque, i risultati ottenuti nella Valdiserchio in questoultimo triennio su pomodoro e cavolo, considerati non solo insieme aquelli conseguiti nel precedente quadriennio su spinacio, ma anche a quellirelativi a ricerche condotte nel corso di un ventennio su altre specie ed inaltre importanti zone di produzione del nostro Paese (Altopiano del Fucino,Valle Aroscia, Piana di Catania, etc.), consentono di affermare che <strong>il</strong><strong>controllo</strong> fisico <strong>della</strong> flora spontanea è una pratica affidab<strong>il</strong>e, efficace, fac<strong>il</strong>eda attuare ed economicamente vantaggiosa che può essere adottata su tuttele specie orticole indipendentemente dal sistema di gestione aziendale (convenzionale,integrato o biologico).131

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