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Strategie e macchine innovative per il controllo della ... - Enrico Avanzi

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<strong>Strategie</strong> e <strong>macchine</strong> <strong>innovative</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>controllo</strong> fisico <strong>della</strong> flora spontaneasu pomodoro e cavolo coltivati nella bassa Valle del Serchio124riduzione <strong>della</strong> presenza delle specie estive (come Portulaca spp.) e favoritoun incremento di quelle microterme (come ad esempio Poa spp.). A pochigiorni di distanza è stato realizzato un secondo intervento di sarchiaturamediante erpice a dischi attivi debitamente conformato, <strong>per</strong> <strong>il</strong> quale nonsono stati registrati dati relativi al <strong>controllo</strong> <strong>della</strong> flora spontanea. A pocomeno di un mese di distanza da questo trattamento è stato effettuato unterzo intervento di sarchiatura (con sarchiatrice di precisione) seguito dallarincalzatura. L’ultimo r<strong>il</strong>ievo floristico è stato realizzato in antecedenza aquesto passaggio, all’inizio di novembre. La densità in questo caso era moltopiù contenuta se confrontata a quella relativa al precedente trattamento(circa 120 piante/m 2 ). La comunità di malerbe era in questo caso costituitaprevalentemente da Poa spp. e Veronica spp. (entrambe con una densitàrelativa pari al 35%). Portulaca oleracea rappresentava in questo caso invecesolo circa <strong>il</strong> 5% <strong>della</strong> flora emersa. L’efficacia <strong>della</strong> strategia fin qui adottata,unita al sopraggiungere <strong>della</strong> stagione invernale ed alle spiccate capacitàcompetitive <strong>della</strong> specie coltivata, non ha reso necessario alcun ulterioreintervento né manuale né fisico di <strong>controllo</strong> delle avventizie. Durante las<strong>per</strong>imentazione non è stata r<strong>il</strong>evata la densità delle malerbe presente sul sistemaaziendale, in quanto le parcelle erano state pacciamate con bio-telo.La biomassa delle infestanti registrata a raccolta ha fornito dati decisamentea favore del sistema innovativo, <strong>per</strong> <strong>il</strong> quale sono stati osservati valoriinferiori del 50% circa rispetto a quelli <strong>della</strong> gestione aziendale. Tale risultatomette sostanzialmente in luce l’azione di una banca seme del terrenomolto aggressiva che ha <strong>per</strong>messo lo sv<strong>il</strong>upparsi di numerose avventizieal di sotto del telo pacciamante, che ne hanno successivamente causato larottura (fig. 3.70).Il telo pacciamante, che solitamente infatti viene impiegato <strong>per</strong> le coltureestive, ha inoltre sensib<strong>il</strong>mente ostacolato l’evaporazione d’acqua dal terreno,presso appezzamenti con presenza di falda su<strong>per</strong>ficiale e inoltre dotatidi scarsa capacità drenante. Un eccessivo livello di umidità del terreno haprobab<strong>il</strong>mente influito negativamente sullo sv<strong>il</strong>uppo <strong>della</strong> coltura stessa,compromettendone la consueta e spiccata capacità competitiva nei confrontidelle malerbe.I mezzi fisici hanno d’altro canto dimostrato un’ottima efficacia, mantenendola coltura “pulita” nei primi due mesi di sv<strong>il</strong>uppo (fase del ciclo produttivopiù critica e delicata), ed hanno quindi consentito l’ottenimento di unlivello di biomassa delle infestanti a raccolta decisamente tollerab<strong>il</strong>e ed aldi sotto sicuramente <strong>della</strong> soglia critica di danno.Per quanto riguarda invece <strong>il</strong> Comune di San Giuliano Terme, l’andamento<strong>della</strong> densità <strong>della</strong> flora spontanea ha presentato valori sim<strong>il</strong>i fino al primointervento di sarchiatura, in antecedenza al quale <strong>il</strong> livello di infestazioneera decisamente più elevato nel caso <strong>della</strong> gestione innovativa. Tale inter-

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