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Strategie e macchine innovative per il controllo della ... - Enrico Avanzi

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La ricerca condotta presso le aziende agricole <strong>della</strong> bassa Valle del Serchio su pomodoro e cavolosa semina è stata pari a circa 120 piante/m 2 , principalmente costituite daAmaranthus spp. (19%), Chenopodium spp (27%). e Portulaca spp (19%).Tale intervento ha consentito l’azzeramento <strong>della</strong> densità di malerbe presentiin campo. Il secondo intervento con erpice a dischi attivi è stato effettuatoprima del trapianto <strong>della</strong> coltura con una densità di infestanti pari acirca 15 piante/m 2 .La composizione floristica osservata ha presentato <strong>per</strong>centuali di densitàrelativa delle specie presenti molto sim<strong>il</strong>e a quella del r<strong>il</strong>ievo precedente. Iltrattamento ha presentato un’efficacia solo del 60% circa (valore più contenutorispetto a quello registrato in precedenza), principalmente a causa<strong>della</strong> presenza di alcune piante di Convolvolus arvensis piuttosto sv<strong>il</strong>uppate,specie che, dopo l’intervento, ha raggiunto una densità relativa pari acirca l’80%. Il primo intervento di sarchiatura è stato effettuato con erpicea dischi attivi con un densità di infestanti molto elevata e pari a 750 piante/m 2 , delle quali circa l’80% era costituito da Portulaca oleracea, prevalentementeallo stadio cot<strong>il</strong>edonare. Data l’entità dell’infestazione è stato effettuatoa soli due giorni di distanza un secondo intervento con sarchiatricedi precisione, con lo scopo esclusivo di eliminare ulteriormente eventualipiante residue e di “pulire” più efficacemente la f<strong>il</strong>a <strong>della</strong> coltura. La densitàmedia registrata prima dell’intervento era pari a 140 piante/m 2 (quind<strong>il</strong>’efficacia dell’intervento precedente è stata pari all’80% circa), delle quali6 piante/m 2 presenti nell’interf<strong>il</strong>a e 274 piante/m 2 presenti sulla f<strong>il</strong>a. Dopoquesto secondo intervento di sarchiatura mediamente sono state osservatein campo circa 40 piante/m 2 (delle quali circa 3 nell’interf<strong>il</strong>a e circa 70 sullaf<strong>il</strong>a). In questo caso l’efficacia del trattamento è stata pari a circa <strong>il</strong> 50%nell’interf<strong>il</strong>a e ad oltre <strong>il</strong> 70% in corrispondenza <strong>della</strong> f<strong>il</strong>a <strong>della</strong> coltura. Traquesto ed <strong>il</strong> terzo passaggio di post-emergenza si ricorda che è stato realizzatoun intervento di zappatura manuale sulla f<strong>il</strong>a <strong>della</strong> coltura. L’ultimointervento di sarchiatura aveva principalmente lo scopo di areare <strong>il</strong> terreno,rom<strong>per</strong>e la crosta ed interrom<strong>per</strong>e la cap<strong>il</strong>larità su<strong>per</strong>ficiale. La composizionefloristica era caratterizzata da una comunità tipicamente estiva, daun numero ridotto di specie rispetto al precedente r<strong>il</strong>ievo (solo 4) e da unaforte presenza di Portulaca oleracea (75%). Le infestanti presenti erano inmedia solo 8 piante/m 2 , delle quali circa 15 piante/m 2 presenti sulla f<strong>il</strong>a esolo 1 pianta/m 2 nell’interf<strong>il</strong>a. L’efficacia del trattamento è stata pari a pocomeno del 40% sulla f<strong>il</strong>a ed al 100% nello spazio inter-f<strong>il</strong>are. Dopo l’ultimointervento di sarchiatura alcune parcelle del campo s<strong>per</strong>imentale sonostate pacciamate ut<strong>il</strong>izzando schiuma “Fytocell” e paglia, con lo scopo diridurre l’evaporazione d’acqua dal terreno e di garantire alla coltura sufficientirisorse idriche (vedi paragrafo 3.2.2.1). Durante la s<strong>per</strong>imentazionenon è stata r<strong>il</strong>evata la densità delle malerbe presente sul sistema aziendale,in quanto l’impiego del f<strong>il</strong>m pacciamante biodegradab<strong>il</strong>e ha ridotto dra-107

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