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Strategie e macchine innovative per il controllo della ... - Enrico Avanzi

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La ricerca condotta presso le aziende agricole <strong>della</strong> bassa Valle del Serchio su pomodoro e cavolo3.3.2. Il pomodoro da mensaIl pomodoro da mensa rappresenta un’altra coltura decisamente importante<strong>per</strong> l’areale <strong>della</strong> Valle del Serchio. Questo ortaggio, pur essendo coltivatoa terra in pieno campo e pur presentando un habitus decisamentesim<strong>il</strong>e a quello del pomodoro da industria (le varietà da mensa descrittein questa sede sono in realtà commercializzate dalle aziende sementierecome ibridi da industria <strong>per</strong> la produzione di pelati), presenta nella nostraarea di studio una destinazione decisamente più “remunerativa” e volta essenzialmenteal mercato fresco, dove questo prodotto riscuote grandissimosuccesso sia consumato “crudo” che trasformato, generalmente in ambitodomestico, in sughi o conserve.Su questa coltura, nel 2006, la preparazione principale del terreno è stataeffettuata in maniera analoga rispetto a quella già descritta <strong>per</strong> l’impiantodi pomodoro da industria nel Comune di San Giuliano Terme. Prima deltrapianto sono stati interrati circa 700 kg/ha di concime granulare mistominerale-organico “Unimer”, con titolo 4-8-16. La tecnica aziendale prevedevainoltre l’impiego di telo pacciamante nero biodegradab<strong>il</strong>e che avevala duplice funzione di controllare la flora spontanea e di ridurre l’evaporazionedell’acqua dal terreno, in quanto la coltivazione è stata effettuatasenza irrigazione, in virtù <strong>della</strong> buona disponib<strong>il</strong>ità idrica derivante dallapresenza di una falda su<strong>per</strong>ficiale. Per quanto riguarda invece la tecnicainnovativa, la coltura non è stata pacciamata <strong>per</strong> consentire l’intervento conle o<strong>per</strong>atrici <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>controllo</strong> fisico delle infestanti. Anche in questo caso nonè stato previsto alcun intervento irriguo. L’impianto è stato effettuato meccanicamente(con o<strong>per</strong>atrice ad una f<strong>il</strong>a in data 31-05-2006) nel caso <strong>della</strong>tesi innovativa, mentre la tecnica aziendale, a causa dell’impiego del telopacciamante, ha previsto un trapianto manuale (circa 10 giorni in anticiporispetto all’altra tesi).L’impianto è stato in questo caso meno intensivo (la coltura era in asciutta)e su f<strong>il</strong>a singola anziché binata, <strong>per</strong> un investimento di circa 10000 piante/ha (sesto di impianto pari a 1,5 m x 0,7 m). E’ stato ut<strong>il</strong>izzato l’ibrido F1“Italpeel” e la coltura non è stata concimata in co<strong>per</strong>tura.La raccolta è stata eseguita in maniera scalare in due diversi giorni (29-08-2006 e 13-09-2006) ed è stata effettuata manualmente (fig. 3.45).Nel 2007, la coltivazione del pomodoro da consumo fresco nel Comune diVecchiano, <strong>per</strong> quanto riguarda la tecnica aziendale, è stata condotta conle stesse modalità di impianto descritte <strong>per</strong> l’anno precedente. L’avvicendamentoaziendale prevedeva, in rotazione con <strong>il</strong> pomodoro, due altri ortaggitipici <strong>della</strong> Valdiserchio ed in generale di tutta la Toscana: spinacio e cavolonero. La lavorazione principale del terreno è stata una discissura effettuatacon un “chiesel” alla profondità di 40 cm. La preparazione del letto di99

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