30il Trentino • NovembrePresepi nel mondoDal Trentino alla Terra Santanel segno della pace e della solidarietàChe la si chiami “casa del pane” (Bèt-Lahm) o “città <strong>di</strong> David” o,<strong>di</strong> Fausta Slanziancora, Betlemme <strong>di</strong> Giuda (come qualche volta nella Bibbia),Betlemme è il luogo Santo per eccellenza. Nulla al mondo più <strong>di</strong> questo posto evocanon solo l’origine della Cristianità, ma un altissimo sentimento <strong>di</strong> spiritualità checolma l’anima <strong>di</strong> milioni e milioni <strong>di</strong> persone in tutto il mondo.Ed è proprio qui, a Betlemme e a Gerusalemme,sede della Custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong> TerraSanta e del Patriarcato Latino, che approdail lungo cammino spirituale delTrentino, piccolo territorio <strong>di</strong> montagnaposto a cerniera fra il mondo germanicoe quello italiano. La <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong><strong>di</strong> <strong>Trento</strong> ha intrapreso, a partiredal 2006, un percorso importante pertutta la Comunità, de<strong>di</strong>cato ai suoi valorifondanti: la pace e la solidarietà. L’occasione<strong>di</strong> con<strong>di</strong>viderli ora con migliaiae migliaia <strong>di</strong> pellegrini in Terra Santacontribuisce a rafforzare questi ideali <strong>di</strong>nuovo significato. Per questa opportunitàil Trentino è grato all’accoglienza inTerra Santa e ringrazia le Comunità<strong>di</strong> Betlemme e <strong>di</strong> Gerusalemme.La tra<strong>di</strong>zione presepistica trentina haorigini molto antiche: a Tesero le Nativitàsono – da tante generazioni – unbene così prezioso da essere citate neilasciti testamentali. I “segantini” della Val<strong>di</strong> Fiemme, cioè coloro che lavoravanonelle segherie veneziane (azionatedall’acqua) del principato vescovile (nelcorso del Quattrocento – oltre 500 annifa), avevano imparato a scolpire nellegno il volto del Bambin Gesù, dellaMadonna, <strong>di</strong> San Giuseppe e dei pastori.È questo il contesto da cui è partitala tra<strong>di</strong>zione presepistica del Trentino:una devozione popolare molto ampialegata al mistero della nascita <strong>di</strong> Gesù.L’associazione volontaria “Amici del Presepio<strong>di</strong> Tesero” lavora da più <strong>di</strong>mezzo secolo con pazienza etenacia per non <strong>di</strong>sperdere la tra<strong>di</strong>zionescultorea dei maestri artigiani e delrito collettivo del “fare il presepe” che staall’origine, attraverso reiterata con<strong>di</strong>visione,dei valori della solidarietà popolare.Da molti anni nel centro del paeseviene allestito un presepe in grandezzanaturale e ogni abitante, nel periodonatalizio, allestisce nello spazio prospicentela casa, nella “cort”, la sua Natività.È all’esperienza <strong>di</strong> questa Associazioneche la <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong> si è affidataquando, nel 2006, la Santa Sede hachiesto un aiuto nell’allestimento delgrande presepe <strong>di</strong> Piazza San Pietro.L’anno successivo l’esperimento si èripetuto con grande sod<strong>di</strong>sfazione siadella Santa Sede che <strong>di</strong> tutta l’organizzazionetrentina. In quell’occasione,oltre al presepe in grandezza naturale<strong>di</strong> Piazza San Pietro, nel Braccio CarloMagno della Città del Vaticano venneallestita una mostra <strong>di</strong> Natività provenientidalle valli del Trentino. Alcunimaestri scultori (trentini) si alternaronoTesero 1960-05Roma 2006-07Cracovia 2008l’Aquila 2009Assisi 2010Istanbul 2010Betlemme/gerusalemme 2011
1960-05Tesero31il Trentino • Novembredurante tutto il periodo dell’esposizioneper scolpire, dal vivo, le Natività. Leopere, poi vendute, hanno contribuitoa sostenere due progetti in Africa (aDodoma, in Tanzania e a Freetown inSierra Leone). Papa Benedetto XVI° hasalutato in quell’occasione, nel corso<strong>di</strong> un’u<strong>di</strong>enza generale, gli 800 trentinigiunti in pellegrinaggio a Roma. Conparole commoventi, Papa Ratzinger, havoluto ringraziare in un’u<strong>di</strong>enza privata irappresentanti della Comunità trentina,il presidente Lorenzo Dellai e l’arcivescovoMonsignor Luigi Bressan.Nel 2008, con la trasferta a Cracovia,città tanto cara a Papa Giovanni PaoloII, il Trentino ha voluto rendere omaggioal Papa annunciatore e portatore <strong>di</strong>pace. I Trentini conservano nella mentee nel cuore il ricordo <strong>di</strong> quel lontano1984 quando Karol Wojtyla, dopo seianni dalla sua ascesa al soglio pontificio,scelse l’Adamello per contemplareDio attraverso la “pacifica e gran<strong>di</strong>osamagnificenza della montagna”. E quelPapa, il primo polacco nella storia dellaChiesa, prete operaio con precedentisportivi, scese le nevi perenni delTrentino con gli sci e con un testimoned’eccezione come il Presidente della RepubblicaSandro Pertini.In Trentino, Papa Wojtyla, venne altredue volte: una nel 1995 per una visitapastorale che coinvolse migliaia <strong>di</strong> personee una nel 1988 per onorare unapiccola croce <strong>di</strong> legno posta a 3.278 metrisu Punta Croce, poi ribattezzata PuntaGiovanni Paolo II. Nel 1988, a tre anni<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza dall’immane trage<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Stava,dal suo luogo <strong>di</strong> vacanza si fece portarea Tesero per commemorare quei268 morti. Il grande gesto compiuto daPapa Wojtyla davanti al marmo dovesono scolpiti tutti i nomi delle vittimeha lasciato un segno indelebile. Quel 17luglio (1988), nel piccolo cimitero <strong>di</strong> SanLeonardo, Papa Giovanni Paolo II “precipitò”in ginocchio, appoggiando lafronte sulla pietra e aggrappandosi allacroce: la sua preghiera silenziosa ma incre<strong>di</strong>bilmenteeloquente, fermò il tem-