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Numero 313 - Ufficio Stampa - Provincia autonoma di Trento

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Pace e solidarietà, i presepi trentini nel mondoil Trentinowww.provincia.tn.itMensile della <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong> <strong>di</strong> <strong>Trento</strong> anno XLVII - numero <strong>313</strong>novembre 2011ComunitàProtezione civileIn Liguriail gran cuoredel Trentinoin prima linearesimittenteCPO TRENTO


CPO TRENTONAZ/220/2008sommario <strong>313</strong>NOTIZIE Con il popolo dei ba<strong>di</strong>li 3I giovani, prima <strong>di</strong> tutto 4Progetto Ricerca sanitaria 6Soccorso in volo 8Ecco lo stato dell’arte 10INNOVAZIONE Polo dell’innovazione 12Casa modello verde 18AMBIENTE Pejo Barba <strong>di</strong> Fiore 20Missione Dolomiti 24Novembre 2011il TrentinoRivista mensile della <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong> <strong>di</strong> <strong>Trento</strong>Anno XLVII – numero <strong>313</strong>Novembre 2011Piazza Dante n. 15, 38122 <strong>Trento</strong>Tel. 0461 494684-37www.riviste.provincia.tn.itDirettore responsabile: Giampaolo PedrottiCoor<strong>di</strong>natore e<strong>di</strong>toriale: Carlo MartinelliRedazione: Pier Francesco Fedrizzi, Mauro Neri,Marco Pontoni, Lorenzo Roton<strong>di</strong>, Fausta Slanzi,Arianna Tamburini, Corrado ZanettiVanda Campolongo, Marina Malcotti,Elisabetta Valduga, Silvia VernacciniAmministrazione: Lara DegasperiHanno collaborato: Clau<strong>di</strong>o Cucco,Fabio De Santi, Francesco Suomela Girar<strong>di</strong>, Fabio Nappi,Alessia Negriolli, Paolo Piffer, Salvatore Romano,Rossella Saltini.Fotografie: Archivio: <strong>Ufficio</strong> stampa Pat; ITEA;Fondazione Bruno Kessler;Fondazione Museo Storico del Trentino; Museo delle scienze;Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio Pat;AgfBernar<strong>di</strong>natti, Piero Cavagna, Romano Magrone,Stefano Meloni, Daniele Mosna, Hugo Munoz.Fotografie presepi: Associazione Amici del presepio <strong>di</strong> Tesero;L’Osservatore Romano; Ercame<strong>di</strong>a; Tadeusz Warczak.Impaginazione: Artime<strong>di</strong>a - <strong>Trento</strong>Copertina: © violetkaipa<strong>Stampa</strong>: S.I.E. Spa Società Iniziative E<strong>di</strong>toriali - <strong>Trento</strong>Registrazione del Tribunale <strong>di</strong> <strong>Trento</strong> n. 100del 13.08.1963 – iscrizione nel R.O.C. n. 480SANITà Ospedale orientato 27CULTURE Battisti illuminato 28Presepi nel mondo 30I percorsi <strong>di</strong> Gino 40<strong>Trento</strong> ritorna sul Don 42In nome della storia 44Archivi <strong>di</strong> guerra 46Etruschi in 3D 49Al Centro del Teatro 50I totem dei libri 52Il cuore delle icone 54Le nostre bandsuonano il rock 57Biblioteca 58Pace e solidarietà, i presepi trentini nel mondoil Trentinowww.provincia.tn.itMensile della <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong> <strong>di</strong> <strong>Trento</strong> anno XLVII - numero <strong>313</strong>ComunitàProtezione civilein liguriail gran cuoredel trentinoin prima lineain copertinaLa Comunitàsempre piùal centrodel Trentinoche cambianovembre 2011resimittenteEUROPAFon<strong>di</strong> europeiper il Trentino 60Volete ricevere Il Trentino ad un in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong>verso?C’è un in<strong>di</strong>rizzo da mo<strong>di</strong>ficare? Ci sono piùdestinatari nella stessa famiglia? Non volete piùLa rivista “il Trentino” è consultabile sul sito www.ufficiostampa.provincia.tn.it/il_trentinoricevere la rivista? Dubbi, domande, curiosità, chiarimenti, consigli, critiche, suggerimenti,complimenti? Il numero verde e l’in<strong>di</strong>rizzo email sono a vostra <strong>di</strong>sposizione.iltrentino@provincia.tn.it


Con il popolo dei ba<strong>di</strong>liLiguria, come sempre la Protezionecivile Trentina fa il suo “dovere”3il Trentino • Novembrel popolo delle pale, dei ba<strong>di</strong>li, dei pic-e degli stivali alti sporchi <strong>di</strong> fango.<strong>di</strong> Corrado ZanettiIconiUomini, donne, ragazzi e ragazze, e tanti, tantissimi volontari arrivati in Liguria daogni parte dell’alta Italia armati <strong>di</strong> buona volontà e con un in<strong>di</strong>rizzo in tasca: “Campo<strong>Trento</strong>”. Sono arrivati a Brugnato, un paese nel fango, dove aveva fatto base laProtezione civile trentina: un tendone bianco con le cucine dei Nu.Vol.A. attorniatodalle tende dei vigili del fuoco e dalla sala operativa mobile del Corpo permanentedei pompieri, il “cuore” operativo dell’ultima missione della solidarietà trentina.La Liguria dopo l’Abruzzo, un’altra emergenza:questa volta non è stato il terremotoma l’alluvione, fiumi <strong>di</strong> fango e pietre chehanno seminato morte e <strong>di</strong>struzione e che,con fatica, sono stati rimossi nei giorni successivi,sotto l’incubo <strong>di</strong> nuove piogge, dastrade, piazze, giar<strong>di</strong>ni, officine. Il primo novembreera giorno festivo ma lavoravanotutti a Brugnato e negli altri centri della Val<strong>di</strong> Vara, dove ha operato la Protezione civiletrentina, che in Liguria, in quei terribili giorni,ha operato anche come referente delleProtezioni civili <strong>di</strong> Piemonte, Valle d’Aosta,Emilia Romagna, Veneto e Toscana.Il popolo delle pale con le tute sporche <strong>di</strong>fango non si è fermato, perché forte era lavolontà <strong>di</strong> tornare alla normalità. E perché– come ha detto Lorenzo Dellai, sceso ilprimo novembre in Liguria per coor<strong>di</strong>naregli interventi della nostra Protezione civilee per parlare con i sindaci della Val <strong>di</strong> Vara –«è gente <strong>di</strong> montagna come noi».«Siamo in ginocchio» spiegavano affrantia Dellai Fabio Vincenzi, Clau<strong>di</strong>o Galante eRiccardo Barotti, primi citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Borghetto<strong>di</strong> Vara, Brugnato e Rocchetta Vara. Eraun giorno <strong>di</strong> sole quel martedì e si era inpiena emergenza. Le ruspe hanno lavoratoincessantemente, ma era la previsione dellenuove piogge in arrivo, quelle che hannoportato la morte a Genova, a non fare staretranquilli i sindaci e gli abitanti <strong>di</strong> questi trepaesi. E accanto alle ruspe, a coor<strong>di</strong>nare edettare gli interventi più opportuni, i geologitrentini, i tecnici del Servizio Bacinimontani, del Servizio Prevenzione rischi, iforestali del Corpo provinciale e il Centrodella Protezione civile trentina <strong>di</strong> Lavis.In Val <strong>di</strong> Vara gli interventi della Protezionecivile trentina sono stati <strong>di</strong> tre tipi: pulizia eripristino delle reti dei centri abitati, costruzionedella strada che collega gli abitati <strong>di</strong>Brugnato e Rocchetta e sistemazione deicorsi d’acqua. Particolarmente importanteè stato il ripristino dei collegamenti viaricon il paese <strong>di</strong> Rocchetta (800 abitanti), inuna valle laterale dell’alta Val <strong>di</strong> Vara, cheprende il nome dal torrente omonimo. Ilcorso d’acqua, ingrossatosi a <strong>di</strong>smisura aseguito delle eccezionali piogge dell’ultimasettimana <strong>di</strong> ottobre, si è infatti portato viaun ponte, nella parte a monte <strong>di</strong> Brugnato.Le ruspe <strong>di</strong> <strong>di</strong>tte private e dell’esercito chehanno operato con le in<strong>di</strong>cazioni tecnichedella Protezione civile trentina hanno pre<strong>di</strong>spostoun guado sul letto del torrente,una striscia <strong>di</strong> terra poggiata su tre grossitubi in ferro che assicuravano il deflussodell’acqua.Primi, utilissimi interventi per “guadare” l’emergenza,prima <strong>di</strong> passare la mano allaRegione Veneto. Per la Protezione civiletrentina, rimasta a Brugnato per un’interasettimana, un’altra prova <strong>di</strong> efficienza e <strong>di</strong>solidarietà, ma soprattutto la riconoscenza<strong>di</strong> un’altra comunità con la quale, in mezzoal fango, è nato un nuovo vincolo <strong>di</strong> amicizia.Che non sarà <strong>di</strong>menticato.III


6il Trentino • NovembreProgetto Ricerca sanitariaUna scelta strategica che si affiancaalla nascita del Polo ospedaliero <strong>di</strong> <strong>Trento</strong>Un soggetto e un luogo per la ricerca clinica e sanitaria, in rete con i <strong>di</strong>versi entiche in Trentino si occupano <strong>di</strong> ricerca e innovazione.La Giunta provinciale, su proposta dell’assessorealla salute e politiche sociali, UgoRossi, ha approvato il documento propostodal tavolo “Progetto Ricerca sanitaria”– prima attuazione dell’articolo 24 dellarecente riforma sanitaria –, che detta ilprogramma operativo per definire giuri<strong>di</strong>camentequesto nuovo soggetto. Propriola Legge provinciale 2010/16 riba<strong>di</strong>scela centralità della formazione, dellaricerca e dell’innovazione in ambito sanitariocome componenti fondamentalidel Servizio sanitario del futuro; tasselliin<strong>di</strong>spensabili anche per la realizzazionedel nuovo Polo ospedaliero del Trentino,il cui piano <strong>di</strong> lavoro è stato approvatodalla Giunta lo scorso mese <strong>di</strong> maggio.«Oggi in Trentino esistono punte <strong>di</strong> eccellenzein specifici ambiti <strong>di</strong> ricerca – hacommentato l’assessore provinciale UgoRossi – che costituiscono interlocutoriautorevoli anche all’esterno della <strong>Provincia</strong>e rappresentano motivo <strong>di</strong> orgoglioper la nostra comunità, ma si avverteanche la necessità <strong>di</strong> cambiare passo, <strong>di</strong>mettere in rete le importanti esperienzeportate avanti nel corso <strong>di</strong> questi anni sulterritorio trentino e finanziate dalla <strong>Provincia</strong>.È un patrimonio <strong>di</strong> conoscenze edesperienze che non deve essere <strong>di</strong>spersoma ricondotto verso un’unica autorevoleregia, per una piena valorizzazione e promozione,pur nel mantenimento dei necessariambiti <strong>di</strong> autonomia e soprattuttodeve consentire la costituzione <strong>di</strong> un circuitoreale tra paziente, operatori sanitarie ricercatori».Il documento approvato dalla Giunta èstato elaborato attraverso un’attenta fase<strong>di</strong> ascolto e <strong>di</strong> ricognizione della comunitàclinica e scientifica locale, nonché un’analisicomparata dei modelli <strong>di</strong> organizzazionedella ricerca e dell’innovazioneclinica presenti in Italia e all’estero. Essocontiene la proposta operativa <strong>di</strong> costituzione<strong>di</strong> un organismo per la ricerca, l’innovazionee la formazione in campo clinicoe sanitario, con esplicite funzioni <strong>di</strong>supporto alla decisione e <strong>di</strong> regolazionedei processi <strong>di</strong> ricerca e innovazione. Socifondatori <strong>di</strong> questo centro per la ricercasono la <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong> <strong>di</strong> <strong>Trento</strong> el’Azienda provinciale per i Servizi sanitari,con l’obiettivo <strong>di</strong> coinvolgere negli organi<strong>di</strong>rettivi e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo altri soggettiistituzionali come l’Università degli Stu<strong>di</strong><strong>di</strong> <strong>Trento</strong> – attraverso Biotch, Cibio e Cimec– e gli enti <strong>di</strong> ricerca che operano sulterritorio trentino come Fondazione BrunoKessler, Fondazione Edmund Mach,Agenzia trentina per la Prontoterapia,Cosbi, <strong>Trento</strong> Rise e Centro ricerca sportmontagna e salute.Si prevede, per il momento, un periodo<strong>di</strong> funzionamento <strong>di</strong> almeno 5 anni, conrelativo budget pluriennale a partire dalgennaio 2012; l’impegno <strong>di</strong> spesa stimabile,su base annua, sarà orientativamentenell’or<strong>di</strong>ne del 2% dell’attuale bilancioin Sanità.Il luogo in<strong>di</strong>viduato quale sede <strong>di</strong> questonuovo organismo deputato alla ricercame<strong>di</strong>ca è pertinente al polo ospedaliero<strong>di</strong> <strong>Trento</strong>. La realizzazione del nuovoospedale, infatti, rende ancora più urgentee pressante l’esigenza <strong>di</strong> formazione,ricerca e innovazione in ambito sanitario.La realizzazione <strong>di</strong> un nuovo ospedalecomporta importanti scelte strategichesul ruolo e i contenuti clinici e assistenzialiche questo dovrà assumere. Tali scelterichiedono in primo luogo attente valutazionia me<strong>di</strong>o-lungo termine dei trend<strong>di</strong> sviluppo delle tecnologie sanitarie,


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MECCATRONICA e ROVERETOIl Polo della Meccatronica è un progetto che si propone <strong>di</strong> favorire l’interazione fra l’offerta formativa e il manifatturiero innovativo,mo<strong>di</strong>ficando profondamente la fisionomia della seconda città del Trentino, Rovereto.Il progetto mette in campo la potente strumentazione d’intervento nell’economia allestita dalla <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong> <strong>di</strong> <strong>Trento</strong>.Si tratta in particolare <strong>di</strong> due “società <strong>di</strong> sistema”: Trentino Sviluppo, che appresta strutture produttive, e Patrimonio del Trentino,che si occupa degli immobili destinati alle funzioni istituzionali. Un ruolo determinante avranno pure gli incentivi a favoredei progetti aziendali <strong>di</strong> ricerca, che la <strong>Provincia</strong> eroga tramite una terza struttura specializzata, l’A.PIAE (Agenzia provincialeper l’incentivazione delle attività economiche).Imponente la movimentazione <strong>di</strong> risorse a servizio del progetto: circa 50 milioni <strong>di</strong> euro, così <strong>di</strong>stribuiti: 20 milioni saranno messiin campo da Trentino Sviluppo per e<strong>di</strong>ficare una nuova struttura modulare modernamente attrezzata, in cui saranno inse<strong>di</strong>atele aziende innovative interessate al progetto: fra queste, oltre ad imprese già presenti sul territorio, vi sarà un nuovo centroaziendale <strong>di</strong> ricerca del gruppo Bonfiglioli <strong>di</strong> Bologna, che ha recentemente siglato un protocollo d’intesa con la <strong>Provincia</strong> perlocalizzare in Trentino una parte delle proprie attività <strong>di</strong> ultima generazione. A circa 25 milioni ammonta l’impegno <strong>di</strong> Patrimoniodel Trentino s.p.a. per l’acquisizione delle aree e la realizzazione <strong>di</strong> due nuove scuole, in cui verranno spostati gli istitutitecnici citta<strong>di</strong>ni, l’Istituto Tecnico Industriale “G. Marconi” e il Centro <strong>di</strong> formazione Professionale “G. Veronesi”. Circa 5 milionisono infine fin d’ora stimati per la messa a <strong>di</strong>sposizione dall’A.P.I.A.E. per aiuti alle imprese che nel polo realizzeranno progetti <strong>di</strong>ricerca applicata, secondo la normativa dettata in materia dalla Commissione europea.Pilastro fondamentale del progetto sarà pure il supporto dell’Università degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Trento</strong>, che ha recentemente attivato,nell’ambito della facoltà <strong>di</strong> Ingegneria, uno specifico corso <strong>di</strong> laurea in «meccatronica», ovvero la scienza che coniuga meccanica,elettronica ed informatica.Questo progetto rappresenta uno degli assi fondamentali della politica trentina per l’innovazione. Si trasformerà l’attuale polotecnologico <strong>di</strong> Rovereto in un luogo dove imprese, formazione tecnica e professionale, centri <strong>di</strong> ricerca, potranno lavorareassieme integrando conoscenze e competenze in una logica <strong>di</strong>strettuale. Questa virtuosa contaminazione aumenterà il livello <strong>di</strong>innovazione e <strong>di</strong> competitività, <strong>di</strong>ventando volano <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> occupazione sempre più qualificata, ed assicurando percorsiformativi rispondenti al fabbisogno delle aziende.13il Trentino • Novembremo lavorando da tempo a garantire, attraversol’innovazione, alle imprese e al territoriomaggiore competitività. Qui allo Smauabbiamo portato il meglio della ricerca edei servizi che quoti<strong>di</strong>anamente portiamoavanti, a favore del citta<strong>di</strong>no e delle imprese».L’assessore ha presentato anche ilprogetto del Polo della Meccatronica chea Rovereto, <strong>di</strong>etro un investimento <strong>di</strong> 50milioni <strong>di</strong> euro, permetterà lo sviluppo <strong>di</strong>centri <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> ricerca, oltre a impresenel settore del manifatturiero inno-FBK - FondazioneBruno Kessler <strong>di</strong> <strong>Trento</strong>Progetti 3D – Unità <strong>di</strong> ricerca 3DOM(3D Optical Metrology)Tra i progetti più recenti, vi è la campagna <strong>di</strong> rilievo 3D delleTre Cime <strong>di</strong> Lavaredo, che ha permesso <strong>di</strong> ottenere un modelload altissima risoluzione del simbolo delle Dolomiti. Tale modellotri<strong>di</strong>mensionale si presta a vari usi: dall’analisi geologicaall’aggiornamento cartografico, fino al turismo “virtuale”.Nell’ambito del risparmio energetico, l’unità 3DOM è attiva supiù fronti: dalle misurazioni delle <strong>di</strong>spersioni termiche deglie<strong>di</strong>fici e loro successiva mappatura, a metodologie per stimareil potenziale fotovoltaico dei tetti in un contesto montano.ProDe - Unità <strong>di</strong> ricerca DKM(Data & Knowledge Management)ProDe (Progetto Interregionale Dematerializzazione) è un progettointer-regionale finalizzato alla definizione <strong>di</strong> un modello<strong>di</strong> sistema <strong>di</strong> dematerializzazione nella Pubblica Amministrazione.Avviato nel 2010 per concludersi ad ottobre 2012,coinvolge 9 regioni italiane e la <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong> <strong>di</strong> <strong>Trento</strong>.Nell’ambito delle attività del progetto de<strong>di</strong>cate alla modellazionedelle procedure nella gestione delle risorse materiali,FBK fornisce supporto alla <strong>Provincia</strong> per la modellazione <strong>di</strong>procedure amministrative e relative tipologie <strong>di</strong> documentiutilizzando lo strumento MoKi, una wiki che permette modellazionicollaborative e integrate <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti e ontologie.TreC – la Cartella Clinica del Citta<strong>di</strong>no –Unità <strong>di</strong> ricerca eHealthTreC è un progetto <strong>di</strong> ricerca e innovazione nell’ambitodella Sanità Elettronica (eHealth), pensato, finanziato e coor<strong>di</strong>natodalla <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong> <strong>di</strong> <strong>Trento</strong> e gestito dallaFondazione Bruno Kessler, in collaborazione con l’Azienda<strong>Provincia</strong>le per i Servizi Sanitari.TreC si propone <strong>di</strong> fornire ai citta<strong>di</strong>ni una piattaforma <strong>di</strong>servizi socio-sanitari on line per accedere, consultare, con<strong>di</strong>videree aggiornare i propri documenti e dati sanitari, tramitel’uso <strong>di</strong> un portale Web e <strong>di</strong> applicazioni su <strong>di</strong>spositivimobile. TreC permetterà inoltre <strong>di</strong> supportare sia la cura ela gestione <strong>di</strong> malati cronici, attraverso applicazioni <strong>di</strong> telemonitoraggio a domicilio, che iniziative <strong>di</strong> sorveglianza,promozione e prevenzione della salute.Per la realizzazione del progetto sono state attivate partnershipa carattere istituzionale (Or<strong>di</strong>ne dei Me<strong>di</strong>ci, Or<strong>di</strong>nedei Farmacisti, Associazioni <strong>di</strong> pazienti affetti da malattiecroniche, Università della Terza Età e del Tempo Disponibile),scientifico (Università <strong>di</strong> <strong>Trento</strong>, Fondazione Edmund Mach)ed industriale (Gruppo GPI, Plus Communication, AMS).IET – Interfaccia economico-territoriale -Unità <strong>di</strong> ricerca MPBA (Pre<strong>di</strong>ctive Modelsfor Biome<strong>di</strong>cine & Environment)L’Interfaccia Economico-Territoriale (IET) è un ambienteWebGIS open source sviluppato da FBK per mettere a<strong>di</strong>sposizione delle nuove Comunità <strong>di</strong> Valle, istituite perfornire servizi ad aggregazioni <strong>di</strong> comuni, tutti i dati statisticie territoriali necessari per analisi socio-economichee ambientali <strong>di</strong> pianificazione territoriale. IET permette <strong>di</strong>concentrare e <strong>di</strong>sposizione rendere <strong>di</strong>sponibili flussi dati da<strong>di</strong>fferenti servizi web e repository <strong>di</strong> dati statistici e geografici,elaborando in modo <strong>di</strong>namico nuovi in<strong>di</strong>catori.Confindustria <strong>Trento</strong>Consorzio “Health Innovation Hub”Il Consorzio, costituito da 16 aziende del settore ICT, nonha scopo <strong>di</strong> lucro e si propone come polo <strong>di</strong> innovazionenel settore socio-sanitario,. Proiettato nel mercato nazionalee internazionale, mira a valorizzare le esperienze delleimprese e stimolare la collaborazione tra gli attori del territorio,proponendosi come interlocutore dell’ente pubblicoper accompagnare lo sviluppo dei sistemi e dei servizisocio-sanitari.


14il Trentino • Novembrevativo. Quello che si è presentato a Smau èun Trentino che vuole innovare e che credeche il business <strong>di</strong>gitale rappresenti unadelle migliori risposte alla crisi che da qualcheanno blocca lo sviluppo <strong>di</strong> molti Paesi.Lo conferma Sergio Bettotti, <strong>di</strong>rigentegenerale del Dipartimento innovazionee ICT della <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong> <strong>di</strong> <strong>Trento</strong>:«la pubblica amministrazione sta guidandoin Trentino il processo <strong>di</strong> innovazionedel territorio e del mondo economico, insinergia con le associazioni impren<strong>di</strong>toriali.La <strong>Provincia</strong> sta lavorando per portarela banda larga in tutto il Trentino e renderepiù veloce e semplice l’accesso delcitta<strong>di</strong>no ai servizi pubblici. Allo Smau c’èuna rappresentanza qualificata <strong>di</strong> questomovimento complesso che cambierà lafisionomia della nostra provincia».A Milano il <strong>di</strong>rettore generale <strong>di</strong> InformaticaTrentino, Clara Fresca Fantoni, ha ri-Cluster per la “Sicurezza Stradale Integrata”La branch trentina del Centro Ricerche Fiat, con il supporto<strong>di</strong> Confindustria <strong>Trento</strong>, ha lanciato un progetto che mira a<strong>di</strong>mezzare il numero <strong>di</strong> incidenti mortali sulle strade entro il2020, cogliendo la sfida lanciata dall’Unione Europea.Più <strong>di</strong> 20 soggetti tra aziende, Università, centri <strong>di</strong> ricercae Pubblica Amministrazione si stanno coor<strong>di</strong>nando persviluppare azioni concrete che puntino sia a migliorarela sicurezza preventiva che a mitigare le conseguenze adevento avvenuto, attraverso lo sviluppo <strong>di</strong> tecnologie ICT <strong>di</strong>nuova generazione.Carrello farmaci informatico “Nursy Rolly”L’utilizzo <strong>di</strong> un sistema informatizzato per la gestione delfarmaco nasce dall’esigenza <strong>di</strong> ottimizzare e garantire latracciabilità dell’intero ciclo del farmaco che parte dallaprescrizione, passa alla somministrazione e si chiude conla <strong>di</strong>missione del paziente.Nursy Rolly, il sistema ideato e realizzato dal Gruppo GPI, èil risultato dell’integrazione <strong>di</strong> software per la gestione deiprocessi <strong>di</strong> prescrizione/somministrazione <strong>di</strong> terapie farmacologichein ambito ospedaliero con un vero e propriocarrello farmaci informatizzato e con un sistema <strong>di</strong> identificazionedel paziente attraverso la lettura <strong>di</strong> tag RFID oppuredel co<strong>di</strong>ce a barre sul braccialetto del paziente.Modello operativo e piattaforma web-gisper gli enti localiInformatica e Servizi Srl presenta un progetto innovativoper la con<strong>di</strong>visione delle informazioni territoriali legaleall’urbanistica, alla protezione civile, alle utenze pubbliche,all’illuminazione elettrica, alle fonti rinnovabili dell’energia,alla raccolta dei rifiuti, ai trasporti ed alla manutenzionedelle strade.Gli elementi innovativi sono un modello organizzativo cooperativovia Web <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione dei dati territoriali tra i<strong>di</strong>versi Comuni e l’utilizzo <strong>di</strong> strumenti mobili per la raccoltaed il monitoraggio ambientale nonché l’uso e l’aggiornamentocon<strong>di</strong>viso <strong>di</strong> un set <strong>di</strong> dati per simulare scenari <strong>di</strong>evacuazione nell’ambito della Protezione Civile.Le potenzialità del cloud computingper gli enti pubbliciClesius Srl presenta due progetti <strong>di</strong> particolare rilevanza perla Pubblica Amministrazione.Il primo riguarda le politiche <strong>di</strong> welfare locale e in particolarela gestione informatica dell’ICEF (In<strong>di</strong>catore dellaCon<strong>di</strong>zione Economica Familiare), il coefficiente per lamisurazione della con<strong>di</strong>zione economica delle famiglie ela conseguente attivazione degli strumenti <strong>di</strong> sostegno delred<strong>di</strong>to. Il secondo progetto riguarda la gestione per le gared’appalto della <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong> <strong>di</strong> <strong>Trento</strong>.AIRPIM.CONTACT: la rubrica <strong>di</strong>gitaleche non scade maiLa rubrica <strong>di</strong>gitale rappresenta uno strumento innovativocreato da Airpim Srl per la gestione delle anagrafiche alfine <strong>di</strong> facilitare la comunicazione tra operatori della stessaazienda e con clienti e fornitori.Il servizio offre la creazione <strong>di</strong> un biglietto da visita aziendaleelettronico e relative funzioni <strong>di</strong> scambio e salvataggio,con aggiornamento e con<strong>di</strong>visione delle rubriche.


15il Trentino • Novembreba<strong>di</strong>to il ruolo della società sul ruolo dellasocietà in questo processo <strong>di</strong> crescita: «InformaticaTrentina è strumento <strong>di</strong> sistemain ambito ICT, per l’ammodernamento el’innovazione della pubblica amministrazionetrentina; ma anche strumento <strong>di</strong> collaborazionecon le imprese ICT, per consentirela loro partecipazione continuativaalla realizzazione <strong>di</strong> progetti per la pubblicaamministrazione trentina». Secondo lamanager, Informatica Trentina raccogliesu <strong>di</strong> sé un terzo ruolo, ovvero strumento<strong>di</strong> innovazione, per realizzare progetti <strong>di</strong>innovazione in sinergia con le imprese ICTed in collaborazione con gli Enti <strong>di</strong> Ricercaed Alta Formazione locali.Innovare significa anche contaminazionecon nuove esperienze e nuove professionalità.Allo Smau non poteva mancareTrentino Sviluppo con il suo <strong>di</strong>rettoregenerale Stefano Robol. «L’esperienzaSmart CitiesLa Pubblica Amministrazione alle prese con il “do morewith less” e l’esigenza <strong>di</strong> sfruttare al meglio le risorse perdare servizi al citta<strong>di</strong>no.Il progetto “Smart-Cities” coinvolge Dedagroup, Sinergis,Agorà, Sinteco e Dexit. Il network <strong>di</strong> aziende affianca lepubbliche amministrazioni locali in un percorso per la realizzazione<strong>di</strong> “Smart-Cities”, per assicurare ai citta<strong>di</strong>ni cittàpiù vivibili, grazie ad un migliore utilizzo delle risorse e aservizi più tempestivi, efficienti ed efficaci.L’Associazione Artigianie Piccole Imprese della<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Trento</strong>Portale del turismo www.visittrentino.itTra il 2007 ed il 2010 è stato progettato e realizzato il nuovoportale del turismo trentino, nato dalla collaborazione traInformatica Trentina ed un insieme <strong>di</strong> aziende trentine, <strong>di</strong>cui il consorzio ConIT è stato attore principale. Le aziende delConsorzio hanno realizzato la componente tecnologica e<strong>di</strong>nfrastrutturale e progettato la grafica e la comunicazione.Il portale, il più frequentato tra quelli <strong>di</strong> destinazione turisticaitaliana, è stato realizzato utilizzando tecnologie open,quali Alfresco e Liferay, e ispirandosi alle più moderne tecniche<strong>di</strong> comunicazione e <strong>di</strong> marketing turistico, quali il socialmarketing.positiva <strong>di</strong> Trentino Sviluppo – spiegaRobol – ci permette <strong>di</strong> presentare i servizialle imprese e gli incubatori <strong>di</strong> impresa(Bic), grazie ai quali le imprese innovativein fase <strong>di</strong> start-up trovano spazi e servizinei Business Innovation Centre gestiti daTrentino Sviluppo. Qui le aziende possonosviluppare le proprie idee impren<strong>di</strong>torialiin sinergia con altre imprese e con i centri<strong>di</strong> ricerca presenti».Il mondo economico vede la partecipazionedell’Associazione industriali e <strong>di</strong>ConIT per l’associazione artigiani. «Il ConIT– spiega il presidente Silvano Tononi– contribuisce all’innovazione del Trentinocon i progetti portati avanti assiemeIL MATRIMONIO DEL DATO CON LA TRADIZIONE“Trentino: dove la cultura dell’innovazione e del dato si sposa con la tra<strong>di</strong>zione”: conquesto titolo si è tenuto, nell’ultima giornata dello Smau, il seminario promosso dalla <strong>Provincia</strong><strong>autonoma</strong> <strong>di</strong> <strong>Trento</strong> e curato da Trentino Sviluppo insieme alla Fondazione BrunoKessler per presentare strategie <strong>di</strong> innovazione e progetti innovativi presenti sul nostroterritorio.Ad aprire il seminario è stato Christian Giacom, <strong>di</strong> Trentino Sviluppo, che ha illustrato lestrategie <strong>di</strong> innovazione e gli strumenti operativi a supporto <strong>di</strong> chi vuole fare nuova impresain Trentino. Nello specifico, Trentino Sviluppo ha messo a punto un portfolio servizivolto a supportare ed accelerare lo sviluppo <strong>di</strong> start up ed aziende che vogliono puntaresull’innovazione, per accompagnarle ad essere più stabili e competitive sul mercato. «Trale mission <strong>di</strong> Trentino Sviluppo – ha sottolineato Christian Giacom – vi è infatti quella <strong>di</strong>aiutare gli aspiranti impren<strong>di</strong>tori a <strong>di</strong>venire più consapevoli verso la propria idea impren<strong>di</strong>toriale,offrendo loro un insieme <strong>di</strong> servizi per valutare la fattibilità economica <strong>di</strong> taleidea, le possibilità per realizzarla sul territorio, le eventuali opportunità per collaborarecon gli enti <strong>di</strong> ricerca presenti in Trentino».E proprio dagli enti ricerca nascono i due progetti presentati dalla Fondazione BrunoKessler al seminario in quanto soluzioni che testimoniano lo sviluppo della cultura dell’innovazionee del dato in Trentino: l’iniziativa <strong>di</strong> Interfaccia Economico Territoriale – IET e ilprogetto ContextAware.Le tecnologie per il trattamento dei dati geospaziali si sono fortemente evolute negli ultimi15 anni, e FBK ha maturato una notevole esperienza nella ricerca <strong>di</strong> soluzioni WebGISopen source per la soluzione <strong>di</strong> problemi complessi, sia per la pubblica amministrazioneche per esigenze <strong>di</strong> calcolo scientifico. Da questa esperienza si sono potute svilupparesoluzioni informatiche innovative a sostegno del ciclo <strong>di</strong> raccolta dati, analisi statistica ea supporto delle decisioni. Le applicazioni pratiche della ricerca in questi ambiti si sonoconcretizzate in due iniziative. L’Interfaccia Economico Territoriale – IET, sviluppata perla <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Trento</strong> a sostegno della delocalizzazione dei processi decisionali, è unambiente internet open source che mette <strong>di</strong>sposizione delle nuove Comunità <strong>di</strong> Valletutti i dati statistici e territoriali necessari per analisi socio-economiche e ambientali <strong>di</strong>pianificazione territoriale. Il Progetto Context Aware è invece de<strong>di</strong>cato allo sviluppo <strong>di</strong>una piattaforma geoinformatica a supporto del <strong>di</strong>ritto alla mobilità.


16il Trentino • Novembreall’Università <strong>di</strong> <strong>Trento</strong> e che permettono<strong>di</strong> proporre alla pubblica amministrazionisoluzioni innovative in ambito <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesadel territorio e <strong>di</strong> servizi ai citta<strong>di</strong>ni, oltreLe aziende del Consorzio sono impegnate anche in progetti<strong>di</strong> ricerca, per sviluppare strumenti all’avanguar<strong>di</strong>a e permettereal Trentino <strong>di</strong> mantenere i livelli <strong>di</strong> eccellenza nellapromozione del territorio.Progetto GEP - Gestione Eventi <strong>di</strong> PienaIl progetto, nato dalla collaborazione tra la <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong><strong>di</strong> <strong>Trento</strong>, la facoltà <strong>di</strong> Ingegneria dell’Università <strong>di</strong><strong>Trento</strong> e un’impresa del ConIT - AT Soft, mira all’ingegnerizzazione<strong>di</strong> un modello matematico per il calcolo delleportate sui torrenti del Trentino che preveda i livelli e l’andamentodell’onda <strong>di</strong> piena nel fiume A<strong>di</strong>ge.Il software sviluppato è in grado <strong>di</strong> governare il funzionamentodel modello: gestire e aggiornare geometrie eparametri; acquisire e validare <strong>autonoma</strong>mente (ogni 15minuti) i dati <strong>di</strong> temperatura, pioggia, livelli dei fiumi provenientidalle circa 600 stazioni <strong>di</strong> misura; pre<strong>di</strong>sporre gliinput ai modelli; pilotare la catena modellistica e visualizzarei risultati prodotti dalle simulazioni.Confcommercio – Impreseper l’Italia TrentinoLUNACon il Progetto <strong>di</strong> ricerca LUNA (Large Unwired NetworkApplications), Futur3 si propone come gestore <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong>accesso Wi-Fi. Nel 2009 crea una delle più gran<strong>di</strong> reti Wi-Fial progetto più importante che è il portaledel turismo visittrentino.it».Confcommercio, come spiega StefanoChelo<strong>di</strong>, propone allo Smart due progetti:ad accesso gratuito d’Europa, la rete mesh FREE_LUNA, che<strong>di</strong>venta imme<strong>di</strong>atamente il campo <strong>di</strong> prova ideale in contestiurbani reali <strong>di</strong> applicazioni e soluzioni <strong>di</strong> networking.Oggi è un punto <strong>di</strong> riferimento per migliaia <strong>di</strong> utenti trentini.FREE LUNA è un nuovo modo <strong>di</strong> intendere l’accesso. Il suoobiettivo principale è quello <strong>di</strong> offrire all’utente un’esperienzanuova e migliorativa, permettendogli <strong>di</strong> entrare in contattocon il territorio intorno a sé ed interagire con le personeconnesse, creando <strong>di</strong> fatto il primo modello <strong>di</strong> social Wi-Fi.Grazie agli hot spot Wi-Fi Luna Access, è oggi possibile ricrearetale modello <strong>di</strong> accesso pubblico ovunque lo si desideri,come è già avvenuto in numerose zone <strong>di</strong> Italia.Progetto SentinelleL’obiettivo è quello <strong>di</strong> progettare, costruire e inse<strong>di</strong>areuna serie <strong>di</strong> rilevatori/sensori ambientali che – agendo inambiente wi-fi, – possano fornire in<strong>di</strong>cazioni circa l’esposizionedell’in<strong>di</strong>viduo a varie forme <strong>di</strong> agenti inquinanti elanciare segnali <strong>di</strong> allarme quando vengano superate lesoglie <strong>di</strong> attenzione.Il progetto prevede <strong>di</strong> mettere in rete l’intero territoriotrentino rispetto a tutta una serie <strong>di</strong> rischi generati nonsolo dagli inquinati atmosferici, ma anche ambientali (allagamenti,frane ecc). Tale rete potrebbe collegarsi con retisimilari sviluppatesi nel frattempo nel resto d’Europa, per lacomparazione ed elaborazione dei dati.Sentinelle sull’esposizione umana agli inquinantipiù pericolosi e Luna, la rete wifiche in Trentino fa navigare gratuitamenteogni giorno migliaia <strong>di</strong> persone. «Anche lepiccole e me<strong>di</strong>e imprese, cuore del sistemaeconomico italiano e trentino, facendo reteall’interno <strong>di</strong> un’associazione come l’Unione– sottolinea Chelo<strong>di</strong> – possono godere<strong>di</strong> servizi che normalmente sono esclusiva<strong>di</strong> realtà più gran<strong>di</strong>. Essere soci dell’Unionesignifica partecipare ad un grande gruppoche consente l’accesso a informazioni,consulenze, assistenza tecnica su moltepliciaspetti. L’impegno <strong>di</strong> Confcommercioè quello <strong>di</strong> sostenere e valorizzare la forzache deriva dall’unione tra imprese, facendovalere le ragioni del Terziario presso l’entepubblico, e nei confronti degli altri attorieconomici e sociali del territorio».La partecipazione trentina a Smau si èconclusa con un seminario, tenuto daTrentino Sviluppo insieme ad FBK, perpresentare il meglio della ricerca in Trentino.III


così nasce una casa arca.una casa arca non cresce sugli alberi. cresce con gli alberi.arca è il marchio <strong>di</strong> qualità degli e<strong>di</strong>fici in legno che ne certifica soli<strong>di</strong>tàcostruttiva, efficienza energetica, resistenza al fuoco e ai terremoti, comfort,durabilità, sostenibilità. arca vuol <strong>di</strong>re casa <strong>di</strong> qualità ad elevate prestazioni.per vivere, o costruire, come bio comanda.www.arcacert.comp a r t n e rf o n d a t o r ianzelini legnami srlart holz sncbiohabitat service srlbtd servizi primiero soc. coop.ciara legnami srlcieffeti srlconsorzio artigianitrentini realtà legnoconsorzio trentinocasa in legnocostruzioni rossaro srle<strong>di</strong>ltione spafalegnameria curzel srlfalegnameria iori sasfanti davide sncfellin egi<strong>di</strong>o legnami srlfratelli battisticarpenteria in legno srlgarbari spagostner srli.l.l.e.n. sncille prefabbricati spaimpresa e<strong>di</strong>lecarraro snclegnhome proJect srllegno piÙ case spalog srlnordhaus srlpollam enzo srlpretti e scalfi sparasom WoodtechnologY srlsilvestri franco srlsistemi & legno srlstp srltomasellicostruzioni sastomasinicostruzioni in legno


18il Trentino • NovembreCasa modello verdeIl Green Model House dell’Iteaalla “Triennale internazionale del Legno”ITEA, da anni impegnata nella promozione dell’e<strong>di</strong>lizia in<strong>di</strong> Alessia NegriolliL’ legno e <strong>di</strong> recente ideatrice <strong>di</strong> un prototipo <strong>di</strong> casa in legno,il “Green Model House”, era presente con uno stand espositivo alla “Triennaleinternazionale del legno” a <strong>Trento</strong>. Un’occasione importante per fare rete con gli altriattori <strong>di</strong> filiera sul territorio e per un confronto con gli ultimi traguar<strong>di</strong> raggiuntidal mercato <strong>di</strong> settore a livello internazionale.Il legno è un bene che caratterizza l’identitàe la storia economica e culturale delTrentino sin dalle sue origini. Trentino èidentità e identità è legno. Era dunquein<strong>di</strong>spensabile un grande evento su unodei protagonisti della nostra regioneTrentino e non poteva mancare la partecipazionedella società Itea, soggettoattivo nella promozione dell’e<strong>di</strong>lizia inlegno e uno dei maggiori sostenitori delprincipio: “costruire sostenibile significacostruire in legno”.Il ruolo <strong>di</strong> Itea nell’ultimo triennio è stato<strong>di</strong> dare impulso allo sviluppo <strong>di</strong> questocomparto <strong>di</strong> mercato locale e lo ha fattoideando un prototipo <strong>di</strong> casa in legnodenominato “Green Model House”, cheè stato oggetto <strong>di</strong> esposizione all’internodello stand fieristico assieme ad altriprogetti <strong>di</strong> cantieri in legno avviati negliultimi anni sul territorio trentino, nonultimi i poli scolastici a Cembra a CanalSan Bovo. Il Green Model House consistein un progetto <strong>di</strong> fattibilità <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio inlegno sviluppato dallo staff tecnico <strong>di</strong>Itea con la collaborazione della Facoltà<strong>di</strong> Ingegneria, Cnr-Ivalsa, Fbk e stu<strong>di</strong>Render <strong>di</strong> casa “Green Model House”.Sopra: Stand espositivo iteaa <strong>Trento</strong> Fiere.tecnici privati. Il progetto è nato per risponderealle esigenze dettate dal “Pianostraor<strong>di</strong>nario per l’E<strong>di</strong>lizia abitativasociale” che stima <strong>di</strong> realizzare almeno il10% del fabbisogno abitativo (circa 300alloggi) in legno. Il Gmh ha visto unaprima fase <strong>di</strong> ricerca, nella quale si sonostu<strong>di</strong>ati prototipi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici realizzati conla tecnologia dei pannelli multistrato edelle pareti a telaio in legno, nell’intento<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare soluzioni flessibili e <strong>di</strong> rapidarealizzazione, adatte all’e<strong>di</strong>lizia residenzialepubblica e miranti all’utilizzo <strong>di</strong>risorse energetiche rinnovabili, pur conscelte compatibili con il contenimentodei costi <strong>di</strong> costruzione e delle spese <strong>di</strong>gestione e manutenzione.Il marchio Gmh sarà utilizzato su palazzinecomposte da 2 o 3 piani con massimo6 alloggi e con certificazione CasaClima B. Allo stato attuale, il Gmh è infase <strong>di</strong> sperimentazione in alcuni cantieriItea nei comuni <strong>di</strong> Vigo <strong>di</strong> Fassa,Cimone, Dro e Soraga, per complessivi33 alloggi, e in fase <strong>di</strong> progettazione aSerravalle <strong>di</strong> Ala e Roverè della Luna perun totale 81 alloggi. Il Green Model Housesi inserisce anche nel quadro strategicodella <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong> <strong>di</strong> <strong>Trento</strong> chevede nel progetto Arca (ArchitetturaComfort Ambiente) il primo esempio <strong>di</strong>certificazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici a struttura portantein legno.III


PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTOSoprintendenza per i Beni storico-artistici19il Trentino • Novembre<strong>Trento</strong>, Torre Vanga | Piazza della Portèla, 1Orario: 10.00 – 18.00chiuso lunedì, Natale e CapodannoIngresso gratuitoIn esposizione fotografie storicheine<strong>di</strong>te <strong>di</strong> opere dello scultoretrentino Andrea Malfatti (1832-1917)affiancate alle sculturedelle collezioni del Mart.A cura della Soprintendenza per i Beni Storico-artistici in collaborazione con il Mart


20il Trentino • NovembrePejo Barba <strong>di</strong> FioreItinerario della memoria e in quotanei luoghi della Grande guerraa piccola valle <strong>di</strong> Peio accoglie i suoi visitatori con splen<strong>di</strong><strong>di</strong> scenari,<strong>di</strong> Arianna TamburiniLpinete e torreggianti montagne con panorami mozzafiato, ma anchecon luoghi <strong>di</strong> memoria che si mostrano inattesi fra boschi e rocce.<strong>Numero</strong>si sono gli itinerari d’alta quota, nei quali gli alpinisti più preparati possono ripercorrerela prima linea <strong>di</strong> questo settore, tra le più alte del conflitto. Si passa dagli oltre 3.700 metridel Cevedale ai 3.600 del Vioz e <strong>di</strong> punta San Matteo, dai quasi 3.000 del Re<strong>di</strong>val fino ai 2.980del Torrione d’Albiolo, dove il fronte scendeva verso sud al passo del Tonale.Ma anche le persone non preparate ad affrontarel’alta quota possono tuttavia trovareinteressanti percorsi, che restituiscono lamemoria <strong>di</strong> questo territorio durante il periodobellico. L’itinerario presentato è adattoa chi vuole fare una breve e <strong>di</strong>stensiva passeggiata,oppure a coloro che hanno ancoraalcune ore da spendere nella valle, prima delrientro.Esso ci conduce al forte Barba <strong>di</strong> Fiore, chiamatoanche Blockhaus Pejo. Questo forte fuideato dai genieri dell’esercito austro-ungaricocome opera integrativa della cintura deiforti del Tonale, per impe<strong>di</strong>re un eventualeaggiramento <strong>di</strong> questi ultimi attraverso laForcella <strong>di</strong> Montozzo e la val del Monte.Forte Barba <strong>di</strong> Fiore avrebbe dovuto chiuderela valle assieme all’opposto forte Fratta-La facciata frontale del forte,con in primo piano il torrione.Sopra: l’ingresso del forte,sulla sommità dell’altura.


21Il forte Barba <strong>di</strong> Fiore visto dalla stradaper il lago <strong>di</strong> Pian Palù.il Trentino • Novembresecca o Montozzo, il quale tuttavia nonvenne mai costruito.Casamatta in calcestruzzo rinforzato,il Blockhaus Pejo fu realizzato su unosperone roccioso in destra orograficadella valle, a 1.606 m <strong>di</strong> quota. Era armatocon due cannoni da 8 cm a tirorapido e quattro mitragliatrici per ilcombattimento ravvicinato.Si presenta, con una vista imponente,dalla strada che sale da Peio Fontiper il lago <strong>di</strong> Pian Palù, abbarbicato suuna rupe. Lasciata l’auto in un ampioparcheggio situato nei pressi, ci si incamminaper tre quarti d’ora lungo lavecchia strada militare. La passeggiataè molto suggestiva, accompagnatadallo scroscio <strong>di</strong> rivi d’acqua che si attraversanopiù volte in un fitto bosco.La strada è una striscia verde <strong>di</strong> pratoche sale il pen<strong>di</strong>o più dolce della rupedove è collocato il forte. Due cavernesituate a lato del sentiero, in<strong>di</strong>cano lavicinanza dell’opera.Di piccole <strong>di</strong>mensioni, la fortezza militareappare appena raggiunta lasommità del bosco. Distrutto dai recu-peranti, forte Barba <strong>di</strong> Fiore presentatuttora tratti della copertura in lamierae alcune armature in legno. La fittavigetazione limita la vista panoramica,che tuttavia è notevole e spazia daifienili <strong>di</strong> Peio alle cime dei monti Palùe Re<strong>di</strong>val, fino alle alte montagne chechiudono la valle del Monte.Al ritorno, se si <strong>di</strong>spone ancora <strong>di</strong> unpo’ <strong>di</strong> tempo, merita una visita il Museodella Guerra <strong>di</strong> Peio e il cimitero <strong>di</strong>San Rocco, situato in un declivio pocosopra il centro abitato, presso il qualesono sepolte le spoglie dei caduti ritrovatisulle vicine montagne fronte <strong>di</strong>guerra.III


24il Trentino • NovembreMissione DolomitiBene Naturale Unesco, la cronaca<strong>di</strong> una settimana <strong>di</strong> verifichena missione <strong>di</strong> successo: ho visto attuati gli obiettivi della Fondazione per«Uun sistema <strong>di</strong> gestione unitario attraverso una governance efficiente conpolitiche comuni. Mi spiace non poter essere anch’io con voi a con<strong>di</strong>videre la prosecuzione<strong>di</strong> questo entusiasmante e straor<strong>di</strong>nario progetto». Con queste paroleGreame Worboys, incaricato da IUCN (International Union for Conservation of Nature)<strong>di</strong> valutare lo stato delle cose del Bene Naturale Dolomiti Unesco, ha conclusola sua settimana <strong>di</strong> verifica.La visita è cominciata domenica 2 ottobrea Belluno (sede legale della Fondazione)quando il valutatore Worboys(origini australiane e formazione geologica-naturalista),è stato accolto da tuttii componenti del Consiglio d’Amministrazione.Momento iniziale molto importantein quanto, al valutatore IUCN,andavano illustrate le peculiarità delBene seriale Dolomiti che si trova in uncontesto istituzionale, amministrativoe giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong>suguale. I cinque territorisono infatti amministrati da enti <strong>di</strong>versi:due Province a statuto autonomo (<strong>Trento</strong>e Bolzano), tre a statuto or<strong>di</strong>nario (Belluno,Prodenone e U<strong>di</strong>ne) e due Regioni(Veneto e Friuli Venezia Giulia). Diversiperciò i percorsi <strong>di</strong> gestione del Bene NaturaleDolomiti nei singoli territori, postoche lo status <strong>di</strong>fferente <strong>di</strong> <strong>Provincia</strong> – <strong>autonoma</strong>o or<strong>di</strong>naria – attribuisce in modo<strong>di</strong>verso la potestà legislativa e la titolarità<strong>di</strong> funzioni amministrative. Una complessitàche la strategia <strong>di</strong> governance messaSopra: l’assessore all’urbanisticae enti locali Mauro Gilmozzi.A fianco: Il valutatore Greame Worboysal lavoro insieme al <strong>di</strong>rigentedella <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong> <strong>di</strong> <strong>Trento</strong>Romano Masé e al consulente scientificoPiero Gianolla.Nella pagina a fianco: Worboyscon il <strong>di</strong>rigente Saverio Coccoe il consulente Piero Gianolla.in atto dalla Fondazione riesce a <strong>di</strong>panarein un quadro più armonico.Infatti in questa sua prima fase laFondazione, attraverso un sistema<strong>di</strong> reti funzionali, ha puntato su unametodologia <strong>di</strong> lavoro omogeneo inmodo da poter lavorare in una logica <strong>di</strong>sistema.Tre sono i punti che il valutatore Worboysha analizzato durante la sua visitanei cinque territori: il progresso dellaFondazione Dolomiti, il cammino fattonel piano <strong>di</strong> gestione e quanto si sta facendoin ambito <strong>di</strong> strategie per il turismo.In Trentino Worboys ha incontratoun team composto dall’assessore MauroGilmozzi, dai rappresentanti della Fondazione(Paola Matonti) dai tecnici della<strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong> (Fabio Scalet, AngiolaTurella e Federica Boratti) e dai consulentiscientifici (Cesare Micheletti, Pie-


Queste montagne meritano il riconoscimentoperché qui i valori del Patrimonio mon<strong>di</strong>alesono protetti molto bene e le persone hanno a cuorei valori delle Dolomiti25il Trentino • Novembrero Gianolla e Mario Panizza) che hannoseguito l’iter <strong>di</strong> can<strong>di</strong>datura, accompagnatidal <strong>di</strong>rigente dell’ambito geologicoSaverio Cocco (e suoi collaboratori), dal<strong>di</strong>rigente dell’ambito forestale RomanoMasè (e suoi collaboratori), dal <strong>di</strong>rigenteClau<strong>di</strong>o Ferrari (aree protette), dal presidentedel Parco Naturale Paneveggio-Pale <strong>di</strong> San Martino Giacobbe Zortea,dai rappresentanti della Comunità delPrimiero (presidente Cristiano Trotter ealcuni sindaci), dal presidente e <strong>di</strong>rettoredel Parco Naturale Adamello Brenta (RobertoZoanetti e Antonio Caola), dal presidentedella SAT (Società degli AlpinistiTridentini) Piergiorgio Motter e da tuttii componenti del progetto e<strong>di</strong> svilupposostenibile “Cordanza per l Ciadenac”.Era in<strong>di</strong>spensabile spiegare, attraversol’apporto delle <strong>di</strong>verse competenze, ilsistema <strong>di</strong> gestione e <strong>di</strong> controllo (geologicoe forestale) del territorio del BeneDolomiti Unesco. Un sistema <strong>di</strong> reti intersecate,quello trentino, che trova corrispondenzanell’organizzazione dellaFondazione Dolomiti che ha il compito<strong>di</strong> gestire uniformemente il Bene, accrescendole conoscenze e le capacità <strong>di</strong>gestione su tutti e cinque i territori.A conclusione della settimana <strong>di</strong> verificaGreame Worboys ha detto <strong>di</strong> essere certoche «queste montagne meritino il riconoscimentoperché qui i valori del Patrimoniomon<strong>di</strong>ale sono protetti moltobene e le persone hanno a cuore i valoridelle Dolomiti».A fine visita e dopo la relazione del valutatoreIUCN, sod<strong>di</strong>sfazione è stata espressada tutto il CdA della Fondazione, rappresentatoda Alberto Vettoretto, assessoredella <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Belluno e presidentein carica, Mauro Gilmozzi assessore della<strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong> <strong>di</strong> <strong>Trento</strong>, Michl Laimerdella <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong> <strong>di</strong> Bolzano,Giuseppe Ver<strong>di</strong>chizzi della <strong>Provincia</strong><strong>di</strong> Pordenone, Luca Marcuzzo della <strong>Provincia</strong><strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne. Dall’assessore Gilmozziè stato evidenziato come «Quello dellavisita del valutatore Worboys sia stato unmomento particolarmente significativonella vita della Fondazione e del progettoDolomiti nel suo complesso. Di fattola visita del rappresentante <strong>di</strong> IUCN perconto dell’Unesco – ha detto – ci obbligaa metterci in <strong>di</strong>scussione, a fare delle verifiche,dei bilanci e ad ascoltare quantoun esperto come lui suggerisce per proseguirenel nostro lavoro. Tutti sappiamoche la responsabilità è grande e la macchinaorganizzativa è molto complessa.Attraverso le parole <strong>di</strong> Worboys – ha conclusol’assessore Gilmozzi – siamo riuscitiad apprezzare <strong>di</strong> più il nostro lavoro». (fs)III


Ospedale orientatoPiù facile muoversi all’internodei reparti del S. Chiara27il Trentino • NovembrePiù facile orientarsi all’interno dell’ospedale Santa Chiara <strong>di</strong> <strong>Trento</strong>. Da alcunesettimane è in funzione un nuovo servizio informazioni con due sportelli, <strong>di</strong> cuiuno a <strong>di</strong>sposizione delle associazioni <strong>di</strong> volontariato e un totem computerizzatoche fornisce ai citta<strong>di</strong>ni in<strong>di</strong>cazioni sui percorsi da seguire. Mo<strong>di</strong>ficata anche la segnaleticainterna ed esterna, che attraverso l’uso del colore e <strong>di</strong> linee a pavimentoin<strong>di</strong>ca ai citta<strong>di</strong>ni il tragitto per raggiungere i reparti.«Non abbiamo potuto fare lavori ra<strong>di</strong>cali»ha detto Ugo Rossi, assessore alla salutee alle politiche sociali nel corso dellapresentazione del servizio, «perché entrofine novembre presenteremo il bandoper la costruzione del nuovo ospedaledel Trentino e il nostro impegno è concentratosu questo. Abbiamo comunquecercato <strong>di</strong> migliorare l’accesso al SantaChiara e il risultato è visibile; abbiamopotenziato il servizio informazioni conuna postazione fissa e un totem cheaiuta la gente ad orientarsi nell’ospedaleinsieme ad una nuova e chiara segnaletica.Molto importante è la presenza <strong>di</strong>uno spazio de<strong>di</strong>cato alle associazioni <strong>di</strong>volontariato che con entusiasmo hannoaderito a questa nostra iniziativa. Lapresenza concreta e collaborativa delleassociazioni <strong>di</strong> volontariato nel serviziosanitario è una scelta ben precisa dellalegge 16 del 2010, confermata dall’istituzionedella Consulta provinciale per lasalute e dalla presenza <strong>di</strong> un rappresen-tante della stessa nel Consiglio sanitarioprovinciale». I lavori realizzati hanno riguardato,oltre l’atrio dell’ospedale, ancheil piazzale antistante l’entrata che èstato abbellito con nuove aiuole, panchinee rastrelliera per le biciclette.Sul sito dell’Apss, all’in<strong>di</strong>rizzo:www.apss.tn.it/Public/ddw.aspx?n=26447alla voce documenti, si possono trovarei calendari con gli orari e i giorni <strong>di</strong> presenzadelle associazioni.IIIDICEMBRE 2011 - LO SPAZIO DEI VOLONTARIGIORNI ASSOCIAZIONE ORARIO1 LILA (Lega Italiana Lotta Aids) 8.00-14.002 ALIR (Associazione Lotta Insufficienza Respiratoria) 8.00-14.003 LEGA PASI BATTISTI 9.00-14.0045 ATMAR(Associazione Trentina Malati Reumatici) 9.00-13/14.00-17.006 ANMIC/ANMIL(Associazione Nazionale Invali<strong>di</strong> Civili) 8.00-13.307 APCAT (Associazione <strong>Provincia</strong>le Club Alcolisiti) 9.00-12.00/14.30-17.308 AIL (Associazione Italiana Leucemie) 9.00-19.009 AIL 9.00-19.0010 AIL 9.00-19.0011 AIL 9.00-19.0012 APAN (Associazione <strong>Provincia</strong>le Amici della Nefrologia) 8.00-14.001<strong>313</strong> LILT (Lega Lotta Tumori) 9.00-12.00 15.00-17.001314 AMA (Associazione Auto Mutuo Aiuto) 9-11/17-1915 A.T.D. (Associazione Trentina Diabetici) 9-11.30/14-1716 AUSER/ASS.CELIACHIA 9.00-12.00/14.00-16.0017 ALZHEIMER 9.00-20.001819 ALMAC (Associazione Lotta Malattie Car<strong>di</strong>ovascolari) 9.00-14.001920 PARKINSON 9.00-11.30/14.30-17.0021 ANMIC/ANMIL(Associazione Nazionale Invali<strong>di</strong> Civili) 8.00-13.3022 T.D.M.(Tribunale per i Diritti del Malato) 15.00-18.0023 AVIS /ADMO 9.00-14.0024252627 D.V.A.(Donatori <strong>di</strong> Sangue Volontari per gli Altri) 8.00-12.0028 LILA (Lega Italiana Lotta Aids) 14.00-20.0029 ARIS/ABIO 9.00-14.00 /14.00 -18.00)30 ARCA (Associazione Ricerca Comportamento Alimentare) 9.00-12.0031


30il Trentino • NovembrePresepi nel mondoDal Trentino alla Terra Santanel segno della pace e della solidarietàChe la si chiami “casa del pane” (Bèt-Lahm) o “città <strong>di</strong> David” o,<strong>di</strong> Fausta Slanziancora, Betlemme <strong>di</strong> Giuda (come qualche volta nella Bibbia),Betlemme è il luogo Santo per eccellenza. Nulla al mondo più <strong>di</strong> questo posto evocanon solo l’origine della Cristianità, ma un altissimo sentimento <strong>di</strong> spiritualità checolma l’anima <strong>di</strong> milioni e milioni <strong>di</strong> persone in tutto il mondo.Ed è proprio qui, a Betlemme e a Gerusalemme,sede della Custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong> TerraSanta e del Patriarcato Latino, che approdail lungo cammino spirituale delTrentino, piccolo territorio <strong>di</strong> montagnaposto a cerniera fra il mondo germanicoe quello italiano. La <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong><strong>di</strong> <strong>Trento</strong> ha intrapreso, a partiredal 2006, un percorso importante pertutta la Comunità, de<strong>di</strong>cato ai suoi valorifondanti: la pace e la solidarietà. L’occasione<strong>di</strong> con<strong>di</strong>viderli ora con migliaiae migliaia <strong>di</strong> pellegrini in Terra Santacontribuisce a rafforzare questi ideali <strong>di</strong>nuovo significato. Per questa opportunitàil Trentino è grato all’accoglienza inTerra Santa e ringrazia le Comunità<strong>di</strong> Betlemme e <strong>di</strong> Gerusalemme.La tra<strong>di</strong>zione presepistica trentina haorigini molto antiche: a Tesero le Nativitàsono – da tante generazioni – unbene così prezioso da essere citate neilasciti testamentali. I “segantini” della Val<strong>di</strong> Fiemme, cioè coloro che lavoravanonelle segherie veneziane (azionatedall’acqua) del principato vescovile (nelcorso del Quattrocento – oltre 500 annifa), avevano imparato a scolpire nellegno il volto del Bambin Gesù, dellaMadonna, <strong>di</strong> San Giuseppe e dei pastori.È questo il contesto da cui è partitala tra<strong>di</strong>zione presepistica del Trentino:una devozione popolare molto ampialegata al mistero della nascita <strong>di</strong> Gesù.L’associazione volontaria “Amici del Presepio<strong>di</strong> Tesero” lavora da più <strong>di</strong>mezzo secolo con pazienza etenacia per non <strong>di</strong>sperdere la tra<strong>di</strong>zionescultorea dei maestri artigiani e delrito collettivo del “fare il presepe” che staall’origine, attraverso reiterata con<strong>di</strong>visione,dei valori della solidarietà popolare.Da molti anni nel centro del paeseviene allestito un presepe in grandezzanaturale e ogni abitante, nel periodonatalizio, allestisce nello spazio prospicentela casa, nella “cort”, la sua Natività.È all’esperienza <strong>di</strong> questa Associazioneche la <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong> si è affidataquando, nel 2006, la Santa Sede hachiesto un aiuto nell’allestimento delgrande presepe <strong>di</strong> Piazza San Pietro.L’anno successivo l’esperimento si èripetuto con grande sod<strong>di</strong>sfazione siadella Santa Sede che <strong>di</strong> tutta l’organizzazionetrentina. In quell’occasione,oltre al presepe in grandezza naturale<strong>di</strong> Piazza San Pietro, nel Braccio CarloMagno della Città del Vaticano venneallestita una mostra <strong>di</strong> Natività provenientidalle valli del Trentino. Alcunimaestri scultori (trentini) si alternaronoTesero 1960-05Roma 2006-07Cracovia 2008l’Aquila 2009Assisi 2010Istanbul 2010Betlemme/gerusalemme 2011


1960-05Tesero31il Trentino • Novembredurante tutto il periodo dell’esposizioneper scolpire, dal vivo, le Natività. Leopere, poi vendute, hanno contribuitoa sostenere due progetti in Africa (aDodoma, in Tanzania e a Freetown inSierra Leone). Papa Benedetto XVI° hasalutato in quell’occasione, nel corso<strong>di</strong> un’u<strong>di</strong>enza generale, gli 800 trentinigiunti in pellegrinaggio a Roma. Conparole commoventi, Papa Ratzinger, havoluto ringraziare in un’u<strong>di</strong>enza privata irappresentanti della Comunità trentina,il presidente Lorenzo Dellai e l’arcivescovoMonsignor Luigi Bressan.Nel 2008, con la trasferta a Cracovia,città tanto cara a Papa Giovanni PaoloII, il Trentino ha voluto rendere omaggioal Papa annunciatore e portatore <strong>di</strong>pace. I Trentini conservano nella mentee nel cuore il ricordo <strong>di</strong> quel lontano1984 quando Karol Wojtyla, dopo seianni dalla sua ascesa al soglio pontificio,scelse l’Adamello per contemplareDio attraverso la “pacifica e gran<strong>di</strong>osamagnificenza della montagna”. E quelPapa, il primo polacco nella storia dellaChiesa, prete operaio con precedentisportivi, scese le nevi perenni delTrentino con gli sci e con un testimoned’eccezione come il Presidente della RepubblicaSandro Pertini.In Trentino, Papa Wojtyla, venne altredue volte: una nel 1995 per una visitapastorale che coinvolse migliaia <strong>di</strong> personee una nel 1988 per onorare unapiccola croce <strong>di</strong> legno posta a 3.278 metrisu Punta Croce, poi ribattezzata PuntaGiovanni Paolo II. Nel 1988, a tre anni<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza dall’immane trage<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Stava,dal suo luogo <strong>di</strong> vacanza si fece portarea Tesero per commemorare quei268 morti. Il grande gesto compiuto daPapa Wojtyla davanti al marmo dovesono scolpiti tutti i nomi delle vittimeha lasciato un segno indelebile. Quel 17luglio (1988), nel piccolo cimitero <strong>di</strong> SanLeonardo, Papa Giovanni Paolo II “precipitò”in ginocchio, appoggiando lafronte sulla pietra e aggrappandosi allacroce: la sua preghiera silenziosa ma incre<strong>di</strong>bilmenteeloquente, fermò il tem-


32il Trentino • Novembrepo coinvolgendo tutti i presenti in unmomento <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>ssimo raccoglimentoe restituendo <strong>di</strong>gnità al grandedolore per la devastante trage<strong>di</strong>a. Conle esposizioni de<strong>di</strong>cate al mistero dellanascita <strong>di</strong> Gesù allestite nel Santuariodella Misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Lagiewniki, quelmessaggio <strong>di</strong> pace invocato dal SantoPadre Giovanni Paolo II dalle montagnedel Trentino, è tornato nella sua Cracovia.Nel 2009, a coronamento della solidarietàtrentina per l’Abruzzo in sostegnodelle popolazioni colpite dal terremoto2006-07Giovanni Paolo II“precipitò” in ginocchio,appoggiando la frontesulla pietra e aggrappandosialla croce: la sua preghierasilenziosa ma incre<strong>di</strong>bilmenteeloquente, fermò il tempocoinvolgendo tutti i presentiin un momento<strong>di</strong> profon<strong>di</strong>ssimoraccoglimentodel 6 aprile, la <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong> haallestito un prespe in grandezza naturalea L’Aquila.Il cammino <strong>di</strong> pace e solidarietà delTrentino è continuato nel 2010 ad Assisi,città della pace per antonomasia, ea Istambul. Ad Assisi, nella piazza antistantela Basilica Inferiore, è stato allestitoil presepe in grandezza naturale,mentre nel Museo della Basilica SantaMaria degli Angeli in Porziuncola – lacasa Santa <strong>di</strong> San Francesco – è statainaugurata una piccola mostra <strong>di</strong> anticheNatività provenienti da Tesero. Nel-Roma


2008cracovia33il Trentino • Novembre


342009 l’aquilail Trentino • Novembrela Basilica che contiene la cripta con lespoglie mortali <strong>di</strong> San Francesco, il Trentinoha metaforicamente sostato per unintero anno: come da tra<strong>di</strong>zione, infatti,l’olio che alimenta la lampada postadavanti alla Tomba del Santo è donatoannualmente da una Regione italiana.Nel 2010 l’olio per la lampada votiva èstato donato dal Trentino assieme al vicinoAlto A<strong>di</strong>ge.Quin<strong>di</strong>ci Natività, scolpite dai maestridel legno della Val <strong>di</strong> Fiemme, sono inveceil simbolico messaggio <strong>di</strong> pace eunità che la <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong> e tuttoil mondo del volontariato istituzionalee civile trentino hanno consegnato– lo scorso gennaio – al PatriarcatoOrtodosso <strong>di</strong> Istambul. L’allestimentodella mostra nella Chiesa cattolica <strong>di</strong>San Antonio (quartiere <strong>di</strong> Beyoglu <strong>di</strong>Istambul) è stato un altro piccolo passocompiuto dal Trentino verso quel cammino<strong>di</strong> pace che riguarda tutti gli uominiin<strong>di</strong>pendentemente dal loro credoreligioso. Il Trentino ha aderito, in questomodo, alle iniziative per l’unità delleReligioni, interpretando – anche simbolicamente– quell’invito all’unione ealla preghiera rivolto da Giovanni PaoloII nel 1987 a tutti gli uomini <strong>di</strong> buonavolontà.Con l’allestimento del presepe a grandezzanaturale nel chiostro della Basilica<strong>di</strong> Santa Caterina a Betlemme, dellemostre <strong>di</strong> Natività presso la Custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong>Terra Santa e il Patriarcato Latino <strong>di</strong> Gerusalemmee con il pellegrinaggio chesi svolgerà dall’8 al 12 febbraio 2012, laComunità trentina rende omaggio allaTerra Santa e dona a sè stessa un’occasione<strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione incomparabilenella sua unicità.III


Il Trentino ha aderito, in questo modo, alle iniziativeper l’unità delle Religioni, interpretando – anche simbolicamente –quell’invito all’unione e alla preghiera rivolto da Giovanni Paolo IInel 1987 a tutti gli uomini <strong>di</strong> buona volontà.2010assisi35il Trentino • Novembre


362010Istanbulil Trentino • Novembre


2011betlemme/gerusalemme37il Trentino • Novembre1241. Giuseppe Mich2. Clau<strong>di</strong>o Boneccher3. Renzo Zeni4. Leo Deflorian3


etlemme/gerusalemme39il Trentino • Novembre13 141516181713. Rinaldo Cigolla14. Leo Deflorian15. Egi<strong>di</strong>o Petri16. Felix Deflorian17. Dallago18. Leo Deflorian


Maternità, 1916olio su tela, 92 x 65 cmCortona, Museo dell’Accademia Etruscae della Città <strong>di</strong> CortonaAutoritratto con panama(Autoportrait à la pipe), 1908pastello su carta, 50 x 34 cmcourtesy Jean-Luc Baroni Ltd., LondraFemme lisante (Jeanne dans l’atelier;La lecture n. 1), 1916olio su tela, 147 x 115 cmCollezione privataExpansion sphériquede la lumière centripèteet centrifuge.Simultanéisme, 1913-1914olio su tela, 60 x 50 cmUtica (N.Y.), Munson WilliamsProctor Arts Institute,Museum of Artal 1911 Souvenirs de voyage. In lui è l’apoteosidella visione simultanea della vita, isuoi ricor<strong>di</strong>, Parigi e lo spettatore che, nelturbinio <strong>di</strong> architetture, è posto al centrodel quadro, altri esempi importanti seguirannoin questa stagione, come la sua attenzioneverso il mondo delle danzatrici edella vita che si svolge nei cafè chantant <strong>di</strong>Parigi. “Le ballerine attraversate dalla luce”,come in Danseuse dans la lumière, realizzatotra il 1913-14 testimoniano il ritmo, la lucee l’idea <strong>di</strong> movimento, tutta l’energia teorizzatadal movimento futurista. Come avevainterpretato originalmente il futurismo cosìfa anche con il cubismo che altrettantoattraversa, e pur con<strong>di</strong>videndo le linee <strong>di</strong>Picasso, Braque e Gries, passa da Delaunayper arrivare a Léger. Nature morte e i quadridelle donne, pur essendo dei soggettiprecisi e riconoscibili, sono realizzati conuna tecnica pittorica tra cui il collage cherendono così particolare il suo cubismo“sintetico”. Nel 1915 realizza il già citato Trenoblindato in azione, prestito in questa mostraconcesso dal MoMa <strong>di</strong> New York, in cuisono registrati tutti i sintomi <strong>di</strong> un grandecambiamento pittorico che verrà. Il conflittomon<strong>di</strong>ale si ripercuote su tutti gli artistiche come dei sismografi registrano nelleloro opere gli effetti della guerra. Ma durantela guerra Severini, che è stato esentatodal servizio militare, lavora ed è in linea congli effetti che si produrranno <strong>di</strong> lì a poco ea guerra conclusa. La stagione che vienechiamata ritorno all’or<strong>di</strong>ne, e avrà la suapiena maturità tra il 1919 e il 1920 coinvolgendomoltissimi artisti, è anticipata da luigià nel 1916, quando realizza quadri comeMaternità, Ritratto <strong>di</strong> Jeaanne. I soggetti nonsono più forme in movimento o caratterizzatida un ritmo interiore, ma reclamanol’antico, il classico, che per sovrastrutturaculturale in Severini, trova la sua culla nellapittura toscana, nelle sue regole compositivee nel suo or<strong>di</strong>ne. Un testo teorico fondamentale,in cui Severini riflette su questitemi, è quel famoso saggio Dal cubismo alclassicismo, scritto nel 1921, in cui stu<strong>di</strong>a lamatematica, la prospettiva e le sue applicazioniin pittura. L’ultima sezione, quelladagli anni Quaranta e Cinquanta, che luidefinirà l’epoca del ragionamento, lo ricollegheràcon il proprio passato artistico, macon una volontà <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>dattico, in cui èevidenziato il mestiere <strong>di</strong> pittore, attentoad evitare tutte le imperfezioni. Si vedrannoallora Pulcinella, Arlecchino, strumentimusicali, frutta, vasi, ma sempre risultato <strong>di</strong>una più affinata sensibilità e ragionamentosulla pittura. La mostra è tutto questo e anche<strong>di</strong> più.III


A destra: Fronte orientale,8 agosto 1942.Sotto: Gennaio 1943.In mezzo alla colonna degli alpiniin ritirata (Hendel).43il Trentino • Novembreitaliana, è qui bilanciata dall’ottica russa chericorda <strong>di</strong> contro il tragico epilogo del 27gennaio a Valujki, quando le Divisioni Vicenza,Julia e Cuneense con i loro comandanti,Pascolini, Ricagno e Battisti, cadono prigionieridei cosacchi.L’ultima sezione della galleria “nera” è de<strong>di</strong>cataai prigionieri italiani in Unione sovietica:mappe dell’internamento, cifre, elenchi.Usciti dalla “nera”, il percorso nella galleria“bianca” è più breve. Si apre con una sezionede<strong>di</strong>cata alle propagande italiana esovietica, alle parole d’or<strong>di</strong>ne e all’immaginariomesso in campo per mobilitare l’opinionepubblica.L’articolata macchina della propagandabellica del regime fascista, per quanto sianota, pure inquieta per la sua violenza eper l’aggressivo antisemitismo. La guerraintrapresa contro l’URSS è descritta in primoluogo, riprendendo toni e temi dellapre<strong>di</strong>cazione religiosa, come una “crociata”contro “i senza Dio”; come una guerra <strong>di</strong>razza contro una minacciosa popolazioneasiatica guidata da una “cricca <strong>di</strong> giudei”;come, infine, una guerra <strong>di</strong> liberazione dalcomunismo.Dalla propaganda, che lascerà profondetracce anche nell’anticomunismo del dopoguerra,si passa al lascito memorialistico,fiorito copiosissimo nei decenni che seguironola fine del conflitto. I reduci dal fronteorientale ricordarono e raccontarono assai<strong>di</strong> più, in misura neppure comparabile, <strong>di</strong>quelli provenienti dai fronti dell’Africa, dellaGrecia, dei Balcani. Le loro sofferte memoriespesso testimoniano una travagliata, <strong>di</strong>versamaturazione umana e politica.L’ultimo tratto della galleria “bianca” portai visitatori nella Russia <strong>di</strong> oggi: a Rossosh’,dove una cooperazione italo-russa ormaiventennale ha realizzato un asilo infantilee un museo etnografico, là dove esisteva ilcomando delle truppe alpine; nell’Archiviostatale e nell’Università agraria <strong>di</strong> Voronezh;nel Museo della Grande Guerra Patria <strong>di</strong>Mosca. Sono i partners con cui la Fondazioneha realizzato la mostra, ma sono anche iluoghi del confronto tra opposte memorie,della ricerca, <strong>di</strong> una rilettura <strong>di</strong> quella cheper i russi rimane la “grande guerra patriottica”.III28 giugno Il Comandotedesco lancia la grandeoffensiva Blau: su unfronte <strong>di</strong> 300 km, cheandava da Kharkov aKursk, le 78 Divisioni<strong>di</strong> Hitler travolgonole <strong>di</strong>fese sovietiche egiungono nel bacinodel Don.14 luglio Il Corpod’Armata Alpino inizia iltrasferimento ferroviario<strong>di</strong>retto verso le balzedel Caucaso.S’avvia la battaglia <strong>di</strong>Stalingrado.25 luglio Il Comando gruppo<strong>di</strong> armate “B” tedesco, da cui<strong>di</strong>pende l’Ottava armata,assegna alle unità italiane unampio settore <strong>di</strong>fensivo sullasponda occidentale del Don,con il compito <strong>di</strong> proteggerela Sesta armata germanicaimpegnata nella conquista <strong>di</strong>Stalingrado.19 agosto Il Corpo Alpino è <strong>di</strong>rottatoverso il settore <strong>di</strong>fensivo del Don.19 agosto 20 agosto-1 settembrePrima battaglia <strong>di</strong>fensiva del Don.L’attacco dei russi si concentra neisettori presi<strong>di</strong>ati dalle Divisioni Cosseria,Ravenna e Sforzesca. Intervengono iBattaglioni alpini Vestone e Val Chiesedella Divisione Tridentina.


44il Trentino • NovembreIn nome della storiaIl salto <strong>di</strong> qualità <strong>di</strong> una concezioneinnovativa della <strong>di</strong>vulgazioneSono trascorsi<strong>di</strong> Giuseppe Ferran<strong>di</strong>quattro anni daDirettore Fondazione quando i due tunnel<strong>di</strong> Pie<strong>di</strong>castelloMuseo storico del Trentinovennero liberatidal traffico stradale. Subito si decise <strong>di</strong> destinarlia spazi espositivi e laboratoriali dade<strong>di</strong>care alla storia, affidandone la gestionealla Fondazione Museo storico del Trentino.Dopo le gran<strong>di</strong> esposizioni del 2008, Il popoloscomparso. Il Trentino e la grande guerrae Storicamente ABC, inaugurata nel <strong>di</strong>cembre2009, è la volta <strong>di</strong> Ritorno sul Don che vain scena presso quelle che sono <strong>di</strong>ventatesemplicemente “Le Gallerie”. Il Don, comenoto, è il lungo fiume russo che caratterizzala regione occupata dagli italiani apartire dall’estate del 1942, teatro poi dellacontroffensiva sovietica successiva alla battaglia<strong>di</strong> Stalingrado e, infine, della tragicaFronte orientale,giugno 1941.Le forze motocorazzatetedesche penetranoin territorio sovietico.Jur’evec, campo n. 185,estate 1945. Prigionieri<strong>di</strong> guerra italiani.ritirata dell’Ottava armata italiana (Armir)con un ruolo particolare dei nostri alpini.Per “ritornare sul Don”, per affrontare in terministorici il tema della guerra degli italianiin Unione Sovietica, si è scelto <strong>di</strong> allargarela visuale tra<strong>di</strong>zionale. Prima <strong>di</strong> documentarela ritirata e il doloroso rientro dei reduci,prima <strong>di</strong> descrivere il tentativo <strong>di</strong> usciredalla morsa della controffensiva condottadall’Armata rossa, era necessario mettere afuoco <strong>di</strong> quale guerra si trattasse. Quali fosserole forze e i mezzi impiegati, il <strong>di</strong>segnodegli occupanti, la risposta degli occupati,gli apparati e le parole d’or<strong>di</strong>ne della propaganda,le caratteristiche complessive <strong>di</strong> unconflitto concepito da Hitler come “guerra<strong>di</strong> sterminio”.Questa è l’originalità e l’ambizione della19431 gennaio Sul Donnon rimaneche il Corpo Alpino.6 novembre All’inizio dell’invernol’Ottava armata è schierata lungo lasponda occidentale del Don, un settorelungo 270 km.19 novembre Inizia la controffensivadell’Armata Rossa su Stalingrado.16 <strong>di</strong>cembre Hainizio la Seconda battaglia<strong>di</strong>fensiva del Don checontrappone i repartidell’Ottava armata a quellisovietici nell’operazionePiccolo Saturno. Le Armatesovietiche investono iltratto tenuto dalle DivisioniCosseria e Ravenna.22-25 <strong>di</strong>cembreL’Armata sovietica accerchia iresti delle Divisioni Pasubio,Torino e Ravenna in fuga,ad Arbuzovka: in quella chepassò come la “Valle dellaMorte” oltre 15.000 soldatiitaliani perdono la vita inuna sanguinosa battaglia <strong>di</strong>annientamento.13 gennaio L’Armatarossa avvia l’offensiva“Ostrogozhsk-Rossosh”.17 gennaio IlComando dell’ARMIRautorizza il ripiegamento.Le quattro <strong>di</strong>visionisuperstiti si ritirano in<strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Valujki.18-27 gennaio Costrette ad aprirsila strada combattendo, muovendosia pie<strong>di</strong> in con<strong>di</strong>zioni meteorologicheterribili, sempre sopravanzate daireparti motorizzati sovietici, le Divisionialpine Julia e Cuneense e la Divisione<strong>di</strong> fanteria Vicenza cadono quasitotalmente in mano ai russi. Solo laDivisione Tridentina riesce a sottrarsiall’accerchiamento.


45mostra che rimarrà aperta fino a settembredel 2012, occupando l’intera Galleria Nera,lunga 300 metri, e parte <strong>di</strong> quella Bianca.La Fondazione Museo storico del Trentinoha scelto <strong>di</strong> intraprendere questo progettocercando e trovando importanti collaborazionicon le Istituzioni russe e con significativerealtà museali che operano nellanostra provincia, il Museo storico italianodella guerra <strong>di</strong> Rovereto e il Museo nazionalestorico degli alpini <strong>di</strong> <strong>Trento</strong>.Il prestigio dei partner russi, in primis l’Universitàstatale agraria <strong>di</strong> Voronezh e il Museodella Grande guerra patria <strong>di</strong> Mosca, èun’ulteriore conferma della serietà dell’operazioneche si è voluto proporre al pubbliconazionale ed internazionale. Ritorno sul Donè, infatti, la prima esposizione nata da unavolontà comune <strong>di</strong> rileggere una tragica econtroversa storia <strong>di</strong> guerra. Una storia cheha prodotto, nei decenni, innumerevolimemorie e testimonianze.Fanno da contorno alla mostra la promozione<strong>di</strong> un ricco programma <strong>di</strong> eventi, momenti<strong>di</strong> riflessione e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, occasioniper approfon<strong>di</strong>re. Altrettanto impegnativisono i progetti e<strong>di</strong>toriali curati <strong>di</strong>rettamentedalla Fondazione, volumi già inseriti nelnostro catalogo, oltre a quelli e<strong>di</strong>ti da altri.Con Ritorno del Don, la Fondazione Museostorico del Trentino e le sue Gallerie provanoa fare un salto <strong>di</strong> qualità. In nome dellastoria e <strong>di</strong> una concezione innovativa dellasua <strong>di</strong>vulgazione.UN LAVORO DI GRUPPO TRA TRENTINO E RUSSIAIl percorso museografico “Ritorno al Don” dentro le Gallerie <strong>di</strong> Pie<strong>di</strong>castello, curato scientificamente dagli storici QuintoAntonelli, Lorenzo Gardumi e Giorgio Scotoni, rimarrà aperto fino al 30 settembre del 2012, dal martedì alla domenica,dalle ore 9 alle 18. Ingresso libero. Lunedì chiuso. Il progetto è promosso dalla Fondazione Museo storico del Trentinoin collaborazione con partner russi <strong>di</strong> alto profilo, l’Università Statale agraria <strong>di</strong> Voronezh Vgau e il Museo Centrale dellagrande guerra patria <strong>di</strong> Mosca. Ma anche con il contribuito significativo <strong>di</strong> altri partner.UNIVERSITà STATALE AGRARIA DI VORONEZHFondata nel 1912, l’Università statale agraria <strong>di</strong> Voronezh (Vgau) negli anni Novanta ha costituito un suo Museo storicomilitare. Qui sono raccolti i reperti più significativi rinvenuti dai gruppi studenteschi <strong>di</strong> volontariato durante le campagneestive per la ricerca e la riesumazione dei soldati, sovietici e non, caduti nelle battaglie sul Don del 1942-1943.Molti dei reperti appartengono ai componenti dell’Armir. Dal 2003 l’ateneo ha avviato una solida cooperazione sull’epopeaitaliana sul fronte russo con l’Ana, il Liceo da Vinci e le principali realtà museali trentine.MUSEO CENTRALE DELLA GRANDE GUERRA PATRIA DI MOSCAÈ la principale istituzione museale russa che si occupa <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione della storia della Grande guerra patria. La suasede è a Mosca nel complesso della Vittoria sulla Collina degli inchini. Il progetto museale, avviato nel 1986, è statoportato a compimento nei primi anni Novanta. L’istituzione è capofila <strong>di</strong> tutti i musei storico-militari russi ed è incar<strong>di</strong>natanel sistema del Ministero della cultura. Il museo gode dello status <strong>di</strong> Centro panrusso per l’educazione dei citta<strong>di</strong>niall’amor patrio e opera in quattro <strong>di</strong>rezioni: attività espositive, <strong>di</strong> restauro e conservazione, sui fon<strong>di</strong> archivistici e <strong>di</strong>ricerca scientifica.MUSEO STORICO ITALIANO DELLA GUERRA DI ROVERETOAperto nel 1921 come museo de<strong>di</strong>cato al Primo conflitto mon<strong>di</strong>ale, l’istituzione roveretana, che ha la sua sede nelCastello della città, ha in seguito de<strong>di</strong>cata la sua attenzione alle guerre della “nuova Italia”. Raccoglie e conserva documentisoprattutto relativi alla partecipazione dell’Italia alle guerre del Novecento. Promuove mostre temporanee, curaricerche, pubblica stu<strong>di</strong> e documenti, organizza un’intensa attività <strong>di</strong>dattica e considera tra i terreni della sua iniziativa itemi della guerra e della pace del nostro tempo. Il museo coor<strong>di</strong>na il progetto della “Rete Trentino Grande Guerra”, sistematerritoriale che raccoglie oltre 100 tra associazioni, musei e istituzioni con lo scopo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are, tutelare e valorizzareil patrimonio culturale legato alla Prima guerra mon<strong>di</strong>ale.il Trentino • NovembreMosca, 7 novembre 1941.III26 gennaio LaDivisione Tridentina ei resti del XXIV Corpocorazzato tedescoinfrangono a Nikolajevkal’accerchiamentosovietico.31 gennaio Il comando dell’Ottavaarmata cessa ogni attività sulfronte russo.6-15 marzo Quando i superstitigiungono nelle località <strong>di</strong> raccoltaper il rimpatrio, mancano all’appelloquasi 90.000 uomini. Allafine della guerra l’Unione Sovieticarestituirà 10.030 prigionieri.


47Nella pagina a fianco, in alto: Fronte orientale, 1942.Bambini ucraini presso una tradotta <strong>di</strong> camicie nere.In basso: Fronte orientale, 1942. Trasferimento verso il Don.A fianco: Fronte orientale, estate 1942.Partigiani (o presunti tali) giustiziati.il Trentino • NovembreARCHIVIO STATALE REGIONALE DI VORONEZH (GAVO)In seguito alla ritirata del gennaio 1943, le truppe italiane abbandonarono nei rifugi sotterranei e nei magazzini che sitrovavano <strong>di</strong>etro la linea del fronte, oltre alle artiglierie e alle salmerie, anche documenti, giornali e un ingente quantità<strong>di</strong> corrispondenza proveniente dall’Italia. Parte <strong>di</strong> questa non andò persa ma venne raccolta e depositata nell’Archiviostatale regionale <strong>di</strong> Voronezh. Nel 2004 sono state rese pubbliche 420 cartelle con documenti relativi alle Divisioni delCorpo alpino italiano ma contenenti anche cartoline e lettere familiari in partenza per l’Italia o arrivate dalla madrepatria.Altre 86 cartelle del fondo contengono decine <strong>di</strong> copie <strong>di</strong> riviste e giornali italiani. Un fondo fotografico conservacirca 200 immagini <strong>di</strong> soldati italiani e tedeschi caduti sul Don, le foto <strong>di</strong> mogli, fidanzate e amici spe<strong>di</strong>te da casa.MUSEO NAZIONALE STORICO DEGLI ALPINI DI TRENTOne, nel gennaio-febbraio 1943, da partedell’Armata rossa. Infatti, mano a manoche i sovietici riconquistavano territorio,censivano i crimini compiuti dalletruppe tedesche, italiane, ungheresi. Inpratica, tutta questa documentazioneservì come istruttoria per i successiviprocessi». Un lavoro, dal titolo L’amicodel nemico. La guerra <strong>di</strong> sterminio in Ursse l’occupazione alpina sull’Alto Don, chesarà pubblicato a gennaio dalla casae<strong>di</strong>trice Panorama. Scotoni – laureato inscienze politiche, arrivato in Russia qualcheanno fa come consulente aziendalee ora docente <strong>di</strong> storia all’Universitàstatale agraria <strong>di</strong> Voronezh ma ancheall’ateneo Rggru <strong>di</strong> ricerche geologichea Mosca, ha condotto la ricerca con lacollaborazione del collega russo SergejIvanovich Filonenko. «Le nuove cartesui crimini <strong>di</strong> guerra – sottolinea lostorico trentino – confermano quantodetto tante volte dai reduci dell’Armir.Certo, ci furono dei crimini, ma in misuraminima. I documenti che abbiamotrovato, avvalorano quin<strong>di</strong> la condotta,complessivamente corretta, degli italiani.A <strong>di</strong>fferenza della ferocia tedesca eungherese».IIISi trova sul Doss <strong>Trento</strong>, dove preesisteva un ex polveriera austriaca, poco <strong>di</strong>stante dal Mausoleo de<strong>di</strong>cato a CesareBattisti. Il primo progetto prevedeva la costruzione <strong>di</strong> una opera mastodontica. Una strada <strong>di</strong> accesso e un piazzaledovevano completarla. La strada, iniziata nel gennaio del 1940 dal Distaccamento alpini della Verruca fu inaugurata nelgiugno del 1942. Dopo la fine della Seconda guerra mon<strong>di</strong>ale il progetto venne ri<strong>di</strong>mensionato a causa dei costi troppoalti. Il 24 maggio 1956 fu posta la prima pietra e il 15 marzo 1958, in occasione della 31esima Adunata nazionale deglialpini svoltasi a <strong>Trento</strong>, il museo venne inaugurato. La biblioteca del museo è dotata <strong>di</strong> oltre 3.000 volumi e <strong>di</strong> migliaia<strong>di</strong> fotografie. Il museo custo<strong>di</strong>sce oltre 1.000 tra cimeli e reperti a memoria degli alpini e della loro storia a partire dal1872, anno <strong>di</strong> costituzione del Corpo.COMPLESSO MUSEALE FEDERALE DI VLADIMIR-SUZDALIl Complesso è il cuore del circuito storico-artistico del cosiddetto Anello d’Oro, il sistema <strong>di</strong> antiche città russe (XII-XIVsecolo) che cinge Mosca da oriente. Fondato nel 1956 il complesso museale è articolato su più siti: Vla<strong>di</strong>mir, capoluogo<strong>di</strong> regione, le citta<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Suzdal, Gus Khristalnij, Bogoljubovo e Kideshkij, con un totale <strong>di</strong> 56 monumenti d’architetturae una ventina <strong>di</strong> musei. Tra i documenti d’architettura più preziosi, la Cattedrale Uspenskij <strong>di</strong> Vla<strong>di</strong>mir, affrescata daRublev, le chiese in pietra bianca del XII secolo e i gran<strong>di</strong> monasteri <strong>di</strong> Suzdal. Il monastero Spaso Efimoskij <strong>di</strong> Suzdal ètra le opere proclamate dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Durante la guerra ospitò un lager per ufficiali. Oggi ospitauna sezione de<strong>di</strong>cata agli internati militari italiani.MUSEO ETNOGRAFICO STORICO DI ROSSOSH’Si trova nell’e<strong>di</strong>ficio costruito nel 1990 dai volontari dell’Ana per ospitare l’asilo donato alla città <strong>di</strong> Rossosh’. La parteprincipale dell’esposizione è de<strong>di</strong>cata ai soldati del Corpo alpino. La raccolta dei reperti è stata creata in trent’anni <strong>di</strong>ricerche sul campo. La sala italiana, oltre alla memoria materiale dell’epopea del Don, raccoglie testimonianze deirapporti con l’Ana avviati fin dagli anni Ottanta del secolo scorso.STUDIO D’ARTE FIGURATIVA GREKHOV DI MOSCAFondato nel 1934, raccoglie tutte le principali opere grafiche e d’arte plastica a carattere storico-celebrativo realizzate inUrss dagli artisti al servizio del Ministero della <strong>di</strong>fesa. Il gruppo è oggi composto da una ventina <strong>di</strong> artisti tutti in servizionelle forze armate. Lo Stu<strong>di</strong>o si trova a Mosca al Museo centrale delle Forze Armate, è sud<strong>di</strong>viso in una ventina <strong>di</strong> ateliere <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> un grande stu<strong>di</strong>o per <strong>di</strong>orama, tre officine <strong>di</strong> fusione e vari spazi espositivi. In 75 anni <strong>di</strong> attività lo Stu<strong>di</strong>oha realizzato oltre 70 gran<strong>di</strong>osi <strong>di</strong>orama e complessi <strong>di</strong> pittura parietale, a cominciare dal primo e più famoso de<strong>di</strong>catoalla battaglia <strong>di</strong> Stalingrado.


Coviamo le vostre ambizioni impren<strong>di</strong>toriali.Con i servizi Chioccia, Trentino Sviluppo mette a <strong>di</strong>sposizione dei giovani impren<strong>di</strong>torispazi attrezzati e affiancamento mirato per l’avvio <strong>di</strong> nuove attività d’impresa.Perché, Per avviare una buona imPresa, non basta la buona volontà.www.trentinosviluppo.it


Etruschi in 3DAl Museo delle Scienzetra storia e tecnologiaSei sale con oltre 30 monitor e gran<strong>di</strong> schermi per raccontare l’antico mondodegli Etruschi attraverso filmati, animazioni e immagini in 2 e 3 <strong>di</strong>mensioni. Unviaggio storico-tecnologico suggestivo, offerto dal Museo delle Scienze <strong>di</strong> <strong>Trento</strong>che ospita nelle sue sale fino all’8 gennaio 2012 la mostra Etruschi in 3D.Giunta da Bruxelles dove ha ottenutoun notevole successo <strong>di</strong> pubblico(25.000 visitatori in sei mesi), l’esposizioneè stata realizzata dall’associazioneHistoria con la collaborazione tecnicadella Fondazione Bruno Kessler. Dasempre attento ad adottare modalità <strong>di</strong><strong>di</strong>vulgazione sperimentali che pre<strong>di</strong>ligonoun approccio interattivo, il Museodelle Scienze si rivolge ai suoi visitatoricon questa mostra attraverso il linguaggiomultime<strong>di</strong>ale, per testarne capacitàattrattiva ed efficacia. Una verifica che èoggi <strong>di</strong> fondamentale importanza per ilmuseo, in vista della prossima conclusionedei lavori al MUSE.Cosa si può vedere all’interno <strong>di</strong> Etruschiin 3D? Innanzitutto la ricostruzionevirtuale, precisa fino nei minimi dettagli,<strong>di</strong> alcuni siti Unesco – Patrimoniodell’Umanità, quali la Necropoli dellaBan<strong>di</strong>taccia <strong>di</strong> Cerveteri e la necropoli<strong>di</strong> Monterozzi a Tarquinia.Attraverso schermi a grandezza quasinaturale, le realizzazioni multime<strong>di</strong>alipermettono <strong>di</strong> visitare la Tomba dellaScimmia a Chiusi (SI) scendendo nellecamere delle tombe normalmentechiuse ai visitatori o <strong>di</strong> entrare nella famosaTomba dei Rilievi trovandosi facciaa faccia con i preziosi <strong>di</strong>pinti delletombe <strong>di</strong> Tarquinia. Una postazione <strong>di</strong>“realtà aumentata” osserva i movimentidel proprio corpo e elaborandoli intempo reale, permette <strong>di</strong> muovere conle mani oggetti virtuali in 3 <strong>di</strong>mensioni.La mostra, completamente multime<strong>di</strong>ale,si avvale della tecnologia anaglifica(occhialini bicolore), per fare provareal visitatore l’esperienza della visionein 3D. Autori dei rilievi e della modellazionetri<strong>di</strong>mensionale sono i ricercatoridell’Unità 3D Optical Metrology, guidatada Fabio Remon<strong>di</strong>no, dellaFondazione Bruno Kessler<strong>di</strong> <strong>Trento</strong> che, me<strong>di</strong>ante unpaziente lavoro <strong>di</strong> rilievo emodellazione <strong>di</strong>gitale construmentazione fotografica ea scansione laser, hanno realizzatouna sorta <strong>di</strong> “fotocopia acolori” ad alta risoluzionedelledove e quando10 settembre – 8 gennaio 2012Museo delle Scienze, <strong>Trento</strong>Via Calepina 14martedì - domenica, 10.00 - 18.00Il percorso della mostra è fruibile<strong>autonoma</strong>mente, me<strong>di</strong>anteau<strong>di</strong>o guida.tombe. Un’operazione che ha consentito<strong>di</strong> realizzare immagini dall’elevataverosimiglianza con l’originale, ma alcontempo anche <strong>di</strong> raccogliere informazioni<strong>di</strong>gitali relative alle superfici<strong>di</strong> pareti, soffitti e pavimenti. Dati chepotranno tornare utili per preservareimportanti siti Unesco, stu<strong>di</strong>arne specifichepolitiche <strong>di</strong> restauro e conservazione,realizzarne una riproduzioneesatta in qualsiasi luogo e tempo.III


50il Trentino • NovembreAl Centro del TeatroTra sperimentazione e ricercasenza <strong>di</strong>menticare i bambinio be or not to be” è il motto del Centro Teatro <strong>di</strong> <strong>Trento</strong>, che<strong>di</strong> Fabio Nappi“Tcon il celebre adagio shakespeariano ha voluto caratterizzarela stagione 2011-2012. Il nuovo corso è cominciato nel no-Fotoservizio: Hugo Munozvembre 2010 quando le Compagnie Teatrali Unite si sono aggiu<strong>di</strong>cate il bando <strong>di</strong>concorso del Comune per la gestione del Centro Teatro <strong>di</strong> via degli Olmi. Lo spazioesisteva già dal 2002 ma ne è cambiata la <strong>di</strong>rezione artistica assunta da AlessioKogoj e Paola Carlucci.«Non siamo una scuola vera e propria –spiega Alessio Kogoj – ma lo definirei piùun progetto sulla città. Il Centro Teatro èuno spazio pubblico che abbiamo ricevutoin gestione dal Comune: si tratta <strong>di</strong> unodei tre centri per l’espressione giovanileassieme al Centro Musica e al Centro GraficoEspressivo. Storicamente abbiamosempre avuto un occhio <strong>di</strong> riguardo peri bambini e il teatro ragazzi che portiamoavanti con corsi specifici. La prima missiondel Centro Teatro sta nell’essere unospazio aperto ad accogliere le prove <strong>di</strong> artistie gruppi nel campo del teatro, delladanza e delle arti performative. Infatti incittà c’è un gran bisogno <strong>di</strong> spazi in cuiprovare e dove incontrare il pubblico inmodo meno formale che a teatro. L’annoscorso abbiamo accolto le prove <strong>di</strong> oltretrenta gruppi in vari ambiti artistici, chehanno dato ottima prova <strong>di</strong> autonomiacreativa». Le quattro ampie sale del CentroTeatro si mostrano infatti accoglienti eben attrezzate e da parte dello staff vienemesso a <strong>di</strong>sposizione anche un servizio <strong>di</strong>aiuto e consulenza tecnica, artistica e organizzativa.Ci sono poi le “Prove Aperte”,dove per tutti i venerdì <strong>di</strong> ottobre alcunecompagnie teatrali, come ad esempioquelle in residenza allo Spazio Off, hannomostrato al pubblico l’evolversi <strong>di</strong> unloro progetto. «Questa è l’occasione perla compagnia teatrale – sottolinea AlessioKogoj – <strong>di</strong> avere un rimando imme<strong>di</strong>atodel lavoro svolto. La presenza del pubblicodà maggiore consapevolezza all’attoree lo spazio si trasforma <strong>di</strong>ventando luogo<strong>di</strong> sperimentazione e ricerca. La stessafilosofia caratterizza gli appuntamentidenominati “Incroci <strong>di</strong> teatro”: si tratta <strong>di</strong>momenti <strong>di</strong> incontro con autori e artisti<strong>di</strong> fama nazionale e non solo. In calendarioper quest’anno sono previsti DaniloManfre<strong>di</strong>ni (4 novembre), GaetanoLiberti (16 <strong>di</strong>cembre) e la SocietasRaffaello Sanzio (28 gennaio),mentre in passato abbiamo ospitatoMichele Abbondanza, MaurizioNichetti e i Motus. L’ingressoè libero e non c’è un copioneprefissato: l’artista va a bracciocon<strong>di</strong>videndo il proprio percorsoartistico con un pubblico che interagisceattivamente».Svariate sono le iniziative del CentroTeatro a partecipazione gratuitacome la stimolante proposta del “Teatrosenza teatro/ The rest is silence”,espressione coniata dal professor NazarioZambal<strong>di</strong> nell’ambito dell’esperienzascenica in contesto psichiatrico pressola Casa Basaglia <strong>di</strong> Sinigo a Merano. Unappuntamento al mese, da novembre amarzo, aperto a giovani e adulti interessatia un’esperienza forte, che lascia il segnomettendo in gioco l’in<strong>di</strong>vidualità dellapersona. Creazione e improvvisazionesono le parole d’or<strong>di</strong>ne, che si ritrovanoanche nella “Contact Jam”, a cura dellaCompagnia Controra, dove confluisconovideo-arte, danza e performing-art.«Questa proposta prende le mosse dallaContact Improvisation – spiega la <strong>di</strong>rettriceartistica Paola Carlucci – una “nonforma” <strong>di</strong> movimento nata all’inizio deglianni ’70 negli Stati Uniti che investiga lepossibilità cinetiche <strong>di</strong> due o più corpiche si muovono insieme mantenendo uncontatto. L’obiettivo è comunicare liberamenteattraverso il contatto con i suoni,lo spazio e il corpo dell’altro: da tuttoquesto può nascere una creazione artistica<strong>autonoma</strong>, come nelle jam sessionsmusicali». La sperimentazione caratterizzaanche le “C’T’ Night”, quattro eventinotturni a partire dalle 22 (da gennaio adaprile), dove incontrarsi per accendere ilteatro in un’ora insolita e rarefatta, che sipresta particolarmente ai riti dell’immaginazione.Per quanto riguarda i bambini ilCentro Teatro ha allestito un doppio ap-


52il Trentino • NovembreI totem dei libriIl nuovo servizio <strong>di</strong> autoprestito bibliotecarioUn intero anno <strong>di</strong> lavoro. Con i primi totem del nuovo servizio <strong>di</strong> auto prestitoRFID che sono entrati in funzione il 26 settembre presso la biblioteca comunale<strong>di</strong> <strong>Trento</strong>. Un servizio curato anche da Informatica Trentina, da tempo impegnatanella gestione dei servizi del Catalogo Bibliografico Trentino per la catalogazionee la circolazione dei libri (più <strong>di</strong> un milione), per i prestiti interbibliotecari,gli acquisti e l’interfaccia con il pubblico delle 120 biblioteche sparse in tutto ilTrentino.Ne parliamo con Andrea Depedri, progettistadel Centro Servizi Territoriale e protagonistain prima persona dello sviluppo, ingran parte ancora in corso, <strong>di</strong> questa novitàtecnologica. «Il sistema del prestito agliutenti delle biblioteche trentine, ancoraoggi avviene me<strong>di</strong>ante la lettura automaticada parte dell’operatore <strong>di</strong> un’etichetta aco<strong>di</strong>ce a barra posto sul dorso dei libri. Conla nuova tecnologia RFID, oltre al co<strong>di</strong>ce, siattiva un circuito a ra<strong>di</strong>ofrequenza in modotale da permettere, con l’implementazione<strong>di</strong> un adeguato hardware e <strong>di</strong> un software,la rapida lettura delle informazioni della copia».Una tecnologia, quella sviluppata da InformaticaTrentina, davvero semplice e sicuramentefunzionale per evitare all’utente<strong>di</strong> fare la coda al bancone e consentire unrisparmio <strong>di</strong> tempo prezioso all’operatoreche può de<strong>di</strong>carsi così alle relazioni con ilpubblico, alle programmazioni delle attivitàe altro. Ma come funziona in pratica questosistema?«Quando l’utente ha scelto il libro sullo scaffalenon deve fare altro che avvicinarsi adun totem presente in biblioteca, dotato <strong>di</strong>un lettore RFID e <strong>di</strong> un video touchscreene, appoggiando sia la tessera (ne viene rilasciatauna nuova) che il libro scelto, automaticamentel’operazione viene rilevata edarchiviata dal sistema. Oltre alle operazioni<strong>di</strong> prestito e restituzione, l’utente potrà consultarela situazione dei prestiti attualmentein corso ed effettuare eventualmente il rinnovo».«La biblioteca ha acquistato l’hardware in<strong>di</strong>spensabileper avviare questa forma <strong>di</strong> autoprestito dalla Bibliotheca RFID <strong>di</strong> Verona,con cui da tempo collabora anche InformaticaTrentina, e che ha curato l’evoluzionedel gestionale passando dal client serveral web con ottimi risultati sia per quantoriguarda la qualità e soprattutto l’automazionedel servizio. Ci siamo avvalsi anchedella collaborazione della @CULT <strong>di</strong> Roma,il fornitore italiano del prodotto Amicus <strong>di</strong>cui si è da tempo dotato il Catalogo BibliograficoTrentino e grazie anche alla loro professionalitàsiamo riusciti ad arrivare alla finedell’estate con la nuova versione del softwareche oggi è in funzione alla biblioteca <strong>di</strong><strong>Trento</strong>».Un’evoluzione del sistema, quella da pocotempo entrata in funzione a <strong>Trento</strong>, su cuiha messo gli occhi anche la Civica <strong>di</strong> Roveretoche è intenzionata ad implementare ilsistema sperimentale <strong>di</strong> auto prestito <strong>di</strong> cuiè dotata dal 2005 con il nuovo hardware ela nuova gestione. Ed entro la fine dell’annocon la 3M Italia si dovrebbe riuscire a dotaredel nuovo sistema <strong>di</strong> auto prestito RFID edel gestionale anche la biblioteca universitaria<strong>di</strong> Povo.Ma quanto costa dotarsi <strong>di</strong> questa nuovatecnologia?«Si tratta <strong>di</strong> una sistema che riesce a sod<strong>di</strong>sfarele esigenze delle biblioteche piùgran<strong>di</strong> del Trentino. A <strong>Trento</strong> si parla <strong>di</strong> 400mila prestiti all’anno, ci sono 37 mila utentied i volumi presenti sugli scaffali sono 120mila. Quanto ai costi, per dotarsi <strong>di</strong> tutte leattrezzature necessarie compresi i serviziprofessionali, la biblioteca ha investito 158mila euro».Nella sezione per ragazzi v’è la postazione <strong>di</strong>self-check “Orion”, mentre in quella riservataagli adulti è stata posizionata “Venus”.«Si tratta ora <strong>di</strong> continuare a sviluppare laparte gestionale del nuovo sistema. E perfare questo, anche grazie alla preziosa collaborazione<strong>di</strong> Flavio Santini della DirezioneSviluppo Sistema Informatico Trentino,stiamo lavorando a step. Entro il 2012 preve<strong>di</strong>amo<strong>di</strong> completare l’evoluzione cheriguarda la circolazione, dotare il sistema <strong>di</strong>un nuovo modulo <strong>di</strong> catalogazione e permetterneanche la consultazione pubblica.E per la metà del 2013 tutto dovrebbe esserea pieno regime. Vorrei, infine, evidenziareche con il RFID si potrà avere un imme<strong>di</strong>atocontrollo dei volumi presenti o assenti dagliscaffali ed evitare i furti <strong>di</strong> materiale grazie alsistema dell’antitaccheggio integrato, cheviene attivato e <strong>di</strong>sattivato contestualmentealle operazione <strong>di</strong> prestito e restituzionesia presso i totem che al bancone».III


54il Trentino • NovembreIl cuore delle iconeIl viaggio <strong>di</strong> Alma Mariatra modernità e tra<strong>di</strong>zioneLe icone <strong>di</strong> Alma Maria Pedron tappezzano le pareti del suo<strong>di</strong> Rossella Saltiniaccogliente salotto, cuore pulsante <strong>di</strong> un appartamento delcentro <strong>di</strong> <strong>Trento</strong>, dove l’artista abita con il marito.Immagini sacre dai colori accesi che paiono animarsi quando Alma Maria le osservae le descrive. La pacata tranquillità della sua voce, la dolcezza dello sguardo e imo<strong>di</strong> gentili allontanano da lei ogni alone <strong>di</strong> austerità.Alma Maria apprezzata pittrice, iconografae scrittrice vanta infatti una solidapreparazione giuri<strong>di</strong>ca. È stata impegnatanel settore pubblico in Italia e ha frequentatole Scuole <strong>di</strong> Pubblica Amministrazionedella Comunità Europea, dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri edel Ministero dell’Interno.Ha svolto, inoltre, le funzioni <strong>di</strong> VicePrefetto Ispettore fino al 2000 presso ilCommissariato del Governo <strong>di</strong> <strong>Trento</strong>.III Signora Pedron, in quale periododella sua vita ha preso coscienzadella sua vena artistica?Forse potrà apparire banale, ma già dabambina ero affascinata da <strong>di</strong>segno ecolore. A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> anni ricordo la miainfanzia come un insieme <strong>di</strong> momentiscan<strong>di</strong>ti da fogli, tempere e matite colorate.III Eppure questa passione non hainfluito sulla scelta dei suoi stu<strong>di</strong>…No, ho preferito cimentarmi negli stu<strong>di</strong>giuri<strong>di</strong>ci e nell’approfon<strong>di</strong>mento dellelingue. Malgrado ciò la mia vena artisticanon si è esaurita, ho continuato a de<strong>di</strong>carmiall’arte figurativa ma ad un certopunto ho avvertito l’esigenza <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>rele mie conoscenze pittoriche.III A chi si è rivolta?Erano gli anni ’70, Giacomo Santini (giornalista,attualmente Senatore della Repubblican.d.r) teneva una rubrica ra<strong>di</strong>ofonica<strong>di</strong> arte che seguivo con assiduità.Per avere qualche “dritta” sono andata<strong>di</strong>rettamente alla sede Rai <strong>di</strong> via Perini eho saputo che Palazzo Roccabruna era ilpunto <strong>di</strong> ritrovo del Gruppo Stu<strong>di</strong>o ArtiVisuali. Ho frequentato il gruppo percirca 3 anni sotto la guida del professorMariano Fracalossi e del vice del gruppoSilvio Dorigatti, poi ho dovuto interrompereper seguire stage lavorativi inGermania.III E ha smesso anche <strong>di</strong> <strong>di</strong>pingere?No, la mia produzione “teutonica” continuavaa ricalcare lo stile figurativo,<strong>di</strong>pingevo a tempera e prestavo moltaattenzione al paesaggio circostante. Ricordo<strong>di</strong> aver avuto grande interesse perle sfumature del cielo <strong>di</strong> Colonia che intravedevoattraverso la finestra della miamansarda.III È al suo ritorno in Italia ha scopertole icone?Il mondo delle icone l’ho scoperto alcunianni dopo, nel corso del mio primoviaggio turistico in Russia. Era il 1990 ela Russia si apriva al mondo occidentalegrazie alla Perestrojka voluta da Gorbaciov.III Cosa è successo nel corso <strong>di</strong> quelviaggio?Ho percepito da subito una grandeapertura nei confronti degli stranieri eavvertito il contatto con gente “vera”. Maquello che mi ha colpito <strong>di</strong> più è statoil profondo misticismo e la grande fede


In partenzaper l’Europa… e per il mondo24 novembre 2011ore 10.00-19.002 a giornata informativa de<strong>di</strong>cata alla presentazionedelle opportunità <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, lavoro o stage all’esteroofferte dall’Unione europea e da varie istituzioni trentineRete italiana dei CDE✓ STAND TEMATICI con materiale informativo✓ APPUNTAMENTI <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento✓ INCONTRI con i referenti dei programmiSala <strong>di</strong> Rappresentanza e Sala RosaRegione Autonoma Trentino-Alto A<strong>di</strong>gePiazza Dante - <strong>Trento</strong>Commissione europeaRappresentanza in ItaliaPROVINCIA AUTONOMADI TRENTOREGIONE AUTONOMA TRENTINO-ALTO ADIGEAUTONOME REGION TRENTINO-SÜDTIROLREGION AUTONÓMA TRENTIN-SÜDTIROLCOMUNE DI TRENTOUNIVERSITà DEGLI STUDIDI TRENTOIniziativa del progetto intra-reti La mobilità in Europa. Diritti, informazione, opportunità: il futuro nelle tue mani realizzato dalla rete italiana dei CDE con il contributo della Rappresentanza in Italiadella Commissione europea.


57Le nostre bandsuonano il rockil Trentino • Novembre“<strong>di</strong> Fabio De SantiSe<strong>di</strong>cesima tappa del nostroviaggio attraverso la realtà del rocktrentino. Dopo Alchimia, N.A.N.O. eNurse! Nurse! Nurse!;Pape Satan, Resando e Tryaxis;False Friends, Terzolivelloe Vetrozero; Death by Pleasure,Stone Martens e Tre Verticale;Buldra, Kepsah, Maria Devigili;Absinth Effect, Bob and the Apllee The Bankrobber; Le originidella specie-Lords, Giovenalee Babamandub; Four Stools,Junow e MG66; Feedback in Warsaw,Marvy’s Fleurs e Hot Funky Style;Oil on Canvas, the Rain Storm;Progda e Blame; Outopsya, KLL;A FroggyDay, The Mentis; Sabung,The Violet Sheep; Vétsera e Fangoquesta nostra “ricognizione”propone altri due gruppi <strong>di</strong> casanostra.Ancora una volta: buon rock a tutti!La musicaè rivelazionepiù alta <strong>di</strong>ogni saggezzao filosofia“Ludwig van beethovenPop in salsa HardDADE CORTIVONome artista: DadeCortivoGenere: Pop RockLine up: DadeCortivo (voce e chitarra) in concerto con quella che definisce “La Banda”: Daniele Michelotti (tastiere esinth); Piergiulio Manzi: basso; Luca Cortivo: chitarra elettrica; Simone Marchioretti: batteria.Discografia: nel 2010 ha pubblicato il cd “In viaggio fino a qui”.Pezzi forti: Libero, Voglio, Sogni <strong>di</strong> gloria, Quando qualcosa fa male, Nel mondo dei do<strong>di</strong>ci, In viaggio fino a qui.Curiosità: Dade è un rocker che nasce come batterista nei primi anni ‘90, suona <strong>di</strong>eci anni nei Pikasso durante iquali scrive, compone e matura un’esigenza cantautorale incontenibile, che lo porta nel 2010 a firmare il suo primoalbum “In viaggio fino a qui” che ora sta portando live da frontman. Dice <strong>di</strong> sé: «Confrontarmi con la scrittura e lacomposizione è stato un regalo prezioso, sono nate nel tempo molte canzoni, e con esse si è formata la mia voce, lamia voglia <strong>di</strong> essere vero, libero, <strong>di</strong> essere io a raccontare quello che ho da <strong>di</strong>re. Con le canzoni mi parlo, parlo a chiascolta e voglio farlo <strong>di</strong> persona, perché ho avuto la fortuna <strong>di</strong> vedere le mie canzoni entrare nelle persone e riflettersirilasciando qualcosa <strong>di</strong> meraviglioso».Coor<strong>di</strong>nate Internautiche:www.dadecortivo.com;www.facebook.com/dadecortivo;www.soundcloud.com/dadecortivo;www.myspace.com/dadecortivo;info@dadecortivo.comHardcusticaGenere: hard-rock riarrangiato in chiave acusticaLine up: Clau<strong>di</strong>o Granatiero: voce; Martino Facchini: chitarra, coriDiscografia e Riconoscimenti: hanno partecipato a <strong>di</strong>versi concorsi fra cui per ultimo “Summer Rock:Rotta 360°” la scorsa estate.Pezzi forti: Smoke On the Water, Ace Of Spades in un repetorio fatto <strong>di</strong> composizioni targatreLed Zeppelin,Motorhead, DeepPurple, Black Sabbath vengono eseguiti in una ine<strong>di</strong>ta versione ‘voce e chitarra’ con un vestitocompletamente nuovo, pur rimanendo riconoscibilissimi.La curiosità: il gruppo è nato con lo scopo <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertirci a“stravolgere” le canzoni che amiamo, cercando comunque<strong>di</strong> mantenerne lo spirito originale e la riconoscibilità. GliHardcustica si propongono on stage con la strumentazioneridotta all’osso (microfono e chitarra), con l’intento <strong>di</strong> riproporrei classici hard-rock anni ‘70, anche in un’ottica <strong>di</strong> ‘educazioneall’ascolto’, per invogliare il pubblico più giovane a (ri)scoprire igruppi che hanno scritto la storia della musica rock.Coor<strong>di</strong>nate Internautiche: hardcustica@gmail.com


Paola Olzer e Diego Andreatta,Il mio pezzettino <strong>di</strong> cielo,Ancora, <strong>Trento</strong>, 2011, pp. 96, euro 10«Dico grazie al Signore per la mia piccolissima vita», basterebbequesta semplice e “piccola” frase per comprenderequanto “grande” sia la ricchezza interiore <strong>di</strong> Paola, unadonna costretta in un corpo sacrificato e rigido come unoscafandro. Afflitta da tetraparesi spastica fin dalla nascita,Paola non si è però mai commiserata,anzi, ha abbracciatola Croce arrabbiandosi pureogni tanto con Dio per il tantodolore che vede attorno a sé –soprattutto quello dei bambini enon certo per il suo! Questo libro,scritto con l’appoggio e anche ilsostegno umano <strong>di</strong> Diego Andreatta,sensibile firma del settimanale VitaTrentina, è il suo <strong>di</strong>ario: una raccolta <strong>di</strong>appunti scritti con tanta fatica che voglionoessere un invito rivolto a chi non riesce a cercare,e poi vedere, il proprio “pezzettino <strong>di</strong> cielo”.Laura Dal Prà, Luciana Giacomelli, Andrea Spiriti (a cura <strong>di</strong>),Passaggi a nord-est. Gli stuccatori dei laghi lombar<strong>di</strong> tra arte,tecnica e restauro. Atti del convegno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>: <strong>Trento</strong> 12-14febbraio 2009. Soprintendenza per i Beni ArchitettoniciSoprintendenza per i Beni Storico-artistici, <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong><strong>di</strong> <strong>Trento</strong>, “Collana Beni Artistici e Storici del Trentino”,Quaderni 20, 2011, pp. 623, euro 50Già scorrendo il corposo in<strong>di</strong>ce si percepisce imme<strong>di</strong>atamente l’importanza<strong>di</strong> questo volume, che attribuisce il giusto spazio storiograficoalla presenza <strong>di</strong> artisti <strong>di</strong> provenienza lombarda nelle terre trentine:uno stu<strong>di</strong>o che non si è posto limiti geografici così come non ne riconoscevanogli artisti stessi che operavano all’intero dell’antico Principato vescovile, in territoriveneti, friulani e persino nell’Est europeo. Uno lavoro che è frutto della collaborazione tra laSoprintendenza per i Beni Architettonici e quella per i Beni Storico-artistici della <strong>Provincia</strong> <strong>autonoma</strong><strong>di</strong> <strong>Trento</strong> con l’Università dell’Insubria <strong>di</strong> Varese e <strong>di</strong>versi stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> altreSoprintendenze, Musei, Enti <strong>di</strong> ricerca nonché liberi professionisti.Risulta dunque evidente la ricchezza <strong>di</strong> relazioni formatesitra l’espressione architettonica e quella decorativa– in particolare plastica e a stucco – anchese, come concludono i curatori, ancoraaltri «fili si devono riannodare».Cristian Bertol,La Prova del cuore. CristianBertol e le sue eccellenze, FondazioneTrentina per l’Autismo Onlus, 2011,pp. 160, euro 19,90 (ed. italiano/inglese)Nell’originale backstage <strong>di</strong> questo libro si legge che GiovanniColetti, presidente della Fondazione Trentina perl’Autismo, per dare ad essa sostegno si rivolge a due amici,Cristian Bertol, chef trentino “stellato” proprietario assiemeal fratello Renzo del Ristorante Villa Orso Grigio a Ronzone,e Fulvio Baldo, presidente della IGF, importante legatoriadella regione. Risultato, questo volume vincente nella grafica,nel contenuto e nell’obiettivo: contribuire a un mondomigliore per le persone affette da autismo (l’intero ricavatoal netto dei costi verrà infatti devoluto alla Fondazione).Ben sessanta sono le ricette che accompagnano in questoviaggio eno-gastronomico alla scoperta dei prodotti tipicidel Trentino. La generosa creatività che contrad<strong>di</strong>stingue i piatti <strong>di</strong> Cristianrivela inoltre il profondo rapporto che lo lega alla tra<strong>di</strong>zione, come i Cubi allaTosella <strong>di</strong> Primiero, il Soffiato <strong>di</strong> Trentingrana, la Tagliata <strong>di</strong> cervo al mirtillo <strong>di</strong>Sant’Orsola, il Tortino alle mele antiche <strong>di</strong> Malosco…Luigi Targher, Gli esor<strong>di</strong> <strong>di</strong> un politiconazionale. Flaminio Piccoli, 1945-1958.Materiali per una biografia politica,Fondazione Museo storicodel Trentino, Quaderni <strong>di</strong> ArchivioTrentino 27, <strong>Trento</strong>, 2011,pp. 154, euro 13L’autore, Luigi Targher, oggi collaboratoredel Museo storico italiano della guerra<strong>di</strong> Rovereto, per questo stu<strong>di</strong>o traespunto dalla sua tesi <strong>di</strong> laurea propriosu Flaminio Piccoli. Diviso in due parti,nella prima si raccontano e si analizzanoi primi anni <strong>di</strong> impegno politico del noto deputatotrentino, prima delle elezioni politiche del 1958 che vedonola sua <strong>di</strong>partita per Roma e la conseguente lungamilitanza parlamentare. Nella seconda vi compaionole testimonianze <strong>di</strong> due politici trentini <strong>di</strong> <strong>di</strong>versoschieramento, Renato Ballar<strong>di</strong>ni e Giorgio Grigolli,un commento sulle fonti archivistichee un’appen<strong>di</strong>ce documentaria trattadall’Archivio della DemocraziaCristiana trentina.Astrid Mazzola,A che svelup ge corone pa do.Conformismo e <strong>di</strong>ssensoriguardo allo sviluppoturistico.Voci dalla Val <strong>di</strong> Fassa, UCT,<strong>Trento</strong>, 2011, pp. 280, euro 22Ma quanto è bella la Val <strong>di</strong> Fassa?!Quanto incanto e stuporesuscita in chi vi transita, turisti oviaggiatori che siano?! Ma questolibro scritto da Astrid Mazzola,esperta <strong>di</strong> comunicazione, visi delinea il contrasto tra il generosopatrimonioambientaledella Val <strong>di</strong>Fassa e i danniprovocatidall’industriadel turismo <strong>di</strong>massa. Unostu<strong>di</strong>o condottoanche graziea un’approfon<strong>di</strong>taanalisidella stampalocale, in particolaredel settimanale “Usc <strong>di</strong>la<strong>di</strong>ns”, che rivela come tra lapopolazione ci sia chi sostienee trae beneficio dallo sviluppoturistico e chi, invece, vi si opponecriticamente accusandolo<strong>di</strong> creare fratture sociali.59il Trentino • Novembre


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a cura del ServizioEuropa e del Centro<strong>di</strong> Documentazione Europea61Europ.a.il Trentino • Novembre


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