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5 1. Il processo del Piano 1.1 La pianificazione ... - Comune di Jesi

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<strong>1.</strong> <strong>Il</strong> <strong>processo</strong> <strong>del</strong> <strong>Piano</strong><strong>1.</strong>1 <strong>La</strong> <strong>pianificazione</strong> strategica e la programmazione complessa a <strong>Jesi</strong>Negli anni recenti l’attività <strong>del</strong>l’Amministrazione comunale <strong>di</strong> <strong>Jesi</strong>, nel campo <strong>del</strong>lepolitiche urbane e territoriali, è stata orientata alla produzione <strong>di</strong> piani, programmi eprogetti <strong>di</strong> carattere strategico. Si è trattato, infatti, <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> azione che hannoriguardato <strong>di</strong> volta in volta la città, alcune sue specifiche parti, il territorio <strong>del</strong>laVallesina, caratterizzate dalla costruzione <strong>di</strong> una nuova visione <strong>del</strong>lo sviluppo e dallagenerazione <strong>di</strong> proposte <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> trasformazione e sviluppo: dal <strong>Piano</strong> strategicoal <strong>Piano</strong> regolatore, dal Contratto <strong>di</strong> Quartiere a Zipa verde, dal Progetto Sistema adAgenda 21 locale.Queste esperienze hanno fatto maturare, in primo luogo, una nuova consapevolezza suitemi <strong>del</strong>lo sviluppo locale e <strong>del</strong>la necessità <strong>di</strong> cooperazione tra attori. Oggi lacooperazione su singoli piani e iniziative si è affermata: si pensi alla vicenda <strong>del</strong>l’Areaad alto rischio <strong>di</strong> crisi ambientale-Aerca, che ha visto la partecipazione <strong>di</strong> 9 Comuni; lepolitiche <strong>di</strong> promozione <strong>del</strong>lo sviluppo al livello regionale hanno continuato a favorirel’emergere <strong>di</strong> progettualità con<strong>di</strong>visa tra Comuni (si pensi alle Agende regionali <strong>di</strong>sviluppo locale-Arstel); alcune parole d’or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong>lo sviluppo locale (come quello <strong>del</strong>laconcertazione e <strong>del</strong>la cooperazione locale) hanno cominciato ad entrare nel lessico e neicomportamenti degli amministratori.Oggi quin<strong>di</strong> il tema è posto ed è percepito come rilevante. Questo rende possibile il suotrattamento in termini operativi, ma ciò accresce ovviamente la responsabilità <strong>del</strong> <strong>Piano</strong>strategico <strong>di</strong> sviluppo sostenibile <strong>di</strong> alimentare la riflessione e lo sforzo progettualeattorno ad esso, perché una forte attenzione chiede <strong>di</strong> essere sostenuta da risultaticoncreti.In questo quadro, un elemento significativo è che il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Jesi</strong> è tornato nellacon<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> poter svolgere un ruolo nei confronti <strong>del</strong>le politiche <strong>di</strong> sviluppoterritoriale, è riconosciuto dagli altri attori come un interlocutore rilevante (sia gli altriComuni <strong>del</strong>l’area <strong>del</strong>la Vallesina, che le istituzioni <strong>di</strong> livello superiore, che le stesseassociazioni e operatori locali).<strong>1.</strong>2 <strong>La</strong> sfida e il metodo <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> strategico<strong>La</strong> costruzione <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> strategico <strong>di</strong> sviluppo economico sostenibile ha costituito unasfida tecnica e politica.Dal punto <strong>di</strong> vista tecnico, si trattava <strong>di</strong> cogliere una scommessa, quella <strong>di</strong> riuscire amontare, in un tempo relativamente breve (otto mesi <strong>di</strong> lavoro, tra l’inizio <strong>del</strong> <strong>processo</strong> afine luglio 2008 e la conclusione <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> a febbraio 2009), una lista abbastanzacospicua <strong>di</strong> progetti, associando ad essi gli attori interessati (già mobilitati omobilitabili), e fornendo ai progetti un quadro <strong>di</strong> riferimento capace <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care la5


<strong>1.</strong> <strong>La</strong> <strong>di</strong>mensione strutturale <strong>del</strong>l’economia <strong>di</strong> <strong>Jesi</strong>: settore meccanico e sue evoluzioni,rapporti tra industria e artigianato, internazionalizzazione, accesso al cre<strong>di</strong>to, logistica,accessibilità, livello <strong>di</strong> infrastrutturazione.2. <strong>La</strong> <strong>di</strong>mensione creativa <strong>del</strong>l’economia <strong>di</strong> <strong>Jesi</strong>: innovazione, economia <strong>del</strong>laconoscenza, città creativa, energie rinnovabili.3. <strong>La</strong> <strong>di</strong>mensione slow <strong>del</strong>l’economia <strong>di</strong> <strong>Jesi</strong>: agricoltura, prodotti tipici, città <strong>del</strong> gusto,turismo sostenibile, produzione e fruizione culturale.<strong>La</strong> sfida politica <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> strategico è consistita nell’assunzione <strong>di</strong> un mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong>concertazione locale che superasse logiche ritenute poco fertili, riferite ai mo<strong>del</strong>li piùtra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>la consulta (le istituzioni decidono le politiche e i progetti, e chiamano irappresentanti degli interessi a <strong>di</strong>scuterne) e <strong>del</strong>la concertazione <strong>di</strong> stampo “neocorporativo”(laddove la <strong>di</strong>mensione <strong>del</strong>la rappresentanza vale spesso <strong>di</strong> più <strong>di</strong> quello<strong>del</strong>la rilevanza). Si è piuttosto preferito assumere un mo<strong>del</strong>lo che privilegiasse logiche<strong>di</strong> reale apertura <strong>del</strong> <strong>processo</strong> decisionale, coinvolgendo gli attori (quelli organizzati e isingoli rappresentanti <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong> lavoro, dei servizi e <strong>del</strong>la produzione) attorno adun percorso <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo, <strong>di</strong> riflessione sulle azioni da intraprendere e <strong>di</strong> concreto apportoprogettuale.In sintesi, i principi cui si è ispirato il <strong>processo</strong> partenariale sono dunque i seguenti:<strong>1.</strong> Assumere il piano strategico come nuova modalità <strong>di</strong> concertazione locale, finalizzataalla realizzazione <strong>di</strong> progetti collettivi con<strong>di</strong>visi grazie al miglioramento <strong>del</strong>la capacitàprogettuale dei soggetti.2. Raccogliere e ricondurre ad unitarietà la progettualità finora espressa in ambito localee le ulteriori proposte emerse nel corso <strong>del</strong> <strong>processo</strong> <strong>di</strong> <strong>pianificazione</strong> strategica, neicampi <strong>del</strong>l’innovazione tecnologica, <strong>del</strong>l’apertura internazionale <strong>del</strong> sistema locale,<strong>del</strong>la formazione e <strong>del</strong>l’economia <strong>del</strong>la conoscenza, <strong>del</strong>le politiche ambientali, <strong>del</strong>risparmio energetico e <strong>del</strong> paesaggio, <strong>del</strong>la logistica, <strong>del</strong>la cultura, <strong>del</strong> marketingterritoriale e <strong>del</strong>la qualità urbana.3. Organizzare dei momenti <strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong> concertazione tra gli attori interessati a<strong>di</strong>ntraprendere congiuntamente azioni <strong>di</strong> sviluppo sulla base <strong>di</strong> obiettivi con<strong>di</strong>visi.4. Con<strong>di</strong>videre la strategia e coinvolgere gli attori rilevanti <strong>del</strong>la città e <strong>del</strong> territorio (lacabina <strong>di</strong> regia, il forum dei sindaci, gli interessi <strong>di</strong>ffusi, …), stabilendo soli<strong>di</strong>partenariati in grado <strong>di</strong> prendersi in carico la costruzione e la gestione dei progetti <strong>di</strong>sviluppo.5. Far maturare e/o affinare i progetti, le proposte e le ipotesi <strong>di</strong> intervento, cominciandoa definirne e valutarne le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> fattibilità.<strong>1.</strong>3. <strong>La</strong> cronologia <strong>del</strong> <strong>Piano</strong><strong>Il</strong> <strong>processo</strong> <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> <strong>Piano</strong> può essere fatta risalire ad una riunione con icomponenti <strong>del</strong>la cabina <strong>di</strong> regia e <strong>del</strong> mondo produttivo locale organizzata il 27 marzo2008, alla presenza <strong>del</strong>l’Assessore regionale alle Attività produttive Gianni Giaccaglia e<strong>del</strong> relativo <strong>di</strong>rigente, in cui era stata formulata l’ipotesi <strong>di</strong> dare vita ad un <strong>Piano</strong>strategico per lo sviluppo economico. L’avvio formale <strong>del</strong> <strong>processo</strong> è avvenuta con una7


presentazione pubblica <strong>del</strong>l’iniziativa, svoltasi il giorno 24 luglio 2008 presso il CentroDocens <strong>di</strong> Zipa con l’obiettivo <strong>di</strong> illustrare il programma <strong>di</strong> lavoro operativo che haconsentito in un arco <strong>di</strong> tempo abbastanza ristretto <strong>di</strong> costruire, in modo con<strong>di</strong>viso, unparco progetti ed una politica innovativa per il territorio <strong>di</strong> <strong>Jesi</strong>. In quella occasione,avevano portato il loro contributo Giorgio Pagano, ex sindaco <strong>di</strong> <strong>La</strong> Spezia eresponsabile <strong>del</strong>la Rete nazionale <strong>del</strong>le città strategiche, e la prof. Mariangela Para<strong>di</strong>si<strong>del</strong>l’Università Politecnica <strong>del</strong>le MarcheSuccessivamente, l’articolazione <strong>del</strong>le attività svolte nel corso <strong>del</strong>la costruzione <strong>del</strong><strong>Piano</strong> è stata la seguente:<strong>1.</strong> Indagini preliminari (luglio-ottobre)<strong>La</strong> prima fase <strong>del</strong> lavoro ha previsto lo svolgimento <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> interviste e colloquiad attori e testimoni privilegiati <strong>del</strong> sistema locale, orientate a raccogliere opinioni epunti <strong>di</strong> vista sui temi oggetto <strong>del</strong> piano strategico, sui progetti attivabili e sul percorso<strong>del</strong> lavoro.Questa attività, che ha consentito anche <strong>di</strong> rafforzare il quadro <strong>del</strong>le idee progettuali emisurare <strong>di</strong>sponibilità alla collaborazione, è poi proseguito nel corso <strong>del</strong>l’elaborazione<strong>del</strong> <strong>Piano</strong> strategico 1 .2. Le attività dei tavoli (ottobre-<strong>di</strong>cembre)Ciascuno dei tre tavoli <strong>di</strong> lavoro si è riunito due volte tra ottobre e metà <strong>di</strong>cembre.<strong>La</strong> prima riunione è stata orientata a identificare gli obiettivi <strong>di</strong> carattere generale <strong>del</strong>losviluppo locale, a definire il tema (sulla base <strong>del</strong>le analisi <strong>di</strong>sponibili), alla illustrazionedei progetti attivabili e alla definizione <strong>del</strong> gruppo <strong>di</strong> attori che stabilmente ha seguito iltema specifico <strong>del</strong> tavolo.<strong>La</strong> seconda riunione è stata invece de<strong>di</strong>cata all’affinamento dei temi specifici, allaistruttoria dei progetti attivabili, alla costruzione dei partenariati <strong>di</strong> progetto, al <strong>di</strong>segno<strong>del</strong> percorso <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> implementazione dei progetti, alla verifica <strong>del</strong>la coerenzatra progetti e obiettivi <strong>di</strong> carattere generale <strong>di</strong> sviluppo locale.<strong>La</strong> composizione dei tavoli ha tenuto conto <strong>di</strong> criteri quali la rappresentanza (le1 Le interviste e i colloqui sono stati i seguenti: Rolando Agostinelli, impren<strong>di</strong>tore; Patrizia Barbaresi,Coop Futura; Gianfranco Berti, Assindustria Comitato territoriale Vallesina; Daniela Bianchi, BioAesissrl; Massimo Bianconi, <strong>di</strong>rettore generale Banca <strong>del</strong>le Marche; Paolo Bifani, Confcommercio; Clau<strong>di</strong>oBocchini, impren<strong>di</strong>tore; Cecchettini Simone, Legacoop Marche; Gabriele Fava, presidente FondazioneColocci; Fiorentini Annalisa, <strong>di</strong>r. Confocooperative Ancona; Giampaolo Ghepar<strong>di</strong>, Coos Marche; MarcoGialletti, impren<strong>di</strong>tore; Giampaolo Giampaoli, Presidente Camera Commercio Ancona; GiancamilliErino, Col<strong>di</strong>retti; William Graziosi, amministratore <strong>del</strong>egato Fondazione Pergolesi Spontini; FabioMarcatili, Confartigianato; Doriano Marchetti, presidente Cooperativa Moncaro; Gianluca Mirizzi,impren<strong>di</strong>tore; Sandro Para<strong>di</strong>si, imprendore; Andrea Pieralisi, presidente Assindustria Comitato territorialeVallesina; Gennaro Pieralisi, impren<strong>di</strong>tore; Paolo Pizzichini, Cisl; Profili Roberto, CIA; Therese Roleaux,IAT <strong>Jesi</strong>; Domenico Sarti, Cgil; Sandro Sbarbati, presidente Italcook; Massimo Stronati, coop Cisa Gest;Federico Tar<strong>di</strong>oli, presidente Fondazione Cassa Risparmio <strong>di</strong> <strong>Jesi</strong>; Tassi Daniele, AGCI.8


organizzazioni e le associazioni degli interessi, le autonomie funzionali, le agenzietecniche <strong>del</strong>l’area), ma anche la rilevanza <strong>di</strong> singoli contributi (impren<strong>di</strong>tori e operatori<strong>del</strong>l’economia locale). <strong>La</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei partecipanti tra i tre tavoli è poi stata decisain autonomia da ciascuno <strong>di</strong> essi.Alle riunioni <strong>di</strong> ciascuno dei tavoli sono stati invitati ospiti esterni:‣ prof. Ugo Ascoli, assessore regionale al lavoro e alla formazione‣ prof. Donato Jacobucci, Università politecnica <strong>del</strong>le Marche‣ prof. Renato Novelli, Università politecnica <strong>del</strong>le Marche‣ prof. Gioacchino Garofoli, Università Carlo Cattaneo <strong>di</strong> Castellanza‣ prof. Matteo Bolocan, Politecnico <strong>di</strong> MilanoGli esperti esterni sono stati in<strong>di</strong>viduati tra docenti universitari ed esponenti politici perla loro riconosciuta competenza sulle specifiche questioni affrontate ed hanno portatoun contributo <strong>di</strong> impostazione <strong>di</strong> carattere generale sui temi trattati dal tavolo.Hanno inoltre portato il loro contributo su progetti specifici: l’arch: Gianluigi Mondaini(<strong>del</strong>l’Università politecnica <strong>del</strong>le Marche) che ha presentato i risultati <strong>di</strong> un workshopprogettuale sul Viale <strong>del</strong>la vittoria svolto con studenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse facoltà <strong>di</strong> architetturaitaliane, e il dott. Enzo Santurro (<strong>di</strong> Retecamere), che ha presentato un progetto <strong>di</strong>marketing <strong>del</strong> centro storico commissionato dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Jesi</strong> e Camera <strong>di</strong>Commercio <strong>di</strong> Ancona.L’attività dei tavoli si è avvalsa anche <strong>di</strong> documenti introduttivi a ciascuno dei tre tavoli,presentazioni in power point e materiali informativi su casi analoghi ai progetti in<strong>di</strong>scussione forniti dal gruppo <strong>di</strong> lavoro.Alle riunioni dei tavoli hanno partecipato in me<strong>di</strong>a tra le 40 e le 50 persone 2 .2 L’elenco dei partecipanti, desunto sulla base <strong>del</strong>le presenze segnalate alla Conferenza <strong>del</strong> 24 luglio e<strong>del</strong>le successive riunioni dei tavoli, è il seguente: Agostinelli Luca, Soluzioni Informa; AgostinelliRolando, Ondemano; Allegrini Luca, Babyland Service; Baglieni Simone, Banca Popolare <strong>di</strong> Ancona;Bal<strong>di</strong> Emiliano, Bal<strong>di</strong> Ristorazione; Barbaresi Patrizia, Futura soc. coop.; Belluzzi Gioacchino, Banca<strong>del</strong>le Marche; Benedetti Emanuele, Osteria Corte Bettini; Berti Gian Franco, Osservatorio civico/CentroCalamandrei; Biancini Gianfranco, Interporto; Bifani Paolo, Confcommercio; Binci Andrea, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><strong>Jesi</strong>; Bion<strong>di</strong> Pietro, C.C. Valcesina; Bordoni Andrea, Regione Marche servizio Agricoltura ; Bucci Mario,Direttore Consorzio Zipa; Caldarelli Maurizio, Gruppo Loccioni; Callari Ignazio Ezio, Interporto Marche;Capitani Ezio, Erap Ancona; Carancini Giuseppe, Confartigianato; Car<strong>di</strong>naletti Marco, Project Managersviluppo sostenibile; Car<strong>di</strong>nali Clau<strong>di</strong>o, Oikos <strong>Jesi</strong> onlus; Car<strong>di</strong>nali Daniele, Fastnet spa; Cartuccia Aldo,Seci-Energia; Celli Luca, Camera Work spa; Celli Flaviano, ex Amministratore Comunale; CellottiniMirko, Caffè Imperiale; Cerioni Sergio, Osservatorio civico; Ciaboco Fiorella, Sartoria Fiorella; CintiMatteo, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Jesi</strong>; Coltorti Mauro, Università <strong>di</strong> Siena; Costantini Daniele, Cisagest soc.coop.;Domenichetti Angelo, Confcommercio; Fiorentino Giuseppe, SPF Stu<strong>di</strong>o Progetti Finanziari; FocanteMarcello, <strong>Jesi</strong> e la sua Valle; Gabellini Patrizia, Politecnico MI; Gambetti Fabio, Fondazione PergolesiSpontini; Ganzetti Giampiero, <strong>Jesi</strong>servizi; Gennai Stefano, Direttore Generale <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Jesi</strong>; GiallettiMarco, Nautes srl; Giancamilli Erino, Col<strong>di</strong>retti; Graziosi William, Fondazione Pergolesi Spuntini <strong>Jesi</strong>;Grilli Elisabetta, CNA; Grizi <strong>La</strong>vinia, Agriturismo; Guerriero Piero, Capolinea srl; Iencenella Fabio,Arcafelice srl; Leoni Leonardo, Consorzio Zipa; Lillini Alfio, Consigliere Comunale; Lucarini Diego,Copagri <strong>Jesi</strong>; Mancinelli Alfredo, MA.SCO; Marcatili Fabio, Confartigianato – Cgia <strong>Jesi</strong>; Marcozzi9


3. Elaborazione <strong>del</strong> piano strategico (gennaio-febbraio)<strong>La</strong> fase finale <strong>del</strong> lavoro è stata invece de<strong>di</strong>cata alla messa a sistema degli elementiemersi secondo lo schema dei piani strategici: obiettivi generali, linee strategiche,progetti <strong>di</strong> sviluppo e loro modalità <strong>di</strong> implementazione (con una prima valutazionecirca la loro fattibilità) e attori attivabili, con una verifica finale con gli attori gestitaattraverso una riunione finale congiunta dei tre tavoli.L’attività <strong>di</strong> costruzione e <strong>di</strong>sseminazione <strong>del</strong> <strong>processo</strong> <strong>di</strong> <strong>pianificazione</strong> strategica haanche usufruito <strong>del</strong> sito de<strong>di</strong>cato: www.comune.jesi.an.it/strategiasviluppoMarina, Regione Marche; Marini Marina, <strong>Jesi</strong> e la sua Valle; Martinovich Mara,Newbeetle/Incontrieuropei; Meloni Rosa, Consigliere Provinciale/Ist. comprensivo Carlo Urbani <strong>Jesi</strong>;Mirizzi Gianluca, Montecappone; Moretti Fabio, Capolinea srl; Morosetti Paolo, Stu<strong>di</strong>o Film; NegoziLeonello, Legambiente e cons. com.; Novelli Rodolfo, Dirigente Regione Marche Serv. Governoterritorio; Panariello Roberto, Provincia <strong>di</strong> Ancona; Paoloni Patrizia, Gruppo MA.PA Cannelloni srl;Para<strong>di</strong>si Sandro, Para<strong>di</strong>si srl; Pizzichini Paolo, Cisl <strong>Jesi</strong>; Profili Roberto, CIA - <strong>Jesi</strong>; Rossini Bruno,Multiservizi spa; Santurro Enzo, Retecamere; Sargentoni Stefano, CNA; Sarti Domenico, Cgil <strong>Jesi</strong>;Sebastianelli Evasio, CIA Ancona; Silveri Nicola, Rusticanelle; Stronati Roberto, Simonetta spa;Talacchia Mario; Trionfi Honorati Giuseppe,; Vittori Graziano, Soc.Agr.Arcafelice/C.J.P.O.; ZelliGianluigi, Agriturismo.10

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