Regolamento per l'ordinamento degli uffici e dei servizi - Comune di ...

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Art. 21Conferenza dei Dirigenti1. Per assicurare la migliore integrazione e cooperazione nel sistema direzionale dell’amministrazioneComunale sono convocate riunioni periodiche. La Conferenza dei Dirigenti è composta dal Segretario Generale edai Dirigenti dei Settori, partecipa anche il Funzionario Responsabile del Servizio Gestione del Personale.2. La Conferenza dei Dirigenti è presieduta dal Segretario, che la convoca con periodicità fissa e/o secondonecessità. Se il Segretario è assente o impedito, la presidenza della Conferenza viene affidata ad un Dirigentedesignato dai Dirigenti stessi.3. Le principali attribuzioni, senza pretesa di esaustività, della Conferenza dei Dirigenti sono così definite:– analisi e valutazione delle strategie e delle politiche di personale, così come evidenziate dal Sindaco e dallaGiunta Comunale;– proposta per l’adozione, per quanto di propria competenza, del piano annuale dei fabbisogni di personale, aisensi dell’art. 6 del D.Lgs. n. 165/2001, in attuazione di appositi atti di indirizzo di competenza della Giunta;– proposta per l’adozione, per quanto di propria competenza, del piano annuale di formazione di formazione delpersonale nell’osservanza delle direttive rese dalla Giunta;– elaborazione della proposta del piano esecutivo di gestione;– favorire l’informazione, l’esame, le decisioni congiunte su tutte le questioni strategiche ed operative cheemergono nella realizzazione degli indirizzi e delle direttive degli organi di governo e nella gestione tecnica,economica e finanziaria del Comune;– predisposizione della proposta del Piano Esecutivo di Gestione e delle sue variazioni, secondo le direttive del Sindacoe della Giunta, previa negoziazione con i titolari dei ruoli di direzione;– costituire momento di programmazione gestionale e di definizione dei criteri di allocazione delle risorse, perconseguire un più elevato grado di integrazione funzionale dell’attività dell’ente;– contribuire al monitoraggio dello stato di attuazione dei programmi e dei progetti dell’ente;– dirimere e risolve gli eventuali conflitti fra i settori.La Conferenza dei Dirigenti è da considerare essenziale per il raccordo tra le varie articolazionidell’amministrazione e per la costante sottoposizione a verifica dell’attuazione dei programmi e del grado dicorrispondenza tra gestione e obiettivi indicati dagli organi di governo, potrà, pertanto, essere convocata dalSegretario ogni qualvolta lo ritenga necessario.Art. 22Mobilità dei dirigenti1. La mobilità degli incarichi dirigenziali costituisce principio ispiratore della politica gestionale delladirigenza, nell’ambito delle esigenze funzionali dell’Ente, che possono suggerire di puntare su arricchimentiprofessionali derivanti da cambi di ruolo o su approfondimenti di esperienza in ruoli stabili.2. Si può inoltre prevedere, ai sensi di quanto disposto dall’art. 23-bis del D.Lgs. n. 165/2001, la mobilitàvolontaria del personale dirigenziale o titolare di posizione organizzativa presso altre pubbliche amministrazioni oaziende private, tramite la stipula di apposite convenzioni.3.In tal caso il dirigente viene posto in aspettativa senza assegni per il periodo di durata della mobilità, con ildiritto alla conservazione del posto.– 10 –

4. Nel caso in cui l’Ente decida di coprire tale posizione dirigenziale, ciò potrà avvenire, comunque,esclusivamente mediante la stipula di apposito contratto di lavoro a tempo determinato di durata non superiore alrestante periodo della mobilità corrispondente.TITOLO IVLA VALUTAZIONE E LA PREMIALITÀDEL PERSONALE DIPENDENTECAPO IL’ATTUAZIONE DELLA PREMIALITÀ AI SENSIDELLE NORME RECATE DAL D.LGS. 27 OTTOBRE 2009, N. 150Art. 23Principi informatori della premialità1. L’ente ha come obiettivo la promozione del merito ed il miglioramento della performance organizzativa eindividuale, anche attraverso l’utilizzo di sistemi premianti selettivi, secondo logiche meritocratiche, nonché lavalorizzazione dei dipendenti che conseguono le migliori performance attraverso l’attribuzione selettiva diincentivi sia economici sia di carriera.2. È vietata la distribuzione in maniera indifferenziata o sulla base di automatismi di incentivi e premi collegatialla performance in assenza delle verifiche e attestazioni sui sistemi di misurazione e valutazione adottati ai sensidel presente decreto.3. Per la ripartizione della premialità in favore di tutti i dipendenti, al personale dipendente che si colloca nellafascia di merito alta, una quota prevalente di tali risorse.Art. 24Definizione di performance organizzativa1. La performance organizzativa fa riferimento ai seguenti aspetti:a) l’impatto dell’attuazione delle politiche attivate sulla soddisfazione finale dei bisogni della collettività;b) l’attuazione di piani e programmi, ovvero la misurazione dell’effettivo grado di attuazione dei medesimi, nelrispetto delle fasi e dei tempi previsti, degli standard qualitativi e quantitativi definiti, del livello previsto diassorbimento delle risorse;c) la rilevazione del grado di soddisfazione dei destinatari delle attività e dei servizi anche attraverso modalitàinterattive;d) la modernizzazione e il miglioramento qualitativo dell’organizzazione e delle competenze professionali e lacapacità di attuazione di piani e programmi;e) lo sviluppo qualitativo e quantitativo delle relazioni con i cittadini, i soggetti interessati, gli utenti e idestinatari dei servizi, anche attraverso lo sviluppo di forme di partecipazione e collaborazione;f) l’efficienza nell’impiego delle risorse, con particolare riferimento al contenimento ed alla riduzione dei costi,nonché all’ottimizzazione dei tempi dei procedimenti amministrativi;– 11 –

4. Nel caso in cui l’Ente decida <strong>di</strong> coprire tale posizione <strong>di</strong>rigenziale, ciò potrà avvenire, comunque,esclusivamente me<strong>di</strong>ante la stipula <strong>di</strong> apposito contratto <strong>di</strong> lavoro a tempo determinato <strong>di</strong> durata non su<strong>per</strong>iore alrestante <strong>per</strong>iodo della mobilità corrispondente.TITOLO IVLA VALUTAZIONE E LA PREMIALITÀDEL PERSONALE DIPENDENTECAPO IL’ATTUAZIONE DELLA PREMIALITÀ AI SENSIDELLE NORME RECATE DAL D.LGS. 27 OTTOBRE 2009, N. 150Art. 23Principi informatori della premialità1. L’ente ha come obiettivo la promozione del merito ed il miglioramento della <strong>per</strong>formance organizzativa ein<strong>di</strong>viduale, anche attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> sistemi premianti selettivi, secondo logiche meritocratiche, nonché lavalorizzazione <strong>dei</strong> <strong>di</strong>pendenti che conseguono le migliori <strong>per</strong>formance attraverso l’attribuzione selettiva <strong>di</strong>incentivi sia economici sia <strong>di</strong> carriera.2. È vietata la <strong>di</strong>stribuzione in maniera in<strong>di</strong>fferenziata o sulla base <strong>di</strong> automatismi <strong>di</strong> incentivi e premi collegatialla <strong>per</strong>formance in assenza delle verifiche e attestazioni sui sistemi <strong>di</strong> misurazione e valutazione adottati ai sensidel presente decreto.3. Per la ripartizione della premialità in favore <strong>di</strong> tutti i <strong>di</strong>pendenti, al <strong>per</strong>sonale <strong>di</strong>pendente che si colloca nellafascia <strong>di</strong> merito alta, una quota prevalente <strong>di</strong> tali risorse.Art. 24Definizione <strong>di</strong> <strong>per</strong>formance organizzativa1. La <strong>per</strong>formance organizzativa fa riferimento ai seguenti aspetti:a) l’impatto dell’attuazione delle politiche attivate sulla sod<strong>di</strong>sfazione finale <strong>dei</strong> bisogni della collettività;b) l’attuazione <strong>di</strong> piani e programmi, ovvero la misurazione dell’effettivo grado <strong>di</strong> attuazione <strong>dei</strong> medesimi, nelrispetto delle fasi e <strong>dei</strong> tempi previsti, <strong>degli</strong> standard qualitativi e quantitativi definiti, del livello previsto <strong>di</strong>assorbimento delle risorse;c) la rilevazione del grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione <strong>dei</strong> destinatari delle attività e <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong> anche attraverso modalitàinterattive;d) la modernizzazione e il miglioramento qualitativo dell’organizzazione e delle competenze professionali e lacapacità <strong>di</strong> attuazione <strong>di</strong> piani e programmi;e) lo sviluppo qualitativo e quantitativo delle relazioni con i citta<strong>di</strong>ni, i soggetti interessati, gli utenti e idestinatari <strong>dei</strong> <strong>servizi</strong>, anche attraverso lo sviluppo <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> partecipazione e collaborazione;f) l’efficienza nell’impiego delle risorse, con particolare riferimento al contenimento ed alla riduzione <strong>dei</strong> costi,nonché all’ottimizzazione <strong>dei</strong> tempi <strong>dei</strong> proce<strong>di</strong>menti amministrativi;– 11 –

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