IL MESSAGGERO SARDO 8APRILE 2003ECONOMIA / Tra le regioni che hanno utilizzato meglio le risorseeuropee per i POR. Soddisfazione dell'assessore Masala.Un progetto per la cultura della legalitàMIGLIORA IN SARDEGNALA SPESA DEI FONDICOMUNITARI DI SOSTEGNOdi Maria Grazia CaligarisNuovo positivo traguardoper la <strong>Sardegna</strong>. L’isola,infatti, non solo ha imparatoad impiegare il sostegno chel’Unione Europea riserva allearee in ritardo di sviluppo, ma ètra le prime regioni d’Italia dell’Obiettivo1 nell’utilizzo dei fondidel Programma Operativo finanziatodall’UE. Ciò significache la “macchina amministrativa”ha lavorato con solerzia ed è riuscitaa rispettare i criteri impostida Bruxelles dimostrando di avereacquisito negli anni le competenzeanche per essere in grado ditrattare con gli “euroburocrati”.Alla consistente entità dellaspesa non corrisponde ancoraperò un’adeguata qualità. I datipositivi e i rilievi sono emersi nelcorso della riunione del Comitatodi Sorveglianza del POR <strong>Sardegna</strong>riunito, con la presidenza dell’assessoredella Programmazione,Bilancio e Assetto del TerritorioItalo Masala, nella sala ex Cisapidella Regione, con la partecipazionedei rappresentanti dellaCommissione Europea, dei Ministeri,delle parti sociali e dei funzionariregionali.Nel dettaglio, al 31 dicembre2002 risultava speso, tra pagamentie impegni, il 47,12% dei4.669.465.040,00 euro assegnati.In particolare gli impegni sul costototale ammontavano al 35,9%(1.377.602.922,77 euro), mentre ipagamenti risultavano il 16,68%(649.103.307,70). Nel quadrocomplessivo di attuazione delPOR vi sono notevoli differenzefra i diversi settori. Gli assi prioritari,relativi alle risorse naturali,che comprendono tra l’altro il ciclointegrato dell’acqua e la gestionedei rifiuti e dell’energia, equelle culturali, che spaziano dall’archeologia,ai percorsi musealie religiosi fino al recupero deicentri storici, hanno, infatti, rispettivamentepercentuali del70,03% e del 75,01%.Inferiore la spesa per l’attuazionedelle misure relative alle risorseumane e ai sistemi locali di sviluppo.Il primo ha infatti registratoun’attuazione pari al 43,57%.Si tratta di impegni e di pagamentifinalizzati a creare le condizioniper favorire l’accesso delle personein cerca di lavoro e a contrastarela disoccupazione maschilee femminile attraverso la diffusionedell’informazione, l’attivazionedi esperienze lavorative e di indirizzoper specifici percorsi diformazione. Il secondo, relativoagli interventi per rendere competitivoil tessuto imprenditoriale locale,raggiunge invece il 44,24%tra impegni e pagamenti.Molto basse le percentuali diattuazione sui diversi programmiper quanto concerne le iniziativeper le città, per le reti e i nodi diservizio e per l’assistenza tecnica.Tutte tra il 25 ed il 28%.Per la prima volta – ha rilevatocon soddisfazione l’assessore ItaloMasala - la Regione ha rispettatogli impegni fissati dall’UnioneEuropea nell’attuazione del PianoOperativo Regionale 2000-2006.Ciò consente alla <strong>Sardegna</strong> di collocarsiai vertici delle regioni perla spesa dei fondi comunitari e diconcorrere alla ripartizione deifondi di premialità. Dopo aversottolineato il nuovo clima di collaborazionecon i funzionari dellediverse direzioni generali dellaCommissione Europea, Masalaha anche evidenziato il ruolo importantedella concertazione conle parti sociali nella realizzazionedegli interventi per le diverse misure.Le critiche rivolte alla Giunta- ha concluso - sono ingiuste oltreche ingenerose. Quando lecose vanno bene è opportuno riconoscerlo.C’è un problema legatoalla qualità della spesa ed allericadute che le diverse misureavranno sullo sviluppo socio-economico.Lo verificheremo e ciadopereremo per superarlo. Perquanto concerne il Piano di Prevenzionedel crimine e controllodi legalità sugli investimenti, Masalaha annunciato che in tempibrevi verrà sottoscritto, tra Regionee Governo, l’accordo di programmaquadro sicurezza per losviluppo. È l’atto conseguente all’intesaraggiunta a Cagliari neldicembre scorso.A rimarcare i problemi connessicon la qualità della spesa è stato,tra gli altri, il segretario regionaledella CNA sarda SandroBroccia. Il risultato positivo raggiuntodalla <strong>Sardegna</strong> nella spenditadelle risorse comunitarie dellaprima annualità – ha detto - nondeve farci perdere di vista l’altracondizione irrinunciabile. L’in<strong>versione</strong>di tendenza che si è registratasull’utilizzo quantitativo deifondi comunitari la dobbiamo ancoravedere sul fronte qualitativo.Occorre che Regione, enti locali eparti sociali si facciano prenderedall’angoscia della qualità dellaspesa. È l’unico modo questo, pergarantire un’incidenza positivasui nodi strutturali del ritardo dellosviluppo economico e socialeregionale. Broccia ha chiesto chenella prossima riunione del Comitatodi sorveglianza siano portati idati sull’impatto della spenditadelle risorse sui limiti dello svilupporegionale, che riguardano,fra gli altri, la capacità di esportare,attrarre investimenti esteri econsumi turistici e offrire servizireali alle imprese nonché la partecipazionedella popolazione almercato del lavoro. I dati economicisu questi limiti strutturalipubblicati in queste settimane - haconcluso - dicono che l’utilizzodelle risorse non si è finora rivelatoefficace, a conferma della scarsaqualità della spesa comunitariaattualmente realizzata.ECONOMIAUN MARCHIO DI QUALITA'A 25 RISTORANTIDELLA PROVINCIA DI CAGLIARICon l’obiettivo di contribuirealla crescita dei livelli qualitativi del settore,la Camera di Commerciodella provincia di Cagliari haconferito il marchio di qualità aventicinque ristoranti operantinel territorio.Il progetto per la provinciadi Cagliari è stato realizzatodalla Camera di commercio incollaborazione con l’ISNART(Istituto nazionale di ricercheturistiche), coordinatore dell’iniziativaa livello nazionale, econ l’assistenza della Federazioneitaliana pubblici esercizi.Tutte le imprese della ristorazioneiscritte al registro imprese(circa 800) sono state invitate apartecipare. Hanno aderito in50, nelle cinque categorie individuatedal progetto: ristorantegourmet, ristorante internazionale,ristorante classico italiano,ristorante tipico regionale e ristorantepizzeria. Tutti i localisono stati visitati da un incaricatoche ha verificato la presenzadei requisiti di base previsti dall’ISNART.Le candidature delleimprese e le schede di valutazionesono state poi esaminate dauna commissione di esperti nominatadalla giunta camerale.Più che l’originalità del menù, ilmarchio Quality Restaurantsprende in considerazione diversielementi che contribuiscono acreare l’offerta complessiva:l’accessibilità e la posizione dellocale, la facciata e l’aspettoesterno, la disponibilità di parcheggio,le aree comuni, il bar ela sala ristorante, la cucina, ilservizio, la proposta gastronomica,i vini e le bevande presentati,i servizi complementari offerti.Al termine della complessaattività istruttoria sono stati ritenutiidonei 25 ristoranti; 10 aCagliari, 4 a Carloforte e a Pula,2 a Senorbì e uno a Barumini,Capoterra, Narcao, Portoscuso eSant’Antioco. Ecco i 25 localidella provincia di Cagliari chehanno ottenuto il marchio Qualitànella Ristorazione: - Barumini:Sa Lolla, categoria “tipicoregionale”; - Cagliari: Al Porto,Antica Hostaria, Da Cesare,Dal Corsaro-Lo Spinnaker, IlMolo, Il Viale, Italia, categoria“tipico regionale”; Dal Corsaro,“gourmet”; Flora, “classicoitaliano”; Koch, “ristorantepizzeria”; - Capoterra: Sa Cardigae su schironi, “tipico regionale”- Carloforte: Al tonnodi corsa, Da Nicolo, Galman,categoria “tipico regionale”;Da U Bobba, “gourmet”;- Narcao: L’Antico Borgo,“tipico regionale”; - Portoscuso:La Ghinghetta, “tipicoregionale”; - Pula: Corte Noa,Eleonora, I Millenari, Sa Macinera,categoria “tipico regionale”;- Sant’Antioco: Moderno,“tipico regionale”; - Senorbi’:Da Severino 2, “tipico regionale”;Da Severino (il vecchio),“ristorante-pizzeria”.Forte impegno <strong>Sardegna</strong>per cultura e legalitàNon c’è solo la preoccupazione diimpegnare rapidamente e bene ifondi assegnati dall’Unione Europea,ma anche quella di creare leprecondizioni perché gli investimentirisultino produttivi e noncadano nelle mani di organizzazionimalavitose. A promuoveresul territorio un ambiente socialmente“sano” e un controllo costanteè un apposito protocollo,non a caso intitolato ad EmanuelaLoi, l’Agente della Polizia diStato, originaria di Sestu (Cagliari),morta a 24 anni, mentre svolgevail suo dovere di scorta alGiudice Paolo Borsellino, nellastrage di via d’Amelio a Palermo.Ammontano infatti a14.467.743,36 euro gli interventifinanziari del Piano OperativoNazionale e del POR <strong>Sardegna</strong>per accrescere e diffondere la culturadella legalità e della democrazia.Le cifre sono inserite nell’accordodi programma quadro“Emanuela Loi”, che sara’ siglatonelle prossime settimane, in attuazionedel protocollo d’intesa sottoscrittoil 26 settembre 2002 dalministro dell’Interno GiuseppePisanu, dal vice ministro dell’Economiae della Finanza GianfrancoMicciché e dal presidentedella Regione Mauro Pili.Nell’articolato programma diiniziative sono previsti il progettopilota “Legalita’ per Lula” finalizzatoad interventi infrastrutturali(1.441.838,00 euro) e di caratteresociale (540.000,00 euro), quello“Barbagia” (1.291.142,25 euro) e“Progresso e Sviluppo”(1.291.142,25 euro) destinati aicomuni barbaricini e del “Goceano”anche per il recupero della legalita’in aree caratterizzate dauna forte densita’ criminale. Nellezone interessate dai progetti pilota“Sicurezza” saranno investitialtri 7.732.810,00 euro attinti dalPOR. Fanno parte del “pacchetto”del programma “Emanuela Loi”,anche le iniziative denominate“Ogliastra” (1.291.142,25),“Drop out” contro la dispersionescolastica per prevenire e recuperareil fenomeno dell’abbandonoprecoce della frequenza dellascuola (593.035,04 euro) e “Numeriverdi” (167.848,49 euro) perfornire, attraverso un servizio telefonicogratuito, uno strumentodi facile e sicura accessibilità allepersone vittime della tratta e dellosfruttamento della prostituzionenonché per sostenere percorsidi protezione sociale.Un altro ambito di attività, confinanziamenti pari a 118.785,08euro, riguarda l’ampliamentodella rete antiviolenza di Cagliariche ha aderito al progetto europeo“Urban”. L’intervento è finalizzatoalla promozione dellaconoscenza del fenomeno dellaviolenza all’interno e fuori dellafamiglia. Intende indagare sullapercezione del problema da partedelle donne e degli uomini,degli operatori sociali e sanitari,delle forze dell’ordine e dei testimoniprivilegiati e rafforzare lepolitiche locali contro la violenzasulle donne.Il progetto sicurezza comprende,ponendolo come secondapriorità, anche il potenziamentodel monitoraggio degli investimentipubblici per la salvaguardiadalle infiltrazioni criminali. Ilpiano d’intervento si articola sutre direttrici: la costituzione diuna banca dati per il controllo, latutela dei beni culturali con mappaturadelle aree archeologiche ela messa in sicurezza dei siti diCaprera, Nora, Tharros e Barumini.Per quanto riguarda la“priorità terza” gli interventi sostenuticon i fondi del PON SicurezzaNazionale sono finalizzatialla realizzazione della rete infrastrutturaleper le comunicazioniin ponte radio per potenziare latrasmissione multimediale adalta velocita’ in modo da incrementarele capacita’ delle forzedi polizia, la formazione deglioperatori e la specializzazione.C’è anche il progetto “Polizia online”,con corsi avviati e in buonaparte conclusi.Insomma continua la corsadella <strong>Sardegna</strong> per crescere economicamente,creare le condizioniper godere del diritto al lavoroe alla sicurezza e per migliorarele condizioni di vita degliabitanti. Gli esiti evidenziatidal Comitato di Sorveglianzasono incoraggianti. La strada èancora in salita, ma c’è da credereche i progressi arriveranno primadi quanto si pensi. L’importanteè continuare a lavorare conimpegno.
IL MESSAGGERO SARDO 9APRILE 2003EMERGENZA ARGENTINA / Intervento a favore dei più bisognosiLA SARDEGNA IN PRIMA LINEANEGLI AIUTI AGLI EMIGRATI:ASSEGNATI 310 SUSSIDILa <strong>Sardegna</strong> si distingueancora come una delleregioni più sensibili e attivenella gara di solidarietàcon gli emigrati in Argentina.A metà marzo, infatti, sonostati consegnati i sussidi decisidal Consiglio regionale a310 famiglie di Sardi che vivonoin condizioni di bisogno. LaRegione sarda era stata la prima,nel giugno del 2002 a portareun contributo concretoagli emigrati indigenti. In quelcaso erano stati consegnati 169sussidi da mille pesos (310euro).Per definire la proceduramessa a punto dall’assessoredel Lavoro Matteo Luridiana edai suoi collaboratori, con lafattiva e decisiva collaborazionedella Federazione e dei circolisardi in Argentina, si sonorecati a Buenos Aires due funzionaridell’ assessorato, AnnaCau, responsabile del settoreemigrazione e Francesco Pitzanti,segretario della Consultae addetto all’ufficio che sioccupa della “Emergenza Argentina”.La Regione è riuscita a fartrasferire le somme dall’ Italiaall’Argentina in dollari perevitare una rilevante riduzionedegli importi. È stato così possibileconsegnare mille pesos anucleo familiare, l’equivalente,è stato rilevato, di sei mesidi pensione minima.I sussidi sono andati solo apersone anziane (oltre 65 anni)o a disoccupati con familiari acarico di cui fosse certificata lacondizione di indigenza. Lepratiche sono state esaminatedai circoli e dalla Federazione.Sono state soddisfatte tuttele richieste che rispondevanoai requisiti richiesti.Alla riunione a Buenos Aireshanno partecipato il presidentedella Federazione CosimoTavera, il consultore VittorioVargiu, i presidenti dei circolidi Mar del Plata, LoredanaManca, di La Plata, GiovannaSignorini, di Miramar, AntonioZidda, di Cordoba, AdrianaMandis, e Sebastiano Mureddudi Rosario. I funzionaridell’Assessorato si sono incontratianche con il presidentedel circolo di Moreno, SalvatoreSanna.Soddisfazione per la tempestivitàdell’intervento dellaRegione è stato manifestato datutti i responsabili dei circoli edalla Federazione.La dottoressa Cau e FrancescoPitzanti hanno partecipatoai lavori di un Consiglio Direttivodella Federazione dei circolisardi in Argentina nel corsodei quali sono state esaminatee messe a punto le altre iniziativedelle regione a favoredei Sardi nell’America Latina.Le iniziative della Regione afavore degli emigrati sardi inArgentina, infatti, non si esaurisconocon questo intervento.Tra le altre cose in cantiere c’èanche un intervento per realizzarecorsi di formazione checonsentano ai giovani figli degliemigrati di acquisire unaprofessionalità e di avviareun’attività economica.La <strong>Sardegna</strong>, in quanto Regioneche coordina le politicheregionali per l’ emigrazione,svolge anche un ruolo moltoimportante nell’ Unità tecnicadi crisi costituita dal ministroper gli Italiani all’Estero, MirkoTremaglia. A Buenos Aires,a rappresentare la <strong>Sardegna</strong>nell’Unità tecnica di crisipresso l’Ambasciata d’Italia,c’è Cosimo Tavera. Particolarmenteimportante il ruolo svoltoper far pervenire farmaci emedicinali alle persone bisognoseche non sono in grado diacquistarli.Tra i successi di cui la <strong>Sardegna</strong>può portar vanto c’è la soluzionedi una vicenda drammaticache vedeva coinvoltauna bambina di un anno, figliadi emigrati sardi che vivononella cittadina di Moreno, nellaprovincia di Buenos Aires,nata con una disfunzione cardiaca,che necessitava di undelicato e costosissimo intervento.L’operazione di cardiochirurgiapoteva essere fattasolo in un’attrezzatissima clinicaprivata. Per l’interventoservivano 18.000 pesos, circasei mila euro.Una cifra che mai la famigliadella bimba avrebbe potutopagare. Sollecitato dall’assessoreLuridiana il ministro Tremagliaè intervenuto sull’Unitàdi crisi e il caso è statosbloccato. La bambina saràoperata a giugno. La notizia hacontribuito a portare un po’ diserenità nella famiglia dellabambina, facendoli sentiremeno soli, e a rinforzare i legamidegli emigrati in Argentinacon la <strong>Sardegna</strong>.Ventisette anni dopol’uccisione dei due emigrati sardi di Trensuraghesin Argentina, vittime dellaferoce dittatura dei militari,i giudici italiani hanno messola parola fine sulla vicendaprocessuale. La Corte di assisedi appello di Roma ha confermatola pena all’ergastolo peri generali argentini GuillermoSuarez Mason e SantiagoOmar Riveros e le condanne a24 anni di reclusione per ilcapo della prefettura navale diTigre Juan Carlo Gerardi e peri sottufficiali Julio RobertoRossin, Alejandro Puerta, JoséLuis Porchetto e Omar HectorMaldonado inflitti in primo gradoil 6 dicembre 2000. I setteerano accusati, a seconda delleposizioni, della scomparsa edella morte di otto italo-argentininel periodo della dittatura militare(1976-1983), tra i quali idue sardi Martino Mastino eMario Bonarino Marras. La sentenza,emessa il 17 marzo scorso,è stata accolta con grandegioia, e un pianto liberatorio, daalcuni dei parenti delle vittimepresenti in aula, giunti appostadall’Argentina. Nessuno degliimputati, invece, era presente.Tutti contumaci in Sud Americain attesa che un accordo bilateraletra governi o una nuova leggenazionale possa consentirealla giustizia di fare il suo corsoARGENTINACONFERMATA IN APPELLOLA CONDANNA AI GENERALIPER I DESAPARECIDOS SARDIcon l’arresto dei responsabili delgenocidio.Nel capo di imputazionesi contestava al generaleMason la responsabilità negliomicidi di Laura Carlotto, RobertoJulio Moressi, Pedro LucioMazzocchi, Luis AlbertoFabbri e Daniel Jesus Ciuffo,nonché la scomparsa del piccoloGuido Carlotto, figlio di Laura.Agli altri militari si imputava,in concorso tra loro, la mortedi Martino Mastino, mentreper quella di Mario Marras è stataconfermata l’assoluzione degliimputati. Il collegio, comegià nel giudizio di primo grado,ha ritenuto insufficienti le provesulle responsabilità degli imputatiriguardo alla morte di Marras.L’operaio di Tresnuraghes,emigrato giovanissimo con lafamiglia negli anni Cinquanta,venne ucciso da un commandodi militari il 7 maggio del 1976.Quel giorno Marras, marito diSantina Mastinu, era andato atrovare il cognato Martino che siera rifugiato in un’isoletta neldelta del Paranà. Martino Mastinu,leader sindacale nei cantierinavale di Tigre, dal marzo diquell’anno - subito dopo il golpe- era ricercato dai militari cheavevano avviato un piano disanguinosa repressione. I militari,scoperto il rifugio di Mastinu,sbarcarono nell’isoletta ecominciarono a sparare uccidendoMarras che, in realtà, nonsi era mai occupato di politica esi trovava lì solo per portare aiutial cognato. Mastinu, giovanecoraggioso, riuscì a fuggire anuoto, ma venne catturato tremesi dopo a Buenos Aires nellacasa di un’altra famiglia di emigratidi Tresnuraghes (i Demontis).Portato nel centro clandestinodi detenzione, chiamatoCampo di Mayo, venne torturatoe fatto sparire come altri 30di Carlo Figarimila “desaparecidos”. Forse fugettato nell’Oceano da un aereomilitare. «Finalmente è stataresa giustizia alla memoria deidue emigrati sardi e in particolaredi Martino Mastinu che era unautentico e valoroso leader sindacale»,ha affermato l’avvocatodi parte civile dei Mastinu,Luigi Cogodi, che per anni haseguito con grande passione levicende processuali delle famigliedelle due vittime sarde. Peri Marras e Mastinu, Luigi Cogodiè stato il legale in tutte le fasidel giudizio, ma soprattutto èstato un amico e il punto di riferimentoin <strong>Sardegna</strong> battendosiper arrivare alla sentenza. «Unasentenza – ha detto Cogodi –che premia la volontà di tutti coloroche si sono attivati affinchéquesta storia non finisse sepoltao dimenticata». Molte le reazionidi soddisfazione, giunte daautorevoli voci. MassimoD’Alema, presidente dei Ds: «Èuna sentenza che conferma laserietà del lavoro istruttorio edella sentenza dei giudici di primogrado e fa onore alla magistraturaitaliana che ha saputocondurre fino in fondo, senzacondizionamenti e con pienaautonomia, una delicata e difficilevicenda giudiziaria importantesul piano della difesa deidiritti e della dignità delle persone».Marina Sereni, responsabileper la politica estera dei Democraticidi sinistra, ha poi aggiunto:«Si tratta di un passo importanteper fare luce e giustiziasu uno dei periodi più cupi dellastoria contemporanea. In un momentoin cui l’Argentina attraversauna grave crisi economica,finanziaria e morale, tantopiù importante che vengano punitii responsabili delle atrocitàdel passato e si possa esprimerela piena solidarietà alle forzeche si battono per la democrazia,lo sviluppo e larinascita delpaese».«La sentenza dei giudici romani– ha dichiarato Franco Danieli,senatore della Margherita– conferma le ragioni di chi si èostinato a ricercare in sedegiudiziaria le responsabilitàper le atrocità commesse daigenerali argentini che portaronoalla scomparsa di migliaiadi cittadini fra i quali molti italiani».