Le attività previsteLe attività originariamente previste, tutte funzionali alla concessione della <strong>linea</strong> di <strong>credito</strong> alle PMI tunisine,erano le seguenti:la firma e l’entrata in vigore del Protocollo d’accordo Intergovernativo e la Convenzione Finanziaria tra laBanque Centrale de Tunisie e la Banca Agente del Governo italiano;la nomina di un esperto da parte del MAE-DGCS per assistere il Direttore dell’Ufficio di <strong>Cooperazione</strong> diTunisi nella verifica della conformità delle operazioni con il Protocollo d’accordo prima che tali operazionifossero imputate sulla <strong>linea</strong> di <strong>credito</strong>;attività di promozione della <strong>linea</strong> di <strong>credito</strong> da parte della Ambasciata d’Italia/UTL di Tunisi nei confrontidegli imprenditori tunisini potenzialmente interessati a beneficiare della <strong>linea</strong> di <strong>credito</strong>, in particolareattraverso giornate di informazione;una valutazione <strong>finale</strong> del programma.3.1.3. Il budget del progettoIl budget complessivo del progetto ammontava a 36.860.000 Euro, di cui 24.040.000 Euro per spese in valuta e12.820.000 Euro per spese in moneta locale. La tabella seguente contiene la ripartizione dei costi per voci dispesa così come determinata dal documento di programma.Tabella 1: Il budget del progetto TunisiaSTIMA DEI COSTI IN EUROCOMPONENTISpesa in moneta Spese in EuroTOTALElocaleA. CREDITOA1 Linea di <strong>credito</strong> per le PMI12.725.00012.725.00023.725.00023.725.00036.500.00036.500.000B. DONOB.1 Assistenza tecnica (esperto DGCS)B.2 Promozione della <strong>linea</strong>B.3 Valutazione <strong>finale</strong>B.4 Audit65.00030.00015.00020.000315.000300.00015.000380.000300.00030.00030.00020.000TOTALE 12.840.000 24.040.000 36.880.000Il progetto è stato cofinanziato tra Governo italiano e Governo tunisino le cui ripartizioni sono riportate nellatabella seguente.Tabella 2: Ripartizione dei costi del budget del progettoRIPARTIZIONE FINAZIAMENTI TRA ITALIA E TUNISIACOMPONENTI Governo tunisino Governo italiano TOTALEA. CREDITOA1 Linea di <strong>credito</strong> per le PMI36.500.00036.500.00036.500.00036.500.000B. DONOB.1 Assistenza tecnica (esperto DGCS)B.2 Promozione della <strong>linea</strong>B.3 Valutazione <strong>finale</strong>B.4 Audit35.00015.00020.000345.000300.00030.00015.000380.000300.00030.00030.00020.000TOTALE 35.000 36.845.000 36.880.0003.1.4. Il dispositivo e i meccanismi di attuazione del progettoSecondo il documento di programma Il Governo italiano doveva intervenire attraverso due agenzie difinanziamento: Il Ministero dell’Economia per le somme a <strong>credito</strong> e il Ministero degli Affari esteri – DGCS per laparte a dono. Il MAE-DGCS, responsabile del raggiungimento degli obiettivi del progetto, era rappresentatodall’Ufficio di cooperazione dell’Ambasciata d’Italia a Tunisi.30
Le agenzie di esecuzione della <strong>linea</strong> di <strong>credito</strong> erano le banche commerciali tunisine, la DGCS attraverso il suoUfficio di cooperazione di Tunisi (per la verifica della conformità delle richieste rispetto ai criteri di eleggibilità edi concessione) e la Banque Centrale de Tunisie incaricata di autorizzare i pagamenti. La DGCS era anchel’agenzia di esecuzione per la parte a dono del finanziamento italiano e più particolarmente per il reclutamento ele attività dell’esperto per la gestione della <strong>linea</strong> e per la sua promozione, oltre che per il reclutamentodell’esperto per la post valutazione.Il progetto doveva essere supervisionato da un Comitato di Coordinamento e di Controllo per l’orientamentogenerale del progetto. Tale Comitato è stato istituito presso il Ministero tunisino della <strong>Cooperazione</strong>internazionale che aveva anche il compito di presiederlo. Facevano parte del Comitato attraverso proprirappresentanti, oltre al Ministero della <strong>Cooperazione</strong> internazionale tunisino, anche il Ministero degli Esteritunisino, il Ministero delle finanze e delle PMI tunisino, la Banque Centrale de Tunise e la DGCS - Ufficio dicooperazione. I compiti del Comitato, che di norma doveva riunirsi ogni 6 mesi presso il Ministero della<strong>Cooperazione</strong> tunisino, erano quelli di verificare la corretta applicazione delle procedure previste dal Protocollod’Accordo e dalla Convenzione Finanziaria e di approvare i rapporti periodici di attività.La <strong>linea</strong> di <strong>credito</strong>, dunque, è stata gestita dall’Ambasciata – ufficio di cooperazione di Tunisi. Il dispositivo, cosìcome messo a punto, prevedeva le seguenti tappe:il promotore tunisino prepara il progetto e lo sottopone alla sua banca per una richiesta di <strong>credito</strong>;la banca del promotore esamina la richiesta dal punto di vista delle garanzie a copertura del <strong>credito</strong> ( labanca tunisina è la sola e unica responsabile del rimborso del <strong>credito</strong>);una volta cha la banca ha approvato il <strong>credito</strong>, essa trasmette all’Ambasciata d’Italia la domanda per la suaimputazione sulla <strong>linea</strong> italiana;l’Ambasciata – ufficio di cooperazione esamina la documentazione trasmessa da un punto di vista formale esostanziale e dà il suo parere;in caso di parere positivo l’Ambasciata dà il suo nullaosta all’imputazione del <strong>credito</strong> sulla <strong>linea</strong> italiana e nedà comunicazione alla DGCS, alla Banca italiana che gestisce il fondo rotativo per conto del Governo italiano(in questo caso il Medio Credito Centrale), alla Banca commerciale tunisina, alla Banque Centrale de Tunisie,al Ministero degli Affari esteri tunisino e al promotore;la banca del promotore apre la lettera di <strong>credito</strong> presso la Banque Centrale de Tunisie;la Banque Centrale de Tunisie istruisce la sua banca agente in Italia (Artigiancassa) per il pagamento dellafornitura;la Banca agente della Banca Centrale paga il fornitore italiano.Per quanto riguarda la documentazione richiesta alle imprese, erano necessari:lo studio di fattibilità tecnico e economico;i bilanci e i conti economici degli ultimi 3 anni e, nel caso di nuovi progetti, conti previsionali;il parere motivato della banca sull’iniziativa e sul promotore;nei casi richiesti dalla legge tunisina, il certificato dell’Agence Nationale pour la Promotion del’Environnement (ANPE), o in sua assenza una valutazione d’impatto ambientale e la lettera di trasmissioneall’ANPE;le fatture proforma o i contratti del fornitore italiano;l’autocertificazione del promotore sulla presenza/assenza di azionisti italiani nella sua società e l’impegno acomunicare l’eventuale entrata nella società di soggetti italiani.Non era previsto alcun tipo di monitoraggio, né altro tipo di assistenza all’impresa una volta avuto accesso alfinanziamento.3.1.5. Le attività effettivamente realizzate dal progettoIl progetto ha realizzato tutte le attività previste e in alcuni casi è andato ben al di là delle previsioni.31