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Rapporto finale linea credito Pmi - Cooperazione Italiana allo Sviluppo

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degli interventi nelle politiche di sviluppo economico dei paesi coinvolti e degli enti internazionali (es.UNIDO, WB, Arab Development Bank, etc.).2.3.1. Alcune specificità riguardanti la valutazione dell’impattoParlare di impatto nel contesto della valutazione di iniziative di sviluppo che si sono chiuse di recente (neiTerritori Palestinesi il progetto è, di fatto, ancora in corso essendo stata impegnata solo una piccola parte dellesomme stanziate) comporta l’adozione di un concetto di “impatto relativo”. Infatti, una effettiva valutazione diimpatto riguarda la rilevazione dei mutamenti profondi, di lungo periodo e di largo raggio determinati da unintervento di sviluppo e richiede che le azioni siano chiuse da un tempo più lungo, nonché una verifica, difficilequando non impossibile, rispetto ai diversi processi e alle diverse dinamiche che influiscono sul territorio presoin esame. Nel caso della valutazione ex post condotta in un tempo limitato dopo la chiusura degli interventi –come in questo caso - si tratta piuttosto di una valutazione delle conseguenze desiderate o indesiderate che ilprogetto ha comportato nel medio termine: nel caso degli interventi in questione, essi possono essere ricondottia due insiemi: quello degli “impatti” sulle imprese e quello degli “impatti” sul contesto locale e nazionale.Per quanto riguarda l’impatto sulle imprese appaiono rilevanti i seguenti aspetti.I parametri economici classici (secondo la definizione della Banca Mondiale contenuta nel “Key performanceindicators handbook, Washington, 2000”), come le variazioni nel fatturato, nella produttività, nel valoreaggiunto, nelle capacità di esportazione, ecc.La dimensione istituzionale, come ad esempio le questioni dell’azionariato e dei finanziamenti, cherappresentano spesso per le piccole e medie imprese fattori di debolezza insormontabili, tali da bloccare leattività economiche e produttive. La dimensione “familiare” che caratterizza molte piccole, ma anche medie,imprese non è compatibile con l’esigenza di apertura dell’azionariato, né con l’adozione di strumentifinanziari complessi per gestire l’indebitamento a medio e lungo termine, con forti squilibri sul piano dellaliquidità necessaria al loro funzionamento. La stessa struttura giuridica delle PMI spesso limita le capacità dicrescita e sviluppo (difficoltà di accesso al <strong>credito</strong> a causa della mancanza di garanzie adeguate, carenza oanche assenza di prodotti finanziari, come il leasing, per sostenere investimenti materiali e diequipaggiamenti) e le legislazioni appaiono spesso troppo complesse, ai fini dei necessari cambiamentiistituzionali, per reggere la concorrenza di mercati emergenti sempre più aggressivi).L’orientamento alla programmazione, in termini di capacità di pianificazione tecnica, finanziaria e strategicaa medio e lungo termine (presenza di piano di sviluppo, campagne e azioni di marketing, presenza di labels,investimenti materiali e/o immateriali).L’orientamento all’innovazione, che raggruppa tutte quelle azioni in grado di migliorare la competitivitàdell’impresa e il suo posizionamento strategico sul mercato nazionale, regionale e internazionale, come lemodifiche nelle tecniche di produzione, il cambiamento dei modelli di organizzazione del ciclo produttivo,l’adozione di strumenti informatici tanto ai fini della gestione (sistema di controllo della qualità, gestione delmagazzino, gestione amministrativa, ecc.) che per la produzione (macchinari e equipaggiamenti).L’apertura al partenariato e ai mercati internazionali, come fattore imprescindibile sia ai fini della ricerca dinuovi sbocchi commerciali, che a quelli legati alla necessità di contrastare la penetrazione dei mercati localie nazionali da parte di operatori e prodotti di paesi emergenti, soprattutto asiatici, altamente competitivi sulpiano dei prezzi ma di scarsa qualità anche per i mercati domestici. Rientrano in questa categoria tuttequelle azioni delle imprese che sono tese ad ampliare gli orizzonti produttivi e commerciali attraverso ilricorso a esperti e consulenti esterni nel campo delle relazioni commerciali, delle tecniche e dei sistemi diproduzione, ma anche per l’informatizzazione e la gestione contabile e amministrativa, così come ogni altracompetenza specialistica necessaria all’impresa per potersi inserire in un contesto economico e commercialepiù adeguato alle sfide poste dal processo di globalizzazione.Per quanto riguarda la valutazione dell’impatto sul contesto gli aspetti più rilevanti risultano essere:le dinamiche relative al contesto economico locale (clusters, creazione di imprese, crisi delle impreseesistenti, diversificazione economica, ecc.);le dinamiche relative al contesto tecnologico (innovazione, abbandono o perdita di tecnologie, ecc.);22

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