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Rapporto finale linea credito Pmi - Cooperazione Italiana allo Sviluppo

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Sulla base dei risultati problematici emersi dall’esercizio di valutazione appare auspicabile l’elaborazione di un nuovoapproccio che miri al coinvolgimento di nuovi attori e che renda più elevata la partecipazione al programma. Taliaspetti, tuttavia, non potranno mai assicurare la riuscita del progetto se non saranno accompagnati da forme concreteed efficaci di sostegno alle PMI palestinesi in ordine alla questione centrale delle garanzie reali per l’accesso al<strong>credito</strong>, così come peraltro ha fatto la cooperazione francese con la propria <strong>linea</strong> di <strong>credito</strong>. In tal senso, è auspicabilela creazione di meccanismi di garanzia e gestione dei rischi coinvolgendo Fondi di Garanzia, come ad esempio l’EPCGF-European Palestinian Credit Guarantee Fund.Infine, si sotto<strong>linea</strong> la necessità di rafforzare il presente mandato della PMU includendo attività di promozione ed ilcoordinamento di forme di assistenza tecnica alle PMI.4. I risultati della valutazione del “Programma di supporto alle piccole e medie imprese in Egitto”4.1. La presentazione del progettoLa <strong>linea</strong> di <strong>credito</strong> italiana per le PMI egiziane è stata istituita dal governo italiano nel 1999, per sostenere lo sviluppodel settore privato in Egitto. Secondo l'accordo, il prestito agevolato doveva essere messo a disposizione di potenzialibeneficiari attraverso il sistema bancario locale per il finanziamento degli investimenti industriali a lungo termine.Il progetto era volto a sostenere gli investimenti (acquisto di attrezzature, il trasferimento tecnologico e laformazione, assistenza tecnica, licenze e brevetti industriali). Inoltre era prevista la prestazione di assistenza per lapresentazione di richieste di finanziamento alle banche. I beni e servizi forniti attraverso la <strong>linea</strong> di <strong>credito</strong> dovevanoessere di origine italiana. Tuttavia una percentuale del finanziamento - fino a un massimo del 20% del totale - potevaessere utilizzato per coprire i costi di beni e servizi di origine egiziana attraverso contratti locali o attraversol'intermediazione del fornitore italiano.I fondi dovevano essere trasferiti dal governo italiano alla Banca Centrale d'Egitto (CBE), e poi trasmessi dalla CBE allebanche commerciali che avrebbero dovuto assumere il ruolo d’intermediari di fronte ai beneficiari finali, vale a dire lePMI. In realtà, una sola banca è stata coinvolta nella concessione di crediti alle imprese private: la National Bank ofEgypt (NBE). Altri attori coinvolti nella gestione del progetto sono l’UNIDO "Investment Promotion Unit" e l’UnitàTecnica Locale della <strong>Cooperazione</strong> italiana (UTL). Il finanziamento italiano all’UNIDO Investment Promotion Unit si èconcluso alla fine del 2008, tuttavia l’attività di tale unità si è conclusa a dicembre 2009. Successivamente a tale dataun ruolo di gestione diretta è stata assunta dall’UTL e dal BNE.Coerentemente con le priorità del governo italiano ed egiziano, la preferenza doveva essere data alle imprese cheutilizzando il <strong>credito</strong> creavano nuove opportunità di lavoro, acquisto di macchinari innovativi e di tecnologie perridurre l'impatto ambientale.La <strong>linea</strong> di <strong>credito</strong> è diventata operativa dal 2006, quando la convenzione di finanziamento è stata firmata. Dopo lafirma dell'accordo, infatti, il governo italiano ha trasferito la prima rata per il CBE. Tuttavia, occorre rilevare che perarrivare alla firma dell’accordo ci sono voluti 5 anni. Attraverso la <strong>linea</strong> di <strong>credito</strong> sono state finanziate 12 imprese,attraverso 15 prestiti.Sia la Banca centrale egiziana che la National Bank of Egypt-NBE (banca intermediaria) hanno adottato un approccioconservativo nella concessione di prestiti, concentrandosi sulle garanzie, piuttosto che sul piano industriale.4.2. La pertinenza del progettoIl progetto è caratterizzato da alcuni aspetti che lo rendono molto rilevante rispetto all’ambiente in cui si inserisce,riguardanti in particolare l’individuazione dei beneficiari (PMI), la possibilità di facilitare l’accesso alle tecnologieitaliane, il basso costo del <strong>credito</strong>, l’intenzione di allargare il numero dei soggetti coinvolti nello svolgimento di attivitàdi <strong>credito</strong>. Tuttavia, la pertinenza del progetto è stata limitata del fatto che le procedure e le modalità di riduzione deirischi da parte della banca coinvolta non sono stati modificati nell’ambito del progetto stesso e dalla mancanza diopportunità per il sostegno alla qualificazione e al rafforzamento delle capacità delle imprese coinvolte nel progetto.4.3. La validità e la qualità del quadro logico del progettoIl progetto non è stato dotato di un quadro logico ben formalizzato. Ciò ha comportato limiti e difficoltà sia nellagestione del progetto, sia nel suo monitoraggio e nella sua valutazione. La mancanza di obiettivi ben definite e dirisultati attesi determinate è stata di ostacolo alla definizione di strategie condivise relative all’uso della <strong>linea</strong> di<strong>credito</strong>.4.4. L’efficacia del progettoSebbene la maggior parte delle risorse siano state impegnate, l’efficacia del progetto appare bassa rispetto alleprospettive di sostenere lo sviluppo delle PMI e a quelle di influire sull’innovazione nel sistema creditizio. Poche14

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